Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 14 novembre 2022

Biforcazione nella complessità del conflitto non riducibile a Russia versus Ucraina

Indice degli articoli sulla guerra in Ucraina.
Biforcazione nella complessità del conflitto 
non riducibile a Russia versus Ucraina 

Con due post del 7 e 9 ottobre scorso [qui - qui], aggiornammo le analisi sul conflitto ucraino dicendo che si era arrivati ad un punto critico. Il “punto critico” è quel punto di una traiettoria in cui si propone una biforcazione tra catastrofe prolungata o repentina e risalita a forme di nuovo ordine ed equilibrio dinamico.
Seguivamo certo gli eventi ma, consapevoli che noi siamo esposti ad informazione manipolata e manipolante nelle notizie date nonché a molte notizie non date proprio, seguendo quindi con maggior confidenza nostre letture di logica del conflitto più generali. Tant’è che, nonostante nel frattempo si sia oscillati tra speranze di pace e timori dell’Armageddon atomico, siamo in effetti arrivati più di un mese dopo ad una situazione sul campo ed a bordocampo che sembra accettare quantomeno lo stallo operativo, presupposto per congelare il conflitto armato ed iniziare il confitto di trattativa.
La trattativa riguarda almeno cinque soggetti interessati.
Naturalmente i due confliggenti diretti, la Russia e l’Ucraina con, un po’ sul campo stesso ed un po’ intorno al campo, l’Europa, gli USA-NATO (con dentro europei più bellicisti ed altri meno), i terzi del sistema multipolare che non sono alleati dei russi ma pensano che i russi non debbano perdere del tutto o anche gli americani non debbano vincere. Questi ultimi, soprattutto, vorrebbero che il conflitto armato terminasse - anche momentaneamente - per non turbare ulteriormente il precario equilibrio internazionale. C’è forse una sponda indiretta e silente a questa posizione all’interno del cluster europeo soprattutto tedesco-occidentale. Ma attenzione, quando si tratta di democrazie liberali e di mercato, è sempre un’impresa sintetizzare la posizione con chiarezza in quanto ci sono sempre, nei gorghi di politica interna, quinte colonne.

Arriviamo al punto critico, più o meno messi così. Il generale americano Milley ha stimato in 100.000 le perdite russe, ma ha anche aggiunto - e per la prima volta - un dato silenziato ovvero che si stimano in altrettante le perdite ucraine. Non è importante l'effettiva quantificazione oggetto anch'essa di intenti propagandistici, è importante la segnalata parità o giù di lì. Al di là delle fantasiose stime di alcuni analisti televisivi, è ovvio che i "centomila" ucraini pesino sul totale potenziale più dei centomila russi. Se non altro perché l’Ucraina conta da meno di un terzo a poco più di un quarto della popolazione russa. Le armi occidentali, in quantità e qualità, fanno talvolta sentire meno questa sproporzione (su terra, non su aria), ma la guerra alla fine rimane conquista di terra con stivali su campo. Inoltre, gli USA si son messi a comprare proiettili dai coreani ed anche le forniture europee sono al limite.

Altresì, si va verso dicembre e sul campo, da dicembre a marzo, tra fango, ghiaccio, freddo, neve e pioggia fredda, la logistica bellica sarebbe fortemente alterata e complicata. Così, i russi sanno che conquistare il rimanente del Donetsk è quasi impossibile o molto e molto gravoso, così ucraini ed alleati sanno che penetrare ulteriormente dalla riva orientale del Dnepr, lo è altrettanto o quasi. I russi hanno anche il problema della rotazione truppe tra gli operativi stanchi e provati e le riserve appena preparate e non ancora affidabili appieno. Ma gli ucraini potrebbero non aver proprio truppe da far ruotare.

Gli europei NATO si dividono tra quelli nord orientali disposti ad andare avanti quanto più e possibile e quelli sud occidentali che forse preferirebbero assecondare il congelamento del conflitto.

Gli USA hanno un nuovo Congresso con i repubblicani in capo alla Camera ed una probabile maggioranza democratica grazie al voto della vice-presidente, al Senato. Almeno questo sembra profilarsi con i tre stati che mancano ancora al conteggio con uno, la Georgia, che avrà un ballottaggio suppletivo. Ma gli americani finita una elezione ne hanno anche un’altra in prospettiva e quindi la loro postura è sensibile anche ai giochi di conflitto o cooperazione tra repubblicani e democratici in vista delle presidenziali fra due anni. Con, da segnalare, anche la possibile competizione interna al GOP tra Trump e De Santis e nel campo democratico tra Biden e chi gli sta dietro e un/a nuovo/a cavallo/a. A dire che i repubblicani possono minacciare ostracismo alla Camera o ottenere concessioni da Biden nei giochi di potere da spendere poi fra due anni davanti le opinioni pubbliche. In politica estera, le due parti potrebbero avere cooperazione se si parla di Cina, molto meno se si parla di Ucraina-Russia. Ma tutto poi si mischia con mille altre questioni di equilibrio interno. Sappiamo anche che dal punto di vista americano quanto a Biden, si è ottenuto un obiettivo importantissimo ovvero la perfetta cattura egemonica dell’Europa, un obiettivo di centralità strategica inestimabile. Che fosse reale o solo vantato per esigenze narrative l’obiettivo di forte corrosione del potere russo risulta assai poco a portata di mano sebbene colpi strutturali siano stati comunque inferti (difficile oggi dire di quale entità).

