Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 17 maggio 2020

Covid-19 e Sante Messe. Guanti per l’Ostia e niente «Amen» alla Comunione

Dicevamo [qui] : "Nolite dare sanctum canibus, neque mittatis margaritas vestras ante porcos, ne forte conculcent eas pedibus suis, et conversi dirumpant vos. Non date il santo ai cani e non gettate le vostre perle ai porci, perché non le calpestino e, rivoltandosi, vi sbranino” (Matteo 7, 6-7). 

Prima ancora di affrontare l’argomento scottante delle modalità di distribuzione dell’Eucarestia, corre l'obbligo ribadire che la Chiesa Cattolica, indipendente e sovrana nello svolgimento della sua missione pastorale e di santificazione, di organizzazione, di pubblico esercizio del culto (art. 1 e art. 2 Accordo del 3 giugno 1985), è l’unica che può disporre in ordine alla liturgia e alla somministrazione dei Sacramenti di cui è depositaria. E dunque, come può lo Stato italiano ingerirsi in questioni non sue e la CEI sottoscriverlo?
E ora leggiamo su Avvenire il risultato dell'accordo Governo-vescovi per la ripresa delle celebrazioni delle Sante Messe. 
Mascherine sul volto. Gel per igienizzare le mani all’ingresso della chiesa. Posti sulle panche indicati dai cartelli. E poi la possibile prenotazione online per partecipare alle celebrazioni; guanti monouso o pinzette per distribuire la Comunione; niente “Amen” dopo aver ricevuto l’ostia consacrata 
L'Uso dei guanti da parte dei sacerdoti
Premesso che è verità di fede che nell’ostia consacrata è presente il Corpo di Cristo, così come è presente tutto intero anche nelle più piccole ed infinite particelle in cui si dovesse dividere la particola, come non può destare scandalo oltre che sconcerto  che un sacerdote, sull’altare, debba infilarsi i guanti monouso per distribuire l'Eucaristia, quando le sue mani, che peraltro hanno ricevuto l'unzione sacerdotale come ordinati in sacris, sono state già ampiamente disinfettate? E come si può pensare e permettere che quei guanti, che attendibilmente possono trattenere particelle del Corpo del Signore vengano gettati nella spazzatura insieme agli altri oggetti?

Niente "Amen" alla Comunione
Amèn. Un piccolo termine con un profondo significato spirituale. Dunque con le nuove norme anti-Covid non si può più dire "Amèn".
La parola, usata nella liturgia, e prima ancora nel Vangelo, è una parola della lingua aramaica, la lingua che Gesù parlava in famiglia e nella quale pregava in privato.

In ebraico non esiste la parola “fede” nel senso di “credenza”, esiste la parola emunà verità, certezza, da cui deriva Amèn che può significare così è (affermazione, constatazione che provoca adesione) o così sia (certezza che è anche ulteriore auspicio-richiesta, il significato recepito dalla Chiesa); sperimentazione di una presenza nel mondo e nella storia, frutto di un’Alleanza sancita e rinnovata che implica un coinvolgimento personale di Dio e la risposta dell’uomo.

Dunque non si tratta di una banale risposta sancita da prescrizioni, come i porci che calpestano le perle la fanno apparire. Di seguito ne cogliamo tutta la pregnanza semantica e di vissuta adesione - che determina sempre ulteriore interiorizzazione e radicamento - nel pronunciarla.

