Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 18 agosto 2015

Diocesi “censura” la «preghiera dell'Alpino», polemica in Veneto

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Aggiornamento: Ho scansionato dal testo cartaceo perché su Avvenire on-line l'articolo non è rintracciabile.
Per il giornale dei vescovi si tratterebbe di una tempesta in un bicchiere d'acqua. Minimizzare, anche girando la pizza col richiamare il contesto liturgico, fa parte del loro mestiere.
Il fatto è, invece, che il sacerdote non ha rimosso la preghiera dalla Liturgia come si poteva dedurre dalle considerazioni in apertura dell'articolo; ma, come si deduce dal seguito, ha "proposto il testo modificato"... (vedi immagine a lato)
Quanto a Salvini, aggiungo che sbaglia nello stigmatizzare i vescovi perché parlano di politica. Un cristiano dovrebbe contraddistinguersi anche per l'impegno politico e i suoi orientamenti. Il problema sta nel fatto che vescovi come Galatino & C. predicano orientamenti secondo il mondo...

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Conoscevo già questa aberrazione, che ormai è di lunga data, anche per iniziativa dell'Ordinariato militare. Mio marito, nei suoi scritti, riporta sempre la preghiera nel testo integrale, nonostante già da tempo risulti "censurata" nei termini che leggiamo qui, che stralcio di seguito.

Aggiungo un commento di Paolo Pasqualucci, che puntualizza con acribìa la situazione e le azioni conseguenti. Ciò che tocca la patria e la famiglia non può non toccare anche la fede.

Treviso - Nervi sempre più scoperti in Veneto su ogni episodio che richiami, anche sottotraccia, le `difesa´ del territorio da ingressi stranieri. È successo così che la Diocesi di Vittorio Veneto (Treviso) abbia `censurato´ la Preghiera dell’Alpino che doveva essere letta ieri in occasione di una cerimonia per la Festa dell’Assunta a Passo San Boldo. La proposta di modifica della frase «...rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci la nostra patria, la nostra bandiera, la nostra millenaria civiltà cristiana», non è stata accettata dai vertici locali dell’Ana (Associazione Nazionale Alpini) e la preghiera - riportano i quotidiani locali - non è stata letta dal sacerdote che celebrava la messa. Con il conseguente sconcerto delle `penne nere´, il gruppo locale dell’Ana, con i propri dirigenti ed iscritti, si è quindi riunito fuori della chiesetta che sorge sul passo (costruita dalle stesse `penne nere´) e lì si è proceduto alla lettura della preghiera dell’Alpino. Si tratta di un testo scritto circa 80 anni fa, in tempo di guerra, e che in premessa ricorda come gli alpini siano armati «...di fede e di amore». Il presidente della sezione Ana, Angelo Biz, ha voluto evitare la polemica, ma si è chiesto perché «nella Diocesi il rapporto con gli alpini sia spesso diventato così problematico».
«Sono sempre più sconcertato da `certi Vescovi´. W gli Alpini». Il segretario della Lega Matteo Salvini torna a polemizzare con i vescovi per l’iniziativa della Diocesi...
* * * 
I vescovi contro gli Alpini
Difendiamo gli Alpini contro i vescovi antiitaliani 

