Aggiornamento: Apprendo da Rorate Caeli [qui], fonte che considero attendibile oltre che in sintonia con le nostre visuali:
Il cardinale Burke era tra quelli eletti dai suoi colleghi vescovi di uno dei tre circoli di lingua inglese (Anglicus A) come moderatore del gruppo per aiutare nella scrittura delle relazioni di gruppo per la relazione finale. Ci sono stati molti "conservatori" eletti nei diversi gruppi, tra cui il Cardinale Sarah, moderatore Gallicus A (di lingua francese), L'arcivescovo Léonard, relatore per Gallicus B; Il cardinale Bagnasco, moderatore Italicus B; Il cardinale Robles Ortega, moderatore ibericus (lingua spagnola) A. Quindi, le recenti nomine di cui stiamo parlando sembrerebbero nient'altro che la risposta del Papa a questi voti sorprendenti.
Durante la settimana, una delle numerose voci diffuse dalla stampa italiana aveva sostenuto che l'intervento di Burke in sala era stato accolto con "freddezza" da parte dell'Assemblea, senza alcun sostegno. Il risultato della votazione a scrutinio segreto rivela il contrario. E così, il Papa vuole pieno e libero dibattito e libere delibere... tranne quando non lo fa lui. E quando il voto segreto rivela una maggioranza conservatrice - allora interferisce contro quello che era stato scelto in precedenza per ottenere ciò che vuole. È la sua prerogativa, naturalmente, anche se contraddice gravemente le sue stesse parole e gli impegni, e, in ultima analisi, la sua affidabilità. Ma è impossibile non ricordare una delle più celebri poesie di Bertolt Brecht, La Soluzione ( Die Lösung ), basata sulla sua esperienza in Germania Est, su ciò che deve essere fatto nel caso di un corpo elettorale difficile e riluttante:
La soluzione
Dopo la rivolta del 17 giugno
il segretario dell’Unione degli scrittori
fece distribuire nello Stalinallee dei volantini
sui quali si poteva leggere che il popolo
si era giocata la fiducia del governo
e la poteva riconquistare soltanto
raddoppiando il lavoro. Non sarebbe
più semplice allora che il governo
sciogliesse il popolo e
ne eleggesse un altro?
Leggo su Il Foglio [qui]. Stralcio e aggiungo alcune considerazioni:
Con una mossa a sorpresa, il Papa ha deciso di aggiungere ben sei nuovi padri al gruppo ristretto incaricato di stendere la Relatio Synodi, il documento conclusivo di questo Sinodo straordinario sulla famiglia. Oltre al Relatore generale, cardinale Peter Erdo, al segretario speciale mons. Bruno Forte, e al segretario generale, cardinale Lorenzo Baldisseri, faranno parte del "comitato" anche i cardinali Gianfranco Ravasi e Donald Wuerl (arcivescovo di Washington), i vescovi Victor Manuel Fernandez (rettore della Pontificia Università cattolica argentina), Carlos Aguiar Retes, Peter Kang U-Il e il Preposito generale della Compagnia di Gesù, padre Adolfo Nicolas S.I.
Un breve excursus sulle loro posizioni fino ad ora ci dà l'idea dell'indirizzo che difficilmente se ne discosterà. Il Relatore generale Erdo si è distinto per il suo "dire e non dire". Di mons. Forte ricordiamo «l'approccio di tenerezza». Del card. Baldisseri abbiamo annotato la sua manifestazione della volontà del papa : «C’è una porta che finora è rimasta chiusa e lui vuole che si apra». L'intellettual-Ravasi lo ricordiamo per aver sciolto il suo peana a Kasper dalle colonne del Sole24Ore. Il card. Wuerl fa alcune affermazioni dottrinalmente ferme, ma poi cade sulla pastorale: «Un conto è affermare dottrinalmente l'ovvio, altra cosa è applicarlo nell'ordine in cui la gente lo vive». Fernandez si è distinto per numerosi paralleli tra l'evoluzione dell'insegnamento della chiesa al Vaticano II e il Sinodo ora in corso citando letteralmente alcuni testi del papa soprattutto dalla Evangelii Gaudium. Peter Kang U-Il, Presidente della Conf. Episcopale coreana non ha mancato di sottolineare come sia difficile equiparare, come viene fatto, il modello «dell’amore divino della Trinità» con quello dell’amore umano tra gli sposi, che «è ferito dal peccato» e dunque non può essere considerato al di fuori di una storia segnata da fatiche e limiti. E per finire il "papa nero" gesuita Mons, Nicolas, non possiamo non ricordare : «La discussione, libera e franca, si sta indirizzando verso il cambiamento, l’adeguamento pastorale alla mutata realtà dei tempi odierni. È un segno epocale perché invece in questi anni ci sono state forze che hanno tentato di riportare indietro la Chiesa rispetto alla grande stagione conciliare».
