Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 31 gennaio 2025

Il cardinale Zen critica la mascotte del giubileo "Luce"; auspica, invece, il santo patrono

Nella nostra traduzione da Lifesitenews. Il cardinale Joseph Zen ha criticato la mascotte stilizzata del Giubileo, "Luce" qui, creata da un'azienda legata ai prodotti pro-LGBT, definendola "qualcosa di superstizioso", e ha richiamato a concentrarsi maggiormente sulla fede e sulla grazia del giubileo (vedi) rispetto all'attrattiva commerciale. Qui l'indice degli articoli sulla questione sino/vaticana anche con molti scritti del card.  Zen.

Il cardinale Zen critica la mascotte del giubileo "Luce"; auspica, invece, il santo patrono

Commentando la famigerata mascotte scelta dal Vaticano per l'Anno Giubilare del 2025, il cardinale Joseph Zen ha messo in dubbio il ragionamento alla base della scelta di una mascotte di ispirazione laica anziché di un santo patrono. Il cardinale di Hong Kong lo ha scritto: “Ha senso avere una mascotte per il Giubileo? O non sarebbe stato meglio scegliere un Santo Patrono?” 

In un commento multilingue pubblicato sul suo blog, Zen ha messo in discussione la logica alla base della scelta del Vaticano di una mascotte per l'anno giubilare del 2025. Presentata alla stampa in ottobre (qui), la mascotte è un personaggio, tipo "genio", creato dall'artista italiano Simone Legno, la cui azienda Tokidoki ha promosso "LGBT pride", vendendo prodotti in tema come sfondi digitali, "arte" varia e cappelli sul suo sito web.

Chiamata "Luce", la mascotte è rapidamente diventata un fenomeno virale su Internet. Luce (dal nome significativo) è una pellegrina con vivaci capelli blu. Indossa un impermeabile giallo e stivali fangosi, porta un bastone e  al collo, un rosario multicolore. Ora è disponibile come opportunità promozionale per il Vaticano.

Ricerche successive hanno evidenziato che l'azienda, nel 2016, ha collaborato anche alla vendita di giocattoli sessuali per adulti realizzati dalla società britannica "Lovehoney".

Facendo riferimento alle immagini virali della mascotte, Zen ha scritto che molte delle critiche che aveva visto riguardavano il fatto che "l'azienda produttrice ha la reputazione di avere diversi prodotti che noi cattolici definiremmo meno che decenti". Ma, a parte questo aspetto, egli ha messo in discussione la decisione, in senso più generale, di avere una mascotte per il Giubileo, notando come una mascotte sia intesa come una forma di “portafortuna”, mentre un Giubileo è un’occasione di veri frutti spirituali:

Ma cos'è una mascotte? Qualcosa che è considerato un "portafortuna" (un "portafortuna"). Ora, questo non implica qualcosa di superstizioso? (Forse l'uso generale ha diluito molto questo senso superstizioso e quindi non dovremmo dargli troppa importanza.)

Ma il Giubileo non è già di per sé una grande fortuna? Commemora la nascita del Salvatore. Perché i frutti di quest'anno di grazia fossero più abbondanti, non sarebbe stato meglio scegliere un Patrono celeste?

L'Anno giubilare del 2025 (dal 24 dicembre 2024 al 6 gennaio 2026), ha come tema "Spes non confundit", ovvero "la speranza non delude".

Il Giubileo coincide anche con il 1.700° anniversario del Concilio di Nicea, che ha condannato l'arianesimo e ribadito l'insegnamento cattolico secondo cui Cristo è sia vero Dio che vero uomo, insegnamento che era stato pubblicamente difeso, a ben caro prezzo, da Sant'Atanasio. Un anniversario che offre ulteriore impulso agli sforzi ecumenici tra il Vaticano e le Chiese [dizione conciliarista. Più esatto Confessioni: la Chiesa è Una -ndT] cristiane.

Dunque Zen ha espresso l'opinione: "non sarebbe opportuno per noi prendere Sant'Atanasio come nostro patrono di questo anno giubilare?"

