Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 27 giugno 2022

“Distruggere la domanda” – il modello italiano di deflazione

Una riflessione da non sottovalutare. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica
Nel regime d’emergenza permanente, necessario per dissimulare la fase terminale del neoliberismo (ossia la sua stratosferica bolla speculativa), la guerra durerà quanto lo deciderà la NATO. Stoltenberg è stato chiaro che “la guerra sarà lunga”, ma senza specificare quanto lunga, proprio perché le condizioni della sua fine non dipendono dai paesi direttamente coinvolti. Per lo più, con il nuovo conflitto fra Kaliningrad e la Lituania è stato già garantito il nuovo episodio del seriale bellico, visto che la fase della mitica resistenza ucraina è venuta ad esaurirsi, ma questo è ancora poco rispetto alla capacità della NATO di generare conflitti e irresponsabilità in modo automatico e incontrovertibile.  

In realtà, al netto degli interessi di produttori d’armi e lobbisti, ci sarebbe un forte deterrente al prolungamento del conflitto militare, e questo è la scarsità del fattore umano. A differenza delle guerre del secolo scorso, quando venivano mobilitati i soldati di leva, nelle guerre moderne vengono usati soldati professionali, il cui addestramento rappresenta un costo significativo e li rende non facilmente rimpiazzabili. I soldati professionali sono anche particolarmente cinici, per cui non è facile indurli a combattere in condizioni sfavorevoli, motivo per cui Zelensky ha messo in atto la legge marziale contro i disertori, considerati i numerosi casi di “tradimento” alla causa nazionalista. 

C’è da riconoscere che, una volta ogni tanto, anche il politicamente corretto si rende utile come deterrente bellico, con l’anti-militarismo e il pacifismo arcobaleno che sogna un mondo senza guerre. Tutto bene se non fosse che il pacifista il denaro risparmiato per le armi lo utilizzerebbe per acquistare e distribuire miliardi di vaccini ai poveri del mondo, come se questi non aspettassero altro. Il popolo arcobaleno non si era nemmeno accorto che la pandemia e i suoi lock down, campagne vaccinali e green pass ricalcavano le stesse logiche della guerra e servivano alla militarizzazione della società, anche in assenza di guerra. 

Mentre il politicamente corretto si esercita nella retorica del vaniloquio, la sinistra piddina e Draghi sono impegnati a produrre dei disastri con azioni politiche concrete, come quella di battersi per l’adesione precoce dell’Ukraina alla UE, dichiarando di essere pronti a concedere i miliardi necessari alla sua ricostruzione, perché l’Ucraina è “democratica ed europeista”. In realtà l’Ucraina non ha mai avuto nulla a che fare con la democrazia e le regole civili. Oltre ad essere il paese europeo con i più clamorosi primati negativi in termini di criminalità, corruzione, reddito pro capite, leggi razziste e cv, fin dalla sua costituzione come Stato sovrano essa si è distinta per una crescente instabilità. Mentre gli altri paesi del Patto di Varsavia erano riusciti a rielaborare il caos sociale entro il primo decennio dopo la caduta dei rispettivi regimi, l’Ucraina è stata la grande eccezione. Basterebbe fare il paragone con la Russia e la Bielorussia. Con l’ascesa al potere di Putin, la Russia ha segnato un periodo di ricostruzione istituzionale e di costante crescita economica, accompagnati da una ritrovata e naturale stabilità interna, per non parlare della Bielorussia, che vanta una qualità dei servizi pubblici e dell’ordine pubblico fra le più alte in Europa, probabilmente perché i suoi governi non avevano svenduto tutto e privatizzato selvaggiamente le ricchezze statali. Laddove in Ucraina, pur essendosi essa ripresa dagli shock degli anni ’90, il saccheggio organizzato non è mai cessato, ne diminuito, e le turbolenze politiche e sociali si sono persino intensificate, anche dopo l’elezione ‘democratica’ di Zelensky, per cui bisogna chiedersi come e con quali criteri saranno gestiti i miliardi versati dai paesi europei.  

