Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 31 ottobre 2025

Tra la maschera e la luce: la notte di Halloween e la solennità dei Santi

Tra la maschera e la luce:
la notte di Halloween e la solennità dei Santi


Nel mondo contemporaneo, la diffusione di Halloween rappresenta molto più che un innocuo divertimento stagionale. Essa si presenta come una vera e propria espressione del mutamento simbolico e culturale che attraversa l’Occidente post-cristiano: la sostituzione della dimensione della luce con quella della maschera, della comunione con la trascendenza con la fascinazione del macabro.
Ciò che appare, a uno sguardo superficiale, come una festa della spensieratezza, dell’ironia o del folklore, nasconde in realtà un paradigma antropologico e metafisico profondamente diverso da quello che anima la solennità cristiana di Tutti i Santi.

Novembre 2025. Calendario Sante Messe antiquior a Pavia

Care Amiche, cari Amici,
vi inviamo il consueto calendario delle celebrazioni nel rito antico che si tengono nella chiesa di San Luca, in corso Garibaldi 59 a Pavia.
  • Sabato 1: Tutti i Santi - ore 10,00: Santa Messa cantata 
  • Domenica 2: XXI dopo Pentecoste - ore 10,00: Santa Messa 
  • Lunedì 3: Commemorazione dei fedeli defunti - ore 18,00: Santa Messa
    NB: nel rito antico la Commemorazione dei defunti non prevale sulla domenica ma si trasferisce al giorno seguente.
  • Venerdì 7: Primo venerdì del mese - ore 18,15: Santa Messa
  • Domenica 9: Dedicazione dell'Arcibasilica Lateranense - ore 10,00: Santa Messa
  • Domenica 16: XXIII dopo Pentecoste - ore 10,00: Santa Messa
  • Domenica 23: XXIV ed ultima dopo Pentecoste - ore 10,00: Santa Messa
  • Martedì 25: S. Caterina d'Alessandria v. e m. - ore 18,15: Santa Messa (foglietto non disponibile) 
  • Domenica 30: I di Avvento - ore 10,00 Santa Messa
Ordinario della Santa Messa
Cordiali saluti nel Signore, 
don Fabio e don Marino

L'unità impossibile: l'Europa come contraddizione giuridica del moderno

Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
L'unità impossibile: l'Europa come contraddizione giuridica del moderno

L’Unione Europea rappresenta il tentativo più audace, e al tempo stesso più fragile, di fondare un ordine politico sull’assenza di fondamento. Essa pretende di costituire una "unitas" senza "unum", una comunione giuridica priva di principio unificante, un corpo politico che esclude deliberatamente la propria anima.
L’unità, nella sua dimensione autentica, non è il risultato di un accordo, né la somma di volontà convergenti, ma la manifestazione di una misura intrinseca dell’essere.
L’Europa istituzionale, invece, nasce dal postulato contrario: che la verità sia divisiva, che il bene comune sia un concetto obsoleto, che l’ordine possa derivare dalla sola procedura. Così l’Unione si proclama "comunità di diritto", ma è, in realtà, comunità del formalismo, dove il diritto non esprime la giustizia, bensì la sua eclissi razionalmente codificata.
Nel pensiero classico, l’ordine politico è ordinamento dell’essere: "ordo ad bonum commune". L’unità è il riflesso di una realtà superiore che informa la molteplicità e la dispone secondo un fine condiviso. In assenza del fine, l’ordine si dissolve nella mera coordinazione di forze e la molteplicità si fa frammento. L’Unione Europea incarna precisamente questa deriva: è il tentativo di ottenere la concordia senza l’idea di bene, di stabilire l’eguaglianza senza il riconoscimento della giustizia.

Parole profetiche di papa San Pio X, da riprendere oggi

Profezia della ragione illuminata dalla vera fede, perché analizzò gli sviluppi che avrebbe avuto il modernismo, già forte nel suo tempo, di cui vediamo i frutti velenosi a distanza di oltre un secolo. Di seguito uno stralcio significativo.

Parole profetiche di papa San Pio X, da riprendere oggi

"Ma sono ancora più strane, nello stesso tempo spaventose e rattristanti, l'audacia e la leggerezza di spirito di uomini che si dicono cattolici, che sognano di rifare la società in simili condizioni e di stabilire sulla terra, al di sopra della Chiesa cattolica, "il regno della giustizia e dell'amore", con operai venuti da ogni parte, di tutte le religioni oppure senza religione, con o senza credenze, purché dimentichino quanto li divide, le loro convinzioni religiose e filosofiche, e mettano in comune quanto li unisce, un 'generoso idealismo' e forze morali prese "dove possono". Quando si pensa a tutto quanto è necessario in forze, in scienza, in virtù soprannaturali per istituire la città cristiana, e alle sofferenze di milioni di martiri, e alle illuminazioni dei Padri e dei Dottori della Chiesa, e alla dedizione di tutti gli eroi della carità, e a una potente gerarchia nata dal Cielo, e ai fiumi di grazia divina, e il tutto edificato, collegato, compenetrato dalla Vita e dallo Spirito di Gesù Cristo, la Sapienza di Dio, il Verbo fatto uomo; quando si pensa, diciamo, a tutto questo, si è spaventati nel vedere nuovi apostoli intestardirsi a fare di meglio mettendo in comune un vago idealismo e virtù civiche. Che cosa produrranno? Che cosa sta per uscire da questa collaborazione? Una costruzione puramente verbale e chimerica, in cui si vedranno luccicare alla rinfusa e in una confusione seducente le parole di libertà, di giustizia, di fraternità e di amore, di uguaglianza e di umana esaltazione, il tutto basato su una dignità umana mala intesa. Si tratterà di un'agitazione tumultuosa, sterile per il fine proposto e che avvantaggerà gli agitatori delle masse meno utopisti (....).

Temiamo che vi sia ancora di peggio. Il risultato di questa promiscuità nel lavoro, il beneficiario di quest'azione sociale cosmopolitica, può essere soltanto una democrazia che non sarà né cattolica, né protestante, né ebraica; Una religione... più universale della Chiesa cattolica, che riunirà tutti gli uomini divenuti finalmente fratelli e compagni, nel "regno di Dio".- "Non si lavora per la Chiesa: si lavora per l'umanità". E ora, pervasi dalla più viva tristezza, ci domandiamo, Venerabili Fratelli, che cosa è diventato il cattolicesimo del Sillon [movimento francese- ndr]. Ahimè! Esso...è stato captato, nel suo corso, dai moderni nemici della Chiesa e d'ora innanzi forma solo un misero affluente del grande movimento di apostasia, organizzato, in tutti i paesi, per l'instaurazione di una chiesa universale che non avràné dogmi né gerarchia, né regole per lo spirito, né freno per le passioni, e che, con il pretesto della libertà e della dignità umana, ristabilirebbe nel mondo, qualora potesse trionfare, il regno legale dell'astuzia e della forza, e l'oppressione dei deboli, di quelli che soffrono e che lavorano".
(Lettera Apostolica di San Pio X agli Arcivescovi e ai Vescovi francesi, Notre charge apostolique, Roma, 25 agosto 1910)

Rituale e anti-rituale: conseguenze cultuali e culturali

Nells nostra traduzione da Substack.com. "Il Carnevale è, letteralmente e intenzionalmente, un'assurdità; "il vecchio rito permane ben oltre tutte queste assurdità". Il nostro lavoro di assistenza, difesa e promozione della liturgia tradizionale – e di una sua celebrazione il più possibile formale, rituale, mistico-meditativa – è fondamentale per la restaurazione della Chiesa e persino per la sopravvivenza della civiltà occidentale".

