Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 10 dicembre 2024

Se il papa fa il personal trainer

La geniale, puntuta, graffiante, centrata ironia di Marcello Veneziani.

Se il papa fa il personal trainer
Marcello Veneziani, 07 Dicembre 2024

Ti voglio felice, Sei unica, Sei bella, Tu sei speciale, Ti auguro il sorriso, Ritorniamo a sognare, Buona vita. Tu sei una meraviglia, Avrò cura di te!, Per una gioia condivisa: se su una bancarella leggete una sfilza di titoli come questi a cosa pensate e che idea avete di quei libri e del loro autore? Pensate subito di trovarvi davanti a una di quelle tipiche bancarelle che vendono manuali di personal trainer o che insegnano un po’ tutto, dal ricamo ai tarocchi e alla gastronomia; o sermoni di predicatori new age, massaggiatori dello spirito, maghi e santoni da passeggio. Invece poi leggi bene l’autore e non c’è da equivocare: è Papa Francesco. Non è uno pseudonimo, una fake, un papa ritoccato col photoshop ma è proprio lui, Bergoglio, il Pontefice della Chiesa Cattolica, Apostolica e Romana. I libri sono editi con la sigla editoriale Pienogiorno e raccolgono frasi, citazioni, brani veri del Pontefice; ma non sono una libera e spontanea raccolta di qualche buontempone, perché sono firmati proprio da lui, e dunque sono autorizzati, magari con l’imprimatur della Santa Sede. Un tempo la Chiesa proibiva di divulgare perfino la Divina Commedia; ora sembra di essere a sorrisi e canzoni in versione papale. Anzi alcuni titoli sembrano proprio canzoni, che so, di Gianni Bella e Anna Oxa, nel migliore dei casi, o di qualche cantante femminista. E non è un titolo isolato, magari poi ritirato dalle bancarelle ma una collezione intera, quattrostagioni, di titoli papali, quasi un’opera omnia di un santone, un Osho (non il simpatico Federico Palmaroli che ne fa la parodia romanesca ma una specie di guru come l’Osho originale); l’autore è il Santo Padre, nientemeno che lui. A volte, titoli papali come quelli sulla gioia, sono appaiati nella casa editrice sullodata ad altri come La gioia di ruggire insieme, storia di un giovane leone, o La gioia di correre in salita, che ha per protagonista un cane nero. Altri titoli che affiancano la collana pontificia sono L’arte di avere sempre ragione di un tale Gerry Spence; Dannazione, penso troppo! di Nancy Colier che insegna “come mandare al diavolo stress e ansia” e I gatti dal cuore di ambra per chi ama i felini; ma potrei citarvene diversi altri, tutti dello stesso taglio e tenore.

Veramente sorprendente questo Papa, passa dalle Encicliche e Lettere pastorali a questi manuali dai titoli così pop e piacioni. Ma lui ci ha abituati un giorno a ritenere gli abortisti degli assassini e un altro a visitare Emma Bonino, abortista militante e assidua “praticante” seriale di aborti sui corpi altrui. O un giorno spiazza tutti aprendo ai gay e un altro denunciando la “frociaggine” in seno alla Chiesa. Per non dire delle sue libertà teologiche e liturgiche che rompono con la tradizione e la dottrina, alternate a richiami pastorali alla fede antica e all’osservanza mariana.

Un vaticanista di lungo corso come don Filippo Di Giacomo, che prese i voti sacerdotali in età matura, scriveva su l’Unità e ora sulle testate del gruppo de la Repubblica, osserva: “Questa melassa pseudo papale prodotta e commercializzata per anime ingenue che vogliono bene al Papa, porta come etichetta una prefazione firmata “Francesco”. Sarà lui? Sta diventando lo scrittore più prolifico dello Stivale a sua insaputa?”. Si, infatti, il Papa contende il primato e le classifiche librarie a Cazzullo che si occupa anche di temi teologici, con taglio divulgativo, rubandogli un po’ il mestiere. Sforna libri a getto continuo, Paper Francesco.

E dire che eravamo abituati ai saggi impegnativi del suo predecessore, Benedetto XVI, al secolo Joseph Ratzinger, che scrisse centinaia di saggi teologici, filosofici, antropologici con titoli a dir poco austeri e dotti; ora invece siamo alle bancarelle dei libri “pappa del cuore” (per dirla non col Mago Otelma, detto il Divino, ma con un filosofo vero, Georg Wilhelm Friedrich Hegel). Anzi siamo all’happy end del cristianesimo, con la gita fuori porta e i titoli merenda a sacco, testi precotti da asporto e da crociera, che vorrei ripetere, in caso vi pungesse vaghezza di accaparrarveli: Ti voglio felice, Sei unica, Sei bella, Tu sei speciale, Ti auguro il sorriso, Ritorniamo a sognare, Buona vita.Tu sei una meraviglia, Avrò cura di te! Vi immaginate un altro Papa, Patriarca, Ayatollah o Rabbino che firma questa roba?

Diciamo in sua difesa che il Papa lascia usare questi titoli in nome della simplicitas francescana, e magari si può aggiungere che a volte pure le encicliche celavano nel maestoso e solenne latino espressioni comuni, pensate a Gaudium et spes o Splendor veritatis. Ma questi sembrano corsi di training autogeno per esercizi di autostima personale; roba da coach o da spacciatori di benessere, non da Santo Padre.

