L’indignazione pavloviana degli ignavi
Senza informazione non c’è democrazia, il che dovrebbe essere ovvio: se il “popolo sovrano” non ha gli elementi per capire e comprendere ciò che gli accade intorno come può concedere o negare il proprio consenso a chi lo politicamente lo rappresenta? Ma è altrettanto ovvio che quando l’informazione non è libera ma pilotata o ideologicamente orientata la democrazia immediatamente si trasforma in dittatura o totalitarismo. Del resto è ormai storicamente assodato che la prima cosa su cui un qualsiasi regime mette le mani sono i mass media, che da strumenti di informazione si trasformano in megafono della propaganda; che non necessariamente deve distorcere i fatti, basta anche soltanto ignorarli.
È quel che accade quotidianamente riguardo le persecuzioni patite dai cristiani un po’ ovunque: in Europa come in Africa, Medio Oriente, India… Si, anche nella nostra “civile” Europa, in cui coloro che perdono il lavoro o subiscono procedimenti penali perché si rifiutano di sottomettersi ai diktat del pensiero laicista e pagano dominante non fanno notizia, come non fanno ormai più notizia le innumerevoli chiese bruciate o profanate.
E tuttavia l’opinione pubblica è pronta a mobilitarsi e a scendere in piazza non appena ben orchestrate campagne di informazione puntano ipocritamente il dito su certi eventi sfoderando il collaudato repertorio di termini coi quali colpire la sensibilità della massa. E’ così ad esempio nel caso del “genocidio”, e della “strage” di palestinesi a Gaza, in cui si sta combattendo – e chi lo mette in dubbio? – una feroce guerra, ipocritamente diventata La Guerra, lasciando indietro persino il conflitto russo ucraino, dove il numero delle vittime è verosimilmente vicino o superiore al milione per parte.
L’indignazione infatti o riguarda ogni tipo di violenza o si trasforma in ipocrisia se diventa selettiva. Quanti infatti si sono mobilitati per le violenze ai danni dei cristiani che da un decennio avvengono in Siria? O per la vera e propria strage in corso in Nigeria?
Se si ama il mondo e si vorrebbe vedere un mondo migliore l’interesse non può andare solo alla Palestina. In Nigeria solo lo scorso anno 500mila cristiani sono stati uccisi: dieci volte di più di quelli che sono stati ammazzati a Gaza secondo la propaganda di Hamas; ma nessuno protesta e nessun attivista espone bandiere. Eppure si tratta di una vera e propria pulizia etnica, ad opera dei militanti islamici che vogliono cancellare la presenza cristiana nel nord del Paese africano. Stessa cosa in Medio Oriente, dove gli Stati Uniti e i suoi vassalli hanno abbindolato le rispettive opinioni pubbliche con la fandonia delle sanguinarie dittature da rovesciare in cambio della democrazia per poter compiere le loro alchimie politiche, con l’effetto collaterale di insediare regimi altrettanto se non più sanguinari dei precedenti, che hanno innescato guerre tribali e di religione di cui sarà difficile vedere una fine. Questo è accaduto in Iraq e sta accadendo in Siria, dove i tagliagole emissari di Turchia e Arabia Saudita con l’appoggio americano anche lì stanno ripulendo il Paese dai cristiani. E pure in Israele, in cui i cristiani sono disprezzati ed emarginati dalla parte più integralista della popolazione ebrea, c’è un lento ma inesorabile declino delle comunità.
Purtroppo i cristiani sono disprezzati dalle élite occidentali laiciste e pagane, quelle che affollano le redazioni di giornali e tv e che intendono edificare la loro distropica “città ideale” senza un Dio che faccia loro concorrenza. E non sono neppure strumentalizzabili, come invece lo sono ad esempio i palestinesi, diventati il vessillo delle sinistre antiamericane, filoislamiste, antioccidentali e antisemite. Per questo il martirio prosegue nel silenzio e senza sosta grazie all’ignavia di chi come, il cane di Pavlov, reagisce ormai solo a comando.