45 commenti:
Stanno abolendo il peccato di adulterio.
Ottenuto il certificato del vescovo, gli adulteri potranno ancora accodarsi per mangiare la candida cialda, assieme ai buoni cristiani, senza porre fine all'adulterio.
Stanno sbianchettando il Vangelo di Cristo.
Ma a questi sacrileghi vescovi, cosa potrà dire il Signore?
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. Così anche voi apparite giusti all'esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità».
«Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna della Geenna?».
«Ogni pianta che non è stata piantata dal mio Padre celeste sarà sradicata. Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!».
Peut-être est-il opportun de rappeler ce mot de saint Anselme :
« Les évêques conservent leur autorité pour autant qu’ils sont en accord avec le Christ ; de même ils la perdent lorsqu’ils sont en désaccord avec lui » (“ Sicut enim episcopi servant sibi auctoritatem quandiu concordant Christo, ita ipsi sibi eam adimunt, cum discordant a Christo ”, Epist. II, 162).
C’est parfaitement clair. Et saint Anselme n’est pas le seul à l’affirmer. Cela rejoint d’ailleurs la question du respect dont on parlait l’autre jour sur ce site.
J’ajoute qu’il ne s’agit pas ici de l’autorité administrative de l’évêque, mais de son autorité spirituelle, la seule qui compte en définitive, et qui dépend de sa fidélité au Christ (et qu’il peut perdre, comme le dit saint Anselme, s’il lui est infidèle).
Ma i progressisti non ci hanno insegnato il preteso valore del pluralismo?
Evidentemente però il principio viene applicato a senso unico.
Tutti i nominati dal Papa sono amici del mondo: non c'è nemmeno un cattolico integra le.
È davvero sconcertante l'azione papale e la sua faziosità
Trovo che l'ultima dichiarazione, quella del papa nero, sia particolarmente grave e rivelativa. È l'aperta critica del pontificato che è stato fatto saltare.
Dice Baldisseri: «C’è una porta che finora è rimasta chiusa e lui [Bergoglio] vuole che si apra».
La porta dell'inferno.
Pluralismo? Ricorda la vecchia condizione dei comunisti. Pluralismo finché si trovano in minoranza. Totalitarismo quando arrivano al potere.
Ma la cosa più terribile è l'essere costretti a parlare della Chiesa come si parla della politica partitica e di una qualsiasi organizzazione in cui fazioni contrapposte giocano le loro carte per prendere e consolidare il potere.
Mons. Forte è dichiaratamente favorevole alla distribuzione della Comunione ai divorziati risposati.
Ok, ma il coreografo, chi è?
Al ruolo di moderatore e relatore dei circoli linguistici sono stati eletti dei conservatori. La ragione secondo me è quella di coinvolgerli nella frittata finale: la relazione finale sarà liberale e a loro sarà detto " di che vi lamentate ?, eravate anche moderatori!"
Angelo
Bruno Forte, chi era costui? Ha avuto il suo quarto d'ora di celebrità come la serva dell'Innominato.
Prima il gerarca argentino blinda il Sinodo perché non trapeli un'eventuale fronda dei Vescovi ai diktat di Kasper & C.