Ha anche indicato il 2025 come 60° anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II, suggerendo che “un buon inizio dell’Anno giubilare dovrebbe essere uno studio serio dei documenti del Concilio Vaticano II, in particolare della Costituzione dogmatica sulla Chiesa (Lumen gentium) qui e della Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo (Gaudium et spes) qui, con assoluto rispetto per l’ermeneutica della continuità, sottolineata tante volte da Papa Benedetto XVI, aggiungendo : «Insisto sul fatto che questi documenti devono essere compresi nella continuità del Magistero autentico» (1).

Il prelato cinese, creato cardinale nel 2006 e che ha compiuto 93 anni all’inizio di questo mese, ha anche denunciato come alcune persone abbiano cercato di manipolare il Concilio Vaticano II per i propri fini:

Purtroppo, c’è chi, mettendo da parte il frutto veramente prezioso del Concilio, e proclamando invece un cosiddetto “spirito del Concilio”, ha voluto manomettere la Sacra Tradizione della Chiesa: il rinnovamento diventa riforma, l’aggiornamento diventa conversione allo “spirito dei tempi”.
(2) 
Negli ultimi anni, nonostante la sua distanza geografica da Roma, Zen è stato particolarmente esplicito nel sollevare preoccupazioni su questioni morali e dottrinali nella vita della Chiesa [vedi]. Ciò ha incluso ripetuti appelli alla difesa dell'insegnamento cattolico alla luce della promozione delle benedizioni omosessuali da parte di Fiducia Supplicans [qui - qui], insieme ad avvertimenti altrettanto regolari sul potenziale del Sinodo sulla sinodalità di "rovesciare" la gerarchia della Chiesa e inaugurare la confusione dottrinale [qui] : già lo scorso novembre, Zen ha affermato che Papa Francesco usa i sinodi per "cambiare ogni volta le dottrine o le discipline della Chiesa piuttosto che discutere su come salvaguardarle".

Nel 2022, il cardinale è stato arrestato [qui - qui - qui] dalle autorità cinesi, ai sensi della draconiana legge sulla sicurezza nazionale del 2020 e, sebbene si sia dichiarato non colpevole, è stato multato per 4.000 dollari di Hong Kong (512 dollari) per non aver registrato correttamente l'ormai defunto Fondo di soccorso umanitario 612.

Il processo a Zen è stato ampiamente condannato dagli attivisti di tutto il mondo e più volte riproposto al Congresso degli Stati Uniti e al Parlamento del Regno Unito.
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Nota di Chiesa e post-concilio
1. Finora la discussione sui documenti conciliari è stata resa impossibile dal fatto che il concilio che voleva abolire i dogmi è diventato esso stesso un superdogma indiscutibile. Quanto al famigerato "spirito del concilio", anche da altri invocato a giustificazione delle evidenti pecche che si sono evidenziate, effettivamente esiste una "grammatica mediatica" a causa dei problemi che vediamo oggi. Non è un ostacolo strada facendo, ma il risultato diretto dell'azione dei neomodernisti durante i lavori del Vaticano II. Effettivamente, essi avevano un progetto preciso che, prima ancora del loro intervento sui testi, aveva creato il clima nel quale essi sarebbero stati prodotti e nel quale erano chiamati ad essere interpretati. Ed è una vera grammatica mediatica che ha dato l'effettiva chiave di scrittura e d'interpretazione dei testi e che ancor oggi è difficile, se non impossibile, contrastare.
2. La famigerata continuità invocata da Ratzinger è intrisa di storicismo e dunque muta secondo le mode del tempo. In realtà è cambiato il cardine su cui si fonda la Fede e la sua trasmissione, spostato dall'oggetto-Rivelazione al soggetto-Chiesa/Popolo di Dio [non più corpo mistico di Cristo] pellegrina nel tempo e di fatto trasferito dall'ordine della conoscenza a quello dell'esperienza, evidenziato dal primato del sentimento, o addirittura della sensazione o del sensazionalismo, sull'intelletto. Il cuore umano è diventato sentimento: nulla a che fare con il cuore biblico, cioè con l'interiorità profonda, il 'luogo' delle scelte fondamentali e, oggi, in nome del vangelo tutto diventa sdolcinato sentire, emozione, percezione soggettiva. Da conseguenza a punto di partenza. È il frutto della dislocazione della Santissima Trinità, illustrato 'sapientemente' Romano Amerio (qui).

