(1Pt 5, 8-9) cui resistite fortes in fide:
scientes eamdem passionem ei quae in mundo est vestrae fraternitati fieri
scientes eamdem passionem ei quae in mundo est vestrae fraternitati fieri
Resistetegli saldi nella fede,
sapendo che i vostri fratelli sparsi per il mondo subiscono le stesse sofferenze di voi
sapendo che i vostri fratelli sparsi per il mondo subiscono le stesse sofferenze di voi
Rispondo ad un lettore, su una questione molto dibattuta in diverse agorà non solo mediatiche e ne approfitto per fare il punto della situazione.
Scrive Quesito 20 ottobre 22:33
Mic, ho letto qualcuno che diceva che secoli fa nessuno sapeva quello che diceva il Papa, non ne conoscevano neppure l'immagine. La fonte della loro fede era la tradizione che avevano ricevuto, sostanzialmente la Rivelazione.Non è giusto far diventare Francesco la causa della rovina della chiesa che invece viene da lontano.Invece di discutere sempre su quello che dice il papa come la causa della rovina definitiva della Chiesa, perchè non preoccuparsi di vivere come cattolici?
Che in altre epoche la figura del papa non fosse così popolare e incidente direttamente sui fedeli deriva dal fatto, lapalissiano, che non c'erano le tecnologie che rendono gli eventi e le relative informazioni accessibili in tempo reale. Le modalità comunicative, tempi e ritmi di vita diversi hanno i loro effetti.
Le tecnologie ci consentono un'immediatezza di impatto e di reazione che prima non c'era. A tutto scapito peraltro dell'assimilazione e dell'approfondimento: per questo oggi occorre rifuggire la superficialità, la banalizzazione e il pressappochismo imperanti e darsi il tempo della riflessione nonché quello dell'adorazione e dello studio amoroso, perché ci sia assimilazione. È questo che caratterizza il credente e lo rinsalda nel suo radicarsi sempre ulteriore. E poi c'è il confronto e la condivisione, che possono implicare anche l'espressione di critiche, magari scomode e spesso sofferte ma mai fine a se stesse. Critiche che hanno la loro legittimità innanzitutto nel non essere rivolte a pronunce magisteriali e in secondo luogo nell'investire questioni basilari per la custodia della fede esaminate alla luce del Magistero perenne (che, una volta per tutte, non è solo quello pre-conciliare, sia pure cum grano salis riguardo a quello post-concilio).
Tornando ai tempi passati, c'erano problemi di altro genere, crisi di altro tipo, ma i principi e le verità - trasmesse con fedeltà da chi aveva cura d'anime con la guida, l'insegnamento e attraverso i sacramenti che completano l'opera della grazia - forgiavano anche una struttura sociale portante, non sfaldata com'è oggi. Il discorso è complesso e questo strumento non consente approfondimenti di un certo calibro.
Mi limito comunque a dire che le eresie ci sono sempre state, che anche quelle attuali vengono da lontano e che il fenomeno può essere affrontato essendo ferrati nella fede per riconoscerle e rifiutarle.
Il problema è che non veniamo più confermati (almeno a partire dagli ultimi decenni) nel chiamare gli errori col loro nome e quindi nel salvaguardarcene.
Vige ormai un inclusivismo che sembra fare della Chiesa una nuova realtà in continuo divenire, la cui espressione non è più la differenza-ricchezza dei doni dello Spirito, ma un insieme eterogeneo unificato dal collante del "dialogo": un dialogo senza confini che coinvolge tutti: le confessioni riformate, i non credenti, le altre religioni, ma paradossalmente rifiuta la Tradizione, con l'aggravante del disprezzo.
Ricordo che il Signore insegnava con autorità, non dialogava. E ciò che insegnava - e tuttora il Suo Spirito nella Chiesa ci ricorda quaecumque dixero vobis - lascia il segno e trasforma le persone.