Rituale e anti-rituale: conseguenze cultuali e culturali
Cerchiamo il livello più fondamentale a cui valutare la liturgia in quanto tale?

Nella mia parrocchia, abbiamo la fortuna di celebrare la Messa Solenne quasi tutte le domeniche dell'anno accademico. Ognuna di queste Messe mi ricorda, a volte con una potenza quasi sconvolgente che mi fa venire le lacrime agli occhi, uno dei motivi più profondi per cui amo con tutto il cuore la Messa tradizionale in latino.

Perché qualcosa sia un rito religioso, perché possieda la qualità della ritualità, deve avere diverse proprietà.

Innanzitutto, deve provenire – e dare la sensazione che provenga – da profondità senza tempo, da tempi immemorabili, da innumerevoli antenati senza nome (anche se alcuni di loro hanno un nome).

giovedì 30 ottobre 2025

Cina: censura totale per i sacerdoti in internet

Solo i sacerdoti fedeli al Partito possono parlare di Dio e delle loro iniziative o fare raccolta fondi. Qui l'indice degli articoli sulla questione sino/vaticana.
Cina: censura totale per i sacerdoti in internet

Niente religione su internet, tranne per i siti web autorizzati delle confessioni che accettano i valori socialisti e la sinicizzazione. È il nuovo "Codice di condotta su internet" per preti e ministri di culto in Cina, pubblicato dal Dipartimento per gli Affari religiosi. "Il clero religioso non deve diffondere idee religiose o indurre minorenni alla fede religiosa tramite internet, né organizzare la partecipazione dei minori a formazione religiosa, campi estivi (o invernali), né organizzare o costringere i minori a partecipare ad attività religiose" recita l'articolo 10 del codice. Vietate anche raccolte fondi, predicazioni o celebrazioni religiose online.

Di pastori musulmani, martiri cattolici e declino istituzionale

Nella nostra traduzione da The Catholic Thing il problema, purtroppo ignorato, delle persecuzioni dei cristiani. Se la comunità internazionale, se le autorità religiose non riconosceranno con onestà che quello in corso è un lento genocidio religioso, allora non resteranno che le ceneri. Alcuni precedenti qui - quiqui - qui - quiqui

Di pastori musulmani, martiri cattolici e declino istituzionale

Bare delle vittime del massacro della chiesa cattolica di Ondo, giugno 2022. [Foto per gentile concessione della ONG Intersociety]

Oggi è comune lamentare la diffusa perdita di fiducia nelle istituzioni: governi, scuole, college e università, tribunali, autorità mediche, religioni e (non ultima) la Chiesa cattolica. Ci sono molte ragioni, buone e cattive, per questa perdita di fiducia. Nella maggior parte dei casi, è semplicemente la reazione al fatto che le nostre istituzioni non riescono a fare ciò per cui sono state concepite. A volte si verificano guasti così bizzarri che si è tentati di rinunciare a tali istituzioni.

Colligite Fragmenta/ Cristo Re

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la consueta meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf che, nell'ottava, ci aiuta ad approfondire i doni spirituali della Messa della Domenica precedente qui.

Colligite Fragmenta: Cristo Re
Padre John Zuhlsdorf — 25 ottobre 2025

Le famiglie reali d’Europa stavano cadendo una dopo l’altra. Il secolarismo ateo e materialista stava avanzando. All’indomani del sanguinoso primo conflitto mondiale, papa Pio XI fissava lo sguardo su un mondo in preda al caos. L’industrializzazione e l’imperialismo, aggravati dalle alleanze politiche, avevano innescato quell’orrendo conflitto, con la guerra di trincea, l’artiglieria moderna e i gas d’offesa. Morirono e furono ferite molti milioni di persone. Poi giunse l’influenza “spagnola”, che spazzò via altre vite.

Quando Benedetto XV morì improvvisamente di polmonite nel 1922, Achille Ratti, allora cardinale arcivescovo di Milano, fu eletto alla Sede di Pietro nel conclave più lungo del secolo. Probabilmente fu anche il papa che impiegò più tempo ad accettare. Quando gli venne chiesto, si racconta che rifletté in silenzio per diversi minuti, come se si caricasse sulle spalle il peso del mondo. Un cardinale commentò scherzando che lo avevano “fatto passare per le 14 Stazioni e poi lasciato sul Calvario”. Scelse il nome di Pio XI e il motto: “Pax Christi in regno Christi… La pace di Cristo nel Regno di Cristo.”

mercoledì 29 ottobre 2025

Dichiarazione Conciliare Nostra Aetate, sulle religioni non-cristiane. Commento all'art.1

A seguito delle considerazioni di ieri [qui], un testo esemplare come contributo completo sistematico e di ampio respiro. Importante da utilizzare, insieme ad altre riflessioni, come struttura di una sintesi finale.

Commento all’art. 1 della Dichiarazione Conciliare
Nostra Aetate, sulle religioni non-cristiane
di Paolo Pasqualucci
Sommario: 1. La considerazione ora “più attenta” delle religioni non-cristiane: una nozione ambigua. 2. La supposta “unificazione del genere umano”, artificiosa giustificazione della nuova considerazione per le religioni non-cristiane.  3. Un nuovo “dovere” della Chiesa: promuovere l’unità tra i popoli ed “esaminare” ciò che essi hanno in comune e li spinge a “vivere insieme il loro comune destino”.  4. Il genere umano inteso arbitrariamente come “una sola comunità”, gratificato di un’unità vista nella prospettiva di una salvezza che non distingue più tra Eletti e Reprobi. 5. Non chiara la posizione del Cattolicesimo rispetto alle “varie religioni”.
L’art. 1 di questa Dichiarazione, etichettato Introduzione, sembra riproporre l’insegnamento tradizionale della Chiesa, consistente nella conversione dei popoli e quindi del genere umano a Cristo, nell’opera missionaria per la salvezza delle anime. Ma lo ripropone, sin dal primo capoverso, con una sfumatura nuova, che, ad un’attenta analisi, appare ambigua e gravida di possibili errori dottrinali.

