Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 31 agosto 2015

Immigrazione e “parolinate”: osservazioni di cattolici

Riprendiamo dal sito bergoglionate :

Sì, parolinate, quelle espresse dal cardinale Segretario di Stato del Santo Padre Francesco, Pietro Parolin e perché, diciamocelo onestamente, qui due sono le cose: o si finge di non sapere, o si finge sapendo di fingere (non vogliamo usare di proposito il termine mentire perché sarebbe tutto un altro discorso).
Radio Vaticana ha riportato stralci dell’omelia di Parolin alla Messa al Policlinico Gemelli e dopo aver tentato di spegnere l’incendio acceso dal piromane segretario della CEI Galantino, a chi accusa la Chiesa di ingerenza quando parla di immigrazione, il cardinale risponde così:
“Io credo che la Chiesa deve parlare e deve parlare anche su questo tema dell’immigrazione, soprattutto nel senso di chiedere a tutti uno spirito e un’apertura all’accoglienza, a non avere paura dell’altro, e a cercare di integrare le differenze per costruire un mondo più giusto e solidale”.
E di questo vogliamo parlare anche noi non solo perché siamo “membra vive della Chiesa”, ma perchè siamo anche cittadini di questa Nazione, ed essendo nel mezzo (tra voi Pastori e i politici) spesso veniamo tirati di qua e di la e di questo, scusate, siamo anche un po’ stufi, soprattutto quando non si dicono le cose come stanno.
Siamo stanchi di questo idolo invocato quale “spirito di apertura” e di accoglienza, soprattutto quando lo Stato Vaticano non ci dice dove dobbiamo accoglierli, in quali strutture e soprattutto chi deve pagare?
Siamo stanchi che si confonda l’impossibilità oggettiva di non poter accogliere “tutti e chiunque” con “la paura”, ma stiamo scherzando? ma paura di chi e di che? Noi non crediamo che l’Isis colpirà attraverso queste immigrazioni, ma santo cielo, basta con questo “non aver paura dell’altro” e ci venga spiegato a quale integrazione ci si riferisce: siamo al sincretismo delle identità culturali?
Siamo stanchi delle frasi ad effetto e degli slogan: “per costruire un mondo più giusto e solidale”, cioè abbiamo bisogno dell’immigrazione forzata per costruire un mondo giusto e solidale?
Una volta la Chiesa parlava usando le frasi del Vangelo, dove sono finite? E di grazia, dove sono questi slogan espressi, nei Vangeli?

Ci sono migliaia di Famiglie con figli che in Italia vivono nell’emergenza perché vivono con 1500 euro al mese e non arrivano alla fine del mese e voi, Gerarchia cattolica, avete il coraggio di rivolgervi così magari alimentando sensi di colpa o peggio, alimentando davvero risposte inquietanti o del tipo: no scusi Parolin, ma perché non integrate questi immigrati nella Città del Vaticano o nelle centinaia di strutture cattoliche in disuso o adibite ad hotel di gran lusso a cento euro al giorno?

Noi abbiamo una sola entrata – quando va bene – e ci chiedete soldi, TUTTI: lo Stato ce li prende (trattenute e siamo arrivati al 50%), Voi li chiedete quasi ricattandoci moralmente, ora li dobbiamo anche agli immigrati… per non parlare dell’aiuto alla parrocchia, alla Caritas, alle missioni, no scusate, andiamo a rubare per soddisfare tutte le vostre richieste?