I maestri ebrei solevano dire: quando non hai assolutamente tempo per pregare come prescrive la legge, pronuncia la parola "amèn" che racchiude tutta la preghiera e la fede.
Per chi pensa quindi che basti solo un cenno del capo per sostituire un "così sia", ricordiamo che "amèn" non significa solo un generico "così sia". La traduzione non esprime il suo significato teologico profondo. Di fatto non è la stessa cosa "amèn" e annuire con il capo. "Amèn" è rivolto direttamente a Dio; "così sia" è in senso lato, il cenno con il capo non ha nessun significato teologico.
Nella preghiera ufficiale pubblica si usava la lingua ebraica. "Amèn", il cui riferimento ad  emunà verità, certezza, deriva dal verbo "aman" che nel significato fondamentale significa "essere fermo/stabile".
In aramaico come in ebraico esiste una forma del verbo che si chiama "causativo" e si traduce "fare essere / far sì che ancorato alla corrispondente radice verbale". La forma causativa del verbo "aman" significa "fare stabile, rendere sicuro, rendere fermo" da cui deriva il senso finale di "prestar fede, credere", nel senso di aderire radicarsi stabilizzarsi. Amen.
Da qui deriva il senso profondo che la fede è una iniziativa di Dio il quale causativamente "fa stabile, rende fermo/sicuro" e di conseguenza "Gli si presta fede", in una parola "Gli si crede". Pertanto ogni qualvolta un credente dice "amèn", deve avere la consapevolezza che non recita una formula di chiusura di preghiera, ma fa un'autentica, completa professione di fede. In quella parolina è racchiusa tutta la densità e intensità del "Credo".
Una parolina che condensa un'affermazione, al cospetto del Signore, che è anche una richiesta, dal significato profondo e articolato: Così è/sia - e contemporaneamente - fa che lo sia per me... Qualcuno potrebbe suggerire che basta dirla mentalmente. Ma obietto che la Messa è culto pubblico e nessuno può impedire ad un credente di esercitarlo pubblicamente. Peraltro, nel Rito antico, l'Amèn è parte integrante della formula pronunciata dal Sacerdote.
Gli ebrei hanno dato un valore profondo a questa parola, formando un acrostico, cioè altre parole le cui iniziali sono riprese dalle consonanti della parola aramaica/ebraica "amen". In ebraico le iniziali sono: lettera alef א lettera mem מ lettera nun נ . Queste tre consonanti formano tre parole: lettera alef = "el" (si legge: El) significa Dio lettera mem = "melek" (si legge: Melek) significa re lettera nun = "naaman" (si legge: Naaman) significa fedele.
Ogni volta che diciamo "amèn", affermiamo la fedeltà di Dio che è colui che resta stabile/fermo nella sua alleanza in eterno e affermiamo la nostra fede, cioè la nostra volontà di stabilità e fermezza nel Dio dell'alleanza che professiamo nostro Re e nostro unico Dio. E, specificamente nel ricevere, nell'Ostia consacrata, il Corpo Sangue e Divinità del Signore, esprimiamo la nostra adesione alla sublime verità della sua Presenza Reale, alla Sua Persona viva e vera che in questo modo si è consegnata a noi fino alla fine dei tempi, dopo aver, ad ogni celebrazione, rinnovato la Sua offerta sacrificale.
Aggiungo che non a caso anche tutti gli Oremus nonché tutte le sublimi formule del Rito antico si chiudono con un Amèn...
A questo punto viene da pensare che queste normative non siano solo anti-Covid. Ci dovrebbero dimostrare quali problemi possa far nascere un "amen" sussurrato a un metro e mezzo di distanza. C'è da temere che ci sia qualcosa di più, inopinatamente accettato con indifferenza, che nasconde crassa ignoranza se non mancanza di fede da parte del giornale dei vescovi, cioè degli stessi vescovi......

32 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie per questo bell'articolo .
Ahinoi queste regole vanno bene per gli speziali .

mic ha detto...

San Francesco d'Assisi sull'Eucarestia (altro che guanti e mascherine) 

"Tutti coloro che videro il Signore Gesù secondo l’umanità, ma non videro né credettero, secondo lo spirito e la divinità, che egli è il vero Figlio di Dio, sono condannati. E cosi ora tutti quelli che vedono il sacramento, che viene santificato per mezzo delle parole del Signore sopra l’altare nelle mani del sacerdote, sotto le specie del pane e del vino, e non vedono e non credono, secondo lo spirito e la divinità, che è veramente il santissimo corpo e il sangue del Signore nostro Gesù Cristo, sono condannati, perché è l’Altissimo stesso che ne dà testimonianza, quando dice: “Questo è il mio corpo e il mio sangue della nuova alleanza [che sarà sparso per molti"] (Mc 14, 22.24), e ancora: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, ha la vita eterna” (Cfr. Gv 6,55).

Per cui lo Spirito del Signore, che abita nei suoi fedeli, è lui che riceve il santissimo corpo e il sangue del Signore. Tutti gli altri, che non partecipano dello stesso Spirito e presumono ricevere il santissimo corpo e il sangue del Signore, mangiano e bevono la loro condanna (Cfr. 1Cor 11,29).

Perciò: Figli degli uomini, fino a quando sarete duri di cuore? (Sal 4,3) Perché non conoscete la verità e non credete nel Figlio di Dio? (Cfr. Gv 9,35) Ecco, ogni giorno egli si umilia (Cfr. Fil 2,8), come quando dalla sede regale (Cfr. Sap 18,15) discese nel grembo della Vergine; ogni giorno egli stesso viene a noi in apparenza umile; ogni giorno discende dal seno del Padre sulI’altare nelle mani del sacerdote.

