Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 24 ottobre 2025

Due date, due feste diverse: ottobre contro novembre “Cristo Re”

Nella nostra traduzione da substack.com. Precedente qui: ma val la pena ripetere e approfondire. Vedi diversi precedenti su Cristo Re:
Cosa c'è da sapere su Cristo Universorum Rex
- Festa di Cristo Re, universorum Rex e non solo Re dell'universo...
- Il nostro Signore e il nostro Re dove lo hanno messo?
- Leone XIII - Atto di Consacrazione del genere umano a Cristo Re / Inno Te saeculorum principem
Due date, due feste diverse: ottobre contro novembre “Cristo Re
C'è molto di più in corso di un semplice rinvio alla fine dell'anno

Immagine: Icona di Martin Earle

Con la ripresa della Messa romana tradizionale in tutta la Chiesa, alcune differenze piuttosto significative tra il vecchio e il nuovo calendario diventano evidenti ai fedeli e richiedono una spiegazione.

Una delle differenze più notevoli tra i due calendari è la collocazione della Festa della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo. Nel vecchio calendario, si celebra sempre l'ultima domenica del mese di ottobre, subito prima di Tutti i Santi. Nel nuovo calendario, una festa spesso chiamata "Cristo Re" è collocata nell'ultima domenica dell'anno liturgico, una settimana prima dell'inizio dell'Avvento. In pratica, la differenza tra il vecchio e il nuovo Cristo Re è di circa un mese.

giovedì 23 ottobre 2025

Leone XIV - Carlo III / La Fede cattolica è la grande assente

Monsignor Carlo Maria Viganò su X. Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
La Fede cattolica è la grande assente

L’incontro tra il capo della chiesa sinodale e il capo della chiesa d’Inghilterra avrà come punto culminante una preghiera ecumenica per la cura del Creato nella Cappella Sistina, all’insegna della retorica ambientalista del “grido della terra” e della “conversione ecologica”.

Le due autorità supreme delle proprie rispettive “chiese” si riconoscono entrambe nell’ideologia ambientalista e neomalthusiana del World Economic Forum e dell’Agenda 2030, ed è su questa nuova religione che è impostato il dialogo tra sinodali e anglicani.

A confermare la sua continuità con l’ecumenismo conciliare, Leone offrirà a Carlo un “seggio” (con la targa “Ut unum sint”) nella basilica di San Paolo fuori le Mura, già teatro dell’indizione del Vaticano II e da allora tempio dell’ecumenismo indifferentista conciliare e sinodale.

La Fede cattolica è la grande assente, e non a caso: sarebbe imbarazzante per Leone ricordare i Martiri cattolici massacrati dal monarca poligamo, a cominciare da John Fisher e Thomas More. Immaginate papa Clemente VII che offre uno scranno in una basilica papale a Enrico VIII…

Leone XIV e Carlo III pregheranno assieme colmando la rottura risalente al XVI secolo

Visita lampo; ma molto significativa sul piano ecumenico (del falso ecumenismo [vedi]. Oggi preghiera congiunta nella Cappella Sistina: Carlo III e Papa Leone XIV insieme per la prima volta dopo la Riforma: "Evento che non accade dal ’500". Buckingham Palace: non ci sono precedenti dai tempi di Enrico VIII. Qui l'indice degli articoli riguardanti il falso ecumenismo.

Leone XIV e Carlo III pregheranno assieme
colmando la rottura risalente al XVI secolo


Preghiera congiunta nella Cappella Sistina: Carlo III e Papa Leone XIV insieme per la prima volta dopo la Riforma. Per la prima volta dalla Riforma anglicana del XVI secolo, un sovrano britannico pregherà pubblicamente con un pontefice. Oggi, 23 ottobre, nella Cappella Sistina, re Carlo III e papa Leone XIV parteciperanno a un servizio ecumenico destinato a segnare una svolta nei rapporti tra la Chiesa cattolica e quella d’Inghilterra.

Re Carlo e la regina Camilla raggiungeranno il Vaticano per una visita di Stato in occasione del Giubileo, arrivando al Cortile di San Damaso alle 10.45 per l’udienza con Leone XIV, seguita dal momento di preghiera ecumenica e da un evento in Sala Regia dedicato alla cura del creato, tema caro a entrambi. Quanto a Leone XIV vedi qui - qui.

La fede ha una casa: non lasciarla andare

Nella nostra traduzione da Substack.com. "Salviamo il Sacro: un appello a preservare le chiese cattoliche americane" Un appello che apprendiamo dai nostri interlocutori d'oltre oceano che riguarda la situazione negli USA; ma alla quale, purtroppo, non siamo affatto estranei in tutta l'Europa.

La fede ha una casa: non lasciarla andare

Nell'immagine: La chiesa del Santissimo Redentore di New York rischia la chiusura.

Da una costa all'altra, le chiese cattoliche stanno chiudendo a un ritmo record. La scena è diventata stranamente familiare. Santuari un tempo affollati chiusi, le vetrate scure, le campane silenziose. Eppure, allo stesso tempo, la vita cattolica è piena di energia, soprattutto nel Sud e lungo il confine. Le congregazioni stanno crescendo. Le famiglie riempiono i banchi. Nuove voci intonano vecchi inni.

mercoledì 22 ottobre 2025

Per cristiani in Israele violenze senza precedenti

Qui l'indice degli articoli sulla situazione mediorientale.

Per cristiani in Israele violenze senza precedenti

Questo è quanto comunica uno scarno rapporto ANSA.
(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 21 OTT - "I cristiani in Israele hanno sperimentato un livello di violenza e ostilità senza precedenti: estremisti ebraici hanno preso di mira istituzioni e leader ecclesiali". È quanto sottolinea il Rapporto sulla libertà religiosa presentato dalla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre, parlando della situazione dopo il 7 ottobre. "La coalizione di estrema destra guidata dal primo ministro Benjamin Netanyahu ha accentuato le divisioni etniche e religiose", rileva ancora il Rapporto. Acs evidenzia anche che "il crollo del turismo religioso ha aggravato le difficoltà economiche delle comunità cristiane in Terra Santa". (ANSA).
Ma c'è di più: leggo su La Regione che a condannare quello che accade in Cisgiordania, spesso finita sotto il cono d'ombra del più grave conflitto a Gaza, è il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin.

La guerra tra cavalieri e lumache. Il mio tentativo di risolvere uno dei grandi misteri dell'arte medievale...

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis un tema un po' particolare ma comunque  intrigante. 
La guerra tra cavalieri e lumache
Il mio tentativo di risolvere uno dei grandi misteri dell'arte medievale...

Se sfogliaste una certa edizione dei primi anni del XIV secolo di Li Livres dou Tresor di Brunetto Latini, una specie di enciclopedia, vi imbattereste nella seguente miniatura sul folio 65 recto:
Sulla sinistra c'è un cavaliere e sulla destra una lumaca, apparentemente prossima a una morte violenta.
Potreste inizialmente chiedervi perché mai un manoscritto medievale dovrebbe raffigurare un combattimento tra un cavaliere e una lumaca da giardino.

martedì 21 ottobre 2025

Parole umane e parola divina: l'essenza dell'educazione

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis. Argomenti sempre fuori dal comune, ma interessanti, perché ci dicono più di quanto possa apparire a prima vista se la nostra lettura non è superficiale. Il testo che segue è costruito intorno alla riflessione che per lo studioso dell'alto medioevo Sant'Isidoro di Siviglia, autore di Etimologie, "la strada per la conoscenza passava attraverso le parole" e con quali modalità (e relative finalità e conseguenze) su questo principio fosse basata la formazione. 