di Paolo Pasqualucci
  1. La frase censurata dai vescovi proclama la difesa della Patria, non minaccia nessuno. Della patria e della "civiltà cristiana". Difesa "in armi", si capisce. Sennò, come? Non è una frase aggressiva, non esprime affatto una mentalità guerrafondaia.
  2. Si capisce che a certi vescovi (ma gli altri vescovi tacciono) la frase non piaccia. La "pastorale liquida" dilagante nella Gerarchia dal Concilio in poi, ha non solo abolito l'idea stessa di Patria, connessa a quella di nazione cattolica che va difesa anche con le armi dal nemico esterno ed interno, ma anche quella di Nazione sostituendola con quella di Umanità, di Genere Umano da unificare (senza convertirlo), anche se ciò (come si vede) comporti la distruzione delle antiche nazioni europee. Questi vescovi non riconoscono più nemmeno il concetto di "civiltà cristiana". Della "civiltà cristiana" la S. Messa VO era un elemento costitutivo. Abolitala e sostituitala con la "carnevalata" montiniano-bugniniana (L. Bouyer), come si poteva mantenere il senso di una tradizione spirituale che ci ancorava ad una "civiltà cristiana" e quindi a una nazione, a una patria che, quali che fossero le sue vicissitudini e le sue contraddizioni, pur sempre la rappresentava? Inoltre, con la politica delle continue richieste di scuse, i Papi postconciliari non hanno di fatto mandato al macero tutto il passato della Chiesa, anche nel temporale? Voglio dire, facendo della politica della Chiesa nel temporale di ogni erba un fascio, senza mai distinguere ciò che andava criticato da ciò che invece andava pienamente giustificato e fatto proprio anche oggi, a cominciare dalle Crociate, dalla difesa politica e militare dell'Italia e dell'Europa dall'invasione maomettana. 
  3. E come possono sostenere il valore della Patria vescovi che magari sono a favore della distruzione del matrimonio e della famiglia cattolici, programmato dalla parte deviata del clero per il prossimo Sinodo di Ottobre, con le aperture che sappiamo? Cancellata e avversata l'idea della Patria, tocca alla famiglia. E viceversa. 
  4. Bisogna sostenere l'on. Salvini nella svolta "patriottica" che egli sta cercando di imprimere alla Lega, togliendola dal truce particolarismo delle origini. Non credo si tratti di calcoli elettoralistici. Qui sono ormai in ballo esigenze elementari e fondamentali, esigenze di sopravvivenza nazionale, come popolo, come italiani, come etnia, non solo come società. Anche la recente proposta di Salvini di istituire di nuovo il servizio militare obbligatorio mi sembra, in linea di principio, valida e da sostenere. Rientra nella logica della "difesa della Patria", di una Patria italiana che, piaccia o meno, "gli altri" (dai "Poteri forti", al nemico interno, ai mussulmani) hanno tutto l'interesse a far sparire.

31 commenti:

Mazzarino ha detto...

«...rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci ..... la nostra millenaria civiltà cristiana»
Ma questa è una bestemmia! E' roba da Papi che fomentano le guerre. Si deve fare l'esatto contrario. Questa è l'unica cosa che, al posto della dottrina, è stata insegnata, negli "incontri parrocchiali" da cinquant'anni. E tu caro Salvini sei sconcertato da certi vescovi? Tutti i vescovi attuali,sono stati formati e fatti per questo. infatti FINALMENTE! Siamo alla meta. Non esiste un Dio Cattolico, il Nostro Dio è lo stesso di quello di Mussulmani, Ebrei, Tom Cruise, Pannella, Scalfari e chi più ne ha più ne metta. Khalergi era un grande, il faraone nero americano è il suo profeta.

mic ha detto...

Le nostre 'penne nere', da sempre esemplari in campo militare (la storia trabocca del loro eroico amor di patria e dei tributi di sangue con cui si sono sempre distinti), non mancano di essere in prima linea anche nell'impegno civile nelle circostanze più drammatiche nazionali ed extra. Ed è anche qui che testimoniano competenze spese con generosità onestà e prontezza. Da dove nasce tutto questo se non da retta fede che non insegna né il meticciato né l'omogenizzazione selvaggia che persino la Chiesa ormai difende?
Signore da chi andremo?

RR ha detto...

Ma il "sensum fidei" del popolo, la "vox populi, vox Dei", se lo ricordano ancora, o hanno deciso che se il popolo non li segue, bisogna cambiare il popolo, magari importandolo dall'Africa e dal Medio Oriente?
E' quello che hanno fatto i laburisti in UK e i socialisti in Francia, e stan facendo i democratici in USA. Ma un conto è raccogliere voti per rimanere sempre al Governo, un altro raccogliere l'otto x mille da parte di mussulmani, che peraltro non si fa niente per convertire. O sperano si convertano da sè per la bella faccia di Galantino e soci ?
RR

mic ha detto...

