Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 31 gennaio 2025

“L’avanzata degli ex impresentabili”

Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
“L’avanzata degli ex impresentabili”

L’avanzata degli ex impresentabili”. Ecco il titolo di un servizio di Francesca Basso pubblicato sulla rivista Sette, del Corriere della Sera, che analizza la forte crescita elettorale in Europa dell’“estrema destra”, l’“ultra destra”, la “destra nazionalista, populista, xenofoba” e un lungo eccetera di epiteti con cui la fertile immaginazione della sinistra designa chi si colloca dall’altro lato dello scacchiere politico (1).

Cambio di paradigma
“Il ‘cordone sanitario’, ovvero il rifiuto dei partiti tradizionali di cooperare con l’estrema destra, ha fallito. (…) L’estrema destra continua a guadagnare terreno”, constata l’autrice.

Il cardinale Zen critica la mascotte del giubileo "Luce"; auspica, invece, il santo patrono

Nella nostra traduzione da Lifesitenews. Il cardinale Joseph Zen ha criticato la mascotte stilizzata del Giubileo, "Luce" qui, creata da un'azienda legata ai prodotti pro-LGBT, definendola "qualcosa di superstizioso", e ha richiamato a concentrarsi maggiormente sulla fede e sulla grazia del giubileo (vedi) rispetto all'attrattiva commerciale. Qui l'indice degli articoli sulla questione sino/vaticana anche con molti scritti del card.  Zen.

Il cardinale Zen critica la mascotte del giubileo "Luce"; auspica, invece, il santo patrono

Commentando la famigerata mascotte scelta dal Vaticano per l'Anno Giubilare del 2025, il cardinale Joseph Zen ha messo in dubbio il ragionamento alla base della scelta di una mascotte di ispirazione laica anziché di un santo patrono. Il cardinale di Hong Kong lo ha scritto: “Ha senso avere una mascotte per il Giubileo? O non sarebbe stato meglio scegliere un Santo Patrono?” 

In un commento multilingue pubblicato sul suo blog, Zen ha messo in discussione la logica alla base della scelta del Vaticano di una mascotte per l'anno giubilare del 2025. Presentata alla stampa in ottobre (qui), la mascotte è un personaggio, tipo "genio", creato dall'artista italiano Simone Legno, la cui azienda Tokidoki ha promosso "LGBT pride", vendendo prodotti in tema come sfondi digitali, "arte" varia e cappelli sul suo sito web.

Chiamata "Luce", la mascotte è rapidamente diventata un fenomeno virale su Internet. Luce (dal nome significativo) è una pellegrina con vivaci capelli blu. Indossa un impermeabile giallo e stivali fangosi, porta un bastone e  al collo, un rosario multicolore. Ora è disponibile come opportunità promozionale per il Vaticano.

Ricerche successive hanno evidenziato che l'azienda, nel 2016, ha collaborato anche alla vendita di giocattoli sessuali per adulti realizzati dalla società britannica "Lovehoney".

Facendo riferimento alle immagini virali della mascotte, Zen ha scritto che molte delle critiche che aveva visto riguardavano il fatto che "l'azienda produttrice ha la reputazione di avere diversi prodotti che noi cattolici definiremmo meno che decenti". Ma, a parte questo aspetto, egli ha messo in discussione la decisione, in senso più generale, di avere una mascotte per il Giubileo, notando come una mascotte sia intesa come una forma di “portafortuna”, mentre un Giubileo è un’occasione di veri frutti spirituali:

Ma cos'è una mascotte? Qualcosa che è considerato un "portafortuna" (un "portafortuna"). Ora, questo non implica qualcosa di superstizioso? (Forse l'uso generale ha diluito molto questo senso superstizioso e quindi non dovremmo dargli troppa importanza.)

Ma il Giubileo non è già di per sé una grande fortuna? Commemora la nascita del Salvatore. Perché i frutti di quest'anno di grazia fossero più abbondanti, non sarebbe stato meglio scegliere un Patrono celeste?

L'Anno giubilare del 2025 (dal 24 dicembre 2024 al 6 gennaio 2026), ha come tema "Spes non confundit", ovvero "la speranza non delude".

Il Giubileo coincide anche con il 1.700° anniversario del Concilio di Nicea, che ha condannato l'arianesimo e ribadito l'insegnamento cattolico secondo cui Cristo è sia vero Dio che vero uomo, insegnamento che era stato pubblicamente difeso, a ben caro prezzo, da Sant'Atanasio. Un anniversario che offre ulteriore impulso agli sforzi ecumenici tra il Vaticano e le Chiese [dizione conciliarista. Più esatto Confessioni: la Chiesa è Una -ndT] cristiane.

Dunque Zen ha espresso l'opinione: "non sarebbe opportuno per noi prendere Sant'Atanasio come nostro patrono di questo anno giubilare?"

Ha anche indicato il 2025 come 60° anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II, suggerendo che “un buon inizio dell’Anno giubilare dovrebbe essere uno studio serio dei documenti del Concilio Vaticano II, in particolare della Costituzione dogmatica sulla Chiesa (Lumen gentium) qui e della Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo (Gaudium et spes) qui, con assoluto rispetto per l’ermeneutica della continuità, sottolineata tante volte da Papa Benedetto XVI, aggiungendo : «Insisto sul fatto che questi documenti devono essere compresi nella continuità del Magistero autentico» (1).

Il prelato cinese, creato cardinale nel 2006 e che ha compiuto 93 anni all’inizio di questo mese, ha anche denunciato come alcune persone abbiano cercato di manipolare il Concilio Vaticano II per i propri fini:

Purtroppo, c’è chi, mettendo da parte il frutto veramente prezioso del Concilio, e proclamando invece un cosiddetto “spirito del Concilio”, ha voluto manomettere la Sacra Tradizione della Chiesa: il rinnovamento diventa riforma, l’aggiornamento diventa conversione allo “spirito dei tempi”.
(2) 
Negli ultimi anni, nonostante la sua distanza geografica da Roma, Zen è stato particolarmente esplicito nel sollevare preoccupazioni su questioni morali e dottrinali nella vita della Chiesa [vedi]. Ciò ha incluso ripetuti appelli alla difesa dell'insegnamento cattolico alla luce della promozione delle benedizioni omosessuali da parte di Fiducia Supplicans [qui - qui], insieme ad avvertimenti altrettanto regolari sul potenziale del Sinodo sulla sinodalità di "rovesciare" la gerarchia della Chiesa e inaugurare la confusione dottrinale [qui] : già lo scorso novembre, Zen ha affermato che Papa Francesco usa i sinodi per "cambiare ogni volta le dottrine o le discipline della Chiesa piuttosto che discutere su come salvaguardarle".

Nel 2022, il cardinale è stato arrestato [qui - qui - qui] dalle autorità cinesi, ai sensi della draconiana legge sulla sicurezza nazionale del 2020 e, sebbene si sia dichiarato non colpevole, è stato multato per 4.000 dollari di Hong Kong (512 dollari) per non aver registrato correttamente l'ormai defunto Fondo di soccorso umanitario 612.