Parole umane e parola divina: l'essenza dell'educazione

La natura dell'educazione medievale è, a mio avviso, uno dei "segreti meglio custoditi" del Medioevo, solo che non dovrebbe esserlo, e non credo che nessuno si stia davvero sforzando di mantenerlo. Piuttosto, si tratta di una conoscenza ampiamente dimenticata, o quantomeno trascurata, e che non si diffonde facilmente perché rappresenta una sconcertante sfida allo status quo.

E quando parlo di status quo, non mi riferisco solo all'establishment laico, ma anche all'educazione cristiana, inclusa l'istruzione parentale cristiana. Non sorprende, e in effetti non è rilevante ai fini di questa discussione, che le scuole pubbliche abbiano abbandonato e forse disprezzino attivamente i principi dell'educazione medievale. Le scuole pubbliche hanno obiettivi diversi, alcuni dei quali dichiarati apertamente, altri no. I loro metodi corrispondono a tali obiettivi.

Ma gli obiettivi dell'educazione cristiana, anche nel XXI secolo, dovrebbero essere più o meno gli stessi del XII secolo. Questo vale soprattutto per le classi inferiori, per le quali la preoccupazione principale non è la preparazione alla carriera o la competenza in una materia, ma la formazione della mente. Nel Medioevo, lo scopo dell'educazione era quello di convertire bambini comuni, caduti – rigenerati dal Battesimo, certo, ma ancora gravati dagli effetti del peccato – in adulti lucidi, perspicaci e virtuosi, che avrebbero dovuto... 

21 ottobre / San Gaspare del Bufalo e il Preziosissimo Sangue

21 ottobre / San Gaspare del Bufalo e il Preziosissimo Sangue

San Gaspare del Bufalo, uomo del Calvario e missionario instancabile della Redenzione. Tutta la sua vita fu un grido d’amore verso il Sangue di Cristo, che egli chiamava “il prezzo infinito della nostra salvezza”. 

Il testo che segue lo ricorda insieme ad altre rimembranze riferite al mese di Luglio, il mese del Preziosissimo Sangue: ma noi le riprendiamo con accenti particolari sulla sua figura di apostolo e missionario. E anche di intercessore per noi: glielo chiediamo con tutto il nostro fervore.

Qui potete trovare le Litanie del Preziosissimo Sangue di Gesù. Qui un precedente interessante: le Messe a San Nicola in Carcere, luogo storico dove San Gaspare si soffermava a pregare che vi si ricordano, non ci sono più; ma le celebrazioni sono riprese a Sant'Anna in Laterano, dove durano tuttora.

lunedì 20 ottobre 2025

Il pericolo di una formazione ecclesiale delegata

Il riferimento è al Documento di sintesi del Cammino sinodale delle Chiese in Italia, pubblicato nell'ottobre 2025, che sarà votato dalla terza Assemblea sinodale in programma a Roma il 25 ottobre... Qui l'indice degli articoli dedicati al Sinodo sulla sinodalità. Il vero problema è la sinodalità [vedi]

Il pericolo di una formazione ecclesiale delegata

Ho letto attentamente il documento che sarà sottoposto all’approvazione dei vescovi. E nella libertà della parresia che il Vangelo chiede a ogni fedele, dico con cuore sincero: è bene rifletterci prima di approvare.

L’impostazione di diverse istanze presenti nel testo risente di un linguaggio e di un impianto culturale che il mondo stesso ha già superato o sta superando. Questo rende il documento vecchio prima ancora di nascere. È la sorte che tocca a chi perde la dimensione profetica per inseguire il mondo: il mondo passa, cambia idea rapidamente, e chi lo insegue finisce per restare sempre indietro.

Il “Novus Ordo latino” non è la soluzione

Nella nostra traduzione da Substack.com
Il “Novus Ordo latino” non è la soluzione
Per favore, smettetela di dire che questo è "uguale alla" Messa antica che ci state togliendo.
Peter Kwasniewski 16 ottobre

Sulla scia della Traditionis Custodes, sembra che non passi mese senza che qualche prelato o pastore, presumibilmente ben intenzionato, suggerisca che una sostituzione soddisfacente delle Messe tradizionali in latino cancellate sia "celebrare il Novus Ordo in latino". Più di recente, lo abbiamo visto proclamare in un'umiliante omelia dal pulpito di una basilica a Chattanooga. [Non ha mancato di dirlo neppure Leone XIV (qui) - ndT].

Benintenzionata o meno, questa idea è assolutamente irrealizzabile, per diverse ragioni.

domenica 19 ottobre 2025

Colligite fragmenta / XIX domenica dopo Pentecoste

Nella nostra traduzione da OnePeterFive siamo in grado di fornire in anticipo e, in contemporanea, diventa ancor più efficace, la consueta meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, che ci aiuta ad approfondire i doni spirituali della Messa della Domenica qui .

Colligite fragmenta /
XIX domenica dopo Pentecoste


Quando arriva questa domenica, con la sua vivace Colletta, mi viene in mente il martire Sant'Espedito, vissuto all'inizio del IV secolo. Il testo latino della Colletta recita:
Omnipotens et misericors Deus,
universa nobis adversantia propitiatus escludono:
ut mente et corpore pariter expediti,
quae tua sunt, liberis mentibus exsequamur.
Tradotto pedissequamente:
Dio onnipotente e misericordioso, essendo stato placato,
ha escluso tutto ciò che ci si oppone,
affinché, ugualmente liberi nella mente e nel corpo,
possiamo con menti libere compiere ciò che è gradito a Te.
Quel “ quae tua sunt ” è una variazione di frasi come “ quae tibi sunt placita… cose che ti piacciono” come nella Colletta della sesta domenica dopo l’Epifania o “ quae recta sunt … cose che sono buone, rette, giuste”.

Dominica XIX post Pentecosten ("Salus populi")

Ripubblico per chi ci legge solo ora e anche per rinnovare il nostro approfondimento degli insegnamenti che nutrono la nostra fede, ripercorrendo con fedeltà l'anno liturgico. Da ogni celebrazione e dalle provvidenziali ripetizioni, infatti, attingiamo sempre cose nuove che ci edificano e ci sostengono. Proprio della Santa Messa di oggi qui.

Dominica XIX post Pentecosten 
("Salus populi")

Messa

Il capo augusto del popolo di Dio è salvezza dei suoi in tutti i loro mali e lo ha dimostrato in modo evidente domenica scorsa, ridonando salute al corpo e all'anima del povero paralitico, che ci raffigurava tutti. Ascoltiamo con riconoscenza ed amore la sua voce e promettiamo la fedeltà che chiede. La sua legge osservata ci difenderà dalle ricadute.