Etimologia medievale: leggere la creazione e trovare il Creatore attraverso il linguaggio

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis. Precedente qui. Le miniature presenti in questo post raffigurano l'atto della Creazione e sono state ottenute dalla Bibliothèque nationale de France.

Etimologia medievale: leggere la creazione e
trovare il Creatore attraverso il linguaggio

In principio era il Verbo
Conoscere l'etimologia di una parola è spesso di utilità indispensabile per interpretarla, perché quando si conosce l'origine di una parola, se ne comprende più rapidamente il significato. In effetti, la comprensione di qualsiasi cosa è più chiara quando se ne conosce l'etimologia. —Sant'Isidoro di Siviglia (Etimologie, 1.29.1)
Se cercate informazioni di base sulle Etimologie di Sant'Isidoro, che ho introdotto la scorsa settimana (qui) in un saggio sull'essenza dell'educazione medievale, vi verrà costantemente ricordato che le sue discussioni etimologiche tendono ad essere irrealistiche. Per esempio:

Spagna: l’islamo-sinistra non riesce a incarcerare un sacerdote

Leggiamo e riprendiamo da FSSPX-Notizie. In gioco non c’è solo la libertà di un sacerdote. C’è la libertà di tutti. Perché se oggi si può incarcerare un prete per un articolo critico, domani chi sarà il prossimo? Un insegnante? Un giornalista? Un genitore? La democrazia si misura anche — e soprattutto — dalla capacità di tollerare le opinioni che disturbano, che mettono in discussione il pensiero unico, che osano ricordare ciò che tutti vedono ma pochi osano dire. Qui l'indice degli articoli sul filoislamismo.

Spagna: l’islamo-sinistra non riesce a incarcerare un sacerdote

In Spagna, un processo senza precedenti mette in luce le crescenti tensioni tra le libertà della Chiesa e l’amministrazione catalana. Padre Custodio Ballester, un sacerdote cattolico di 61 anni di Barcellona, che rischiava tre anni di carcere e otto anni di interdizione dall’insegnamento per dichiarazioni critiche nei confronti dell’Islam fatte nel 2016 e nel 2017, è stato appena assolto.

Non tutte le verità sono belle da dire: Padre Ballester, sacerdote dell’arcidiocesi di Barcellona e attualmente coadiutore della parrocchia di San Sebastián de Badalona, lo ha imparato a sue spese. Noto per il suo impegno nelle cause pro-life e per una visione piuttosto tradizionalista della Chiesa, il sacerdote è già stato oggetto di denunce per omelie anti-aborto, tutte respinte.

martedì 28 ottobre 2025

Oggi, 28 ottobre 2025, ricorre il 60° anniversario di “Nostra Aetate”, la dichiarazione del Concilio Vaticano II sui rapporti della Chiesa con le religioni non cristiane.

Oggi, 28 ottobre 2025, ricorre il 60° anniversario di “Nostra Aetate”, la dichiarazione del Concilio Vaticano II sui rapporti della Chiesa con le religioni non cristiane. 

Nell'immagine a lato Leone XIV — che oggi, in questo stesso spirito, ha partecipato ad un incontro ecumenico ed interreligioso al Colosseo — ne ha parlato giorni fa con la conferenza episcopale peruviana.

Dopo sei decenni, possiamo finalmente trarre le conclusioni. Conversione alla vera fede cattolica zero, Conversioni nelle false religioni molte. Questo documento porta al relativismo e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Chiese vuote, il recinto di San Pietro è stato sventrato dai mercenari travestiti da pastori il vero Pastore dorme le pecore sono disperse.

Per ora ci soffermiamo sul rapporto con l'ebraismo rabbinico, talmudico, che è quello vigente oggi e non coincide con quello della Torah, portato a compimento da Cristo Signore e da noi ereditato. Intanto riprendo questo stralcio che ci è utile, tratto da nostre precedenti analisi a tappe del Documento. Per completezza, inserisco i link ad analisi precedenti, sui monoteismi:  qui - quiqui.

Mons. Viganò. 'Israël es tu Rex' /Omelia nella festa di Cristo Re

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Mons. Carlo Maria Viganò
Israël es tu Rex
Omelia nella festa di Cristo Re
Israël es tu Rex,
davidis et inclyta proles;
nomine qui in Domini,
Rex benedicte, venis.

D’Israele Tu sei il Re,
di David la nobile prole;
Tu che vieni, Re benedetto,
nel Nome del Signore.
Teodolfo di Orléans, Inno Gloria laus et honor.

Gloria, laus et honor tibi sit, Rex Christe Redemptor.
Al canto di questo inno antichissimo, intonato nella Domenica delle Palme dinanzi alle porte serrate della chiesa, la processione del clero e dei fedeli entra solennemente nella nuova Gerusalemme, spalancandone i robusti battenti con il triplice colpo della Croce astile. La suggestiva cerimonia della seconda Domenica di Passione rievoca l’ingresso trionfale di Nostro Signore nella Città santa, di cui era figura l’ingresso di Salomone (1Re 1, 32-40). Essa ha dunque un’indole eminentemente regale, perché con questa presa di possesso del Tempio, Egli è riconosciuto e osannato come Dio, come Messia e come Re dei Giudei: il Cristo, Χριστός, l’Unto del Signore. La Sua divina Regalità era già stata testimoniata e onorata dai Magi, nella grotta di Betlemme: con l’oro al Re dei Re, l’incenso al Dio Vivo e Vero, la mirra al Sacerdote e Vittima.

La Cina ostenta ancora una volta il suo potere su Roma con la consacrazione di un nuovo vescovo

Nella nostra traduzione da OnePeterFive sembra che ancora una volta Pechino abbia inferto un altro colpo alla Santa Sede consacrando un vescovo nell'importante diocesi di Shanghai, dopo la sua elezione durante la sede vacante del papato. Qui l'indice degli articoli sulla questione Sino/Vaticana.

La Cina ostenta ancora una volta il suo potere su Roma
con la consacrazione di un nuovo vescovo


Il 15 ottobre, padre Wu Jianlin sarà consacrato vescovo ausiliare della diocesi di Shanghai. La notizia della cerimonia è arrivata tramite comunicati ufficiali emessi dalla Chiesa scismatica approvata dallo Stato, l'Associazione Patriottica Cattolica Cinese (CCPA).

Già vicario generale della diocesi, Wu è stato eletto, di fatto senza opposizione, con una votazione del 28 aprile. Il giorno dopo, un altro sacerdote, padre Li Janlin, è stato “eletto” in modo simile come vescovo ausiliare della diocesi di Xinxiang, a quanto pare come unico candidato.

