Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 25 ottobre 2013

Il Parlamento europeo respinge le rivendicazioni LGBTI

Da Corrispondenza Romana, riprendiamo l'articolo che riporto di seguito, che ci mette al corrente sul rinvio, da parte del Parlamento europeo, di una risoluzione riguardante l'ideologia del genere, la cui analisi ci offre l'opportunità di verificare il compendio dei nuovi "diritti umani" rivendicati e, come ben evidenzia l'autore: da un lato, smaschera il piano strategico globale del movimento omosessualista e dall’altro fornisce un quadro, tanto nitido quanto allarmante, delle odierne rivendicazioni dell’ ideologia distruttrice LGBTI.
Il problema è che gli smascheramenti ormai ci sono a vari livelli; ma - come al solito nella prassi nella quale prevale la vulgata e l'ideologia dominante - accade quel che non si vorrebbe né dovrebbe: nei programmi scolastici la nuova cultura viene già promossa, mentre tutte le forme di intrattenimento o di informazione, che diventa formazione, sono strutturate sui nuovi "modelli" aberranti e lanciano messaggi che non possono non incunearsi nelle coscienze, specialmente in quelle non ancora strutturate soprattutto giovanili.
Vi ricordo che il 12 ottobre scorso si sono svolte, in diverse città d’Italia, [le abbiamo richiamate qui] varie manifestazioni delle “sentinelle in piedi”: coloro che ora protestano contro il ddl Scalfarotto, ovvero difendono il buon senso.  Le sentinelle hanno un loro modo di manifestare, consistente nello stare in piedi, tutti rivolti verso un’unica direzione, come fanno appunto i guardiani; si tratta di una manifestazione del tutto pacifica, silenziosa e incruenta.
Qui una testimonianza da Milano su Campari & De Maistre.


Martedì 22 ottobre, al termine di un dibattito molto animato, il Parlamento europeo ha votato per il rinvio della risoluzione 2013/2040 (INI), basata sul documento A7-0306/2013 sulla salute e i diritti sessuali e riproduttivi, presentata dall’eurodeputata portoghese Edite Estrela alla “Commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere”.

Corsi obbligatori di educazione sessuale a scuola per promuovere la cultura LGBTI, lotta contro gli stereotipi di genere, fecondazione assistita per single e lesbiche, contraccezione, riduzione e limitazione degli obiettori di coscienza al fine di garantire più facilmente l’accesso all’aborto. Questo in sintesi il programma dal quale, in caso di approvazione, tutti gli Stati membri avrebbero dovuto trarre le linee guida per le politiche sociali e culturali da adottare all’interno dei loro paesi.

È interessante, dunque, analizzare, più da vicino, tale documento in quanto rappresenta un chiaro ed esemplare compendio delle rivendicazioni politico-sociali del movimento LGBTI e di quelli che sono stati definiti  i nuovi “diritti umani”. La risoluzione, articolata in diversi punti, premette che i «diritti sessuali e riproduttivi sono diritti umani» e, dunque, devono essere garantiti a tutti senza alcuna distinzione «indipendentemente dall’età, dal sesso, dalla razza, dall’etnicità, dalla classe sociale, (…) dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere». Viene quindi negata la «differenza di genere» affermando che «le percezioni stereotipate della femminilità e della mascolinità in generale, (…), rappresentano un grave ostacolo al raggiungimento della salute sessuale e riproduttiva e dei relativi diritti» e rivendicato il diritto universale all’aborto rilevando come «le gravidanze non programmate e non desiderate sono ancora una realtà problematica per molte donne nell’UE, incluse le adolescenti» e sottolineando come «vi sono esempi di Stati membri che, a una legislazione liberale in materia di aborto, associano un’efficace educazione sessuale, servizi di pianificazione familiare di alta qualità e la disponibilità di diversi contraccettivi, coniugando tassi di aborto inferiori e tassi di nascita superiori».

La risoluzione 2013/2040 (INI) si apre, dunque, premettendo che l’UE può arrivare al massimo livello raggiungibile di salute solo se i diritti sessuali e riproduttivi di tutti sono pienamente riconosciuti e promossi e in quest’ottica, «riconosce che la salute e i diritti sessuali e riproduttivi costituiscono un elemento fondamentale della dignità umana di cui occorre tener conto nel contesto più ampio della discriminazione strutturale e delle disuguaglianze di genere». Uguaglianza di genere e lotta agli stereotipi sessuali.