Il consenso internazionale alla causa unipolare americana ovviamente non ha fatto alcun passo in avanti ed anzi, forse ha mostrato qualche smagliatura ad esempio in Medio Oriente. La nuova presidenza brasiliana, il solido non allineamento indiano ed i nuovi interessi strategici energetici che legheranno sempre più asiatici ai russi oltre la perdurare delle varie penetrazioni (russe, cinesi, indiane) in Africa, dicono che in questo campo largo le posizioni sono quelle raggiunte e non si avrà nulla di più. Anzi forse di meno se gli europei occidentali dovessero destabilizzarsi nel lungo inverno dei nostri vari scontenti.

L’ipotesi di mettersi intorno ad un tavolo porta a dover scrutare varie questioni. Due principali.
La prima è che occorre tenere conto della complessità del conflitto che solo i limitati mentali hanno pensato di poter ridurre alla faccenda russi vs ucraini. In realtà lì c’è un triangolo con tendenze quadrilatere. Ad esempio, l’altro giorno è stata fatta uscire su certa stampa, l’ipotesi possano iniziare dialoghi sul problema del Trattato START (i missili a medio raggio) tra USA e Russia, una faccenda che non ha nulla di diretto a che fare col conflitto ucraino, apparentemente. Invece, ed assieme ad una vasta matassa di altre questioni tutte interne ai rapporti tra i due poteri nucleari, sono forse più alla base della decisione di Putin di fine febbraio che non le questioni dei russofili e russofoni ucraini. Questo eventuale secondo tavolo dirà molto di ciò che si potrà ottenere al primo.

La seconda questione decisiva saranno i soldi ovvero cosa, da chi ed a che condizioni, gli ucraini otterranno dai partners. L’Ucraina, più che “ricostruita” va costruita visto che era praticamente uno stato fallito prima della guerra. Quindi, gli ucraini, avranno interesse a metter il broncio la tavolo ma più che perché contro questa o quella proposta russa, per ricevere il corrispettivo da parte dei partners. E non è escluso che almeno gli americani non vogliano a quel punto richiamare anche i non allineati a far la loro parte per pagare il prezzo della pace o quantomeno un certo assetto di strano equilibrio. Forse una pace con un trattato scritto potrebbe esser rimandata di molto nel tempo, ma un conflitto sedato a congelato vi corrisponderebbe in pratica. Anche se investimenti provenienti vedremo da dove necessitano di una certa stabilizzazione abbastanza affidabile. Così i russi potrebbero fra qualche tempo picchiare duro da qualche parte se insoddisfatti di come le cose potrebbero andare al tavolo delle chiacchiere. Così gli ucraini potrebbero colpire i russi per poi riceverne la reazione e dire ai partners che trattare coi russi è impossibile e quindi “alzare il prezzo” del loro consenso sempre comunque poco convinto.

Insomma, sarà una partita tutta da seguire, lenta, contradditoria e come sempre incomprensibile ai più manipolati dal concerto dis-informativo.

Questo il menù previsto per i prossimi mesi. Al profilarsi della primavera, se dai vari tavoli non è uscito nulla di rilevante, si tornerà sul campo d’armi, ma è presto per far previsioni del genere. (Pierluigi Fagan)

48 commenti:

Scelta tra Occidente e Cina ha detto...

Noooo all'Occidente di BIDEN con FINANZA EBRAICA, guerrafondai DEM di Obama, Clinton e sodali e turbocapitalismo che deve distruggere le patrie Europee!!! SIIII all'Occidente cristiano e pragmatico
e non bombardatore ....

Anonimo ha detto...

Qualcuno cacci fuori dall'Italia il console ucraino Adrii Kartysh il quale ha scritto al sovrintendente della Scala Dominique Meyer, al sindaco di Milano Giuseppe Sala e al presidente della Lombardia Attilio Fontana per chiedere di "rivedere" la programmazione del teatro, non inaugurando la stagione, il prossimo 7 dicembre con l'opera russa Boris Godunov, un dramma teatrale di Aleksandr Sergeevič Puškin, composto a Michajlovskoe. Mi domando come si è permesso di intervenire sulla Scala di Milano facendo queste assurde e pretestuose richieste? A tutto c'è un limite! Si può condannare sicuramente l'invasione russa, ma non la sua cultura artistica, letteraria e musicale. Andando avanti con questo delirio collettivo, ci ritroveremo con la statua di Zelensky al posto del David di Michelangelo!

Anonimo ha detto...

Questi alzano la cresta perché capiscono di avere a che fare con degli zerbini per nascita, per formazione, per mestiere, per scelta. Le bestie, che non parlano, capiscono da lungi se la bestia che a loro si avvicina è da fuggire, da aggredire o da riverire. Noi, come sia sia, riveriamo a prescindere.

Anonimo ha detto...

Premesso che in Italia tutti si permettano tutto fuorché gli Italiani stessi, ci sono solo alcune aggiunte all'ottimo articolo di cui sopra, i morti Russi sono militari, quelli Ucraini sono povericristi arruolati a forza da 18 a 60 anni e sui numeri effettivi di morti si potrebbe discutere, ma sempre di massacri si parla da ambo le parti, da foto sat. prese da sito Croato si vede che gli Ucraini stanno costruendo sul confine uno spesso muro di cemento armato, non si capisce per quale specifico uso, ma se uno ci pensa un po' su, ci si arriva, la baronessina VDL si è giulivamente fatta scappare una frase scioccante, dato che la UA è ridotta ad un mare di macerie, afferma che sarà ricostruita con gli aiuti e i finanziamenti della UE, cooosaaaaaa? Ma stiamo scherzando, chi deve mettere i soldi? E ricordiamoci sempre che quando F e D vacillano e barcollano, tutta l'Europa crolla rovinosamente con conseguenze tragiche.