Intróitus
Salus populi ego sum, dicit Dóminus: de quacumque tribulatione clamaverint ad me, exaudiam eos: et ero illorum Dominus in perpetuum.
 (Ps. 77, 1) Attendite, popule meus, legem meam: inclinate aurem vestram in verba oris mei.
V Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in sæcula sæculorum. Amen. 
 – Salus populi (usque ad Ps.).

Orátio
Omnípotens et miséricors Deus, univérsa nobis adversántia propitiátus exclúde: ut mente et córpore páriter expedíti, quæ tua sunt, líberis méntibus exsequámur. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.  M. - Amen.

Graduale
Dirigatur orátio mea, sicut incensum in conspectu tuo, Dómine.
Elevátio mánum mearum sacrificium vespertinum.
Allelúia, Allelúia
Ps 104,1 Confitémini Dómino, et invocáte nomen eius annuntiáte inter gentes ópera eius. Allelúia
Introito
Io sono la salvezza del popolo, dice il Signore: in qualunque calamità mi invocheranno, io li esaudirò, e sarò il loro Signore in perpetuo.
Sal. 77, 1 - Ascolta, o popolo mio, la mia legge: porgi orecchio alle parole della mia bocca. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora, e sempre, e nei secoli dei secoli, Amen…
Io sono la salvezza del popolo, dice il Signore...

Colletta
Onnipotente e misericordioso Iddio, allontana propizio da noi quanto ci avversa: affinché, ugualmente spediti d’anima e di corpo, compiamo con libero cuore i tuoi comandi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.

Graduale
Salga, o Signore, la mia preghiera come incenso al tuo cospetto. 
Le mie mani si innalzino verso di te, come il sacrificio della sera.
Allelúia Allelúia
Sl 104,1 Lodate il Signore ed invocate il suo nome; narrate alle genti le sue opere. Allelúia

sabato 18 ottobre 2025

Grave appello del vescovo Strickland

Sulla nomina del Card. Cupich in Vaticano, Qui l'indice dei precedenti.
Grave appello del vescovo Strickland

Miei cari fratelli e sorelle
Oggi, 15 Ottobre, con profondo dolore per lo stato della nostra amata Chiesa, devo parlare. Papa Leone XIV ha nominato il Cardinale Blasé Cupich di Chicago al Consiglio di Governo della Città del Vaticano. Non si tratta di un piccolo atto amministrativo; è una dichiarazione di indirizzo.

Il cardinale Cupich si è pubblicamente opposto alla Messa latina tradizionale, ha tollerato e persino celebrato i politici che promuovono l'aborto e ha costantemente indebolito coloro che difendono la sacralità della vita e la pienezza della dottrina cattolica. Elevare un uomo simile a uno degli organi di governo del Vaticano significa inviare un messaggio ai fedeli cattolici di tutto il mondo: la fedeltà alla tradizione e alla legge morale è ora considerata un ostacolo piuttosto che una luce.

Dilexi Te e il pericolo del neo-fariseismo

Nella nostra traduzione da OnePeterFive, anticipiamo la seguente analisi della recente esortazione apostolica di Leone XIV, in attesa della nostra ancora in fieri.

Dilexi Te e il pericolo del neo-fariseismo

L’Esortazione Apostolica Dilexi Te, pubblicata da papa Leone XIV il 9 ottobre 2025, funge da anello di congiunzione tra i pontificati di Francesco e di Prevost.

I temi riprendono quelli ribaditi instancabilmente negli ultimi dodici anni: povertà, una Chiesa povera, il primato dell’assistenza sociale, la condanna delle disuguaglianze economiche, la giustizia sociale, la teologia del popolo, la cultura dello scarto, la crisi ecologica, la doppia povertà delle donne (dovuta alla negazione dei diritti), l’emergenza umanitaria dei migranti, la necessità politica dei movimenti popolari (le celebri comunidades de base di bergogliana memoria), l’imperativo di utilizzare scienza e tecnologia per trasformare la società, e soprattutto la fiducia incrollabile negli Stati e nelle organizzazioni internazionali — presentati come agenti privilegiati della giustizia sociale e perfino descritti come custodi di un fantomatico e inquietante “diritto di controllo”.

Imparare il latino liturgico, lezione 14

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis proseguono le lezioni settimanali sul latino liturgico. Clicca qui per l'elenco di tutte le lezioni precedenti.

Imparare il latino liturgico, lezione 14
sit nomen Domini benedictum in saecula


Iniziamo rivedendo gli argomenti grammaticali specifici che abbiamo trattato. Dopo aver discusso la pronuncia (Lez,1) (incluso l'accento sillabico) e i casi nominali (Lez.1/grammatica), abbiamo studiato le flessioni, ovvero le diverse desinenze, dei nomi della prima declinazione. Qualche settimana dopo, ho introdotto i verbi latini, poi abbiamo imparato le sei forme indicative al presente del verbo esse ("essere"). La settimana successiva, abbiamo imparato le coniugazioni al presente, all'indicativo e alla forma attiva dei verbi della prima coniugazione ( -are ). Successivamente, abbiamo imparato le flessioni dei nomi maschili della seconda declinazione e dei nomi neutri della seconda declinazione. Più recentemente, abbiamo studiato le varie forme ( nos , nobis , ecc.) del pronome personale di prima persona plurale e abbiamo iniziato ad acquisire familiarità con i nomi della terza declinazione.

venerdì 17 ottobre 2025

``Tolle Missam, tolle Ecclesiam`` /Dichiarazione di mons. Viganò a proposito della Comunità religiosa dei Figli del Santissimo Redentore

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati. Precedenti sui Redentoristi transalpini a partire da qui.

``Tolle Missam, tolle Ecclesiam``
Dichiarazione dell’Arciv. Carlo Maria Viganò
a proposito della Comunità religiosa
dei Figli del Santissimo Redentore


Verrà il giorno,
in cui non si sopporterà più la sana dottrina,
ma, per il prurito di udire qualcosa di nuovo,
gli uomini si circonderanno di maestri
secondo le proprie voglie,
rifiutando di dare ascolto alla verità.
2 Tim 4, 3
Pochi giorni or sono, dopo diciassette anni di tensioni con il Vaticano e con il Vescovo di Christchurch in Nuova Zelanda, culminate con un ordine di espulsione dalla Diocesi confermato con un decreto dalla Santa Sede, la Comunità dei Redentoristi Transalpini ha diramato una Lettera Aperta (qui) nella quale denuncia i principali errori della chiesa conciliare-sinodale, la sua aperta ostilità nei riguardi della Messa Apostolica e le malversazioni di cui i Figli del Santissimo Redentore sono stati oggetto. Nella Lettera Aperta i padri Redentoristi affermano che «si è spezzata la catena di comando» all’interno della Gerarchia: «Quando un superiore si allontana dalla propria obbedienza a Cristo Re, il suo comando non è più il braccio di Cristo, ma il gesto di un uomo. (IIa IIæ, q. 104, a. 5)».