Il documento presentato dalla parlamentare europea Estrela, in diversi punti, promuove esplicitamente la teoria di genere che nega la sessualità biologica, riducendo il sesso ad un dato meramente socio-culturale che ogni individuo è libero di potersi assegnare, dopo aver maturato, in maniera consapevole, la propria identità. In tale prospettiva viene ricordato «agli Stati membri il loro obbligo di garantire che i minori e i giovani possano avvalersi del loro diritto di richiedere, ricevere e impartire informazioni relative alla sessualità, anche per quanto riguarda l’orientamento sessuale, l’identità di genere e l’espressione di genere, in una maniera adeguata all’età e sensibile rispetto al genere».

Sempre in tale ottica, viene evidenziato come l’uguaglianza di genere debba essere raggiunta attraverso «la lotta contro gli stereotipi, i pregiudizi, tutte le forme di violenza di genere» facendo luce sulla discriminazione basata sul genere e sull’orientamento sessuale.

Aborto e contraccezione per tutti. In tema di aborto la risoluzione «chiede ai governi degli Stati membri e dei paesi candidati di mettere a punto una politica nazionale di alta qualità in materia di salute sessuale e riproduttiva», alta qualità che si traduce, concretamente, in attente politiche di pianificazione familiare. In tal senso viene espressa «preoccupazione per le restrizioni all’accesso ai servizi per la salute sessuale e riproduttiva e ai contraccettivi nei paesi in via di adesione» e si invitano i governi UE «ad adottare misure legislative e politiche che garantiscano l’accesso universale ai servizi per la salute sessuale e riproduttiva».

Le donne devono essere assolute padrone delle loro gravidanze e in tal senso deve essere garantito loro «il diritto di decidere liberamente e responsabilmente il numero, il momento e l’intervallo tra le gravidanze, come prevedono le leggi internazionali sui diritti umani».

In materia di contraccezione il documento «esorta gli Stati membri a promuovere la ricerca scientifica sui metodi contraccettivi maschili e femminili, in modo da facilitare la condivisione dell’onere della responsabilità della contraccezione». Infine, la risoluzione mette in guardia, anche, riguardo possibili “ingerenze” religiose ricordando come tali diritti siano «diritti fondamentali di uomini e donne, che non dovrebbero subire restrizioni per motivi religiosi, per esempio concludendo concordati».

Lotta agli obiettori di coscienza. I fautori di tale documento dimostrano di essere pro-choice solamente quando la scelta è quella che dicono loro e in questo senso dichiarano guerra agli obiettori di coscienza, sottolineando come «l’aborto, anche quando è legale, è spesso evitato o prorogato da ostacoli che impediscono di accedere a servizi adeguati, come l’ampio ricorso all’obiezione di coscienza. Gli Stati membri sono, dunque, invitati a monitorare il ricorso all’obiezione di coscienza, in modo da assicurare che l’assistenza sanitaria in materia di salute riproduttiva sia garantita come diritto individuale».

Educazione sessuale completa e servizi su misura per gli adolescenti.  Nel campo dell’educazione il documento sottolinea l’importanza di un’ampia campagna di informazione su tali tematiche che preveda «la partecipazione dei giovani, in cooperazione con altri attori, quali genitori, all’elaborazione, all’attuazione e alla valutazione dei programmi» affermando come tale campagna informativa sia «essenziale per un’educazione sessuale globale ed efficace».

In tale prospettiva la risoluzione «invita gli Stati membri e i paesi candidati a ricorrere a vari metodi per raggiungere i giovani, quali campagne pubblicitarie, marketing sociale per l’uso dei preservativi e altri metodi contraccettivi, e iniziative quali linee verdi telefoniche confidenziali». Viene, quindi, sottolineata, l’importanza dell’insegnamento dell’educazione sessuale raccomandandosi che «sia obbligatorio per tutti gli alunni nelle scuole primarie e secondarie e che a questa materia sia dedicato sufficiente spazio nei programmi scolastici»» specificando, inoltre, come tale educazione debba farsi promotrice anche della cultura LGBTI prevedendo «la fornitura di informazioni non discriminatorie e la comunicazione di un’opinione positiva riguardo alle persone LGBTI, così da sostenere e tutelare efficacemente i diritti di giovani LGBTI». Come ciliegina finale il documento incoraggia la fecondazione assistita per single e lesbiche e in tale prospettiva, «esorta gli Stati membri a garantire l’accesso ai trattamenti per la fertilità e alla procreazione medica assistita anche per le donne senza un partner e le lesbiche».

