Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 13 agosto 2015

Corrado Gnerre. La legge naturale

Riprendo un testo di Corrado Gnerre da Il Settimanale di Padre Pio ( Numero 31 del 2 agosto 2015). Un po' di ripasso su legge naturale e legge di natura fa bene a tutti.

Dio è Logos, è «ordine razionale» e ha inserito il suo ordine nella creazione. Nella natura quest’ordine è definito “legge eterna”; nell’uomo è la “legge naturale”, che c’invita a compiere il bene e a rigettare il male. Non bisogna tuttavia confondere la “legge naturale” con la “legge di natura”. Dio, essendo Logos, ha inserito un ordine nella natura
Per san Tommaso e per la Teologia cattolica Dio è Logos, ovvero è ordine razionale. Dio, infatti, non va concepito solo come volontà, nel senso che Egli, in quanto onnipotente, potrebbe fare ogni cosa o decidere ogni cosa. No, Dio è il Bene, s’identifica con il Bene, il Bene è la sua natura e non una arbitraria decisione della Sua volontà. Dio, infatti, non ha in sé la contraddizione e pertanto non può volere ciò che è contraddittorio. Concezione di Dio, questa, che è molto diversa da quella delle varie gnosi che invece concepiscono Dio come volontà e soltanto come volontà.
Dunque, se Dio è Logos (ed è Logos), creando, ha inserito il suo ordine, cioè il bene, nel mondo. Il mondo, pertanto, è stato pensato da Dio, risponde ad un progetto e, come tale, è ordinato. Da qui non solo la sua bellezza, ma anche il tentativo perenne da parte dell’uomo di sottolinearne la magnificenza; tanto rappresentandolo quanto cercando di produrre una simbologia della Sua bellezza, che altro non è che la vera arte. Ma su questo è bene non dilungarci perché si aprirebbero ben altri argomenti che al momento non possiamo trattare.

L’ordine nella natura è la “legge eterna”

Quest’ordine (che come abbiamo già detto possiamo anche definire “progetto”), viene indicato con la definizione di legge eterna. Ma perché questo aggettivo “eterna”? Perché si tratta di una legge che è nella natura stessa di Dio, quindi eterna quanto Lui.

Questa legge, però, non la si può conoscere direttamente in Dio, viene invece conosciuta attraverso il riflesso che ha nel creato e nelle creature. Ovviamente qui c’è tutto san Tommaso che predilige la via a posteriori, cioè dagli effetti alle cause. Dio lo si conosce attraverso il creato e anche gli attributi di Dio li conosciamo attraverso le opere che Egli ha posto in essere.

Nell’uomo la “legge eterna” è la “legge naturale”

Nell’uomo questa “legge eterna” diventa “legge naturale”. è un cambiamento di definizione ma non di essenza. Mentre la natura, in cui l’uomo vive, non ha consapevolezza di questa legge, così anche gli animali non ne possono avere consapevolezza, perché non hanno autocoscienza; l’uomo invece, consapevole di sé, ne può e ne deve avere cognizione. In lui, dunque, la “legge eterna” diventa “legge naturale” perché legge iscritta alla sua natura razionale. 

Come fare a stabilire cosa è bene e cosa è male?

Tutta la legge naturale si basa su un precetto fondamentale che afferma che è necessario compiere il bene ed evitare il male.
Resta però la questione di come stabilire cosa sia il bene e cosa il male.

Lo si può fare attraverso l’individuazione delle inclinazioni naturali dell’uomo. San Tommaso afferma che queste inclinazioni sono le tre tendenze primarie corrispondenti al triplice aspetto dell’uomo stesso. Egli afferma che l’uomo, in quanto sostanza, è inclinato all’autoconservazione: sente il bisogno di nutrirsi, di ripararsi dal freddo, di proteggersi da ogni minaccia. In quanto animale, l’uomo è inclinato a perpetuare la vita attraverso la generazione dei figli e la loro educazione. In quanto razionale, l’uomo è inclinato a conoscere la verità e a vivere in società.

Una precisazione importante: un conto è la legge naturale altro la legge di natura

In conclusione va detto una cosa importante. La legge naturale non è la legge della natura. Prima di tutto non tutto ciò che avviene nella natura è di per sé naturale. Secondo, perché ciò che è naturale non è detto che debba necessariamente e storicamente essere presente in tutti i contesti culturali. Chiariamo.

Non tutto ciò che avviene in natura è di per sé naturale, cioè è di per sé conforme all’ordine naturale delle cose. Per esempio, la cultura omosessualista si fa forte del fatto che anche tra gli animali sarebbe presente la pratica omosessuale. Ora, ammesso e non concesso che sia così (un grande etologo come Konrad Lorenz lo nega), va detto che tra gli animali esiste anche l’incesto... e nessuno (almeno così dovrebbe essere) si sognerebbe di affermare che l’incesto è secondo l’ordine naturale delle cose.

Abbiamo però anche detto che non tutto ciò che è naturale potrebbe essere automaticamente presente in tutti i contesti culturali. Si arriverebbe ad una conclusione del genere se lo studio della storia sfuggisse ad un’indagine più profonda, ovvero ad un’indagine di teologia della storia. Dopo il peccato originale il mondo è caduto sotto la sovranità del demonio che ha cercato incessantemente di sovvertire il costume degli uomini, arrivando anche ad istituzionalizzare il vizio e il peccato e a diffonderli nella maggioranza (attenzione: maggioranza!) degli uomini.

51 commenti:

Luisa ha detto...

Ascoltando alla radio stamattina la notizia su mons. Huonder mi son detta che sarei stata OT riportandola qui ed invece penso non esserlo.
In effetti MONS. HUONDER, in una lunga lettera di tre pagine e dopo spiegazioni giudicate complicate sul senso dei suoi propositi che riprendevano la Bibbia, SI È SCUSATO presso chi si è sentito ferito e in particolare le persone di "sensibilità omosessuale", assicurando che la Chiesa non esclude nessuno.
Considera un errore aver preparato un discorso unicamente a livello della riflessione e sul piano accademico e considera anche un errore aver preparato il suo discorso durante le vacanze d`estate senza averlo fatto rileggere da qualcun altro, i suoi collaboratori avrebbero attirato la sua attenzione sul ...rischio!!

Siamo ridotti a questo punto, citare la Bibbia diventa un rischio, un vescovo non può più citare passaggi della Bibbia che non sarebbero omo-conformi, se lo fa rischia la querela e la prigione.

"Essere un omosessuale non è un crimine nè un peccato" , ha detto mons. Morerod , il mio vescovo, senza sottolineare la distinzione fatta dal catechismo, mons. Büchel, vescovo ultraprogressista di San Gallo, ha scritto una lettera pubblicata sul sito della sua diocesi in cui dice che: "in una relazione avere una sessualità responsabile è più importante che l`inclinazione omo o eteresessuale"

Insomma o sei gay friendly o rischi la prigione, strappa e brucia le pagine della Bibbia "a rischio" se non lo fai rischi la prigione, piegamioci tutti in ginocchio davanti al potere arcobaleno della lobby lgbt.


Anonimo ha detto...


