Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 22 giugno 2023

L'allarmismo sul cambiamento climatico è una bugia a cui si deve porre fine

Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
L'allarmismo sul cambiamento climatico
è una bugia a cui si deve porre fine 
di Drieu Godefridi • 18 giugno 2023 

Dal 1992, le emissioni globali di CO2 hanno continuato a crescere, con la Cina che ha aperto in media due nuove centrali elettriche a carbone alla settimana. Crediamo davvero che Cina, Russia e India consentiranno all'Occidente di dettare le loro condizioni economiche e le emissioni di CO2? Nel frattempo, man mano che le emissioni crescono, sono di certo felici di vedere l'Occidente zoppicare, persistendo nei tentativi di ridurre le proprie emissioni. Nella foto: un'acciaieria con un generatore a carbone a Hebei, in Cina (Foto di Kevin Frayer/Getty Images)
Dal 1992 e dal Summit sulla Terra tenutosi a Rio de Janeiro, l'Occidente vive costantemente minacciato da "un'emergenza climatica" il cui allarme è stato ripetutamente lanciato, ma disatteso. Da allora, l'Occidente (e soltanto i Paesi occidentali!) si è prefissato l'obiettivo principale di ridurre le emissioni di CO2 (e di altri gas serra sottintesi in questo articolo).

