Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 6 giugno 2018

il cardinale Woelki torna a parlare di 'ospitalità ecucaristica'

Rainer Maria Woelki, cardinale di Colonia, torna a parlare di intercomunione, dopo la risposta poco chiara di Roma alle richieste di chiarimenti di sette vescovi tedeschi sulla possibilità di dare la comunione anche ai protestanti. "Questo riguarda la Sua Chiesa e di conseguenza riguarda la sua essenza". E non solo in Germania.
La battaglia dell’intercomunione in Germania continua; ma è ovviamente un tema che riguarda tutti i cattolici, e in particolare quelli dei Paesi dove confessioni cristiane diverse vivono fianco a fianco. Dopo l’ambigua risposta di Roma alle richieste di sette cardinali e vescovi tedeschi, è tornato a parlare del problema in maniera molto netta il cardinale di Colonia, Rainer Maria Woelki. Alla fine della messa celebrata sul sagrato della cattedrale di Colonia in occasione della festa del Corpus Christi ha detto: “Qualcuno può pensare: dov’è il problema? È una sciocchezza. Altri possono persino pensare: ‘È un teatro di marionette’. Io penso: questo riguarda la vita e la morte. Riguarda la morte, e la resurrezione. Riguarda la vita eterna, riguarda Cristo. Questo riguarda la Sua Chiesa e di conseguenza riguarda la sua essenza. E questo è perché noi dobbiamo combattere per essa, e trovare la via giusta. Non semplicemente una via qualsiasi, ma la via del Signore, quella che Egli ci mostra, dal momento che solo Lui è la via e la verità e la vita”.

Molto spesso, quasi in maniera casuale, sentiamo dire che l’eucarestia è la fonte e la vetta della vita della Chiesa. Ma solo se riflettiamo a quello che ciò significa, e a quello che la Chiesa insegna e professa in tema di eucarestia, e della presenza reale del Signore nell’ostia, si possono mettere le parole del cardinale di Colonia nel giusto contesto. Rainer Maria Woelki è uno dei vescovi della Conferenza Episcopale Tedesca che hanno scritto e firmato una richiesta di chiarimenti alla Congregazione per la Dottrina della Fede in tema di comunione ai coniugi protestanti di cattolici. La Conferenza Episcopale tedesca, a maggioranza, aveva approvato un sussidio pastorale in cui era concesso ai coniugi protestanti di ricevere l’eucarestia durante la messa cattolica, con l’escamotage che si trattava di una situazione di grave emergenza spirituale. Questo stratagemma è stato contestato da personaggi autorevoli come i cardinali Brandmüller e Müller, e di conseguenza sette vescovi si sono rivolti a Roma. Ma il prefetto della Congregazione per la Fede, Ladaria, si è limitato a riferire un messaggio del Pontefice regnante in cui si suggeriva ai vescovi tedeschi di trovare una soluzione condivisa. Anche questo gesto, come era prevedibile, ha suscitato reazioni; alcuni vescovi tedeschi l’hanno interpretato come una non azione a favore dell’eucarestia ai protestanti, mentre altri hanno rimproverato a Roma un’omissione proprio laddove il suo ruolo sarebbe quello di fare chiarezza.

Nella sua omelia Woelki ha definito l’eucarestia il più grande mistero della fede, fatta eccezione per la Santissima Trinità. Ha ricordato ai fedeli che ricevendo la comunione dicono “Sì e amen” al Papa e al vescovo, alla struttura sacramentale della Chiesa, e ai Santi e alla loro venerazione. Questo rende la Messa non semplicemente “un evento” che possa essere rimpiazzato da un servizio della Parola e della Comunione, “non importa quanto bello”. “In primo luogo, ciò che conta è che nella celebrazione della Messa, noi abbiamo qualche cosa da dare – e cioè noi stessi a Dio – arrenderci a Lui”.