La crisi dell’Autorità nella Chiesa Cattolica è ormai palese. Nel piano degli eversori, essa deve condurre alla dissoluzione del corpo ecclesiale, per sostituire la Chiesa Cattolica Apostolica Romana con un surrogato di origine umana e di ispirazione massonica. Strumento principale di questo sovvertimento è la sinodalità, ossia l’applicazione dei principi rivoluzionari della democrazia e della rappresentatività popolare ad una istituzione di origine divina che il suo Fondatore Gesù Cristo ha voluto monarchica e gerarchica. In questo modo, spezzato il vincolo di obbedienza a Dio, l’Autorità diventa assoluta e tirannica, non dovendo rispondere delle proprie decisioni né a Nostro Signore Gesù Cristo né al popolo cristiano. Questa rivoluzione permette di manipolare i fedeli e far loro credere che le innovazioni e le eresie introdotte dalla Gerarchia siano richieste dalla base, mentre in realtà sono imposte da una lobby di deviati nella Fede e nella Morale.

Non posso che lodare il coraggio di questi Redentoristi, la cui denuncia si aggiunge alle altre che con sempre maggiore frequenza mostrano lo scandalo e il grande malessere del Clero e del popolo di Dio nei riguardi di una Gerarchia ribelle e apostata. Non siamo più all’ecumenismo conciliare verso le sette acattoliche (pur condannato dai Pontefici fino a Pio XII), ma all’accettazione e alla legittimazione di tutte le false religioni e idolatrie, e dei punti programmatici dell’Agenda globalista (pansessualismo LGBTQ+, immigrazionismo, ecologismo), ai quali la “chiesa sinodale” è totalmente allineata.

Questa crisi ha è di natura teologica e non canonica. Essa riguarda lo smantellamento sistematico della perenne Tradizione della Chiesa Cattolica Apostolica Romana e la dissoluzione del Depositum Fidei: è dunque con argomenti teologici che può essere affrontata. Giudicare i singoli casi individualmente alla luce del Diritto Canonico, senza correlarli tra loro nel contesto più vasto di un’azione eversiva pianificata da decenni e attuata con la cooperazione attiva e consapevole di gran parte dell’Episcopato, non fa che dare riconoscimento ufficiale ad un’Autorità deviata e deviante, a usurpatori che si avvalgono del potere di cui si sono impadroniti contro la volontà di Nostro Signore Gesù Cristo, Capo del Corpo Mistico, ai danni dei Fedeli, per scopi opposti a quelli che Nostro Signore ha stabilito per la Sua Chiesa.

Esorto i Figli del Santissimo Redentore e i loro fedeli con le parole di San Pietro: Resistete forti nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi nel mondo (Pt 5, 9). La Fondazione Exsurge Domine – con la quale i Redentoristi Transalpini hanno già relazioni di fraterna amicizia – io stesso come Arcivescovo e Successore degli Apostoli; insieme ai Chierici della Fraternità della Familia Christi, anch’essi perseguitati e “cancellati” dalla “chiesa bergogliana”; insieme ai tanti Sacerdoti e Religiosi sparsi nel mondo che seguo stabilmente, assicuriamo loro il nostro pieno sostegno, nella latitanza e nel silenzio complice dei Pastori pavidi e codardi. Poiché sta scritto: Se questi taceranno, grideranno le pietre (Lc 19, 40).
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
17 Ottobre MMXXV
S.ctæ Margaritæ Mariæ Virg.

La stanza della preghiera islamica in Vaticano: oh vescovi, vi siete bevuti il cervello?

In realtà si tratta di una stanza per la preghiera offerta nella Biblioteca Vaticana a studiosi che passano lì giornate di studio. Ma Posso avere una stanza per pregare quando studio alla Mecca? No, non lasciano entrare studiosi cristiani. Sembra che il Vaticano si stia piegando all'Islam. È un'ottica strana. Questo non sarebbe mai restituito dai musulmani a cristiani o ebrei. Indice precedenti qui.

La stanza della preghiera islamica in Vaticano:
oh vescovi, vi siete bevuti il cervello?

Giulio Meotti
Quante sale di preghiera cristiane ci sono alla Mecca? Zero. Campane? Zero. Croci? Zero. Bibbie? Zero. La Chiesa è impazzita: "Volevano una stanza con un tappeto per pregare e gliela abbiamo data".
“Quando nelle scuole dei loro figli si prostreranno verso la Mecca, i laici di cartapesta stenderanno tappetini di preghiera”, scrivevo due anni fa.

La scuola italiana è quella che è, ma neanche io avrei pensato di vedere il Vaticano stendere tappetini di preghiera all’interno delle proprie mura. Forse in qualche chiesa di Sant’Egidio. Ma il soglio di Pietro? E invece.

Il vescovo cattolico pakistano John Joseph nel 1998, per richiamare l’attenzione del mondo sulla persecuzione dei cristiani, si sparò alla testa all’entrata del tribunale dove si svolgeva il processo a un cristiano condannato a morte per “blasfemia”.

Dialogo con Dio

Nella nostra traduzione da Catholic Thing una corroborante riflessione sulla preghiera. 

Dialogo con Dio
Padre Thomas Kuffel

La preghiera, quella sfuggente conversazione con Dio, confonde molti di noi, come dice san Paolo: «Noi non sappiamo nemmeno che cosa sia conveniente domandare» (Rm 8,26). È lo Spirito che prega in noi «con gemiti inesprimibili» (Rm 8,26), scrutando i nostri cuori e rivelandoci i segreti più intimi, le paure, i sogni, i desideri. Questa rivelazione interiore inquieta la nostra coscienza, perché ci mette davanti alla realtà della nostra colpa.

Ma nello stesso tempo ci svela anche la profondità dell’amore del Padre, Che ci raggiunge attraverso Gesù e lo Spirito — e proprio questa immensità ci intimorisce, perché ci fa sperimentare la potenza e la presenza della Sua purezza, che purifica i nostri cuori indeboliti. L’Amore divino è totalmente inconcepibile: come spiega san Paolo, «quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore d’uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano» (1 Co 2,9).

Abbandonare la Chiesa non ha alcun fascino per chi ama la Tradizione

Nella nostra traduzione da Substack.com. Niente di nuovo per noi. Ma giova riprendere argomenti da rispolverare, anche per chi legge solo ora. La papolatria è la falsa devozione di chi non vede nel Papa regnante uno dei 265 successori di Pietro, ma lo considera un nuovo Cristo in terra, che personalizza, reinterpreta, reinventa il Magistero dei suoi predecessori, accrescendo, migliorando e perfezionando la dottrina di Cristo. La papolatria, prima di essere un errore teologico è un atteggiamento psicologico e morale deforme. I papolatri sono generalmente conservatori o moderati che si illudono sulla possibilità di raggiungere buoni risultati nella vita senza lotta e senza sforzo. Il segreto della loro vita è adattarsi sempre, per trarre il meglio da ogni situazione. Per loro è tutto tranquillo e non c’è da preoccuparsi di nulla: la realtà per essi non ha mai i caratteri di un dramma. Il governo della Chiesa è monarchico, ma il papa non è un monarca assoluto. Il suo potere è limitato dal diritto divino naturale o positivo e dai pronunciamenti solennemente formulati ex cathedra dai suoi predecessori. Precedenti. qui - qui.