E come ai santi apostoli si mostrò nella vera carne, così anche ora si mostra a noi nel pane consacrato. E come essi con gli occhi del loro corpo vedevano soltanto la carne di lui, ma, contemplandolo con gli occhi dello spirito, credevano che egli era lo stesso Dio, così anche noi, vedendo pane e vino con gli occhi del corpo, dobbiamo vedere e credere fermamente che questo è il suo santissimo corpo e sangue vivo e vero. E in tale maniera il Signore è sempre presente con i suoi fedeli, come egli stesso dice: “Ecco, io sono con voi sino alla fine del mondo” (Mt 28,20)."

Anonimo ha detto...

Il normalista

Sì lo so adesso sono tutti contro il microchip, ma alla fine se lo metteranno tutti. Resisteranno forse al primo personaggio famoso, al primo politico e anche al primo prete con la sciarpetta che glielo lo proporrà, "io mai!" gli diranno.
Ma poi passerà il tempo... Gli altri avranno accesso ai servizi, potranno addirittura andare a Messa e loro niente.
E allora, a convincerli ci Penserà lui, il normalista; come Batman nella notte arriverà all'improvviso.
Quest'essere mitologico nato dopo il Concilio metà uomo, metà "va tutto bene".
Quello che anche adesso che i preti devono dire la Messa vestiti come Zorro dicono che non c'è nessun problema. Quello che detesta Bergoglio, ma lo difende; che è contro il Concilio, ma lo applica.
Arriverà dunque il normalista e citando San Tommaso D'Aquino dirà che il Microchip è in linea con la Tradizione Apostolica e che nella parola "microchip" c'è il termine greco "micro", che rimanda alla piccolezza, all'umiltà, all'essere piccoli.
E ovviamente alla necessità dell'obbedienza.
E allora obbediranno, ringraziando il normalista di averli tranquillizzati e mostrando i loro microchip, felici, faranno festa.
Non so se sarà una bella festa, non so neanche se sarà l'ultima.
So che sarà sicuramente in maschera.
Tommaso Maria Irlanda

Anonimo ha detto...

Edoardo VI faceva scrivere le rubriche a Thomas Cranmer, la CEI se le fa scrivere da Giuseppi.
Andrea Sandri

Anonimo ha detto...

Domani ritornerà un po' di nomalità nella vità di tutti noi, a cominciare, per quanto mi riguarda, dal caffè al bar.
Possiamo nel frattempo notare che negli ultimi due mesi abbiamo vissuto in uno stato d'eccezione.
Ma chi ha comandato durante lo stato d'eccezione? Perchè chi comanda nello stato d'eccezione, spiegava Carl Scmitt, è colui, o coloro, che comandano veramente.
Nello stato d'eccezione hanno comandato (ma attenzione: continuano a comandare) veramente in due: il potere dei media e il potere dei tecnici (in questo caso gli epidemiologi, ma fino a ieri erano gli economisti e i banchieri)
Il governo ha fatto la faccia truce, ma in realtà si è rivelato privo di qualsiasi autonomia politica rispetto alla tecnocrazia medicale e alla suggestione mediatica. Abbiamo avuto quindi una politica completamente subalterna alle caste dei tecnici e dei professionisti dell'informazione.
L'opposizione ha fatto ben poco per smarcarsi e ha di fatto condiviso le scelte imposte durante lo stato d'eccezione.

Il clero cattolico conciliare, poi, si è dimostrato per quello che è purtroppo diventato: una burocrazia a-religiosa senza sacro e senza trascendenza, preoccupato come gli altri molto più della salute dei corpi che della salute delle anime. In una società di subalterni ai veri poteri, gli uomini di Chiesa sono diventati, spiace davvero dirlo, i più subalterni dei subalterni.

Insomma. abbiamo scoperto, senza veli, il vero sovrano: il potere tecno-mass mediatico. Viviamo in una tecnocrazia, in un'espertocrazia (anche se il tipo di "esperti [o pseudo tali] può variare a seconda dei casi) che, col sostegno di tv e giornali, governa senza contrappesi.
Auspichiamo il ritorno della vera - e buona - politica.
Martino Mora

Anonimo ha detto...

Protocolli per le celebrazioni religiose: solo per i cattolici la Comunione in mano. Vincono gli Ortodossi

http://blog.messainlatino.it/2020/05/protocolli-per-le-celebrazioni.html

mic ha detto...

