Più che nel solco di Leone XIII, siamo in quello di Francesco...
Lasciate ogni speranza... Ci avevano rincuorati le insegne papali, gli accenti del discorso dalla Loggia delle benedizioni con i riferimenti e la preghiera alla Vergine, Cristo al centro, che sembrava cancellare l'abominio di Abu Dhabi [vedi], anche se poi rimane da chiedersi il come in termini di pubblica rettifica.
E, ora, la doccia fredda di alcuni punti del Discorso ai cardinali del 10 maggio [qui]. Ne cito e commento due passaggi chiave.
Il primo :
... vorrei che insieme, oggi, rinnovassimo la nostra piena adesione, in tale cammino, alla via che ormai da decenni la Chiesa universale sta percorrendo sulla scia del Concilio Vaticano II. Papa Francesco ne ha richiamato e attualizzato magistralmente i contenuti nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium, di cui voglio sottolineare alcune istanze fondamentali: ...la crescita nella collegialità e nella sinodalità (cfr n. 33)... (cfr n. 84; Concilio Vaticano II, Cost. Past. Gaudium et spes, 1-2).
Si coglie, a questo punto, tutto il dramma della consolidata impossibilità di mettere in discussione il concilio e le tragiche derive da noi più volte denunciate nonché lo iato generazionale ormai umanamente irrecuperabile. E, a proposito della crescita nella collegialità e nella sinodalità, occorre ripartire dalle vecchie ferite che ora corrono il rischio di incancrenirsi, soprattutto dopo il nuovo documento [qui - qui indice articoli] che eleva l'ecumenismo e la sinodalità al di sopra del primato papale.
Infatti il costante riferimento all’ Esortazione Apostolica "Evangelii gaudium" e alla categoria di sinodalità (le cui nefaste conseguenze erano state da me illustrate qui - qui e altrove), se non rettamente intesi, rischiano di reimmettere, anche nel nuovo pontificato, gli stessi presupposti problematici: la subordinazione della dottrina alla prassi, la dissoluzione del Magistero nel consenso assembleare, la trasformazione della missione ecclesiale in dialogo senza verità. Un papa deve governare, consultando non dialogando: dialoga chi cerca insieme ad altri la verità, non chi la possiede (o dovrebbe possederla).
In un contesto del genere, (cito Daniele Trabucco) "l’apparente convergenza con l’eredità di Francesco non può che sollevare interrogativi filosofici profondi circa l’identità stessa della Chiesa: è possibile una pastorale che non sia fondata sulla metafisica dell’essere e sulla teologia del Logos? È legittima una prassi ecclesiale che si emancipi dal vincolo della verità oggettiva? La risposta a tali interrogativi si trova nel riconoscimento della Verità come categoria prima e regolativa dell’agire ecclesiale. La Verità non è un concetto fra gli altri, ma la struttura ontologica dell’essere, ciò che precede e fonda ogni azione redentiva. È in questa direzione che l’opera di Romano Amerio e di Brunero Gherardini assume oggi una pregnanza decisiva: entrambi hanno denunciato la deriva soggettivista e storicista nella ricezione del Concilio Ecumenico Vaticano II, evidenziando la rottura epistemologica introdotta da una concezione fluida del Magistero. Amerio, in particolare, ha mostrato come la perdita della nozione di "identitas" dottrinale abbia condotto a una mutatio incompatibile con la natura stessa della fede cattolica".
Brunero Gherardini ha indicato con insistenza e in molte sue opere la necessità di un’ermeneutica del Concilio alla luce della Tradizione perenne, fondata su una teologia definitoria e non aperta al pluralismo dell’opinione (vedi un suo significativo intervento). Così come Mons. Schneider (vedi) ha riaffermato la necessità di un Sillabo conciliare con valore dottrinale come di un aumento del numero di Pastori santi, coraggiosi e profondamente radicati nella tradizione della Chiesa, privi di ogni specie di mentalità di rottura sia in campo dottrinale, sia in campo liturgico. Infatti, questi due elementi costituiscono l’indispensabile condizione affinché la confusione dottrinale, liturgica e pastorale diminuisca notevolmente e l’opera pastorale del Concilio Vaticano II possa portare molti e durevoli frutti nello spirito della tradizione, che ci collega con lo spirito che regnava in ogni tempo, dappertutto ed in tutti veri figli della Chiesa cattolica, che è l’unica e la vera Chiesa di Dio sulla terra.