Abbandonare la Chiesa non ha alcun fascino
per chi ama la Tradizione

Perché fare del papa il fine ultimo del cattolicesimo è una strada sicura verso la catastrofe
Peter Kwasniewski

Nell'immagine a lato: Le porte ovest della Catedral Nueva di Salamanca

Negli ultimi dodici anni (e continuando così), si sente di cattolici che hanno perso o messo in discussione la propria fede perché pensano: "Se un papa può sbagliarsi così tanto, allora la religione cattolica non deve essere vera".
Sicuramente dovremmo essere meno fragili..

Perché il papa dovrebbe essere visto come il "tutto e per tutto" del cattolicesimo? Come l'unica misura di ciò in cui la Chiesa crede e di come dobbiamo vivere e adorare? Questa visione dovrebbe sembrarci francamente bizzarra. Siamo eredi di 2000 anni di tradizione ecclesiastica. Abbiamo la Scrittura che, nonostante le sue oscurità e sottigliezze, insegna con grande chiarezza importanti principi fondamentali. Abbiamo la sacra liturgia, la lex orandi, che da semi apostolici è cresciuta organicamente nei grandi riti d'Oriente e d'Occidente, rendendo notevole testimonianza della lex credendi. Abbiamo gli scritti e la testimonianza di una schiera di santi, tra cui Padri della Chiesa, Dottori e mistici (basti pensare, ad esempio, al Dialogo di Santa Caterina da Siena!); abbiamo centinaia di catechismi reciprocamente coerenti risalenti a prima del crollo conciliare. Quasi ogni papa che abbiamo avuto ha venerato queste fonti e ne ha tratto il proprio insegnamento.

giovedì 16 ottobre 2025

Il cardinale Sarah in un'intervista: Ho parlato con il Papa della Messa tradizionale, lui ne è consapevole, è il Padre di tutti.

Nella nostra traduzione da Rorate Caeli, una presa di posizione cattolica, da parte di un porporato... Precedente qui. Tolto qualche spiraglio, contraddetto dalle nuove restrizioni attuate dai vescovi USA, manca ancora un intervento concreto del papa nei confronti della tradizione [quiqui - qui - qui].

Card. Sarah: Ho parlato con il Papa della Messa tradizionale,
lui ne è consapevole, è il Padre di tutti.


[Intervistatore:] A Saint-Anne d'Auray, ci ha ricordato che l'uomo è grande quando è in ginocchio. Un uomo è grande quando è in ginocchio. Conosciamo quindi il suo attaccamento alla liturgia tradizionale. Recentemente ha affermato di sperare che il motu proprio Traditionis custodes possa essere modificato. Oggi, beh, non c'è nulla di veramente nuovo. Cosa si aspetta dal nuovo papa riguardo a questo motu proprio, che è stato particolarmente doloroso in Francia, a causa dell'applicazione a volte molto malevola di questo motu proprio da parte di alcuni vescovi? Spera che venga almeno modificato o ritirato?

[Cardinale Sarah:] Credo ancora che tutti noi abbiamo bisogno di riflettere all'interno della Chiesa. Quando Gesù istituì il sacramento dell'Eucaristia, pregò per la nostra unità. Che tutti siano una cosa sola.

Cinquant’anni fa il nuovo diritto di famiglia sovvertiva la famiglia. Intervista al prof. Danilo Castellano

Grazie per la segnalazione all'Osservatorio card. Van Thuân.
Cinquant’anni fa il nuovo diritto di famiglia sovvertiva la famiglia.
Intervista al prof. Danilo Castellano

Di Don Samuele Cecotti and Danilo Castellano Ott 15, 2025

Cinquant’anni fa l’Italia vedeva promulgata la legge (n. 151 del 19 maggio 1975) sulla Riforma del diritto di famiglia, una vera e propria rivoluzione capace di sconvolgere la natura stessa della società domestica, una vera e propria manomissione della famiglia quale realtà giuridica.

La legge del 1975 andava a completare un processo di decostruzione della societas familiare iniziato da tempo e concretizzatosi normativamente in Italia a partire dal 1968: le due sentenze della Corte Costituzionale sul reato di adulterio (sent. n. 126 del 19 dicembre 1968 e sent. n. 147 del 3 dicembre 1969), la legge sul divorzio (n. 898 del 1° dicembre 1970), confermata da referendum nel 1974, e poi, appunto, la legge di Riforma del diritto di famiglia del 1975.

mercoledì 15 ottobre 2025

Digiuno, astinenza, silenzio, libertà: i Carmelitani, un ordine medievale

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis
Digiuno, astinenza, silenzio, libertà:
i Carmelitani, un ordine medievale

Con una poesia per lo Spirito Santo di San Giovanni della Croce
Nel silenzio e nella speranza sarà la tua forza.
—Regola Carmelitana, capitolo 16
La vita carmelitana è regolata dalla Regola di Sant'Alberto, scritta all'inizio del XIII secolo. La sua forma è quella di una lettera aulica, il suo linguaggio conciso e incisivo, il suo contenuto attinge alle fonti profonde e affidabili della tradizione. C'è qualcosa di quasi inquietante nell'austera definitività della sua conclusione:
Vi abbiamo scritto brevemente queste cose, stabilendo così una formula per il vostro stile di vita, secondo la quale dovrete vivere. (1)
Può essere davvero così semplice? Eccoci qui, a lottare per destreggiarci tra le infinite complessità, le crisi successive e le spietate innovazioni della postmodernità, e Sant'Alberto osa scrivere una lettera, di poche pagine, che funge da "formula ... secondo la quale dovrete vivere"? Tante vite del XXI secolo sono come alberi talmente cresciuti che portano pochi frutti e gemono nella loro oscurità interiore: pensate a quanti rami si potrebbero potare, e il raccolto non farebbe che aumentare! Ma con una Regola come quella di Sant'Alberto, crescita e potatura sono mantenute in continuo equilibrio, e man mano che l'albero diventa più magro e rado, il frutto è abbondante e si avvicina alla perfezione. Ne dubitiamo, forse; ci diciamo che l'uomo non può essere veramente felice senza tutte queste cose qui, e tutta quell'ambizione mondana là, e i piaceri carnali sparsi ovunque nel mezzo. E poi visitiamo un convento carmelitano e vediamo una giovane donna coperta dalla testa ai piedi da un tessuto tinto dei colori della terra fertile, che è “imprigionata” dietro una grata di ferro, non conosce uomo, non dice nulla, mangia poco e ha sul viso un sorriso che sembra un ricordo radioso del Paradiso di Milton:

martedì 14 ottobre 2025

Il ritorno del Primate d'Italia

Che ne dite? Io dico che la forma è anche sostanza e c'è un recupero non da poco per la dignità del papato. Restano da vedere gli aspetti più importanti: quelli pastorali agganciati alla retta dottrina. Finora non è che ci si sia poi così rassicurati...
Il ritorno del Primate d'Italia
Leone XIV e l’ordine spirituale del papato

Tra le parole pronunciate da Papa Leone XIV nel suo discorso al Quirinale, una in particolare ha risuonato con forza teologica e con intensità storica: “Come Vescovo di Roma e Primate d’Italia”. Questa definizione, rimasta a lungo silenziosa nei testi ufficiali, torna ora viva nella voce del Pontefice come segno di orientamento per la Chiesa e per l’Italia.