Anonimo ha detto...


# 11:38
"Finanza ebraica" che c'entra?
Tanto per far accusare il blog di Mic di antisemitismo?
Il solito troll...

Anonimo ha detto...

CAPRE. Oggi per l'ennesima volta leggo al bar sul Corriere che Aleksandr Dugin sarebbe "l'ideologo ultranazionalista di Putin".
Se è l'ideologo di Putin bisognerebbe chiederlo a Putin. Ma posso escudere che Dugin sia "ultranazionalista" e persino semplice "nazionalista" (secondo i media di regime ci sono gli "ultracattolici", gli "ultraconservatori" gli "ultranazionalisti" e naturalmente tutti fanno parte dell'"ultradestra", in una notte in cui tutte le vacche sono nere).

Ho letto 11 libri di Dugin e decine di suoi articoli, e quindi a differenza dei pressapochisti ignoranti del Corriere conosco ciò di cui parlo. In Dugin si trova una delle più convincenti critiche del nazionalismo (fenomeno su cui anch'io molto più modestamente scrissi un libro) e dello Stato nazionale, come prodotti degenerativi della modernità, che abbia mai letto. E' uno degli aspetti più convincenti del pensiero del filosofo russo (ci sono altri aspetti che considero assai meno convincenti).

Quindi i giornalisti del Corriere e di testate affini, che lo definiscono "ultranazionalista" con pressapochismo demonizzante (l'"ultra" serve sempre a demonizzare) dimostrano di essere, molto sgarbaniamente, delle autentiche CAPRE. (Martino Mora)

Silente ha detto...

Parliamo dunque di Russia e Ucraina.
Per motivi politico-strategici piuttosto complessi, lo Stato Maggiore russo ha deciso di abbandonare Kherson, città russa, russissima. Migliaia e migliaia di abitanti che non vogliono tornare sotto il feroce giogo russofobo degli ucraini stanno sfollando verso le Repubbliche del Donbass e verso la Crimea libera. Ora c’è da temere che, nel silenzio colpevole dei media internazionali, la polizia ucraina al seguito delle truppe ultranazionaliste scateni, come già avvenuto in altre zone “liberate”, la consueta caccia al collaborazionista, cioè a cittadini che voglio vivere, parlare, studiare, leggere liberamente per quello che sono: russi da sempre. Tanto, se poi si scoprono presunte fosse comuni, ad essere accusate, falsamente, sono sempre e solo le truppe russe. Come per la messa in scena a Bucha.
Condivido totalmente il commento di Anonimo delle 11.40. Con un atto di estrema arroganza e di mancanza di rispetto per le istituzioni, i cittadini milanesi e la cultura in generale, il console ucraino a Milano ha intimato al Teatro alla Scala, al Comune e alla Regione Lombardia di sopprimere dalla programmazione scaligera l’opera Boris Godunov del musicista russo Modest Petrovič Musorgskij, che dovrebbe inaugurare la stagione del Teatro. Non ho visto alcuna reazione significativa a questa intimidatoria richiesta di cancellazione che si somma a precedenti censure operate dal Teatro nei confronti di cantanti e direttori d’orchestra russi. Nessuno ha protestato. Non soltanto dobbiamo stare al freddo per Zelensky, non soltanto dobbiamo pagare milioni di euro per l’invio di armi all’ucraina affiché questa continui a massacrare i russi del Donbass, ma adesso non possiamo più goderci le opere liriche che vogliamo senza il preventivo consenso degli ucraini. Questo energumeno va cacciato. Ma ovviamente non ciò non avverrà. Troveranno qualche cretinissimo escamotage per salvare l'opera con qualche dichiarazione filo-ucraina. Spero che nessuno sventoli bandiere giallo-blu nel sacro Teatro della Scala.
Sono infine d'accordo con Martino Mora qui sopra su Dugin, che anch'io conosco abbastanza bene. Dugin (non dimentichiamo la figlia Darya assassinata da terroristi ucraini con il probabile aiuto di qualche "manina" occidentale) è a favore di una Russia imperiale e multinazionale in una realtà mondiale multipolare. Ha rifondato la filosofia geopolitica eurasiatica, già presente nella storia del pensiero russo. Chi vuole conoscere in sintesi il suo pensiero (Dugin è spesso "fluviale" nelle sue esposizioni, come nel suo testo, peraltro assai interessante, "La quarta teoria politica") suggerirei un testo non recente ma sempre valido, scritto da Dugin a quattro mani con de Benoist: "Eurasia, Vladimir Putin e la grande politica", edito da Controcorrente.
Silente

Anonimo ha detto...