C’era stata polemica fra vescovi tedeschi riguardo alla lettera inviata a Roma. Woelki ha detto: “Molto è stato scritto e affermato. Fra le altre cose, è stato detto che mi sarei rivolto segretamente a Roma, che avrei scritto qualche cosa di nascosto. Con le parole della Sacra Scrittura, dico: ho agito e scritto e detto quello che doveva essere scritto e detto, in totale apertura. Dico ancora una volta: noi in Germania non viviamo in un’isola dei Beati. Non siamo una Chiesa nazionale. Siamo parte della grande Chiesa universale. Tutte le nostre diocesi tedesche sono incorporate nel grande globo. Siamo tutti uniti con le altre Chiese cattoliche del mondo, unite sotto la guida del Santo padre. Ecco perché ci avviciniamo a Cristo in unità con tutte le altre chiese particolari. In fedeltà al deposito della fede trasmesso a noi dagli Apostoli”.

Un altro vescovo che ha parlato del problema dell’intercomunione è stato quello di Essen, mons. Franz-Josef Overbeck. Ha detto che bisognerebbe trovare una “soluzione teologicamente responsabile”, sottolineando che quando un matrimonio interconfessionale è in gioco, la comunione dovrebbe essere prevista per entrambi i coniugi. Ma non ha proposto nessuna soluzione concreta; e il Codice di Diritto Canonico non lo prevede. Mentre nei giorni scorsi il cardinale Arinze ha suggerito che i protestanti che vogliono partecipare all’eucarestia divengano cattolici. “L’eucarestia non è una nostra proprietà privata, che possiamo condividere con i nostri amici. Il nostro the sì, e la nostra bottiglia di birra anche; quello possiamo condividerlo”.
Marco Tosatti - Fonte

12 commenti:

irina ha detto...

Quelle della chiesa a noi contemporanea sono chiare manifestazioni della sua incredulità. Non crede più. Non crede.
In particolare non crede nella spiritualità, nel mondo spirituale, nel mondo che non cade sotto i suoi sensi fisici, drogati ormai da decenni.
Non crede nella santificazione dell'uomo. Crede nell'uomo pingue, nelle buone relazioni dell'uomo con il prossimo, nella potenza della politica.
La santificazione è un'altra cosa, è un cambiamento totale dell'essere umano, spirituale prima, fisico poi. E' questo suo cambiamento che lo trasforma in lievito e/o sale.Ed anche, a dirla tutta, il suo fisico santificato ha un rapporto diverso con il mondo naturale, infatti non è più il mondo naturale che sostiene il Santo ma, è il Santo che diventa sostegno del mondo naturale, cioè come sale lo purifica, come lievito lo innalza verso i cielo.
Se il pontefice si occupasse della sanificazione delle sue pecore, contestualmente risolverebbe tutti i problemi che cerca di risolvere appoggiandosi al mondo, dall'eco sistema, cambiamenti climatici compresi, alla natalità, e a tutte le questioni umane che l'essere umano cerca di risolvere senza Dio.
In particolare è proprio lui, e con lui la maggioranza dei suoi confratelli, che non crede più e probabilmente non ha mai creduto.

RR ha detto...

Irina,
non credono piu né in Nostro Signore, né nella SS. Trinità. Tutto il resto viene di conseguenza.
Sono peggio dei pagani greco-romani o germanici.

Anonimo ha detto...

Concordo : sii un uomo e non un invertebrato !
Decidi dove vuoi stare !

Usando l'imperativo la Vergine disse al Cornacchiola :
" Rientra nell'ovile santo " ;
e il Card.Arinze se ne fa eco : " I protestanti che vogliono partecipare all’eucarestia divengano cattolici. “ L’eucarestia non è una nostra proprietà privata, che possiamo condividere con i nostri amici. Il nostro the sì, e la nostra bottiglia di birra anche; quello possiamo condividerlo”.

Anonimo ha detto...


Effectivement, Rosa, Bergie et ceux qui sont en communion avec lui ne croient pas en la Sainte Trinité. Comment pourraient-ils croire en la divinité de Jésus ? Et donc en la Présence Réelle ? Tout ça, c'est bon pour les pélagiens attardés et tristes que nous sommes.

Et du reste, pourquoi les évêques allemands s'entendraient-ils entre eux quand on sait que, pour le même Bergie, “anche dentro la Santissima Trinità stanno tutti litigando a porte chiuse, mentre fuori l’immagine è di unità” ?

Dit par un pape !

À ce niveau de bassesse et de sordidité…

Anonimo ha detto...