@ Le tesi dei vescovi svizzeri contraddicono apertamente il Nuovo Testamento, sono oggettivamente eretiche

L'omosessualita' puo' essere "un crimine" se il diritto positivo di uno Stato la condanna, con sanzioni penali o solo amministrative o solo civili. Tuttavia, per il cristianesimo, essa e' sempre un peccato, sia o meno considerata "crimine" dalle autorita' civili. Cio' risulta con chiarezza dai Vangeli e da san Paolo. Anche i cattolici sembrano accettare oggi la falsa idea di una tendenza omosessuale innata in noi o in alcuni di noi, idea che non ha nessun fondamento scientifico. Inoltre, non reagiscono quando gli omosessualisti sostengono, ad esempio, che Nostro Signore non ha mai esplicitamente condannato la loro "tendenza". La condanna sarebbe opera di san Paolo, il cui insegnamento viene oggi arbitrariamente delegittimato, perche' reazionario, succube delle idee retrive del tempo [sic]. Nei Sacri Testi questo vizio e' condannato in quanto tale, mentre si mostra misericordia per chi ne e' affetto, che viene invitato a convertirsi per guarirne, con l'aiuto della Grazia. Questi sono i fatti precisi della Rivelazione.
Condanna da parte di Cristo: 1. Quando dice che nel Giorno del Giudizio Sodoma e Gomorra saranno trattate meno duramente delle citta' di Israele che non avevano voluto credere, rigettando Lui e/o gli Apostoli: Mt 10, 15; 11, 23; 2. Quando, nell'elenco dei peccati che comportano la perdizione, distingue tra ""adulteri" e "fornicazioni" (adulteria, fornicationes/moicheiai, porneiai), dove con "fornicazioni" si devono evidentemente intendere tutte le relazioni sessuali illecite perche' fuori del matrimonio, di qualsiasi tipo, secondo e contro natura.
Condanna da parte di san Paolo: 1. Quella notissima di Rm 1, 26-27 della "turpe passione" della quale sono succubi omosessuali di ambo i sessi, che praticano tra di loro "l'uso contro natura". 2. Quella meno ricordata di 1 Cr, 6, 9ss. Qui, tra le categorie di peccatori che"non possederanno il Regno di Dio" (perche' andranno in perdizione), include: "fornicatori, adulteri, effeminati, sodomiti". Aggiungendo pero' subito dopo: "E tali eravate alcuni di voi [ora cristiani] ma siete stati lavati, siete stati santificati, ma siete stati giustificati nel nome del Signore Gesu' Cristo, e mediante lo Spirito del nostro Dio". Il pentimento, la conversione, la nuovo vita in Cristo ha operato il miracolo.
Quindi: severissima condanna del peccato e misericordia per il peccatore affinche' si converta e si salvi. Da notare: "effeminati e sodomiti" = lat. " neque molles neque masculorum concubitores (malachoi, arsenokoitai)". Il "mollis" era nel gergo latino colui che veniva sodomizzato, la "femmina" nel rapporto omo, l'attivo era "il giacitore con i maschi", il barone di Charlus della situazione, per capirsi. Linguaggio estremamente preciso, quello di san Paolo, poiche' nella mentalita' di molti sodomita era solo il membro passivo del rapporto. Invece il peccato coinvolge evidentemente tutti e due, anche nel caso (e' ovvio) di un rapporto saffico.
Questi vescovi che occultano la vera e misericordiosa dottrina della Chiesa, sono dei veri e propri traditori della fede. Essi rendono un pessimo servizio alle anime e in particolare a quelle degli omosessuali, lasciandoli andare in perdizione senza far nulla per tentare di salvarli, cosa del tutto possibile con l'aiuto della Grazia. A. R.

Luisa ha detto...

Il mio vescovo mons. Morerod, rispondendo alle domande del giornale Le Temps, ha detto che i cristiani leggono i testi del Vecchio Testamento alla luce del Nuovo teatmento, cita in esempio "che colui che non ha mai peccato getti la prima pietra*, aggiunge che personalmente è sempre stato contro la pena di morte a più forte ragione per ciò che non è un crimine.
Peccato che non abbia aggiunto che anche leggendo il Vecchio alla luce del Nuovo l`omosessualità non ne esce...indenne.
Se vi interessa vi metto il link dell`articolo:

http://www.letemps.ch/Page/Uuid/3b819b16-403d-11e5-9e52-f184256dd392/Charles_Morerod_Etre_homosexuel_nest_pas_un_crime_ni_un_péché

Anonimo ha detto...

Ma la Chiesa Cattolica in Svizzera, e non solo, puo' ancora chiamarsi..Cattolica? Ormai stiamo diventando protestanti......... Teresa

RR ha detto...

Oggi l'omosessualità, domani la pedofilia, dopodomani l'incesto. In base agli stessi presunti concetti "scientifici" e grazie ai soldl ed al potere di chi sta dietro gli LGBTQ, ecc.

Ah, Benedetto, perché ci hai lasciato in balia di simil gerarchia, a cominciare dal "Chi sono io per giudicare?" ?

RR

PS: EVVIVA I DON ABBONDIO!! La sua rivincita postuma sul Cardinal Borromeo e su Padre Cristoforo !

Anonimo ha detto...

Ma perché la discussione deve essere" Cattolica"? A voi risulta che dall'islam o presso i veterotestamentari giudei o ebrei o che dir si voglia l'omosessualità sia così candidamente accettata? E allora, in base alla Dichiarazione conciliare Vaticano II Nostra aetate facciamo di tutt'un'erba un fascio e ecumenicamente si fronteggi questa avanzata omosex.... Fermo restando che le lobby gay sono sostenute e manipolate dalle lobby dei liberi muratori americani ebrei. Quando si dice che la volpe perde il pelo e il serpente muta la pelle.

marius ha detto...

Cara Luisa, il Suo "vescovo in vacanza" Morerod ci tiene ad intervenire (la questione lo coinvolge parecchio!?!) già durante le sue ferie e ancor prima che la CES prenda posizione ufficialmente, ma nel frattempo il presidente della CES Büchel si è già espresso in termini allucinanti. Cosa farà la CES? Lo bacchetterà? Ne dubito.

Anche Morerod giocherella sui termini forse per farsi bello sui media.
Afferma che l'omosessualità, SOPRATTUTTO senza scelta personale, non è né un crimine né un peccato.
La tecnica è quella solita di dire ovvietà come se fossero grandi novità o trovate geniali (idem al vdr quando dice che i divorziati-risposati non sono scomunicati).
Però con quell'inciso "SOPRATTUTTO" egli scavalca allegramente il catechismo, il quale afferma invece che l'omosessualità è un grave stato di disordine, che in quanto tale, questo è vero, non è ancora peccato.
Ma se l'omosessualità non è peccato SOPRATTUTTO senza scelta personale, se ne deduce che per lui non è peccato neppure nel caso di scelta personale.
Il peccato consiste appunto nell'accettare questo disordine nella propria vita, quindi intrattenendo rapporti omo occasionali o stabili.
Per Morerod questo non è dunque più peccato? lo considera come una normalità?
se uno ha tendenza omo sarebbe normale anche applicarla?
se uno è omo, sarebbe normale che sia pure gay, cioè orgoglioso in teoria e in pratica della sua omosessualità?
Cara Luisa, siamo proprio messi male.

E poi non è un crimine? io non ne sarei poi così sicuro.
Ritengo sia un crimine contro l'umanità a tutti gli effetti anche se non si vedono in giro fosse comuni di cadaveri, perché ciò che muore è l'anima, che è invisibile, e così la cancrena si propaga in tutto il corpo sociale.

Nei tempi biblici non si andava tanto per il sottile, si applicava la pena di morte anche per altro, come p.es per l'adulterio.
Un cattolico che al giorno d'oggi considera un male l'adulterio significa che vuole la morte di tutti gli adulteri solo perché magari cita un passaggio al proposito della Bibbia?
I tempi sono evidentemente cambiati. Oggi la pena di morte è abolita perfino per i crimini più efferati. Ma il fatto che cambi la pena non significhi che il male sia meno grave che una volta.

