Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 26 luglio 2025

L’indignazione pavloviana degli ignavi

Quando sono i media ad accendere e dirigere la "pietà" delle masse. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
L’indignazione pavloviana degli ignavi

Senza informazione non c’è democrazia, il che dovrebbe essere ovvio: se il “popolo sovrano” non ha gli elementi per capire e comprendere ciò che gli accade intorno come può concedere o negare il proprio consenso a chi lo politicamente lo rappresenta? Ma è altrettanto ovvio che quando l’informazione non è libera ma pilotata o ideologicamente orientata la democrazia immediatamente si trasforma in dittatura o totalitarismo. Del resto è ormai storicamente assodato che la prima cosa su cui un qualsiasi regime mette le mani sono i mass media, che da strumenti di informazione si trasformano in megafono della propaganda; che non necessariamente deve distorcere i fatti, basta anche soltanto ignorarli.

È quel che accade quotidianamente riguardo le persecuzioni patite dai cristiani un po’ ovunque: in Europa come in Africa, Medio Oriente, India… Si, anche nella nostra “civile” Europa, in cui coloro che perdono il lavoro o subiscono procedimenti penali perché si rifiutano di sottomettersi ai diktat del pensiero laicista e pagano dominante non fanno notizia, come non fanno ormai più notizia le innumerevoli chiese bruciate o profanate.

E tuttavia l’opinione pubblica è pronta a mobilitarsi e a scendere in piazza non appena ben orchestrate campagne di informazione puntano ipocritamente il dito su certi eventi sfoderando il collaudato repertorio di termini coi quali colpire la sensibilità della massa. E’ così ad esempio nel caso del “genocidio”, e della “strage” di palestinesi a Gaza, in cui si sta combattendo – e chi lo mette in dubbio? – una feroce guerra, ipocritamente diventata La Guerra, lasciando indietro persino il conflitto russo ucraino, dove il numero delle vittime è verosimilmente vicino o superiore al milione per parte.

L’indignazione infatti o riguarda ogni tipo di violenza o si trasforma in ipocrisia se diventa selettiva. Quanti infatti si sono mobilitati per le violenze ai danni dei cristiani che da un decennio avvengono in Siria? O per la vera e propria strage in corso in Nigeria?

Se si ama il mondo e si vorrebbe vedere un mondo migliore l’interesse non può andare solo alla Palestina. In Nigeria solo lo scorso anno 500mila cristiani sono stati uccisi: dieci volte di più di quelli che sono stati ammazzati a Gaza secondo la propaganda di Hamas; ma nessuno protesta e nessun attivista espone bandiere. Eppure si tratta di una vera e propria pulizia etnica, ad opera dei militanti islamici che vogliono cancellare la presenza cristiana nel nord del Paese africano. Stessa cosa in Medio Oriente, dove gli Stati Uniti e i suoi vassalli hanno abbindolato le rispettive opinioni pubbliche con la fandonia delle sanguinarie dittature da rovesciare in cambio della democrazia per poter compiere le loro alchimie politiche, con l’effetto collaterale di insediare regimi altrettanto se non più sanguinari dei precedenti, che hanno innescato guerre tribali e di religione di cui sarà difficile vedere una fine. Questo è accaduto in Iraq e sta accadendo in Siria, dove i tagliagole emissari di Turchia e Arabia Saudita con l’appoggio americano anche lì stanno ripulendo il Paese dai cristiani. E pure in Israele, in cui i cristiani sono disprezzati ed emarginati dalla parte più integralista della popolazione ebrea, c’è un lento ma inesorabile declino delle comunità.

Purtroppo i cristiani sono disprezzati dalle élite occidentali laiciste e pagane, quelle che affollano le redazioni di giornali e tv e che intendono edificare la loro distropica “città ideale” senza un Dio che faccia loro concorrenza. E non sono neppure strumentalizzabili, come invece lo sono ad esempio i palestinesi, diventati il vessillo delle sinistre antiamericane, filoislamiste, antioccidentali e antisemite. Per questo il martirio prosegue nel silenzio e senza sosta grazie all’ignavia di chi come, il cane di Pavlov, reagisce ormai solo a comando.
Pietro Licciardi, 24 luglio - Fonte

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Se nessuno parla di queste morti è difficile venire a sapere. Non so se qualche sito regolarmente si occupi di questi tragici temi. Su molti temi veniamo informati e vengono anche organizzati gruppi di pressione, con informazioni precise e raccolta firme.

Anonimo ha detto...

"Se si ama il mondo e si vorrebbe vedere un mondo migliore l’interesse non può andare solo alla Palestina. In Nigeria solo lo scorso anno 500mila cristiani sono stati uccisi: dieci volte di più di quelli che sono stati ammazzati a Gaza secondo la propaganda di Hamas; ma nessuno protesta e nessun attivista espone bandiere."
Vero.
Tuttavia:
- Quante volte (specie qui in Germania) Israele è stato presentato come autentica democrazia rispettosa dei diritti umani.
- Molte guerre fatte dagli Stati Uniti in medio oriente sono legate alla politica sionista.
- I giudei nella "diaspora" rivendicano per sè stessi (e per le popolazioni di ceppo non-europeo) diritti che non riconoscono ad altri nel loro STATO EBRAICO. I Giudei sono iper-universalisti in Europa e negli Stati Uniti e super-identitari quando si tratta di Israele. È questa disparità che risulta essere del tutto inaccettabile e che deve essere tematizzata e condannata.

Roberto

Anonimo ha detto...

"Purtroppo i cristiani sono disprezzati dalle élite occidentali laiciste e pagane, quelle che affollano le redazioni di giornali e tv e che intendono edificare la loro distropica “città ideale” senza un Dio che faccia loro concorrenza. E non sono neppure strumentalizzabili, come invece lo sono ad esempio i palestinesi, diventati il vessillo delle sinistre antiamericane, filoislamiste, antioccidentali e antisemite."

Questo passaggio è, a mio parere, scandaloso, perchè sembra suggerire l'idea che il giudaesimo internazionale sia in qualche modo una forza volta a costruire la città di Dio. Come se il progetto sionista fosse qulcosa di lodevole.
Si noti inoltre che in America non sono solo le sinistre ad opporsi al sionismo ma anche le destre. Quelle vere non quelle asservite (sappiamo a chi).
Il termine "antisemitismo" non ha (più) nessun significato. Viene applicato per discreditare coloro che osano opporsi all'agenda dei sionisti.