Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 8 giugno 2018

Roma 9 giugno. A piazza del Popolo - ore 11 in riparazione del Gay Pride

Nel silenzio della Chiesa della capitale, latitante, c’è chi ha pensato - lo avevamo annunciato qui - di organizzare  per domani mattina una “Processione in riparazione del “gay pride” di Roma”. Si svolgerà a Piazza del Popolo, ore 11.00.

“Sabato 9 giugno prossimo sfilerà per le piazze e per le strade di Roma il gay pride capitolino. Fra l’assenso esplicito delle forze politiche e il silenzio-assenso della “chiesa in uscita”, un gruppo di fedeli laici ha deciso di rispondere alzando la testa. Si è costituito infatti, proprio a Roma, il Comitato San Flippo Neri, composto perlopiù da giovani e coraggiosi cattolici che, indignati per lo scandalo, hanno deciso di indire, con l’aiuto di alcuni altrettanto coraggiosi sacerdoti, un atto liturgico di pubblica riparazione in Piazza del Popolo (ore 11), nella stessa giornata in cui i colori arcobaleno imbratteranno la culla del Cristianesimo.

La ragione per cui quest’anno si è deciso di pregare a Roma credo sia evidente: i “pride” sono eventi nefasti ovunque, ma sono, se possibile, ancor più gravi se sfregiano la Città Eterna.

Un’altra motivazione, non meno importante, è che le pubbliche riparazioni sono state sempre molto incoraggiate dalla Chiesa (rif.: Miserentissimus Redemptor e Caritate Christi Compulsi di S.S. Pio XI).

E il fatto che [la preghiera di riparazione] sia fuori moda, oltre a non spaventarci, ci fa capire che stiamo percorrendo la strada giusta: ogni buon cattolico combatte una battaglia quotidiana contro la società, “viviamo nel mondo, ma non siamo del mondo” Gv 17,14. Se la vita del cattolico non è militanza, che vita è?

Abbiamo scritto un’accorata lettera a mons. De Donatis, al tempo vicario di Roma, da pochissimo cardinale, ma non abbiamo ricevuto risposta. Considerando quanto accaduto a Reggio Emilia, con mons. Camisasca a presiedere una veglia LGBT, non ci saremmo aspettati granché. Spiace però non ricevere risposte, dal momento che la lettera è stata inviata a nome del Comitato, ma sono certo che vi erano espresse le perplessità di molti. Una risposta avrebbe quantomeno dissipato l’ambiguità in cui, in un modo o nell’altro, fluttua l’attuale gerarchia ecclesiastica.

Sabato si combatte la vera guerra dei nostri giorni, che sta andando avanti implacabile in tutti i paesi occidentali. È invisibile e non uccide il corpo. È una guerra morale. Per questo bisogna affidarsi alla protezione di Dio e riparare l’enorme scandalo del Roma Pride. Quale migliore occasione?

Dal Comitato “San Filippo Neri”.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

ROMA, assemblea nazionale del Pd.
Nell'assemblea nazionale del Pd tenutasi in questi giorni a Roma, è emersa una priorità su tutte: l'adesione congiunta di tutte le Sezioni Pd a sostenere ed aderire ai gay pride italiani, a cominciare dell'imminente proprio a Roma.

Se c'erano ancora dubbi rimasti da chiarire, con questa notizia, evidentemente, sono stati tutti chiariti.

irina ha detto...

Franco Fortini, Varsavia 1944

"...Ma tu ricorda popolo ucciso mio
Libertà è quella che i santi scolpiscono sempre
Per i deserti delle caverne in se stessi
Statua d'Adamo faticosamente..."

Fortini, saggista e poeta, comprese.

mic ha detto...

da Piazza del Popolo
https://www.facebook.com/radiospadasocial/videos/2144169498946041/UzpfSTU3NzQwMDU2ODk1NjI4MzpWSzoyMTQ0MTY5NDk4OTQ2MDQx/

mic ha detto...

C'è anche don Curzio Nitoglia.

Anonimo ha detto...

Possibile che nessuno si chiede cosa c'entra la volgarità del gay pride con la difesa di qualunque diritto?
È soltanto una pagliacciata che offende prima di tutti proprio gli omosessuali.

berni/exodus ha detto...

Ciao Maria, nella ripresa credo di aver riconosciuto tre sacerdoti della Fraternità, ma non sono riuscito a intravedere Don Curzio, anche perchè le riprese sono fatte con un cellulare. Forse era ai lati e non si vedeva.

mic ha detto...