Poi, visto che evidentemente la maggioranza non è disponibile a farsi piegare alle novità sui divorziati, tanto per essere sicuro di portare sino in fondo la manovra, Bergoglio aggiunge altri suoi immissari per redigere un bel documento intriso di buonismo d'accatto in cui imporre le proprie farneticazioni.
E tutti personaggi col pedigree: sostenitori dell'aborto e delle tesi GLBT, modernisti d'assalto, progressisti dichiarati.
E nessuno dice niente, nessun Vescovo grida al colpo di mano, nessuno afferma che è in atto un'operazione criminale in cui la salus animarum è messa da parte per piacere al mondo, anzi è decisamente sostituita dalla damnatio animarum come suprema lex della setta conciliare.
Jota unum, au unus apex non praeteribit.
Come vorrei riuscire ad essere d'accordo con coloro che "stanno col papa" solo perché è il papa, a prescindere.... E non capiscono che la comunione è con Pietro e non con Simone, che non è infallibile solo perché è il papa. E non distinguono Pietro da Simone. E riescono a dare della realtà una percezione diversa, facendo sentire me l'estranea. Ma il mio cuore e la mia coscienza non riescono a seguirli.
Ho perfino letto che c'è chi mi attribuisce una "mia verità", come se io esprimessi opinioni personali e non in base a Scrittura Magistero e Tradizione interconnessi.
Ho avuto però conferma dalle loro stesse parole che la radice del fraintendimento è il nuovo concetto storicista della tradizione, introdotto dal concilio, non più codificata, ma appannaggio di una gerarchia da seguire con obbedienza cieca.
E, poi, attribuiscono il "sonno della ragione" a chi la usa.
Tempi strani, quanto quella orrida scultura che sa di profanazione in una Chiesa densa di due millenni di storia e della preghiera di generazioni in un luogo consacrato dal sangue dei martiri.
Link all'orrida scultura qui
http://lafededeinostripadri.blogspot.it/2014/10/santa-maria-degli-angeli-e-dei-santi-o.html
credo che l'interpretazione di angelo delle 10.38 spieghi meglio l'elezione dei moderatori " conservatori" rispetto alla spiegazione di Rorate.
Cioè i liberali, che sanno già come va a finire perchè decide tutto il papa, vogliono coinvolgere anche l'altra ala perchè la Chiesa non sembri divisa in due.
Maria Teresa
Deprimenti affermazioni di Parolin riportate e valorizzate dall'altrettanto deprimente Tornielli sul sito 'SACRI PALAZZI':
http://2.andreatornielli.it/?p=7703
Non la vedo così: i padri sinodali hanno idee contrarie all'apertura, probabilmente in larga maggioranza e, se liberi, hanno eletto moderatori in linea con questa maggioranza. Il Papa, visto il risultato, per compensare si è scelto i propri, rivelando chiaramente da che parte sta. I sei sono stati eletti dal Papa dopo le votazioni interne al sinodo, non prima.
Ecco il perché della quasi totale mancanza di trasparenza... provare a nascondere al mondo che c'è chi gioca sporco!
Uno strano concetto bergogliano di libertà e democrazia per i Padri Sinodali...
http://opportuneimportune.blogspot.it/2014/10/uno-strano-concetto-di-liberta-e.html
Secondo Parolin «è difficile immaginare una Chiesa che dice a Cristo: “Tu sei il nostro capo, tu sei il centro di tutto”, ma poi a risolvere i problemi ci pensiamo noi, con le nostre idee giuste, le idee vere che abbiamo preso da te. Facciamo noi le cose a tuo nome. Senza la tua grazia. Senza dover seguire sempre il tuo sguardo… Senza commuoverci davanti ai tuoi miracoli».
cosa intende con questo? c'è chi lo acpisce?
provare a nascondere al mondo che c'è chi gioca sporco!
Se davvero c'è chi gioca sporco, si vedrà dai risultati. Ed è proprio lì che si "gioca" tutto...
Comunque che la nomina dei 'Magnifici 6' sia avvenuta come contromossa rispetto alle elezioni ai circoli minori, o che si sia voluto coinvolgere i prelati riluttanti nel documento finale liberalizzante, in fondo cambia poco o nulla.