Dalla firma del controverso accordo sino-vaticano nel 2018, la Cina sembra aver preso il controllo della situazione, mentre la Santa Sede si è ripetutamente ritrovata a dover recuperare terreno. Questo caso, a quanto pare, non fa eccezione.

Il 'Supra quae propitio'

Conosciamo più a fondo le sublimi formule della Messa dei secoli e gli elementi che ne fanno un unicum irreformabile. Ogni semplice sfumatura è densa di significati per nulla scontati a prima vista. Minuzie, patrimonio del passato, da custodire. Conoscerle non è ininfluente per una fede sempre più profonda e radicata. Grande gratitudine a chi ce le offre con tanta generosa puntualità. Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement ci soffermiamo sull' Supra quae propitio. Qui l'indice degli articoli sulle mirabili formule del latino liturgico.

Il 'Supra quae propitio'

Dopo l' Unde et Memores , il sacerdote prega:
Supra quæ propitio ac seréno vultu respícere dignéris: et accetta habére, sícuti accetta habére dignátus es múnera púeri tui justi Abel, et sacrificium Patriarchae nostri Abrahae: et quod tibi óbtulit summus sacerdos tuus Melchísedech, sanctum sacrificium, immaculátam ostiam.
E che traduco come:
Su questi [l'Ostia e il Calice], degnati di guardare con un volto favorevole e sereno, e di averli accettati, come ti sei degnato di accettare le offerte del tuo giusto servo Abele, e il sacrificio del nostro patriarca Abramo, e ciò che il tuo sommo sacerdote Melchisedec ha offerto a te, un sacrificio santo, una vittima immacolata.

lunedì 27 ottobre 2025

Peregrinatio ad Petri Sedem – Summorum Pontificum /Omelia del card. Burke in San Pietro

Di seguito il testo italiano dell’omelia del card. Raymond Leo Burke sabato 25 ottobre durante la Santa Messa pontificale nella Basilica di San Pietro in Vaticano, in occasione della 14ª Peregrinatio ad Petri Sedem. [vedi]

Omelia del card. Burke
Messa della Beata Vergine Maria in Sabato
Peregrinatio ad Petri Sedem – Summorum Pontificum
Basilica Papale di San Pietro in Vaticano Città del Vaticano

25 ottobre 2025

Eccl 24, 23-31
Gv 19, 25-27
Nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo. Amen.
È per me fonte di profonda gioia celebrare la Santa Messa Pontificale all’Altare della Cattedra di San Pietro, come culmine del Pellegrinaggio Summorum Pontificum del 2025. A nome di tutti i presenti, esprimo la mia sincera gratitudine a coloro che hanno lavorato con tanto impegno e dedizione per rendere possibile questo pellegrinaggio. Offro la Santa Messa per i fedeli della Chiesa in tutto il mondo, che si adoperano per custodire e promuovere la bellezza dell’Usus Antiquior del Rito Romano. Possa l’offerta odierna della Messa Pontificale incoraggiare e rafforzare tutti noi nell’amore verso il nostro Signore Eucaristico, il Quale, attraverso la Tradizione Apostolica e con amore instancabile e incommensurabile per noi, rinnova sacramentalmente il Suo Sacrificio sul Calvario e ci nutre con il frutto incomparabile di quel Sacrificio: il Cibo Celeste del Suo Corpo, del Suo Sangue, della Sua Anima e della Sua Divinità.

Il card. Simoni recita una preghiera di esorcismo nella Basilica di San Pietro:

Il cardinale Ernest Simoni, albanese di 97 anni decenni fa è stato torturato, imprigionato e condannato a morte. Sabato, al termine della Messa a San Pietro, si è recato all'ambone e ha compiuto un esorcismo recitando la lunga preghiera di San Michele di Leone XIII. Come commenta Fr. Zuhlsdorf qui, San Pietro aveva bisogno di quell'esorcismo da molto tempo, vista la Pachamama, le due profanazioni dell'altare maggiore e la recente invasione LGBTQ+, per non parlare di altre violazioni. Grazie a Dio per questo audace intervento di un vero confessore della fede.
Il card. Simoni recita una preghiera di esorcismo nella Basilica di San Pietro
Sabato 25 Ottobre, durante la Messa tradizionale Summorum Pontificum celebrata nella Basilica di San Pietro, è accaduto un altro fatto che mi sembra significativo. Tra i prelati di chiara fama presenti alla Messa in latino celebrata da Sua Eminenza il Cardinale Raymond Burke c'era il famoso esorcista, il Cardinale Ernest Simoni Troshani, che all'età di 97 anni è salito sul pulpito e ha recitato con voce tonante una preghiera di esorcismo composta da Papa Leone XIII nel 1890.

Chi è il cardinale Simoni Troshani?
Il cardinale Simoni è un cardinale albanese, nato il 18 ottobre 1928, che secondo la sua voce nel College of Cardinals Report, ha trascorso «diciotto anni in prigione per mano dei comunisti albanesi». Dopo aver completato clandestinamente gli studi in seminario, è stato ordinato sacerdote il 7 aprile 1956. Ma la vigilia di Natale del 1963, dopo aver celebrato una Messa pubblica "illegale", Simoni è stato arrestato e imprigionato.

L'Unde et memores

Conosciamo più a fondo le sublimi formule della Messa dei secoli e gli elementi che ne fanno un unicum irreformabile. Ogni semplice sfumatura è densa di significati per nulla scontati a prima vista. Minuzie, patrimonio del passato, da custodire. Conoscerle non è ininfluente per una fede sempre più profonda e radicata. Grande gratitudine a chi ce le offre con tanta generosa puntualità. Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement ci soffermiamo sull' Unde et memores. Qui l'indice degli articoli sulle mirabili formule del latino liturgico. Vedi qui altre mie particolari osservazioni citando l'Unde et memores.

L'Unde et memores

Dopo le preghiere di consacrazione, il sacerdote prega:
Unde et mémores, Dómine, nos servi tui, sed et plebs tua sancta, ejusdem Christi Filii tui, Dómini nostri, tam beátae passiónis, nec non et ab ínferis resurrectiónis, sed et in caelos gloriósae ascensiónis: offérimus praeclárae majestáti tuae de tuis donis ac datis hostiam puram, hostiam sanctam, hostiam immaculátam, Panem sanctum vitae aetérnae, et Cálicem salútis perpetuae.
Che traduco come:
Per questo motivo, o Signore, noi tuoi servi, ma anche tuo popolo santo, memori della beatissima Passione dello stesso Cristo, tuo Figlio, nostro Signore, e certamente della sua Resurrezione dagli inferi, ma anche della sua gloriosa Ascensione al Cielo, offriamo alla tua splendida Maestà, dai tuoi doni e doni stessi, una Vittima pura, una Vittima santa, una Vittima immacolata, il santo Pane della vita eterna e il Calice della salvezza perpetua.

