Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 23 ottobre 2013

Se potessimo imparare dalla storia

La nascita dell'Anglicanesimo in Inghilterra non fu immediatamente conseguente allo scisma del re. Vennero apportate modifiche in campo religioso che tuttavia all'inizio non destarono reazioni nei fedeli inglesi, rassicurati dal fatto che la fede professata nelle loro parrocchie continuava ad essere quella ricevuta dai loro Padri non essendo intervenuta alcuna separazione dalla dottrina romana.

Solo dopo la morte di Enrico VIII, l'arcivescovo di Canterbury, Thomas Cranmer, mise in atto un piano di smantellamento del cattolicesimo inglese, attuato attraverso l'abolizione di cerimonie, processioni, devozioni e la distruzione di immagini, reliquie e ogni segno di Romanità. Lo sfregio più serio fu subito dalla Santa Messa, sostituita dal Servizio di comunione protestante imposto in due tappe: 1549 e 1552.

Conseguentemente il Book of Common prayer (Libro delle preghiere comuni), basato sulla teologia protestante anche se conservava i pezzi dell'antico edificio cattolico sostituì i testi liturgici latini: Messale, breviario, rituale e pontificale. La fedeltà non tanto al Papa quanto alla Santa Messa suscitò una resistenza armata nota come l’“insurrezione occidentale” (the western rising), che costò la vita a circa 5000 martiri per la fede.

Così si esprime Michael Davies in Cambiare il rito per cambiare la fede :
«In una opera in difesa della bolla di Papa Leone XIII “Apostolicae curae”, che dichiarava invalide le ordinazioni anglicane, i vescovi cattolici inglesi mettono giustamente l'accento sulle omissioni del Prayer Book riguardo alla santa cena. L'abbiamo ripetutamente ricordato: nel nuovo rito anglicano della messa, quello del Prayer book del 1549, non troveremo affermate delle eresie, ma omesse verità di fede essenziali. Le omissioni, il “taciuto”, in liturgia è sempre grave, perché rinunciare ad affermare con completezza e chiarezza tutte le verità di fede implicate, può portare a un vuoto di dottrina nei sacerdoti e nei fedeli che nel futuro apre il campo all'eresia: in parole semplici oggi sei cattolico con una messa eccessivamente semplificata, domani senza saperlo ti ritrovi protestante perché la forma della tua preghiera non ha nutrito più la tua fede. Ecco cosa dicono i vescovi cattolici inglesi: “Per dire le cose brevemente, se si compara il primo Prayer Book di Edoardo VI con il messale (cattolico), vi si scoprono sedici omissioni, il cui scopo era evidentemente quello di eliminare l’idea di sacrificio” (Il Cardinale arcivescovo e i Vescovi della provincia di Westminster, A Vindication of the Bull Apostolicae Curae, Londra 1898, p. 154)».

Ebbene, oggi gli Anglicani, rientrati nella Chiesa cattolica per effetto della Costituzione Apostolica Anglicanorum Coetibus, secondo la quale «l’Ordinariato ha la facoltà di celebrare l’Eucaristia e gli altri Sacramenti, la Liturgia delle Ore e le altre azioni liturgiche secondo i libri liturgici propri della tradizione anglicana approvati dalla Santa Sede, in modo da mantenere vive all’interno della Chiesa Cattolica le tradizioni spirituali, liturgiche e pastorali della Comunione Anglicana, quale dono prezioso per alimentare la fede dei suoi membri e ricchezza da condividere».
Alla faccia delle migliaia di martiri morti in conseguenza dello scisma per difendere ricchezze liturgiche (e la fede che custodiscono) ben più consistenti. Sono indicate qui le principali caratteristiche del rito romano-anglicano, peraltro paradossalmente più "tradizionale" del Novus Ordo Missae.

Dunque siamo arrivati all'assurdo: gli Anglicani sono cattolici pur conservando il loro rito bastardo - sia pure rivisto - accolto e considerato "ricchezza da condividere", mentre i cattolici vengono de facto limitati quando non privati  (con un anomalo de iure: vedi caso FI) della libertà di conservare il Rito Romano Antiquus "mai abrogato" sancita dal Motu proprio Summorum pontificum.
[Qui una riflessione di Mons. Gherardini: "Conversione o trasloco?"]

29 commenti:

likeafairytale ha detto...

Che vergogna. I 5000 martiri gridano vendetta al cospetto di Dio, possano intercedere per noi che vogliamo solo vivere e morire cattolici.