Ma per la conciliare apertura al mondo questo e altro, vero reverendi Büchel e Morerod?

Luisa ha detto...

Suggerisco alla lobby lgbt di sporgere querela contro gli ebrei visto che a mons. Huonder viene rimproverato di aver citato il Vecchio Testamento, ci sono ben due querele contro dl lui, e dal momento che ci sono che sporgano pure querela contro i musulmani la cui sharia condanna a morte i musulmani:

https://www.youtube.com/watch?v=vvYOkVB2U1g

Ma no ciò non accadrà, in primis ci sono i furbi o timorati che si son adeguati e sanno che l`omo-bi-trans è orami diventato intoccable (in senso figurato intendo) e poi se "attacchi" un ebreo o un musulmano sei direttamete accusato di antisemitismo o islamofobia, resta la Chiesa cattolica o, meglio, chi nella Chiesa è tacciato di ultra conservatismo perchè cita i testi sacri, perchè difende e afferma la morale cattolica.

mic ha detto...

Ricordo che Morerod era uno degli interlocutori della FSSPX nei famosi "colloqui" approvati da Benedetto XVI sugli "scostamenti" dalla tradizione contenuti dai documenti conciliari, di fatto applicati in 'discontinuità', checché se ne dica. Colloqui sui quali al volgo non è stato dato conoscere i contenuti. Ciò che risulta 'scomodo' lo si ignora e lo si oltrepassa quando non si riesce a delegittimarlo...

marius ha detto...

@Mic
"Ricordo che Morerod era uno degli interlocutori della FSSPX"
Sei sicura, Mic, che sia Morerod?
A me pare di aver sentito appunto di Huonder per questo incarico

mic ha detto...

Leggi qui, caro Marius:

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/02/come-accogliere-calvinisti-luterani.html

Luisa ha detto...

Confermo a marius che mons. Morerod era l`interlocutore scelto da Benedetto XVI durante i colloqui con la FSSPX e aggiungo che era anche il suo "inviato speciale", quando era ancora Prefetto della CdF, nei diversi e regolari incontri con la Fraternita organizzati dal GREC ( Groupe de Réflexions Entre Catholiques).

E poi caro marius, è vero che sono tanti in Svizzera a scavalcare allegramente il catechismo, abbiamo vescovi che non temono di allinearsi su posizioni eretiche, Gmür, Büchel ( che detto en passant è il presidente della CES), il novello vescovo del Vallese era pure lui a Roma per il "sinodo dell`ombra".

marius ha detto...

@ Luisa
"abbiamo vescovi che non temono di allinearsi su posizioni eretiche"

abbiamo vescovi che non temono di allinearsi su posizioni erotiche

Cesare Baronio ha detto...

"Tra gli animali esiste anche l’incesto... e nessuno (almeno così dovrebbe essere) si sognerebbe di affermare che l’incesto è secondo l’ordine naturale delle cose".

Veramente è proprio per arrivare alla legittimazione dell'incesto, della pedofilia e della bestialità che si nega la legge naturale scardinando i principi della morale che ne deriva. Solo pochi anni fa l'omosessualità era considerata una malattia psichiatrica, poi è stata depennata dall'OMS. Oggi si sta discutendo di depennare dalle deviazioni sessuali il travestismo e il transessualismo. A breve si teorizzerà senza pudore il diritto dei minori ad avere rapporti sessuali, e vi è già chi definisce l'incesto come un retaggio culturale che va riconsiderato, e addirittura chi rivendica il diritto di sposarsi con la propria cagna (sic). Sempre per piccoli passi: prima il divorzio, poi l'aborto, l'eutanasia ecc. Non stupiamoci se qualcuno teorizzerà il diritto di accoppiarsi coi cadaveri: questa è la società di Satana, in cui tutto è lecito fuorché ciò che è buono e giusto. Non a caso il gusto dell'orrido e del ripugnante, che deriva direttamente dall'accettazione di tutte le perversioni a livello morale, giuridico e sociale.

Che poi la setta conciliare sia allineata con questi manigoldi, è perfettamente coerente, ancorché riprovevole. La società in cui regna Cristo trova il suo centro nella Chiesa che adora quel Re divino. La società in cui regna il Maligno è perfettamente rappresentata da una pseudochiesa che rinnega Cristo e la Sua Legge per adeguarsi al secolo.

Ecco perché a Roma non può non sedere altri se non Bergoglio. E' il papa che questa conventicola di eretici si merita.

Anonimo ha detto...

Caro Baronio, felice di poterla rileggere. Mi chiedo perche ha chiuso il suo interessantissimo blog...

marius ha detto...

"Caro Baronio, felice di poterla rileggere. Mi chiedo perche ha chiuso il suo interessantissimo blog..."

Io pure, e credo che non siano in pochi a chiederselo

mic ha detto...

Ecco perché a Roma non può non sedere altri se non Bergoglio. E' il papa che questa conventicola di eretici si merita.

Forse perché non se la sentiva più di usare i toni che ha usato qui... E da cui io cerco di astenermi, perché non servono se non ad attirare gli strali dei normalizzatori benpensanti.
E' più efficace essere assertivi, sottolinenado e rettificando, senza apostrofare.
La verità si impone da sola per chi ha orecchie per intendere.
E noi non ci riconosciamo l'autorità per lanciare anatemi, ma soltanto quella, derivante dal nostro Battesimo e Cresima, di difendere e riaffermare e testimoniare erga omnes la nostra fede...

Rr ha detto...

Mic, scusa, ma Baronio scrive cose che, più o meno, siamo almeno in tre o quattro a scrivere, magari sotto forma di battuta, magari un po' cripticamente, ma sostanzialmente è quello che alcuni di noi pensano.
Ma scusa, se persino nel messaggio d' indizione della Giornata della preghiera mondiale per il creato c'e' una frase adir poco ambigua, Come rilevato da Don Zuhldorf? O se nell' Instrumentum laboris ci sono affermazioni che, come rivela Prof De Mattei, sono in contraddizione con al Veritatis Splendor ?
O abbiamo dimenticato le parole di Maradiaga?
Rr

Anonimo ha detto...

Sua Eccellenza è stato strumentalizzato in quanto l’intervista doveva vertere solo sul progetto della Chiesa italiana per consentire a 1.400 ragazzi iracheni profughi di tornare sui banchi di scuola. Monsignor Galantino ribadisce che il suo unico e vero interesse è e resta quello di difendere l’operato del Papa, nella linea del Vangelo secondo le parole di Gesù: “Ero forestiero e mi avete accolto”. F.C.

Ansai che conquista ! in queste scuole italiane per la maggior parte fuori norma http://www.iltempo.it/cronache/2014/02/20/meta-delle-scuole-e-fuori-legge-1.1221279
pero' aggiornatissime sulle ultime teorie ! Dopo questo bagaglio cul turale potranno conquistare il mondo !

Anonimo ha detto...


Abbandonati a se' stessi . Riflessione
http://www.maurizioblondet.it/morta-di-liberta-era-solo-un-topino/

mic ha detto...

Cara Rosa,
Non ho dimenticato e non dimentico niente. Ma c'è modo e modo per dirlo.

Rr ha detto...