Stralcio da MiL:
.....
Al punto 2.4 di ogni protocollo, fatte le debite modifiche peculiari a ciascun rito, si specifica che il
ministro, indossato il guanto e la mascherina provvederà a distribuire il Pane e Acqua (per i mormoni, pag. 2 qui), la Eucarestia (per la Chiesa Ortodossa, qui, pag. 2) e il Pane (per la comunità anglicane, evangelica e protestanti, qui pag.,2) “avendo cura di non venire a contatto col fedele”.
Come potrete notare NON si parla MAI di “mani”.
Quindi solo nel Protocollo con la Chiesa Cattolica (qui, pag. 3, n. 3.4) è specificato che il ministro “abbiano cura di non offrire l’ostia [minuscolo n.d.r.] senza venire a contatto con le mani del fedele”.

Orbene, noi sappiano che la Santa Eucarestia, secondo alcuni Riti delle Chiese Ortodosse viene amministrata solo in bocca, e in altre addirittura con una “pinza/cucchiaino” per “imboccare” i fedeli (e il Sinodo della Chiesa Ortodossa Greca aveva già avvisato che avrebbe continuato a farlo in questo modo nonostante i rischi sanitari, qui). In alcuni riti protestanti si prende in bocca stando in ginocchio, in altri (ci pare, metodisti) poi, si beve il Vino direttamente dallo stesso calice...
Ora ci chiediamo come mai questa macroscopica e “bizzarra” differenza nella previsione normativa.
Ma temiamo già bene la risposta cui si perviene mediante sillogismo:  visto che i testi (proposto dal Governo) sono molto simili tra loro e in tanti aspetti comuni, e le varie confessioni hanno modificato la terminologia a seconda delle proprie dottrine, vuol dire che il riferimento alle “mani” del fedele che si legge (solo)  nel testo “Cattolico”, è stato voluto espressamente dalla CEI.

Anonimo ha detto...

https://www.ilsussidiario.net/news/mascherine-liturgiche-e-pinze-eucaristiche-messe-cambiano-per-covid-nuovi-oggetti/2022585/

Josh ha detto...

https://www.marcotosatti.com/2020/05/13/fatima-oggi-garabandal-lavvertimento-e-vicino/

Anonimo ha detto...

Don Mario Proietti:
"Cristo è tutto e integro presente in ciascuna specie e in ciascuna sua parte; perciò la frazione del pane non divide Cristo" (Catechismo della Chiesa Cattolica).

Indossando i guanti monouso che sono destinati, dopo essere venuti a contatto con l'Eucarestia, ad essere gettati nell'indifferenziata, si pone una domanda: Cosa si sta buttando quindi in quel cestino? Cosa va in discarica insieme ai guanti monouso?
Razionalmente non farebbe una piega in tempi di epidemia questo "kit" .
Ma la domanda è: la Transustanziazione è vera o no?
Il clero che sottoscrive il protocollo è consapevole della domanda che si erge come un macigno?
Io credo nella Transustanziazione solo per fede, essendo qualcosa che va oltre la ragione.
Se la Transustanziazione viene meno, viene meno un pilastro della Fede e quindi viene giù tutto.
Se è Vera, come lo è, abbiamo un grosso problema.

Bah ! ha detto...

Visto il numero di accessi contingentato mi domando se riusciro' ad entrare per il Santo Sacrificio oppure dovro' correre ( si fa per dire data l'eta' e la mancanza di mezzo proprio) da una Chiesa all'altra per cercare di entrare almeno ad un turno .Nella mia Parrocchia hanno affisso fuori della Chiesa i due vademecum e applicato sulle panche il logo con l'omino in cui si vieta di sedersi; poiche' c'era ancora un cartello con l'orario delle Messe pre-covid ho telefonato per sapere se gli orari delle funzioni l'avevano lasciati invariati e mi hanno risposto : " Noo no , nei gg festivi ci sono due Messe alle 9 e alle 11 , quella delle 18 ,30 sara' solo in streaming ".
Devo imparare a leggere nel pensiero .

Anonimo ha detto...

Hai voglia a sanificare, tutto la chiesa dopo il CVII ed il cosiddetto postconcilio e' da sanificare, bonificare, estirpare...
Dorothea Wyss

Anonimo ha detto...

https://www.dropbox.com/s/znp8c4d9hcwmmya/200517-Omelie-SperanzaInVoi.m4a?dl=0

Anonimo ha detto...

Andate alla Messa di sempre, l'unica sicuramente valida, disertate le cene protestanti e vedrete che Gesù Cristo farà piovere tutte le grazie di cui abbiamo bisogno.
Le cene protestanti sono aggravate dal fatto che sono celebrate da preti (?) in combutta con un governo chiaramente dittatoriale, criminale, bolscevico.
Fate come facevano i buoni Cattolici al tempo della Rivoluzione francese.
Imploriamo dallo Spirito Santo Lume e Fortezza per l' intercessione di Maria Vergine e di S. Rita.