Anonimo ha detto...

Ma non gli hanno approvato un nuovo messale che "cattolicizza" quello anglicano?
M

RIC ha detto...

X anonimo ddelle 10.20
A questo indirizo è possibile reperire qualche indicazione

http://www.ordinariate.org.uk/liturgy

Anonimo ha detto...

Ho indicato qui le principali caratteristiche del rito romano-anglicano

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2012/04/lo-sapevate-che-abbiamo-da-imparare.html

Anonimo ha detto...

«Glorious Revolution»
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=40851

a Golden Age Empire
under Anglican England’s world leadership
to be based not on war
but on strength, peace, compassion
and a vigilant use of knowledge, science, intelligence, espionage and secrecy
Francis Bacon
http://www.santaruina.it/The-Golden-Age-Empire
m

Anonimo ha detto...

Cattolici inglesi martirizzati sotto il regno di Enrico VIII.
http://www.paginecattoliche.it/modules.php?name=News&file=print&sid=1482

“È la Messa che conta”
http://www.corrispondenzaromana.it/e-la-messa-che-conta-la-resistenza-dellovest-inglese/

English Ideology, Newton & the Exploitation of Science
by E. Michael Jones
http://www.culturewars.com/2011/Newton.htm
m

Anonimo ha detto...

Grazie RIC.

M (non m)

Agnese ha detto...

Si!! Se potessimo imparare dalla Storia e se potessimo, amarla custodirla, difenderla, studiarla questa NOSTRA Storia... IN TROPPI CE LA VOGLIONO DISTRUGGERE CANCELLARE…


Purtroppo, la scuola di stato impone lo studio approfondito SOLO quella inerente alla seconda guerra mondiale, come fosse l'unica che conta e che vale, MA NON E’ AFFATTO COSI’ ANZI!!!

E' una cosa VERGOGNOSA!!!!!!!!!!

La nostra Storia antica è un qualcosa che di più affascinante non esiste e quel continuo colpevolizzare accusare l'Europa di antisemitismo, di razzismo di colpe che non ha, significa che alla base vi sono forze occulte che vogliono iniettarle un veleno mortale.


Popoli Europei, che invece di essere custodi orgogliosi, fanno a gara per disprezzare dimenticare e distruggere, grazie a questi continui diabolici sensi di colpa....

Non è mia intenzione dimenticare l’ ultimo siparietto a Lampedusa.. grazie a questo papa che non perde occasione.....come se fosse le tragedie che avvengono in mare di queste persone sia nostra colpa....

Visto che si parla di Inghilterra propongo questo passaggio storico, tratto da una ricerca che sto portando avanti.

Si può dire che l'Inghilterra abbia avuto un onore e una grazia particolare dal momento in cui S. Giuseppe d'Arimatea sbarcò sulle coste della Britannia, dopo aver lasciato la Palestina.

Fu colui che acquistò il Telo di Lino Bianco (Sacra Sindone) per Gesù Cristo e colui che fece deporre il Sacro Corpo, nel Sepolcro nuovo di sua proprietà scavato nella roccia e che convinse Pilato a consegnargli il Corpo di Gesù ( Mt, 27, 57-60; Mc, 15, 42-46; Lc, 23, 50-53; Gv 19, 38-42 ).

La leggenda narra che la prima Chiesa Cattolica d'Inghilterra fu fondata a Glastonbury da Giuseppe d'Arimatea nel I secolo d C.

Il Santo giunto sull'isola conficcò il suo bastone da pellegrino nel terreno, questo mise radici e germogliò dando origine all'albero di biancospino che si trova di fonte alla cappella della Madonna e che tutt'oggi fiorisce due volte l'anno a Maggio (al’incirca nel periodo Pasquale e a Natale).

Gli studiosi contemporanei non credono affatto, al racconto di un Giuseppe di Arimatea arrivato in Britannia, attorno al 60 d.C., ne’ tanto meno, alla "leggenda" del bastone di quest’ultimo, chiamato come il “ Biancospino di Glastonbury ” .

[segue]

Agnese ha detto...

[continua]

Rabano Mauro, (780-856d.C.) arcivescovo di Magonza, già a suoi tempi scrisse dell'arrivo del Santo, da cui aveva attinto a sua volta da altri documenti.

Ciononostante di quel “bastone” di biancospino, ne parleranno in tanti e ha davvero qualcosa di misterioso.