Le strutture dell’Italia sono al collasso e le tasse che ci hanno inflitto sono altissime, siamo quasi a trattenute da usura, ma nessun Vescovo e neppure lei, Parolin, si è mai alzato per difendere i nostri stipendi da fame.
Certo, Parolin ragionevolmente dice:
“Il mio vorrebbe essere, davvero, un appello a tutti a fare il loro dovere. E se qualcuno non lo fa, pensi a qual è la sua responsabilità. Veramente, uniamo le forze per cercare di rispondere a questa emergenza. È un problema mondiale, un problema che esige una risposta ai diversi livelli, con diverse responsabilità, ma che deve vederci tutti coinvolti”.
Bene, cominciamo allora a fare nomi e cognomi di chi deve assumersi queste responsabilità. È facile parlare sempre ad anonimi, gli appelli a tutti sono quelli che in genere finiscono per non coinvolgere nessuno. Vero è che noi crediamo in quell’assumersi le responsabilità attraverso le quali poi ognuno di noi risponderà a Dio in base a Mt. 25,31-45 ma risponderete anche voi del carico pesante, del fardello pesante che avete imposto sulle nostre spalle con certi appelli che non risolvono i problemi ma li inaspriscono e li aggravano ulteriormente.

Le sue, Parolin, sono davvero “parole vuote di contenuto”, non sono di aiuto e non aiutano ad affrontare i problemi dell’immigrazione.
Parole, parole, parole, parole, soltanto parole, come ci cantava la grande Mina.
Ci perdoni se abbiamo un po’ giocato con il suo cognome, ma nulla avviene per caso.

Eminenza, il Catechismo della Chiesa Cattolica dice che le autorità delle nazioni hanno il diritto e il dovere di limitare il numero delle nuove entrate in vista del bene comune ( Catechismo della Chiesa Cattolica n. 2241 ) e lascia alle autorità civili il compito “loro proprio” di valutare le capacità concrete di accoglienza e di integrazione della nazione e, in base a ciò, di studiare i mezzi legislativi adeguati e proporzionati, a seconda delle situazioni concrete, per regolare i flussi migratori e tutelare la comunità anche da fenomeni di criminalità che possono approfittare dei flussi migratori stessi. Le nazioni sono le famiglie dei popoli e, come nelle famiglie degli individui, l’accoglienza e l’ospitalità può avvenire solo nella misura del possibile e nella salvaguardia dell’autonomia, dell’identità e dell’esistenza della famiglia stessa.