Se il dialogo è l'espressione di una comunicazione matura, non autoreferenziale, che presuppone sufficiente consapevolezza di ciò di cui si parla, apertura mentale, onestà intellettuale, capacità di mettersi in discussione, continua ricerca, esso non implica necessariamente osmosi e omogeneizzazione dei rispettivi principi, soprattutto quando si tratta di fedi. E quale verità i cristiani hanno da "cercare insieme" agli altri dialogando, se la Verità l'hanno ricevuta in consegna perché si è loro donata e continuamente si dona nell'Eucaristia? Per questo motivo possono - e devono - dialogare le culture per tessere una civile convivenza; ma non le fedi, a meno che non perdano i loro capisaldi che le rendono, appunto, fedi, e non semplici consuetudini religiose.
Ricordo che il Signore insegnava con autorità, non dialogava. E ciò che insegnava - e tuttora il Suo Spirito nella Chiesa ci ricorda quaecumque dixero vobis - lascia il segno e trasforma le persone.
Se il dialogo è l'espressione di una comunicazione matura, non autoreferenziale, che presuppone sufficiente consapevolezza di ciò di cui si parla, apertura mentale, onestà intellettuale, capacità di mettersi in discussione, continua ricerca, esso non implica necessariamente osmosi e omogeneizzazione dei rispettivi principi, soprattutto quando si tratta di fedi. E quale verità i cristiani hanno da "cercare insieme" agli altri dialogando, se la Verità l'hanno ricevuta in consegna perché si è loro donata e continuamente si dona nell'Eucaristia? Per questo motivo possono - e devono - dialogare le culture per tessere una civile convivenza; ma non le fedi, a meno che non perdano i loro capisaldi che le rendono, appunto, fedi, e non semplici consuetudini religiose.
In tutto questo ginepraio, non contestiamo il papa o Bergoglio, ma osserviamo con apprensione la sua 'rappresentazione' del papato che sembra dissolverne l'Autorità insieme ai dogmi rifiutati.
Sostanzialmente non facciamo altro che rivendicare l'uso da parte sua di questa Autorità per custodire e costruire e ci allarma la desistenza che si trasforma in un autoritarismo che non sa comporre e integrare le differenze che costituiscono ricchezza, ma assimila a sé tutto ciò che non contrasta con una sua visione già precostituita: altro che "libertà nello Spirito"!
Noi abbiamo già confrontato con il Magistero (non con nostre opinioni) la congerie di atti e parole, sia pure non ufficiali, prodotti fin qui, estraendone alcuni punti ineludibili. Paradossalmente, se essi non sembrano scalfire come molti dicono la dottrina - substrato irrinunciabile per mantenere la Via Maestra - de iure sembrano non toccarla perché non si legifera (tranne che per i FI). E tuttavia, attraverso affermazioni che si consolidano nel divenire di dominio pubblico respingendo ogni argomento a contrario, de facto la oltrepassano e la rinnegano. Si tratta dunque di una prassi ateoretica senza spiegazioni o con spiegazioni sommarie, monche, suscettibili di interpretazioni plurime, dagli inevitabili effetti in direzione di una rivoluzione copernicana, che non è auspicabile rinnovamento, ma vera a propria rottura che taglia via le radici.
Mi astengo dagli esempi concreti perché sono stati offerti in più occasioni e seriamente nonché rispettosamente ma fermamente argomentati nelle pagine precedenti.
Chi riesce a ritagliarsi il proprio orticello, perché "tiene famiglia" e forse anche il proprio "Ego", ha deciso di tirarsi fuori dalla mischia. Questa non è più nemmeno una lotta, mi sembra una vera e propria mischia, nella confusione più assurda: la nuova Babele delle idee e dei linguaggi che non riescono più a comunicare e a comunicarsi perché hanno perso l'unico collante e l'unica ragion d'essere: il Logos.
Tant'è che lo stesso Socci, sempre molto "allineato", in un impeto di ragionevolezza, è arrivato a giudicare con allarme le critica di Stefania Falasca su Avvenire, che in un eccesso di zelo rivoluzionario, ha fatto da cassa di risonanza ad una delle più sferzanti invettive uscite dalla bocca del pontefice: quella sui "rigidi eticisti" sprezzantemente qualificati "specialisti del Logos".