Come già dicevo ieri, alla fine sarà 'Francesco' a decidere, e tutti faranno 'sirianamente' atto di 'obbedienza'.
Potrei anche scommetterci sopra, tanto è, appunto, un déjà vu.
Nessun pessimismo (la vittoria sarà comunque nostra, alla fine) ma solo realismo.
Ricordo che al Vaticano II, alla "prima" di una Messa secondo i nuovi dettami, la grande maggioranza dei vescovi si oppose, eppure sappiamo come fu poi aggirata dopo il concilio.
E certamente certe mosse per cercare di ribaltare i numeri la dicono lunga sulla sincerità di chi si vuole misericordioso ed aperto alla collegialità dei vescovi.
Volevo però sollevare un aspetto veramente pastorale che non mi pare sia già stato dibattuto. Come dovrà (o meglio come potrà) comportarsi un buon sacerdote o confessore quando si troverà di fronte un divorziato "risposato" per la comunione o in confessionale? Come dovrà agire per non incorrere in sanzioni pur volendo rimanere saldamente cattolico? I timidi avranno vita durissima e per gli altri non sarà più facile.
Forse potrebbero aiutare a discernere la situazione di questi tempi queste righe di papa Pio X (tratte dalla lettera pastorale all'inizio del suo ministero a Venezia):
Quando poi questa dottrina non potrà più conservarsi incorrotta, e nel mondo sarà reso impossibile l'impero della verità, allora l'unigenito Figliuolo di Dio si manifesterà nella sua seconda venuta. (...) Ma fino a quell'ultimo giorno noi dobbiamo conservare intatto questo deposito, e ripetere la gloriosa professione di fede di sant'Ilario: Meglio morire in questo secolo, che per comando di alcuno corrompere la casta verginità della verità.
...Certo poi nel mio libro ci sono anche altre domande scomode sulle cose sconcertanti che il papa argentino ha detto e fatto in questo anno e mezzo. E soprattutto sono riportati i dubbi dei canonisti sulla “rinuncia” di Benedetto XVI, che non sarebbe una vera rinuncia al papato, ma al solo esercizio attivo. Tesi che trova conferma nella decisione di Ratzinger di restare “papa emerito”.
Questo cambierebbe totalmente lo scenario, mettendo ancor più in discussione la validità degli eventi successivi alla rinuncia stessa.
Sono questioni di grandissima importanza che meritano attenta considerazione e che nel 2014 non si possono occultare con la censura...
http://www.antoniosocci.com/2014/10/e-ovvio-che-le-paoline-mettano-allindice-il-mio-libro-perche-e-un-libro-cattolico-invece-pubblicano-e-vendono-i-testi-del-gesuita-bollati-da-ratzinger-e/
Io temo che alla fine di tutto ciò le chiese resteranno vuote, i giovani continueranno a non sposarsi perché nessuno avrà spiegato ed insegnato loro la bellezza del matrimonio cattolico, perché non conoscono neanche più la bellezza del sacerdozio cattolico. Molti diventeranno carismatici, perché e' comunque più semplice e facile, più immediato, e qualcuno pure mussulmano, perché li almeno la dottrina, sbagliata quanto si vuole, non cambia. Ed i giovani, ed anche i meno giovani, han bisogno di certezze, ed apprezzano chi dice le cose chiare e non transige ( v. apprezzamento per gli insegnanti ed i medici "con le palle")
Alcuni si rivolgeranno alla FSSPX o ad altre minoranze tradizionaliste- sedevacantisti o simili.
MA SOLO QUANDO NON AVRAN PIU' SOLDI, capiranno quanto hanno sbagliato.
Sempre che nel frattempo Nostro Signore, stufo di essere " preso in giro", non li fulminerà tutti con un zot.