Entrambi questi interventi, insieme ad altri altrettanto autorevoli, hanno arricchito il Convegno organizzato dai Francescani dell'Immacolata nel 2011, a cui ero presente, che intendeva segnare l'inizio di serie discussioni sul concilio; ma in realtà ha decretato l'abolizione del loro Ordine [qui] e posto un termine drastico e irremovibile ad ogni altra discussione; il che paradossalmente ha decretato come superdogma indiscutibile un concilio designato come dissolutore dei dogmi ed dichiaratamente pastorale (ne ho sviluppato altrove l'ormai evidente inganno e implicazioni).
Ed ora l'altro passaggio problematico:
Proprio sentendomi chiamato a proseguire in questa scia, ho pensato di prendere il nome di Leone XIV. Diverse sono le ragioni, però principalmente perché il Papa Leone XIII, con la storica Enciclica Rerum novarum, affrontò la questione sociale nel contesto della prima grande rivoluzione industriale; e oggi la Chiesa offre a tutti il suo patrimonio di dottrina sociale per rispondere a un’altra rivoluzione industriale e agli sviluppi dell’intelligenza artificiale, che comportano nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro.
Le ultime affermazioni mostrano orizzonti promettenti, estendendo al dialogo culturale e sociale, in un’epoca di rapidi cambiamenti, la promozione di un’etica che guidi lo sviluppo tecnologico verso il bene comune e il rispetto della dignità umana, contribuendo a contrastare la secolarizzazione e la frammentazione sociale con una visione integrata di fede, scienza e umanità.
Ora, a proposito di dignità umana, abbiamo presente la cecità spirituale della recente “Dignitas infinita” e il suo culto dell'uomo (vedi indice articoli); l'ennesimo frutto marcio del concilio... E dunque dobbiamo tornare e chiederci, con grande disillusione: ma dove stiamo andando?
Cito ancora Daniele Trabucco: "la scelta del nome Leone XIV potrà davvero realizzare il suo significato programmatico solo se saprà coniugare il coraggio della fedeltà alla Tradizione con la lucidità metafisica necessaria a discernere gli errori del presente. L’omaggio a Leone XIII non potrà esaurirsi in una citazione, ma dovrà incarnarsi in una "rectificatio" del pensiero ecclesiale, là dove esso si è smarrito nei meandri dell’indistinto e dell’indeterminato. Solo la Verità, infatti, fonda la libertà e redime la storia".
78 commenti:
Un colpo al cerchio e uno alla botte...
Lo si era capito già dal balcone.
Pace, ponti, dialogo nell'ambiguità e nella menzogna.
Premesso che l' avevo ampiamente previsto, non condivido affatto l' impostazione di Daniele Trabucco.
Amerio aveva ben chiaro, e in Iota unum, sia pure con tutta la prudenza possibile, l' ha espresso abbastanza chiaramente, che il problema non è semplicemente nella cattiva ricezione del Concilio.
Mons. Brunero Gherardini, sia pure dopo un lungo percorso, in fine, aveva smascherato l' inganno della cosiddetta ermeneutica della continuità.
Mi permetto di dire giù le mani da entrambi.
Com' è difficile, a quanto pare anche per professori e intellettuali, andare alla radice del problema.
Costoro sarebbero stati ben contenti di un Papa "conservatore".
Che dire, mi cadono le braccia. È davvero sconfortante. Mic, tu sei un ameriana, come fai a non accorgerti che siamo difronte alla solita solfa? Mah...
Antonio
Il suo pontificato può essere valutato solo tra qualche anno. Ora è troppo presto, lasciatelo fare.
Quindi, a meno che non ci sia qualche grande risposta alla grazia, non vedo le necessarie precisazioni del Concilio Vaticano II e del Pontificato di Papa Francesco. Questo è pericoloso perché si tratta di un pontificato ventennale, e se Papa Leone XIV non corregge le confusioni di Francesco Pontificato e anzi Vaticano II si radicano ed esasperano.
I fedeli hanno bisogno di chiarezza non di conciliazione a queste confusioni e al precedente Pontificato spesso contraddittorio.
Bastava conoscere la biografia di Prevost, ed ascoltare il suo primo discorso alla folla. Ma niente, basta una mozzetta per far scattare il pregiudizio cognitivo; poi, se ci si mette qualche parola in latino, ed un spruzzata di marianismo alla Wojtyla, la frittata è fatta.
