Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 12 novembre 2021

Le vocazioni negli istituti tradizionali in crescita esponenziale, inversamente proporzionali al diktat vaticani

Le vocazioni negli istituti tradizionali sono in crescita esponenziale. Qui una recente intervista.
Un Sacerdote dell'Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote, appena ordinato, celebra la sua prima Messa nella Basilica di Notre-Dame de Bonsecours in Normandia. Deo gratias
Chi è che può custodire, oggi la Bellezza delle Cattedrali a rischio di abbandono e il tesoro della Divina Liturgia dei secoli, se non gli Istituti fedeli alla Tradizione?
Solo che la Traditionis custodes, articolo 6, trasferisce gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica - in precedenza sotto la supervisione della Commissione Pontificia Ecclesia Dei - sotto la giurisdizione della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di Vita Apostolica, alle quali vengono così trasferite le competenze sull’osservanza delle direttive della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Vedere qui chi sono i Signori del futuro della Vita Religiosa, e dei Gruppi della Messa Antica. E qui alcune avvisaglie di cosa c'è da temere.
In ogni caso, poiché la soppressione dell'“Ecclesia Dei” a suo tempo non ha fatto venir meno il diritto speciale su cui si fondano i relativi Istituti, il motu proprio “Ecclesia Dei adflicta”, n. 6 lett. a), nella parte in cui attribuisce forza di legge al Protocollo del 5 maggio 1988, concluso tra il Card. Ratzinger e Mons. Léfebvre, è tuttora in vigore. 
Altrettanto dicasi per il privilegio conferito il 10 settembre 1988 per la FSSP: "In virtù della facoltà garantitale dal Supremo Pontefice Giovanni Paolo II, la Commissione Pontificia Ecclesia Dei concede a quella che è chiamata “Fraternità di San Pietro”, fondata il 18 luglio 1988 e dichiarata di “Pontificio Diritto” dalla Santa Sede, la facoltà di celebrare la Messa, di officiare riti, di somministrare sacramenti e di esercitare altri atti sacri, nonché di celebrare il Divino Ufficio, seguendo l’editio typica dei libri liturgici in vigore nell’anno 1962; nello specifico, il Messale, il Rituale, il Pontificale e il Breviario Romano. Questa facoltà può essere esercitata nelle loro chiese e oratori; altrove, può esserlo solo col consenso dell’Ordinario del luogo, eccetto nel caso delle celebrazioni di Messe private".  
N.B.  Questa citazione, ripresa dal Dr. Shaw ( qui ) differisce dal contenuto del decreto presente sul sito della FSSP che attribuisce la facoltà "a ciascun membro della"... (vedi link supra).

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Bergoglio ad Assisi esorta tutti ad aprire casa e cuore

https://www.televideo.rai.it/televideo/pub/notiziasolotesto.jsp?id=1457769&pagina=100&sottopagina=1

L'esempio della Polonia ha detto...

OT
Mani giunte che si innalzano al Cielo e implorano la potente intercessione di Maria per la salvezza dell’Europa. Arriva dall’Est del nostro continente, un’iniziativa di preghiera speciale.

Un Rosario, recitato ogni sabato, dagli uomini che lottano per la famiglia, per la loro patria. Dio accoglie ogni nostra preghiera, specialmente se fatta con cuore sincero.
Ma, come anche molti Santi ci hanno detto, se innalziamo la nostra preghiera alla Madonna, ella le accompagnerà e le porterà al cospetto di Dio e, di certo, saranno accolte, ascoltate ed esaudite.
Una preghiera che si innalza forte dalla Polonia, dove, tutti i sabati, gli uomini, i padri di famiglia, recitano il Santo Rosario per diverse intenzioni.
Ma la preghiera è stata in particolare, da loro, rivolta all’Europa, “affinchè diventi sempre più cristiana, più mariana, che ritrovi il senso della famiglia” – come ha descritto un sacerdote.

5000 uomini riuniti a pregare il Rosario per strada perché sia d’aiuto e di sostegno a tutti: 5000 sono coloro che recitano questa preghiera. Ma la Polonia non prega solo per se stessa, anche per tutta l’Europa: “Queste sono notizie che non troverete altrove” – spiega il sacerdote nel suo messaggio rivolto a tutti i fedeli – “perché […] dicono che da noi non c’è la democrazia e che c’è la dittatura. Questa è la dittatura […] uomini che non gettano bombe, ma prega il Rosario”.
Un esempio ed un appuntamento che dovrebbero esser preso anche da altre Nazioni, davanti ad un’Europa che, sempre di più si sta allontanando dalla fede e dalle sue radici cristiane.

Anonimo ha detto...