Anonimo ha detto...

OT ma può essere vero?

Avviso, avviso... Particolare sulle aperture: parrucchieri, estetiste, ristoratori sono obbligati a registrare nomi e cognomi di chi entra per ricevere i loro servizi. E tenerli per due settimane... Se andrai dal parrucchiere, o al ristorante, o dall'estetista e dopo qualche giorno una cliente che era lì (o lo stesso commerciante/artigiano) dovesse risultare positiva/o ti possono raggiungere e fare il test, trattenendoti in casa per "quarantena fiduciaria" fino al risultato. Se poi tu dovessi risultare positiva/o, pur in salute, a casa per due settimane. E se vivi con altri e non hai casa grande con due bagni... vieni portata forzosamente in altra struttura (modello Cina, ricordate le immagini delle persone che venivano caricate di peso e portate via?). Immagina se sei un negoziante che ha appena riaperto... altri 15/20 giorni chiuso, lontano dalla famiglia... famiglia che potrebbe seguirti a ruota... magari mentre tu sei in una struttura trovano positivo il tuo bimbo e lo portano altrove... e magari in realtà vi sentite benissimo, non avete neanche un colpo di tosse, ma siete UNTORI... potreste far venire due linee di febbre al vicino di casa, chissà... PENSACI!

Anonimo ha detto...

Ma forse c'è qualcuno che sta pensando di piegarsi a questa farsa di messa? Andiamo bene! Ma allora che ci stiamo a scrivere su questo blog? Forse è il caso di ricordare che è giunto il Momento (con la M maiuscola) di tornare alla vera Messa! Ce ne sono, si, basta cercare, certo non dietro casa. E chi, come me non può macinare chilometri in macchina, vorrà dire che continuerà in streaming la Messa Vetus e la Santa Eucarestia extra funzione dalle mani di qualche sacerdote vecchia maniera con le mani nude.
L'importante è NON ADEGUARSI. Questa è la protesta del cattolico! Non ci daranno mica la multa per questa protestaaaa?
E Nostro Signore ci darà la Sua Messa vera prima o poi in Provvidenza, vedrete.

Una Chiesa da favola ha detto...

Tornando alla Chiesa.

Un po' come la "Piccola fiammiferaia" maltrattata dal patrigno e evitata dai passanti, anche la Chiesa post-conciliare è ora stretta tra le esigenze di un governo che la umilia e la diffidenza dei fedeli che hanno perso la fiducia.
E così la vediamo cercare di scaldarsi con gli ultimi fiammiferi rimasti prima di morire, cioè quel po' di sentimentalismo senza verità che potrà durare ancora un po', ma non molto. Un po' come Cappuccetto Rosso, che esitò per troppo tempo davanti al lupo vestito come sua nonna e fu mangiata, anche noi ci siamo fidati per troppo tempo di quella che sembrava la Chiesa di sempre ed invece era un branco di lupi che l'aveva occupata.
I suoi grandi occhi della superbia credevamo fossero necessari per vedere meglio dei cristiani del passato.
Le sue grandi orecchie dell'eresia credevamo servissero a sentirci più liberi. La sua grande bocca dell'apostasia credevamo fosse un difetto necessario per i nostri tempi moderni.
Siamo stati ingenui, ci siamo fatti ingoiare dall'errore e non sappiamo più né essere cristiani, né essere veramente liberi;
il modernismo ci ha resi deboli, pigri, incapaci di reagire, al punto che rimaniamo ancora nella stanza a cercare compromessi, nonostante adesso alla nonna si vedano bene anche le corna.

Anonimo ha detto...

Io continuerò la comunione spirituale, sia per rispetto verso il Signore che verso il sacerdote che non deve essere costretto né a violare la legge divina né quella terrena.
Poi è bene ricordare che senza confessione prendere l'eucarestia è sacrilegio...

Anonimo ha detto...