Siamo nel 2023 ed è tempo di bilanci:
  1. Le emissioni di CO2 non hanno smesso di crescere e continueranno a farlo.
    Dal 1992, le emissioni globali di CO2 hanno continuato ad aumentare. Con la Cina che apre una media di due nuove centrali elettriche a carbone alla settimana e l'India evidentemente più determinata che mai a proseguire il suo percorso di sviluppo economico, così come il resto del mondo non occidentale, le emissioni globali di CO2 continueranno a crescere nel prossimo futuro. Non esiste ancora un'alternativa disponibile ed economica ai combustibili fossili.
    Questo aumento delle emissioni globali di CO2 sarebbe inevitabile anche se l'Occidente persistesse nei suoi sforzi per ridurre le proprie emissioni: le riduzioni delle emissioni in Occidente sono – e continueranno ad essere – più che compensate dall'aumento delle emissioni nel resto del mondo.
  2. Sarà raggiunto l'obiettivo dell'accordo di Parigi di "limitare il riscaldamento globale a 1,5°C rispetto al livello preindustriale"?
    Il raggiungimento dell'obiettivo dell'accordo di Parigi richiede drastiche riduzioni delle emissioni di CO2. Ma tali riduzioni non sono state attuate. E non siamo sulla buona strada. Non ci sarà alcuna riduzione globale delle emissioni di CO2. Questa è ormai una certezza o, nelle parole dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite, una proiezione con un livello di attendibilità molto elevato.
  3. L'obiettivo dell'Unione Europea di "decarbonizzazione entro il 2050" sarà raggiunto?
    Ancora più estremo dell'accordo di Parigi è l'obiettivo di decarbonizzazione dell'UE. Come già affermato, anche se l'Unione Europea cessasse di esistere, le emissioni globali di CO2 continueranno a crescere. In tale prospettiva, la riduzione delle emissioni europee ha senso soltanto se fa parte di un quadro globale efficace, non nazionale né regionale. "Dare l'esempio" ai regimi e ai Paesi di tutto il mondo che spesso odiano l'Occidente non fa altro che consentire a quei Paesi di rafforzarsi, a scapito dei Paesi per così dire virtuosi che si indeboliscono subendo gravi svantaggi economici, senza avere di fatto alcun effetto finale sul clima. Crediamo davvero che Cina, Russia e India consentiranno all'Occidente di dettare le loro condizioni economiche e le emissioni di CO2? Nel frattempo, man mano che le emissioni crescono, sono di certo felici di vedere l'Occidente zoppicare, persistendo nei tentativi di ridurre le proprie emissioni.
    Frans Timmermans, primo vicepresidente della Commissione Europea, probabilmente l'estremista più zelante salito al potere in Europa dal 1945 – il cui capo di Gabinetto è l'ex leader della campagna antinucleare di Greenpeace – diffonde misure, iniziative e dichiarazioni finalizzate a ridurre drasticamente le emissioni europee di CO2, anche a costo di una devastazione economica dell'Europa, a costo della perdita di libertà e di provocare un crudele aumento della dipendenza europea dai minerali delle terre rare cinesi.
    Il clima non fa differenze fra Europa e Asia. Nulla di ciò che l'Europa e l'Occidente realizzano in questo ambito ha il minimo significato se la riduzione delle emissioni non è globale.
  4. Quali sarebbero le conseguenze economiche del più pessimistico scenario di riscaldamento globale dell'IPCC?
    Passiamo ora alla questione dell'impatto economico delle emissioni di CO2.
    Nel suo ultimo libro, "Unsettled", l'esperto di clima e fisico Steven Koonin, ex vicesegretario alla Scienza durante l'amministrazione Obama, osserva che anche se lo scenario di riscaldamento più pessimistico dell'IPCC dovesse avverarsi, l'impatto economico globale sarebbe trascurabile ( Unsettled Dallas, BenBella Books, 2021, capitolo 9, 'Apocalypses that ain't' ["L'Apocalisse che non c'è"], pagina 179s.)
    Nel suo quinto e ultimo rapporto (completo), l'IPCC stima che un riscaldamento di 3°C, il doppio dell'obiettivo fissato dall'accordo di Parigi, ridurrebbe la crescita economica globale del 3 per cento. Tre per cento all'anno? No, 3 per cento entro il 2100. Ciò rappresenta una riduzione della crescita economica globale dello 0,04 per cento all'anno, una percentuale difficilmente misurabile statisticamente. Questo è lo scenario pessimistico dell'IPCC. Negli scenari più ottimistici, l'impatto economico del riscaldamento sarà praticamente nullo. Il Quinto Rapporto di Valutazione dell'IPCC (WGII AR5) afferma al capitolo 10:
    "Per la maggior parte dei settori economici, l'impatto del cambiamento climatico sarà minimo rispetto agli impatti di altri fattori. (...) I cambiamenti della popolazione, dell'età, di reddito, della tecnologia, dei prezzi relativi (...) e molti altri aspetti dello sviluppo socioeconomico avranno un maggiore impatto sulla domanda e sull'offerta di beni e servizi economici rispetto all'impatto del cambiamento climatico".
    In altre parole, secondo i dati dello stesso IPCC, la crescita economica e il benessere in Europa e negli Stati Uniti sono più minacciati da politiche ambientali estremiste e deliranti che dal riscaldamento globale. Come ha osservato il 22 febbraio Jean-Pierre Schaeken Willemaers del Thomas More Institute, presidente dell'Energy, Climate and Environment Cluster:
    "L'UE e i suoi Stati membri si sono concentrati sulla politica climatica, mobilitando ingenti risorse finanziarie e umane, riducendo così le risorse necessarie per sviluppare la propria industria e indebolendo la sicurezza dell'approvvigionamento energetico".
    La lezione di tutto questo è semplice: le generazioni future ci giudicheranno con severità per aver permesso all'attivismo ambientalista estremista di indebolire l'Occidente, mentre un Oriente ostile – Cina, Russia, Corea del Nord e Iran – continua a far progredire le proprie capacità industriali e militari. Invece di cercare di combattere le emissioni di CO2, faremmo meglio a investire nella ricerca per garantire un approvvigionamento affidabile di energia più pulita e meno costosa che tutti sarebbero felici di utilizzare.
    Purtroppo, le emissioni e le concentrazioni globali di CO2 nell'atmosfera non diminuiranno nell'immediato futuro, ma questo non è un motivo per indebolire la posizione globale dell'Occidente.
Drieu Godefridi* - Fonte
*giurista (Université Saint-Louis de Louvain), filosofo (Università Saint-Louis de Louvain) e dottore in teoria del diritto (Paris IV-Sorbonne). È autore di The Green Reich.

