Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 28 maggio 2025

Card. Eijk: "Tra i giovani c’è una rinascita del cattolicesimo grazie ai social e alla buona liturgia"

Registriamo una notizia confortevole, confermata da più parti, letta su Il Tempo del 18 maggio che ha incontrato a poche ore dall'insediamento del nuovo papa il cardinal Eijk, primate d’Olanda. E' sua la dichiarazione: «Tra i giovani c’è una rinascita del cattolicesimo grazie ai social e alla buona liturgia». Sottolinea anche che il Papa mette Cristo al centro.

Card. Eijk: "Tra i giovani c’è una rinascita del cattolicesimo grazie ai social e alla buona liturgia"

Il cardinale Willem Jacobus Eijk, arcivescovo di Utrecht con un passato da medico internista, non nasconde tutta la sua soddisfazione per il conclave. «Si è pregato moltissimo», ci tiene a precisare, rassicurando sull'ispirazione dello Spirito Santo invocata dai cardinali nel corteo processionale. Per il primate d'Olanda, vescovo da sempre in prima linea nella trincea nordeuropea contro la secolarizzazione, si può guardare con ottimismo al pontificato di Leone XIV. «Il Tempo» lo ha incontrato a poche ore dalla messa d'insediamento di oggi.

Eminenza, che giudizio dà di questi primi dieci giorni di pontificato?

Leone XIV mi ha fatto un’impressione molto positiva. Le sue omelie sono tutte cristocentriche e teologicamente molto ricche. In particolare mi è piaciuta quella che ha pronunciato in Cappella Sistina nella prima messa con noi cardinali.

In quell'omelia Leone ha parlato di «ateismo di fatto». Lei che ha l’esperienza diretta dell’Olanda, crede che questo Papa possa rallentare l'avanzata della secolarizzazione?

Lui ha un messaggio per questo mondo ed è un messaggio forte contro questo l'ateismo di fatto. Spero e prego che possa essere in grado di stimolare la gente a sviluppare un rapporto personale con Cristo. Perché questa è la vera essenza della fede.

Di recente in Francia e negli Stati Uniti c’è stata una rinascita del cattolicesimo. È successo anche da voi?

Sì, anche in Olanda. Negli ultimi anni i nostri preti vedono un numero crescente di giovani avvicinarsi alla fede. Tanti di loro sono battezzati ma senza un’ educazione religiosa ed a un certo momento della vita scoprono la fede, molto spesso grazie ai social. Così decidono di diventare membri attivi della parrocchia ed accostarsi ai sacramenti. I numeri non sono grandi come quelli della Francia, ma la tendenza è quella anche da noi. Sono prete da 40 anni e ho sempre visto in declino i numeri della Chiesa ma negli ultimi anni devo ammettere che vedo una nuova vitalità. Questi giovani che decidono di essere cattolici attivi accettano tutta la dottrina della Chiesa, sono “ortodossi”, non si interessano a questioni come ad esempio le ordinazioni diaconali delle donne. Loro vogliono conoscere il vero contenuto della dottrina, seguire Cristo, amano l’Eucarestia e l’adorazione del Santissimo. Io sono molto ottimista, vedo una nuova vita della Chiesa cattolica anche in Olanda, un Paese radicalmente secolarizzato.

Ci può fare un esempio di questa «nuova vita» che la induce ad essere ottimista?

Nella mia città, Utrecht, c’è un gruppo di laici convertiti che producono filmati YouTube di livello professionale con testimonianze di persone che hanno trovato Cristo. Attirano molti giovani a legarsi alla Chiesa e a vivere con Cristo. Poi i nostri preti celebrano una buona liturgia. La nostra esperienza dimostra che quelle parrocchie dove si celebra una liturgia dignitosa e c’è un buon annuncio della fede cattolica attirano gente, soprattutto giovani.

Qualche tempo fa aveva detto che serviva un’enciclica contro l’ideologia gender. Ne è ancora convinto?