È importante conoscere il contenuto della risoluzione respinta, per il momento, da Bruxelles, poiché essa, da un lato, smaschera il piano strategico globale del movimento omosessualista e dall’altro fornisce un quadro, tanto nitido quanto allarmante, delle odierne rivendicazioni dell’ ideologia distruttrice LGBTI. 
Lupo Glori

18 commenti:

Anonimo ha detto...

http://www.tempi.it/esercito-usa-cristiani-indicati-tra-le-minacce-per-la-nazione-di-nuovo-i-casi-isolati-cominciano-a-essere-troppi#.UmqD2nBFAuc

Anonimo ha detto...

In ottemperanza alle disposizioni della nuova Chiesa bergogliana, non dobbiamo parlare di questi argomenti.
Anzi, chi ne parla è un bieco ideologo tradizionalista, pelagiano e scismatico. ... e poi, chi siano noi per giudicare?
Miles (in modalità sarcastica)

Silente ha detto...

Buona notizia, che ci offre qualche speranza. Ma la mia speranza principale è che la prevista affermazione, nelle prossime elezioni europee del 2014 delle varie, diversificate destre europee, identitarie o "populiste", radicali o "democratiche" (dal Front National francese all'Ukip britannico, dalle destre ungheresi e greche a quelle "anti-euro" nordiche) cambino i rapporti di forza nel Parlamento Europeo, rafforzando il fronte identitario e "tradizionalista". Poi, sarà divertente vedere l'imbarazzo dei Popolari e dei Conservatori, che dovranno decidere se schierarsi, anche sui temi etici (aborto, omosessualismo, eutanasia etc.), con i socialisti o con le destre. E, ovviamente, risponderne ai loro elettorati.

Latinista ha detto...

Giusto per capire un po' meglio chi abbiamo davanti: in attesa che la diseducazione sessuale sia imposta a scuola per forza di legge, possono andare bene i mezzi più impensati - per esempio le scatole dei cereali da colazione. Letto stamattina su una scatola della marca "Crownfield" in cui, appunto allo scopo di istruire i bambini, delle "migliaia di specie animali dell'oceano" se ne presentavano un paio scelte particolarmente bene (traduco dal tedesco):

"Tra i cavallucci marini i ruoli sono invertiti: i maschi covano le uova portandole in delle sacche sulla pancia. Le coppie di cavallucci marini restano insieme tutta la vita".

"I pesci pagliaccio vivono tra gli anemoni [...]. Una femmina vive insieme a molti maschi. Quando la femmina muore, uno dei maschi si trasforma in femmina".

Che cosa resta ai poveri bambini che leggono queste ben selezionate informazioni? Che non è affatto vero che il ruolo maschile e quello femminile prevedono quella certa divisione di compiti: anzi, invertirli rende le coppie anche più stabili, come tra i cavallucci marini. Che non è affatto vero che cambiare sesso è contro natura: i pesci pagliaccio lo fanno.
Chi farà notare a questi bambini che noi non siamo né cavallucci marini né pesci pagliaccio?

L'iniziativa di rendere "istruttive" queste scatole di cereali è stata presa in collaborazione col "Deutscher Tierschutzbund e. V." (Lega tedesca per la protezione degli animali), che verosimilmente ha curato i testi.

Questa gente è organizzata, determinata ed estremamente maliziosa.

Anonimo ha detto...

Questa gente è organizzata, determinata ed estremamente maliziosa

E i loro "messaggi" subdoli e anche subliminali, vengono incuneati nelle coscienze con ogni possibile mezzo.
Il problema è che non siamo attivi (in realtà non ce ne viene concesso il potere) nelle agenzie formative e informative, di intrattenimento - incluso il settore pubblicitario -che vanno per la maggiore.
L'unico antidoto che abbiamo e che possiamo offrire agli altri è la forza liberante della Verità, che in questa congerie di rumori assordanti e mistificanti rischia di diventare una voce fievole.
Bisognerebbe riuscire ad organizzarsi con la stessa determinata consapevolezza, eliminando ogni sciocca divisione.

rosa ha detto...

Caro Latinista,hanno avuto almeno 60 anni (io direi almeno 100) per prepararsi e preparare il terreno...Svegliamoci ed agiamo prima che i danni siano irreparabili (già in Giapppone i giovani maschi preferiscono il sesso virtuale a quello con le coetanee in carne ed ossa...)
Visto cos'è successo a Milano giovedì sera in ocacsioen di un incontro sul "gender" organizzato dalla Provincia ed in Provincia ? i soliti 4 gatti han fatto casino, fortunatamente di breve durata. La prosima volta saran più numerois, finchè l'Autorità competente non proibirà l'incontro per"motivi di ordine pubblico". E' così da alemno un secolo che cercano di zittire, riuscendoci, la cosidetta "maggioranza silenziosa".
Rosa
PS: ma non dobbiamo essere ossessionati con i problemi etici, noi cattolici...perchè tanto lui una scatola di cereali per bimbi manco sa cos'è. e soprattutto non ha bimbi

rosa ha detto...