Salvini sbaglia quando stigmatizza i vescovi perché parlano di politica. Un cristiano dovrebbe conteaddistinguersi anche per l'impegno politico e i suoi orientamenti.
Il problema sta nel fatto che vescovi come Galatino & C. predicano orientamenti secondo il mondo...

Paolo Pasqualucci ha detto...


@ I vescovi contro gli Alpini - Difendiamo gli Alpini contro i vescovi antiitaliani

1. La frase censurata dai vescovi proclama la difesa della Patria, non minaccia nessuno. Della patria e della "civilta' cristiana". Difesa "in armi", si capisce. Senno', come? Non e' una frase aggressiva, non esprime affatto una mentalita' guerrafondaia.
2. Si capisce che a certi vescovi (ma gli altri vescovi tacciono) la frase non piaccia. La "pastorale liquida" dilagante nella Gerarchia dal Concilio in poi, ha non solo abolito l'idea stessa di Patria, connessa a quella di nazione cattolica che va difesa anche con le armi dal nemico esterno ed interno, ma anche quella di Nazione sostituendola con quella di Umanita', di Genere Umano da unificare (senza convertirlo), anche se cio' (come si vede) comporti la distruzione delle antiche nazioni europee. Questi vescovi non riconoscono piu' nemmeno il concetto di "civilta' cristiana". Della "civilta' cristiana" la S. Messa VO era un elemento costitutivo. Abolitala e sostituitala con la "carnevalata" montiniano-bugniniana (L. Bouyer), come si poteva mantenere il senso di una tradizione spirituale che ci ancorava ad una "civilta' cristiana" e quindi a una nazione, a una patria che, quali che fossero le sue vicissitudini e le sue contraddizioni, pur sempre la rappresentava? Inoltre, con la politica delle continue richieste di scuse, i Papi postconciliari non hanno di fatto mandato al macero tutto il passato della Chiesa, anche nel temporale? Voglio dire, facendo della politica della Chiesa nel temporale di ogni erba un fascio, senza mai distinguere cio' che andava criticato da cio' che invece andava pienamente giustificato e fatto proprio anche oggi, a cominciare dalle Crociate, dalla difesa politica e militare dell'Italia e dell'Europa dall'invasione maomettana.
3. E come possono sostenere il valore della Patria vescovi che magari sono a favore della distruzione del matrimonio e della famiglia cattolici, programmato dalla parte deviata del clero per il prossimo Sinodo di Ottobre, con le aperture che sappiamo? Cancellata e avversata l'idea della Patria, tocca alla famiglia. E viceversa.
4. Bisogna sostenere l'on. Salvini nella svolta "patriottica" che egli sta cercando di imprimere alla Lega, togliendola dal truce particolarismo delle origini. Non credo si tratti di calcoli elettoralistici. Qui sono ormai in ballo esigenze elementari e fondamentali, esigenze di sopravvivenza nazionale, come popolo, come italiani, come etnia, non solo come societa'. Anche la recente proposta di Salvini di istituire di nuovo il servizio militare obbligatorio mi sembra, in linea di principio, valida e da sostenere. Rientra nella logica della "difesa della Patria", di una Patria italiana che, piaccia o meno, "gli altri" (dai "Poteri forti", al nemico interno, ai mussulmani) hanno tutto l'interesse a far sparire.

rr ha detto...

Dio, Patria, famiglia...
è da 70 anni che cercano di "farli fuori" dall'Italia.
I Cristiani devono occuparsi di politica, non la gerarchia, sec. me. O meglio: perché tenere "lectio magistralis" (LOL,LOL!)sul Corriere ( e dove se no?) sull'immigrazione e zitti e muti sull'aborto, il divorzio breve, lo sfascio continuo della famiglia, la disperazione dei ragazzi, la sorte dei Cristiani in Oriente (almeno in Francia suonano le campane: da noi ?), la crisi economica nata da una crisi finanziaria creata dai "soliti noti" (quelli che col VdR sono finalmente riusciti a mettere le mani su IOR e finanze vaticane in genere). E sicuramente mi dimentico altro....
Rr

Anonimo ha detto...