Meditiamo sulle implicazioni di ciò che su Falasca che interpreta Bergoglio dice Magister:
"...A giudizio di Falasca, l'uso di tali formule da parte del papa "in termini letterari si chiama 'pastiche', che è appunto l’accostamento di parole di diverso livello o di diverso registro con effetti espressionistici. Lo stile 'pastiche' è oggi un tratto tipico della comunicazione del web e del linguaggio postmoderno. Si tratta dunque di associazioni linguistiche inedite nella storia del magistero petrino".
Non si può affermare in un documento, questo sì magisteriale come la Lumen Fidei (24) :
Quanto a me, parto sempre dalla considerazione che ogni affermazione del papa riguardi me come possa riguardare tutti, e non necessariamente i tradizionalisti, o la Tradizione stessa e chi la ama e la difende e la vive non ideologicamente. In genere quelle esternazioni, sia pure espresse in un dualismo troppo tranchant e senza connotazioni più precise e approfondite, evidenziano dei rischi reali nei quali tutti possiamo incorrere, nessuno escluso, neppure i benpensanti che ci bacchettano. In questo caso, però, alcune fonti confermano il timore che i fulmini di Bergoglio, per di più rinforzati dagli anatemi lanciati alla sua insegna (Falasca e Avvenire docent, insieme alla congerie in aumento di silenziatori e "normalisti" vari), riguardino proprio la Tradizione e abbiano i loro prodromi in precedenti Argentini.
Ci sarebbero molte cose da aggiungere, ma mi astengo volutamente per non incorrere in possibili reazioni ad accuse e pressioni di vario genere da cui vengo investita pubblicamente e privatamente, perché non è questo il focus di questioni più grandi di me e di tutti noi e non è questo che mi interessa.
Ad ogni buon fine, proprio su Tradizione e disprezzo ricordo quanto espresso qui. E, su questioni fondamentali non eludibili, qui.
«...l’uomo ha bisogno di conoscenza, ha bisogno di verità, perché senza di essa non si sostiene, non va avanti. La fede, senza verità, non salva, non rende sicuri i nostri passi. Resta una bella fiaba, la proiezione dei nostri desideri di felicità, qualcosa che ci accontenta solo nella misura in cui vogliamo illuderci. Oppure si riduce a un bel sentimento, che consola e riscalda, ma resta soggetto al mutarsi del nostro animo, alla variabilità dei tempi, incapace di sorreggere un cammino costante nella vita».E poi parlare e agire agli antipodi.
Quanto a me, parto sempre dalla considerazione che ogni affermazione del papa riguardi me come possa riguardare tutti, e non necessariamente i tradizionalisti, o la Tradizione stessa e chi la ama e la difende e la vive non ideologicamente. In genere quelle esternazioni, sia pure espresse in un dualismo troppo tranchant e senza connotazioni più precise e approfondite, evidenziano dei rischi reali nei quali tutti possiamo incorrere, nessuno escluso, neppure i benpensanti che ci bacchettano. In questo caso, però, alcune fonti confermano il timore che i fulmini di Bergoglio, per di più rinforzati dagli anatemi lanciati alla sua insegna (Falasca e Avvenire docent, insieme alla congerie in aumento di silenziatori e "normalisti" vari), riguardino proprio la Tradizione e abbiano i loro prodromi in precedenti Argentini.
Ci sarebbero molte cose da aggiungere, ma mi astengo volutamente per non incorrere in possibili reazioni ad accuse e pressioni di vario genere da cui vengo investita pubblicamente e privatamente, perché non è questo il focus di questioni più grandi di me e di tutti noi e non è questo che mi interessa.
Ad ogni buon fine, proprio su Tradizione e disprezzo ricordo quanto espresso qui. E, su questioni fondamentali non eludibili, qui.
Che dire dunque? Il discorso non può finir certo qui. Vedremo l'ulteriore evoluzione delle cose. Io resto in trincea finché il Signore vorrà.