E per evitare di dire noi “parolinate”, lasciamo ora spazio al grande cardinale Giacomo Biffi, che diceva:
“È incontestabile, per esempio, il principio che a ogni popolo debbano essere riconosciuti gli spazi, i mezzi, le condizioni che gli consentano non solo di sopravvivere ma anche di esistere e svilupparsi secondo quanto è richiesto dalla dignità umana. (…) ma non se ne può dedurre – se si vuol essere davvero “laici” oltre tutti gli imperativi ideologici – che una nazione non abbia il diritto di gestire e regolare l’afflusso di gente che vuol entrare a ogni costo. Tanto meno se ne può dedurre che abbia il dovere di aprire indiscriminatamente le proprie frontiere…”
e diceva anche a proposito dell’INTEGRAZIONE:
Bisogna perciò concretamente operare perché coloro che intendono stabilirsi da noi in modo definitivo “si inculturino” nella realtà spirituale, morale, giuridica del nostro paese, e vengano posti in condizione di conoscere al meglio le tradizioni letterarie, estetiche, religiose della peculiare umanità della quale sono venuti a far parte”.
Riportiamo ancora alcuni passaggi del testo del cardinale Biffi perchè ci sembra proprio dimenticato e che nessun prelato è riuscito ad eguagliare o a superare:
“Che cosa diremo di illuminante e di pratico alle comunità cristiane, che di questi tempi sono per la verità afflitte da poca chiarezza di idee e da molte incertezze comportamentali?
…. i nostri fedeli non devono nutrire complessi di colpa a causa delle emergenze anche imperiose che essi con le loro forze non riescono ad appianare. Sarebbe un implicito, ma comunque intollerabile e grave “integralismo” il credere che le aggregazioni ecclesiali e i cattolici possano essere responsabilizzati di tutto.
Qualche volta i malintesi sono involontariamente propiziati dalle pubbliche autorità che, quando non sanno che pesci pigliare, fanno appello alle nostre supplenze e fatalmente ci coinvolgono (dando in tal modo implicito riconoscimento che le organizzazioni ecclesiali sono tra quelle che in Italia riescono ancora a funzionare).
(...) Dovere statutario della Chiesa Cattolica e compito di ogni battezzato è di far conoscere esplicitamente Gesù di Nazaret, il Figlio di Dio morto per noi e risorto, oggi vivo e Signore dell’universo, unico Salvatore di tutti.
Tale missione può essere coadiuvata ma non surrogata dall’attività assistenziale che riusciremo a offrire ai nostri fratelli. Suppone la nostra attitudine al dialogo sincero, aperto, rispettoso con tutti, ma non può risolversi nel solo dialogo. È favorita dalla conoscenza oggettiva delle posizioni altrui, ma si avvera soltanto nella conoscenza di Cristo cui noi riusciamo a portare i nostri fratelli, che sventuratamente ancora non ne sono gratificati.
Inoltre l’azione evangelizzatrice è di sua natura universale e non tollera deliberate esclusioni di destinatari. Il Signore non ci ha detto: “Predicate il Vangelo ad ogni creatura, tranne i musulmani, gli ebrei e il Dalai Lama” (cf Mc 16,15). Chi ci contestasse la legittimità o anche solo l’opportunità di questo annuncio illimitato e inderogabile, peccherebbe di intolleranza nei nostri confronti: ci proibirebbe infatti di essere quello che siamo, vale a dire “cristiani”; cioè obbedienti alla chiara ed esplicita volontà di Cristo.
È molto importante che tutti i cattolici si rendano conto di questa loro indeclinabile responsabilità. E per essere buoni evangelizzatori, persuasi dentro di sé e persuasivi nei confronti degli altri, essi devono crescere sempre più nella intelligenza e nella gioiosa ammirazione degli immensi tesori di verità, di sapienza, di consolante speranza che hanno la fortuna di possedere: è una effusione sovrumana, anzi divinizzante di luce, assolutamente inconfrontabile con i pur preziosi barlumi offerti dalle varie religioni e dall’Islam; e noi siamo chiamati a proporla appassionatamente e instancabilmente a tutti i figli di Adamo.
(...) Agli immigrati cattolici – quale che sia la loro lingua e il colore della loro pelle – bisogna far sentire nella maniera più efficace che all’interno della Chiesa non ci sono “stranieri”: essi a pieno titolo entrano a far parte della nostra famiglia di credenti, e vanno accolti con schietto spirito di fraternità.
(..) Gli appartenenti alle religioni non cristiane vanno amati e, quanto è possibile, aiutati nelle loro necessità. Da alcuni di loro – segnatamente dai musulmani – possiamo tutti imparare la fedeltà ai loro esercizi rituali e ai loro momenti di preghiera, ma non tocca a noi prestare positive collaborazioni alla loro pratica religiosa.
A questo proposito, è utile richiamare quanto è disposto dalla Nota CEI del 1993, già citata: “Le comunità cristiane, per evitare inutili fraintendimenti e confusioni pericolose, non devono mettere a disposizione, per incontri religiosi di fedi non cristiane, chiese, cappelle e locali riservati al culto cattolico, come pure ambienti destinati alle attività parrocchiali” (n. 34).
(...) In un’intervista di una decina d’anni fa, mi è stato chiesto con molto candore e con invidiabile ottimismo: “Ritiene anche Lei che l’Europa o sarà cristiana o non sarà?”. Mi pare che la mia risposta di allora possa ben servire alla conclusione del mio intervento di oggi.
Io penso – dicevo – che l’Europa o ridiventerà cristiana o diventerà musulmana. Ciò che mi pare senza avvenire è la “cultura del niente”, della libertà senza limiti e senza contenuti, dello scetticismo vantato come conquista intellettuale, che sembra essere l’atteggiamento largamente dominante nei popoli europei, più o meno tutti ricchi di mezzi e poveri di verità. Questa “cultura del niente” (sorretta dall’edonismo e dalla insaziabilità libertaria) non sarà in grado di reggere all’assalto ideologico dell’Islam, che non mancherà: solo la riscoperta dell’avvenimento cristiano come unica salvezza per l’uomo – e quindi solo una decisa risurrezione dell’antica anima dell’Europa – potrà offrire un esito diverso a questo inevitabile confronto.
Purtroppo né i “laici” né i “cattolici” pare si siano finora resi conto del dramma che si sta profilando. I “laici”, osteggiando in tutti i modi la Chiesa, non si accorgono di combattere l’ispiratrice più forte e la difesa più valida della civiltà occidentale e dei suoi valori di razionalità e di libertà: potrebbero accorgersene troppo tardi. I “cattolici”, lasciando sbiadire in se stessi la consapevolezza della verità posseduta e sostituendo all’ansia apostolica il puro e semplice dialogo a ogni costo, inconsciamente preparano (umanamente parlando) la propria estinzione.
La speranza è che la gravità della situazione possa a un certo momento portare a un efficace risveglio sia della ragione sia dell’antica fede.
È il nostro augurio, il nostro impegno, la nostra preghiera”.
E anche il nostro.