Marcello Veneziani

IGNORANTI E INTOLLERANTI
Se il branco di ignoranti, arroganti, intolleranti che ha censurato Enrico Montesano sapesse che il motto "Memento audere semper" sulla sua maglietta non è fascista ma fu coniato da d’Annunzio nella Prima guerra mondiale e ricorda la beffa di Buccari del 1918... E invece cacciano Montesano spiegando: “Inammissibile che un concorrente indossi una maglietta con un motto che rievoca una delle pagine più buie della nostra storia”. D’Annunzio, gli eroi e la Prima guerra mondiale. La Decima Mas ne continuò la tradizione militare, si distinse per azioni eroiche (Durand de la Penne, Teseo Tesei, due medaglie d’oro) e dopo l’8 settembre prestò servizio nella Repubblica sociale a nord e nel Regno d’Italia a sud. Da soldati e servitori della patria.
Per questo increscioso episodio, andrebbero cacciati i dirigenti Rai per inadeguatezza al ruolo! Manica d'ignoranti, questi manco il traffico gli farei dirigere!

Anonimo ha detto...


La cifra di centomila perdite per parte nella presente guerra l'avrebbe data un generale americano, non il primo arrivato, trattandosi del capo degli Stati Maggiori riuniti cioè di tutte le forze armate USA.
Intanto, da dove proviene tale notizia, qual'è la fonte originaria?
Inoltre, non si capisce se il numero di centomila si riferisca ai soli caduti o includa tutte le perdite, compresi quindi anche i feriti e i dispersi. Quando si indicano le perdite in generale di un esercito, si intendono appunto "morti, feriti, dispersi, che a volte risultano essere prigionieri".
Anche se i morti fossero "solo" cinquantamile per parte, sarebbe comunque una cifra molto alta.
Adesso si comincia finalmente a parlare di trattative di pace, dopo che i russi si sono ritirati dal distretto di Kherson, che per loro era difficile difendere, nella presente situazione (difficile ma non impossibile). Sono un paio di mesi che i russi hanno perso ogni capacità di iniziativa, sul piano militare. Si difendono solamente cercando di mettere in sicurezza il Donbass e la Crimea.
Per chi ritiene che vi siano, nonostante tutto, colloqui segreti tra russi e americani (speriamo vi siano), la possibile pace riconoscerebbe quindi una parte consistente delle acquisizioni territoriali russe come base dalla quale iniziare le trattative.
Le richieste avanzate da Zelensky come preliminari appaiono tuttavia megalomani, come è tipico del personaggio e un po' di tutta l'attuale classe dirigente ucraina, quella al potere, che, a quanto si è potuto vedere sul campo. si è preparata per anni a questa guerra, convinta di poter sconfiggere la Russia con l'appoggio determinante della Nato ossia degli USA.
Se Zelensky venisse richiamato a più miti consigli dagli Americani, cui tra l'altro l'appoggio all'Ucraina costa un occhio della testa, difficilmente potrebbe continuare nel suo atteggiamento.
Miles

Anonimo ha detto...

Ottimo l'articolo di Fagan, di cui ho letto la biografia in internet perche' a me totalmente sconosciuto. Le sue scelte mi hanno affascinato perche' in parte coincidono con le mie. Anche se la mia capacita' di studio e' decisamente inferiore alla sua.
La guerra in atto e' decisamente una guerra complèssa con un imponente numero di morti e di rovine. Viene spesso trascurata la parte religiosa, ovvero spesso non si tiene conto del fatto che, negli anni della presidenza Poroscenko un numero notevole di sacerdoti e di chiese si e' allontanato dal Patriarcato di Mosca per costìtuire una chiesa ortodossa autocefala dove l'autocefalia fu concessa dal Patriarcato di Costsntinopoli.
Ci troviamo quindi di fronte ad un aspetto militaŕ strategico e ad un aspetto piu' strettamente religioso.
Negli anni della presidenza Trump pero' l'Europa, sotto la guida tedesca ha ìncrementato i suoi rapporti commerciali e culturali con la Russia. Per me, e forse anche per altri la costruzione e il funzionamento dei due gasdotti Nord Stteam sarebbe stata una buona cosa e un atto di intromissione in fatti non di sua competenza il blocco ordinato da Biden del Nord Stream2.
Ma forse e' ancor piu' preoccupante quanto affermato da Borrell e riportato in un articolo del Foglio di oggi.

Anonimo ha detto...

Secondo Borrell bisognerebbe continuare a sostenere l'Ucraina fin quando sara' necessario e continuare a isolare Vladimir Putin e il suo regime.
Se sostenere l"Ucraina e' necessario ed e' giusto non e' altrettanto giusto isolare Putin.
Cosi' facendo si fa il suo gioco.
Secondo quanto eminenti studiosi hanno scritto , Putin si e' inventato una storia in cui la Russia interpreta il bene mentre l'occidente interpreta il male.
Sembra che Putin immagini la ricostruzione dell'Impero russo
negli stessi luoghi che un tempo appartennero all'Impero.
Ma questa visione della storia non e' certo condivisa dai paesi baltici che temono una eventuale invasione russa una volta che fosse sottomessa l'Ucraina.
Quindi continuiamo a leggere gli autori russi e a mettere in scena il Boris Godunov mentre cerchiamo di sostenere la resistenza ucraina.

Anonimo ha detto...


FT Ultim'ora sulle elezioni americane.

I Repubblicani ad un passo dalla maggioranza di seggi alla Camera (House of Representatives): sono a quota 217, la maggioranza è a 218.
Fonte: Wall Street Journal.
I democratici sono avanzati tra ieri e oggi di un solo seggio, sono a quota 205, dopo le spettacolari e improvvise avanzate dei giorni precedenti.
Mancano ancora 13 seggi da assegnare. Per arrivare alla maggioranza i Dem dovrebbero vincerli tutti, il che sembra poco probabile.