Stranamente le diverse specie di piante denominate “Biancospino” (o Crataegus, della famiglia Rosaceae,) anche se crescono un po’ ovunque, normalmente fioriscono tra maggio e giugno, ma vi è una specie che cresce solamente attorno alla piccola città inglese di Glastonbury nel Somerset e guarda caso proprio lì dove la “leggenda” narra di S. Giuseppe d’Arimatea.


La fioritura del biancospino E’ uno strano fenomeno botanico, al quale finora nessuno è stato in grado di fornire spiegazioni.

Nel Medioevo, quando la religiosità fu un elemento centrale nella vita della società (ecco da dove provengono le infami accuse di secoli bui) quella zona nel Somerset, divenne una meta importante di pellegrinaggi e quel biancospino venne chiamato con il nome di Spina Santa.

Per chi crede nei miracoli non esiste nessun mistero perché la leggenda spiega bene il motivo per cui solo attorno a Glastonbury si può trovare quella specie di biancospino, ma per chi cerca spiegazioni scientifiche invece, la strada è ancora lunga …finora nessuno non è riuscito a venirne a capo.

Si può solo dire con certezza, che è un “ibrido ” unico al mondo e nella storia della botanica.

La tradizione popolare e dei cantastorie,( preziosi tracce) confermano quanto scriverà de Boron, circa S. Giuseppe d’Arimatea così come l’ esistenza dell’ Isola di Avalon.

Quest'ultima, anche se non risulta in alcuna mappa geografica, venne in seguito identificata come il luogo dove sorge l’attuale Abbazia di Glastonbury.

Distrutta da un furioso incendio nel 1184, oltre agli edifici annessi andarono perduti tutti i tesori della comunità, come i preziosi codici miniati.

In quell’occasione furono ritrovate ossa maschili e femminili, fra i quali un enorme cranio con dieci cicatrici, una treccia di luminosissimi capelli biondi.

Alcuni studiosi ritengono che questi resti potessero appartenere ad Artù e Ginevra, sepolti proprio a Glastonbury.

Colgo l'occasione per ricordare che la figura di Re Artù non è solamente una leggenda ma contiene elementi di verità storica.

Enrico II (1133-1189) dopo l’incendio si per la ricostruzione, che fu favorita anche da quel ritrovamento fortuito della tomba di re Artù, che garantì al complesso, una rinnovata fama ed un cospicuo afflusso di pellegrini.


Il Monastero crebbe fino a diventare una vasta Abbazia Benedettina e nel XIV aveva oramai raggiunto (per dimensioni ed importanza) la famosa Abbazia di Westminster di Londra.


Purtroppo oggi non rimangono che poche rovine, a causa della furia devastatrice della riforma protestante. Il destino di Glastonbury fu definitivamente segnato dalla dissoluzione dei Monasteri operata da Enrico VIII, a partire dal 1536.


La Riforma colpì duramente il complesso di Glastonbury, che venne largamente distrutto e l’ultimo dei suoi abati, Richard Whiting (abate dal 1525 al 1539), venne appeso e squartato sul Tor insieme a due dei suoi monaci.

Il Tor è la torre di S. Michele posta sull’altura della collinetta dalla strana forma a spirale poco lontano dall’Abbazia.


Quale dunque il destino della Cristianità e del Vo? Quale il destino della Cristianità quale quello della nostra Fede?


Possa quel Bastone di S. Giuseppe nelle nostre menti fiorire tutto il tempo dell’anno.

DIFENDIAMO CON I DENTI E CON LE UNGHIE IL NOSTRO PATRIMONIO STORICO E CULTURALE CHE E’ LAEGATO INELUDIBILMENTE ALLA STORIA DELLA CHIESA.

Preghiamo affinchè ci sia la volontà di ricostruire tali e preziose rovine causate da ciò che è uscito dal CVII in poi.

Anonimo ha detto...

M (non m)

Caspita!

Anonimo ha detto...

solo una precisazione. m sta per Marco.

Anonimo ha detto...

Se
m = Marco : M = ?

Amicus ha detto...

"...nel nuovo rito anglicano della messa, quello del Prayer book del 1549, non troveremo affermate delle eresie, ma omesse verità di fede essenziali. Le omissioni, il “taciuto”, in liturgia è sempre grave, perché rinunciare ad affermare con completezza e chiarezza tutte le verità di fede implicate, può portare a un vuoto di dottrina nei sacerdoti e nei fedeli che nel futuro apre il campo all'eresia..."