Alcuni passi tratti da un prezioso articolo di don Matthias Gaudron, della F.S.S.P.X, dal titolo
“Prima e dopo il Vaticano II – le statistiche non mentono”:
“Le numerose defezioni sacerdotali e religiose manifestano una crisi profonda nel clero … molti sacerdoti hanno perso la fede, non sono più in grado di comunicarla. La crisi del clero è la causa principale della crisi della fede nei fedeli … se i sacerdoti insegnassero regolarmente la fede cattolica, la situazione sarebbe completamente diversa. Gli uomini non hanno perso la fede da soli, gli è stata rubata dalla nuova catechesi e dall’alto del pulpito … nella predicazione, per decenni, le verità di fede sono state messe in discussione, relativizzate o anche apertamente negate” (si vedano, ad ex, “la cattedra dei non credenti”, del Cardinal Martini, e “il cortile dei Gentili”, di monsignor Ravasi). Un clero superbo ed orgoglioso, saccente e presuntuoso, senza più un briciolo di fede, ha condotto allo sbando due generazioni di giovani.

Prosegue poi don Gaudron : “La presente crisi nella Chiesa si distingue da quelle precedenti per il fatto che sono le più alte autorità della Chiesa ad averla scatenata, ad alimentarla e ad impedire che siano prese misure efficaci per risolverla … il carattere particolare della crisi attuale è che essa è favorita dalle più alte istanze della Chiesa, includo colui che occupa la Sede petrina … la Chiesa si trova in un’ora inquieta di autocritica, si direbbe di autodemolizione”.

Come non concordare con il pensiero di questo coraggioso sacerdote ? come non vedere nelle sue parole i frutti avvelenati del Concilio Vaticano II e di oltre 50 anni di postconcilio? Roncalli, Montini, i teologi della cd “nouvelle théologie” (cattivi maestri già puniti dai papi preconciliari e poi chiamati a partecipare al Concilio per dettare le linee della nuova pastorale della Chiesa, dell’aggiornamento al mondo o, meglio, al “Principe di questo mondo”, per usare le parole di Gesù), con la negazione, nemmeno tanto velata, di 2000 anni di retta dottrina cristiana; una gerarchia infedele e traditrice e un basso clero pavido o apertamente connivente, hanno confermato nei propri peccati un gregge in gran parte ben felice di vedersi approvare tutte le proprie voglie e infedeltà; tutto ciò ha condotto allo sfascio attuale della Chiesa Cattolica.
Poco dopo la sua ascesa al soglio pontificio,papa Francesco affermò apertamente : “io non sono cattolico, la Chiesa non è cattolica, Dio stesso non è cattolico”, aggiungendo poi “è ormai terminata l’epoca della Cristianità, la Chiesa non è più “magistra vitae”.
Parole gravissime e inaccettabili, queste, specialmente se pronunciate da un papa, delle quali il signor Bergoglio dovrà sicuramente rendere conto a Cristo Giudice, assieme a molte altre sue scandalose affermazioni, tra le quali ne citiamo due soltanto “il proselitismo (cioè l’evangelizzazione di tutte le genti, come comandato da Cristo ai Suoi discepoli al momento dell’Ascensione) è una solenne sciocchezza” e “io andare a convincere qualcuno a farsi cattolico ? no, no, no”.

Anonimo ha detto...

Scusa Mic, avevo pubblicato qualcosa sull'articolo relativo alla comunione con i protestanti,come mai non è stato pubblicato? Non mi pare ci fosse nulla di male, nel rispondere a Sacerdos Quidam gli chiedevo un opinione sulle canonizzazioni.
Curiosamente mi è già successo, sempre sullo stesso tema.
Antonio

irina ha detto...