Un blogger ha usato la leggerezza di evocare l'immagine del "fortino" simile a quello dell'ultimo giapponese ancora in guerra a guerra finita. Poiché ritengo comunque quel blogger una persona intelligente oltre che credente, mi chiedo come faccia a non rendersi conto che in guerra siamo ancora, ma non contro qualcuno, tanto meno contro il papa o Bergoglio, ma nei confronti di idee e prassi - diciamo - anomale. Ovviamente non lanciamo anatemi - ché ho detto più volte non ci compete - e neppure lamenti, perché la gioia della Risurrezione nessuno ce la può togliere né possiamo cercarla qui o in impegni diversi ai quali ci vorrebbero destinare, perché è una gioia e anche una Bellezza che abbiamo dentro e ci precede e ci accompagna sempre. So di poter parlare non solo a mio nome, perché la condivido con molti di voi. E non mi piace e respingo il termine che è stato coniato di 'seguaci', che qui contesto, perché si sta ben attenti a non trascinare nessuno, ma semplicemente « non enim possumus quae vidimus et audivimus non loqui » (At 4,20). Unica ragione del nostro esserci, che non cerca né si cura dell'audience, è dar voce alla Tradizione silenziata. Insieme alle riflessioni ci sono proposte di approfondimento. Poi ognuno è e resta libero di pensarla come crede e comportarsi di conseguenza. E, se esprimiamo un dissenso o un timore, è sempre nella fiducia e nella serenità delle promesse del Signore.
Alla via così e vedremo. Se qualcuno potrà arrivare a silenziarmi, o silenziarci, continueremo a gridare dal nostro cuore. Sappiamo che c'è Chi ci ascolta. Tutto è nelle sue mani.
31 commenti:
Scrivono oggi sul Foglio Gnocchi e Palmaro
...
Ma dove non c’è ragione c’è contraddizione e risulta difficile mettere al riparo le idee, e chi le sostiene, dall’aggressione che si sostituisce all’argomentazione. Chi critica errori dottrinali, confusioni, silenzi sui grandi temi della teologia e della morale, viene marchiato come un derelitto senza fede, un fariseo che non prega, un ipocrita che non crede in Cristo e lo usa per alimentare un’ideologia. E’ la “nuova chiesa della misericordia”, bellezza. E’ la chiesa che proclama di accogliere tutti e di non volere giudicare nessuno, ma che si mostra senza pietà per i suoi figli innamorati e insieme perplessi. Adotta schemi politici cari al Novecento, secondo cui il positivismo giuridico si mangia la verità e la legge naturale. Se fra l’intuizione di Dio e la vita quotidiana viene tolto di mezzo l’apparato razionale che contraddistingue l’uomo, il potere finisce per autolegittimarsi a prescindere da ciò che dice e che fa. Jean Bodin e Niccolò Macchiavelli lo avevano ben spiegato.
...
Su MiL viene riportato il testo completo dell'ultimo articolo di Gnocchi e Palmaro che avevo segnalato stamattina
Sempre Gnocchi e Palaro
...
Ridotti a sans papiers della Chiesa, ricordiamo che il Cardinale Biffi ha ricordato: “Gesù talvolta è un pretesto per parlare d’altro”. Una pastorale dell’intimo, senza mediazione razionale del dogma? No.
Ringrazio per le segnalazioni.
E' il colmo di questa epoca strana che siano i laici a battersi per la verità. Almeno finora.
Eviterei, però, di affibbiarci da soli etichette, come sans papier, per esempio.
Il Battesimo e gli altri Sacramenti li abbiamo e anche 2000 anni di Tradizione...
I sans papier sono altri...
Bella l'immagine degli ultimi giapponesi che combattono una guerra già finita e perduta... Gli piacerebbe ai massoni, ai modernisti e ai disfattisti pseudotradizionalisti che fosse così.
E invece no. Mi dispiace, egregi signori, la guerra è in pieno corso, e ne stiamo vivendo anzi il culmine. E la vinceremo noi, la guerra, stampatevelo bene in mente:
"Quando i mille anni saranno compiuti, Satana verrà liberato dal suo carcere e uscirà per sedurre le nazioni ai quattro punti della terra, Gog e Magòg, per adunarli per la guerra: il loro numero sarà come la sabbia del mare. Marciarono su tutta la superficie della terra e cinsero d'assedio l'accampamento dei santi e la città diletta. Ma un fuoco scese dal cielo e li divorò. E il diavolo, che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli." (Apocalisse, 20, 7-10).
