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lunedì 3 agosto 2015

La Basilicata è la prima regione italiana a vietare l’indottrinamento gender nelle scuole

Potenza, 28 luglio 2015. La Basilicata è la prima regione italiana ad approvare una mozione contro l’insegnamento del gender nelle scuole. In passato la Regione Lombardia aveva voluto una mozione a sostegno della famiglia naturale, suscitando l’ira dell’Arcigay: “abominevole, intrisa di odio”.

A dare la notizia in anteprima è il portale Notizie ProVita dell’omonima Associazione no profit che si occupa di promuovere i valori della vita, dal concepimento fino alla morte naturale, e della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna.

Riferisce Notizie ProVita: “Avevamo scritto qualche giorno fa che in Regione Basilicata era stata presentata una mozione che esprime la contrarietà delle Istituzioni regionali a che nelle scuole si attuino progetti educativi ispirati all’ideologia gender”.

Ancora: “La signora On. Paola Concia, nella foto, era probabilmente presente anche alla votazione: non crediamo ne sia rimasta contenta. Infatti il Consiglio Regionale ha approvato la mozione con una maggioranza trasversale di persone evidentemente ragionevoli e di buon senso.”

Il Consigliere regionale Aurelio Pace ha dato la notizia su Facebook: “Passata a maggioranza la mia mozione su “Ruolo della famiglia e teoria del gender”. 8 voti favorevoli (Pace (GM), Rosa (FDI), Napoli (FI), Mollica (UDC), Bradascio (PP), Spada (PD), Galante (RI), Castelgrande (PD), 6 contrari (Santarsiero (PD), Cifarelli -PD), Lacorazza (PD), Polese (PD), Perrino (M5S), Romaniello (GM), 1 astenuto (Giuzio -PD). Una grande vittoria. Noi ci crediamo”.

“Una mozione trasversale, redatta anche grazie alla consulenza esterna di ProVita, con cui la Regione Basilicata dimostra che anche nelle Istituzioni il buon senso può prevalere sulle preclusioni ideologiche e sulla follia gender”, commenta ProVita.
La mozione intende impegnare il Governo Regionale affinché nelle scuole di ogni ordine e grado in Basilicata:
  • non venga introdotta la “teoria del gender” e che venga rispettato il ruolo della famiglia nell’educazione all’affettività e alla sessualità, riconoscendo il suo diritto prioritario ai sensi dell’art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e dei decreti che riconoscono le scelte educative dei genitori (artt. 1.2, 3.3 e 4.1 del DPR 275/99, art. 3 del DPR 235/97, artt. 2.3, 2.6 e 3 del DPR235/2007 e il Prot. AOODGOS n. 3214 del 22.11.2012); – sia oggetto di spiegazione e di studio la ragione per la quale la nostra Costituzione, all’art.29, privilegi la “famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”, della quale “riconosce” gli speciali diritti, diversamente da ogni altro tipo di unione; 
  • si educhi a riconoscere il valore e la bellezza della differenza sessuale e della complementarietà biologica, funzionale, psicologica e sociale che ne consegue. In questo modo gli studenti impareranno anche che la madre e il padre, nella famiglia, ancor più che nel mondo del lavoro o in altri contesti, apportano la loro propria ed insostituibile ricchezza specifica; 
  • si educhi al rispetto del corpo altrui ed al rispetto dei tempi della propria maturazione sessuale ed affettiva. Questo implica che si tenga conto delle specificità neurofisiologiche e psicologiche dei ragazzi e delle ragazze in modo da accompagnarli nella loro crescita in maniera sana e responsabile, prevedendo corsi di educazione all’affettività e alla sessualità, concordati con i genitori e non imposti senza alcuna informazione al riguardo e senza consenso esplicito e consapevole.
Segue il testo completo della mozione approvata.
Il Consigliere regionale Gianni Rosa (FdI) ha diffuso sulla sua pagina Facebook il documento ufficiale dove si elencano i votanti a favore e contro, così commentando la notizia: “Mozione per evitare l’introduzione della teoria gender nelle scuole lucane, approvata. Che esista o no, questa teoria, è bene puntualizzare la nostra posizione. Ecco chi ha votato contro!”.

Parte della stampa locale, impegnata in una campagna di boicottaggio, aveva precedentemente affermato che “non esiste alcuna teoria del gender”, cercando di minimizzare la cosa ed aprendo una vera “caccia alle streghe” su internet; ProVita, come pure la votazione politica contro tale teoria, hanno invece dimostrato che esiste eccome (qui il dossier dettagliato) e che la politica è ancora attenta alle questioni etiche, oltre i diktat di partito e le pressioni di lobbies.

Su Youtube è possibile visionare l’intervento del Consigliere regionale Pace poco prima della votazione favorevole alla sua mozione.

Anche Radio Spada, Christus Rex ed altre Associazioni hanno collaborato alla riuscita dell’iniziativa mediante un’impegnativa consulenza prestata gratuitamente ed una “catena” di preghiere.
Di CdP Ricciotti
[Fonte: Radio Spada]

17 commenti:

Silente ha detto...

Finalmente una buona notizia, anche se temo che i "poteri forti" che vogliono l'apologia e la propaganda dell'omosessualismo nelle scuole, per corrompere, pervertire e deviare i nostri bambini e l'intera società, troveranno il modo di aggirare la delibera. Speriamo che questa faccia scuola e venga adottata da altre regioni, almeno quelle governate dal centro-destra.