domenica 26 ottobre 2025

Frutti visibili della fede / Risveglio del monachesimo

Frutti visibili della fede / Risveglio del monachesimo

Un gruppo di monaci carmelitani, nelle profondità delle montagne del Wyoming, sta facendo qualcosa che pochi oserebbero. Stanno costruendo un imponente monastero gotico... con macchine CNC.
Sì. Un antico ordine monastico sta utilizzando tecnologie all'avanguardia per creare una struttura che sembra essere stata edificata nel Medioevo.
Vent'anni fa, arrivarono a Meeteetse con 400 dollari e un sogno in cui nessuno credeva. Gli esperti dissero loro che il loro monastero sarebbe costato 80 milioni di dollari. Era impossibile.
Così fecero ciò che i monaci hanno fatto per secoli: si adattarono.
Hanno imparato da soli a scolpire la pietra con macchine CNC con punta diamantata. Nessuna formazione formale. Nessuna formazione ingegneristica. Solo fede, grinta e preghiera.
Blocco dopo blocco, alcuni dei quali pesano più di 1800 kg, stanno dando forma ad angeli, gargoyle e archi a costoloni degni di una cattedrale medievale.
Il loro obiettivo: una cappella che potesse durare mille anni. Un capolavoro nascosto nella natura selvaggia del Wyoming.
Alcuni dicono che è una follia.
Altri dicono che è un miracolo al rallentatore.
E tu come lo chiami?

Ultima Domenica di Ottobre / Festa di Cristo Re

Dominabitur a mari usque ad mare et a flumine usque ad terminos orbis terrarum. Et adorabunt eum omnes reges terrae omnes gentes servient ei. Vedi diversi precedenti su Cristo Re [vedi anche qui]:
Cosa c'è da sapere su Cristo Universorum Rex
- Festa di Cristo Re, universorum Rex e non solo Re dell'universo...
- Il nostro Signore e il nostro Re dove lo hanno messo?
- Leone XIII - Atto di Consacrazione del genere umano a Cristo Re / Inno Te saeculorum principem
Ultima Domenica di Ottobre 
Festa di Cristo Re
 
Intróitus
Ap. 5, 12; 1, 6 - Dignus est Agnus, qui occísus est, accípere virtútem, et divinitátem, et sapiéntiam, et fortitúdinem, et honórem. Ipsi glória et impérium in saécula saeculórum.
Ps. 71, 1 - Deus, iudícium tuum Regi da: et iustítiam tuam Fílio regis. Glória Patri…
Ap. 5, 12; 1, 6 - Dignus est Agnus,…
Introito
Ap. 5, 12; 1, 6 - L’Agnello che è stato ucciso è degno di ricevere la potenza, la divinità, la sapienza, la fortezza e l’onore. A Lui la glória e il potere nei sécoli dei sécoli. Sal. 71, 1 - O Dio, dà il tuo potere al Re: e la tua giustizia al tuo Figlio regale. Gloria al Padre… Ap. 5, 12; 1, 6 - L’Agnello che è stato ucciso è degno…

Due feste della regalità di Cristo.
Trovammo già all'inizio dell'Anno Liturgico una festa della Regalità di Cristo: l'Epifania. Gesù, nato da poco, si manifestava ai Re dell'Oriente e al popolo d'Israele come "il Signore, che tiene nella sua mano il regno, la potenza, l'impero" (Introito della Messa dell'Epifania). Accogliemmo allora "il Salvatore, che veniva a regnare su di noi" (ibid.) e con i Magi gli offrimmo i nostri doni, fede e amore.
Perché la Chiesa al declinare dell'Anno Liturgico ci fa celebrare un'altra festa della Regalità di Cristo, della sua regalità sociale e universale?

sabato 25 ottobre 2025

Mons. Viganò 'Hæc omnia tibi dabo' /Dissonanza cognitiva e Rivelazione del Metodo

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati. Guarda su Youtube qui
Mons. Carlo Maria Viganò
Hæc omnia tibi dabo
Dissonanza cognitiva e Rivelazione del Metodo

Ex fructibus igitur eorum cognoscetis eos.
Mt 7, 20
Premessa
La crisi nella Chiesa è di natura teologica, non canonica. Non solo: questa non è una crisi tra le tante, ma la crisi dell’Autorità, perché è appunto l’Autorità ad essere oggetto di un sovvertimento che fino a sessant’anni fa non era nemmeno immaginabile in seno alla Chiesa Cattolica. Se infatti l’Autorità, quando è esercitata per il bene, è certamente lo strumento più idoneo ad assicurare il buon governo dell’istituzione che presiede, così essa si può mutare in uno strumento altrettanto efficace per distruggerla, nel momento in cui chi la ricopre rescinde il proprio vincolo di obbedienza verso Dio, che dell’Autorità è supremo garante [1].

Perché San Tommaso e Newman non avrebbero approvato il documento CEI

Sarebbe bene che il papa, in virtù dell'interpretazione data dal testo che segue alla sua proclamazione di Newman dottore della Chiesa, parlasse chiaro ai vescovi CEI e revocasse l'andazzo della sinodalità. In realtà gli errori, non chiamati col proprio nome, non vengono corretti con la dovuta efficacia. Di fatto, invece finora gli atti di Leone XIV mostrano il contrario [vedi qui - qui e indice precedenti qui].

Perché San Tommaso e Newman non
avrebbero approvato il documento CEI


La Chiesa italiana si prepara a votare il documento di sintesi del Cammino sinodale, intitolato Lievito di pace e di speranza. È un testo che vuole proiettare la comunità ecclesiale verso il futuro, ma la sua impostazione suscita un discernimento serio e, direi, doveroso.

Papa Leone XIV annuncia la proclamazione di san John Henry Newman come Dottore della Chiesa e co-patrono della missione educativa insieme a san Tommaso d’Aquino. La coincidenza non è casuale. È una risposta del Magistero che, silenziosamente, indica ai vescovi la direzione da seguire.

Newman e Tommaso sono due maestri che uniscono verità e libertà, dottrina e coscienza, grazia e ragione. Proprio per questo la loro voce, se oggi potesse risuonare nell’aula dell’Assemblea sinodale, suonerebbe chiara e ferma: il documento CEI non può essere approvato nella sua forma attuale, perché non poggia sul fondamento della verità rivelata.

Imparare il latino liturgico, lezione 15

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis proseguono le lezioni settimanali sul latino liturgico. Clicca qui per l'elenco di tutte le lezioni precedenti.

Imparare il latino liturgico, lezione 15
tu dicis, quia rex sum ego

Clicca qui per un elenco di tutte le lezioni precedenti.