Meditate, cialtroni del piffero.
Non sei sola, cara Maria, non siamo soli, chissà, forse arriveranno a silenziarci, forse arriveranno ad oscurare siti e blog non allineati, forse, ma mai arriveranno a spegnere la luce della ragione che guida e illumina (éclaire) la nostra coscienza.
Sottoscrivo in toto il tuo commento, per un "hasard" significativo oggi esce anche l`articolo doi Gnocchi e Palmaro, ancora due laici che, a questo punto, bisogna chiamare coraggiosi, laici che, come te, esprimono quel che molti cattolici stanno vivendo e pensando.
Siate ringraziati perchè date voce a chi nell`oggi di questa nuova chiesa della misericordia e della tenerezza si sentono gettati all`angolo e stigmatizzati solo perchè non si uniscono al coro assordante di chi canta una sola e unica miellosa musica.
Su MiL viene riportato il testo completo dell'ultimo articolo di Gnocchi e Palmaro che avevo segnalato stamattina
Ho il testo. Lo programmo per domani, così potremo discuterne.
Non è giusto coinvolgere bergoglio o solo lui, ma sbaglio o è lui che rappresenta Cristo sulla terra, il Suo vicario? E allora chi meglio di lui, vista la sconfinata popolarità e visibilità mediatica oltre all'idolatrìa di cui gode, dovrebbe confermare le PRECISE PAROLE del Signore, Cristo non ha lasciato scritti e non moltissime parole, perlomeno non i fiumi senza argini che defluiscono oggi per ogni dove, allagando e inghiottemndo tutto, perché a me pare che in questa tanto celebrata società liquida anneghiamo tutti quanti senza nemmeno accorgecene,qui non si critica tanto per; poi, raffrontate a ciò che è stato detto e scritto in 8 anni per il predecessore, questi sono solo sussurri, gli si chiede di attenersi a quanto del Vangelo e della dottrina cattolica sapeva anche la mia nonna, contadina senza istruzione alcuna, ma che ha insegnato a tutti la sostanza delle sacre scritture, con tanto di sano terrore dell'Inferno, che c'è eccome, alla faccia di tanti teologi da tearooms.Anonymous.
Chesterton: «Il mondo moderno, con i suoi movimenti moderni, sta vivendo grazie al capitale cattolico che possiede. Sta usando e abusando delle verità che gli sono rimaste di quell’antico tesoro che è la cristianità».
Oggi questa cristianità è sul precipizio.
There are many techniques that manipulators can use to gain power and control over their victim.
1. Brandishing Anger - manipulators use anger and rage to shock their victims into submission, although real anger is not necessarily experienced by the manipulator. The anger is simply a show to get whatever he or she wants by cowing the victim into submission.
2. Covert Intimidation - The victim is thrown on the defensive by manipulator using subtle, indirect, or implied threats.
3. Denial - The manipulator refuses to admit that he or she has done anything wrong.
4. Diversion - Rather than giving a straight answer, the manipulator will often change the subject, often without the change being noticed.
5. Feigning Confusion - The manipulator plays dumb - pretending she or he has no idea what the victim is talking about, or is confused by the topic at hand.
6. Feigning Innocence - The manipulator suggests that anything harmful was done unintentionally or that it didn't happen. This makes the victim question their judgement and/or sanity in feeling hurt or betrayed.
7. Evasion - Providing vague, rambling, incoherent responses to the victim. This often leads to confusion over the matter at hand, as well as making it less likely that the victim will be inclined to pursue further conversations on the topic.
8. Gaslighting - A form of psychological abuse involving the manipulation of situations or events that cause a person to be confused or to doubt his perceptions and memories. Gaslighting causes victims to constantly second-guess themselves and wonder if they're losing their minds.
9. Guilt-Tripping - The manipulator suggests to a conscientious victim that he or she doesn't care enough, is too selfish, or has it easy. The victim generally feels guilt or shame as a result, and is thrown into a submissive, anxious, and self-doubting state.