Il processo a Zen è stato ampiamente condannato dagli attivisti di tutto il mondo e più volte riproposto al Congresso degli Stati Uniti e al Parlamento del Regno Unito.
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Nota di Chiesa e post-concilio
1. Finora la discussione sui documenti conciliari è stata resa impossibile dal fatto che il concilio che voleva abolire i dogmi è diventato esso stesso un superdogma indiscutibile. Quanto al famigerato "spirito del concilio", anche da altri invocato a giustificazione delle evidenti pecche che si sono evidenziate, effettivamente esiste una "grammatica mediatica" a causa dei problemi che vediamo oggi. Non è un ostacolo strada facendo, ma il risultato diretto dell'azione dei neomodernisti durante i lavori del Vaticano II. Effettivamente, essi avevano un progetto preciso che, prima ancora del loro intervento sui testi, aveva creato il clima nel quale essi sarebbero stati prodotti e nel quale erano chiamati ad essere interpretati. Ed è una vera grammatica mediatica che ha dato l'effettiva chiave di scrittura e d'interpretazione dei testi e che ancor oggi è difficile, se non impossibile, contrastare.
2. La famigerata continuità invocata da Ratzinger è intrisa di storicismo e dunque muta secondo le mode del tempo. In realtà è cambiato il cardine su cui si fonda la Fede e la sua trasmissione, spostato dall'oggetto-Rivelazione al soggetto-Chiesa/Popolo di Dio [non più corpo mistico di Cristo] pellegrina nel tempo e di fatto trasferito dall'ordine della conoscenza a quello dell'esperienza, evidenziato dal primato del sentimento, o addirittura della sensazione o del sensazionalismo, sull'intelletto. Il cuore umano è diventato sentimento: nulla a che fare con il cuore biblico, cioè con l'interiorità profonda, il 'luogo' delle scelte fondamentali e, oggi, in nome del vangelo tutto diventa sdolcinato sentire, emozione, percezione soggettiva. Da conseguenza a punto di partenza. È il frutto della dislocazione della Santissima Trinità, illustrato 'sapientemente' Romano Amerio (qui).

[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
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giovedì 30 gennaio 2025

Un recente caso di bispensiero collegato all'AI

Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
Cinesi, Arabi, Intelligenza Artificiale, Microprocessori, Algoritmi, Asini che volano, Signora mia!

Non posso farci niente, mi porto dietro la deformazione professionale di non dare mai niente per scontato, per cui a volte i saputi possono annoiarsi, ma tutto sommato è sempre melius abundare quam deficere, meglio abbondare che scarseggiare, basta quando avanza. Allora, la parola bispensiero usata da Orwell nel suo “1984” sta a indicare l’abitudine a sostenere un’idea ma anche (vero, Veltroni?) il suo contrario, così da non sbagliare mai.
Un recente caso di bispensiero lo abbiamo con le reazioni alla notizia che il programma cinese Deepseek per l’intelligenza artificiale ha fatto crollare il tech (nuove tecnologie) americano: Nasdaq -3%, Nvidia -17,7%, Broadcom -16%, Microsoft -4%, Advanced -5%, Micron -8%, Constellation energy -12%, Vistra -19%. Perché la Deepseek cinese è in grado di fornire prestazioni pari a quelle occidentali ma, a quanto sembra, a un decimo del costo e senza l’utilizzo del super chip di Nvidia, la cui esportazione in Cina è vietata, della serie mater artium necessitas, la necessità è la madre delle abilità, impari a nuotare quando rischi di affogare.
Sì, ma cosa c’entra col bispensiero orwelliano l’andamento della borsa dell’intelligenza artificiale? Perché si legge sulla nostra stampa che l’app cinese dell’IA pone seri rischi di manipolazione sull’opinione pubblica occidentale, in quanto Deepseek si autocensura su argomenti ritenuti sensibili in Cina, per esempio non fornisce risposte dettagliate sul presidente cinese Xi Jinping.
Ma come, non avete espresso nessuna perplessità finora sul fatto che l’IA (come per i motori di ricerca) sia alimentata da algoritmi che rispondono ai propri padroni americani e ora vi allarmate? Sarebbe meglio essere onesti, e dire semplicemente che l’intelligenza artificiale è appunto artificiale, non gode cioè di nessuna autonomia, seppur velocizza in modo pazzesco la fornitura dei dati, che per quanto possa godere di una certa autonomia si comporta sempre come quell’asino che il padrone attacca dove meglio crede.
A proposito di algoritmi, ho scoperto da poco che questa parola deriva dal nome di un famoso matematico arabo del IX sec., Al Khwarīzmī, che mise a punto istruzioni dettagliate per risolvere equazioni molto complesse. Sti arabi!
Antonio Catalano, 28 gennaio 2025

L’attacco di Concilium alla confessione (Parte 1): “Un momento di crisi”

Riprendiamo, nella nostra traduzione da New Liturgical Movement, la prima parte dell'interessante analisi di Gregory Di Pippo sulla diminutio che ha riguardato anche il Sacramento della Penitenza negli anni immediatamente successivi al concilio. Seguiranno le successive.
Dopo il Concilio è di moda chiamare il sacramento "riconciliazione". Il cambio di nome è sintomatico della distorsione introdotta. Sebbene sia vero che, come conseguenza della confessione dei nostri peccati e della ricezione dell'assoluzione, siamo riconciliati con Dio e rianimati come membri della Chiesa, questa non è la specifica natura del sacramento della Confessione. Esso esiste per darci l'opportunità di pentirci e confessare i nostri peccati; motivo per cui i nomi tradizionali "confessione" e "penitenza" sono i più appropriati.

L’attacco di Concilium alla confessione (Parte 1): 
“Un momento di crisi”
Gregory Di Pippo

Poiché è Martedì Grasso, un nome che deriva dall'antica parola inglese per confessione, "shriving", è un buon giorno per iniziare questa serie, che il signor Phillip Campbell, autore del blog Unam Sanctam Catholicam, ha gentilmente condiviso con NLM. È il risultato della sua indagine su ciò che gli autori della rivista teologica "progressista" Concilium dicevano sulla riforma del sacramento della Confessione negli anni immediatamente successivi al più recente concilio ecumenico. Sono certo che i nostri lettori saranno molto interessati a vedere quanto siano stati sfacciati nel proporre la cancellazione non solo della tradizione della Chiesa, ma persino dello stesso Concilio da cui hanno preso il nome la loro rivista, poiché, naturalmente, come per la riforma della Messa, nulla di ciò che stavano proponendo deriva in realtà da qualcosa detto dai Padri Conciliari nel Vaticano II.