Oggi facciamo qualcosa di un po' diverso. Domenica prossima è la festa di Cristo Re nel calendario liturgico tradizionale della Chiesa latina, e il brano evangelico di questa festa (Giovanni 18,33-37) è un buon esercizio di comprensione. Il contenuto di base del racconto è già familiare a molti di noi e il linguaggio non è troppo difficile. Pertanto, dedicheremo l'intera lezione di oggi a questo brano evangelico. Tradurremo il testo latino e, nel farlo, discuterò parole e caratteristiche grammaticali degne di nota, con enfasi su argomenti che abbiamo studiato nelle lezioni precedenti.

Il testo della lettura è riportato di seguito; questa versione include gli accenti sillabici, che saranno utili se si desidera utilizzare questo brano come esercizio di pronuncia. Inoltre, presenta la legatura æ al posto di ae, perché non mi piace mettere l'accento su una sola lettera (ad esempio, preferisco scrivere ǽ invece di áe o ).

venerdì 24 ottobre 2025

Due date, due feste diverse: ottobre contro novembre “Cristo Re”

Nella nostra traduzione da substack.com. Precedente qui: ma val la pena ripetere e approfondire. Vedi diversi precedenti su Cristo Re:
Cosa c'è da sapere su Cristo Universorum Rex
- Festa di Cristo Re, universorum Rex e non solo Re dell'universo...
- Il nostro Signore e il nostro Re dove lo hanno messo?
- Leone XIII - Atto di Consacrazione del genere umano a Cristo Re / Inno Te saeculorum principem
Due date, due feste diverse: ottobre contro novembre “Cristo Re
C'è molto di più in corso di un semplice rinvio alla fine dell'anno

Immagine: Icona di Martin Earle

Con la ripresa della Messa romana tradizionale in tutta la Chiesa, alcune differenze piuttosto significative tra il vecchio e il nuovo calendario diventano evidenti ai fedeli e richiedono una spiegazione.

Una delle differenze più notevoli tra i due calendari è la collocazione della Festa della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo. Nel vecchio calendario, si celebra sempre l'ultima domenica del mese di ottobre, subito prima di Tutti i Santi. Nel nuovo calendario, una festa spesso chiamata "Cristo Re" è collocata nell'ultima domenica dell'anno liturgico, una settimana prima dell'inizio dell'Avvento. In pratica, la differenza tra il vecchio e il nuovo Cristo Re è di circa un mese.

giovedì 23 ottobre 2025

Leone XIV - Carlo III / La Fede cattolica è la grande assente

Monsignor Carlo Maria Viganò su X. Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
La Fede cattolica è la grande assente

L’incontro tra il capo della chiesa sinodale e il capo della chiesa d’Inghilterra avrà come punto culminante una preghiera ecumenica per la cura del Creato nella Cappella Sistina, all’insegna della retorica ambientalista del “grido della terra” e della “conversione ecologica”.

Le due autorità supreme delle proprie rispettive “chiese” si riconoscono entrambe nell’ideologia ambientalista e neomalthusiana del World Economic Forum e dell’Agenda 2030, ed è su questa nuova religione che è impostato il dialogo tra sinodali e anglicani.

A confermare la sua continuità con l’ecumenismo conciliare, Leone offrirà a Carlo un “seggio” (con la targa “Ut unum sint”) nella basilica di San Paolo fuori le Mura, già teatro dell’indizione del Vaticano II e da allora tempio dell’ecumenismo indifferentista conciliare e sinodale.

La Fede cattolica è la grande assente, e non a caso: sarebbe imbarazzante per Leone ricordare i Martiri cattolici massacrati dal monarca poligamo, a cominciare da John Fisher e Thomas More. Immaginate papa Clemente VII che offre uno scranno in una basilica papale a Enrico VIII…

Leone XIV e Carlo III pregheranno assieme colmando la rottura risalente al XVI secolo

Visita lampo; ma molto significativa sul piano ecumenico (del falso ecumenismo [vedi]. Oggi preghiera congiunta nella Cappella Sistina: Carlo III e Papa Leone XIV insieme per la prima volta dopo la Riforma: "Evento che non accade dal ’500". Buckingham Palace: non ci sono precedenti dai tempi di Enrico VIII. Qui l'indice degli articoli riguardanti il falso ecumenismo.

Leone XIV e Carlo III pregheranno assieme
colmando la rottura risalente al XVI secolo


Preghiera congiunta nella Cappella Sistina: Carlo III e Papa Leone XIV insieme per la prima volta dopo la Riforma. Per la prima volta dalla Riforma anglicana del XVI secolo, un sovrano britannico pregherà pubblicamente con un pontefice. Oggi, 23 ottobre, nella Cappella Sistina, re Carlo III e papa Leone XIV parteciperanno a un servizio ecumenico destinato a segnare una svolta nei rapporti tra la Chiesa cattolica e quella d’Inghilterra.

Re Carlo e la regina Camilla raggiungeranno il Vaticano per una visita di Stato in occasione del Giubileo, arrivando al Cortile di San Damaso alle 10.45 per l’udienza con Leone XIV, seguita dal momento di preghiera ecumenica e da un evento in Sala Regia dedicato alla cura del creato, tema caro a entrambi. Quanto a Leone XIV vedi qui - qui.

La fede ha una casa: non lasciarla andare

Nella nostra traduzione da Substack.com. "Salviamo il Sacro: un appello a preservare le chiese cattoliche americane" Un appello che apprendiamo dai nostri interlocutori d'oltre oceano che riguarda la situazione negli USA; ma alla quale, purtroppo, non siamo affatto estranei in tutta l'Europa.

La fede ha una casa: non lasciarla andare

Nell'immagine: La chiesa del Santissimo Redentore di New York rischia la chiusura.

Da una costa all'altra, le chiese cattoliche stanno chiudendo a un ritmo record. La scena è diventata stranamente familiare. Santuari un tempo affollati chiusi, le vetrate scure, le campane silenziose. Eppure, allo stesso tempo, la vita cattolica è piena di energia, soprattutto nel Sud e lungo il confine. Le congregazioni stanno crescendo. Le famiglie riempiono i banchi. Nuove voci intonano vecchi inni.

mercoledì 22 ottobre 2025

Per cristiani in Israele violenze senza precedenti

Qui l'indice degli articoli sulla situazione mediorientale.

Per cristiani in Israele violenze senza precedenti

Questo è quanto comunica uno scarno rapporto ANSA.
(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 21 OTT - "I cristiani in Israele hanno sperimentato un livello di violenza e ostilità senza precedenti: estremisti ebraici hanno preso di mira istituzioni e leader ecclesiali". È quanto sottolinea il Rapporto sulla libertà religiosa presentato dalla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre, parlando della situazione dopo il 7 ottobre. "La coalizione di estrema destra guidata dal primo ministro Benjamin Netanyahu ha accentuato le divisioni etniche e religiose", rileva ancora il Rapporto. Acs evidenzia anche che "il crollo del turismo religioso ha aggravato le difficoltà economiche delle comunità cristiane in Terra Santa". (ANSA).
Ma c'è di più: leggo su La Regione che a condannare quello che accade in Cisgiordania, spesso finita sotto il cono d'ombra del più grave conflitto a Gaza, è il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin.