Prevost era il pupillo di Bergoglio. Auguri.
La prima uscita di Leone XIV: il papa in visita a Genazzano incontra i fedeli entusiasti
https://www.youtube.com/watch?v=vhmGErevyEk
Papa Leone XIV ha visitato a sorpresa sabato pomeriggio il santuario della Madre del Buon Consiglio a Genazzano, custodita dagli Agostiniani. Il pontefice ha parlato ai fedeli stipati nella piccola piazza davanti all’ingresso. Poi in automobile ha percorso le vie del paese salutando e stringendo la mano ai numerosi fedeli accorsi.
El PAPA LEÓN XIV rinde HOMENAJE al PAPA FRANCISCO en su tumba en su primer viaje fuera del VATICANO
https://www.youtube.com/watch?v=B1GDpkKzV6o
S.M.Maggiore e Genazzano
Papa Leone XIV: «Ecco perché ho scelto questo nome» – Sfide dell’AI e futuro della Chiesa
https://www.youtube.com/watch?v=DVBKwYe5FOM
Papa Leone XIV spiega perché ha scelto il nome Leone, richiamando l’enciclica Rerum novarum e affrontando i temi cruciali della Chiesa di oggi: intelligenza artificiale, giustizia sociale, missione cristiana. Guarda il suo primo discorso completo al Collegio Cardinalizio dopo l’elezione.
Il nuovo Pontefice riflette sull’eredità spirituale di Papa Francesco, sulla continuità del Concilio Vaticano II e sulle sfide della Chiesa contemporanea. Un messaggio potente, tra fede, sinodalità e dignità umana.
Nel suo intervento, Daniele Trabucco sembra attribuire l'obnubilamento del concetto cattolico della verità alla "recezione del Concilio" ossia ai guasti del Postconcilio, se ho ben capito.
Ma l'oscuramento per non dire la negazione del concetto cattolico della verità, di per sè compatibile con quello di verità rivelata, risulta già dai testi del Concilio. In alcuni passaggi al concetto di una verità immutabile perché di origine divina custodita dal papa e da tutti i fedeli nel Deposito della Fede, si sostituisce il concetto della verità come "ricerca della verità", ricerca che non sarebbe patrimonio dei soli cattolici ma si dovrebbe condurre con tutti i c.d. "fratelli separati" e addirittura con tutti gli altri uomini. In questa dissoluzione del concetto del vero nella categoria della perenne "ricerca del vero", viene in primo piano il "porsi in ascolto" di quello che l'Altro, ossia il mondo (il Secolo e le altre religioni) hanno da dire (e insegnare) al cattolico.
Così si è capovolta la missione della Chiesa e i risultati negativi non si sono fatti attendere.
La verità come ricerca viene affermata anche nell'art. 8 della Dei Verbum, la costituzione sulla divina rivelazione, particolarmente gradita a de Lubac. Si è osato scrivere : "Così la Chiesa nel corso dei secoli tende incessantemente alla pienezza della verità divina, finché in essa vengano a compimento le parole di Dio". La "verità divina" si è conclusa per noi con la predicazione della rivelazione, alla morte dell'ultimo apostolo. Questo, secondo la tradizione. Invece il Concilio ci dice, a tradimento, che alla "pienezza" di questa verità la Chiesa ancora non è giunta, se ancora vi "tende incessantemente". Un'affermazione quae sapit haeresim, a mio avviso. Sul suo carattere profondamente eversivo era d'accordo anche mons. Gherardini, col quale ne discussi ampiamente, anche in privato. Una concezione apparentemente romantica della verità, che più precisamente risente dei filosofemi di Blondel, profeta appunto di una concezione evolutiva del vero quale adeguamento continuo ai bisogni della "vita", della "esperienza vissuta" (Erlebnis, nella filosofia tedesca di fine Ottocento, venata d'irrazionalismo, anche a prescindere da Nietzsche).
In tal modo si modifica anche il concetto di unità della Chiesa, che ora viene ad essere quello di un'unità da perseguirsi nella ricerca comune della verità, anche nel campo morale e religioso, con tutti gli altri uomini (vedi Gaudium et spes, art. 16, un articolo chiave per capire lo spirito eversore del pastoral Concilio).