Il Presidente del consiglio non dovrebbe rinunciare all'immunità

Nel pomeriggio dell'altro ieri, con un video, la presidente del Consiglio ha reso noto di essere indagata insieme al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, a quello della Giustizia Carlo Nordio e al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.
Il reato contestato a Giorgia Meloni sarebbe quello di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda riguardante Njeim Osama Almasri, capo della polizia giudiziaria libica arrestato la scorsa settimana a Torino per crimini di guerra su mandato della Corte penale internazionale poi liberato e rispedito in Libia in tutta fretta con un volo di Stato senza che venisse consegnato all’Aja. A nulla sono valse le serie ragioni politiche attinenti la sicurezza nazionale, come specificato dal Presidente del consiglio.

mercoledì 29 gennaio 2025

Avvisi da Sant'Anna al Laterano

Carissimi,
Nel tempo dopo l'Epifania la Festa della Candelora ci fa gustare ancora il clima del Natale. Nell'usus antiquior la Festa è chiamata "Nella Purificazione di Maria", nell'usus recentior della "Nella Presentazione di Gesù al tempio". Nella legge di Mosè ogni primogenito maschio del popolo ebraico era considerato offerto al Signore, ed era previsto che i genitori lo riscattassero con l'offerta di un sacrificio. Inoltre, secondo la stessa legge di Mosè la madre di ogni nato, indipendentemente dal fatto che il pargolo fosse il primogenito, si recava al tempio per la purificazione 40 giorni dopo la sua nascita. Ai tempi di Gesù era previsto che, 40 giorni dopo la nascita, avvenissero simultaneamente la purificazione della madre e l'offerta del primogenito, e così avvenne per Maria e Giuseppe.
Da qui la festa del 2 febbraio, che cade 40 giorni dopo il Natale. Anticamente la Festa era celebrata il 14 febbraio, 40 giorni dopo l'Epifania, come ricorda un'antica pellegrina in Terra Santa: «Si accendono tutte le lampade e i ceri, facendo così una luce grandissima» (Peregrinatio Aetheriae 24,4). La simbologia è molto chiara.
  • Domenica 2 febbraio, Festa della Candelora
    ore 15.00 apertura della chiesa e Confessioni,
    ore 15,30 recita del S. Rosario
    ore 16,00 Benedizione delle candele, Processione con le candele all'esterno, e S. Messa cantata.
  • Sabato 1 febbraio, I sabato del mese.
    ore 15,00 Confessioni, 15.30 recita del S. Rosario
    ore 16.00 Messa votiva del Cuore Immacolato di Maria
    ore 16,45, catechismo aperto a tutti, sulle Virtù cardinali: La virtù della Prudenza.
In Domino.

Colligite Fragmenta: III Domenica dopo l'Epifania

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della domenica precedente qui.

Colligite Fragmenta: III Domenica dopo l'Epifania

A causa dei capricci della Luna del vostro pianeta, verso la fine di questo anno liturgico e prima dell'inizio del prossimo Avvento, non avremo le domeniche rimanenti dopo l'Epifania per riempire i vuoti del calendario.(1) Quest'anno, navighiamo direttamente attraverso le domeniche dopo la Pentecoste fino alla 24a e ultima in ordine ininterrotto.

Nella nostra messa domenicale per la terza domenica dopo l'Epifania, la lettura del Vangelo ci fornisce il resoconto di ciò che accadde dopo il Discorso della Montagna.

“Peccati angelici” e la nuova ortodossia

Nella nostra traduzione da Rorate caeli la sottolineatura delle dimensioni più ampie delle parole di Bergoglio nella sua autobiografia. Precedenti qui - qui.

“Peccati angelici” e la nuova ortodossia

Nel mio precedente articolo, "L'autobiografia di Papa Francesco, o perché il Papa non dovrebbe essere uno psicoanalista" [qui], ho delineato il problema che si presenta quando qualcuno che esercita l'autorità del Santo Padre basa le sue valutazioni sui fedeli affidati alle sue cure su ipotesi personali circa i loro problemi psicologici, combinate con una tendenza a generalizzare osservazioni individuali (per non parlare di potenziali immaginazioni) a una parte della comunità della Chiesa.

Tuttavia, l'intera situazione, di cui le parole di Papa Francesco nella sua autobiografia sono solo una manifestazione sintomatica, ha dimensioni più ampie. Senza dubbio, ce ne sono molte, ma qui vorrei evidenziarne una.

martedì 28 gennaio 2025

Buona festa di San Pietro Nolasco e ottava di Sant'Agnese!

Buona festa di San Pietro Nolasco e ottava di Sant'Agnese! Ma facciamo i conti anche con il nuovo calendario liturgico.

Oggi circolano molti post oggi su San Tommaso d'Aquino. Il motivo è questo: Il "trio di maniaci" (nella frase di Bouyer) che ha messo insieme il nuovo calendario erano in un bel pasticcio con San Tommaso e altri santi, perché da un lato hanno cercato di assicurarsi che ogni festa ricadesse sul "dies natalis" del santo, ma, dall'altro mano, hanno cercato di sgomberare più celebrazioni possibili dalla Quaresima. Tommaso morì il 7 marzo, che cade in Quaresima, così per il rito moderno di Paolo VI hanno scelto invece la data della traduzione delle sue reliquie, 28 gennaio 1369. Tuttavia, nacque alla vita eterna il 7 marzo, la sua storica, tradizionale e autentica festa, è ancora oggi osservata come tale nel rito romano.
Nell'immagine: Trionfo di san Tommaso d'Aquino, di Benozzo Gozzoli (Louvre, 1470-1475) (particolare)
Riprendo una sua preghiera.

L'Offérimus tibi, Dómine

Si riallaccia al precedente: Suscipe sancte Pater qui qui. Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement conosciamo più a fondo un'altra delle sublimi formule della Messa dei secoli.

L'Offerimus tibi, Dómine

Al centro dell'altare, il sacerdote offre la nuova miscela di acqua e vino. Tenendo il calice all'incirca all'altezza degli occhi e alzando gli occhi alla croce dell'altare, recita la preghiera Offerimus tibi. Quando ha finito, fa il segno della croce con il calice e lo appoggia sul corporale. La preghiera:
Offérimus tibi, Dómine, cálicem salutáris, tuam deprecantes clementiam: ut in conspectu divínae majestátis tuae, pro nostra et totíus mundi salúte, cum odóre suavitátis ascendat. Amen.
Che traduco come:
Ti offriamo, o Signore, il calice della salvezza, supplicando la tua clemenza, affinché esso salga in profumo gradito [con odore di soavità] alla presenza della tua divina maestà, per la nostra salvezza e per quella del mondo intero. Amen.
Mentre il Suscipe Sancte Pater [qui] entra nel rito romano attraverso il rito gallicano, l'Offerimus tibi ha una provenienza ancora più occidentale, quella mozarabica della Spagna.

Quando i tabernacoli avevano le ali

Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement un interessante articolo che ci fa conoscere il ricco simbolismo delle 'colombe eucaristiche', in uso in diverse regioni della Chiesa occidentale, durante l'alto Medioevo.
Quando i tabernacoli* avevano le ali

L'abate Suger fu uno di quegli uomini monumentali le cui vite e personalità sembrerebbero quasi incredibili se non fossero vissuti nell'Europa occidentale durante l'Alto Medioevo. Ben noto oggi come una figura fondamentale nello sviluppo dell'architettura gotica, era in effetti dotato di capacità così diverse e ammirevoli da meritare un appellativo come "uomo del Rinascimento", il che naturalmente solleva la questione del perché questo termine esista, quando così tanti a cui si applica sono antecedenti al Rinascimento. Diciamo semplicemente, quindi, che Suger era un "uomo medievale".