Rendiamo grazie a san Giuda Taddeo, Apostolo, e continuiamo a pregare per la sua intercessione, affinché i Rep vincano alla Camera.
PP

Anonimo ha detto...

Onore alla X Mas, parte della storia italiana. È criticata da efebi, eunuchi e ballerine.

Anonimo ha detto...

L'ARRIVO DEL CAPO
Klaus Schwab, di madre Rotschild, arriva al G20 con un codazzo di servi mascherinati e col piglio del padrone.
Qualcuno mi spiega a che titolo il patron del World Economic Forum va a predicare in un consesso eminentemente politico, essenso un privato cittadino, se non per il fatto che il WEF è lo strumento con cui l'élite mondialista domina l'Occidente?
Sono anni e anni che ripeto le stesse cose e che anticipo gli eventi senza avere alcuna sfera di cristallo, per il solo fatto di studiare?

Anonimo ha detto...

Visione TV
I Laboratori degli USA in Ucraina, a cura di Franco Fracassi.
Da ascoltare.

Anonimo ha detto...


# 17:46

Qualcuno mi spiega il grande potere che sembra avere K. Schwab, riverito a tutti questi incontri tra Grandi, come se fosse un capo dello Stato

Semplice, amico mio: il potere del denaro. Con la globalizzazione dei mercati finanziari, in pratica senza controllo, abbiamo dato a speculatori e industriali la possibilità di diventare enormemente ricchi e di coalizzarsi in un ceto che muove capitali più grandi di quelli di tanti Stati. DA qui, il loro sempre maggiore potere politico, a livello mondiale.
Questo festino per loro durerà sino a quando gli Stati glielo permetteranno: un giorno potrebbero anche abolire il mercato globale.
Oppure sino a quando non ci sarà un altro crollo globale della borsa, come nel 1929.

Anonimo ha detto...


La X Mas l'Antifascismo l'ha fatta assurgere a simbolo del fascismo degli ultimi due tragici anni

Ma non è esatto. La X Flottiglia Mas era un'unità speciale della Regia Marina. Il principe JUnio Valerio Borghese, durante la guerra comandò il sommergibile Barbarigo con il quale trasportò i nostri siluri umani e sabotatori (eravamo all'avanguardia nel settore) fin quasi dentro i porti inglesi (Alessandria, Gibilterra etc) infliggendo loro gravi perdite, soprattutto di navi da carico e petroliere. Ma la X Mas affondò in porto due corazzate ad Alessandria, che si salvarono solo per i bassi fondali. Una stette fuori squadra 6 o 7 mesi, l'altra ben 17, fu recuperata solo grazie ai cantieri americani di Norfolk in Virginia che possedevano un super bacino galleggiante. Nella baia di Suda a Creta, l'incrociatore York fu invece immobilizzato da un barchino esplosivo e finito poi dagli aerei tedeschi.
Borghese, al comando della X, era stimatissimo dai tedeschi. Quando venne all'improvviso l'armistizio, Borghese, disse poi in un'intervista a Renzo De Felice, come soldato avrebbe sparato ai tedeschi se solo il Re avesse dato l'ordine. Ma, disse, non si fa un armistizio in quel modo, per di più lasciando la truppa allo sbando, senza ordini, di fronte ad un nemico deciso a vendicarsi (ed efficiente e spietato come quello tedesco).
La X aveva la sua base a La Spezia, vi si chiuse dentro impedendo ai tedeschi di conquistarla. (Nell'aprile del 45 sempre la X, assieme ai partigiani di GL, impedì ai tedeschi di distruggere il porto di Genova). I tedeschi fecero con Borghese una specie di trattato, riconoscevano una certa autonomia alla X che intanto si stava dando una formazione armata di terra, del tutto volontaria. Più che fascista, Borghese era un patriota italiano, che cercava di salvare il salvabile. Una parte minore della X si organizzò al Sud, con gli Alleati.
La X combattè valorosamente, con i suoi piccoli ma agguerriti reparti, sul fronte di Anzio e Nettuno, sulle Alpi Occidentali e presso Gorizia, impegnata a difendere i confini. Un suo ultimo reparto non fece purtroppo in tempo a raggiungere Trieste, per resistervi contro le orde di Tito, fu bloccato dai Britannici.
Per forza di cose, partecipò alla guerriglia antipartigiana. Fu celebre a suo tempo la foto di un partigiano impiccato dai marò con la scritta: ha tentato di colpire la X a tradimento o qualcosa del genere. Il malcapitato era cuoco in una trattoria in Piemonte nella quale si era fermata una pattuglia a mangiare: l'uomo a tradimento sparò al cappellano e a un marò, uccidendoli, tentando poi di fuggire senzaa riuscrivi. Ma il macabro epilogo fu un fatto isolato. Borghese adoperava, con un certo raziocinio, il sistema tedesco della corte marziale volante: i partigiani catturati venivano sottoposti ad interrogatori e fucilati se provati autori di reati comuni o sevizie contro i prigionieri fascisti. Insomma, si cercava di applicare il diritto, sia pure secondo le leggi di guerra.
H.

Anonimo ha detto...

GOVERNO, SVEGLIA!