A quanto sembra, per l’élite italica finanziare l’Ucraina sarà solo l’ennesimo vincolo esterno per giustificare la distruzione interna del paese, visto che esso continua a resistere e a conservare il suo potenziale di ricchezza privata. Nella sua sintesi il piano delle oligarchie si racchiude nel “distruggere la domanda”. Di elaborazione mario-montiana, questa formula è stata rievocata giorni fa dal presidente di Nomisma Energia (qui), un tale Davide Tabarelli, che dichiara che il razionamento del gas sarà duro e difficile, ma è l’unico modo per distruggere la domanda e abbassare i prezzi. In questo modo, dopo essere stata il paese pilotta del Green pass e la digitalizzazione di massa, l’Italia viene candidata a diventare anche il primo paese martire del deflazionismo, dando per questo la colpa a Putin - un vincolo esterno sempre pronto ad uso. Solo che a differenza di 10 anni fa, oggi si sa che la deflazione non è la cura contro l’inflazione, ma lo strumento della de-industrializzazione e la colonizzazione del paese. Un’inflazione endogena e sana, dovuta alla crescita della domanda di energia e materie prime dopo la pandemia, avrebbe favorito i debitori (persone fisiche e imprese) e danneggiato i creditori (banche e rendite finanziarie). Un decennio fa l’opinione pubblica aveva accettato l’austerità di Mario Monti, credendo che fosse imposta dalla Germania di Merkel (il finto vincolo esterno), ma in realtà la famosa lettera della BCE, firmata da Trichet e Draghi, era stata scritta in Italia, dall’allora direttore generale della Banca d’Italia e attuale ministro dell’Economia Daniele Franco (qui), una vicenda in cui è stato coinvolto anche Brunetta, il che spiega il suo risalto nell’attuale governo, insieme a quello di Franco. 

Tutto ciò testimonia che per gli italiani il vero nemico non è fuori, ma dentro casa, e questo va ribadito, nello stesso modo in cui il politicamente corretto ribadisce come la violenza in famiglia prevalga su quella nei luoghi pubblici. Sembra che la stessa imposizione del governo Monti da parte di Napolitano non sia stata così indispensabile, in quanto un qualsiasi altro governo, presentato già in parlamento, avrebbe fatto le stesse riforme ai fini dell’austerità, ma fu fatta affinché gli oligarchi italici potessero “stupire” l’Europa e il mondo intero, dimostrando che il popolo italiano è talmente succube da fargli digerire qualunque cosa, persino i colpi di Stato interni. Di matrice assolutamente analoga è stata anche l’imposizione del governo Draghi da parte di Mattarella, e questo non perché il governo Conte/PD non avrebbe fatto esattamente le stesse scelte, ma per sottolineare il carattere dittatoriale dell’élite locale. In questo senso l’outing voltagabbana di di Maio, per quanto segno di un’ambizione malata e di vigliaccheria, è quantomeno più trasparente e sincero della finta opposizione di Conte, come lo è quella di Salvini e di Meloni, inutili a ogni dialettica parlamentare. 

Nessuno oggi sarebbe in grado di costringere l’Italia a svolgere il ruolo di paese pilota deflazionistico, in quanto l’Italia non è ne più ne meno debole finanziariamente dagli altri paesi UE, essendo il suo debito privato fra i più bassi nell’eurozona. La stessa Germania, per esempio, è molto più vulnerabile, con la bolla tossica di Deutsche Bank pronta a scoppiare a momenti (qui).  Tutto l’approccio alla guerra in Ukraina da parte del governo Draghi non è stato guidato tanto dalla volontà di cambiare i rapporti in campo, quanto a dimostrare alla propria popolazione che l’opinione pubblica non conta nulla e che le istituzioni lavorano per rilanciare la potenza delle oligarchie, il modello dell’auto-colonialismo. In questo schema di potere, l’esibizione, anzi l’ostentazione della propria brutalità contro la popolazione rappresenta un modo per accreditarsi presso i padroni stranieri, e per suscitare in loro timore e considerazione. Non è escluso che prima ancora del razionamento energetico, inevitabile nell’autunno, con la scusa della siccità (né più né meno di altri anni) ci sarà anche il razionamento dell’acqua potabile. Anzi, questo si preannuncia con effetti speciali ancora più spettacolari, ed è inutile specificare perché. (Zory Petzova by Weltanschauung Italia)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

D'altra parte i risultati delle amministrative dicono che a seguito delle oligarchie globaloidi viaggia una parte considerevole del popolo italiota che il suo tornaconto, per dritto o per rovescio, lo ha, lo ha avuto e lo avrà...a prescindere dalla dottrina politica applicata: il famoso tecno-totalitarismo liberal/comunista, sanitario/ecologista che attua, aggiornandolo, l'antico: ITALIA DELENDA EST.

Un'altra faccia della distruzione ha detto...

MA COME MAI GLI ISLAMICI D'OCCIDENTE... TACCIONO?

Molte volte mi sono domandato, mentre venivano ratificate le leggi più immonde, impensabili nel mondo islamico, incompatibili col Corano, vera bestemmia contro l'ordine creato da Allah, come mai i milioni di immigrati islamici ormai da anni residenti in certi paesi invasati di dottrine californiane, tacciono, non dicono nulla, non un cenno di riprovazione, anzi spesso come succede le ricche (pagate dai Fratelli Musulmani) comunità islamiche finanziano in cambio di licenze negate ai cittadini partiti socialisti e liberal che poi gli approvano leggi di, è il caso di dire, favoreggiamento.

In realtà è un segreto di Pulcinella e non ha manco a che fare col fatto che una quota di immigrati islamici presto si occidentalizzano nella sostanza e poi anche nelle forme.