C’è stata una tendenza ad introdurre la teoria del gender nella società a tutti i livelli: dalle aziende alle organizzazioni governative fini alle scuole. Addirittura abbiamo assistito alla diffusione di corsi nelle scuole elementari che finivano per incoraggiare i più piccoli a scegliere se identificarsi come maschi o come femmine. È una tendenza pericolosa che si è diffusa molto rapidamente . In pochi anni ha registrato una promozione enorme. Per questo avevo fatto presente l’urgenza di un documento di autorità, magari un’enciclica, per ribadire gli insegnamenti della Chiesa su questa tematica. Ora forse è meno urgente perché devo riconoscere al presidente Donald Trump di aver frenato radicalmente questa diffusione del gender. E quello che è avvenuto negli Stati Uniti sta avendo un effetto anche in Europa occidentale.

Può essere un terreno d’incontro tra il pontificato di Leone XIV e l’amministrazione Trump?

Questo non posso dirlo. Mi limito a constatare che l’impegno di Trump contro la teoria gender è senz'altro un aspetto positivo. (Fonte: Il Tempo 18 maggio 2025)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Shttps://blog.messainlatino.it/2025/05/la-bizzarra-lettera-della-segreteria.htmlegnalo:

Laurentius ha detto...

... quelle parrocchie dove si celebra una liturgia dignitosa...

Non lasciatevi intortare dai conservatori: la "liturgia dignitosa" per loro non è altro che la messa moderna "ben celebrata". I conservatori vi dicono:
1 il Concilio Vaticano II è intoccabile: accettateto interpretato "alla luce della tradizione": RIFIUTATE!
2 la nuova messa è intoccabile: sccettatela "ben celebrata": RIFIUTATE!

Recitate il Brevetto di S. Antonio da Psdova:

✝️ Ecce Crucem Domini.
Fugite partes adversae.
Vicit Leo de Tribu Juda Radix David.
Alleluia! Alleluia!

✝️ Ecco la Croce del Signore.
Fuggite spiriti avversari.
Vince il Leone della Tribú di Giuda: la Radice di Davide. Alleluia! Alleluia!

Commento di Kwasniewski su Fb ha detto...

Ogni volta che le Messe antiche vengono chiuse, salta sempre fuori la questione del latino Novus Ordo. Questo è veramente un non-inizio, una contraddizione in termini. Nel vecchio rito, latino, canto e silenzio formano un'iconostasi sonica che circonda il Mistero in un recinto sacro. Il nuovo rito è stato progettato per la comprensione verbale ed è per questo che quasi tutto viene detto ad alta voce in vernacolo, di solito affrontando la gente. L'approccio verticale, teocentrico al culto del vecchio rito e l'approccio orizzontale e antropocentrico del nuovo rito - cotto nella loro struttura, testi e rubriche rispettive - sono indiscutibili.

Capisco il desiderio di provare a "fare bene il nuovo rito", ma temo che sia una caccia all'oca selvaggia che sarà sempre segnata da arbitrarietà e frustrazione (cosa significa, in fondo, "bene"? non c'è nessuna risposta! ), e tormentati dal costante rischio di essere cambiati o minati in un attimo, da un nuovo pastore o da un nuovo diktat episcopale. Dopo più di 25 anni di lavoro come direttore del coro sia nei contesti Novus Ordo che nei contesti TLM, sono arrivato a un punto in cui non potevo più affrontare la schizofrenia e lo stress, e mi sono detto: ho finito di rotolare macigni in salita per vederli rotolare di nuovo giù. E gli ultimi 7 anni, esclusivamente nell'antico rito, sono stati a confronto un assaggio di eterna beatitudine.

Questi sono tra i tanti problemi affrontati nel mio libro "Chiudi l'officina: perché la vecchia messa non è spezzata e la nuova messa non può essere risolta" (Angelico, 2025).

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