Sua Eccellenza è stato udito con le mie proprie orecchie in TV e radio dicendo quel che ha detto.
Quando lo faceva Silvio, tutti a ridere e chiamarlo bugiardo, ora invece dovremmo prendere per buona ' sta spiegazione?
Dopo,l esegesi normalista del VdR, mo' quella del Segretario CEI ?
Ma ci facciano il piacere, quelli di Fanghiglia cristiana e l' Eccellenza.
E a proposito d' immigrazione, IPSOS International ha investigato i cittadini di 24 paesi occidentali e no sull' immigrazione. Praticamente 1 su 2, quindi il 50% in totale NON vuole immigrati, ritenendo che cambiano il paese in un modo che i cittadini NON amano, e che sono un danno per l' economia.
Infine sottolineo che quei paesi meno ricchi che sembrano aiutare di più dei paesi ricchi, Galantino dixit, usano risorse messe a disposizione dall' organizzaziown ONU al riguardo, sostenuta con i soldi dei paesi ricchi.
Ma la menzogna non è un peccato contro l' ottavo comandamento?
Rr

Rr ha detto...

Cara Mic,
sarà anche l' effetto del caldo, ma quando si sentono certe frasi e si leggono certe cose, si finisce per esagerare un po'.
E nel frattempo i ragazzini muoiono...
Rr

hr ha detto...

Un altra "chicca" l'intervista a mons. Paglia:
http://www.famigliacristiana.it/articolo/il-divorzio-piu-grave-e-tra--chiesa-e-societa.aspx
Alcuni stralci:
«Il Papa», dice Mons. vincenzo Paglia, «ha colto il pericolo di una mentalità che privilegia il provvisorio legato ai sentimenti individuali». Una nuova visione sul matrimonio per ridare slancio alla fede
«Dobbiamo finalmente renderci conto che la crisi di matrimonio e famiglia è crisi di fede. Questo è ciò che Bergoglio invita ad approfondire».
Dobbiamo essere onesti: il pensiero laico sulla famiglia negli ultimi decenni si è impoverito in maniera preoccupante e alla Chiesa, per altro verso, è mancato un adeguato approfondimento teologico su tali temi».

Anonimo ha detto...

Mi unisco sommessamente a chi lo rimpiange. Giorgio

hr ha detto...

Parziale ammenda, il giornalista “ricamando in proprio, avrebbe forzato le parole dell’intervistato”
http://www.famigliacristiana.it/articolo/precisazione-della-direzione-di-famiglia-cristiana-sull-intervista-a-monsignor-nunzio-galantino.aspx

Anonimo ha detto...


@ "Ero forestiero e mi avete accolto"ha detto Galantino.

Ma questi che vengono da noi in questo modo, non sono "forestieri" sono conquistatori. Essendo quasi tutti musulmani essi considerano un loro diritto, stabilito dal loro dio, occupare tutto il mondo per instaurarvi la legge del loro dio cioe' di Allah, comunicata a loro nel libro immutabile ed eterno disceso dal cielo che sarebbe il Corano (=recitazione salmodiata). Il musulmano si sente a casa sua solo quando vive in un luogo governato dalla sua legge che e' la Sharia, sempre di origine divina, che dispone di tutta la vita civile. Tale legge non e' legata ad una nazione, non hanno il concetto di nazione. L'ideologia della "nazione araba" e il "panarabismo" ora in declino erano concezioni di origine occidentale.
Per i musulmani esiste solo la Umma, la comunita' dei credenti in Allah, estesa in tutto il mondo, che vuole attuare la sua volonta' in tutto il mondo e che si considera contro di esso "il partito di Dio" (Hizbollah), che deve imporre i diritti di Allah contro il mondo miscredente, con le buone o con le cattive. Per loro quindi, dove ci sono musulmani c'e' gia' la Umma, e dove c'e' la Umma governa la Sharia. E dove governa la Sharia e' per cio' stesso terra loro e roba loro (Dar-al-Islam). I quasi due milioni di musulmani che vivono oggi in Italia considerano noi italiani "forestieri" poiche' la terra quale che sia dove vivono i fedeli di Allah, Allah gliela ha gia' data in possesso. E' roba loro, che ci piaccia o no. Per questo non bisognerebbe mai lasciarli entrare. L'obbedienza che devono per ora prestare alle leggi italiane e' intesa solo come un fatto temporaneo, imposto dalle circostanze, una tattica. Il fatto che l'invasione abbia assunto queste dimensioni, con la scusa delle guerre in M.O, dimostra forse che i mussulmani vogliono stringere i tempi per imporsi su di noi. Il numero e' la loro vera forza contro di noi, e la nostra sempre peggiore corruzione dei costumi li galvanizza sempre di piu'. Il Papa e la Gerarchia tutta
cosa sanno dell'Islam,oggi? Fior di studiosi cattolici tra i migliori specialisti hanno nel recente passato spiegato tutte queste cose, ma e' come se non fossero esistiti. Le falsita' propalate dal Concilio sull'Islam, edulcorato ai fini del "dialogo" interreligioso, tentono sempre il campo. E nell'alta gerarchia tutti tacciono. A.R.

Rr ha detto...

Ripeto, la frase sui piazzisti l'ho udita con le mie orecchie al GR 1 e poi al TG Canale 5 ore 13.
Rr

Anonimo ha detto...

http://www.tempi.it/capolavoro-di-negri-che-sferza-la-chiesa-e-la-riduzione-spiritualistica-della-fede#.Vc0W2FPtlHx

Signore ottienici di ASCOLTARE la Tua PAROLA da cui nasce e si alimenta la fede . Ottienici di fare silenzio affinche' possiamo udire solo la TUA voce. Ottienici di prendere le giuste decisioni per seguire soltanto TE .

Roger de Barneville ha detto...

- Anch'io sento la mancanza del blog di Baronio.
- Anonimo delle 22:53 ha scritto con assoluta cognizione di causa.
Gli Islamici sono invasori / conquistatori, altro che "migranti". In Lombardia, tutti i giorni sperimento cosa sia l'Islam nel mio studio medico (sono un pediatra). Sono rispettato solo perché sono A) maschio B) sufficientemente "fisicato" C) senza paura. Con il Crocifisso appeso alla parete alla destra della mia scrivania. Ma avete idea della determinazione fanatica che si legge negli occhi di bambini di nove anni che vogliono, dico vogliono, fare il Ramadan? Credete che i bambini italiani di pari età, rammolliti da mamme radical-chic che li portano a scuola con il SUV, possano mai competere? Questi ragazzini che si apprestano a fare la Prima Comunione con l'idea di prepararsi ad una festicciola?
Non so cosa farmene di questa pseudo-Chiesa sincretista, questa pseudo-Chiesa dei vari Galantino che sostiene tesi politicamente criminali. Perché non è l'accoglienza del profugo, il problema: per i profughi si facciano ponti aerei e li si accolgano in tutti i Paesi... Nel frattempo si risolvano le guerre in modo che possano far ritorno, come è giusto, alle loro case.
Ma favorire l'invasione del proprio Paese è Alto Tradimento. Questo sul versante politico.
Sul versante religioso, favorire l'Islam dei tagliatori di teste cristiane, da parte di preti cattolici (cattolici?) cosa è?

Anonimo ha detto...


http://www.ilgiornale.it/news/mondo/folle-teologia-dellisis-stuprare-avvicina-dio-1160335.html
12 anni , una bambina per noi - una donna per le loro menti

Baronio ha detto...

"Dobbiamo essere onesti: il pensiero laico sulla famiglia negli ultimi decenni si è impoverito in maniera preoccupante e alla Chiesa, per altro verso, è mancato un adeguato approfondimento teologico su tali temi".