Nato nel 1081 da una famiglia relativamente umile, il giovane Suger mostrò di avere sufficienti capacità intellettuali da essere mandato all'abbazia di Saint-Denis per un'educazione monastica. Salì di grado, diventando infine segretario dell'abate e consigliere fidato del re di Francia. Uomo devoto e colto ma non particolarmente ascetico, Suger lavorò come diplomatico di successo, fu eletto abate, riformò i suoi monaci, scrisse prolificamente su vari argomenti, guidò il re verso la vittoria contro l'imperatore Enrico V (che si ritirò senza combattere), collaborò con Bernardo di Chiaravalle (un altro di quegli "uomini medievali" monumentali), ricostruì la chiesa di Saint-Denis e, come coronamento di una vita già straordinaria, governò - e molto abilmente - la Francia come reggente mentre il re era via per la Crociata. Un cristiano meno abbiente avrebbe potuto provare quella rovinosa sete di potere dopo due anni sul trono, ma quando il re tornò nel 1149, Suger gli consegnò la corona e tornò alla sua vita abbaziale, che terminò, dopo una malattia, nel 1151. Una cosa che l'abate Suger non comprese mai adeguatamente, e a sua discolpa, pochi lo compresero fino alla metà del ventesimo secolo, fu il beneficio spirituale che si poteva ottenere impiegando vasi mediocri,  banali, materialmente poveri o esteticamente bizzarri nell'adorazione del Dio Altissimo. In effetti, i suoi pensieri al riguardo erano decisamente premoderni:

lunedì 27 gennaio 2025

Come Internet sta salvando la Chiesa cattolica dall'autodistruzione

Nella nostra traduzione da Catholic Herald il riconoscimento e l'incoraggiamento per il nostro quotidiano impegno. Viene dall'orizzonte anglofono e a questo si riferisce; ma ovviamente vale anche per noi. Questo blog, ad esempio, ha una media di circa 8.000 visitatori al giorno. Ricevo alcuni riscontri via mail; ma la maggior parte segue senza commentare. Ne ho avuto conferma partecipando a Conferenze e incontri, in occasione dei quali ho ricevuto, da persone completamente sconosciute, molti attestati di stima e riconoscimento del nostro impegno pionieristico: ormai quasi ventennale, con oltre 15.000 articoli e 23.282.978 visitatori, ad oggi.

Come Internet sta salvando la Chiesa cattolica dall'autodistruzione

Uno dei fenomeni più straordinari degli ultimi dieci anni è stata la crescita esponenziale della spiritualità cattolica su Internet sotto forma di podcast e altre trasmissioni.
Thomas Casemore ha recentemente descritto su questa rivista la sorprendente crescita dei podcast religiosi in generale e di quelli cattolici in particolare.
La maggior parte delle persone non sarà a conoscenza dello straordinario successo che ha avuto Padre Mike Schmidt quando, nel 2021, ha offerto l'opportunità di leggere la Bibbia in un anno tramite la sua app "Ascension". Da allora è stata scaricata oltre 700 milioni di volte. La sua app complementare, il Rosario in un anno, ha raggiunto un milione di download entro quattro giorni dal suo lancio il 1° gennaio 2025.
Voci influenti hanno iniziato a richiamare l'attenzione del pubblico sulla Chiesa nella ricerca di significato e di morale.
Autori come Tom Holland (come suggerisce Casemore) hanno riproposto la tesi secondo cui la fede cattolica costituisce il fondamento dei valori della nostra civiltà.
Tali autori stanno cercando di convincere i cittadini occidentali non allineati religiosamente che gli aspetti della libertà civica che più apprezzano sono forniti dalla fede. Ciò dovrebbe indurli a riconsiderare il loro viscerale automatico rifiuto del cristianesimo. Agiscono come una specie di antidoto ai più rumorosi ed energici apologeti atei che insistono in questo rifiuto.
Altrettanto importante: scrittori come Rod Dreher stanno combattendo la politicizzazione della fede. Nel suo nuovo libro "Living in Wonder", Dreher fornisce la prova che il soprannaturale è l'antidoto al vuoto pragmatismo materialistico della cultura illuminista.
Nuove iniziative aprono costantemente nuovi orizzonti su Internet.

Uno degli ex autori dei discorsi di Donald Trump, Joshua Charles, ha lanciato “Eternal Christendom” con l'obiettivo di dare alle nuove generazioni accesso alla Grande Tradizione e in particolare alle presentazioni registrate e visive dei Padri della Chiesa.

E (dichiarando un interesse), canali YouTube come "Catholic Unscripted" (in cui, pur con una sfumatura diversa, ho una piccola parte), stanno crescendo rapidamente, attirando un pubblico sempre più numeroso che cerca persone che parlino con loro mentre navigano nelle rapide della ricerca o della riscoperta della fede, all'indomani del brutalismo secolare postmoderno e delle post-verità degli ultimi decenni.

Parte dell'interesse per i podcast cattolici deriva tuttavia dal clima di paura che si è diffuso nella Chiesa nell'ultimo decennio.

Il Catholic Herald, solo pochi giorni fa, ha documentato l'ultima vittima episcopale, che ha coinvolto il vescovo di Frejus-Toulon, alle cui dimissioni è stata chiesta dal papa] [vedi  senza dimenticare mons. Viganò qui].

Un sacerdote che ha ritenuto di dover parlare in condizioni di anonimato ha commentato: "Al vescovo Rey piaceva paragonare la sua diocesi a un giardino dove tutti i fiori fioriscono. A mio parere, il vescovo Rey è penalizzato per aver fatto qualcosa; io stesso non vorrei che un vescovo facesse alcune delle cose [che ha fatto]; altre le farei. Ma lui è penalizzato per aver fatto qualcosa mentre il resto dei suo confratelli sono diventati tecnocrati amministrativi che amministrano il declino.
"Ha avuto molto successo in molti modi, e quando le cose sono andate male, non ha mai nascosto nulla sotto il tappeto. Non si è mai posto il problema di nascondere gli abusi del clero. Ha sempre gestito queste cose in modo molto severo."
Mons. Rey ha rassegnato le sue dimissioni senza aggiungere altro commento se non questo: «Di fronte a incomprensioni, pressioni e polemiche che sono sempre dannose per l'unità della Chiesa, il criterio ultimo di discernimento per me resta l'obbedienza al Successore di Pietro».

La rimozione dei vescovi è limitata a quelli di idee conservatrici.

Al vescovo Strickland sono state chieste le dimissioni 18 mesi fa [qui]. Si è diffusa la percezione che sia i vescovi che i preti, in particolare se non sono progressisti in materia di fede e sessualità, sarebbero più sicuri e meno vulnerabili se mantenessero un discreto silenzio.

L'arcivescovo Sheen aveva previsto che qualcosa del genere sarebbe accaduto e aveva invocato i laici affinché proteggessero la Chiesa.
“Avete la mente, gli occhi e le orecchie per salvare la Chiesa. La vostra missione è di fare in modo che i preti agiscano come preti, i vostri vescovi agiscano come vescovi e i religiosi agiscano come religiosi.”
In effetti, voci laiche si sono prefissate di fare proprio questo nel mondo dei podcast.