In poche parole si manifesta un gesto di magistero e di paternità. Dopo anni di interpretazioni prevalentemente universali del papato, Leone XIV ha voluto rinnovare la dimensione originaria del suo ministero: il Papa è Vescovo di Roma e, proprio per questo, guida e padre delle Chiese d’Italia. Il titolo di Primate d’Italia esprime la verità ecclesiologica che unisce la Chiesa universale alla sua radice concreta, riconducendo il primato di Pietro alla sorgente sacramentale e alla comunione delle Chiese locali.

I fedeli riempiono la messa antica di Charlotte la prima domenica da quando sono entrate in vigore le restrizioni

Nella nostra traduzione da Lifesitenews L'evoluzione della situazione di Charlotte. La piccola ex chiesa protestante in cui il vescovo di Charlotte, Martin, aveva relegato la messa in latino era gremita, anche se molti fedeli dovranno ora guidare fino a due ore per parteciparvi. Precedenti a partire da qui .
I fedeli riempiono la messa latina di Charlotte la prima domenica
da quando sono entrate in vigore le restrizioni


Mesi dopo che il vescovo Michael Martin aveva annunciato nuove restrizioni alla Messa latina tradizionale (TLM) nella diocesi di Charlotte, domenica scorsa 625 cattolici hanno gremito una piccola cappella a Mooresville per le prime due Messe della chiesa. La comunità della Messa latina di Charlotte ha condiviso il successo delle prime Messe in un post sul proprio account X.

La comunità ha notato che la partecipazione complessiva tra la Messa bassa mattutina e la Messa solenne era compresa tra 600 e 625 persone.
"Gratitudine per i nostri sacerdoti, diaconi, ministranti e talentuosi studenti della Schola", si legge nel post X.
“Sia benedetto Dio!”

Difendere le cosiddette ripetizioni comprendendo il parallelismo

Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement una interessante analisi sui "rimandi" che provocano ripetitività nella liturgia. Richiamo l'attenzione sulla mia nota: lo scritto mi ha richiamato alla mente dei vecchi appunti in tema.

Difendere le cosiddette ripetizioni comprendendo il parallelismo

Una simmetria come quella di queste torri parigine è comune a tutte le opere d'arte, musicali, poetiche, retoriche, di danza, ecc. Ciò che è strano è che non ci sia parallelismo.

Uno dei crucci dei liturgisti moderni era quello che amavano chiamare "doppioni", ovvero elementi che apparivano loro ridondanti o inutilmente ripetitivi. Aderendo alla strana convinzione di Romano Guardini secondo cui la devozione è caratterizzata dalla ripetizione, mentre la liturgia dalla singolarità lineare (si veda questa mia lezione per i testi pertinenti), dopo il Concilio sostennero che il rito dell'Offertorio anticipava inutilmente e confusamente il Canone e che pertanto necessitava di essere radicalmente modificato. Come tutti sappiamo, la loro soluzione fu quella di eliminare quasi tutto l'Offertorio esistente e sostituirlo con una banale simil-benedizione ebraica del pane e del vino.

lunedì 13 ottobre 2025

Colligite Fragmenta – XVIII Domenica dopo Pentecoste

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della Domenica precedente qui.

Colligite Fragmenta – XVIII Domenica dopo Pentecoste

Mentre l’emisfero nord scivola dalla pienezza dell’estate verso la ventosa malinconia dell’autunno, anche la Santa Chiesa entra in una stagione di raccolto spirituale. Nel suo antico ciclo di Domeniche — formato nelle terre dove la luce declina ogni giorno un po’ prima — essa volge gradualmente lo sguardo alle realtà ultime: al venir meno della luce del mondo e al sorgere dell’eterna luce. La nostra sacra liturgia diventa anch’essa autunnale, pervasa dal profumo del giudizio e dal fruscio di ciò che passa.

Sempre più spesso, i testi della Santa Messa parlano della fine, dell’apokálypsis, del ritorno del Giusto Giudice. Non è un caso che, nel moderno Novus Ordo, l’Epistola che un tempo si ascoltava in questa XVIII Domenica dopo Pentecoste — le parole di san Paolo ai Corinzi — risuoni ora nella prima Domenica d’Avvento, la più escatologica delle stagioni. Anche se alcuni vescovi, incredibilmente, cercano di limitare il culto ad orientem, tanto nel Novus Ordo quanto nel Vetus, la Santa Chiesa, nel suo culto liturgico — l’ordito e la trama della nostra identità cattolica — volge gli occhi verso Oriente, ad orientem, verso il sorgere del vero Sole, verso l’Avvento del Signore che viene e che è già venuto.

Il poeta del Carmelo. Per San Giovanni della Croce, la notte oscura dell'anima era una notte d'amore.

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis
Il poeta del Carmelo
Per San Giovanni della Croce, la notte oscura dell'anima era una notte d'amore.

Non c'è dubbio che Francesco d'Assisi, la cui magnifica vita abbiamo meditato la scorsa settimana, fosse un cristiano medievale. Ma un uomo nato nel 1542 può essere considerato "medievale"? In Italia, dove il Rinascimento era già storia vecchia, probabilmente no. In Francia, dove il pensiero politico stava andando verso la centralizzazione e la monarchia assoluta, e dove l'esercito reale era dominato da fanti invece che da cavalieri aristocratici, non credo. In Inghilterra o in Germania, dove la Riforma era in pieno svolgimento, sarebbe un'esagerazione. Ma in Spagna? La risposta è sì.
Nessuna regione dell'Europa occidentale fu immune dal fermento modernizzatore del XVI secolo, ma la cultura e lo spirito del Medioevo resistettero più a lungo nella penisola iberica – quella gloriosa e incantevole terra di guerra, canto e fede resa dura come l'acciaio – più che in qualsiasi altro luogo. Nella Spagna del 1542, i guerrieri potevano raccontare storie della Reconquista per esperienza personale; l'incoronazione della regina Isabella era ancora viva nella memoria; il re era un imperatore del Sacro Romano Impero e, come il suo monumentale predecessore medievale, un grande uomo di nome Carlo; e una città della Castiglia – il cui nome significa "castello" – vide la nascita di un ragazzo qualunque che divenne monaco, prigioniero, poeta e santo.(1)

domenica 12 ottobre 2025

Non c’è paradiso per i codardi! La Vittoria della Lega Santa a Lepanto

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Mons. Carlo Maria Viganò
Non c’è paradiso per i codardi!
La Vittoria della Lega Santa a Lepanto
Intervento al Convegno dell’Associazione culturale “Veneto Russia”
Settimo di Pescantina (VR) - 11 Ottobre 2025


Salve, Regina, rosa de spina,
rosa d’amor, Madre del Signor.
Fa’ che mi no mora e che no mora pecador,
che no peca mortalmente e che no mora malamente.
Preghiera del marinaio, recitata da tutta la flotta veneziana
prima di muovere battaglia nelle acque di Patrasso.

