In una notificazione del 14 ottobre scorso, Mons. Marcello Semeraro, che amministra la Diocesi Suburbicaria di Albano, ha pensato di dichiarare che la Fraternità Sacerdotale San Pio X non è “un’istituzione della Chiesa Cattolica” e che i fedeli non devono frequentarla per non “rompere la comunione con la Chiesa”.
Molte cose potremmo chiedere a Mons. Semeraro, guardando dal suo punto di vista.
Potremmo chiedere se sa che la Fraternità San Pio X è stata eretta con l’approvazione del Vescovo di Friburgo nel 1970; che la Santa Sede le ha conferito il decreto di lode nel 1971; se sa che la stessa casa della Fraternità ad Albano, con il suo Oratorio semipubblico per amministrarvi i sacramenti, è stata eretta canonicamente con decreto del suo Predecessore Mons. Raffaele Macario il 22 febbraio 1974 (prot. 140/74).
Potremmo anche chiedergli come concilia le sue proibizioni con le dichiarazioni ufficiali della Santa Sede, che con risposta della Commissione Ecclesia Dei del 18 gennaio 2003, diceva che è possibile soddisfare il precetto della Messa domenicale “assistendo ad una messa celebrata da un prete della Fraternità San Pio X”; o come pensa che si possa “rompere la comunione con la Chiesa” andando a Messa dalla Fraternità San Pio X, quando la stessa Santa Sede non ritiene più fuori dalla comunione nemmeno i Vescovi della medesima Fraternità; o se pensa che presunte irregolarità canoniche equivalgano a una rottura della comunione.
Potremmo ancora chiedergli perché lui, il Vescovo, possa organizzare una veglia ecumenica nella cattedrale (18 gennaio 2014) per pregare con persone che di certo non sono “in comunione con la Chiesa Cattolica” come una pastora evangelica e un vescovo ortodosso (ortodossi cui nel 2009 ha consegnato la chiesa di San Francesco a Genzano, costruita dai nostri padri per il culto cattolico); mentre i suoi fedeli non possono pregare con altri cattolici alla Messa della Fraternità.
Potremmo chiedergli perché l’apertura di spirito della Diocesi è tanto ampia da includere il “Primo forum dei cristiani omosessuali”, tenutosi nella Casa dei Padri Somaschi il 26-28 marzo scorso, ma non chi rimane legato alla Tradizione della Chiesa cattolica.
Non attendiamo una risposta su questi punti che mostrano in maniera lampante le contraddizioni di Mons. Semeraro.
La Fraternità fonda il suo ministero presso tutti i fedeli proprio sulla necessità di combattere gli errori contro la fede cattolica romana che sono diffusi nella Chiesa dagli stessi Vescovi: da quello appena citato dell’indifferentismo ecumenico, per cui si può dare credito a tutte le religioni come se fossero tutte vie di salvezza, abbattendo di fatto il Primo Comandamento di Dio, fino all’adozione di una liturgia che si allontana dall’espressione dei dogmi della Chiesa Romana per diventare semi-protestante e irriverente. Errori che si spingono sempre oltre, come si è visto nell’ultimo Sinodo, dove sotto apparenze di misericordia, si è discusso sulla possibilità di modificare il Sesto Comandamento e di rinunciare nei fatti all’indissolubilità del matrimonio cristiano. Lo stato di grave necessità generale, dovuto alla capillare diffusione di errori contro la fede da parte della gerarchia ecclesiastica, fonda canonicamente il diritto e il dovere di ogni sacerdote fedele di dare i sacramenti e un’autentica istruzione cattolica a chiunque lo richieda.
La Fraternità San Pio X, sull’esempio del suo fondatore, continuerà a trasmettere integralmente il deposito della fede e della morale cattolica romana, schierandosi apertamente contro tutti gli errori che vogliono deformarlo, senza tema di minacce o ingiuste sanzioni canoniche, poiché questo deposito né Mons. Semeraro, né alcun altro membro della gerarchia ecclesiastica potrà mai cambiarlo. Come dice San Pietro: “Occorre obbedire a Dio piuttosto che agli uomini”.