10. Lying - By the time the truth is apparent, it may be too late to do anything about it. Many manipulative personality types are experts at lying and may do so in subtle ways that are hard to detect.
11. Lies of Omission - This is lying by withholding a part of the truth, usually with the intention of making something seem innocuous, or less harmful than it really was.
12. Minimization - The manipulator asserts that his or her behavior is not as harmful as is suggested.
13. Playing the Victim - The manipulator portrays themselves as a victim of circumstance or other people in order to gain pity, sympathy, or compassion from their conscientious victim.
14. Projecting the Blame - Scapegoating in subtle ways, blaming the victim or other people for the negative actions or consequences of their actions. This helps to portray the manipulator in a more positive light, and can actively harm the victim's relationships with other people, who may not even have been involved.
15. Rationalization - An excuse from the manipulator for inappropriate behavior. Rationalization involves giving reasons as to why their behavior was justified and appropriate. When coupled with Guilt-Trips or Scapegoating, the manipulator will often wind up looking like a victim, evoking sympathy from the real victim.
16. Seduction - Using charm, praise, or flattery to lower the defenses of the victim so that the manipulator gains trust and loyalty.
17. Shaming - Sarcasm and insults can be used by the manipulator to increase self-doubt and fear in the victim, to make the victim feel unworthy. This may be accomplished by anything from a very subtle fierce look or unpleasant tone of voice to a rhetorical comment. This may make the victim feel badly for daring to challenge them, which also fosters a sense of inadequacy in the victim.
18. Vilifying the Victim - A powerful method of putting the victim on the defensive while masking aggressive intention.
It is self-evident that the Bishop of Rome is deftly using the n. 4, 5, 6, 7, 10, 11, 12, and 16 tactics.
già la Lumen Fidei.. di Benedetto a firma Francesco (ed è magistero).
Condivido tutte le perplessità (come quelle di Gnocchi-Palmaro ed anche le analisi di questo ed altri blog tradizionalisti)ma a volte mi domando (per meglio dire: spero) se questo Papa (gesuita) non stia seguendo una strategia.(ora è il momento di calar la rete...
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/ecco-perch-stato-eletto-bergoglio-i-latinos-negli-usa-si-riavvicinano-alla-chiesa-cattolica-65050.htm )
Forse è ancora presto per dare un giudizio definitivo, bisognerà vedere il magistero ed anche altre decisioni (su sacerdozio femminile, abolizione del celibato sarei contrario, ad esempio).
Unito dato certo: che gran confusione!
Rosa, ci aiuti, per favore?
vai col traduttore sull'intera pagina... traduce il commento in english
cara mic, vedo solo ora.se con il traduttore automatico viene fuori un testo incomprensibile, traduco io.
il testo e' interssantissimo ed utilissimo anche in altri contesti.
mic, sai chi era guy fawkes?
rosa
Ah - the manipulator and emotional blackmailer. Typical of people that are not genuine and not transparent. In a word - false. The shoe could fit.....
I would say also 17 - seeing his comments about Traditional Catholics.
M.
Apologia disincantata
http://www.ilfoglio.it/soloqui/20291
mic, ti segnalo alcuni fatti accaduti in francia a carico di blogs cattolici: le salon beige denunciato, il sto contre la christianophobie piratato, e cosi pure le rouge et le noir oscurato per tre gg consecutivi...come sai essi sono molto attivi contro la legge sui matrimimonio gay, e non mi risulta siano lefebvriani
Rosa
Guy Fawkes : colui che fu accusato di avere appiccato l'incendio di Londra nel 1666,pare fosse cattolico, ma non è certo, cmq fu ritenuto colpevole e giustiziato, sotto Cromwell e i suoi roundheads non si scherzava....16 seduzione, usare fascino,lode o adulazione per abbassare le difese della vittima affinché il manipolatore conquisti fiducia e lealtà.Passante per caso2
pochi gg prima dei Santi, in Inghilterraaccendono gran fuochi, "bonfires", e bruciano pupazzi di paglia, guy fawkes, per ricordare l' attentato che il papista- se non lo era, e' passato alla storia come tale- tento' contro il sacrosanto Parlamento inglese.. " Prr non dimenticare" ...