Rr
Io temo che alla fine di tutto ciò le chiese resteranno vuote, i giovani continueranno a non sposarsi perché nessuno avrà spiegato ed insegnato loro la bellezza del matrimonio cattolico, perché non conoscono neanche più la bellezza del sacerdozio cattolico. Molti diventeranno carismatici, perché e' comunque più semplice e facile, più immediato, e qualcuno pure mussulmano, perché li almeno la dottrina, sbagliata quanto si vuole, non cambia. Ed i giovani, ed anche i meno giovani, han bisogno di certezze, ed apprezzano chi dice le cose chiare e non transige ( v. apprezzamento per gli insegnanti ed i medici "con le palle")
Alcuni si rivolgeranno alla FSSPX o ad altre minoranze tradizionaliste- sedevacantisti o simili.
MA SOLO QUANDO NON AVRAN PIU' SOLDI, capiranno quanto hanno sbagliato.
Sempre che nel frattempo Nostro Signore, stufo di essere " preso in giro", non li fulminerà tutti con un zot.
Rr
Ciao Mic, informazione personale che mi sono sempre tenuto stretto per due motivi. Primo perché personalmente, nel mio intimo, non voleso assolutamente crederci e secondo per non dover rivelare la fonte di quanto mi è stato riferito.
Comunque, che sia vera o falsa, l'informazione che ho custodito sin dallo scorso anno è che Scola fu eletto pontefice e fu costretto a rinunciare. La fonte è più che atttendibile e ha fatto parte dell'entourage di Benedetto e attualmente fa parte dell'attuale. Naturalmente io non so più che pensare di tutto questo. Un abbraccio in Cristo. Jaume.
@ Viandante.
Non era al Vaticano II ma al sinodo dei vescovi del 1967. Per quanto concerne il confessore e la Confessione ... i divorziati risposati bypasseranno la Confessione come, molto probabilmente, stanno già facendo adesso, cioè non confessandosi oppure andando alla ricerca di sacerdoti compiacenti.
Quando discuto con un’amica suora sulla drammaticità di questo pontificato, rivelatasi senza più maschere nel Sinodo in corso (e chissà in cosa altro ancora), lei risponde che anche la diatriba tra Paolo e Pietro sull’apertura ai pagani sta lì, caparbiamente, a dimostrare che la fedeltà al Vangelo sembrava tradita da Paolo; quando invece…. Ecco, per favore, aiutatemi!
@ Alessandro
Grazie della correzzione!
Jaume, han rifatto il giochino fatto con Siri ? E come l'hanno convibto, Scola, minacciando stragi di cattolici in Cina?
O di fargli fuori la famiglia? ( altra ipotesi avanzata sul caso Siri)
Rr
La "rivelazione" su Scola. mi pare poco probabile.
Le vicende di ogni conclave restano affidate al segreto, a meno di risvolti impensabili che forse saranno consegnati alla storia... Ma è inutile rincorrere "voci". La realtà è quella che è e certe cose non sono alla nostra portata.
A noi custodire e resistere...
Vorrei fare una domanda, scusatemi in anticipo se risulta banale, ma francamente io non capisco: ammettiamo per un attimo che Socci abbia pienamente ragione e che la rinuncia di Benedetto XVI non sia stata al papato ma all' "ufficio attivo". Cosa si sarebbe dovuto fare poi? Convocare un Conclave? E per fare cosa, visto che il Papa ancora c'è? Chi doveva eleggere, un Papa "a mezzo" che esercitasse attivamente? In ogni caso non se ne esce.
Quello che non mi spiego poi, è che Ratzinger, sempre così attento, sempre così "ortodosso" (passatemi il termine) ha creato di fatto una situazione che non ha mai avuto riscontri nella Chiesa, che non ha mai avuto una base normativa.
Per favore spiegatemi.
Grazie. Piero
@ val:
La suora si riferiva al secondo capitolo della Lettera di San Paolo Apostolo ai Galati, ma evidentemente non ne ha capito nulla.
Infatti non è mai esistita una diatriba tra Paolo e Pietro sull'apertura ai pagani, semplicemente perché fin da prima, al versetto 9, San Paolo ricordava che
"riconoscendo la grazia a me conferita, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne, diedero a me e a Barnaba la loro destra in segno di comunione, perché noi andassimo verso i pagani ed essi verso i circoncisi."
