Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 14 agosto 2015

Venerdì 14 agosto. Preghiera di Riparazione

Non dimentichiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione. Ecco le consuete preghiere, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che [trovate qui].

Prosegue la devozione riparatrice dei cinque sabati per il Cuore Immacolato: potete leggere o scaricare da qui, la guida compilata da Don Marino Neri.

Aggiungo di seguito, come Lettura formativa per questa settimana, un altro testo - breve - che favorisca un approfondimento ben meditato, sempre tratto da “Il libro della mia vita” di Santa Teresa d'Avila, per rimanere e progredire nel clima di preghiera e di contemplazione in cui ci hanno introdotto i precedenti.


Santa Teresa d’Avila: precedenti letture dai primi capitoli de  “Il libro della mia vita”
(cap. 10  – cap. 11cap. 12cap. 13 – cap. 14  - cap. 15 e 16 - cap. 17 e 18 - cap. 19)

Proposta per questa settimana:
CONTEMPLARE L'UMANITÀ DI CRISTO (Libro della Vita 22, 9-11)
«Noi non siamo angeli, ma abbiamo un corpo. Voler fare gli angeli, stando sulla terra, è una pazzia; ordinariamente, invece, il pensiero ha bisogno d'appoggio, benché talvolta l'anima esca così fuori di sé, e molte altre volte sia così piena di Dio, da non aver bisogno, per raccogliersi, di alcuna cosa creata. Ma questo non avviene molto di frequente; pertanto, al sopraggiungere di impegni, persecuzioni, sofferenze, quando non si può avere più tanta quiete, o in caso di aridità, Cristo è un ottimo amico, perché vedendolo come uomo, soggetto a debolezze e a sofferenze, ci è di compagnia. Prendendoci l'abitudine, poi, è molto facile sentircelo vicino, anche se alcune volte avverrà di non poter fare né una cosa né l'altra. Per questo è bene non adoperarci a cercare consolazioni spirituali; qualsiasi cosa succeda, stiamo abbracciati alla croce, che è una grande cosa. Il Signore restò privo di consolazione; fu lasciato solo nelle sue sofferenze; non abbandoniamolo noi, perché egli ci aiuterà a salire più in alto meglio di quanto avrebbe potuto fare ogni nostra diligenza e si allontanerà quando lo riterrà conveniente o quando vorrà trarre fuori l'anima da se stessa. Dio si compiace molto nel vedere un'anima prendere umilmente per mediatore suo Figlio e amarlo tanto che, pur volendo Sua Maestà elevarla a un altissimo grado di contemplazione, se ne riconosce indegna, dicendo con san Pietro: Allontanatevi da me, Signore, perché sono uomo peccatore (Lc 5,8)».

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