24 commenti:

ettore ha detto...

E' tragico dover constatare che troppi di noi cattolici - inclusi anche i nostri maestri della fede, quelli delle alte sfere - non conosciamo o non ricordiamo o non gradiamo ricordare quello che è compendiato nel Cathechismo. Troppi ci professiamo discepoli di Cristo ma non conosciamo o non ricordiamo o non gradiamo mettere in pratica i Suoi Insegnamenti.
Pochi cattolici, interrogati sulla Dottrina della Chiesa, otterrebbero la sufficienza, inclusi principi, vescovi, teologi, pastori e conseguentemente tante pecorelle lasciate senza custodia, abbandonate..
Servirebbero testimoni come San Paolo "Ritengo infatti che Dio abbia messo noi, gli apostoli, al’ultimo posto, come condannati a morte, poiché siamo diventati spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini. Noi stolti a causa di Cristo ... siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, fino ad oggi " (1 Cor. 4, 9-13).

Anonimo ha detto...

OT A proposito di parolinate, ho visto un sito arabo sottotitolato in inglese in cui c'era un ampio tariffario per migranti che vogliono sbarcare in Europa, si parte da un prezzo minimo di 2.500 dollari pro capite, fino ad arrivare a 5/6.000 dipende da dove si vuole sbarcare, sono tracciati gli itinerari e passati in visione i mezzi di imbarco, fornite le coordinate per i transfer bancari......c'è ancora che crede alla favola dei poverini che.......

Claudius ha detto...

Parolin, un altro luminoso esempio della decadenza intellettuale della Chiesa 2.0.

Anonimo ha detto...

Cara Mic, oggi queste parole di Parolin sono uno schiaffo in faccia alla figlia di quei due poveri pensionati massacrati da quell'ivoriano, laggiù in Sicilia: un migrante? un povero profugo? perché non se lo è preso in casa Parolin? Magari così sarebbe toccata a lui la coltellata, non a quel povero Cristo, tanto i preti debbono essere pronti al martirio. Dio salvi e benedica Salvini e gli assicuri la vittoria su questo branco di impostori e ingannatori che vogliono farci invadere, assassinare, sottomettere da questi nuovi barbari (e magari anche stuprare le nostre figlie, moglie, sorelle).
....

Francesco ha detto...

Intanto, da quest'anno, mi sono messo a posto la coscienza decidendo in via definitiva di devolvere allo Stato (anzichè alla Chiesa cattolica italiana) l'otto per mille e devolvendo alla Fraternità Sacerdotale S. Pio x (oramai l'ultima entità ancora cattolica rimasta in Italia) il 5 per mille. Punto.
Per quanto riguarda il Catechismo della Chiesa Cattolica, è chiaro che ormai i fedeli comuni non lo conoscono più, mentre i religiosi, vescovi e sacerdoti lo boicottano completamente in tutto ciò che dicono e fanno. Anche perchè, se seguissero alla lettera il Catechismo del 1992, diventerebbero del lefebvriani. Comuqnue, quando devo valutare qualsiasi affermazione di un prete o di un vescovo per stabilire se essa sia o meno cattolica, la confronto con quanto dice il Catechismo. Bergoglio non rispetta pressochè in nulla ciò che dice il catechismo e questo basta per affermare che egli non è in linea con il magistero ufficiale della Chiesa.

ettore ha detto...