Sulla difesa dell'ambiente altro che "lectio magistralis"! Mi è capitato di leggere sul Fatto quotidiano del 13 agosto, p. 4, che i vescovi del Salento hanno stilato un documento (invitando a rifletterci su "tutto il popolo di Dio"), contro le trivellazioni nell'Adriatico. Sui siti della Conferenze episcopale pugliese e di tre diocesi interessate no ho trovato nulla: sono in clandestinità o divulgano i testi ai fedeli attraverso "Il Fatto Quotidiano", che sta ai vescovi pugliesi come "La Repubblica" sta a Qualcuno-molto-più-in-alto?
Se la protezione del mare e dei pesciolini merita tutto questo, certamente la CEI avrà fatto leggere dai pulpiti e studiare nelle assemblee del "popolo di Dio" documenti sul matrimonio (l'unico e vero), e sulla difesa dei bambini non nati, ma non trovo niente. Qualcuno mi può dare lumi?
Antonio V.

Antonio ha detto...

C'è stata questa mattina (ore 11) una trasmissione su Rai Tre ("Tutta la città ne parla", reperibile sul sito Rai)con la teologa Cettina Militello orgogliosa della censura alla preghiera degli alpini.
Questi sono alcuni commenti degli ascoltatori, ma la giuliva co-presentatrice ha dovuto ammettere con dispiacere che molti giovani erano intervenuti contro la censura:

messaggio a: Radio3
Le anime belle che parlano di dialogo , sanno che per dialogare bisogna essere in due? Mandate la teologa a dialogare con ISIS e affini. E che non raccontino che si possa accogliere all'infinito anche perché chi sopporta davvero il peso di questo esodo sono i poveretti , quelli che vivono nelle periferie e che si trovano a non avere più la loro vita. Le loro case non hanno più valore, e l'avevano comprata con la liquidazione ... Anime belle o ci siete o ci fate...
messaggio a: Radio3
Forse alla esimia teologa sfugge il fatto che la difesa cvi si riferisce la preghiera dell'alpino presuppone un attacco armato da parte di un aggresore esterno.
messaggio a: Radio3
Ma se passasse la ideologia della teologa che disprezza gli alpini !! Chi ci difenderà 'dall'isis e dai fondamentalisti ?
- See more at: http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/ContentItem-86eda014-6267-4885-94bd-b6402297dc14.html?refresh_ce#sthash.YbMPv2ji.dpuf
Antonio V.

bobo ha detto...

Ma questi pasticcioni velleitari dove credono di andare?Il capo straparla ed i sottoposti sragionano fino ad arrivare alle comiche ad opera di qualche curato .Riguardo agli alpini l'Italia politica non li vuole più e la chiesa 8 politica) si accoda da serva sciocca.Quando gli alpini combattevano con grande onore erano altri tempi e Sacerdoti profondamente cristiani avevano contribuito a plasmare generazioni di uomini forti ,tenacissimi e generosi. Adesso preti e soldati come quelli non ci servono più anzi ci fanno vergognare della nostra attuale miseria morale. Bobo

Anonimo ha detto...

Alpini = tradizione ! Orgogliosa tradizione italiana, di cui andare fieri. Ma la parola tradizione oggi è come un insulto per le troppe gerarchie ecclesiastiche, meglio abolire, vietare tutto ciò che ricorda i veri valori morali cristiani: Dio, Patria, Famiglia (quella vera...), in una parola la Fede Cattolica (quella vera...) !
E allora ben vengano i Salvini ! Ce ne fossero di più anche nel clero !

Anonimo ha detto...

La verità è che molti sacerdoti usciti dai seminari conciliaristi non sono cattolici ma equo-solidali filo comunisti.

La censura è la conseguenza di tale mentalità perfettamente mondana.

Da come celebrano la Santa Messa si comprende perfettamente dove stia il loro cuore.