Oggi il presidente del consiglio e il capo di stato hanno affermato che l'Italia è un paese omofobo invocando al più presto una legge. Affermazione non è supportata né da numeri né da dati statistici. Secondo una ricerca condotta nel 2019 dall’agenzia per i diritti fondamentali dell’UE contro i crimini motivati dall’odio e la discriminazione contro le persone LGBTI, risulta che la percentuale dei gay e delle lesbiche italiane che dichiarano di aver subito discriminazioni e violenze, è molto inferiore alla media europea, così come è ancora più ridotta la percentuale di coloro che affermano di essere stati molestati negli ultimi 12 mesi. Le violenze legate all’orientamento di genere in Italia sono in calo, mentre risultano allarmanti i dati relativi agli episodi di razzismo e atti di discriminazione contro gli obesi, solo che di questi ultimi non frega a nessuno.
E, poi, non si vergognano a sbandierare come priorità una questione del genere con i tanti problemi che chiedono soluzioni nella tragica emergenza economica in cui siamo?

Unknown ha detto...

Purtroppo e'necessario adeguarci alle misure di prevenzione.L'importante e'seguire la Messa e prendere l'Eucarestia.
Trovo inutili le polemiche in questo momento

Si preoccupa del Paese ! ha detto...

Per 17 maggio 2020 21:24
Ecchessaràmai… gia' che( isso ) c'e' .....Abyssus abyssum invocat !

Ireneo ha detto...

In auesto momento possono fare passare tutto quello che gli pare e non aggiungo altro, ma dura poco, forse non ci si rende conto, forse!, che si accumulano braci ardenti su fuoco e zolfo (Salmo 11, 5-6)

Anonimo ha detto...


"Prerndere la comunione senza confessione è sacrilegio"

È atto sacrilego se si è in peccato mortale e non ci si è confessati.
Se non si è in peccato mortale, basta l'atto di dolore per i peccati veniali.
Non essendo in peccato mortale si può fare la Comunione senza confessione sacramentale,
avendo recitato il solo atto di dolore. È bene, comunque, confessarsi sempre.
T.

Senti senti.. ha detto...

DOTT. PULCINI ► MASCHERINE E GUANTI INSENSATI E PERICOLOSI: I RISCHI E LA VERITÀ SULLA LORO UTILITÀ
https://www.youtube.com/watch?v=Oy9AgRTFGkU

Anonimo ha detto...

“Sì, il cristianesimo è morto, in molti sensi, ma si è dovuto attendere il ventesimo secolo per vederlo morire di paura. Di paura davanti al mondo. Il mondo vuole un cristianesimo smorto e pusillanime, ansioso di ottenere diritto di cittadinanza in una società che lo disprezza”.

Anonimo ha detto...

Pensavo che il Presidente Mattarella stesse male. Mi stavo preoccupando.
Mi sembrava impossibile che, vista la situazione sempre più drammatica in cui versa il Paese, non avesse nulla da dire.
Invece sta bene, mi fa piacere.
Pero mi sembra veramente assurdo che rompa il silenzio per parlare di omofobia, una parola orrenda inventata per piegare la natura e una ideologia distruttiva e devastante.
Non ha altri pensieri, Presidente ?
Poi da cattolico, come dice di essere ?
È terribile.
Se mi posso permettere, era meglio il silenzio.
Penso che per la concomitanza di quello che sta succedendo a tutti i livelli e di chi ci governa, mai l'italia nella storia moderna se la sia passata così male.

"L'omofobia è una violazione del principio di eguaglianza", dice Mattarella

Il presidente della Repubblica ha poi precisato: "È compito dello Stato garantire la promozione dell'individuo non solo come singolo, ma anche nelle relazioni interpersonali e affettive. Perché ciò sia possibile, tutti devono essere messi nella condizione di esprimere la propria personalità"

Le ultime dal Vaticano ha detto...

Città del Vaticano - Wojtyla è stato un Papa del popolo. Davanti alla tomba di San Giovanni Paolo II, Papa Francesco ha celebrato una messa per i cento danni dalla nascita del primo pontefice polacco della storia. Accanto a lui c'erano pochissime persone, per la maggior parte curiali di origine polacca e anche il cardinale Konrad Kraiewski, l'elemosiniere che ai tempi di Giovanni Paolo II era un giovane cerimoniere. Le qualità che Francesco ha messo in evidenza del suo precessore sono l'immersione nella preghiera, perchè senza preghiera un vescovo non è completo, la capacità di essere in mezzo al popolo e guidarlo e l'intuizione di avere unito il concetto di misericordia a quello della giustizia. [Ma non è l'insegnamento di sempre della Chiesa che Bergoglio ha abbandonato per fissarsi sulla misericordia?]