Adesso abbiamo un papa che perlomeno è una persona educata. Ma questo sicuramente è il minimo. Come rilevava giustamente Mic, l'abisso, anche generazionale, è ormai invalicabile. Ciò significa che la Chiesa cattolica in senso proprio appare esser defunta. La pietra tombale è la di continuo conclamata fedeltà all'intoccabile Concilio, fedeltà incondizionata, assoluta.
I cardinali "conservatori", ben coscienti delle magagne del Postconcilio, non oseranno mai sollevare il problema del Concilio, qualsiasi opinione privata e personale abbiano di esso.
Però bisogna lottare lo stesso sino in fondo, non dargliela vinta, per la salvezza della nostra anima e l'onore di Nostro Signore Gesù Cristo. E con la speranza che, nonostante tutto, saltino fuori all'improvviso i "settemila uomini di Dio che non avevano piegato il ginocchio a Baal"(Rm 11, 3).
Potius mori quam foedari : meglio la morte del tradimento.
Paolo Pasqualucci
La Fsspx dovrebbe quest'estate richiedere al papa il mandato per la consacrazione di almeno due vescovi. Se la cosa accadrà, sarà interessante vedere come reagirà il neo-eletto.
Cardinal Blase Cupich on Pope Leo XIV
Cardinal Blase Cupich and the other American Cardinal electors held a press conference, a day after American Cardinal Robert Prevost was elected the new pope and took the name Leo XIV.
https://www.youtube.com/watch?v=-m9W7SLett8
L'unico con l'abito cardinalizio e' Dolan, gli altri sono in libera uscita,Cupich addirittura
nasconde la Croce pettorale. No comment!
JUST IN: U.S. Conference Of Catholic Bishops Speaks To Reporters After American Pope Leo XIV Elected
https://www.youtube.com/watch?v=kp2dvBfBLGw
Ha detto il cardinale Raymond Leo Burke, assicurando il suo sostegno al nuovo Pontefice, che è necessario pregare, affinché il Signore gli conceda «abbondante saggezza, forza e coraggio per fare tutto ciò che Nostro Signore gli chiede in questi tempi tumultuosi». All’intercessione della Madonna di Guadalupe ricordata dal cardinale Burke, suggeriamo di aggiungere quella della Madonna del Buon Consiglio venerata nel santuario agostiniano di Genazzano, dove si è recato oggi.
Ho notato che parla di "ricezione del concilio"; il che effettivamente non ne coglie l'intrinseca voluta (sia pur mascherata) discontinuità... ma non sono stata a spaccare il capello andando alle conclusioni... che al punto in cui siamo son quelle che contano!
https://www.laveritarendeliberi.it/leone-xiv-e-il-sigillo-dellathos/
In molti commenti c’è pregiudizio e livore. Dobbiamo chiederci se è degno di un fedele cattolico, di un discepolo di Gesù. E’ anche irrealistico, dunque non agostiniano e tomistico, pensare di vedere il neoeletto Pontefice comportarsi come se i dodici anni precedenti fossero stati una fiction. Auguro a tutti, me compreso, di fare un’esperienza simile si discepoli di Emmaus: dallo sconcerto, da un deluso “speravamo che…” al sentire ardere il cuore nel petto riconoscendo la presenza del risorto. La bergogliana è finita. Grazie a Dio!
Cerco di leggere bene: "Vorrei che insieme oggi..." Sta parlando ai cardinali. Forse c'è qualche cardinale che non aderisce al Concilio? Non mi pare.
Ragazzi, siamo realisti e più fiduciosi nella guida del Signore.
Era possibile aspettarsi di più da un Conclave in gran maggiori composto da cardinali bergogliani?
Secondo me ad onore di papa Leone va che è stato già criticato da Vito Mancuso.
Ribadisco la mia impressione che si voglia un Papa che annulli le conseguenze di 12 anni di pontificato e di mezzo secolo dal Concilio in 48 ore. Non sembra di chiedere troppo? Un Papa rivoluzionario ha dimostrato di fare solo danni. Le conversioni da "caduta da cavallo come S. Paolo" sono estremamente rare nella storia della Chiesa. In più il termine sinodalità è generico, bisognerà vedere come sarebbe messo in atto e può non essere assimilato a democrazia.