Mic, non so se conosce già questi video:

http://www.iltimone.org/33609,News.html
ALLA SCOPERTA DEL NOSTRO TESORO PIÙ GRANDE: LA SANTA MESSA. ONLINE UN CORSO IN QUATTRO PUNTATE
Si è svolto in quattro serate, tra il 15 aprile e il 27 maggio scorsi, il corso di introduzione alla santa Messa tenuto da don Andrea Brugnoli, parroco di S. Zeno in Zai (Verona), fondatore del movimento di apostolato giovanile Sentinelle del Mattino.

Il corso, un piccolo capolavoro di catechesi su cose “alte” – e non sul “fumo” spesso veicolato da tanti incontri e tante iniziative di pastorale, giovanile e non – è online. Quattro video, girati nella chiesa del Centro per la Formazione alla Nuova Evangelizzazione, in via Righi 2 a Verona, che sono una risorsa preziosa, da usare e diffondere.

Giacomo ha detto...

Solidarismo ridicolo e ipocrita. E per importelo usano gli argomenti più demenziali, tipo: Un tempo siamo stati emigranti anche noi italiani, non dimentichiamolo! (non dimentichiamo allora anche che noi non andavamo in Argentina o in Brasile per sottometterne gli abitanti alla barbara legge di una falsa religione o per depredarne le ricchezze); oppure: L'Europa è condannata dalla demografia: dobbiamo accogliere i migranti per il bene del nostro welfare: altrimenti chi pagherà le nostre pensioni? (se anche fosse vero, e non lo è, perché allora non scegliere immigrati cattolici, o immigrati asiatici non islamici, magari gente che ha voglia di lavorare anziché di delinquere?); oppure: La causa dei loro mali siamo noi, dobbiamo prenderceli per risarcirli (ehi, dico, sveglia! dal colonialismo, che è poi l'unico momento in cui questi popoli hanno ricevuto qualche barlume di civiltà, è passato mezzo secolo abbondante!); o ancora: È un processo contro cui non possiamo fare niente: il grande movimento migratorio è inarrestabile (bella questa, chi te l'ha raccontata? i mezzi tecnici per fermare il "grande movimento migratorio" li abbiamo tutti: basta volerli usare).

Sull'invasione spacciata per "fuga dalla guerra" la Chiesa sta giocando una brutta, sporca e miope partita. Presentando l'accoglienza del "profugo" come nucleo forte del messaggio evangelico, i vertici vaticani stanno firmando il suicidio del Cattolicesimo, perché così facendo hanno spostato, stoltamente, il nocciolo della religione cattolica dal campo dello storicamente inverificabile (e quindi infalsificabile) a quello dello storicamente verificabile (e quindi falsificabile): la Storia si incaricherà di dimostrare che quel tipo di accoglienza è in realtà l'innesco di una drammatica spirale di violenze, se non di una guerra; e di fronte a questa evidenza saranno in molti a concludere che il messaggio proclamato dalla Chiesa è stato smentito dai fatti, e che di quei tragici fatti la Chiesa si è resa corresponsabile.

Anonimo ha detto...

E ' vero, ottimo corso, ben fatto. Lo postarono su MIL.. Assolutamente da vedere. Ho chiesto al mio parroco di visionarlo per proiettarlo in parrocchia.