Cari Amici,
consentitemi di ringraziare gli organizzatori di questo evento e di porgere il mio saluto a tutti i partecipanti. È per me un piacere potermi unire a voi nel celebrare l’anniversario della Vittoria di Lepanto, prendendo parte alla nona edizione del Convegno che quest’anno ha come tema il paradosso di un’Europa laicista, liberale e massonica che muove guerra alla Russia cristiana e antiglobalista. Viviamo ormai negli ultimi tempi, in cui lo scontro tra Cristo e Anticristo impone a tutti noi di schierarci sotto le insegne del nostro Re divino e della Sua augustissima Madre, nostra Regina, memori delle parole del Signore: Chi non è con Me, è contro di Me (Mt 12, 30).

Domenica XVIII dopo la Pentecoste (Da pacem, Dómine, sustinéntibus)

La Liturgia di oggi è un'aspirazione al Cielo, dimora di Dio e dei suoi eletti. A questa accennano le invocazioni dell'Introito e del Graduale. L’Alleluia è quello delle Domeniche dopo l’Epifania, che annunziava l’ingresso dei Gentili nel regno dei cieli. Noi raggiungeremo la beata Casa di Dio se, corrispondendo ai suoi doni, vivremo nell'integrità della Fede e nella santità dei costumi finché giunga il tempo del premio (Epistola). Se lungo il nostro terreno cammino cadremo nella paralisi della colpa, Dio, Sempre misericordioso, è pronto a concederci il suo perdono (Vangelo) nel sacramento della Penitenza. Proprio della Santa Messa di oggi qui.

Domenica XVIII dopo la Pentecoste
(Da pacem, Dómine, sustinéntibus te)

Intróitus
Eccl. 36, 18 - Da pacem, Dómine, sustinéntibus te, ut prophǽtæ tui fidéles inveniántur: exáudi preces servi tui, et plebis tuæ Israël.
Ps. 121, 1 - Lætátus sum in his, quæ dicta sunt mihi: in domum Dómini íbimus. 
Glória Patri…

Eccl. 36, 18 - Da pacem, Dómine, sustinéntibus te...

Orátio
Dírigat corda nostra, quǽsumus, Dómine, tuæ miseratiónis oper operátio: quia tibi sine te placére non póssumus. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. M. - Amen.
Introito
Eccl. 36, 18 - O Signore, dà pace a coloro che sperano in Te, e i tuoi profeti siano riconosciuti fedeli: ascolta la preghiera del tuo servo e del popolo tuo Isræle.
Sal. 121, 1 - Mi rallegrai per ciò che mi fu detto: andremo alla casa del Signore. 
Gloria al Padre…
Eccl. 36, 18 - O Signore, dà pace a coloro che sperano in Te,…

Colletta
 Te ne preghiamo, o Signore, l’azione della tua misericordia diriga i nostri cuori: poiché senza di Te non possiamo piacerti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli. M. - Amen.

Il Paralitico che porta il suo letto
è il soggetto del Vangelo di oggi e dà il nome alla decimaottava domenica dopo Pentecoste. Si è notato che l'ordine del Messale colloca questa domenica dopo le quattro Tempora di autunno. Non discuteremo coi liturgisti del Medio Evo, per sapere se ciò si deve al fatto di aver preso il posto della domenica che seguiva sempre l'ordinazione dei sacri ministri, nel modo che altrove abbiamo spiegato (Sabato delle quattro Tempora d'Avvento). Antichissimi manoscritti, Sacramentari e Lezionari la chiamano con questo nome, usando la formula ben nota: Dominica vacat [1].

sabato 11 ottobre 2025

Appello del card Burke. Nove settimane di preghiera dall’8 ottobre al 10 dicembre

L'ho appreso un po' in ritardo; ma ognuno di noi può unirsi fin da ora. Nove settimane di preghiera dall’8 ottobre al 10 dicembre, giorno in cui cadrà il centenario della Grande Promessa del Cuore Immacolato di Maria. È l’invito del cardinale Burke volto a esaudire la Madonna e diffondere la pratica dei primi sabati: per la pace e la salvezza.

Preghiera quotidiana in preparazione al Centenario
dell’Apparizione di Gesù Bambino e della Sua Madre Vergine
alla Venerabile Serva di Dio Lucia dos Santos
8 ottobre al 10 dicembre 2025

O Vergine Madre di Dio e mia diletta Madre, Nostra Signora di Fatima e del Sacratissimo Rosario, io contemplo il Tuo Cuore Addolorato e Immacolato trafitto con così tante spine dall’ingratitudine e dai terribili peccati dei tuoi figli. Io sono profondamente e perennemente dispiaciuto di come i miei peccati hanno offeso il Tuo Divin Figlio e Te, Sua Madre Innocente. Con cuore umile e contrito, desidero riparare le offese – grandi e piccole – inferte al Tuo Cuore dai peccati dei Tuoi figli.
Nel Tuo amore materno, Tu mi hai insegnato, attraverso la Tua figlia, la Venerabile Serva di Dio Lucia dos Santos, il modo per riparare i peccati mediante la Devozione dei Primi Sabati. In occasione del 100° anniversario della Tua apparizione, assieme al Bambin Gesù, alla Venerabile Serva di Dio, il 10 dicembre del 1925, io mi impegno ad osservare il Primo Sabato del mese in sincera riparazione dei peccati attraverso la confessione sacramentale dei miei peccati, la degna ricezione della Santa Comunione, la preghiera di cinque decine del Santo Rosario e tenendoTi compagnia per quindici minuti meditando i misteri del Rosario. Ti prego, intercedi per me, affinché la mia pratica della Devozione dei Primi Sabati possa contribuire alla salvezza di tante anime e alla pace nel mondo.
Aiutami anche a portare ad altri il Tuo messaggio della Devozione dei Primi Sabati per la Riparazione. In obbedienza al Tuo consiglio materno, possa la Chiesa, in tutto il mondo, offrirTi questo atto d’amore di cuori umili e contriti in sincera riparazione per i peccati commessi.
Io dono totalmente il mio cuore al Tuo Cuore Addolorato e Immacolato e, con Te, faccio riposare per sempre il mio cuore nel Sacratissimo Cuore di Gesù. Con tutto il mio cuore, io offro questa preghiera a Lui che, solo, è la nostra salvezza. Amen.  Fonte 
Raymond Leo Cardinal BURKE
8 settembre 2025
Festa della Natività della Beata Vergine Maria

Il Pellegrinaggio Normanno tradizionale: grande successo popolare e cattolico beneficiando dell'asilo liturgico della Bretagna

Lettera n.1284, 9 ottobre di Paix Liturgique
Il Pellegrinaggio Normanno tradizionale:
grande successo popolare e cattolico

beneficiando dell'asilo liturgico della Bretagna

Ogni vescovo dovrebbe essere contento di un pellegrinaggio che, per la sua prima edizione, ha radunato 600 camminatori con un'età media di 22 anni, con tanto di bandiere, inni e preghiere. Non Mons. Cador, l'eccentrico vescovo di Coutances (Manche) che ha inaugurato il suo mandato episcopale trasferendo nella sua cattedrale un concerto – inizialmente previsto in una chiesa in disuso – che includeva tra i brani eseguiti una chiamata islamica alla preghiera.