Con questa celebrazione San Pietro, in coincidenza con quanto accade nello Stato italiano, di fatto ha riaperto i battenti dopo il lockdown dovuto alla pandemia. La basilica da ora in poi sarà aperta a tutti i pellegrini e ai turisti, previo controllo della temperatura attraverso termoscanner e obbligo di indossare la mascherina. Tuttavia stamattina, alla messa di Papa Francesco, nessuno dei presenti la indossava, così come nessuno dei sacerdoti indossava i guanti di lattice che sono indicati come obbligatori nel dispositivo firmato tra la Cei e il Governo Conte.
https://www.ilmattino.it/primopiano/vaticano/papa_wojtyla_vaticano_papa_francesco_coronavirus_san_pietro_anniversario_messa-5234563.html

Anonimo ha detto...

Obbedite alle regole! - dice qualcuno, compreso Bergoglio.
Obbedite al Cielo! - possiamo replicare.
PIù chiari di così si muore...
Adesso a voi la scelta, cari fratelli e sorelle italiani...
Se ascoltare il Cielo o ascoltare gli uomini deviati.
Niente celebrazioni con mascherina e guanti! Niente distribuzione della Comunione con mascherine e guanti!
La Madonna stessa dice che i mali della Chiesa ebbero inizio quando fu abbandonata la Messa tridentina... a questo bisogna tornare, alla santità della dottrina e della liturgia!

mic ha detto...

Sapete come la penso sulle rivelazioni private. Non sono i miei punti di riferimento, tranne - e cum grano salis - quelle riconosciute (Fatima, Lourdes).
Tra i tanti messaggi che circolano e sui quali non mi soffermo, oggi mi imbatto in questo, che completava il commento che precede e che avevo eluso...
Ora lo trascrivo di seguito si tratta delle apparizioni di Itapiranga in Brasile che, tra le tante che vengono citate forse sono le più commestibili.
Penso sia da prendere, come dicevo cum grano salis, ma è impressionante per la corrispondenza con ciò che accade e ve lo trascrivo nel post seguente.

mic ha detto...

Messaggio della Regina del Rosario e della Pace a Edson Glauber, il 16.05.2020, Manaus-AM.

Pace al tuo cuore!
Figlio mio, Io, tua Madre, vengo dal Cielo per dirti di rimanere sempre fedele a mio Figlio Gesù, anche nelle più grandi prove e per tutto quello che dovrà ora accadere nel mondo.
Io ti ho già messo in guardia sulla decadenza della fede, sull’infedeltà del clero e sulle terribili prove che dovranno sopportare i molti fedeli che custodiscono la testimonianza di mio Figlio Gesù Cristo.
Grandi oltraggi e cose mai immaginate accadranno nella Casa di Dio, scandalizzando ancor più i fedeli e, a causa del disprezzo della fede, tanti perderanno la fiducia nella Chiesa del mio Divin Figlio.
L’odio di satana contro la Chiesa e contro l’Eucarestia è divenuto più feroce e visibile, come mai è avvenuto prima, perché i suoi agenti satanici e massonici inseriti dentro la Santa Chiesa agiscono senza sosta affinché il prezioso Corpo, Sangue, Anima e Divinità di mio Figlio Gesù Cristo siano disprezzati, offesi e oltraggiati, come cose senza importanza che non meritano il rispetto e l’adorazione dovuti.

Molti fanno domande e desiderano una luce su come si debbano comportare e ricevere Gesù nell’Eucarestia, in questi tempi oscuri.

Le disposizioni per distribuire o per ricevere mio Figlio Gesù Cristo nell’Eucarestia continuano ad essere le stesse, per il Cielo. Non sono cambiate in Cielo a causa degli ordini e delle leggi umane. Sono gli uomini che devono obbedire agli ordini divini, alla Tradizione della Santa Chiesa e al suo vero Magistero e non è Dio che si deve sottomettere agli errori e ai cambiamenti fatti dagli uomini increduli, che agiscono per la realizzazione dei propri interessi peccaminosi con la persecuzione alla Chiesa e alla fede. Non si inganna Dio e non Lo si irride!
Ricevete sempre degnamente mio Figlio Gesù, in bocca ed in ginocchio. Non accettate, se essi vi forzeranno, di fare il contrario.

Quanto alla domanda di…?