Gesú Cristo é risorto oppure no? Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio oppure no? La storia é redenta da Cristo oppure no? Nessun Papa della storia é stato inutile sulla strada del bene, della perfezione e della salvezza. Nessuna enciclica e nessun concilio é stato vano o infruttuoso per il bene della Chiesa. siamo Cristiani oppure no? Non siamo noi a dover giudicare l'operato della Spirito Santo. Saremmo degli sciocchi perversi.
Siamo sicuri che sia opera dello Spirito Santo ciò che contraddice l'insegnamento perenne della Chiesa e i principi che dovrebbero essere la nostra guida?
Molto interessante e corrispondente ai tempi che stiamo attraversando...
Se è davvero così "inclusivo", non dovrebbero esserci dubbi...
Però bisogna lottare lo stesso sino in fondo, non dargliela vinta, per la salvezza della nostra anima e l'onore di Nostro Signore Gesù Cristo. E con la speranza che, nonostante tutto, saltino fuori all'improvviso i "settemila uomini di Dio che non avevano piegato il ginocchio a Baal"(Rm 11, 3).
Ma come fa il card Burke assicurare il suo sostegno ad un pontefice invalido e nullo, eletto contravvenendo alle norme da cui non si può derogare stabilite da JP2, e mai abrogate né da 16 né da F?
Universi Dominici gregis
UDG
Can. 33. Il diritto di eleggere il Romano Pontefice spetta unicamente ai Cardinali di Santa Romana Chiesa... Il numero massimo di Cardinali elettori non deve superare i centoventi...
UDG
Can. 76. Se l’elezione fosse avvenuta altrimenti da come è prescritto nella presente Costituzione o non fossero state osservate le condizioni qui stabilite, l’elezione è per ciò stesso nulla e invalida, senza che intervenga alcuna dichiarazione in proposito e, quindi, essa non conferisce alcun diritto alla persona eletta.
https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/apost_constitutions/documents/hf_jp-ii_apc_22021996_universi-dominici-gregis.html#GLI_ELETTORI_DEL_ROMANO_PONTEFICE
Il card Burke è un insigne canonista, o meglio era un insigne canonista, visto che Bergoglio ha fatto il miracolo di fare svanire tutta la sua scienza giurisprudenziale.
https://www.maurizioblondet.it/author/blondet/
Dal momento che Vito Mancuso lo spretato ne parla male ,noi preghiamo per Leone e per la conversione di Vito.
Il popolo grida “W il Papa” e lui risponde: “W Maria”.
Nella sua prima omelia ha detto: “sparire perché rimanga Cristo, farsi piccolo perché Lui sia conosciuto e glorificato”.
Grazie Santità
Aloisius
Molto di quello che abbiamo letto ci porta a pensare che la tela gfosse gia' tessuta da tempo.
Siamo in tempi in cui uno starnuto può scatenare guerre. Per cui, lasciamolo fare senza analizzare con massima severità ogni presunto pelo nell'uovo. Anche a Ratzinger occorsero interi mesi prima di poter dire chiaro e tondo ai neocatecumenali che dovevano smetterla con le carnevalate liturgiche (spoiler: ancor oggi non hanno mai smesso).
Intanto sto già ricordando a tutti gli amici che «guai quando tutti parleranno bene di voi», con riferimento alla loro valutazione positiva del Bergoglio perché in tv ne hanno tanto tanto parlato. Per cui non appena i media si scateneranno contro il Prevost (e sono facile profeta a supporre che si accaniranno peggio di quanto fecero col Ratzinger), significherà che sta pestando gli alluci sbagliati.
Ai Cardinali ha detto ciò che la stragrande maggioranza di loro- bergogliani perché creati da Bergoglio o legati alla “mafia di San Gallo - volevano sentirsi dire.
Vedremo poi quel che farà: dai frutti lo conosceremo.
Ma se vi aspettate che uno cresciuto nel mito del CVII lo rinneghi…Solo tra una o due generazioni. se vi saranno ancora Cattolici, allora verrà “cancellato”, ma ora è ancora presto.
Fa troppo comodo per tutti tenerlo in piedi: religiosi e laici insieme.
Perché il “prima” è avvertito come tropo duro e vecchio.
Ci penseranno i Mussulmani a farci, o meglio a far a quelli che ci succederanno, cambiar idea.
Rosy Capudi
I giovani ventenni o sono fuori dalla Chiesa e non prestano attenzione a questo o quel papa, o sono col Vetus Ordo.
Sia laici, sia consacrati.