Onore al REGGIMENTO ALPINI TAGLIAMENTO che per venti mesi fino agli ultimi giorni di aprile 1945 impedì alle orde comuniste l'ingresso e la conseguente presa della Venezia Giulia.

viva gli Alpini!

Silente ha detto...

La Chiesa è sempre stata pacifica, ma mai, mai "pacifista". Lo testimoniano la stragrande maggioranza dei Padri della Chiesa, il martirio della Legione Tebana, cristiana ma fedelissima all'Impero, S. Agostino, gli innumerevoli "Santi Militari" (Rino Cammilleri ha pubblicato un bel libro sull'argomento: I Santi militari, edito da Estrella de Oriente), il De laude novae militiae di San Bernardo di Chiaravalle, la Cavalleria (pochi sanno che l'ordinazione a cavaliere è un sacramentale), le Crociate, le guerre contro i Turchi e via nei secoli, fino alla benedizione papale all'Alzamiento spagnolo e alla conseguente Cruzada. Anche un recente Pontefice, certo non tradizionalista, fece l'apologia dell' "ingerenza umanitaria".
Persino il post-conciliare Catechismo ammette la legittimità del servizio militare e della difesa della Patria.
Di cosa cianciano, dunque, questi preti e vescovi veneti?

Anonimo ha detto...

tutta una volgare bufala di chi cerca pretesti

http://www.giornalettismo.com/archives/1874758/bufala-preghiera-dellalpino-vietata/

la gente vera sta dalla parte del Papa

mic ha detto...

L'ho scritto nell'apertura dell'articolo che la "variazione" della preghiera è di vecchia data e non è attribuibile ai vescovi veneti. Ne ero al corrente.
Il fatto in esame viene presentato come "bufala" perché evidentemente non si vuol tener conto che gli Alpini non hanno digerito il cambiamento (come non l'ha digerito mio marito che non ne ha mai tenuto conto nel suo lavoro di storico), mentre i vescovi (quelli veneti compresi) vorrebbero imporlo.
Del resto avrete notato l'evidente tentativo di Avvenire, che ho inserito nell'"Aggiornamento", di trasformare il tutto in una "tempesta in un bicchier d'acqua". L'articolo citato sopra tratto da giornalettismo fa il paio con questo tipo di informazione manipolatoria.

Ma c'è la questione di fondo della "modifica" ad un testo che rappresenta la modifica della filosofia che c'è dietro e che gli Alpini, insieme alla parte sana del Paese e della Chiesa non condividono. Forse riusciranno a pescare qualche "allineato" nelle nuove generazioni; ma è tutto da verificare.

Michela C. ha detto...

La cosa drammatica e' che anche i social sono pieni di pseudo cristiani pacifisti che appoggiano l'intervento dei vescovi e auspicano ulteriori rivisitazioni.

Silente ha detto...

Tale anonimo delle 14:58 sostiene, citando un sito evidentemente di sinistra, che la preghiera degli alpini venne modificata già nel 1972. Non ci credo, ma anche se fosse vero, l'argomentazione è riconducibile alla massima veneta: "xe pegio il tacon del buso". Peggio ancora. Sono certo che i bravi alpini continueranno a recitare la loro preghiera che, doverosamente, parla di difesa in armi della Patria e della civiltà cristiana.
Riguardo all'apodittica, indimostrata affermazione del citato anonimo: "la gente vera sta dalla parte del Papa", non merita neppure - almeno da parte mia - alcuna contestazione. Mi limito a dedicare a tale anonimo questo simpatico aforisma di Nicolas Gomez Davila: "Più che opinioni stupide ci sono stupidi che hanno opinioni".

Anonimo ha detto...