rosa
Mic hai scambiato i titoli: questo é dell'articolo precedente
"24-27 Ottobre. Tutti a Roma. Peregrinatio 'Summorum Pontificum' ad Petri Sedem"
Hercule non ci sarà:
ETIAM SI OMNES, EGO NON
Se mi è consentito, vorrei approfondire questo aspetto, Mic:
Condivido, e aggiungo: bisogna vedere sempre la rettitudine di pensiero dell'interlocutore. A coloro che erano stati toccati dalla predicazione di Pietro dopo la Pentecoste e che chiedevano cosa bisognava fare per salvarsi, egli rispondeva di pentirsi dei propri peccati e di farsi battezzare. Pietro dunque invitava alla conversione. Ma chi? Ovviamente coloro che desideravano essere salvati. E questo desiderio sorgeva dopo l'annuncio del Kerigma. Tale annuncio, quindi, non è un generico invito alla fratellanza universale, ma una parola destinata a scombussolare l'intimo della coscienza per indurre l'anima a prendere una posizione. Davanti all'annuncio non si può restare indifferenti, perché l'uomo è obbligato a scegliere o rifiutare Cristo. Tale scombussolamento interiore fa capire quelle parole dello stesso Cristo "non sono venuto a portare la pace sulla terra". Tale verità annunciata, che obbliga a prendere posizione, è alla base della missione della Chiesa nei cinque continenti affinché nessuno viva più nelle tenebre di una coscienza offuscata dall'ignoranza. In quest'ultimo caso, cioè dove non si è mai sentito parlare di Cristo, l'uomo si salverebbe seguendo i dettami della legge naturale scritta nel proprio cuore da Colui che è eterno. Ma se qualcuno ha sentito parlare di Cristo e deliberatamente lo rifiuta, per quale assurdo motivo dovrebbe chiedere ad un credente se si salva? Se crede fermamente che la vita finisce quaggiù, che senso avrebbe quella domanda? Ha fatto la sua scelta di campo e con questa scelta non dovrebbe stare tranquillo? Il dialogo con i non credenti, dunque, non va avanti all'infinito. Se un non credente con me non parla delle domande di senso, ci stabilisco un normale rapporto di amicizia (si può parlare di molteplici altre cose). Ma se mi fa domande sul senso della vita, gli annuncio il Kerigma e a quel punto, un giorno, non potrà dire che non sapeva.
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/ecco-perch-stato-eletto-bergoglio-i-latinos-negli-usa-si-riavvicinano-alla-chiesa-cattolica-65050.htm
ho letto, ho letto....ma mi chiedo qual è il fine della Cattolica?
Fare numero....gonfiare le fila tacendo la Verità?
Oh, pusillux grex?
Operazione salvataggio...anime o...istituzione ( =soldi e potere)?
Anche l'ONU è contro la famiglia. Tra un po' l'omofobia sarà un reato internazionale.
http://www.lamanifpourtous.it/sitehome/in-evidenza/anche-lonu-la-famiglia-lomofobia-sara-reato-internazionale/
Mons Negri, pressato dalla stampa, organizzerà un incontro tra Erik (figlio segreto di un prete che stuprò una quattordicenne) e il Papa.
Micus
Papa Bergoglio ha menzionato l` ospedale di campo che sarebbe la Chiesa, ci vogliono dunque donne e uomini, dottori e infermiere-i per curare le ferite, ma quei dottori e infermiere per poter curare seriamente le ferite hanno ricevuto una formazione, seria e spesso lunga, senza quella formazione farebbero solo danni e aggraverebbero una situazione già delicata.
Idem in presenza di un incendio grave che mette a rischio la vita di molte persone, un piccolo estintore non basterà, ci vorranno dei pompieri con gli strumenti adeguati e formati per affrontare quella situazione, senza quella formazione metteranno a rischio la loro vita e non salveranno nessuno.
Insomma, vedete dove voglio arrivare, uscire da sé, uscire dalle sacristie e dalle parrocchie per andare alle periferie presuppone un certo "bagaglio", quel "bagaglio" che da quel che leggo e sento sembra essere relegato a strumento superfluo e in ogni caso secondario.