Xz

T. ha detto...

Sì , hanno un linguaggio a dir poco ciclotimico :
1- inneggiano alla pillola e/o all'aborto e/o alle unioni omosex POI piangono finte lacrime perche' non nascono bambini e non c'e' chi paga le pensioni;
2- ci dicano una buona volta quante svalangate di persone devono riversare sull'Italia , ex nazione , attuale regione dell'europa , così li andiamo a prendere direttamente senza farli morire nascosti nei camion freezer e, come se non bastasse , dobbiamo assistere anche alle loro finte lacrime di coccodrillo ;
3 - come li integrano ? Basta toccare il suolo italiano et........voila'sono integrati ?
4 -come li mantengono ? Gratis et amore Dei fino all'eta' della pensione ?
5 -non si costruiscono case popolari a riscatto neanche per gli italiani , dove li ospiteranno questi sradicati ?
6 -hanno pensato ai ricongiungimenti famigliari ?
7 -faranno come i ...bip.... che richiedevano il ricongiungimento dei famigliari , poi l'invalidita'e l'indennita' di accompagnamento e ottenutolo li rispedivano al di la'dell'oceano ?
8 -faranno come per i ....bip...per i quali stanziarono 300 euro cadauno perche' se ne andassero , salvo poi vederseli rientrare
da un'altra entrata ?
9 -i trasporti fanno pena , i servizi fanno pena , siamo diventati prigionieri in casa nostra , pero' loro......accolgono , integrano...

La realta' e' che siamo solo vacche da mungere , pieni di tasse fino alla cima dei capelli

Gederson ha detto...

“Io credo che la Chiesa deve parlare e deve parlare anche su questo tema dell’immigrazione, soprattutto nel senso di chiedere a tutti uno spirito e un’apertura all’accoglienza, a non avere paura dell’altro, e a cercare di integrare le differenze per costruire un mondo più giusto e solidale”.

Questo discorso di apertura (parola amata per tutti progressiste) è finito con una Chiesa senza muri e senza diffesa contro i loro nemici. È utilile ricordare che attraverso una fessura (apertura) è entratato il fumo di Satana nella Chiesa, come diceva Paolo VI:

"Io debbo accusare la sensazione - dice nel 1972 - che da qualche fessura sia entrato il fumo di satana nel tempio di Dio. C’è il dubbio, l’incertezza, la problematica, l’inquietudine, l’insoddisfazione, il confronto, non ci si fida più della Chiesa. Ci si fida del primo profeta profano che viene a parlarci da qualche giornale o da qualche moto sociale per rincorrerlo e chiedere a lui se ha la formula vera della vita."

Il discorso Parolin è un discorso che manca parola per una classificazione. La Chiesa deve parlare dell'imigrazione, chiedere a tutti un spirito e un'apertura all'accoglienza, deve fare con che stranieri se sentono italiani. Quindi, la Chiesa che non voglie convertire a nessuno di altre religione voglie convertire gli italiani in stranieri e gli stranieri in italiani, come ha fatto con noi cattolici. Sarà assurdo dire che pensano che gli imigrante sono italiani anonimi?

La Chiesa sempre ha insegnato l'ospitalità verso gli stranieri per motivi religiosi. Non conosco bene l'insegnamento tradizionale della Chiesa sull'ospitalità, ma il pocchettino che me ricordo è che l'insegnamento era più per questioni di fatto che di diritto. Non era un'insegnamento come questo che sembra avere la finalità di fare scomparire la differenza tra abitanti locali e imigrante. Questo non è possibile senza la distruzione della cultura locale.

Il potere di distruzione della Chiesa conciliare è troppo pericoloso per ogni paesi, ma per l'Italia è più pericoloso che per tutti gli altri paesi, perchè l'Italia è il paese più prossimo della Chiesa. Una Chiesa senza muri può diventare l'Italia un paese senza muri...

Anonimo ha detto...