Certi (pseudo)teologi e sacerdoti potrebbero leggere più attentamente la bella preghiera per comprendere che le "armi" di cui parla sono la fede e l'amore...si dice chiaramente, "armati come siamo di fede e di amore", come anche l'articolo precisa. Immagino che queste buone persone si stracceranno le vesti quando nella liturgia delle ore pregano "Hai minacciato le nazioni, hai sterminato l'empio, il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre"... Tali cose strampalate vengono anche insegnate nelle aule dei seminari, tra l'altro, e dopo ci ritroviamo sacerdoti che non riescono a vedere gli alpini, ma che sono costretti a chiedere il loro aiuto per tante opere parrocchiali di carità...Purtroppo c'è tanta ideologia (e ipocrisia). Un seminarista

Mazzarino ha detto...

Ottimo Silente. Purtoppo il sottoscritto, è socio fondatore della Confraternita dei RUDI PAPISTI ROMAGNOLI, e non può che obbedire al comando dell'autorevolissimo anonimo delle 14.58. Il problema è capire a chi devo obbedire. Al Papa cattolico che ha detto a Gesù Cristo :vado in pensione ma mi tengo il munus d'ordine o a quello comunista cui hanno subappaltato, probabilmente con atto nullo e senza il permesso del Proprietario, il potere di giurisdizione? Come faccio autorevolissimo anonimo ad obbedirti dato che lo statuto vieta al rude papista romagnolo, in onore dei martiri delle Foibe, di Rolando Rivi, di don Pessina e delle altre centinaia di sacerdoti che sono stati torturati e straziati nelle nostre terre sotto la Falce e il Martello, di seguire un vescovo comunista!

Rr ha detto...

....sta col Papa...
A parte l' ovvia domanda: quale?
Ma se si sono organizzati un giubileo per riempire nuovamente la vuota Piazza S.Pietro ? ( notate come da mesi non sparano più cifre iperboliche ?). Stesso motivo, molto probabilmente, per il raddoppio delle udienze del mercoledi.
Non citano più le omelie del mattino a S.Marta, le famose omelie dell' albergo: come mai ? Non ci va più nessuno?

In compenso niente Messa solenne per l' Assunta.
Rr

Silente ha detto...

Rivolgiamoci alla bellissima figura del Beato Don Carlo Gnocchi, cappellano degli alpini, che si fece, alpino tra gli alpini, tutta la guerra e la ritirata in Russia. E sempre si conservò alpino. Che guardi con la necessaria, oh quanto necessaria, misericordia questi miseri vescovi e preti che spregiano la difesa in armi della Patria e della civiltà cristiana. Che rinsaviscano e che si convertano. Ne hanno un gran bisogno.

Anonimo ha detto...


@ Intervento del seminarista

Non per fare polemiche, ma le "armi" della preghiera non sono solo "la fede e l'amore" cioe' armi spirituali. Ci son anche quelle, naturalmente, come lei fa giustamente notare. Ma "le armi" menzionate nel passo che la Gerarchia attuale non vuole piu' vedere sono proprio "le armi" in senso stretto, le armi di chi combatte con le armi (fucili, cannoni, etc.) per difendere "la Patria e la civilta' cristiana" dai nemici.

T. ha detto...

http://www.iltimone.org/33583,News.html

mic ha detto...

Aggiungo, per il seminarista "pacifista", che gli Alpini appartengono alle Forze Armate non ad un ordine religioso e che anche per la Chiesa è ammessa la guerra giusta che è quella, come ben si coglie nella preghiera, difensiva, non aggressiva.

mic ha detto...

Il "buonismo" cieco e acritico, quando non è viltà, è ignoranza, pressappochismo o connivenza.

T. ha detto...

....
Dopo crocefissi, presepi e saggi natalizi nelle scuole, ora siamo alla messa al bando dell'orgoglio e della tradizione degli alpini. Tra un po' verrà abolito il «Credo» perché il versetto «credo nella Chiesa, una, santa, apostolica» potrebbe suonare offensivo verso altre comunità religiose. Poi arriverà la messa al bando dell'inno di Mameli, perché quel: «Stringiamoci a coorte, siam pronti alla morte» lo si può intendere come una minaccia contro chi viola il suolo patrio. E dai libri di storia sarà censurato il mormorio del Piave sul fatto che «non passa lo straniero». Ecco, dico questo per dire che può essere che Salvini esageri, ma sia chiaro che ancora prima esagera Alfano a giocare con le quote di immigrati per interessi personali. Esagera la Boldrini che vuole dare la cittadinanza a tutti, anche andando oltre lo ius soli. Ed esagerano certi vescovi, come quello di Vittorio Veneto, a scambiare la cristiana accoglienza con la scristianizzazione della storia, pure quella degli alpini.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/alfano-usa-i-profughi-unarma-1161187.html

Anonimo ha detto...