Dopo aver trascinato le trattative con gli organizzatori, l'uomo che sta chiaramente facendo di tutto per essere l'ultimo vescovo di Avranches e Coutances ha inviato una lettera incendiaria agli organizzatori in cui si oppone alla messa tradizionale – e proibisce ai sacerdoti legati alla Tradizione presenti nella diocesi di parteciparvi, pena l'esclusione – è lo stesso vescovo che, attingendo alla sua esperienza in Africa, elogia ogni volta l'accoglienza dei migranti provenienti da altrove, senza poter accogliere qui i suoi fedeli.

Il tempo redento. Quando la Grazia riscrive la storia

Il tempo redento. Quando la Grazia riscrive la storia

Mi è capitato, scorrendo distrattamente i social, di imbattermi in un post che ha catturato la mia attenzione più del previsto. L’immagine mostrava due sfere luminose unite da un filo di energia e portava una frase curiosa: «I fisici scoprono un effetto quantistico in cui le decisioni prese nel presente sembrano modificare gli eventi del passato».

La spiegazione era semplice e suggestiva. Nel mondo delle particelle, la scelta di osservare un fenomeno sembra influenzare ciò che quel fenomeno era già stato. Un pensiero che a prima vista pare fantascienza, eppure appartiene al linguaggio della fisica contemporanea.

Forse, con l’avvicinarsi di novembre, la mente è già orientata verso i defunti, verso quel mistero del tempo che si apre sull’eternità. L’eco di quel post mi ha condotto spontaneamente al pensiero del purgatorio. In quel luogo dell’anima, il tempo non scorre più come sulla terra, ma diventa profondità. Lì la misericordia di Dio opera come una luce che penetra il passato, risana le ferite e ricompone la vita in un’armonia nuova.

Imparare il latino liturgico, lezione 13

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis proseguono le lezioni settimanali sul latino liturgico. Clicca qui per l'elenco di tutte le lezioni precedenti.

Imparare il latino liturgico, lezione 13
in odorem suavitatis...


Esercizio di grammatica: il Padre Nostro
Concludiamo il nostro lento e attento viaggio attraverso la versione latina del Padre Nostro. Ecco cosa abbiamo esaminato finora:

Pater noster, qui es in caelis,
sanctificetur nomen tuum.
Adveniat regnum tuum.
Fiat voluntas tua,
sicut in caelo et in terra.
Panem nostrum quotidianum da nobis hodie,
et dimitte nobis debita nostra, sicut et nos dimittimus debitoribus nostris.


Tutto ciò che ci resta è questo:

Et ne nos inducas in tentationem, sed libera nos a malo.

La parolina ne è un avverbio che funziona con i verbi al congiuntivo (per i commenti sul congiuntivo, fare riferimento alla discussione su sanctificetur nomen tuum). La combinazione ne + congiuntivo crea un comando negativo. Riuscite a vedere qual è la parola al congiuntivo? Esatto, è inducas. La forma non congiuntiva (cioè indicativa) sarebbe inducis, perché questo è un verbo di terza coniugazione con l'infinito inducere. Ricordate, come abbiamo visto nella Lezione 7 [qui], che il segno principale del congiuntivo è quando la lettera a si insinua in un verbo in e/i o la lettera e si insinua in un verbo in a. Quindi, inducas invece di inducis indica il congiuntivo.

venerdì 10 ottobre 2025

Una recensione del Canone Romano e delle Parole del Messale

Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement una appassionata analisi sulla intraducibilità delle parole latine del Canone romano. Qui l'indice sulle mirabili formule del latino liturgico.

Una recensione del Canone Romano
e delle Parole del Messale


Il vecchio detto italiano "Chi traduce mente [tradisce -ndT]" potrebbe essere un'esagerazione, ma come tutte le esagerazioni, contiene un fondo di verità. Ogni lingua, a ben vedere, ha il suo ecosistema distintivo, ovvero il suo modo dinamico di interagire internamente. Come spiega la pluripremiata traduttrice Edith Grossman:
Dietro ad ogni lingua esistono immense storie individuali e non esistono due lingue, con tutti i loro accrescimenti di tradizione e cultura, che si incastrino perfettamente... Le parole o la sintassi... sono peculiari di lingue specifiche e non sono trasferibili.
Dovremmo essere grati, quindi, per qualsiasi cosa faccia luce sull'ecosistema del latino liturgico, poiché tale ecosistema è parte del tesoro del Rito Romano tradizionale. Se, ad esempio, il Messale Romano del 1962 fosse tradotto, in modo accurato ed eloquente, in inglese, e se poi venisse celebrato esclusivamente nella traduzione, qualcosa andrebbe comunque perso.

Il libro che cambiò la vita di San Francesco d'Assisi

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis
Il libro che cambiò la vita di San Francesco d'Assisi
Uno sguardo a uno dei manoscritti più preziosi del Medioevo.

Forse avete sentito parlare della sors Vergiliana, dove sors si riferisce all'estrazione a sorte (per determinare il proprio destino) e Vergiliana si riferisce al poeta romano Virgilio. Esisteva anche la sors Homerica, in cui Omero sostituì Virgilio. L' Oxford Companion to the Bible spiega che nell'antichità,
un metodo di divinazione chiamato sortilegio veniva eseguito scegliendo a caso uno dei vari foglietti su cui erano scritti i versi di un poeta, come Omero o Virgilio… Un altro sistema di divinazione consisteva nell'aprire a caso una copia dell'Iliade di Omero o dell'Eneide di Virgilio e interpretare come profetica la prima riga su cui si posava l'occhio.

giovedì 9 ottobre 2025

Il cardinale Zen condanna il "pellegrinaggio" LGBT nella Basilica di San Pietro: "Offesa a Dio"

Il cardinale Zen DENUNCIA l'evento LGBT nella Basilica di San Pietro, definendolo una profanazione dello spazio più sacro del Vaticano. Dio benedica il Cardinale Zen! Qui l'indice degli articoli sulla questione Sino/Vaticana

Il cardinale Zen condanna il "pellegrinaggio" LGBT
nella Basilica di San Pietro: "Offesa a Dio"


Leggiamo su Lifesitenews (traduzione nostra) che il cardinale Joseph Zen ha denunciato il pellegrinaggio LGBT in Vaticano e si è unito agli appelli di altri vescovi (qui) affinché compiano riparazioni per la profanazione della Basilica di San Pietro.

In una dichiarazione in lingua cinese pubblicata lo scorso mercoledì, Zen ha scritto: "Recentemente è emersa la notizia che un'organizzazione LGBTQ+ ha organizzato un evento per l'Anno Santo, i cui partecipanti sono entrati nella Basilica di San Pietro a Roma attraversando la Porta Santa". Il vescovo emerito di Hong Kong ha osservato: "Ostentavano oggetti scenografici color arcobaleno, indossavano abiti con slogan e coppie dello stesso sesso si tenevano per mano con trasporto: era puramente un'azione di protesta".