Purtroppo il "pensiero laico sulla famiglia" ha trovato nella chiesa conciliare un'alleata proprio nel momento in cui essa, abbandonando il proprio mandato divino di mater et magistra, si è fatta serva del secolo e fautrice dei diritti umani, anziché vindice dei diritti dell'unico Dio. La laicità e l'ecumenismo hanno creato le basi teologiche per le aberrazioni cui assistiamo oggi: senza il Conciliabolo di Roma e la peste di errori cui esso ha dato la stura oggi non si potrebbero nemmeno immaginare le deviazioni che sono invece accettate universalmente. Poiché la setta conciliare ha usato il magistero e l'autorità conferite dal Salvatore alla Sua Sposa per corrompere la dottrina e togliere ogni freno alla morale. Se fosse stata una setta protestante a farsi promotrice dei "diritti dell'uomo"; se essa avesse rivoluzionato il proprio credo, il proprio catechismo, i propri riti per piacere al mondo; se questa avesse smesso di comminare pene a punizione delle colpe non avrebbe avuto alcun seguito: è dalla notte dei tempi che gli eretici ribaltano altari, negano dogmi, calpestano la verità e propagano l'errore. Ma il fatto che siano stati papi, cardinali, vescovi e chierici della chiesa di Roma a compiere queste aberrazioni ha conferito loro credibilità; la credibilità che viene loro dall'essere eredi - ancorché illegittimi - della Chiesa Cattolica, dal vestirne pur con sciatteria le insegne, dal pontificare nelle sue cattedrali, dal sedere sulle sue cattedre.

Il secolo - di cui è principe il Nemico di Cristo - si è beato nel vedere Paolo VI rinunciare alla triplice corona, sapendo che quel gesto improvvido sarebbe stato gravido di conseguenze solo perché a compierlo era il Sommo Pontefice: se lo avesse fatto un Patriarca eterodosso o un Primate anglicano, non avrebbe avuto quella portata devastante nel comune sentire. E quando i papi della nuova chiesa parlavano di laicità dello stato, era la loro autorità di Vicari di Cristo a costituire la più gran soddisfazione per i nemici di Dio: a nessuno interessa sentir difendere i principi rivoluzionari e le dottrine massoniche da uno pseudovescovo scismatico né da un pastore valdese, mentre era una vittoria impareggiabile per le logge veder ricevere i propri capi in udienza dal successore di coloro che sino a pochi decenni prima li avevano condannati e colpiti con la scomunica. Allo stesso modo, le forze del mondo hanno goduto a veder abdicare Benedetto XVI, che con la sua rinuncia al papato ha contribuito innegabilmente a rendere squallidamente umano il mandato divino che il Salvatore conferì al Principe degli Apostoli, ed oggi godono ancor di più nel vedere assurto al più alto soglio un imbonitore che sa benissimo con quale facilità raccogliere il plauso delle folle con un paio di scarpacce sformate, la borsa da rappresentante di commercio e l'eloquio inane e qualunquista da tranviere. Ed è proprio perché quel personaggio veste ancora di bianco ed è riconosciuto come capo della chiesa di Roma che i suoi gesti sono così apprezzati da chi odia la Chiesa e il Papato: si trattasse del Primate d'Inghilterra, passerebbe solo per uno sciattone senza cultura e senza decoro.

[sequitur]

Baronio ha detto...

[sequitur]

Ciò che sconcerta non è il plauso del mondo, ma la fregola indecorosa con cui i Prelati si prestano con zelo ad umiliare la Chiesa, ad adulterare la Verità, a sovvertire la Morale, a profanare il Sacro, a rinnegare Colui che dovrebbe essere il loro Signore e Dio. Essi, che hanno perso ogni forza nel proclamare l'unica Verità salvifica, sono viceversa indefessi predicatori del verbo massonico, delle dottrine dell'umanesimo più anticristiano; si fanno paladini delle false religioni e delle sette, abbracciano i capi della Sinagoga, baciano il Corano, lavano platealmente i piedi agli infedeli, si inchinano agli eretici, si fanno segnare dagli idolatri, ma non piegano il ginocchio dinanzi al Santissimo Sacramento, che anzi lasciano calpestare dalle folle oceaniche delle loro messe sacrileghe.

La chiesa conciliare è l'immonda madre di questo mondo corrotto, tanto quanto la Chiesa Cattolica fu madre santa e degna della Cristianità di ieri.

hr ha detto...

ostellino scrive:
http://www.ilgiornale.it/news/politica/dubbio-1160023.html

"Nel passato, la Chiesa si era costantemente caratterizzata per il rigore col quale sceglieva la propria dirigenza. Non diventava cardinale e, forse, neppure vescovo, tanto meno Papa, chi non possedeva una forte cultura storica e politica, oltre che teologica....
.. l'ultima elezione del Pontefice, sotto l'influsso del populismo dilagante, ha rotto tale tradizione. Francesco, questo gesuita - altra novità - vanitoso ed esibizionista, parla molto, ma mostra spesso di farlo a sproposito.
...Ciò che non lo è, è che non se ne renda conto, continuando ad auspicare un mondo che non c'è e che non sarebbe affatto pacifico. La predicazione morale religiosa, lo dico da laico, ha anche una funzione pedagogica, quando, e se, è rivolta agli «spiriti semplici», che sono i credenti senza se e senza ma. La tradisce, però, anche e soprattutto nei confronti di questi ultimi, se perde di vista la realtà.

Luisa ha detto...

Sottoscrivo ogni parola del commento di A.R. di ieri alle 22:53.
Un commento da incorniciare.

Non so se chi ci governa ( chiesa e stato) è ignorante, nel senso che ignora che cosa è l`islam e mai ha aperto il Corano, o se, perfettamente informato, è tetanizzato dalla paura di quella religione e come per autosuggestionarsi e "rilassarsi" ripete il mantra del`islam religione di pace e amore, fino a crederci veramente, o, ancora, se, pur esserndo consapevole dell`immenso rischio che quella realtà porta con sè (rischio e realtà perfettamente descritti da A.R.), si illude e auto-convince che la sola soluzione è accogliere i musulmani le braccia, e il cuooooore, aperti, dialogando, facendoli partecipare alla vita della società, accedendo alle loro varie e sempre più numerose domande-pretese.
E così, in Europa, i nostri governi chiudono gli occhi sulla poligamia, lasciano costruire moschee che spuntano da terra come i funghi, e sempre più imponenti, lasciano, come in Gran Bretagna, tribunali mislamici giudicare i conflitti di quella comunità applicando la sharia, accettano il velo e la burka, ecc. ecc.
I musulmani arrivano e trovano il vuoto, vuoto spirituale e morale, lo stanno riempiendo, vogliamo chiudere gli occhi sulle sempre più numerose persone, e molti sono i giovani, che si convertono all`islam?
Una realtà che la nostra gerarchia conosce ma che preferisce tacere, privilegiando...il dialogo, un dialogo basato sulla codardia e la menzogna.

mic ha detto...

La chiesa conciliare è l'immonda madre di questo mondo corrotto, tanto quanto la Chiesa Cattolica fu madre santa e degna della Cristianità di ieri.

Non mi piace parlare di "Chiesa conciliare", anche se è chiaro ciò a cui Baronio si riferisce. Esiste la Chiesa punto. Le aberrazioni entrate col concilio non toccano l'Una Santa, ma appartengono alle vicissitudini della vicenda terrena a causa di "uomini di chiesa" infedeli o mal-formati. Questo mondo corrotto ha un solo immondo padre e troppi accoliti consapevoli e non. Unico rimedio, fedeltà nella custodia del nostro tesoro, preghiera, resistenza, riaffermazione, testimonianza non solo a parole...