La guerra tra cavalieri e lumache. Il mio tentativo di risolvere uno dei grandi misteri dell'arte medievale...

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis un tema un po' particolare ma comunque  intrigante. 
La guerra tra cavalieri e lumache
Il mio tentativo di risolvere uno dei grandi misteri dell'arte medievale...

Se sfogliaste una certa edizione dei primi anni del XIV secolo di Li Livres dou Tresor di Brunetto Latini, una specie di enciclopedia, vi imbattereste nella seguente miniatura sul folio 65 recto:
Sulla sinistra c'è un cavaliere e sulla destra una lumaca, apparentemente prossima a una morte violenta.
Potreste inizialmente chiedervi perché mai un manoscritto medievale dovrebbe raffigurare un combattimento tra un cavaliere e una lumaca da giardino.

martedì 21 ottobre 2025

Parole umane e parola divina: l'essenza dell'educazione

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis. Argomenti sempre fuori dal comune, ma interessanti, perché ci dicono più di quanto possa apparire a prima vista se la nostra lettura non è superficiale. Il testo che segue è costruito intorno alla riflessione che per lo studioso dell'alto medioevo Sant'Isidoro di Siviglia, autore di Etimologie, "la strada per la conoscenza passava attraverso le parole" e con quali modalità (e relative finalità e conseguenze) su questo principio fosse basata la formazione. 

Parole umane e parola divina: l'essenza dell'educazione

La natura dell'educazione medievale è, a mio avviso, uno dei "segreti meglio custoditi" del Medioevo, solo che non dovrebbe esserlo, e non credo che nessuno si stia davvero sforzando di mantenerlo. Piuttosto, si tratta di una conoscenza ampiamente dimenticata, o quantomeno trascurata, e che non si diffonde facilmente perché rappresenta una sconcertante sfida allo status quo.

E quando parlo di status quo, non mi riferisco solo all'establishment laico, ma anche all'educazione cristiana, inclusa l'istruzione parentale cristiana. Non sorprende, e in effetti non è rilevante ai fini di questa discussione, che le scuole pubbliche abbiano abbandonato e forse disprezzino attivamente i principi dell'educazione medievale. Le scuole pubbliche hanno obiettivi diversi, alcuni dei quali dichiarati apertamente, altri no. I loro metodi corrispondono a tali obiettivi.

Ma gli obiettivi dell'educazione cristiana, anche nel XXI secolo, dovrebbero essere più o meno gli stessi del XII secolo. Questo vale soprattutto per le classi inferiori, per le quali la preoccupazione principale non è la preparazione alla carriera o la competenza in una materia, ma la formazione della mente. Nel Medioevo, lo scopo dell'educazione era quello di convertire bambini comuni, caduti – rigenerati dal Battesimo, certo, ma ancora gravati dagli effetti del peccato – in adulti lucidi, perspicaci e virtuosi, che avrebbero dovuto... 

21 ottobre / San Gaspare del Bufalo e il Preziosissimo Sangue

21 ottobre / San Gaspare del Bufalo e il Preziosissimo Sangue

San Gaspare del Bufalo, uomo del Calvario e missionario instancabile della Redenzione. Tutta la sua vita fu un grido d’amore verso il Sangue di Cristo, che egli chiamava “il prezzo infinito della nostra salvezza”. 

Il testo che segue lo ricorda insieme ad altre rimembranze riferite al mese di Luglio, il mese del Preziosissimo Sangue: ma noi le riprendiamo con accenti particolari sulla sua figura di apostolo e missionario. E anche di intercessore per noi: glielo chiediamo con tutto il nostro fervore.

Qui potete trovare le Litanie del Preziosissimo Sangue di Gesù. Qui un precedente interessante: le Messe a San Nicola in Carcere, luogo storico dove San Gaspare si soffermava a pregare che vi si ricordano, non ci sono più; ma le celebrazioni sono riprese a Sant'Anna in Laterano, dove durano tuttora.

lunedì 20 ottobre 2025

Il pericolo di una formazione ecclesiale delegata

Il riferimento è al Documento di sintesi del Cammino sinodale delle Chiese in Italia, pubblicato nell'ottobre 2025, che sarà votato dalla terza Assemblea sinodale in programma a Roma il 25 ottobre... Qui l'indice degli articoli dedicati al Sinodo sulla sinodalità. Il vero problema è la sinodalità [vedi]

Il pericolo di una formazione ecclesiale delegata

Ho letto attentamente il documento che sarà sottoposto all’approvazione dei vescovi. E nella libertà della parresia che il Vangelo chiede a ogni fedele, dico con cuore sincero: è bene rifletterci prima di approvare.

L’impostazione di diverse istanze presenti nel testo risente di un linguaggio e di un impianto culturale che il mondo stesso ha già superato o sta superando. Questo rende il documento vecchio prima ancora di nascere. È la sorte che tocca a chi perde la dimensione profetica per inseguire il mondo: il mondo passa, cambia idea rapidamente, e chi lo insegue finisce per restare sempre indietro.

Il “Novus Ordo latino” non è la soluzione

Nella nostra traduzione da Substack.com
Il “Novus Ordo latino” non è la soluzione
Per favore, smettetela di dire che questo è "uguale alla" Messa antica che ci state togliendo.
Peter Kwasniewski 16 ottobre

Sulla scia della Traditionis Custodes, sembra che non passi mese senza che qualche prelato o pastore, presumibilmente ben intenzionato, suggerisca che una sostituzione soddisfacente delle Messe tradizionali in latino cancellate sia "celebrare il Novus Ordo in latino". Più di recente, lo abbiamo visto proclamare in un'umiliante omelia dal pulpito di una basilica a Chattanooga. [Non ha mancato di dirlo neppure Leone XIV (qui) - ndT].

Benintenzionata o meno, questa idea è assolutamente irrealizzabile, per diverse ragioni.

domenica 19 ottobre 2025

Colligite fragmenta / XIX domenica dopo Pentecoste

Nella nostra traduzione da OnePeterFive siamo in grado di fornire in anticipo e, in contemporanea, diventa ancor più efficace, la consueta meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, che ci aiuta ad approfondire i doni spirituali della Messa della Domenica qui .