IL PADRONE DEL MONDO
Scritto nel 1907 questo romanzo profetico racconta l'ascesa del grande filantropo Giuliano Felsemburgh, democratico e rassicurante, fautore della pace mondiale, che realizza un mondo ideale con l'avvento di un nuovo umanitarismo che stempera le differenze fra le religioni e predica la tolleranza universale. Tutto viene accettato fuorché la Chiesa Cattolica, che - sempre in nome della tolleranza - viene straziata fin quasi alla sua completa eliminazione. Comunicazioni istantanee in tutto il mondo, trasporti aerei e sotterranei, luce solare artificiale, un parlamento europeo, attentati con kamikaze, il crollo della Russia, la crisi delle vocazioni, l'apostasia di preti e vescovi, la persecuzione e la solitudine del Papa: tutti elementi che oggi fanno parte della nostra storia e della nostra quotidianità e che in questo romanzo sono stati descritti con impressionante realismo. Il Padrone del mondo racconta il venir meno della fede cristiana non a causa di una persecuzione pubblica ma attraverso la subdola religione umanitaria del relativismo. La speranza è riposta nell'Unico che rimane fedele per sempre e nel Suo glorioso ritorno.

Da Le pagine di don camillo ha detto...

La crisi è quindi data dalla guida "cattiva" della Chiesa, non dalla non guida, o dall'incomprensione degli altri. La guida cattiva produce però (ha prodotto) una realtà ulteriore alla Chiesa di sempre e alla religione di sempre. La guida cattiva che si sa essere tale, si blocca nei fedeli tramite il ricorso alla Tradizione, che è anticorpo per le novità sbagliate. La disobbedienza essendo l'obbedienza subordinata alla verità, non è quindi reale. Anzi, è necessaria. La guida cattiva invece si risolve solo mediante il subentrare di una guida buona. Questo però considerando il cambio di religione avvenuto, il cambio di mentalità di tutti, il cambio di opinione comune riguardo a cose che vengono sempre più date per scontato (diritti della donna? ebrei? libertà di coscienza? libertà di religione? libertà politica? Sacra Scrittura demitizzabile? equivalenza delle religioni? collegialismo? ecc.), il cambio dell'insegnamento nelle Università e nei seminari con il conseguente cambio generazionale. I nuovi cattolici sono formati alla nuova religione, la Tradizione sembra irrimediabilmente interrotta. In queste condizioni è possibile realisticamente che vada su una guida sana? guardando oggi il collegio cardinalizio, se non fossi radicato fermamente nella Fede e nella Speranza cristiana, io non ci crederei nemmeno più.

Anonimo ha detto...

Tanti tiranni nella storia hanno preparato la loro successione prendendo mille precauzioni.Spesso però succede che una volta arrivato al potere il successore designato fa piazza pulita della politica di colui che lo ha preceduto.L'uomo è un mistero ed il potere agisce su di lui in modo imprevedibile.

Anonimo ha detto...

Credo che la Tradizione può essere ripesa attraverso il Catechismo di San Pio X, la lettura della Bibbia, i Sacramenti, il tutto ben studiato, ben letto, ben officiato.

Sottolineo il 'ben', esempio: oggi ho iniziato a seguire un Rosario, la recita era talmente veloce che non si capiva nulla. Ho spento. Le parole vanno articolate bene, naturalmente, i segni di interpunzione rispettati, segnano una pausa lunga tanto il segno indica. Senza teatralità, semplicemente. Così la lettura della Bibbia, anche quando la leggiamo da soli. Credo che la comprensione letterale sia più che sufficiente, anzi non appesantirei la lettura con interpretazioni di tizio e caio, a meno che non si voglia conoscere un certo commento del Santo xy. Lo stesso nei Sacramenti. E' strano che la Parola, il Verbo sia, nella quotidianità ecclesiale, tanto bistrattato, chi cerca di far meglio enfatizza, sbagliando due volte. Senza alzare la voce, senza recitazione stentorea, articolando bene, con semplicità, con naturalezza, ogni lettera della parola, la parola riceve la sua giusta corposità per volare nelle orecchie e nei cuori e per restarci a volte per sempre.

Questo leggere bene affina l'orecchio e il cuore, affina i sensi dello spazio interiore che diventa capace di cogliere le sfumature del 'vero'e quelle del 'sempre', 'per sempre' allora la Tradizione finisce di essere un concetto in coma irreversibile e torna in vita con tutte le sue feconde ricchezze.

Anonimo ha detto...

Si ha a disposizione il dato sull'età degli allievi?
Ricordo che per gli italiani e i cittadini di qualche altro paese (ho qualche certezza per i portoghesi) l'età è diventata un impedimento dirimente allo stesso ingresso in seminario.
Se gli istituti tradizionali questo impedimento non ce l'hanno, chi ha maturato una vocazione tardiva può trovare un ascolto che altri gli negano. E di solito chi ha maturato quel genere di vocazione, almeno ancora, la liturgia tradizionale può averla vista come ordinaria, anche se da bambino.

Anonimo ha detto...

La giornata dei poveri.
La giornata delle vedove.
La giornata dei piselli..
La giornata delle fave.
La giornata del papa'.
La giornata dei nonni.
La giornata dei fidanzati.
La giornata de ...non se ne puo' piu'