@ Mazzarino, da rude romagnolo mi consideri iscritto d'ufficio alla Confraternita e siccome, da buon romagnolo, agisco d'impeto e ritengo la razionale mente fredda un optional, io sto col presunto pensionato, sia come sia stato, di fatto defenestrato, ma Papa x sempre, del resto vista la mia storia familiare, mai fascisti, men che meno comunisti, costi quel che costi. Lupus et Agnus.

Anonimo ha detto...

Scusate ma credo che ci sia un equivoco. Il Seminarista (a proposito meglio non esporsi quando si è sotto schiaffo)non mi sembra affatto pacifista ,anzi....Bobo

RR ha detto...

RUDI PAPISTI ROMAGNOLI, accettate anche combattenti "d'oltre mare?"
RR

mic ha detto...

Bobo,
L'interpretazione del seminarista è molto bella e può darsi non sia un pacifista.
Ma non credo sia un caso se gli Alpini rifiutano di accettare la variazione che elimina l'accenno alle armi che sicuramente sono quelle di un corpo militare e chi le ha eliminate dal testo lo ha certamente fatto in chiave pacifista...

Anonimo ha detto...


@ La Chiesa e il mestiere delle armi

Cosa disse S. Giovanni Battista a quei soldati che erano venuti a battezzarsi da lui?
"Lo interrogarono pure dei soldati, chiedendo: " E noi, cosa dovremo fare?". Egli rispose loro: "Non fate violenza a nessuno ne' calunniate, e siate contenti della vostra paga" (Lc 3, 14). Poco prima lo avevano interrogato dei pubblicani, gli odiati esattori delle imposte,che volevano esser battezzati. "Maestro, che cosa dovremo fare?". Ed egli disse loro: "Non esigete niente di piu' di quanto vi e'stato fissato" (Lc 3, 12-13). Insomma, disse a tutti che la cosa essenziale era fare il proprio dovere e quindi essere onesti. Non incito' i soldati a ribellarsi o a disertare, a gettare le armi in nome della "pace" ma a fare il proprio dovere senza commettere gli abusi che affliggevano la milizia, quasi sicuramente di tipo mercenario: niente violenza (requisizioni, saccheggi) o calunnie (magari per far carriera, ingraziarsi il comandante), niente ribellioni con la scusa che il soldo era scarso.
Il "pacifismo" professato nella Gerarchia attuale e' figlio della mancanza di fede e della corruzione dei costumi. La Chiesa ha sempre distinto tra la guerra d'aggressione e quella giusta, difensiva. Le Crociate erano guerre tecnicamente offensive ma fatte per impedire la distruzione dei luoghi santi, per difenderli, e salvaguardare la cristianita' palestinese. Erano comunque una legittima controffensiva contro la secolare offensiva dell'Islam, mantenuta anche dall'endemica pirateria musulmana nel Mediterraneo (Saraceni, Barbareschi). La plurisecolare pirateria degli algerini a danno dei cristiani cesso' solo dopo la conquista francese, a partire dal 1830 (ci vollero parecchi anni per consolidarla). PP

Anonimo ha detto...

Da Il Giornale: La furia dello Stato islamico si abbatte nuovamente contro la religione cattolica. I militanti del califfo Abu Bakr al Baghdadi hanno distrutto il monastero di Mar Elian a Qaryatayn, vicino a Homs in Siria, costruito nel quinto secolo dopo Cristo. Decine di cristiani rapiti sono stati trasferiti dai jihadisti in una delle roccaforti del Califfato che si trova nel regione nord orientale della Siria.