L’episodio del vecchio attore cacciato via perché indossa una maglietta non prevista dal pensiero unico obbligatorio è una delle tante vergogne marcate RAI, ma è indice di un fatto molto importante, risaputo ma importante: tutte le strutture pubbliche, di cui la RAI è un esempio, sono strettamente in mano alla "sinistra", che si è propagata nello Stato come una piovra ed ha regalato stipendi a famiglie ben determinate, costruendo tra l’altro un bacino elettorale inossidabile, pronto al soccorso di partiti, come il PD, che altrimenti sarebbero spariti già da tempo.

Finché non si riuscirà a togliere dai posti di potere tutta questa gente, non si riuscirà a cambiare nulla.

E l’unico modo per cambiare le cose è la maniera dura: istituire commissioni di vigilanza, fino a giungere al licenziamento di una buona percentuale della dirigenza pubblica.
Verrebbero gli scandali e le cause? Benissimo, regaliamo ai licenziati qualche milioncino in modo che se ne vadano alle Bahamas e non continuino a rovinare il Paese: il costo sociale sarebbe infinitamente minore rispetto all’averli tra i piedi.

Tanto per ricordare: la X MAS è una delle glorie imperiture del nostro paese, sia della Regia Marina che della Marina da Guerra Repubblicana, e le sue origini ideali risalgono alla Grande Guerra e alle imprese Dannunziane. Nella Seconda Guerra Mondiale, a Gibilterra, a Suez, a Suda… facemmo vedere i sorci verdi al nemico, tanto da riceverne gli elogi.

Perciò: o il Governo, che continua ad essere inconsistente (basta sentire la Meloni al G20: solo ripetizioni di frasi fatte adatte anche a un Letta o a un Draghi), cambia al più presto registro o non cambierà nulla.

Anonimo ha detto...


Ma la Meloni al G 20 che cosa si pretende che dica o che faccia?
È l'ultima arrivata e sappiamo bene che l'ambiente dei c. d. Grandi le è ostile, nonostante le diplomatiche frasi di circostanza quando è stata eletta.
Questi incontri ad alto livello, G 7 o G 20 raramente servono a qualcosa, servono ai Potenti di turno per ribadire le gerarchie consolidate dei rapporti di forza. Le dichiarazioni che alla fine
si fanno sono degli stereotipi che vengono puntualmente ripetuti.
La cosa più importante a questi G etc sono gli incontri individuali tra i capi di governo, incontri a latere, o tra alti funzionari. Sono insomma gli incontri che si svolgono dietro le quinte.
Meloni, di fronte a Biden, poteva solo ribadire la fedeltà dell'Italia alla politica atlantica in difesa dell'Ucraina.
Meloni ha tanti nemici, su fronti diversi, i nemici di sempre dell'Italia e deve anche guardarsi le spalle da certi alleati.
Bisogna affronare un problema alla volta.

Anonimo ha detto...

Ì milioncini per il viaggio in qualche paradiso fiscale li hanno gia' intascati, senza bisogno di regalarniene altri.
L'importante sarebbe che la smettessero di condizionare il popolo affacciandosi quotidianamente dai teleschermi.
Quotidianamente come Mirta Merlino e Lilly Gruber, settimanalmente come Bianca Berlinguer e il suo amico Corona, come Giovanni Floris, come Corrado Augias etc. Etc.
Dimenticavo i capoclasse : Luciana Littizzetto e Fabio Fazio.

Valeria Fusetti ha detto...

Abbia pazienza caro Amico, ma lei non pensa che i vari BlackRock e Compagnia cantante, non rigurgitino di finanzieri ebrei ? Pare che ce ne siano una buona quantità anche a Davos, come nei vertici del deep state statunitense che, ad esempio, da una parte dichiarano che occorre mettere fine al conflitto russo- ucraino, facendo concessioni a Putin, dall'altra premiano con statuette cornute il generale Draghi... Che si rilevi questa massiccia presenza ebraica, che ha sempre un rapporto stretto con Israele per altro (ogni ebreo ha la doppia nazionalità) non mi pare sia indice di antisemitismo, è il rilevare un semplice dato di fatto. Mentre una eccessiva sensibilità nella lettura dell'antisemitismo ad oltranza sembra indicare una visione politica di tipo neocons, ma questo non farebbe mai pensare che Mic sia diventata una "roba" di questo tipo.

Anonimo ha detto...

Il delirio al potere

A volte ho un senso di disperazione profonda.

Sento Calenda, zelensky, Letta e sono senza parole. Possono dei pazzi essere classe dirigente?

Dove il pentagono mostra prudenza, dove i polacchi precisano che il missile caduto probabilmente non è russo, che forse si tratta di un frammento di un missile ucraino antiaereo, i pazzi gridano all’attacco a un paese NATO. Alzano toni come ubriaconi da bar.

È chiaro e certissimo che non si tratta di un attacco russo a un paese nato. L’ipotesi peggiore, ma al momento improbabile, è che possa essere un frammento di un missile abbattuto. Ma con tutta probabilità non c’è nulla neanche in questa direzione. Più probabilmente è un s- 300

Eppure Zekensky dichiara che si tratta dell’inizio di un attacco russo a un paese NATO, seguito subito da una manica di psicotici nostrani.

Il mondo è davvero nelle mani dei pazzi. Altro che competenza e ragione.

Una volta si diceva “l’immaginazione al potere”. Alla fine abbiamo “il delirio al potere”
(Vincenzo Costa )

Anonimo ha detto...