I sacerdoti non devono mai celebrare il Santo Sacrificio con mascherine e guanti. E’ una mancanza di rispetto verso Dio, il Signore del cielo e della terra e un oltraggio verso il Mistero così Santo e Sublime che essi celebrano.
Essi non tocchino mai il Corpo Sacrosanto del mio Divin Figlio né lo distribuiscano ai fedeli usando i guanti. Non offendano più Nostro Signore che è già molto offeso.
A Fatima, io vi dissi che la Russia avrebbe diffuso i suoi errori, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa, che i buoni sarebbero stati martirizzati e che il Santo Padre avrebbe sofferto molto. Voi state vivendo questi giorni e vedrete le persecuzioni e le sofferenze aumentare sempre più giungendo al punto di dover celebrare il Santo Sacrificio di mio Figlio di nascosto, se lo vorrete celebrare nella forma corretta, giusta e santa come Dio desidera.
Questo male contro la Chiesa di mio Figlio e contro l’Eucarestia cominciò ad essere introdotto tra i Ministri di Dio a partire dal 1960. Era necessario nel piano massonico che i Ministri di mio Figlio aderissero alle idee moderne e mondane, lasciando da parte la veste sacerdotale e le celebrazioni del Santo Sacrificio, compiute anticamente nella forma tridentina.

mic ha detto...

...segue
Quanti mali sarebbero stati evitati se non avessero ridotto questo dono sublime per i fedeli, facendo avere loro una visione distorta del Santo Sacrificio Divino, ad un mero banchetto.
Quante anime sacerdotali si sono condannate eternamente al fuoco dell’inferno e quante altre corrono lo stesso pericolo, per essere state infedeli al Signore, permettendo così tanti errori teologici e idee mondane che conducono molte anime attualmente all’abisso della perdizione.
La Chiesa è stata fortemente colpita in questo periodo ed oggi, ancora una volta è stata ferita e sta sanguinando abbondantemente perché il colpo che le hanno inferto è stato profondo, facendola vacillare e perdere vigore, perché le forze delle tenebre vogliono eliminarla dalla faccia della terra, creando una nuova umanità senza Dio, che accetta tutti i tipi di errore come se fossero verità, insegnando alle anime come se Dio fosse presente in tutti questi errori e accettasse così grandi eresie.
Dio è uno solo: ascolta, Israele, il Signore nostro Dio è l’unico Signore!
Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono l’unico Signore del cielo e della terra. Al di fuori di Lui non c’è altro Dio e Signore e al di fuori della Santa Chiesa, fondata da mio Figlio Gesù Cristo, per l’azione dello Spirito Santo, non c’è salvezza. Coloro che non credono a queste verità non entreranno nel Regno dei Cieli. Insegna questo a tutti. Illumina le anime, perché aprano i loro cuori alle verità divine e si salvino.
Ti benedico!

Anonimo ha detto...

Socci,nel suo libro sulla Dittatura Anticattolica, scrive che nel 1854 il colera, sbarcato a Genova, arrivò in luglio a Torino. Chi poté fuggi, come la famiglia reale, ed il sindaco si appellò alle persone coraggiose per l'assistenza ai malati, per trasportarli nei lazzaretti affinché il contagio non si diffondesse.
"E' il 5 agosto, la festa della Madonna della neve, Don Bosco riunisce i ragazzi ed innanzitutto promette:'Se voi vi mettete tutti in grazia di Dio e non commettete nessun peccato mortale, io vi assicuro che nessuno sarà colpito dal colera'. Poi si rivolge ai più grandi e dice:'Sapete che il sindaco ha lanciato un appello.Occorrono infermieri ed assistenti per curare i colerosi. Molti di voi sono molto piccoli. Ma se qualcuno dei più grandi si sente di venire con me negli ospedali e nelle case private, faremo insieme un'opera buona e gradita al Signore'. 'Quella sera stessa', racconta il biografo di Don Bosco, 'quattordici si misero in lista...altri trenta riuscirono a strappare il permesso di unirsi ai primi, anche se erano molto giovani. Furono giorni di lavoro duro e per niente piacevole.I medici consigliavano di curare i colpiti con massaggi e frizioni alle gambe, per provocare un'abbondante sudorazione. I ragazzi erano divisi in tre gruppi: i più alti, in servizio a tempo pieno nei lazzaretti e nelle case dei colpiti, un secondo gruppo girava per le strade a esplorare se vi fossero nuovi malati, un terzo, i più piccoli, rimanevano all'oratorio pronti ad intervenire ad ogni chiamata'.
Naturalmente Don Bosco non voleva mandarli allo sbaraglio: prendeva ogni precauzione per evitare il contagio pur dovendo toccare i malati, ma evidentemente queste piccole precauzioni non potevano bastare a fermare il colera. Perciò il 21 novembre, quando fu dichiarata finita l'emergenza...nessuno dei ragazzi di Don Bosco era stato colpito dall'epidemia, eppure avevano lavorato più di tutti. Così la città rimase allibita. Si cominciava a ritenere Don Bosco una presenza straordinaria..." (pp. 128/129)