Capisco il linguaggio apologetico, ma certe espressioni mi ripugnano.
D'altronde, dopo questa invettiva, cosa abbiamo aggiunto alla nostra consapevolezza? Si è forse attenuato il nostro dolore?

Anonimo ha detto...


@ Ulteriori richiami alle fonti, da parte di A.R. (Anonimo Romano)

1. Circa la concessione nostra continua di costruire moschee ai musulmani, in nome della liberta' religiosa e di culto. Annota il grande islamologo Roger Arnaldez, riferendosi alla confisca della Chiesa di S. Giovanni a Damasco da parte di Al-Walid, che vi fece poi costruire la famosa moschea, ricorda che costui disse ai cristiani: "Ecco il diritto che Allah ci accorda per pregare...Noi ci appropriamo del diritto che Allah ci ha accordato". Arnaldez: "Questo racconto, forse inventato a posteriori per giustificare la confisca della chiesa, e' importante perche' sottolinea il fatto che il diritto di conquista e' per cosi' dire omologato [nell'islam, su base religiosa] e si concretizza nella costruzione di moschee, luoghi di preghiera dei musulmani, nei paesi conquistati. Una terra sulla quale e' stata costruita una moschea diviene per cio' stesso di diritto terra musulmana". (R.Arnaldez, "L'Islam,une religion conquerante?", Confer. del 31.1. 1994, all'Accademia della Scienze morali e politiche, www.asmp.fr/page; travaux/communications/1994/arnaldez htm). Cosa sapevano e sanno i Papi dell'Islam? Unica eccezione, Benedetto XVI, a Ratisbona. Attaccato da tutti non ha pero' insistito e alla fine si e' adeguato anche lui alle esigenze deleterie del "dialogo". Dunque: per i maomettani la moschea ha significato di conquista ed addirittura escatologico, trasformando la moschea il luogo in cui sorge in "casa dell'islam" (Dar-al-Islam), facendoci diventare "forestieri" in casa nostra.
2. "La Legge Santa dell'Islam e' poeticamente designata con il termine sharia, il cui significato originario e' "via verso un punto d'acqua". Se "seguire la via" [la "via di Allah"] e' bene, "deviarne" e' male, e una varieta' di termini che denotano "miscredenti", "propagatori di errori", e "ribelli" hanno come significato principale "l'allontanamento dalla retta via" (B. Lewis, "Il linguaggio politico dell'Islam", tr. it., Laterza, BAri, 1991, pp. 22-23).
3. "Il concetto cristiano della posizione paterna di Dio, condiviso in parte dal giudaismo, e' percepito di musulmani come un assurdo blasfemo, e tale rifiuto sembra essersi esteso all'immagine del sovrano visto come padre" (op. cit., p. 21). Allah e' un Dominatore, non crea l'uomo a sua immagine e somiglianza, l'uomo e' il servo , lo schiavo di Dio (abd, servo/schiavo: abd-Allah), il suo volontarismo e' assoluto ed imperscrutabile, puo' da un momento all'altro mutare di colpo il bene in male, il paradiso nell'inferno, senza motivo, perche' il suo Decreto e' volonta' assoluta. Gli attributi di "misericordioso" e "clemente" non devono trarre in inganno, la sua clemenza si rivolge del resto unicamente ai musulmani (clemenza come benevolenza, non di tipo paterno pero', ma sempre del Padrone verso i suoi servi - A. Moussali, R. ARnaldez, etc.).
4. Il cattolicesimo e' diventato l'insipida caricatura di se stesso, ovvio che un numero crescente cominci ad esser attratto dal richiamo dell'abissale, dominatrice, assoluta trascendenza di Allah. A. R.

mic ha detto...

Aggiungo che la Chiesa cattolica (che ha acquisito la visibilità di un falcetto di luna, per dirla con S. Ambrogio, ma non è e non può esser cancellata) è e resta la madre santa della Cristianità di ieri, di oggi, di domani...

Paolo Pasqualucci ha detto...


@ Concordo con le osservazioni di Mic sulla "Chiea conciliare"

In effetti, non possiamo negare, ad un'analisi fatta senza falsi timori e con la dovuta acribia filologica, che nei testi del Concilio si riscontrano ambiguita' riconducibili ad "errores in fide" abbastanza evidenti. Ma il concilio e' stato, per grazia di Dio, "pastorale", non ha fissato dogmi, esige quindi da noi un assenso che permette la libera e ponderata analisi dei suoi documenti, analisi che ci concede la liberta' di dissentire, se ce ne sentiamo capaci, per giusti motivi, attinenti alla difesa della fede non a visioni personali. Il cattolicesimo insegnato attualmente, quello del "dialogo ecumenico", sembra effettivamente, per vari aspetti, la "caricatura di se stesso". Ma e' sempre un'immagine deformata quella che viene pastoralmente diffusa nel coagulo di idee e aspirazioni sbagliate (mescolato ad altre ortodosse) che si e' incrostato sulla retta dottrina. Questa "pastorale" sbagliata puo' esser tolta via, una volta che chi di dovere nel clero abbia preso posizione contro. (Noi laici da soli non ci riusciremmo mai, anche se scrivessimo nuove Summae). Ha preso forma oggi un'opposizione clericale aperta e documentata alle aberrazioni che aleggiano sul Sinodo di Ottobre, per colpa della parte deviata del clero, anche se in forma (e' una mia opinione) forse ancora timida. In quest'opposizione sta riapparendo la vera dottrina dell'Una Santa, contro le "incrostazioni" ereticali che al momento la offuscano.

Baronio ha detto...

Carissima Mic,

sappiamo tutti a cosa mi riferisco quando parlo di "setta conciliare", e sappiamo tutti - almeno finché ci onoriamo del nome cattolico - che vi è una ed una sola Chiesa Cattolica, al di fuori della quale non vi è né vi può essere salvezza. Per questo non possiamo chiamare "chiesa" il monstrum che considera come proprio unico magistero il conciliabolo di Roma. Ed anche qui: non chiamiamolo concilio, perché si mai vi fu nella storia qualcosa di più lontano da un concilio cattolico, questo fu senza dubbio il parto infelicissimo dell'immondo commercio di Roncalli e Montini con la mentalità corrotta e corruttrice del secolo presente.

Nomina sunt consequentia rerum. Ammantare di dignità quanto fu all'origine della demolizione della Chiesa di Cristo non solo offende la verità, sminuisce e scredita i veri Concili e la immutabile dottrina che il Salvatore ha comandato di custodire e predicare, ma induce a credere che vi possa essere una Chiesa schizofrenica, che talvolta insegna secondo il Vangelo e talaltra predica secondo il mondo. La Chiesa è una, ed è Santa e Cattolica perché trova in Cristo il proprio principio e il proprio fine: essa non sussiste - per usare in modo appropriato la farisaica formula conciliare - nella setta conciliare, se non in quei pastori ed in quei fedeli che ne abbracciano integralmente la natura, l'essenza e la finalità soprannaturale.