SE PROPRIO la vogliamo dire completa sulla X, faceva parte del "casting" per fare domanda di arruolamento l'obbligo di NON Iscrizione a partiti politici. Testo scritto in un'epoca in cui l'unico partito politico ad avere esistenza legale era solo il PNF.
Infatti NESSUN milite era iscritto. Nei giorni di Salò, l'OVRA temeva (non del tutto a torto?) che il Principe fosse "ingestibile". Tanto per dirne una, scambiava informazioni con i vecchi colleghi di Accademia che erano al servizio del Governo di Brindisi. Fu arrestato e Mussolini dovette liberalo di corsa, perché i suoi ufficiali stavano organizzando un colpo di Stato per "giubilare" il Duce. Dargli onori immensi ma di fatto mettere Borghese al suo posto alla giuda del Governo di Salò.

Anonimo ha detto...


# 00.03 Fusetti sull'antisemitismo

Non faccia finta di non capire. Il riferimento insistito di alcuni commentatori sulla "presenza ebraica" nel sistema finanziario mondiale, presenza che sarebbe legata a doppio filo agli interessi di Israele, mira sempre a riproporre la tesi assurda del complotto "giudaico" alla base di tutti gli avvenimenti storici correnti e non, variante del supposto complotto "massonico".
Che ogni ebreo americano abbia anche la cittadinanza israeliana, è la prima volta che lo sento dire.

Anonimo ha detto...

@16 novembre 2022 12:00
Evidentemente ogni sera/notte ricevono il copione della commedia.

Incongruenze ha detto...

Letta 1 in campagna elettorale: "Noi possiamo stare, come Paese fondatore, nella serie A dell’Europa ma se in Italia vince la destra sul modello dell’Ungheria e della Polonia, allora l’Italia rischia di andare in serie B”.
Letta 2 ieri: "A fianco dei nostri amici polacchi in questo momento drammatico, carico di tensione e di paure. Quel che succede alla Polonia succede a noi".
In pratica l'ormai ex segretario del PD è riuscito a dire due falsità, pur se nella seconda smentisce la prima: L'Italia non retrocede, anzi, è retrocesso il PD. E in Polonia il missile caduto era ucraino, a detta persino di Biden.
Che dire, per fortuna la destra ha vinto le elezioni e per fortuna Letta è politicamente alla frutta.

Anonimo ha detto...

La Germania dice no alla fly zone: “Insieme a tutti i nostri alleati siamo d’accordo nel voler evitare un’ulteriore escalation della guerra in Ucraina"

Anonimo ha detto...

Di nuovo sull’orlo di un baratro.

Di nuovo dal cuore dell’Europa.

Nel 1962 ero una bambina.
Che si svegliava la mattina
e trovava suo padre che ascoltava la radio.

E il mondo c’era ancora.
Prima della scuola.

Dopo, chissà…

A peste, fame et bello libera nos Domine

Pio ha detto...

A proposito di Vincenzo Costa: tutto molto comprensibile. Ma i burattini sono palesi, il problema è che dovremmo (pre)occuparci dei burattinai.

Anonimo ha detto...

Le " femministe" italiane, quelle che si muovono a comando, quelle che dovrebbero fare un monumento a Giorgia Meloni perché la sua vittoria è la loro vittoria ancora una volta si scagliano contro una donna... contro una precisa donna.
Giorgia ha dimostrato che, con la passione e la determinazione, si possono raggiungere grandi vette e tutte le donne dovrebbero inorgoglirsi per questi traguardi, perché Giorgia ha dimostrato che si può... che la donna, quando vuole e ci mette coraggio e forza è più avanti degli uomini....
La vittoria di Giorgia è la vittoria di tutte le donne
Invece le "femministe" telecomandate italiane si indignano perché a Bali Giorgia Meloni ha portato con sé la figlia...ha fatto bene, benissimo, ha dimostrato che si può essere premier e mamma insieme....
Ma come vi siete ridotte femministe mie... ma dove stanno le vere battaglie?.... mi fate una gran pena

Anonimo ha detto...


"La vittoria di Giorgia è la vittoria di tutte le donne".

Fesserie.

Anonimo ha detto...

Quanto alla famosa dinastia di banchieri dal nome composto, un loro antenato scommise folli somme di denaro sull'esito della celeberrima battaglia di Waterloo, scommise la stessa somma sulla sconfitta e sulla vittoria di Napoleone, e fu fortunato perché il vento spazzò via la nebbia che nascondeva le truppe francesi, altrimenti avrebbe perso qualcosina, da circa 3 secoli coi loro soldi decidono i destini altrui.......quousque tandem?

Anonimo ha detto...

Ognuno ha i suoi genitori. In quegli ambienti un bambino ha ben poco da imparare, ma questo anche la migliore mamma del mondo lo capisce col tempo. Spesso per fare il meglio si sbaglia. Speriamo e preghiamo per questa mamma e per la sua bambina.

Anonimo ha detto...


Errore nell'articolo sulla X Mas.

Il sommergibile che, al comando di Borghese, effettuò tante valorose imprese contro le basi e il traffico inglese, non si chiamava 'Barbarigo' ma 'Scirè'.
H.

Anonimo ha detto...


# "da tre secoli coi loro soldi decidono i destini altrui.."

DAnno i soldi a chi glieli chiede, lucrandoci ovvio, per organizzarsi il destino come vuole lui. Pecunia non olet e neanche il destinatario della pecunia, purché renda un buon interesse e paghi puntualmente.
I banchieri, ebrei compresi, hanno sempre finanziato tutti, purché la cosa fosse economicamente conveniente.