@RR,
sì, se sei in buona fede puoi anche risalire dal creato al Creatore e se guardi intorno alle meraviglie che il Cristianesimo ha lasciato dietro di sè non puoi non non incontrare NSGC e la Santa Trinità e la Santa Chiesa e la Sua storia. A mio parere questa, fatti salvi i pochi credenti, è la terza o quarta generazione di consacrati non credenti. Sono entrati nella Chiesa con il fermo convincimento che lei era in grande ritardo e loro un tantino in anticipo sul loro tempo.
Sono contenta del tuo intervento, perchè da medico puoi scrivere molto che io non conosco. Più sopra ho fatto riferimento alla nostra santificazione a come questa agisca sia sul piano fisico del Santo sia su di noi,anima e corpo: 1) abbiamo più volte parlato della sofferenza vicaria che nel Santo assume dimensioni che normalmente non potrebbero essere mai sopportate; 2) il corpo del Santo, vivo, spesso profuma, come se dai pori della sua pelle non uscissero più umori ma appunto odor di fiori che cambiano l'odore intorno, come se lo purificassero, come se purificassero l'aria; 3) il corpo del santo morto un tempo veniva detto appunto 'corpo santo' immune dalla corruzione,capace di conservare delle qualità divine, taumaturgiche per l'anima e per il corpo, da qui il culto delle reliquie, memoria del santo ed segno tangibile della sua santità operante nel tempo. Quindi nel Santo avvengono diversi mutamenti fisici che non so se possono essere rilevati anche dalla scienza o se le rimangono nascosti. Ma la Chiesa sicuramente qualcosa sapeva di preciso ma, ora sembra che non ricordi più e consideri questi fenomeni come lontane superstizioni o suggestioni di persone deboli di nervi. Grazie Rr, per quanto potrai aggiungere quando avrai tempo.

Anonimo ha detto...

Toh chi se vede ...la CIA...!
https://it.aleteia.org/2018/06/06/cardinali-favoriti-conclave-2005-wikileaks-usa/

Fabrizio Giudici ha detto...

Due OT.

Il primo sul rapporto tra liturgia ed architettura delle chiese (niente di nuovo, direi un utile riassunto):

https://onepeterfive.com/unambiguous-theocentricity-church-architecture-and-the-traditional-mass/

Il secondo è apparso pochi giorni fa e se ho capito bene sarebbe un testo dell'anno scorso. Riassume la situazione su Fatima, con alcuni punti che potrebbero spingersi un po' più in avanti per la comprensione, ma li trovo... un po' criptici:

http://disputationes-theologicae.blogspot.com/2018/05/fatima-le-novita-sul-segreto.html


Per quanto riguarda "se sei in buona fede puoi anche risalire dal creato al Creatore", così dice Sant'Agostino, magistralmente e poeticamente:

Interrogavi terram et dixit
«Non sum»
et quæcumque in eadem sunt idem confessa sunt.
Interrogavi mare et abyssos et reptilia animarum vivarum et responderunt
«Non sumus Deus tuus; quære super nos».
Interrogavi auras flabiles et inquit universus aer cum incolis suis
«Fallitur Anaximenes; non sum Deus».
Interrogavi cælum, solem, lunam, stellas
«Neque nos sumus Deus quem quæris» inquiunt.
Et dixi omnibus his quæ circumstant fores carnis meæ
«Dicite mihi de Deo meo quod vos non estis, dicite mihi de illo aliquid».
Et exclamaverunt voce magna
«Ipse fecit nos».

Anonimo ha detto...

OT l'articolo non è recente, ma l'ho trovato oggi

https://la-croix-com./religion/pope/INTERVIEW-pope-francis-2016/05/17-1200760633.nocomment.

Anonimo ha detto...

Dunque, secondo Sorondo, le grandi compagnie petrolifere avrebbero chiesto un incontro con il Papa per farsi fare una lezioncina sull’energia e farsi suggerire le strategie di mercato. Se è cosciente di quel che dice, fa veramente tenerezza.

http://www.lanuovabq.it/it/big-del-petrolio-in-vaticano-la-chiesa-si-consegna-allonu

Commento : Sii onesto e sincero dai il meglio di te .

Anonimo ha detto...

Cos’è l’ideologia? Nella mia testa è rimasta la definizione che all’università ho imparato da Francesco Gentile: “una posizione di parte che pretende di valere per l’intero”. Bisognerebbe tenerla presente questa definizione quando si stendono documenti su questioni ambientali ed ecologiche. Se, esaminando la problematica ecologica, si isolano alcuni temi dalla complessiva visione cristiana del creato, si rischia di fare un’operazione ideologica. Questo è quanto fanno le agenzie dell’ONU, ma che non può fare la Chiesa.

http://lanuovabq.it/it/la-chiesa-italiana-vende-pannelli-solari