MANTOVA. Fare sentire una famiglia e parte della comunità cristiana chi non si sente tale o non lo è secondo la definizione tradizionale della Chiesa. Tutto questo alla festa della parrocchia di San Pio X, intitolata quest’anno “Benvenuti in famiglia” che si terrà da giovedì 3 a domenica 6 settembre, quando il momento di preghiera in chiesa che conclude ogni serata, sarà rivolto sabato a chi si “rimette in cammino”, ovvero la voce di separati, divorziati e nuove unioni, di San Pio e di altre parrocchie, che forniranno le loro esperienze e testimonianze, seguendo il “nuovo corso” di Papa Francesco che di recente ha mostrato segnali di apertura verso chi ha avuto un matrimonio fallito e chi ha deciso di intraprendere una nuova unione, sia risposandosi sia con una semplice convivenza.
«E’ stata una mia idea in quanto essendo lo slogan della festa “Benvenuti in famiglia” ho voluto invitare quelle persone che si sentono in conflitto, che hanno vissuto cristianamente e che voglio continuare a farlo» spiega il vicario parrocchiale don Simone Zacchi.
L'aperitivo al Sinodo......

hr ha detto...

http://www.ilgiornale.it/news/politica/macch-poveri-e-disperati-questi-sono-falsi-profughi-1165168.html

Josh ha detto...

http://www.ilgiornale.it/news/politica/leggere-corano-capire-che-lislam-non-si-fermer-1103020.html

Giacomo ha detto...

Il potere di distruzione della Chiesa conciliare è troppo pericoloso per ogni paesi, ma per l'Italia è più pericoloso che per tutti gli altri paesi, perchè l'Italia è il paese più prossimo della Chiesa.

PERFETTO. Per questo bisogna negare a questa Chiesa l'8 per mille e fare tutto il necessario per intimare a questi preti della accoglienza farisaica di smetterla. Fargli capire che con il popolo cattolico hanno chiuso! Alle udienze del papa di Lampedusa non ci va più nessuno. Ma non se ne rendono conto? I cattolici vogliono un papa che li difende dall'islam, mica uno che ci va a braccetto.

hr ha detto...

Le lamentazioni emblematiche di coloro che non sono ancora compiutamente soddisfatti:

A due anni dall'elezione al soglio pontificio e a poche settimane dall'apertura del Sinodo sulla famiglia, MicroMega dedica un intero volume a papa Francesco. Attaccato dai settori più tradizionalisti della curia, Bergoglio è difeso da quelli più aperti e sempre più anche dall’area del ‘dissenso’. Ma è vera rivoluzione? Quanto nell'operato del papa “qui sibi nomen imposuit Fransciscum” è puro maquillage e quanto invece Bergoglio sta davvero mettendo in discussione la graniticità di un sistema che sembrava intangibile? Infatti, se su alcune questioni l'intervento di Francesco sembra più deciso, in altre – soprattutto quelle legati alla morale familiare e ai diritti civili – il suo pontificato appare in sostanziale continuità con quelli precedenti.
Bergoglio continua a ‘bucare’ il video, su questo non c’è dubbio, e i mass media non cessano di accogliere ogni sua mossa come una ‘rivoluzione’. Gli ultimi esempi in ordine di tempo sono costituiti dalla promulgazione dell’enciclica Laudato si’ e dalla pubblicazione del documento preparatorio del prossimo sinodo. Rimane il fatto che, considerati in maniera non pregiudiziale, gli atti di papa Francesco non appaiono affatto rivoluzionari. Hanno però un pregio: vengono populisticamente incontro a una comunità dei fedeli assetata di novità.

hr ha detto...

http://www.welt.de/kultur/article145798638/In-Italien-versorgt-die-Mafia-die-Fluechtlinge.html
In Italia è la mafia ad occuparsi dei migranti
Berlino, 1 set 08:31 - (Agenzia Nova) - In Italia è la mafia a trarre il maggiore profitto dalla gestione dei centri di accoglienza per i migranti, scrive il tedesco "Die Welt": da lungo tempo la mafia italiana ha sostituito lo Stato sociale e utilizza i centri per reclutare nuove leve. I clan si occupano del lucroso business della gestione dei profughi, e anche l'indotto è in gran parte controllato dalla mafia, che incassa così i contributi fissi per l'accoglienza dei migranti, cui danno da mangiare cibo spazzatura. E l'attuale emergenza immigrazione arricchisce sempre più le loro casse. A Roma - scrive "Die Welt" - è la mafia a dominare su interi quartieri periferici, dove con la violenza e la benedizione di prelati e politici condiscendenti, gestisce tranquillamente un suo sistema bancario, un personale sistema di giustizia, l'assistenza sociale, l'approvvigionamento delle droghe, lo smaltimento dei rifiuti e il settore edilizio, creando così una vera e propria società neofeudale.