Anonimo ha detto...

Solo chi vive di fede sa veramente cosa sta succedendo nel mondo; le grandi masse di uomini senza fede sono inconsapevoli dei processi distruttivi in atto, perché hanno perso la visione delle altezze da cui sono caduti.

- Mons. Fulton J. Sheen

Fael ha detto...

Non voglio far polemica scrivo questo commento per fare chiarezza.
La madre di Klaus Schwab è si ebrea ma non è Rothschild, il suo nome è Emma Gisela Tekelius Schwab nata Kilian, prima moglie di suo padre, scappata negli Stati Uniti sotto il regime nazista e di cui non ebbe più notizie, poi suo padre si risposo con Erica Epprecht e Klaus Schwab indica nella sua biografia come sua madre ma in realtà matrigna.
La smentita che sua madre non era Rothschild è data dal The Zekelman Holocaust Center qua il link : https://www.holocaustcenter.org/visit/library-archive/oral-history-department/schwab-rothschild-marianne/

Pio ha detto...

Dopo giorni e giorni finalmente i risultati definitivi USA (ma è una democrazia seria questa che dirama i risultati col contagocce?....) consacrano i REP alla camera.
Meglio di niente

Anonimo ha detto...

Le forze distruttive sono sempre in opera, se viene a mancare la Fede nel Signore Gesù Cristo, Via Verità e Vita, quelle prendono il sopravvento, sempre ed ovunque.

mic ha detto...

Sono d'accordo. Non esageriamo: è la vittoria di una donna tenace...

Anonimo ha detto...

ABBIAMO FINALMENTE UN VERO MINISTRO DEGLI INTERNI. EVVIVA IL GOVERNO MELONI !
Migranti, Piantedosi: "Le Ong sono elementi di attrazione. L'accoglienza ha un limite. Strumento premiale per i Paesi di origine che collaborano". ( Adesso su LaRepubblica.it)

Anonimo ha detto...

I megalomani schiacciano le vite degli altri dei quali azzerano la pazienza. Stancano e suscitano noia e schifo. Sfrangono, non divertono e mancano di ogni originalità, ingannano, distruggono, ammazzano ; tutte azioni che richiedono un secondo per essere compiute. La vita richiede l impegno di una vita per essere quello che è chiamata ad essere da Dio.

Anonimo ha detto...

Anche quando la Fede viene distorta per accomodare la sete di potere e l’ipocrisia degli uomini si instaurano forze distruttive. Anzi, forse pure più distruttive.

L'aria sta cambiando ha detto...

Adnkronos
ULTIM'ORA

Ucraina, Pentagono: "Bassa probabilità di vittoria militare di Kiev"

16 NOVEMBRE 2022 | 21.22

Il capo di stato maggiore Usa: "Possibile una soluzione politica che porti al ritiro della Russia. Mosca ha fallito ogni obiettivo"

Ucraina, Pentagono: "Bassa probabilità di vittoria militare di Kiev"
Ucraina, Pentagono: "Bassa probabilità di vittoria militare di Kiev"

"La probabilità di una vittoria militare ucraina, che includa l'espulsione dei russi da tutta l'Ucraina, compresa la Crimea, la probabilità che ciò accada presto non è militarmente alta". Lo ha detto il capo di stato maggiore Usa, il generale Mark Milley, in una conferenza al Pentagono, aggiungendo che sarebbe invece possibile una soluzione politica, grazie alla quale i russi si ritirino

Anonimo ha detto...

Bisogna iniziare una vasta guerra culturale, cominciando dalla lingua italiana. Bene ha fatto, se veramente l ha fatto, il Governo a mettere in Costituzione che l'italiano è la lingua nazionale dell'Italia. Nelle Università italiane spopola la lingua inglese anche per gli elaborati richiesti agli studenti. Lorsignori stanno cancellando i nostri concetti.

Anonimo ha detto...

A proposito della guerra culturale, nessuno vuole piu' le Enciclopedie perche' adesso c'e' internet quindi perche' sudare sulle sudate carte ? Tanto e' vero che qui dove abito io nei mercati rionali sono comparse scaffalature in cui si abbandonano libri anche di pregio, perche' nessuno li vuole neanche se regalati. Ultimamente, passando vicino, ho notato un bellissimo Dizionario italiano. Ed oggi come oggi sulla testa non mettiamo piu' neanche il cappello.

Anonimo ha detto...

Secondo quanto dichiarato ufficialmente da un generale Polacco, la NATO avrebbe iniziato i lavori di scavo per bunker, individuazione di luoghi strategicamente ottimali per piazzare sistemi di spionaggio di ultimissima gen. basi missilistiche e di appostamento e istruzione di Ucraini a nuovi metodi di lotta e addestramento ad ogni tipo di guerriglia e sabotaggio, già 6 anni fa, nel 2016, questo secondo lui ha permesso loro di individuare con assoluta precisione i Quartieri generali Russi e di uccidere i migliori generali e strateghi, afferma altresì che è più che certo che il North Stream è stato sabotato da specialisti Britannici, ma ovviamente per i nostri media ha stato Putin.......

Anonimo ha detto...

Quando li regalano e sono degni li prendo, i miei libri che furono e sono rimasti errori miei li butto dopo aver strappato frontespizio e pagine qua e là. In linea generale conservo non solo perché il libro è insostituibile, ma anche perché internet è, a mio parere, vulnerabile è non sempre affidabile.