Mic,
magari le divisioni non sono sciocche, ma sono create e sovvenzionate ad arte. E comunque nel nostro piccolo possiamo NON comprare certi cibi o certi abiti, NON guardare certe trasmissioni o certi film, controllare quel che leggono o ascoltano o vedono i nsotri figli o nipoti...ed andare a minifestazioni, incontri o celebrazioni religiose di un certo tipo ed interesse
Rosa

Anonimo ha detto...

Hai ragione Rosa, il mio sguardo era ad un orizzonte allargato.
Ma, realisticamente e nel nostro piccolo, abbiamo i mezzi che ben hai suggerito e anche la possibilità di informare parlandone. Per quanto di nicchia possa essere, non sarà mai inutile.

Anonimo ha detto...

C'è un piccolo, trascurabile, dettaglio: dall'Alto Comando è arrivato forte e chiaro l'ordine che di principi e valori non negoziabili NON bisogna più parlare. Ora, mi dite come ci si potrà difendere se nemmeno più il vertice della Chiesa Cattolica ci crede?
Miles

Anonimo ha detto...

Beh, chi ne parlava era un papa di una chiesa indietro di almeno 200 anni, un fossile che viveva impaludato in ermellini ed altro, chiuso nella sua dorata torre d'avorio, con scarso appeal, freddo e calcolatore (famoso direttore di rivista catt. dixit pochi giorni fa),adesso aria ai monti, tutti fuori....by the way, soros sta scendendo in campo a furor di mln di dollari per le prossime elezioni USA,al momento la clinton tentenna, ma troverà senz'altro un candidato adatto a portare avanti il suo progetto.Anonymous.

Anonimo ha detto...

Il problema è che se, come detto da Bergoglio, ne devono parlare i vescovi, che hanno giurisdizione solo nelle rispettive diocesi, l'efficacia risulta circoscritta.
Ma la questione coinvolge le sorti dell'umanità, è di portata universale e sta interessando tutti gli stati.
Chi se non il papa, a nome della Chiesa universale ma soprattutto a nome di Cristo, dovrebbe parlarne?

Anonimo ha detto...

Visto che spetta ai vescovi intervenire nelle questioni politiche delle rispettive nazioni, vi risulta che la CEI abbia parlato in Italia?

Anonimo ha detto...

Il card. Coccopalmerio, presidente del Pontificio consiglio per i testi legislativi, rassicura:
«Non c’è omofobia nella Chiesa e nei cattolici. Possiamo dire che l’omosessualità è qualcosa di negativo dal punto di vista oggettivo, ma la persona omosessuale ha tutto il nostro rispetto, amore e comprensione. Noi, e quando dico noi intendo parlare dei cattolici e di chi si riconosce nella cultura cristiana, siamo assolutamente non omofobi nei confronti delle persone, però non possiamo dire che un certo modo di vivere la sessualità sia qualcosa di corretto, di proposto dalla dottrina cristiana».

rosa ha detto...

C'e' omosessuale ed omosessuale. Secondo me il discorso doverre essere molto pi' incisivo sull" omosessualita' avendo il coraggio di dire che sarebbero necessari studi serii e non influenzati politicamente per decidere una volta per tutti se e' una malattia organica o psichica od un semplice disturbo dellla personalita'. SE e' una malattia, la si cura, idem se e' un disturbo dellla personalita'. In ogni caso NON E' LA NORMA. in natura. Anche il caso del pesce pagliaccio: se non ci sono pesci femmina, allora un pesce maschio diventa femmina...ma donne, grazie a DIo, ce n' e' in abbondanza, quindi perche' un uomo dovrebbe diventare femmina ?
Percio' condanna ferma e risoluta dell' omosessualita' ed anche di quegli omosesssuali che ostentano, se ne fanno un vanto e vogliono imporre il loro modo di essere agli altri. Diranno che la Chiesa e' omofoboa ? e chi se ne frega !! pero' via gli omosessuali. " praticanti" dalla Chiesa !!

Rosa

Anonimo ha detto...

Basta guardare alla situazione della chiesa in Austria.....chi deve intervenire????

rosa ha detto...

pisces foetit a capite...intelligenti pauca
rosa

Anonimo ha detto...

Sed Petrus est piscator hominum aut alter non datur?

rosa ha detto...

Homines Petrus eligit episcopos, sed eos non custodit, neque regit, neque amovet foetentes
Rosa mediolanensis