Pietro Licciardi, 24 luglio - Fonte
11 commenti:
Se nessuno parla di queste morti è difficile venire a sapere. Non so se qualche sito regolarmente si occupi di questi tragici temi. Su molti temi veniamo informati e vengono anche organizzati gruppi di pressione, con informazioni precise e raccolta firme.
"Se si ama il mondo e si vorrebbe vedere un mondo migliore l’interesse non può andare solo alla Palestina. In Nigeria solo lo scorso anno 500mila cristiani sono stati uccisi: dieci volte di più di quelli che sono stati ammazzati a Gaza secondo la propaganda di Hamas; ma nessuno protesta e nessun attivista espone bandiere."
Vero.
Tuttavia:
- Quante volte (specie qui in Germania) Israele è stato presentato come autentica democrazia rispettosa dei diritti umani.
- Molte guerre fatte dagli Stati Uniti in medio oriente sono legate alla politica sionista.
- I giudei nella "diaspora" rivendicano per sè stessi (e per le popolazioni di ceppo non-europeo) diritti che non riconoscono ad altri nel loro STATO EBRAICO. I Giudei sono iper-universalisti in Europa e negli Stati Uniti e super-identitari quando si tratta di Israele. È questa disparità che risulta essere del tutto inaccettabile e che deve essere tematizzata e condannata.
Roberto
"Purtroppo i cristiani sono disprezzati dalle élite occidentali laiciste e pagane, quelle che affollano le redazioni di giornali e tv e che intendono edificare la loro distropica “città ideale” senza un Dio che faccia loro concorrenza. E non sono neppure strumentalizzabili, come invece lo sono ad esempio i palestinesi, diventati il vessillo delle sinistre antiamericane, filoislamiste, antioccidentali e antisemite."
Questo passaggio è, a mio parere, scandaloso, perchè sembra suggerire l'idea che il giudaesimo internazionale sia in qualche modo una forza volta a costruire la città di Dio. Come se il progetto sionista fosse qulcosa di lodevole.
Si noti inoltre che in America non sono solo le sinistre ad opporsi al sionismo ma anche le destre. Quelle vere non quelle asservite (sappiamo a chi).
Il termine "antisemitismo" non ha (più) nessun significato. Viene applicato per discreditare coloro che osano opporsi all'agenda dei sionisti.
E pensare che abbiamo anche fior di élite cattoliche come quelle che affollano il quotidiano Avvenire, fior di élite cattoliche come quelle della Comunità di Sant'Egidio, fior di élite cattoliche come quelle della prestigiosa casa editrice San Paolo, tanto per fare qualche esempio, eppure la secolarizzazione non si arresta. Chissà perché....con tutta questa Chiesa "in uscita" e in cammino le chiese si svuotano. Misteri!
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Attenzione ai grandi narratori, che non si annidano soltanto nel mainstream, ma anche tra celebrati controinformatori che da anni si atteggiano a vittime del sistema.
Quel che succede lo si sa perchè qualcuno ne informa, ma oggi l'informazione è tutta sospettabile: chi di menzogna plateale e di propaganda, chi di doppio e di triplo gioco.
Ciò premesso, il cristianesimo cattolico (e ortodosso) è palesemente indigesto all'élite, la ristretta cerchia che ha scelto di servire il principe di questo mondo, acconsentendo a tutte e tre le tentazioni che Gesù respinse quando lo Spirito lo spinse nel deserto per essere tentato (messo alla prova). Purtroppo l'élite ha convinto a seguirla anche buona parte del cattolicesimo, di fatto apostata, anche quando non se ne rende conto.
L'élite sa usare tutti gli argomenti: in primis la libertà, ma anche il piacere, il vizio, l'interesse economico, la salute, lo sport, la morte... Si serve del mainstream, ma inquina anche le fonti della cosiddetta controinformazione, che ti propina quattro idee diverse dal mainstream, ma una, la più importante, che ti spinge nel calderone.