Tutti coloro che desidereranno ricevere i sacramenti come la Chiesa li ha sempre amministrati, ricevere un catechismo autentico per i loro bambini, una formazione per gli adulti, una direzione spirituale e un conforto per i malati saranno sempre benvenuti.
Il Distretto d’Italia della Fraternità San Pio X
5 commenti:
Certi esponenti dell'attuale gerarchia non sono più credibili.
basta questo:
perché lui, organizza una veglia ecumenica nella cattedrale con persone che NON sono “in comunione con la Chiesa Cattolica” come:
_una pastora evangelica (condanna Trento e successive verso i Protestanti)
_un vescovo ortodosso (Scisma d'Oriente)
formalmente eretici;
_forum cristiani omosessuali (un cristiano dopo che si è messo in cammino non può più compiere atti omosessuali, o identificarsi come tale, cfr anche catechismo, per cui o è cristiano in via di santificazione o è omosessuale, ma non tutti e 2, se no che rigenerazione, che pentimento, che nuova nascita sarebbe? )
per cui si può andare alla FSSPX e trarne pure maggior giovamento che non altrove
è più cattolico chi porta avanti 1950 anni di Cattolicesimo,
o chi crede che la Chiesa cattolica sia stata fondata nel 1968 e testimonia solo una 50ina d'anni di neo magistero (perchè di fatto nella Cattolica ufficiale NON c'è più nulla, anzi è aspramente combattuto, di prima del Vat. II)?
@ Mic.,
"""Certi esponenti dell'attuale .....""
Maria, c'è un vecchio detto ""lavar la testa all'asino, si spreca tempo e sapone""
Comunque, ogni domenica all'Angelus a Castelgandolfo, guarda caso, era sempre in prima fila, anche sotto B.XVI, che è ben diverso da Francesco; mi chiedo il perchè.(ma mi stò dando anche una risposta visto che il vicario di Roma stà compiendo i 75 anni).
Mamma mia chi potrebbe guidare la diocesi di Roma!
Una volta Roma era il popolo Cristiano del papa, e gridava viva il Papa e non Francesco! Francesco!
La papolatria ha raggiunto punti che fà venire conati di..... la stessa cosa è la vescolatria.
Mi pare che il vescovo di Albano deve rispondere alle osservazioni sopra scritte, altrimenti sembra possibili che tutti i fideli da ora in poi potremmo considerare la possibilità che il Vescovo di Albanon non fa parte della stessa Chiesa che Papa Francesco e la Santa Sede, essendo che egli è tanto contrario e non osservante dei decreti di quella vera Chiesa Cattolica....
Romano
Ecco, vedete la differenza tra chi (la FSSPX) parla chiaramente e difende apertamente e a spada tratta la Fede Cattolica, e chi invece come sempre si defila...
Da leggere anche l'intervento chiaro e durissimo di Mons. Fellay contro il recente sinodo bergogliano:
“...Non c’è niente da attendersi, la linea è già stabilita. È chiara. Bisogna dire semplicemente: è chiara. È evidente che si vuole arrivare a banalizzare la situazione di persone che vivono nell’adulterio, veramente in una situazione di peccato. Si vuole banalizzare questo, ed è molto, molto grave. Quando si tocca la morale, si toccano i comandamenti di Dio… Bisogna certamente riflettere su come aiutare queste persone, bisogna sempre riflettere su questo. Ma non le si aiuta certamente dicendo loro che c’è una porta aperta là dove non ce n’è. La porta che si sta per aprire è una porta per l’inferno. Questi prelati che hanno ricevuto il potere delle chiavi, cioè di aprire le porte del cielo, stanno chiudendole e aprendo le porte dell’infermo. È inimmaginabile! C’è da urlare! C’è da urlare. E come vi dicevo, la linea è stabilita… Non è difficile immaginare ciò che si farà al prossimo Sinodo”.
http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/sinodo-famiglia-37219/
( intervista originale completa su La Porte Latine: http://laportelatine.org/publications/entret/2014/entretien_exclusif_mgr_fellay_lourdes_lpl_141027/entretien_ecrit_exclusif_mgr_fellay_lourdes_lpl_141027.php )
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