Henry Weston di Life Site News ha un pubblico di 69.000 persone; Trent Horne (il Concilio di Trento) ne ha 195.000; Matt Fradd, un australiano schietto che si è trasferito negli Stati Uniti, gestisce "Pints ​​with Aquinas" e ha un pubblico di 644.000 persone. Il vescovo Barron ha oltre 500.000 iscritti per ricevere le sue riflessioni quotidiane via e-mail, mentre il dottor Taylor Marshall, un ex pastore episcopale diventato autore e commentatore cattolico, ha un pubblico di 1,2 milioni.

Si potrebbe forse sostenere che se la Chiesa cattolica volesse praticare un dialogo più diversificato e inclusivo con se stessa, includendo i laici, allora il processo di sinodalità sta già avvenendo online sotto forma del mondo dei podcast cattolici. Uomini e donne, laici e clericali, conservatori e progressisti, hanno il loro pubblico, che sta crescendo.

Ce n'è per tutti i gusti cattolici, dall'evangelizzazione all'apologetica, fino al Daily Office, oltre, naturalmente, al giornalismo cattolico tradizionale, come quello offerto dal Catholic Herald.

Quando Mao Tse Tung consigliò di lasciar sbocciare mille fiori, non immaginava che avrebbe descritto anche l'esplosione della spiritualità cattolica su Internet.
(Il vescovo Barron è famoso per il suo ministero online | Getty)

[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
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La ghianda e la quercia / In difesa della crescita e della maturazione liturgica, con spunti di Newman, Tolkien e altri spiriti affini

Nella nostra traduzione da Tradition and Sanity un interessante articolo di Peter Kwasiewski in difesa della crescita e della maturazione liturgica, con spunti di Newman, Tolkien e altri spiriti affini.

La ghianda e la quercia
In difesa della crescita e della maturazione liturgica,
con spunti di Newman, Tolkien e altri spiriti affini


Nell'immagine: La quercia Tamme-Lauri: l'albero più antico dell'Estonia.

Il genio del cattolicesimo sia nella teologia che nel culto è stato quello di aggiungere , non di distruggere ; e le modifiche hanno solitamente assunto la forma di potature. Potare significa tagliare i rami già presenti, non tagliare l'albero e piantarne uno nuovo. Una fiducia nella guida della Chiesa da parte dello Spirito Santo dovrebbe estendersi a tutto ciò che la pietà dei cattolici ha coltivato nel corso dei secoli, in particolare quando tocca i sacri misteri.(1)

domenica 26 gennaio 2025

La Garde: l'abbazia francese diventata troppo piccola per l'aumento delle vocazioni

Le comunità tradizionali, nonostante tutto, continuano a crescere. Accade in Francia. Nella nostra traduzione da El Debate la notizia e i dettagli. I monaci benedettini costruiscono, spesso con tecniche medievali, un nuovo monastero tipico del XXI secolo.

La Garde: l'abbazia francese diventata troppo piccola 
per l'aumento delle vocazioni

Nel mezzo della campagna francese, nella regione del Lot-et-Garonne , sorge l'Abbazia di Sainte-Marie de la Garde, comunità benedettina che sta portando avanti un ambizioso progetto di espansione. Questo sforzo mira anche a far rivivere la tradizione del 'monaci costruttori', una pratica che risale al Medioevo e che ha lasciato un segno indelebile nell'architettura europea.

L'iniziativa, segnalata dal National Catholic Register qui, nota come “Grande Progetto di Speranza”, è iniziata nel maggio 2023 con la costruzione di un chiostro, di un campanile e di alloggi per i monaci. Le fasi successive prevedono la realizzazione di una chiesa abbaziale, di una cripta, di un complesso alberghiero, di una sala congressi e di un'infermeria.

Domenica terza dopo l'Epifania

Ripubblico per i nuovi lettori, ma anche per tutti noi, per ripercorrere ogni volta l'anno liturgico con fedeltà e sempre ulteriore approfondimento. 

Dominica tertia post Epiphaniam

Ps. 96, 7-8  - Adoráte Deum, omnes Ángeli eius: audívit, et laetáta est Sion: et exsultavérunt fíliae Iudae.
Ps. 96, 1 - Dóminus regnávit, exsúltet terra: laeténtur ínsulae multae. Glória Patri…
Ps. 96, 7-8 - Adoráte Deum, omnes Ángeli eius…
Sal. 96, 7-8 - Adorate Dio, voi tutti Angeli suoi: Sion ha udito e se ne è rallegrata: ed hanno esultato le figlie di Giuda. Sal. 96, 1 - Il Signore regna, esulti la terra: si rallegrino le molte genti. Gloria al Padre…
Sal. 96, 7-8 - Adorate Dio, voi tutti Angeli suoi…

L'instabilità della festa di Pasqua provoca quasi tutti gli anni un cambiamento nell'ordine secondo il quale si presentano nel Messale le domeniche che seguono. 
La Settuagesima risale spesso fino a gennaio, e talvolta avviene perfino che la Quinquagesima precede la festa della Purificazione. Di conseguenza, l'Ufficio delle ultime quattro Domeniche dopo l'Epifania può essere rinviato ad altra epoca del ciclo liturgico.

sabato 25 gennaio 2025

Mons. Richard Williamson

Mons. Richard Williamson risulta ricoverato in ospedale a seguito di una emorragia cerebrale: ha ricevuto i sacramenti. 
Consacrato vescovo nella celebre giornata del 1988 da Mons. Lefebvre.
Ho avuto occasione di conoscerlo personalmente e confessarmi da lui nella Cappella della FSSPX di Via Urbana. 
Preghiamo per lui.

Il Suscipe Sancte Pater

Precedente qui. Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement ancora una volta un magnifico commento per una preghiera sublime.

Il Suscipe Sancte Pater

Dopo il Credo, il sacerdote inizia la cosiddetta Messa dei fedeli con il Rito dell'Offertorio. Nel Messale tradizionale questo rito consiste in diverse preghiere, aggiunte alla liturgia di Roma da fonti gallicano-transalpine intorno al XIV secolo. Lo stile di queste preghiere è più fiorito e poetico di quello che Adrian Fortescue chiama "il genio del Rito romano originale", che caratterizza come "quasi spoglio" in confronto alla "retorica esuberante dell'Oriente" e ad altre tradizioni liturgiche. [1] Tuttavia, queste aggiunte gallicane sono più un innesto arricchente piuttosto che un'inserzione aliena. Le preghiere forniscono anche un'eccellente sintesi della teologia eucaristica.
La prima preghiera, con la quale il sacerdote offre a Dio il pane, è il Suscipe Sancte Pater, la cui prima versione compare per la prima volta nel libro di preghiere di Carlo il Calvo (823-877).

Interpretare la Sacra Scrittura e la Santa Liturgia nel contesto della tradizione cristiana

Nella nostra traduzione da Remnant una stupenda critica alla falsa mentalità moderna del progresso applicata agli studi liturgici, perfettamente centrata. Qui l'indice degli articoli sulle recenti restrizioni alla Liturgia tradizionale.