Avevo letto che il comune di Firenze non avrebbe sponsorizzato il gay pride e, pur meravigliata, me ne compiacevo. Ma il vero motivo è che il Gay Pride è vietato a Firenze perché si temono attacchi da parte dei musulmani contro gli omosessuali....

Anonimo ha detto...

Noi vorremmo conquistarvi dolcemente, con il ventre delle delle nostre donne, lo scivolamento indolore verso la sharia, il proselitismo religioso, l'indottrinamento quotidiano: ma se ci fate arrabbiare chiudendo le moschee ed impedendoci tutto ciò, allora scateneremo l'inferno...

(Le minacce del sultano)
http://www.repubblica.it/esteri/2018/06/10/news/erdogan_avvisa_l_austria_chiudere_le_moschee_portera_a_guerra_di_religione_-198610679/

Aloisius ha detto...

Credo che il pride non abbia avuto grande successo.
Facendo un giro sulle testate on line, ho visto che solo Repubblica, come al solito, ha usato toni trionfalistici con una foto della "fiumana", di due.metri quadri di strada e il carretto di carnevale.
Chiedo vostra conferma.
Mi dispiace di non aver potuto partecipare, ma credo che le preghiere abbiano fatto effetto.

Anonimo ha detto...

Non voglio giudicare, ma solo ammonire. La Chiesa, che voi odiate, vi dice è solo che i vostri atti sono peccato, ma confida, da buona madre, che giunga il giorno in cui possiate comprendere i vostri errori e cambiare testa. Ma fate attenzione, perchè verrà un tempo che la vostra insipienza sarà punita severamente. Ma non da Dio e nemmeno dalla Chiesa, ma dai vostri amici che stanno agevolando l'insediamento mussulmano nella nostra società. Quel giorno non vi sarà più permesso nè di manifestare e nemmeno di essere orgogliosi del vostro agire. Quel giorno comprenderete il valore della misericordia cristiana e della pazienza, ma sarà troppo tardi. L'Islam è religione di pace, dicono, ma che ama tagliare le teste, gettare dai tetti e lapidare, tutti coloro che non si omologano alla sua rivelazione. Non state preparando un avvenire bello ai vostri figli... pardon... voi non avete figli, pertanto il futuro non vi appartiene. Continuate pure, io vi guardo e non vi giudico, ma piango per quello che sarà.
Mario Proietti

Anonimo ha detto...

Ma questi dell'ANPI con le Brigate arcobaleno, sanno come venivano trattati gli omosessuali da Stalin, Lenin, Fidel Castro, e pure dall'amato "Che", Ernesto Guevara?
Ragazzi, invece di seguire questi cortei di cattivo gusto, documentatevi.
E voi genitori, i bambini, con questo caldo, portateli al mare o in montagna.

Anonimo ha detto...

L’omosessualità non è una vergogna, così come non è una colpa l’eterosessualità. Ognuno è libero di amare chi vuole ma ieri a Roma non hanno sfilato né l’amore né la libertà. In piazza c’erano pagliacci ed esibizionisti. C’erano gli antifascisti che possono dire “froci” senza passare per omofobi. C’era la Camusso che se ne frega del diritto al lavoro stabile e ben pagato perché tanto lei è già garantita. C’era la Bonino per la quale affittare l’utero è come donare un rene. Peccato che donare un rene significhi salvare una vita, affittare un utero, invece, equivalga a soddisfare il proprio capriccio ed egoismo solo perché si hanno i soldi per farlo. C’era Vendola che spaccia come ”atto d’amore” la mercificazione dei bambini e del corpo della donna dando un valore economico alla vita. C’era chi crede talmente poco in quello che è, tanto da diventare ridicolo pur di rivendicare di essere uguale ad altro da se’. C’era chi crede che essere uomo o donna non sia il frutto della natura ma il “prodotto della cultura e della costruzione sociale dei ruoli” per i quali le differenze andrebbero annullate e ricostruite a proprio uso e consumo.
Insomma, c’era il peggio del peggio. È da certa gentaglia non accettiamo morali né lezioni. Con buona pace di buonisti e qualunquisti.

Anonimo ha detto...


"L'omosessualità non è una vergogna così come non è una colpa l'eterosessualità"

Il paragone appare come minimo singolare. In ogni caso, va ribadito che l'omosessualità, sia maschile che femminile, è sentita come infamante innanzitutto da coloro stessi che la praticano, afflitti come sono da gravi sensi di colpa e appunto di vergogna, che cercano di mascherare con atteggiamenti falsamente positivi e/o aggressivi. Il tasso di suicidio è notoriamente più alto tra loro che tra le persone normali.
Z.