Dedicato ai normalisti liturgici che si accontentano della 'validità' della cena di Bugnini.

Anonimo ha detto...

Infatti caro Amicus.
Lo avevo sottolineato di proposito col grassetto...
Purtroppo non sta accadendo solo son la Santa Messa, ma è consequenziale.
Ovvio che non parliamo solo della Santa Messa e non ci battiamo solo per questo. E' tutto interconnesso.
Lex orandi, lex credendi.
Ma, soprattutto, il rito veicola una ecclesiologia e una teologia tutte sue...

Josh ha detto...

post fondamentale che non ho il tempo di approfondire subito, ma nel quale vanno intese analogie, ed exempla da tenersi bene a mente.

Notevoli anche i paralleli di Agnese.

A buon intenditor...

p.s. M, m, insomma è Marco, un nostro amico anche di altri blog miei e di amici (Esperidi, Saura Plesio) particolarmente esperto ...in links:-)
In realtà
enciclopedico, raramente si dilunga, spesso dà un link pertinente e basta, ma la sua capacità documentaria di scovatesti e di creare liaisons tra eventi è pressochè unica. Ciao :-)

Anonimo ha detto...

Per carità, ho fatto solo una precisazione per chiarezza, ma se qualcuno si è (inspiegabilmente) offeso mi scuso.
Per favore mic, cancella i miei interventi, per altro inutili.
Grazie
M

Anonimo ha detto...

grazie josh, un caro saluto. m

Anonimo ha detto...

Mi permetto di segnalare questo link: si tratta di ampie traduzioni commentate dell'opera di M. Davies "La riforma liturgica anglicana".

http://radicatinellafede.blogspot.it/p/la-riforma-liturgica-anglicana.html

Oppure qui:

http://it.gloria.tv/?media=374440

Anonimo ha detto...

il rito concesso agli anglicani rientrati nella sua imperfezione è infinitamente migliore della messa di Paolo VI...

Agnese ha detto...

Grazie a lei Josh che è riuscito a cogliere, ciò che ho malamente riassunto.......

ah! se noi potessimo solo immaginare che cosa meravigliosa è la Storia della Cattolicità....

il periodo del Medioevo che prima dell'arrivo dell'umanesimo, si potrebbe paragonare come un pezzo di Cielo sceso sulla terra.

La terra che ne ha beneficiato è stata la nostra Italia e l'Europa...

E intanto ai nostri figli, viene impedito di conoscere...grazie ai dogmi " storici" laicisti, che hanno formato generazioni di ignoranti.....

Mi meravigliano quelle persone che, pur spacciandosi per difensori della fede e della tradizione, su questi fatti concreti tangibili visibili, non si indignano....

No...per costoro, l'indignazione è riservata SOLO a quei "cattivoni" di tradizionalisti "tristi"....che hanno l'ardire di lamentare cose mal fatte e mal dette..

Per rimanere in tema storia della Chiesa, vorrei segnalare questo:

http://www.riscossacristiana.it/linverno-della-chiesa-di-piero-vassallo/

Anonimo ha detto...

Certo che a questi anglicani tradizionali si poteva proporre di abbracciare direttamente la liturgia di Pio V.
Riguardo ai normalisti che si accontentano del NO...io sono un cattolico tradizionale legato alla S. Messa di Pio V, ma non potendo la avere sempre a disposizione, allora frequento la Paolo VI, sono normalista? No, sono cattolico.

Micus

hpoirot ha detto...

questo trasloco degli anglicani é un altra grande impresa dell'impareggiabile amico della Tradizione, Ratzinger.

rosa ha detto...

non sono una specialista, ma mi sembra di aver capito da altri blogs in inglese che gli Anglicari ritornati possono celebrae la Messa NO e, se lo desidetano, VO, cosi come possono celebrare un rito che accoglia alcune caratteristiche anglicane. cioe' un et, et, non un aut, aut. Questo piu' per favorire i fedeli che tornano, che non i presbiteri. Per altro avendo assistito in W estminster ad un service anglicano, nonche' alla Messa di matrimonio di William e Kate, ho trovato entrambe le cerimonie nettamente piu' eleganti, nobili e, ma si, sacre, che certe Messe NO ( no schitarramenti, cori perfetti).
Rosa
PS: M. Poirot, non sia cosi aspro nei confronti di BXVI. Il suo tentativo di far rientrare anche la FSSPX gli e' probabilmente costato il papato. Per altro Bergoglio pensa che l' Anglicanorum coetibus sia stato un errore.
Bergoglio, credo, finira' per far rimpiangere a tutti, anche a lei, i suoi predecessori.
)

Anonimo ha detto...

m Il fumo di satana (attacco all'Eucarestia)
....
la prassi della Comunione sulla mano sia stata introdotta proprio dai protestanti, e specificamente dai calvinisti, proprio al fine di educare i loro fedeli a negare la Presenza Reale. Gettando in tal modo un legittimo sospetto su coloro che hanno sostenuto la necessità di questa trasformazione.