Per quei cattolici che si sforzano di rimanere fedeli alla Tradizione cristiana, l'atteggiamento dei "riformatori" responsabili della sostituzione della liturgia cattolica romana è sia scandaloso che incomprensibile. E tuttavia, ci sono alcune premesse alla base di questo atteggiamento che possono evidenziarsi attraverso un'analisi attenta. L'essenza, tuttavia, rimane la stessa: la mentalità distintamente moderna che considera tutto ciò che è più nuovo come necessariamente superiore a ciò che è più vecchio. Indubbiamente, abbiamo a che fare qui con lo spirito stesso dell'anti-Tradizione.

L'errore dello storicismo e la rivoluzione liturgica
In uno dei suoi ponderosi articoli dedicati alla posizione del sacerdote durante la lettura dell'epistola e del Vangelo nel contesto liturgico, il dott. Peter Kwasniewski ha descritto l'interpretazione errata proposta da un seguace della riforma liturgica postconciliare:

venerdì 24 gennaio 2025

“Il cielo e la terra passeranno…” / Il cerchio del tempo si chiude: una lezione dalla liturgia

Non smetteremo mai di imparare e nutrirci degli incomparabili tesori della Liturgia tradizionale. Nella nostra traduzione da Tradition & Sanity un sapiente articolo di Peter Kwasniewski sul profondo legame/armonia tra fine e inizio dell'anno liturgico.

“Il cielo e la terra passeranno…”
Il cerchio del tempo si chiude: una lezione dalla liturgia

Nel rito romano classico, la messa dell'ultima domenica dopo Pentecoste e la messa della prima domenica di Avvento contengono pericopi evangeliche parallele sulla fine del mondo.

Questi Vangeli contengono una serie di versetti sorprendenti che sembrano più rilevanti che mai: un abominio di desolazione nel luogo santo, l'avvertimento contro falsi Cristi e falsi profeti così persuasivo o potente che tenteranno persino gli eletti a sviarsi; la menzione della venuta di Cristo dall'oriente, spesso menzionata dai padri della Chiesa come una delle ragioni per cui adoriamo rivolti verso oriente, "nell'attesa della beata speranza e dell'apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore Gesù Cristo" (Tito 2:13); ma soprattutto, nelle loro affermazioni conclusive, che corrispondono esattamente.

giovedì 23 gennaio 2025

Colligite Fragmenta – Seconda domenica dopo l’Epifania

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della domenica precedente qui.

Colligite Fragmenta –
Seconda domenica dopo l’Epifania


La Santa Chiesa, sapendo che abbiamo bisogno di più di un giorno per riflettere sulle manifestazioni della natura divina di Cristo, ha evidenziato tre eventi miracolosi in una catena di giorni santi correlati. Ciò non è stato completamente cancellato nel calendario post-conciliare, ma è notevolmente oscurato dalla destrezza di collocare l'Epifania in questa o quella domenica, dalla fine della stagione di Natale e dall'improvvisa introduzione del "Tempo Ordinario" al posto del Tempo dell'Epifania, leggendo le Nozze di Cana solo nell'"Anno C" del nuovo Lezionario. C'è un'atmosfera sterile e distaccata nel Novus Ordo. Come ha scritto Joseph Ratzinger in La festa della fede sulla riforma e il tempo liturgico:

La posizione del Collegium sulla tradizione

Nella nostra traduzione da OnePeterFive continuiamo la pubblicazione in serie del nuovo libro del dott. Edward Schaefer A Simple Man's Case for Tradition. Si tratta di un'eccellente introduzione al mondo Tradizionale e fornisce un modo semplice di presentarlo ai confratelli cattolici che cercano risposte più profonde alla crisi e alle domande odierne. Negli USA, i proventi della vendita del libro aiutano anche a promuovere il Collegium Sanctorum Angelorum, uno dei soli due college cattolici tradizionali. I nostri amici nordamericani sono molto attivi. Sarà di grande utilità anche per noi.

Leggi l'Introduzione
Cap. 2 -  La nuova Messa
Cap. 3 - Il latino
Cap. 8 - Dai loro frutti li riconoscerete
Cap. 9 - Ubi Caritas
Epilogo - La posizione del Collegium sulla tradizione

Il caso di un uomo semplice a favore della tradizione –
La posizione del Collegium sulla tradizione

Epilogo
Questo libro non fornisce raccomandazioni specifiche su come si dovrebbe vivere la fede, se non quella di sottolineare che la tradizione dovrebbe essere una parte importante di tale processo. Tuttavia, abbracciare la tradizione nella Chiesa oggi è una sfida, perché l'insegnamento e la pratica tradizionali vengono soppressi e coloro che abbracciano la tradizione vengono oppressi.

Questa sfida è avvertita anche al Collegium, a causa della dedizione dell'istituzione alla tradizione. Le deliberazioni della facoltà su come perseguire la tradizione hanno portato al documento di posizione riportato di seguito, che fornisce riflessioni sull'autorità magisteriale, la virtù dell'obbedienza, la messa latina tradizionale, la responsabilità del clero e dei laici riguardo alla messa latina tradizionale e il motu proprio Traditionis Custodes. Servirà come base per le decisioni da prendere sul modo migliore per procedere nella nostra ricerca della verità e abbracciare la tradizione in tale ricerca.

mercoledì 22 gennaio 2025

Iran: quale futuro per il Paese e quale ruolo dell’Occidente?

Come sta evolvendo lo scacchiere internazionale anche in rapporto ai nuovi assetti politico-economici ma anche socio-antropologici che si vanno dipanando. Qui l'indice della situazione mediorientale.
Iran: quale futuro per il Paese e quale ruolo dell’Occidente?

Roma, 11 Gen. 2025 - Quale futuro per l'Iran? Cosa deve fare l'occidente per ottenere, finalmente, una svolta democratica in Iran? Questa domanda è quella che si pongono tutte le cancellerie europee e dei Paesi occidentali. La novità, rispetto solo a pochi mesi fa, è che l'Iran ha perso di colpo tutta la sua influenza nell'area mediorientale. L'Iran è stato per oltre 45 anni l'attore regionale più importante del Medio Oriente. La sua influenza nell'area era superiore all'Egitto, Israele e anche Arabia Saudita e Turchia.
In pochi mesi questa supremazia regionale è svanita. L'Iran ha superato nei decenni scorsi difficoltà enormi quali la guerra decennale con l'Iraq di Saddam Hussein, ma è sempre riuscita a tenere testa a Israele. Adesso ci troviamo davanti ad un Paese fortemente contestato al suo interno dai giovani, specialmente le giovani donne, che non accettano più l'oppressione del regime degli ayatollah e un paese debolissimo a livello politico e militare nell'area.

Capitolo 9 / Ubi Caritas

Nella nostra traduzione da OnePeterFive continuiamo la pubblicazione in serie del nuovo libro del dott. Edward Schaefer A Simple Man's Case for Tradition. Si tratta di un'eccellente introduzione al mondo Tradizionale e fornisce un modo semplice di presentarlo ai confratelli cattolici che cercano risposte più profonde alla crisi e alle domande odierne. Negli USA, i proventi della vendita del libro aiutano anche a promuovere il Collegium Sanctorum Angelorum, uno dei soli due college cattolici tradizionali. I nostri amici nordamericani sono molto attivi. Sarà di grande utilità anche per noi.