In questa temperie, per Grazia, i nodi del pentolaio incapace di coperchi vengono tutti al pettine, dentro e fuori la Chiesa. Si tratta di uno scontro decisivo, questione di vita e di morte in terra, ma anche eternamente per le anime.
L'uomo è peccatore e dunque è inutile attendersi cavalieri senza macchia nemmeno dalla nostra parte. Però ci sono uomini coraggiosi, fino al martirio, pur venendo da situazioni non sempre cristalline. Ora c'è chi vuole far saltare l'ingiustizia di un'èlite satanista, stanandola dalle proprie torri d'avorio rigorosamente terrene: il meccanismo bancario (FED, BCE), il globalismo che trasforma ognuno di noi in un suddito (o uno schiavo) di una colonia, la paura indotta (le pandemie, il clima, l'incertezza, la guerra)...
Chi ha una fede salda è già abbastanza informato, per Grazia. Gli altri vanno aiutati, direi quasi soccorsi. Il Russia-gate (taciuto dai media) farà saltare molte teste e l'Epstein-file (manovrato dai falsi controinformatori) viene usato per depistare dal Russia-gate. Gaza è la nuova tragica trovata dell'élite per sembrare "buona" (vedasi i volenterosi di Francia, UK e Germania, che dall'armarsi contro la Russia sono passati a chiedere giustizia per Gaza), mentre i suoi servi sono i responsabili del mantenimento dello status quo che serve all'élite per illudersi di resistere al vento che sta per spazzarla via.
Cerchiamo di non essere i suoi migliori alleati, cadendo nella trappola dei falsi contrinformatori che delegittimano chi sta per distruggere questo potere satanico.
E la Chiesa? Parla la Chiesa? Quando ha il Papa parlato di Nigeria o della Cisgiordania?
In Israele gli ebrei sono super-identitari perché gli altri Stati, tutti islamici, con l'eccezione dell'Egitto, negano il suo diritto ad esistere e lo vorrebbero distruggere. Quindi: guerra permanente da ambo le parti. Si accusa Israele di non voler riconoscere lo Stato palestinese. Ma lo "Stato palestinese" vuol riconoscere lo Stato israeliano, metter fine al terrorismo, trasformare Hamas in un partito politico normale, per dire? In nessun modo. E allora, cosa andiamo trovando? Bisogna dare a ciascuno il suo e denunciare anche le responsabilità di Hamas che si serve come scudo e carne da cannone dei civili palestinesi per continuare la sua guerra infinita contro Israele. In questa cinica strategia rientra la restituzione con il contagocce degli ostaggi israeliani. I guerriglieri-terroristi se ne stanno nei loro bunker sotterranei o comodamente all'estero.
Su chi spara effettivamente sulle file dei rifugiati in attesa di cibo dovrebbe esserci un'indagine internazionale. Non è corretto basarsi solo sulla propaganda di Hamas. Pare che su queste distribuzioni di cibo sia anche fiorito un mercato nero con connesse attività criminali.
" I volonterosi (UK, Francia, Germania etc) che nell'armarsi contro la Russia..."
Ma quale "armarsi contro la Russia"? Se non riescono nemmeno a dare agli ucraini le armi di cui
hanno bisogno per difendersi. Gente che nulla capisce di questioni militari si spaventa a morte alla sola parola "riarmo". Il c.d. "riarmo europeo", spalmato su tre o quattro anni è, militarmente parlando, una bufala. Allo stato è solo uno slogan politico.
"non cadere nella trappola dei falsi controinformatori che stanno cercando di deleggittimare chi li combatte etc".
Giusto. Era scontato che certi media cercassero da subito di indirizzare l'affare dei files di Epstein contro Trump. Sono partite subito illazioni non documentate a base di dichiarazioni di persone che preferiscono mantenere l'anonimato (così si dice).