Japhet ha detto...

Una dimostrazione che non manca la "resistenza" perché non tutti hanno portato la loro coscienza all'ammasso. Si deve soltanto prender coraggio e non mollare mai, assumendosi le proprie responsabilità, anche pubblicamente, come hanno fatto gli amici della Basilicata.

il maccabeo ha detto...

Deo Gratias.
San Francesco e S. Caterina da Siena salvate la povera Italia da tutti i nemici del cristianesimo!

Anonimo ha detto...

Purtroppo, essendo i programmi "Ministeriali"(come mi hanno fatto notare dei "sinistri") temo che rimarrà una mera(comunque importante e significativa) indicazione di intenti, senza particolari seguiti concreti.

Rr ha detto...

Attenzione: si tratta di una "Mozione", non di una "Legge". Inoltre, sui programmi scolastici decide purtroppo ancora il Ministero. DEVONO ESSERE I GENITORI; ALLERTATI; A VIGILARE. E VIGILARE:

RR

bernardino ha detto...

cliccate - vescovo di Anversa (Belgio) Johan Banny - sostenitore delle nozze tra gay e lo vedrete vestito con una casula a colori gay.
E questo lo possiamo ritenere ancora vescovo cattolico - attenzione è uno dei grandi sostenitori del card. Kasper.

Anonimo ha detto...

"Il mondo si perde e la chiesa si perde nel mondo, i preti sono diventati uomini ingenui e mediocri, felici di essere borghesotti di sinistra". Eugene Ionesco.

Silente ha detto...

Ha ragione Rosa: come avevo sottolineato, la delibera della Regione Basilicata verrà "aggirata" dal fatto che le Regioni hanno poteri molto limitati sui programmi scolastici, che sono di - prevalente, ma non esclusiva - competenza ministeriale. Tuttavia, la delibera, ancorché prevalentemente una mera affermazione di principio, è importante come inizio e come possibilità. Se un numero sufficiente di Regioni (ma allo stato attuale questo è impossibile per evidenti ragioni) approvassero delibere simili, il tema potrebbe essere portato alla Conferenza Stato-Regioni. E comunque è un messaggio a tutti i consiglieri e amministrazioni regionali: qualcosa si può fare.

Rr ha detto...

Bellissimo il "borghesotti di sinistra" , anche se io direi meglio " borghesucci di sinistra"
Rr

Luisa ha detto...



" cliccate - vescovo di Anversa (Belgio) Johan Banny - sostenitore delle nozze tra gay e lo vedrete vestito con una casula a colori gay.
E questo lo possiamo ritenere ancora vescovo cattolico - attenzione è uno dei grandi sostenitori del card. Kasper."


Mentre le dimissioni di Mons. Léonard sono state accettate senza indugi da Bergoglio, i Belgi inviano a Roma per il Sinodo sulla famiglia un sostenitore e promotore della lobby lgbt, delle unioni gay, perchè secondo lui:
"Come nella società esistono diversi quadri legali per i partner, così dovrebbe essere in seno alla Chiesa, che dovrebbe avere diverse forme di riconoscimento per diversi tipi di relazione».
E costui è considerato un vescovo cattolico in unione con Roma e avrà diritto di voto al Sinodo.

Rr ha detto...

Come nella società esistono diversi quadri legali per i partner, così dovrebbe essere in seno alla Chiesa, che dovrebbe avere diverse forme di riconoscimento per diversi tipi di relazione

cioè, tradotto dal "politichese ecclesiastico": come nelle sette protestanti c'è il pastore uomo-uomo, quello donna-donna, quello uomo-donna e quello donna-uomo, così anche nella Chiesa cattolica dovremmo finalmente riconoscere i preti maschi-maschi- e quelli maschi-froci, così finalmente non dovrei più nascondermi ed andare a outtani, mentre poi potrei tenere l'ultimo ragazzino conquistato chez moi.

Troppo volgare? troppo maligna ? ricordiamoci che si tratta del Belgio, il paese di Ducroux e del primo pederasta.

Rr

Luisa ha detto...

La scelta di mandare Bonny al Sinodo fotografa in modo perfettamente realista la situazione scismatica nei fatti e apostatica della chiesa belga.

Rr ha detto...

Primo pedersata: errata corrige, del primo ministro pederasta
Rr

Anonimo ha detto...


@ Mi permetto di invitare, a titolo personale, alla moderazione nell'uso di certe espressioni, anche nell'interesse del blog. Intelligenti pauca. PP

Anonimo ha detto...


http://www.lanuovabq.it/it/articoli-lettera-aperta-al-presidente-del-senato-grasso-perche-tante-tutele-ai-gay-e-ai-poveracci-niente-13458.htm
Mi piacerebbe poter guardare dentro queste scatole craniche .

Anonimo ha detto...


http://www.lanuovabq.it/it/articoli-se-anche-unaggressione-serve-alla-causa-omosex-13459.htm
Mi associo in tutto e per tutto a quanto detto da Rino Cammilleri .

Anonimo ha detto...


Altro coperchio che salta ? Speriamo .
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-se-il-governoha-per-consulente-chi-inneggia-alla-pedofilia-13481.htm