Colligite fragmenta /
XIX domenica dopo Pentecoste


Quando arriva questa domenica, con la sua vivace Colletta, mi viene in mente il martire Sant'Espedito, vissuto all'inizio del IV secolo. Il testo latino della Colletta recita:
Omnipotens et misericors Deus,
universa nobis adversantia propitiatus escludono:
ut mente et corpore pariter expediti,
quae tua sunt, liberis mentibus exsequamur.
Tradotto pedissequamente:
Dio onnipotente e misericordioso, essendo stato placato,
ha escluso tutto ciò che ci si oppone,
affinché, ugualmente liberi nella mente e nel corpo,
possiamo con menti libere compiere ciò che è gradito a Te.
Quel “ quae tua sunt ” è una variazione di frasi come “ quae tibi sunt placita… cose che ti piacciono” come nella Colletta della sesta domenica dopo l’Epifania o “ quae recta sunt … cose che sono buone, rette, giuste”.

Dominica XIX post Pentecosten ("Salus populi")

Ripubblico per chi ci legge solo ora e anche per rinnovare il nostro approfondimento degli insegnamenti che nutrono la nostra fede, ripercorrendo con fedeltà l'anno liturgico. Da ogni celebrazione e dalle provvidenziali ripetizioni, infatti, attingiamo sempre cose nuove che ci edificano e ci sostengono. Proprio della Santa Messa di oggi qui.

Dominica XIX post Pentecosten 
("Salus populi")

Messa

Il capo augusto del popolo di Dio è salvezza dei suoi in tutti i loro mali e lo ha dimostrato in modo evidente domenica scorsa, ridonando salute al corpo e all'anima del povero paralitico, che ci raffigurava tutti. Ascoltiamo con riconoscenza ed amore la sua voce e promettiamo la fedeltà che chiede. La sua legge osservata ci difenderà dalle ricadute.

Intróitus
Salus populi ego sum, dicit Dóminus: de quacumque tribulatione clamaverint ad me, exaudiam eos: et ero illorum Dominus in perpetuum.
 (Ps. 77, 1) Attendite, popule meus, legem meam: inclinate aurem vestram in verba oris mei.
V Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in sæcula sæculorum. Amen. 
 – Salus populi (usque ad Ps.).

Orátio
Omnípotens et miséricors Deus, univérsa nobis adversántia propitiátus exclúde: ut mente et córpore páriter expedíti, quæ tua sunt, líberis méntibus exsequámur. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.  M. - Amen.

Graduale
Dirigatur orátio mea, sicut incensum in conspectu tuo, Dómine.
Elevátio mánum mearum sacrificium vespertinum.
Allelúia, Allelúia
Ps 104,1 Confitémini Dómino, et invocáte nomen eius annuntiáte inter gentes ópera eius. Allelúia
Introito
Io sono la salvezza del popolo, dice il Signore: in qualunque calamità mi invocheranno, io li esaudirò, e sarò il loro Signore in perpetuo.
Sal. 77, 1 - Ascolta, o popolo mio, la mia legge: porgi orecchio alle parole della mia bocca. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora, e sempre, e nei secoli dei secoli, Amen…
Io sono la salvezza del popolo, dice il Signore...

Colletta
Onnipotente e misericordioso Iddio, allontana propizio da noi quanto ci avversa: affinché, ugualmente spediti d’anima e di corpo, compiamo con libero cuore i tuoi comandi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.

Graduale
Salga, o Signore, la mia preghiera come incenso al tuo cospetto. 
Le mie mani si innalzino verso di te, come il sacrificio della sera.
Allelúia Allelúia
Sl 104,1 Lodate il Signore ed invocate il suo nome; narrate alle genti le sue opere. Allelúia

sabato 18 ottobre 2025

Grave appello del vescovo Strickland

Sulla nomina del Card. Cupich in Vaticano, Qui l'indice dei precedenti.
Grave appello del vescovo Strickland

Miei cari fratelli e sorelle
Oggi, 15 Ottobre, con profondo dolore per lo stato della nostra amata Chiesa, devo parlare. Papa Leone XIV ha nominato il Cardinale Blasé Cupich di Chicago al Consiglio di Governo della Città del Vaticano. Non si tratta di un piccolo atto amministrativo; è una dichiarazione di indirizzo.

Il cardinale Cupich si è pubblicamente opposto alla Messa latina tradizionale, ha tollerato e persino celebrato i politici che promuovono l'aborto e ha costantemente indebolito coloro che difendono la sacralità della vita e la pienezza della dottrina cattolica. Elevare un uomo simile a uno degli organi di governo del Vaticano significa inviare un messaggio ai fedeli cattolici di tutto il mondo: la fedeltà alla tradizione e alla legge morale è ora considerata un ostacolo piuttosto che una luce.

Dilexi Te e il pericolo del neo-fariseismo

Nella nostra traduzione da OnePeterFive, anticipiamo la seguente analisi della recente esortazione apostolica di Leone XIV, in attesa della nostra ancora in fieri.

Dilexi Te e il pericolo del neo-fariseismo

L’Esortazione Apostolica Dilexi Te, pubblicata da papa Leone XIV il 9 ottobre 2025, funge da anello di congiunzione tra i pontificati di Francesco e di Prevost.

I temi riprendono quelli ribaditi instancabilmente negli ultimi dodici anni: povertà, una Chiesa povera, il primato dell’assistenza sociale, la condanna delle disuguaglianze economiche, la giustizia sociale, la teologia del popolo, la cultura dello scarto, la crisi ecologica, la doppia povertà delle donne (dovuta alla negazione dei diritti), l’emergenza umanitaria dei migranti, la necessità politica dei movimenti popolari (le celebri comunidades de base di bergogliana memoria), l’imperativo di utilizzare scienza e tecnologia per trasformare la società, e soprattutto la fiducia incrollabile negli Stati e nelle organizzazioni internazionali — presentati come agenti privilegiati della giustizia sociale e perfino descritti come custodi di un fantomatico e inquietante “diritto di controllo”.

Imparare il latino liturgico, lezione 14

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis proseguono le lezioni settimanali sul latino liturgico. Clicca qui per l'elenco di tutte le lezioni precedenti.

Imparare il latino liturgico, lezione 14
sit nomen Domini benedictum in saecula


Iniziamo rivedendo gli argomenti grammaticali specifici che abbiamo trattato. Dopo aver discusso la pronuncia (Lez,1) (incluso l'accento sillabico) e i casi nominali (Lez.1/grammatica), abbiamo studiato le flessioni, ovvero le diverse desinenze, dei nomi della prima declinazione. Qualche settimana dopo, ho introdotto i verbi latini, poi abbiamo imparato le sei forme indicative al presente del verbo esse ("essere"). La settimana successiva, abbiamo imparato le coniugazioni al presente, all'indicativo e alla forma attiva dei verbi della prima coniugazione ( -are ). Successivamente, abbiamo imparato le flessioni dei nomi maschili della seconda declinazione e dei nomi neutri della seconda declinazione. Più recentemente, abbiamo studiato le varie forme ( nos , nobis , ecc.) del pronome personale di prima persona plurale e abbiamo iniziato ad acquisire familiarità con i nomi della terza declinazione.