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http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350630
http://www.osservatoreromano.va/portal/dt?JSPTabContainer.setSelected=JSPTabContainer%2FDetail&last=false=&path=/news/cultura/2013/243q13-Sull-indissolubilit--del-matrimonio-e-il-di.html&title=La%20forza%20della%20grazia&locale=it
Sullo stesso argomento, documento di Müller sui divorziati risposati, diffuso dall`OR, c`è anche un articolo di Tornielli, molto interessante e significativa la differenza del suo reso conto rispetto a quello di Magister.
"Anche l'ONU è contro la famiglia. Tra un po' l'omofobia sarà un reato internazionale".
l'onu è sempre stato contro la famiglia... la "teoria del gender" nasce da là, per non parlare di altre situazioni... (ong tipo la lucis trust, politiche unicef etc)
http://www.fides.org/it/news/14664#.UmeE4c5H45s
http://www.europaoggi.it/content/view/902/45/
....
la chiesa che accetterà i "nuovi diritti umanoidi" sarà quella che avrà tradito (e non manca molto per la verifica).
m
anche perché queste analisi sulla Chiesa vanno inseriste in un contesto storico (economico, geopolitico, pseudo-culturale) da incubo...m
New age new order l'era dell'acquario ed il nwo
(vd links nei comments)
http://www.vocidallastrada.com/2011/01/new-age-new-order-lera-dellacquario-e.html
http://www.santaruina.it/
http://novoordo.blogspot.it/
http://aurorasito.wordpress.com/
http://www.ariannaeditrice.it/
il tempo del riposo (grande Leon)
http://economiaincrisi.blogspot.it/2010/07/il-tempo-del-riposo.html
http://www.mercatoliberonews.com/
Ho letto l'articolo su OR segnalato da Luisa ed il commento di Magister e pure quello di Tornielli.
Quindi il ragionamento più o meno è: il matrimonio resta indissolubile, secondo la volontà divina rivelataci nel Vangelo. Però....
Però per parlare di matrimonio occorre che esso ci sia (il sacramento), ma causa la secolarizzazione imperante etc, la maggior parte dei matrimoni sono (sarebbero) nulli poiché viziati da mancanza di comprensione degli sposi (a questo punto non più tali)circa la realtà sacramentale che essi dichiarano di voler per sé, con tutto ciò che con sé stessa reca (i beni del matrimonio: prole, fede, sacramento).
Ma se così fosse, significa che la Chiesa in questi decenni non è stata in grado di formare le coscienze delle persone, non è stata in grado di trasmettere loro la Verità. Questo è sicuramente vero, però io non credo che chi si sposa davanti a Dio, non sappia le cose fondamentali e cioè che:
- il matrimonio è per sempre.
- il matrimonio è orientato alla prole (secondo la volontà del Signore).
Ovvio che la Chiesa sia attenta alla sofferenza di chi patisce situazioni di divorzio e separazione, in particolare che le subisce, ma anche a chi le causa; questa attenzione deve essere focalizzata al reinserimento come membra vive nella Chiesa, quindi non più sotto il giogo del peccato.
Invocare la nullità a pioggia come via d'uscita mi sembra un strada un tantino larga, mentre si sa che è quella stretta che conduce alla salvezza.
4: diversivo- piuttosto che dare una risposta chiara,il manipolatore cambierà spesso il soggetto,spesso senza far notare il cambiamento.6: simulare innocenza- il manipolatore ipotizza che niente di pericoloso è stato fatto non intenzionalmente o che non è accaduto,questo fa pensare alla vittima se sia la loro capacità di giudizio o il loro equilibrio mentale a sentirsi feriti o traditi 7: evasività -fornire vaghe,tortuose,incoerenti risposte alle vittime,questo porta spesso alla confusione sul tema affrontato e lo rendono meno verosimile cosicché la vittima sarà portata ad intavolare ulteriori discussioni sul tema.Per oggi vi posso tradurre solo questi punti,poi se potrò tradurrò il resto.Passante per caso2
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