[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
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5 commenti:

Anonimo ha detto...



Giorgio Celsi
VIDEO: SILVANA DE MARI TESTIMONIAL PER L'INIZIATIVA DEL 2 FEBBRAIO "UN CUORE CHE BATTE"
https://gloria.tv/post/rGnLoeMuXfAk2qRS6bgR2rx1m
"Quando *una donna è incinta* non può più scegliere se essere madre o non essere madre, *è già madre* e lo sarà per l'eternità._
_L'anima di quel bimbo esiste già e continuerà ad esistere per l'eternità._
_Può scegliere se essere la madre di un bimbo vivo o di un bimbo morto".

Anonimo ha detto...

Cette mascotte, à l'aspect de manga japonais, est une niaiserie d'école primaire. Elle constitue une parfaite illustration du catholicisme réformé de Vatican II. Deux mille ans de sainteté pour aboutir à cet infantilisme !

Anonimo ha detto...

Quando si arriva a non riconoscere più il bello dal brutto, il vero dal falso, l'opportuno dall'inopportuno ci si è allontanati  da tempo dalla verità senza averne più neanche coscienza. Il buonismo ipocrita è stato il grande illusionista che ha fatto accettare il male come bene. Oggi nella testa di molti regna grande confusione perché nessuno più riesce a dire sì sì,  no no. Si accetta il 'ni' per accontentare tutti, mentre nei fatti tutti vengono confusi. Se guardiamo solo come vestono i consacrati, ognuno a modo suo, si capisce che non c'è più  regola che tenga. E così è  per tutti i componenti della società. La pupazza in questione mostra solo la miseria e l'insipienza di una chiesa che non ha più nulla da insegnare a nessuno. Ma vi ricordate la bellezza delle Chiese, anche di quelle scavate nella roccia, pure affrescate, che sono giunte fino a noi oggi?!! Il Cattolicesimo si è diffuso in forza della Verità e del Bello, cioè  di quanto era fatto con grande attenzione e sincera devozione. Oggi la Chiesa è occupata da cxjxnx miscredenti di mala fede.
m.a.

Anonimo ha detto...

31 gennaio: festa di san Giovanni Bosco, padre e maestro della gioventù.

Preghiera dei giovani a Don Bosco - O San Giovanni Bosco, amico e padre della gioventù, invoco anch'io la vostra protezione dolcissima. Ai giovani che vi circondavano, voi dicevate spesso: "basta che siate giovani, perché vi ami assai!". O Don Bosco, anch'io sono giovane e in mezzo a mille pericoli; mi affido perciò tutto a voi: guidatemi, illuminatemi e proteggetemi in ogni istante, perché fugga sempre l'offesa di Dio ed ogni rispetto umano, e , praticando coraggiosamente la mia Fede, cresca nella virtù, sulle orme del vostro angelico allievo San Domenico Savio. Così sia.

Anonimo ha detto...

San Giovanni Bosco nutriva una profonda fiducia nella Divina Provvidenza, che considerava il pilastro fondamentale delle sue opere educative e caritative. Consapevole delle difficoltà economiche nel sostenere i suoi oratori e le attività per i giovani, Don Bosco non esitava a cercare aiuto presso benefattori e sostenitori. Durante queste sue ricerche di sostegno finanziario, era solito lasciare alcuni collaboratori o giovani in preghiera davanti al Santissimo Sacramento, chiedendo loro di intercedere affinché la Provvidenza divina aprisse i cuori dei benefattori.

Questi episodi evidenziano quanto sia arduo realizzare opere ispirate da Dio, richiedendo non solo preghiera, dedizione e sacrificio, ma anche il coraggio di chiedere aiuto. Don Bosco dimostrò che, attraverso la preghiera e la fiducia nella Provvidenza, è possibile superare ostacoli apparentemente insormontabili. La sua vita è un esempio luminoso di come la fede unita all’azione possano convergere per realizzare grandi opere celesti al servizio degli altri.
RB