La difficoltà riguardava invece la necessità della circoncisione, che i cattolici convertiti dal giudaismo volevano imporre anche a quelli convertiti dal paganesimo, affermando che fosse necessaria alla salvezza.
San Paolo ricordò allora al primo Papa (che, pur conoscendo la verità, per timore dei cristiani giudaizzanti non frequentava più quelli provenienti dal paganesimo e dunque non circoncisi) che, come lui stesso ben sapeva, con la venuta di Nostro Signore Gesù Cristo la salvezza ormai dipendeva dalla Fede in Lui, e non dall'osservanza dei vecchi precetti della Legge mosaica (eccettuato il Decalogo, ovviamente). Altrimenti la Redenzione di Cristo sarebbe stata inutile.
Ora, il parallelo fatto dalla suddetta suora tra questo episodio narrato da San Paolo e i pasticci eretizzanti del sinodo in corso è del tutto abusivo.
Nel primo caso infatti, si trattava del rapporto tra l'antica Legge e quella nuova del Vangelo: essendo la Legge mosaica solo provvisoria in attesa della venuta del Messia, era ovvio che dopo la venuta di Gesù dovesse essere sostituita dalla Legge evangelica, compimento e perfezionamento di quella antica.
Nel caso odierno, invece, 'Francesco' e i suoi complici - sinodali e non - stanno cercando di sostituire la Nuova Legge del Vangelo, che a differenza di quella mosaica è definitiva ed insuperabile, con trucchi umani e leggi arbitarie formulate da loro ed in aperta opposizione con quanto rivelato e stabilito una volta per sempre da Nostro Signore.
Insomma, riassumendo:
mentre nel caso narrato da San Paolo l'"apertura" era un passaggio da ciò che era imperfetto e provvisorio (cioè la Legge antica di Mosè) alla nuova Legge eterna e perfetta del Vangelo, e quindi si trattava di un'apertura stabilita da Dio fin dall'inizio, le "aperture" che stanno tentando di imporre oggi al sinodo sono illegittime, perché pretendono di cambiare la Nuova Legge evangelica, che a differenza di quella mosaica è eterna ed immutabile.
Dunque l'esempio portato dalla suora è un sofisma, ossia un falso ragionamento che tenta di ammantarsi di verità, per ingannare gli interlocutori.
@ Piero: Ratzinger nell'ottobre 2003, quando Giovanni Paolo II non poté più parlare per alcuni giorni, si disse favorevole alle dimissioni del Papa. Poi smentì ma lo disse. Io credo che le dimissioni del Papa siano state sempre nella sua testa. Già nel dicembre 2010 ci stava pensando. Poi bisogna vedere cosa gli disse il medico, forse temeva un ictus che poteva renderlo incapace di intendere e di volere. E chissà quante cose ha visto accadere dal settembre 2002, da quando Giovanni Paolo II non poté più camminare e sino alla fine. Evidentemente non voleva che altri potessero decidere al suo posto. E' risaputo che già un anno prima della morte Giovanni Paolo II non era più in grado di controllare alcuni capi dicastero. Vedasi il viaggio a Cuba di Sepe nel marzo 2004, fatto contro il parere di tutti.
Piero, non siamo noi a dover spiegare. Gli interrogativi che si pone Socci, a prescindere dalla vicenda del conclave, qui li abbiamo posti fin dal febbraio 2013 e, il resto, man mano che la cronaca ce lo consegnava.
Ora anche Socci che non è un tradizionalista ma è un credente che usa la ragione, molte cose le ha riconosciute, anche se non ne 'vede' le cause remote.
Ma le risposte le attendiamo da chi è tenuto a darle.
Se vuoi approfondire alcune delle nostre argomentazioni, basta che digiti le parole chiave nel motore di ricerca.
Volevo però sollevare un aspetto veramente pastorale che non mi pare sia già stato dibattuto. Come dovrà (o meglio come potrà) comportarsi un buon sacerdote o confessore quando si troverà di fronte un divorziato "risposato" per la comunione o in confessionale?