In uno sforzo estremo di prendere sul serio il tutto, chiedo: ma davanti alla scristianizzazione e al nichilismo galoppante, alle chiese deserte e al crollo delle vocazioni, è questa la risposta migliore, più efficace che può dare la Chiesa al mondo contemporaneo? Per bucare il muro dell’indifferenza generale, a un papa tocca girare per le strade con l’altoparlante come l’arrotino e l’ombrellaio per riparare le fedi malconce? Deve farsi vu’ cumprà di gioie per arruffianarsi il pubblico, venditore ambulante di felicità per farsi ascoltare? È vero, Chesterton diceva che la fede del futuro poggerà su una forma più sottile di umorismo; ma parlava della leggerezza e dell’ironia, non pensava alla caricatura del cristianesimo, ridotto a questa mercanzia pop, genere Quelo di Corrado Guzzanti. Sapeva distinguere tra credenti e creduloni, fra trappisti e trappoloni.

Le vie del Signore sono infinite, direte voi, e avete ragione: però in via dei Ciclamini, al 123, non ci sono santi, c’è Orietta Berti.
La Verità – 6 dicembre 2024 - Fonte

9 commenti:

Anonimo ha detto...

FESTA DELLA BEATA
VERGINE DI LORETO.

"In me, è ogni grazia,
via e verità. In me,
è ogni speranza di
salvezza e di virtù".

Anonimo ha detto...

E' la tempesta perfetta che si è abbattuta sulla Chiesa. Attaccata ferocemente dal di fuori mentre cerca con determinazione di autodistruggersi . Sembra la barca degli apostoli nel mare di Tiberiade in tempesta . Sappiamo tutti però quanto ci mise Gesù a far cessare quella tempesta.....

da ex studente di Giurisprudenza ha detto...

Riporto una frase di un mio socio: Non siamo messi bene quando pure il Papa si mette lui stesso nelle condizioni di essere preso in giro..
Lo stesso socio mi aveva detto che, poco dopo l'elezione, una rivista aveva messo in copertina una foto del Pontefice in una posa e un'inquadratura che lofacevano somigliare a Stan Laurel, il famoso Stanlio. Ne sapete qualcosa di più? A me pare inverosimile perchè mi pare impossibile che nessuno si fosse accorto della cosa. O è accaduto davvero?

Anonimo ha detto...

La Diocesi di Mazara accoglie in pompa magna un pezzo di legno del barcone naufragato a Cutro nel 2023. E lo propone ai fedeli come reliquia da venerare in un pellegrinaggio che durerà un mese. Ma è un feticcio, che mostra i frutti dell'ideologia immigrazionista che scambia per martiri i poveri "schiavi" della migrazione. La denuncia di Iustitia in Veritate.
https://lanuovabq.it/it/la-chiesa-immigrazionista-venera-la-reliquia-dei-barconi
Commento mio con espressione romanesca: "Ma che te sei bevuto er cervello"?

Anonimo ha detto...

Mi si nota di più se mi vesto da cardinale o se mi vesto da non-cardinale? Radcliffe sceglie la seconda, ma almeno il saio lo indossi decorosamente. Dilaga il nuovo trionfalismo della trasandatezza, che non rende più spontanei ma solo più autoreferenziali.
https://lanuovabq.it/it/porporati-senza-porpora-al-concistoro-trionfa-la-sciatteria
"So' venuto così come me trovavo..."

Anonimo ha detto...

Il 10 dicembre si festeggia la traslazione miracolosa della Santa Casa della Madonna a Loreto.
https://gloria.tv/post/c34cH3PWJLme3F3qEpjoKSHA7
Andiamo al "dunque"..

Anonimo ha detto...

In questi "edifici adibiti al culto" se i simboli non hanno piu' significato:la talare, il conopeo,il piattello, l'inginocchiarsi davanti alla Maesta' Divina..............................
la berretta che ci azzecca? Stona, su tanta trasandatezza dei vignaioli.

Un'anima ha detto...

8 dicembre, festa dell'Immacolata Concezione.

Partecipare alla Santa Messa è diventato come togliere un dente: va fatto, ma è una sofferenza. Si assiste ad applausi dopo la predica e motti di spirito del sacerdote, ad esibizioni narcisistiche del celebrante, alla relegazione del confessionale in fondo, nell'angolo nascosto, dove, dei diversi sacerdoti presenti, ne arriva solo uno, a Messa iniziata, e va via dopo poco per altri impegni lasciando molte persone in attesa senza sacramento. E non si venga a dire che i sacerdoti sono impegnati, perché non è credibile o verosimile: hanno volontari, signore delle pulizie e cuoche. Ascoltare dal celebrante inviti a non confessarsi a Natale se ci si va nel corso dell'anno o ad evitare di confessarsi se si dicono sempre le stesse cose equivale a versare sale sulle ferite del peccato. La spiritualità è morta e sepolta, le omelie senza riferimenti politici, senza battute, credute necessarie per attirare l'attenzione, sono un ricordo del passato. Si è erroneamente pensato che rendere più divertente e spettacolare la Santa Messa avrebbe attirato più fedeli, ma i credenti fuggono o soffrono e i pagani in cerca di divertimento domenicale vanno altrove. Lo si capirà, ma potrà essere tardi.

Anonimo ha detto...

Cos'è il tana libera tutti delle considerazioni casuali? Cosa c'entra tutto questo con l'articolo di Veneziani?