Dunque, se la tesi di Russo è giusta, siamo nel cuore di una lotta escatologica che ci investe non solo come uomini, ma come credenti, cioè appartenenti al Corpo mistico di Cristo rappresentato dalla Chiesa Cattolica e quindi, tenuti anche noi a lottare con Lei e per Lei, per preservarla dai falsi profeti e dalla profanazione di ciò che di più sacro ha ricevuto: la Liturgia ed in essa il vero Sancta Sanctorum, cioè il Corpo di Cristo.
http://www.rassegnastampa-totustuus.it/modules.php?name=News&file=article&sid=5759

Giovanni Paolo II
Ecclesia de Eucharistia - 17 aprile 2003
http://www.vatican.va/holy_father/special_features/encyclicals/documents/hf_jp-ii_enc_20030417_ecclesia_eucharistia_it.html

Emmerick e la liturgia
http://www.papalepapale.com/develop/il-viaggio-immobile-nel-passato-e-nel-futuro-della-chiesa-la-emmerick-e-la-liturgia-tappa-4/

abominio desolazione
http://www.cristomaestro.it/vrt_teologali/speranza/comparsa/comparsa.html

Amicus ha detto...

Caro Micus, mi riferivo appunto ai 'normalisti', cioè a persone ingenue che neppure si pongono il problema causato dal N.O. So che per altri, come per te,
è diverso, ed esiste una reale difficoltà ad accedere al Rito antico: e qui il discorso diventa un altro, non facile e più complesso.

rocco ha detto...

"La nascita dell'Anglicanesimo in Inghilterra non fu immediatamente conseguente allo scisma del re. Vennero apportate modifiche in campo religioso che tuttavia all'inizio non destarono reazioni nei fedeli inglesi, rassicurati dal fatto che la fede professata nelle loro parrocchie continuava ad essere quella ricevuta dai loro Padri non essendo intervenuta alcuna separazione dalla dottrina romana.

mic , che articolo prezioso!

Seraafino ha detto...

SI SAREBBE DOvuto imporre sic et simpliiciter il rito di Sarum (o comunque riti britannici pre-scisma)

Anonimo ha detto...

Un piccolo accenno al post di H. Poirot, la remissione della scomunica è costata il disprezzo e l'odio di gran parte del clero, doveva sentire i commenti feroci su di lui, che non riporto per rispetto verso la sua persona, da parte di tutti i preti ,vescovo compreso, della zona in cui vivo io; lei sa certamente che i tradi sono visti come fumo agli occhi dal 99,9% della CC, che la messa VO è di fatto cassata e se fai la richiesta al vescovo dopo tanti no,forse meglio cambiare aria;dà francamente fastidio questo atteggiamento da parte di alcuni, di risentimento nei suoi confronti (BXVI), perchè oltre a costargli il pontificato, come giustamente rileva Rosa, gli è costato la salute, questo si dovrebbe avere a cuore, oltretutto stanno venendo a galla tutti gli intrallazzi per impedirgli il governo effettivo dalla chiesa intesa come ente non religioso, ma burocratico, vedasi IOR, non mi pare cristianamemte giusto criticarlo così, non mi riferisco a lei specificamente, ma ad altri bloggers esterni a questo, astiosi e maleducati, mi si permetta, si può dissentire, ma civilmente, senza insultare con cattiveria e mancanza del senso cristiano del perdono tanto in voga col vdr.Spero non aver offeso le sensibilità di alcuno, in caso chiedo scusa.Lupus et agnus.

rosa ha detto...

C aro Lupus et agnus,
finiremo per rimpiangere Benedetto, ma anche GPII e, pure, Poalo VI. Prrsonalmente, quest' ultimo non credo, e di sicuro, anche se sara' santo, Giovanni XXIII.
rosa