Pezzo in lingua originale inglese: Climate Change Alarmism Is a Lie that Must Stop Traduzione di Angelita La Spada

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Si calcola che l'ipitetico aumento delle temperature o le ripercussioni del cosiddetto cambiamento climatico produrranno in futuro, nelle prossime decine di anni, una catastrofe in Africa che porterà ad un aumento dell'immigrazione dall'Africa. Causerà crisi politiche e strategiche, questo dicono gli stessi che parlano di cambiamento climatico. Però peccato che gli stessi, sono poi favorevoli all'immigrazione a prescindere. Quindi si sconfessano da soli.

Anonimo ha detto...

La pietà ha vinto le difficoltà del cammino, tutto vince l'amore di Cristo.

Vicit iter durum pietas, amor omnia Christi / vincit.

Paul. Nol. carm. 14, vv.79-80

Buona festa di San Paolino!

Anonimo ha detto...

Uno studioso con tutti quei titoli prima di fare affermazioni cosi' perentorie si sara' certamente ben documentato. Ovvero le sue proiezioni dovrebbero essere scientificamente valide.
Ma la propaganda di tutti coloro che insistono sul cambiamento climatico e' oltremodo insistente. E le spese dei cambiamenti che ci vogliono imporre, decisamente eccessiva. Auto elettriche ? Ma l'energia per ricaricare le batterie, da qualche parte bisognera' pure produrla. E le terre rare ? Supponiamo che ci siano giacimenti di terre rare in qualche parco qui in Italia. Pensate che gli ambientalisti ci permetterebbero di estrarle ? No , certamente no. Vogliono che si diventi un psese vassallo di potenze straniere a cui tutto e' concesso.

Anonimo ha detto...

L'energia pulita c'è già ma viene occultata. La trasformazione della gravità in energia elettrica è stata " diabolicamente " nascota ai popoli per colpa di chi governa il mondo con il dio petrolio e gas. Già a suo tempo Tesla che voleva dare a tutti l'energia pulita ne sperimentò le conseguenze. I suoi progetti vennnero rubati ed occultati.
E' tempo che qualche scienziato onesto e coraggioso dia la soluzione a tutto il mondo tramite internet. Ci siamo stufati di vedere le navicelle "aliene " che usano questa tecnologia da tempo, non siamo scemi! almeno non tutti.Perchè continuare a nascondere queste invenzioni ???
In futuro il petrolio non avrà più valore... tutto il vecchio mondo capitalista crollerà ma poi tutto il mondo si rinnoverà.

Così dicomno le profezie.

vincenzo gribaudo ha detto...

Probabilmente ci siamo. Ossia siamo vicini all'uscita nel mercato di un dispositivo che da energia elettrica in abbondanza pulito basato sul punto zero (pura fisica). Sono 12 anni che seguo Andrea Rossi(ora in Usa) in tutte le sue peripezie. Potete vedere su "ecat.com". A ottobre in Italia verrà fatta una dimostrazione pratica su di un circuito come da questo comunicato https://e-catworld.com/2023/06/14/leonardo-corp-press-release-media-members-invited-to-apply-to-attend-e-cat-ev-event/. Un'auto elettrica che viaggia per 12 ore(salvo pausa cambio piloti) la cui batteria verrà ricaricata con l'ecat. Dopo 12 ore la batteria dell'auto dovrà risultare ancora caricata come alla partenza. L'ecat ha caricato continuamente la batteria. Gli invitati potranno controllare tutto e fotografare. Vi sarà pure una commissione di collaudo di valore internazionale che registrerà tutto e firmerà il collaudo. Vi assicuro che non è uno scherzo o una storiella. Per fortuna ottobre è vicino. Credeteci! Sono anch'io oltre a essere fiducioso, sono curioso. Sono 12 anni che aspetto questo momento...