Un mio carissimo Amico Sacerdote TRADIZIONALE "nascosto" (ma nemmeno tanto), la cui amicizia con me e mia moglie è nata proprio per grazia di Dio, mi ha detto che farà Obiezione di Coscienza. Il che significa che probabilmente chiederà di rinunciare al suo ruolo di Vice Parroco, per cercare un Istituto in cui poter essere LIBERO di esercitare il suo Ministero Sacerdotale in modo Tradizionale, e magari senza esser assegnato ad una Parrocchia...
Ma, mi chiedo: DOVE?
In caso di contrasto fra le opinioni teologiche del Papa, di qualsiasi Papa, da una parte e la Scrittura e la Tradizione, nessun dubbio a cosa si deve prestare obbedienza.
Bernardino, penso sia preferibile non impelagarci in considerazioni da fantaconclave... Non serve a nulla. Andiamo avanti :)
Mic,
Su Le salon beige figura un video di un' intervista realizzata dalla TV cattolica Sel et Lumiere a Monsignor Schonboern. Mi ha molto colpito, al di la' dell' ottimo Francese, racconta la sua esperienza di figlio di divorziati. E si comprende benissimo quanto la triste esperienza l' abbia segnato ed ancora lo segni.
" Dei figli dei divorziati, cioe' di quelli che han subito il divorzio, non si parla al Sinodo, o se ne parla poco...e nell' Instrumentum laboris non si parla, c' e' appena un trafiletto, del coniuge che subisce il divorzio e che,
proprio perché convinto dell' indissolubilità del matrimonio, resta fedele al coniuge che lo ha abbandonato."
So che Schonboern ha anche lui le sue colpe, e chi non ne ha, ma mi e' sembrato sinceramente preoccupato della piega presa, e di come ci si stia
Soffermando solo su un " dopo" che presuppone un "prima" di sofferenza, su cui invece non si vuole usare nessuna compassione, nessuna misericordia.
Tra i laici invitati, c'e' quache figlio di divorziato e qualche vittima dell' abbandono del coniuge, o sono tutti come la coppia australiana," make sex and all is
OK, even a gay son" ? Ma chi li ha invitati ? Spero non Pell. Molto meglio i francesi del video di cui sopra.
Rr
OT: vi risulta che la S.Sede ha donato 200.000 euro al Museo di Auschwitz ?
Rr
Recomiendo leer las webs argentinas "página católica" y "caminante-wanderer"
Anche a me la rivelazione su Scola papa lascia perplessa. L'unica cosa a favore è il famoso telegramma di congratulazioni, liquidato come una gaffe.
Mah.
Meglio pregare e basta, qui si mette male davvero.
humilitas
@ Stefano
Incredibile a che punto siamo giunti. Dover invocare l'obiezione di coscienza per poter celebrare i sacramenti in modo cattolico!
Comunque è fondamentale che vi siano fedeli che stanno vicino a questo prete, sia nelle necessità materiali come spirituali, perché se non dovesse trovare un istituto che lo accoglie, non si può abbandonare al suo destino un santo prete.
Siamo quasi a livello di catacombe!
Vi invito caldamente, stategli vicino perché si avvicinano tempi bui per i fedeli cattolici (quelli veri) e specialmente per i sacerdoti zelanti. Non è qui il posto per citare profezie (si possono leggere altrove) ma l'Italia, insieme ad altre nazioni, vivrà momenti veramente difficili.
OT: vi risulta che la S.Sede ha donato 200.000 euro al Museo di Auschwitz ?
Sì.
http://www.lastampa.it/2014/09/29/esteri/vatican-insider/it/il-papa-dona-mila-euro-al-museo-di-auschwitz-fA8eEJRhVhieXZz0LdgYyK/pagina.html
Che pena, Signore, che pena.
Grazie della segnalazione.
Ne stiamo parlando nell'ultimo articolo.
E' una cronaca che ci sommerge. Sembra non più arginabile...
Preghiamo. Sì, ci resta il rosario e la Santa Messa e quanto ci è possibile...
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