Il fatto che vi siano pastori indegni può oscurarla, così come fu oscurata la divinità di Nostro Signore allorché Egli fu elevato sul legno della Croce e gli empi credettero averLo sconfitto. Tre giorni nel sepolcro conciliare non fanno venir meno le promesse di Cristo: ma non possiamo negare che vi sia un empio sinedrio che gioisce nel saper la Chiesa sepolta e che si adopera per far mettere delle guardie a sorvegliare che nessuno trafughi quel corpo senza vita. Non possiamo negare che i Giuda si moltiplichino, e che si accontentino di piacere al mondo, quale pretium sanguinis per il loro tradimento: costoro non hanno nemmeno l'umana virilità di impiccarsi, né restituiscono ai capi del sinedrio i loro maledetti trenta denari, al contrario: moltiplicano i propri tradimenti e addirittura pretendono di esser loro i veri eredi degli Apostoli e di Colui che hanno consegnato al nemico. Non possiamo negare che vi siano mitrati apostoli che rinnegano il Maestro, non tre volte ma mille, e che solo poche pie anime, guidate dall'intemerata fede della Vergine Santissima, sappiano attendere fiduciose l'alba radiosa della Resurrezione.

Tutto questo ripugna, e ripugna anche a me. Ma chiamare le cose, le persone e i fatti col loro nome è un primo passo per non lasciarsi ingannare, né lasciar che altri si ingannino, circa la realtà che stiamo vivendo. Proprio in questo consiste la nostra testimonianza. Siamo Chiesa discente, cui è richiesta obbedienza alla voce di Cristo, non a quella dei mercenari che infeudano materialmente chiese, curie ed organismi ecclesiastici. Spetta alla Chiesa docente mettere in guardia il gregge contro gli errori, e l'ha fatto per tempo con atti infallibili ed inequivocabili, che paiono profetici agli occhi di noi che ci troviamo oggi nella tribolazione. Ma non furono profetiche anche le parole del Signore, circa la Sua passione? Non furono profetiche le Sue parole quando predisse il triplice rinnegamento di Simon Pietro? Non sono profetiche le Sacre Scritture, quando preannunciano gli ultimi tempi, la venuta dell'Anticristo, l'abominazione della desolazione nel tempio?

Baronio ha detto...

"Le aberrazioni entrate col concilio non toccano l'Una Santa, ma appartengono alle vicissitudini della vicenda terrena a causa di "uomini di chiesa" infedeli o mal-formati."

Concordo pienamente con le parole di Mic. Ma mi permetto di osservare che se vi è una sola Chiesa, come vi è un solo Signore, vi sono altresì mille sette e mille anticristi, precursori di una Antichiesa e di un Anticristo. E siamo stati messi in guardia circa gli inganni e le trame di questa Antichiesa e di questo Anticristo, che paiono oggi poter contare su un'infinità di entusiasti accoliti.

Lungi da me voler identificare Bergoglio con l'Anticristo: non ne ha nemmeno lontanamente il calibro, né la setta conciliare può ambire al ruolo di Antichiesa quale ci viene descritto nelle Sacre Scritture. Nondimeno, è innegabile che il ruolo sociale ed il prestigio temporale di cui gode la gerarchia modernista sia uno strumento principale nell'affermazione e nella diffusione degli errori attuali. Non parlo di Magistero: esso tace e quando raramente osa pronunciarsi viene mediaticamente ignorato, deriso o condannato dal mondo. Né possiamo accettare che la Chiesa cattolica insegni l'errore, essendo essa assistita dall'indefettibile promessa del Salvator nostro.

Parlo del quasi-magistero che, forte appunto del prestigio di cui gode la gerarchia, consente ad un manipolo di infedeli e rinnegati non solo di tacere la Verità, ma anche di insegnare apertamente l'errore e di condannare quanti osano levar la voce scandalizzati.

Umanamente parlando, è un colpo magistrale da parte del Maligno: poiché ha più presa sui semplici l'esempio e la parola di chi è costituito in autorità, di quanta non ne abbia chi si presenta come apertamente empio e irreligioso. Se l'Islam proclama la guerra santa, nessuno se ne cura: è il suo ruolo, così come è normale che il Giudeo neghi la divinità di Cristo e l'immorale rivendichi presunti diritti ai propri vizi. Ma se a farsi patrocinatore della tolleranza verso l'Islam è chi sino a ieri proclamava la Crociata; se ad ergersi a nume tutelare dei perfidi è chi sino a ieri li accusava di deicidio; se a concedere la Comunione agli adulteri è chi sino a ieri li colpiva con la scomunica, ebbene è innegabile che questo abbia delle conseguenze devastanti, dal momento che l'autorevolezza della Chiesa Cattolica viene usata indebitamente da chi di quella Chiesa è almeno ufficialmente rappresentante, per uno scopo diametralmente opposto a quello per cui essa si è conquistata credibilità dinanzi al mondo.

Queste conseguenze sono duplici: su un versante, pare - ripeto: pare, visto che teologicamente questo è impensabile - che la Chiesa contraddica se stessa, e con ciò stesso essa perde credibilità circa tutto quanto ha insegnato in passato, insegna oggi e insegnerà in futuro. Sull'altro versante, se essa mantiene credibilità, questa credibilità serve paradossalmente per scalzare la sua autorevolezza, annientando la Chiesa ed abbassandola al livello di una qualsiasi associazione filantropica.

Il problema è che solo infeudando la Chiesa è possibile al nemico distruggerla: la battaglia leale in campo aperto si è sempre rivelata dannosa alla causa degli empi, mentre ha dato alla Chiesa mille vittorie, anche miracolose. Solo corrompendone i membri dall'interno era possibile ottenere questo risultato devastante, che pure è segnato - in virtù della promessa di Nostro Signore - alla più plateale sconfitta. Anzi, proprio oggi che la Chiesa è così afflitta, la vittoria finale sarà ancor più evidente e miracolosa. Non dimentichiamo che il Signore si compiace di concedere la palma a chi ripone ogni speranza in Lui, e che quanto più tutto sembra perduto, tanto più efficace si dimostra il Suo intervento.

Domine, salva nos: perimus! Oggi abbiamo l'impressione che la tempesta ci travolga e svegliamo Cristo che dorme placidamente mentre cerchiamo di non affondare: impariamo ad invocare il Suo aiuto. Quid timidi estis, modicae fidei?

tralcio ha detto...

non c'è solo l'anticristo...
c'è anche il falso profeta.
E il secondo spalleggia il primo.

mic ha detto...

In effetti, non possiamo negare, ad un'analisi fatta senza falsi timori e con la dovuta acribia filologica, che nei testi del Concilio si riscontrano ambiguita' riconducibili ad "errores in fide" abbastanza evidenti. Ma il concilio e' stato, per grazia di Dio, "pastorale", non ha fissato dogmi, esige quindi da noi un assenso che permette la libera e ponderata analisi dei suoi documenti, analisi che ci concede la liberta' di dissentire, se ce ne sentiamo capaci, per giusti motivi, attinenti alla difesa della fede non a visioni personali. Il cattolicesimo insegnato attualmente, quello del "dialogo ecumenico", sembra effettivamente, per vari aspetti, la "caricatura di se stesso".

Sono perfettamente in sintonia con questa affermazione e posizione di Paolo Pasqualucci. Non rinneghiamo il concilio, facendo lo stesso errore di chi lo accetta in blocco, acriticamente come un "nuovo inizio"... Il concilio non è un evento né un mito: è la somma dei suoi documenti, nei quali ci sono alcuni punti discutibili impropriamente innovativi su principi intangibili sanciti come dogmi e/o ambigui, ma applicati nell'ottica della 'discontinuità'. Lo si è fatto (Ratzinger, 22 dicembre 2005) sostituendo alla continuità oggettiva della verità rivelata, quella del soggetto-Chiesa, attraverso la quale si pretenderebbe far evolvere la verità secondo i tempi... leggendo la Scrittura in base alla storia (piegandola ai cambiamenti dovuti alle mode del tempo: una certa sinodalità docet) e non viceversa.
Non bisogna desistere dalla denuncia e dalla demistificazione di quel che stanno propinando urbi et orbi alcuni (fin troppi) falsi pastori!

