Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 8 maggio 2025

Il 20 maggio prossimo ricorrono 1700 anni dal Concilio di Nicea

Mentre imperversa sui mass media l’assordante chiacchiericcio sul conclave, abbiamo il cuore colmo di attesa orante, decisi a seguire colui che sarà al timone della navicella di Pietro, tra i flutti tempestosi di oggi, se ci confermerà nella Verità di Cristo Signore.

Il concilio di Nicea si aprì il 20 maggio del 325: fra pochi giorni sarà verosimilmente il nuovo Papa a celebrare i 1700 anni di questo evento epocale, che ha stabilito per sempre il Credo, ovvero l’essenziale dell’ortodossia. 
“Orto-dossia” significa “retta dottrina”: quel “depositum fidei” che è precipuo compito dei successori di Pietro custodire sotto chiave come tesoro preziosissimo. L’opposto di ortodossia è “eresia” che significa “scelta individuale”: l’eretico “sceglie” lui cosa tenere e cosa no della VERITÀ RIVELATA. 
1700 anni fa l’eresia più pericolosa era quella ariana, la quale sosteneva che Gesù non avesse natura divina come il Padre. Il 2 maggio abbiamo ricordato Sant’Atanasio, uno dei quattro “padri della Chiesa” greca. Lui al Concilio di Nicea ci fu da protagonista, con l’intelligenza e l’energia dei suoi trent’anni. Era diacono. All’età di trentatre anni divenne vescovo di Alessandria d’Egitto e lottò come un leone per difendere l’ortodossia, fino alla morte nel 373.
Ma “A-tanasio” significa “colui che non conosce la morte”: egli sapeva bene che la sua carne mortale avrebbe conosciuto la corruzione, com’è nel destino di tutti; ma sul fondamento della Fede egli ha testimoniato la Speranza certa nella “resurrezione della carne”. Sant’Atanasio come faceva ad esserne certo, 300 anni dopo Cristo? Perché aveva avuto il dono di conoscere e seguire maestri come sant’Antonio abate; e perché da ragazzino aveva visto il fiume di sangue dei martiri perseguitati da Diocleziano, fra i quali la giovane nobilissima e intelligentissima santa Caterina d’Alessandria che aveva sbaragliato i filosofi pagani dando le ragioni della fede.

Il concilio di Nicea si concluse con la condanna dell’arianesimo (tuttavia, le sue conclusioni non posero fine alla questione ariana, che si protrarrà per secoli;
  • il Figlio venne proclamato consustanziale (identico quanto alla sostanza e alla natura) a Dio Padre con il «Credo» – il cosiddetto «simbolo niceno» – che la Chiesa cattolica ha mantenuto fino ai nostri giorni, in quanto formulazione del dogma trinitario;
  • pose fine allo scisma di Melezio vescovo di Licopoli;
  • decise che la Pasqua fosse celebrata la prima domenica dopo il plenilunio successivo all’equinozio di primavera;
  • individuò tre sedi episcopali maggiori: Roma, che esercitava la sua autorità sugli ecclesiastici dell’Occidente; Alessandria, preposta all’Egitto; Antiochia, sul resto dell’Oriente;
  • emanò norme che disciplinarono la condotta dei chierici e stabilirono il principio del celibato ecclesiastico.
* * *
Nell'occasione ricordiamo anche il Concilio di Calcedonia (451) condensato in 4 avverbi di modo:
  • ασυνχυτως (senza confondersi); 
  • ατρεπτως (senza cambiamento); 
  • αδιαιρέτως (senza dividersi); 
  • αχωριστως (senza separarsi).
Con queste parole i 600 vescovi convocati nel 451 a Calcedonia (attuale Kocaeli, in Turchia) decisero la questione sul monofisismo (una sola natura divina). Sancirono che in Gesù Cristo coesistono due nature, umana e divina perfettamente unite in una sola persona.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Fuori tema :
Opportunita' offerta dall'IBP di Roma a tutti i fedeli
Sia lodato Gesu' Cristo!
Oggi prima della Messa delle 12h ci sara' la tradizionale
supplica alla Madonna di Pompei.
Nel pomeriggio : S:Messa alle 15h e poi dalle 17h30 alle 18h30
sara' esposto il SS.Sacramento con le Litanie della Madonna e
la Benedizione Eucaristica e seguìta dalla S.Messa.

Anonimo ha detto...

Il Concilio di Nicea, non sembra una cosa addirittura arcaica? Alla gran parte dei cattolici di oggi non dice nulla di sicuro...Nicea, oggi in Turchia, al tempo capitale della Bitinia, nella parte nord dell'Anatolia, era posta in riva ad un lago in mezzo a campagne opulente ma assai calde d'estate. Fu scelta dall'imperatore Costantino per il famoso Concilio. La troviamo citata in una poesia di Catullo:
... Linquantur Phrygii, Catulle, campi
Nicaeaeque ager uber aestuosae:
Ad claras Asiae volemus urbes
...
Si lascino, o Catullo, i campi frigi,
gli ubertosi campi della torrida Nicea,
di slancio verso le famose città dell' Asia
... [Il libro di Catullo, ed. di De Gubernatis,
Loescher, 1980, pp. 85-6]
Ma l'eresiarca Ario cosa diceva? Era un
prete libico che negava la divinità di Cristo.
Il suo era un cristianesimo ragionevole, appunto,
come piaceva alla mentalità ellenistica dominante
e ai barbari ancora primitivi (i Germani divennero
rapidamente quasi tutti ariani).
Di Ario ci restano dei frammenti riportati dai suoi nemici,
come sant'Atanasio, per esempio. I frammenti sono
considerati autentici.
"Colui che è senza principio stabilì il Figlio come principio delle
creature e lo costituì suo figlio dopo averlo creato --
[Il figlio] non ha nessuna proprietà divina secondo la sua proprietà
sostanziale, perché non è né uguale né consustanziale a lui --
C'è veramente una Trinità ma la gloria dei tre non è simile;
le loro ipostasi sono senza contatto tra loro; una è infinitamente
più gloriosa dell'altra nella gloria ---
Il Padre è separato dal Figlio perché è senza principio ---
Il Figlio non esisteva da sempre, perché essendo state create
dal nulla tutte le cose, anche il Figlio è dal nulla; e siccome tutte le
cose create sono creature ed opere, anch'egli è creatura ed opera ---
(Enzo Bellini, a cura di, Alessandro e Ario, un esempio del
conflitto tra fede e ideologia - documenti della prima controversia
ariana, jaca Book, 1974, pp. 36 ss.)
L'eresia degli Ariani veniva così riassunta dai difensori della
fede: essi bestemmiano, dicendo : "vi era un tempo nel quale
il Logos non era", ove il Logos è il Cristo, seconda Persona della
S.ma Trinità.
Oggi?
T.
...