Gli è il fatto che loro si mimetizzano e aspettano, aspettano di essere maggioranza, come in diversi posti succederà: per ora si contentano di tiranneggiare sui quartieri "loro" dove la legge non entra perché si applica solo la "loro" legge: ci sono zone intorno Londra dove vige la Shari'a e il governo lascia correre, la polizia non ci entra nemmeno lì dentro.
Ma non è tutto.
Bisogna capire com'è fatto dentro il musulmano, da quale ottica guarda: le nostre leggi "immonde" e che gridano la vendetta di Allah?
Vero, ma "quelli" non sono musulmani: sono "cani infedeli" ed è ovvio che si diano - e hanno 'pure ragione - leggi da cani, che tra loro si comportino come cani e le loro leggi siano leggi cinofile. Faccende che a noi non ci riguardano, sono faccende loro, di cani. Quando poi saremo maggioranza, e allora Allah regnerà anche su questo, adesso, canile... allora...

E allora, tutti i restanti occidentali "liberal" oggi, all'istante muteranno, eterni caporali, in talebani tra i più puritani.

Anonimo ha detto...

In questi mesi ho imparato che dalle frasi che si lasciano scappare i vertici ucraini, storicamente di una dissennatezza ineguagliabile come per tutti i paesi baltici, superati unicamente dai polacchi, ho capito una cosa che molti elementi vano a confermare.

"In agosto ci saranno novità che saranno determinanti e non si sparerà più un colpo in Ucraina...", questo dice il capo uscente delle forze armate ucraine.
Frase sibillina.
4 mesi prima la vera referente di Washington a Kiev, la donna a cui Zelensky fa da controfigura, aveva detto a proposito di un conflitto "totale": "ma tanto ci sarà ugualmente", a prescindere. Cioè è stato deciso già precedentemente. Lo stesso Biden interessato a prolungare il conflitto, aveva detto: "Se dura troppo allora può darsi interverremo".
Nel frattempo qualcuno nota che gli inglesi stanno attarantolati come non si vedeva dai tempi di Churchill.
In pratica la concentrazione di armi in Ucraina non è un caso. In agosto mirano a colpire la Crimea, una provocazione immane alla quale la Russia non potrà non reagire adeguatamente. Ci sarà un susseguirsi sempre più veloce e violento di eventi e a quel punto, visto che ha ormai quasi tutto pronto e l'ultimo vertice ha messo in riga anche i più sibillini (Italia e Germania), la Nato con in testa gli inglesi entrerà in guerra contro la Russia.
Dopodiché possiamo sperare soltanto nella Madonna visto che il grosso delle armi nucleari americane in Europa stanno in Italia che diventa un posto strategico.
E' una battaglia per la vita o la morte: uno dei due dovrà morire. Il guaio e che si porta dietro quelli che stanno nel mezzo. Noi. Noi per dire proprio Italia.
Pregate la Madonna perché protegga la Russia e scacci e disperda nella confusione i cani famelici che l'assediano.
Cit. Antonio Margheriti

Anonimo ha detto...

"...Italia che diventa un posto strategico..."

Sinceramente non credo che W.Putin voglia volgersi contro l'Italia, forse potrebbero esserci poche azioni mirate, forse. Oltre le molte persone del popolo, gli amici italiani di W.Putin tengono, al momento, un profilo molto basso, ma non credo che i reciproci rapporti siano generici, di facciata. Mi sembra che W.Putin, a differenza di Berlusconi con Gheddafi, è leale verso i suoi amici.

Invece credo che gli Usa dovrebbero essere molto prudenti,neanche un nuovo 11 settembre, diversamente messo in scena, potrebbe togliere loro le castagne dal fuoco. Ormai moltissimi stanno aprendo o hanno già aperto gli occhi.

Anonimo ha detto...


Berlusconi alla fine entrò in guerra contro Gheddafi dopo averla tirata in lungo. Aveva addosso una enorme pressione internazionale e anche di una parte del suo governo. Si disse che ad un certo punto sia stato anche ricattato con minacce di attacchi borsistici micidiali alle sue aziende. Doveva ugualmente resistere, sia chiaro, e non intervenire.
Anche per via delle "aziende" Berlusconi dovrebbe esser tenuto lontano da ogni combinazione di governo.

Tornando all'attualità. Che stiano progettando un attacco nato in grande stile alla Russia per agosto non è credibile. Si tratta di una ricostruzione basata su si dice e interpretazioni di frasi sibilline.
È vero che l'escalation sta diventando preoccupante e che la follia ormani domina ampiamente nelle Cancellerie europee e americane.
Però cerchiamo di non gettare benzina sul fuoco con interpretazioni allarmistiche oltre il lecito.

Anonimo ha detto...

Bisogna stare attenti a Renzi.