Anonimo ha detto...

Qualcuno che conosce il tedesco scriva, per favore, al suddetto giornale Die Welt che. magari la mafia comandasse solo a Roma, purtroppo comanda non solo in tutta Italia, ma anche nella loro cara Germania o fanno finta o non se ne sono accorti? Svegliati Europa,le mafie fanno affari con tutti, anche quelle non italiane, fra canaglie senza scrupoli ci si intende sempre, cane feroce non morde cane feroce se non indotto o istigato.....

mic ha detto...

l'indotto è in gran parte controllato dalla mafia, che incassa così i contributi fissi per l'accoglienza dei migranti, cui danno da mangiare cibo spazzatura.

Poveri migranti! Criminali gli italiani!

Che ci sia una speculazione intorno a questo indegno traffico, facilitato dai fondi europei che servono a mantenere in Italia il grosso del problema, è un fatto. Ma ridurlo a questo è la solita palata di fango sull'Italia e gli italiani, che sono quelli che stanno subendo...

Josh ha detto...

da hr
"Bergoglio continua a ‘bucare’ il video, su questo non c’è dubbio..."

vedendo il calo delle presenze nelle Sue piazze, messo in evidenza giorni fa anche da Magister,
poi il continuo Suo battere e ribattere sulle meraviglie dell'immigrazione, quando molti italiani ne hanno già pagato in prima persona in incontri molto ravvicinati,

o, nel piccolo, la maggior parte delle persone, di ogni gnere ed estrazione, che conosco, appena lo intravedono cambiano canale,
qualche dubbio su questa asserzione l'avrei.

Anonimo ha detto...

Ma per favore......domenica all'Angelus erano poche centinaia, ripresi da vicinissimo col grand'angolo, e non solo Magister, anche siti esteri pubblicano le foto di p.zza S.Pietro deserta, tanto che si fanno le udienze in sala Nervi neanche piena a metà, ma era solo l'antipatico tedesco che svuotava.... ad essere sincero, durante gli ultimi tempi la piazza era vuota anche con GP2, le poche volte che sono capitato a Roma, papa Benedetto regnante, era stracolma, anche sala Nervi, sarò stato fortunato????? Io non mi degno neppure di cambiare canale, non accendo la tv e basta, ne ho le....piene di scemate di ogni genere.Lupus et Agnus.

Josh ha detto...

http://www.today.it/cronaca/profugo-chieti-calciatore.html#_ga=1.204425488.1828426093.1441122021

Rr ha detto...

La guerra in Afghanistan è del 2001, però scappano solo ora? Quella in Irak è Finita nel 2004, però scappano solo ora?In Siria c' è casino da 4 anni, pero' fuggono solo ora? la Libia è un disastro da 5 anni, però è diventata solo ora un' autostrada per gli Africani che scappano da quale guerra? Quella del Centrafrica? NO. Quell del Mali? NO. Ed allora?
MA NESSUN GIORNALISTA PONE UFFICIALMENTE QUESTE DOMANDE?
Rr

Josh ha detto...

Galantino tace in questi giorni?
Non ha qualcun'altro dei suoi numinosi consigli sui benefici dell'immigrazionismo?
Perchè non va al centro di Mineo?

o qui:

http://www.ilgiornale.it/news/milano/milano-ancora-orrore-dagli-immigrati-stuprano-47enne-italian-1163983.html

T. ha detto...

L'attuazione del bene : il proprio !
Ha ancora significato " portare il giogo " ?

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-e-ora-i-gesuiti-usa-chiedono-le-nozze-per-i-sacerdoti-13712.htm