Va però messa in luce anche l'ottusità della base di Trump, almeno di una parte di essa, quella più "moralista", che ha voluto fare della pubblicazione di questi famosi documenti una questione di vitale importanza. È una mentalità diffusa soprattutto in certi ambienti protestanti ma anche cattolici. UN moralismo che spesso nasconde l'invidia per la vita lussuosa e libertina dei ricchi e il desiderio di vendetta.
Se ci fosse stato qualcosa di serio contro Trump non sarebbe già venuto fuori, durante la presidenza di Biden ed anche prima? Però sai com'è...diceva Voltaire: calunniate, calunniate, qualcosa resterà (si riferiva alla sua perenne, maligna polemica contro il cristianesimo, incitandovi anche gli altri illuministi a prendervi parte).
Faceva bene Trump a nicchiare sull'argomento, a lasciar perdere. Da quanto sappiamo, lui è stato amico (non intimo) di Epstein in tempi non sospetti, ma in pratica tutto il jet set lo era, erano tutti amici suoi. Ma da questi rapporti di un'amicizia puramente esteriore, superficiale, tipica dei ricchi verso certi personaggi che fanno loro la corte, lo spirito maligno della sinistra woke cercherà in tutti i modi di fabbricare la falsa immagine di Trump libertino e pedofilo in combutta con Epstein.
Poco male se, per riuscire in questo, ci andassero di mezzo ruderi come l'ex presidente Clinton.
C'è poi la retorica femminista, quella che presenta le donne del giro di Epstein come vittime. Perché, erano obbligate a partecipare? Se hanno agito volontariamente non possono considerarsi vittime. Non avrebbero dovuto prendere a schiaffi chi faceva loro certe proposte oscene o semplicemente uscire dalla stanza, come si suol dire?
Il primo ministro Viktor Orbán ha detto direttamente: "Non c'è orda di migranti in Ungheria e non ci sarà - l'Ungheria non si inginocchierà davanti a Bruxelles. " Le sue parole sono la voce del coraggio e della ragione nel golfo dell'ideologia dell'unione. Orbán ricorda che l'Ungheria, sebbene piccola, è un bastione del cristianesimo e dell'identità nazionale. Si oppone coraggiosamente alla politica migratoria dell'UE, che ha giustamente chiamato "scambio organizzato di popolazione". Bruxelles vuole punire il suo Paese per aver difeso i suoi confini, ma lui risponde: preferiremmo pagare piuttosto che indulgere nel caos multiculturale.
Quando gli altri paesi si piegano sotto la pressione della correttezza politica, l'Ungheria preserva la sanità e l'ordine. Le strade sono sicure, niente rivolte o violenza. Ecco come appare un paese che mette i suoi cittadini al primo posto.
Bene l'Ungheria. Ma l'Ungheria non ha le toghe rosse e l'odierno Vaticano, entrambi impegnati di comune accordo a sabotare, con le buone o con le cattive, qualsiasi politica di contenimento dei migranti irregolari. L 'opposizione woke c'è anche in Ungheria ma non è evidentemente in grado di dominare nella magistratura, nei media e nel clero, come accade nel nostro disgraziato Paese.
Pochi sembrano seguire su questo blog la riforma giudiziaria impostata dal governo Meloni. Un atto d'audacia inaudita, che le toghe rosse non sono disposte a far passare, a qualsiasi costo.
Hanno ingaggiato una lotta mortale contro il governo attuale.
La riforma della giustizia finora attuata ha fatto buone cose, ma non è finita. Per raggiungere la separazione delle carriere occorrono ancora due altri passaggi, tra camera e senato, lo dice la legge.
Se si arriverà ad un referendum sulla riforma della giustizia, si spera che "i tradizionalisti" vadano a votare a favore della riforma, anche se qualche dettaglio tecnico sfugge loro. Ma non c'è da essere ottimisti, visto che per molti di loro Meloni sarebbe nient'altro che "un burattino di Davos".
Dovrebbero vergognarsi, quelli che straparlano in questo modo.
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