Gian ha detto...

Aveva ragione Trump, che in splendida solitudine disertava l'ennesima conferenza a Parigi dov'erano convenuti tutti, per cianciare su obiettivi risibili, da raggiungersi entro termini imposti, in cambio di investimenti ciclopici rubati al lavoro dei popoli.

Anonimo ha detto...

I mondialisti stanno cambiando il mondo per renderlo conforme alla loro visione e, benché si tratti di cambiamenti occasionati artificialmente, stanno riuscendo a meraviglia nei loro intenti. Voi conoscete di già i capisaldi del pensiero mondialista (migranti, cancel culture, ecologismo, climatismo; che si assommano ai vecchi capisaldi, divenuti da gran tempo dogmi indiscutibili e da tutti venerati) destinati a forgiare una specie di nuova creazione. La demolizione del vecchio mondo è pienamente riuscita; è dunque estremamente facile costruire uomini e donne nuovi, e, infatti, i mondialisti non incontrano pressoché nessuna seria resistenza. La sconfitta della Russia, che i mondialisti sono certi di ottenere, sarà il coronamento dell'impresa. Per quanto a noi i frutti della nuova creazione appaiano senza veli in tutta la loro mostruosità, nondimeno i parti sono riusciti e dobbiamo fare i conti con la realtà, senza illuderci, come giustamente scrive l'autore dell'articolo su Traditionis Custodes, verso la fine, riguardo alla Chiesa. Certo, la speranza è l'ultima a morire, tuttavia, cullarsi nel sogno è nefasto. L'autore dell'articolo usa anche l'aggettivo 'irreversibile'.

Anonimo ha detto...

UN BEL 9
Sono stati promossi a pieni voti - e con il 9 in condotta- i due studenti che in un Itis di Rovigo colpirono a scuola con i pallini di plastica una loro insegnante (che poi, non paghi, derisero anche sui social).

Evidentemente la preside dell'istituto e il consiglio di classe compiacente hanno deciso di dare un secondo schiaffone morale -con il 9 in condotta - alla vittima. Qualcuno avrà proposto un bel 10, ma non avranno voluto esagerare.
Immagino come possa sentirsi umiliata la collega che fu vittima dei bulli. Come dicono al Sud: non solo cornuta, ma pure mazziata. Il sinedrio di preside e colleghi l'avrà giudicata scarsamente" inclusiva",

Che quell'Itis sia all'avanguardia nell' "inclusione", la "resilienza", l'agenda 2030, i cessi "fluidi", gli asterischi finali, eccetera, ci metterei la mano sul fuoco. Non ho controllato, ma ce la metto.
Il primo problema della scuola italiana sono certi dirigenti scolastici e certi insegnanti.
Quelli fintamente buoni e con la testa piena di ideologia.
Martino Mora

Leggete qua . ha detto...

https://www.ilgiornaleditalia.it/video/cronaca/499919/silvana-de-mari-bassetti-pazienti-rianimazione-intubati-video.html

Anonimo ha detto...