Leggi l'Introduzione
Cap. 2 -  La nuova Messa
Cap. 3 - Il latino
Cap. 8 - Dai loro frutti li riconoscerete

Il caso di un uomo semplice a favore della tradizione –
Capitolo 9 / Ubi Caritas

Il Giovedì Santo, durante la cerimonia della Lavanda dei Piedi, viene cantata l'antifona Ubi caritas at amor, Deus ibi est (Dove c'è carità e amore, lì c'è Dio).

Attraverso questa antifona, siamo portati a contemplare l'amore di Cristo mentre si umiliava per lavare i piedi dei suoi discepoli, un amore cheil giorno successivo sarebbe stato consumato dal suo sacrificio sulla Croce. Inoltre, mentre Cristo lavava i piedi ai suoi discepoli, ricordò loro: "Vi ho dato un esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi". [1] In effetti, la carità è la più grande virtù. [2] San Paolo chiama la carità "il vincolo della perfezione", [3] perché più perfetta è la nostra carità, più ci avviciniamo a Dio: Ubi caritas et amor, Deus ibi est.

martedì 21 gennaio 2025

C’è ancora speranza per un cattolicesimo politico antirivoluzionario e non prono al modernismo

Fine del ventennio globalista, a partire dal "buon senso comune", espressamente citato nel discorso inaugurale? Appena insediatosi,  Trump firma 78 decreti tra i quali quelli per la soppressione della folle ideologia gender, dello ius soli, dell'adesione agli Accordi di Parigi (climatismo e ideologia green) e dell'adesione degli USA all'OMS (vaccinismo e medicalizzazione della società). Con questa significativa inversione rispetto all'Agenda 2030 e conseguenze, a partire dagli USA, sembra finita l'era del dominio "Soros + World Economic Forum". Ma il "Ventennio globalista" non è ancora finito in UE e tocca a noi, cittadini che hanno resistito negli anni peggiori della pandemia, indicare la strada anche agli altri che pian piano stanno aprendo gli occhi. Qui da noi ci sono ancora le "Sinistre globaliste" e le "Destre della Sinistra" che si sono dimostrate funzionali al regime globalista. Dobbiamo ancora Resistere... Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
Il testo che segue, sul Vice in sintonia, è molto interessante. Lo riprendo in uno scritto di Antonio Mattatelli.

C’è ancora speranza per un cattolicesimo politico
antirivoluzionario e non prono al modernismo

James Vance Nuovo vice Presidente degli U. S. A.
J. D. Vance è cresciuto in un ramo "conservatore ed evangelico" del protestantesimo.
Nel settembre 2016, non era "un partecipante attivo" in nessuna particolare denominazione cristiana, ma stava "pensando molto seriamente di convertirsi al cattolicesimo".
Il 28 agosto 2019, festa di sant’Agostino, Vance è stato battezzato e confermato nella Chiesa cattolica in una cerimonia presso il priorato di St. Gertrude a Cincinnati, Ohio. Scelse Agostino d'Ippona come santo della sua cresima.
Vance ha detto di essersi convertito perché "si è convinto nel tempo che il cattolicesimo era vero [...] e Agostino mi ha dato un modo per comprendere la fede cristiana in modo fortemente intellettuale", descrivendo ulteriormente l'influenza della teologia cattolica sulle sue opinioni politiche.

Autobiografia di Papa Francesco, o perché il Papa non dovrebbe essere uno psicoanalista

Abbiamo parlato qui dell'autobiografia di Papa Francesco. Di seguito, nella nostra traduzione da Rorate caeli un interessante articolo del Dr. Tomasz Dekert, che evidenzia come don Bergoglio ammette di aver cercato un aiuto psichiatrico, e poi mostra come rientra nel classico schema di psicologizzazione degli avversari.

Autobiografia di Papa Francesco, o perché il Papa non dovrebbe essere uno psicoanalista — 
Articolo del Dott. Tomasz Dekert

Nei recenti resoconti sulla nuova autobiografia di Papa Francesco, due aspetti hanno catturato in modo particolare la mia attenzione. Innanzitutto, il libro racconta episodi della vita di Padre Jorge Bergoglio SJ nei quali ha cercato aiuto da uno psichiatra. In secondo luogo, include la sua ormai tradizionale (in senso ironico) critica di ciò che un sito web tedesco chiama i "rappresentanti della chiesa ultra-conservatori che continuano ad aggrapparsi alla cosiddetta Messa tridentina".

Ricostruisco il discorso del Papa basandomi sulla versione inglese del libro (Papa Francesco, Hope: The Autobiography, trad. R. Dixon, Kindle Edition). Il Papa scrive che noi che “ci aggrappiamo alla cosiddetta Messa tridentina” riduciamo la liturgia a ideologia, che siamo rigidi, una rigidità spesso segnata da “sartoria elegante e costosa, pizzi, guarnizioni fantasiose, rocchetti”.

Dove essere cristiani è un dramma: i 13 luoghi peggiori al mondo

Il rapporto. Dove essere cristiani è un dramma:
i 13 luoghi peggiori al mondo

Nell'immagine: Manifestazioni per la libertà di culto delle comunità cristiane in Pakistan

Mai così tanti. Il numero dei cristiani perseguitati nel pianeta è cresciuto ancora tra il primo ottobre 2023 e il 30 settembre scorso e ha raggiunto l’assurda cifra di 380 milioni. Quindici milioni in più dell’anno precedente. Il record in oltre tre decenni di ricerche compiute da Porte aperte/Open doors. In pratica un fedele su sette subisce discriminazioni, abusi, minacce, violenze a causa della propria fede. In Africa – il Continente con i maggiori valori assoluti – sono uno su cinque. Addirittura migliaia vengono uccisi: ben 4.476, in media dodici al giorno, altri 3.775 sono stati sequestrati. «Non solo i massacri e i rapimenti ma le oltre 7.600 chiese, cliniche e scuole cristiane attaccate o chiuse – sottolinea Cristian Nani, direttore di Porte aperte/Open doors –, le oltre 28mila case o attività economiche saccheggiate o distrutte, costringono alla fuga famiglie e intere comunità cristiane, dando vita a esodi inumani e a una Chiesa profuga che grida aiuto». Il fenomeno è diffuso a macchia di leopardo nel mappamondo. 

lunedì 20 gennaio 2025

Capitolo 8: Dai loro frutti li riconoscerete

Nella nostra traduzione da OnePeterFive continuiamo la pubblicazione in serie del nuovo libro del dott. Edward Schaefer A Simple Man's Case for Tradition. Si tratta di un'eccellente introduzione al mondo Tradizionale e fornisce un modo semplice di presentarlo ai confratelli cattolici che cercano risposte più profonde alla crisi e alle domande odierne. Negli USA, i proventi della vendita del libro aiutano anche a promuovere il Collegium Sanctorum Angelorum, uno dei soli due college cattolici tradizionali. I nostri amici nordamericani sono molto attivi. Sarà di grande utilità anche per noi.