Anonimo ha detto...

Più che anticristo o falso profeta io direi demolition man, per questo era già stato contattato nel 2005, per questo è stato messo lì in modi più o meno ortodossi nel 2013, non possiamo fare i nomi dei registi teatrali, ma ci siamo già capiti, intanto si cominciano a vedere i primi segni dello straparlare di persone incompetenti che pontificano in lungo ed in largo senza accendere un minimo di cervello prima di fare affermazioni pesanti che rischiano di ritorcersi contro ad effetto boomerang, dovrebbero essere più prudenti e furbi, un tempo la diplomazia del Vaticano forniva fior fiore di cardinali e vescovi, ora mi pare solo mezze figure per non dire pedalini corti e di colore sbagliato.....attenti a non tirare troppo la corda.....RR non credevo fossimo famosi ai furbi ed agli orbi, ma tant'è, mala tempora currunt et peiora veniunt. Anonymous.

marius ha detto...

”Ma il concilio e' stato, per grazia di Dio, "pastorale", non ha fissato dogmi, esige quindi da noi un assenso che permette la libera e ponderata analisi dei suoi documenti, analisi che ci concede la liberta' di dissentire”

È quello che dice anche mons. Schneider nella seguente intervista.
Aggiunge anche che finora (incredibile alle mie orecchie) sia la S.Sede sia la FSSPX hanno sopravvalutato l'importanza del CVII, il quale andrebbe relativizzato all'epoca storica in cui è stato fatto.
Proprio in quanto pastorale (e non dogmatico) esso è soggetto alle contingenze di un dato periodo storico. Le contingenze per loro natura sono mutevoli, ragion per cui ora deve mutare anche l’approccio pastorale che ad esse era legato.

Come dire: acqua passata non macina più, non vi pare? O ho capito male?

http://www.adelantelafe.com/adelante-la-fe-entrevista-en-exclusiva-a-mons-schneider-vaticano-ii-comunion-en-la-mano-crisis-fsspx-english-version/

Anonimo ha detto...


@ Legge naturale, l'Islam la ignora, e' radicalmente volontarista

Il discorso si e' spostato ad un certo punto sull'Islam, muovendo dal concetto di legge naturale molto opportunamento riproposto dal prof. Gnerre. Nel pensiero occidentale, abbiamo sempre avuto la distinzione tra legge di natura e legge positiva, posta dallo Stato, che puo' concordare con la prima o contraddirvi (Chi non ricorda "Antigone" di Sofocle o certi passi famosi di Aristotele in proposito?). S. Tommaso ha poi dato una sistemazione organica e insuperabile al concetto di legge (nella Summa Theol., Ia-IIae, qq. 90-97). Abbiamo una gerarchia precisa. Partendo dal basso, c'e' la "legge umana" cioe' il diritto posto dall'uomo. Questa legge non puo' violare la "legge naturale", che riflette a sua volta la "legge eterna", che e' di per se'divina. Il sistema si chiude con la "legge divina", che e' la legge promulgata direttamente da Dio, ossia la Rivelazione, la quale guida l'uomo verso la vita eterna e supplisce alle lacune della sua legge positiva. Si tratta di un sistema logicamente ferreo, all'insegno di un concetto razionale di legge, poiche' la legge e' appunto "ordinazione della ragione al bene comune". L'indissolubilita' del matrimonio, in quest'ottica, e' legge divina perche' promulgata direttamente dal Verbo Incarnato. Essa deve pertanto esser applicata dalla legge umana (degli Stati o comunita' politiche). Nella sua intima logica, mostra di corrispondere alla legge di natura, che richiede la stabilita' delle famiglie, la certezza della paternita', la moralita' intrinseca ad un rapporto monogamico basato sulla perenne fedelta' reciproca, etc. Questa legge di natura non puo' che essere l'attuazione di un ordine in se stesso eterno, in quanto corrispondente all'ordinamento fisico-morale del mondo come lo ha stabilito Iddio onnipotente che lo ha creato.
Nell'Islam non c'e' nulla di tutto questo. L'unica legge che esiste e' quella di Allah, come risulta dal Corano. Decreto divino da obbedirsi incondizionatamente da parte dello Stato. Un contrasto tra legge di natura e positiva, gia' percepito in tutte le sue sfumature dal pensiero greco, qui e' impossibile. "Nella concezione giuridica dello Stato musulmano, Dio solo e' il sovrano supremo, la massima, ovvero la sola legittima fonte di autorita': solo Dio fa la legge, solo Dio conferisce o almeno legittima l'autorita' (Lewis, Il linguaggio politico dell'Islam, cit., p. 36). Ma questo Dio e' Allah, "il Dio", che avrebbe parlato nel Corano, il quale puo', se vuole, disfare tutto e mutare di colpo il bene in male. La "legge" per i maomettani e' volontarismo assoluto, di origine divina, che ha tutto predeterminato pur potendolo capavolgere ad ogni momento! La nostra, cattolica, e la loro concezione della legge sono incompatibili. A. R.

marius ha detto...

Laudetur Jesus Christus

Miserere ha detto...

OT: E' morto stamattina alle 8:00 (ora argentina) mons. Rogelio Livieres. Il Signore l'accolga nella sua Gloria.

http://infocatolica.com/?t=noticia&cod=24642

Silente ha detto...

La discussione, variegata e su argomenti in parte diversi, proposta in questo post è una delle più interessanti e "alte" mai comparse qui. Congratulazioni a Mic, che ha costruito un sito attrattivo e intelligente. E a tutti i contributori. Me la sono gustata. Non voglio aggiungere nulla, perché quasi tutto è stato detto. Ma non posso negare il mio apprezzamento particolare a:
- le solite, bravissime Luisa e Rosa;
- marius, per la sua chiarezza;
- il puntuto, bentornato Cesare Baronio, con il quale sono completamente d'accordo (eh sì, cara Mic: la verità ha un prezzo e, talvolta, le invettive servono);
- anonimo delle 22:53, che ha ben illustrato i motivi per cui l' "accoglienza" degli invasori non è per nulla carità, tesi a me assai cara nonostante le opinioni anti-cattoliche dei galantini di turno: Leone I non "accolse" Attila, lo fermò;
- il sempre condivisibile Pasqualucci, le cui parole non possono essere fraintese nel senso di un'impossibile difesa dell'abominevole concilio;
- l'altro (altro?) anonimo delle 19:40, appena qui sopra. Pregevole. Solo un consiglio: si scelga un nome riconoscibile e contribuisca con quello.

Insomma, ci tenevo a dirlo a tutti: senza retorica, grazie per il piacere intellettuale che mi avete dato e per la verità che testimoniate. Proprio un bel sito, cara Mic.

Luisa ha detto...

Vi segnalo questo articolo di Rino Camilleri:

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-il-magister-e-buono-ma-che-cattivi-sono-i-suoi-discepoli-13525.htm

Anonimo ha detto...

Della serie : loro ci osservano e sono ben svegli !!! Ahahahaha !!!
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/rifugiati-vacanza-patria-i-soldi-dei-cittadini-1155157.html