# La sconfitta della Russia data per certa dai mondialisti, secondo il nostro amabile jettatore di turno.

Per la verità non è che l'offensiva ucraina stia andando tanto bene. Dura ormai da venti giorni circa ed è ancora lontana, ci dicono, dalla prima linee di fortificazioni russe, cioè da quelle linee parallele di campi minati, filo spinato, trincee, bunkers etc che la costituiscono.
La prima linea è in genere preceduta da linee minori, caposaldi, insomma apparati che devon spezzare lo slancio del nemico.
Che l'offensiva proceda più lentamente del previsto l'ha detto lo stesso Zelensky, non è propaganda russa. I russi parlano di una situazione di "stallo" ("lull", reuters) per gli ucraini. Filtra anche il giudizio che i russi si sarebbero rivelati molto meglio preparati di quanto si sarebbe immaginato (ilGiornale, le cui fonti sono in genere inglesi).
Insomma, si è commesso ancora una volta l'errore di sottovalutare i russi in campo militare.
Dicono i Media che l'Ucraina non ha ancora impiegato il grosso delle sue forze. Giusto. Ha fatto una serie di attacchi in diversi punti del fronte, per saggiare le difese e trovare il punto debole. DAlle dichiarazioni rese pubbliche, sembra che allo stato il punto debole non l'abbiano trovato.
Ma non è che un'offensiva può durare all'infinito o esser rimandata all'infinito. Il mese di luglio dovrebbe esser cruciale.
Gli ucraini, per quanto si riesce a capire, non dispongono di un gran numero di brigate adatte a quest'offensiva. Devono quindi stare molto attenti a quello che fanno. Hanno mezzi limitati, considerato anche il calibro dell'avversario.
Quest'offensiva a chi giudica da fuori sembra una cosa folle, visto che l'attaccante non ha la superiorità aerea, primo requisito fondamentale nella guerra moderna. Non ha nemmeno la superiorità numerica. È superiore in alcuni armamenti di precisione forniti dagli usa, come i famosi lanciarazzi. Ma l'artiglieria russa può opporre degli sbarramenti impressionanti. Si trova di fronte a difese che adesso vengono definite formidabili, con non si sa quanti campi minati etc.
Cui prodest?
Se l'esercito ucraino viene decimato in inutili assalti alla fine può rivelarsi incapace di resistere ad una controffensiva russa condotta con mezzi meno moderni ma contro i quali non vi sarebbe più niente da opporre. E tutta l'ucraina verrebbe occupata, a quel punto.

Forse per questo Zelensky sta di nuovo premendo per esser accolto nella Nato: sotto l'ombrello Nato Z. in difficoltà gravi potrebbe chiedere l'uso dell'atomica per fermare i russi.

Questo sarebbe il momento giusto per aprire negoziati di pace, finché l'Ucraina ha ancora un esercito forte e in buone condizioni. Dopo potrebbe essere troppo tardi. Certo, Zelensky dovrebbe essere realista e rinunciare alla Crimea. Occupando ancora una parte del Donbass potrebbe avere una carta in mano per negoziare.
Miles



Insomma,

Anonimo ha detto...

A meno che non crediate veramente allo svalvolato cuoco di VP che, secondo la un tempo prestigiosa BBC, sta marciando con 400 mercenari della Wagner su Mosca per occupare il Cremlino, le cose stanno messe in modo diverso, VZ ha finito uomini e armi, il rapporto bombe-razzi sparati sta 5 a 1 a favore di VP, la controffensiva è avanzata di pochissimo, i Russi hanno fortificato le linee e costruito bunker e gallerie, in arrivo altri 200.000 uomini, Gabanelli ha scritto giorni fa un interessante articolo sul Corsera in cui afferma che i danni causati dalla guerra sono incalcolabili, non tanto per le distruzioni di dighe, ponti, strade, ferrovie e quant'altro, ma per l'uso da ambo le parti di armi a bassissimo contenuto di Uranio, che però sono dannose, aggiungiamo anche l'avvelenamento di pozzi e riserve d'acqua e la mancanza quindi di acqua da bere, manca la luce elettrica e scarseggiano i viveri, la giornalista di cui sopra è persona seria e credibile, le stesse cose ha affermato Capuozzo in una intervista a Byoblu. Noi possiamo solo attendere e pensare seriamente che, anche se venisse eliminato VP, il dopo sarebbe molto peggio, persino Biden lo dice........

Anonimo ha detto...

Non vorrei che si sta facendo con la Russia quello che è stato fatto in Libia, in Iraq, in Afganistan, con tutte le conseguenze che ancora paghiamo.Ma con la Russia c’è il rischio che la destabilizzazione porti alla catastrofe mondiale!!!

Anonimo ha detto...

https://www.totalitarismo.blog/una-lettura-non-complottista-del-golpe-wagner/