Leggi l'Introduzione
Cap. 2 -  La nuova Messa
Cap. 3 - Il latino

Il caso di un uomo semplice a favore della tradizione
Capitolo 8: Dai loro frutti li riconoscerete

I frutti degli ultimi sessant'anni (1960-2020)
Nell'autunno del 2019, sono stato invitato ad un seminario per parlare ai seminaristi della musica nella Chiesa. Mentre ero lì, mi è diventato chiaro che questi giovani uomini si stavano preparando a svolgere il loro ministero in una chiesa in declino. Più o meno nello stesso periodo, si è tenuto a Orlando un incontro di vescovi del Nord e Centro America. L'argomento dell'incontro era come gestire il declino dei membri della Chiesa. E' stata presa a modello la diocesi di Pittsburgh. Le parrocchie an guida di un vescovo erano ridotte da circa 230 a 188 e ora si riscontrava una riduzione ulteriore a circa 45.[1] Nell'autunno del 2023, un mio collega ha partecipato a un ritiro diaconale a Baltimora. Nell'occasione, uno dei vescovi ausiliari ha commentato che entro il 2027 a Baltimora non ci sarebbero state più parrocchie. Non è un segreto per nessuno che la Chiesa cattolica sia in uno stato di declino. Inoltre, il declino non è piccolo. È enorme. Le statistiche lo dimostrano.

Deus qui humanae substantiae

Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement un fantastico articolo sulla preghiera pronunciata dal sacerdote nella prima parte della Santa Messa nel miscelare l'acqua e il vino, che ha plasmato il concetto di dignità umana di un'intera civiltà. Certamente si riferisce all'autentica dignità umana e non alle sue contraffazioni! [vedi, ad esempio, ultimo documento vaticano Dignitas infinita qui]. Sulla vera dignità umana precedenti qui - qui - qui.

Deus qui humanae substantiae

Dopo aver offerto l'ostia, il sacerdote prepara il dono successivo versando vino nel calice e acqua nel vino. Oltre a rimanere fedele alle usanze degli ebrei in Terra Santa al tempo dell'Ultima Cena (per non parlare dei romani e dei greci), la mescolanza di acqua e vino simboleggia l'unione ipostatica delle nature divina e umana nella persona di Gesù Cristo. Una conferma indiretta di questa interpretazione dell'usanza è che la Chiesa apostolica armena, che è monofisita (o, se preferite, miafisita) , si rifiuta di farlo: per loro, almeno, aggiungere acqua al vino è una confessione della formulazione calcedoniana di Gesù Cristo che ha due nature in una Persona divina. Una volta ho sentito che l'unico cambiamento liturgico che la Chiesa cattolica armena è stata tenuta a fare quando si è riunita a Roma è stato quello di aggiungere acqua al suo vino come una sconfessione del monofisismo.

domenica 19 gennaio 2025

Le due feste della Cattedra di San Pietro

Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement un articolo che racconta l'avvincente storia della festa della cattedra di San Pietro del 18 gennaio (ora osservata solo dalla FSSP e dalle comunità pre-55), ma mostra anche quanto sono ben organizzate le feste del vecchio calendario dal 18 al 25 gennaio.

Le due feste della Cattedra di San Pietro

La festa della Cattedra di San Pietro era originariamente celebrata in una di due date. Alcune fonti, risalenti al IV secolo, la attestano al 18 gennaio, tra cui un antico Martirologio attribuito in passato a San Girolamo. Altri la collocano al 22 febbraio, come il Calendario Filocaliano, che contiene un elenco altrettanto antico di celebrazioni liturgiche. Non è affatto chiaro perché esattamente la stessa festa si trovi in due date diverse, e ancora meno chiaro perché un sorprendente numero di primi sacramentari e lezionari romani non vi faccia alcun riferimento. Tuttavia, nel tardo Medioevo, l'osservanza del 18 gennaio era stata quasi completamente dimenticata, e i libri liturgici del periodo precedente al Concilio di Trento, persino quelli dei riti ambrosiano e mozarabico, sono quasi unanimi nel celebrare la festa il 22 febbraio.

Dominica secunda post Epiphaniam („Omnis terra“)

Sul ricchissimo simbolismo del miracolo di Cana vedi approfondimenti qui - (qui vedi nota).
Dominica secunda post Epiphaniam
(„Omnis terra“) 

Ps. 65, 4 - Omnis terra adóret te, Deus, et psallat tibi: psalmum dicat nómini tuo, Altíssime.
Ps. 65, 1-2 - Iubiláte Deo, omnis terra, psalmum dícite nómini eius: date glóriam laudi eius. Glória Patri…
Ps. 65, 4 - Omnis terra adóret te…

Sal. 65, 4 - Tutta la terra Ti adori, o Dio, e inneggi a Te: canti salmi al tuo nome, o Altissimo.
Sal. 65, 1-2 - Alza a Dio voci di giubilo, o terra tutta: canta salmi al suo nome e gloria alla sua lode. Gloria al Padre… Sal. 65, 4 - Tutta la terra Ti adori…
Il miracolo di Cana.
Il terzo Mistero dell'Epifania ci mostra la realizzazione dei piani della divina misericordia sul mondo, come pure ci manifesta una terza volta la gloria dell'Emmanuele. La Stella ha guidato l'anima alla fede, l'Acqua santificata del Giordano le ha conferito la purezza, il Banchetto nuziale la unisce al suo Dio. Abbiamo cantato lo Sposo che usciva radioso incontro alla Sposa; l'abbiamo sentito chiamarla dalle vette del Libano; ora che l'ha illuminata e purificata, vuole inebriarla del vino del suo amore.
Si è preparato un banchetto, un banchetto nuziale; la Madre di Gesù vi assiste; poiché, dopo aver cooperato al mistero della Incarnazione del Verbo, è giusto che sia associata a tutte le opere del suo Figliuolo, a tutti i favori che egli prodiga ai suoi eletti. Ma nel bel mezzo del banchetto viene a mancare il vino. Fin'allora la Gentilità non aveva conosciuto il dolce vino della Carità; la Sinagoga non aveva prodotto che graspi selvatici. Cristo è la vera Vite, come dice egli stesso. Egli solo poteva dare quel vino che allieta il cuore dell'uomo (Sal 103), e offrirci a bere di quel calice inebriante che David aveva cantato (Sal 22).

sabato 18 gennaio 2025

La falsa unità e il dialogo interreligioso propagandati sulla base del Concilio Vat II

La falsa unità e il dialogo interreligioso propagandati sulla base del Concilio Vat II

L'unità dei cristiani per la quale si prega oggi nella Chiesa ufficiale [qui] è la falsa unità propagandata sulla base del Concilio Vat II, il quale ha dichiarato esser anche le "Chiese" e "comunità" non cattoliche strumenti di salvezza, in quanto tali, anche se di una salvezza non "piena" come quella offerta dalla Chiesa cattolica. Si tratta di un'impostazione ereticale e demenziale, i cui risultati negativi sono da decenni sotto gli occhi di tutti, o dovrebberlo esserlo ma prevale sempre una diffusa omertà sui motivi profondi della crisi della Chiesa.