Rosy Capudi
... le conseguenze di 12 anni di pontificato...
Spero vivamente che stia scherzando. La rivoluzione nella Chiesa data dal Concilio Vaticano II, si tratta quindi di sessanta anni e non di dodici anni. Bergoglio si propose all'inizio del suo pontificato di realizzare compiutamente il Concilio Vaticano II, che I suoi predecessori avevano realizzato parzialmente (secondo lui), con il suo stile un po' paricolare. Niente di più. Se lei crede che gli anni dei pontificati di Roncalli, Montini, Luciani, Woytila e Ratzinger siano esenti da gravissimi errori, lei si sbaglia. Pregevoli studi e riviste (si si no no, etc...) da decenni si occupano di denunciarli per la maggior gloria di Dio e la salvezza delle anime. Lei non si rende conto dei danni enormi causati alla salvezza delle anime dalle false dottrine conciliari espresse in una liturgia squallida, che non ha più niente di cattolico. L'apologia del Concilio Vaticano II dell'eletto basta a ogni innamorato di Gesù Cristo Nostro Signore, di Maria Santissima, degli Angeli e dei Santi (quelli veri, quelli che in certi casi si è tentato addirittura di eliminare) per concludere che la musica non cambia. Purtroppo, è così. Di conseguenza, la battaglia continua e stia pur sicuro che non daremo tregua a nessun modernista, né ci lasceremo incantare da una mozzetta e da uno stolone.
VIVA CRISTO RE!
La Chiesa non è nostra! La Chiesa è di Cristo. Noi siamo nella Chiesa. Non possiamo pensare di capire perfettamente e senza incertezze quello che lo Spirito Santo vuole compiere per realizzare il Bene. Dio è onnipotente! Lo professiamo nel Credo! Non ha bisogno dei nostri consigli. Non è mai facile riconoscere lo Dio mentre opera. Non è stato facile riconoscere Dio mentre Cristo moriva in croce. La fede non si basa su certezze, logiche ovvie o calcoli precisi. Tante volte lo dimentichiamo.
Io preferisco fare il contrario, accoglierlo con fiducia e con la speranza di non dovermi ricredere. Nonostante le sue dichiarazioni, probabilmente di natura solo diplomatica, credo che la sua formazione agostiniana gli impedirà di seguire le orme del relativismo morale di Papa Francesco.
Ida Voltan
Uno dei problemi di questa società è l'utilizzo che ne fa della tecnologia!
Troppo facile scrivere e per questo troppo facile dare giudizi... giudizi frettolosi da ogni parte e in ogni direzione. Così le false illusioni o illazioni fanno il giro del mondo in un click...
Subito dopo l'elezione il nuovo Papa era una speranza, dopo nemmeno 3 giorni, non rimane più neppure il nome.
Create solo confusione e contribuite a fare il gioco di satana che del caos è il padrone... Chi non semina disperde. Bisogna seminare bene, anche quando si fanno le critiche. Le parole al vento hanno veramente stancato e portato divisioni anche tra coloro che sono fedeli alla tradizione dei nostri Padri... ogni responsabile faccia un bell'esame di coscienza.
Sto lottando per amarlo finché non passerà un po' di tempo. Sto aspettando appuntamenti, sostituzioni e, si spera, qualche restauro. Siamo stati presi a pugni per 12 anni, ci vuole un po' per fidarsi. Sembra che dobbiamo ringraziare il Capo di Stato Maggiore Burke e il Capo di Stato Maggiore Dolan. Soprattutto Dio.
Personalmente, ho pensato che la sua reazione prima di salire sulla loggia dicesse molto. Lui ha capito. Un ragazzo che ha giocato a fare il prete mentre altri giocavano a guardie e ladri, e che conosce le preghiere in latino fin da piccolo, dev'essere una buona cosa.
Dio sia con lui.
"L'Ecumenismo non lo si fa andando a metà del ponte, ma piuttosto costruendo ponti, tanti ponti in amorevole fatica, restando fermi sulla riva giusta."
Cardinal Giuseppe Siri.
Io ho pregato perche' fosse eletto il cardinale Albert Malcolm Ranjith.
Ma io non ne capisco.
Condivido il suo commento. Comunque, circa il rinnegamento del Concilio Vaticano II, a parte qualche ingenuo illuso, gli altri non sperano affatto che l'eletto lo rinneghi, perché sono convinti della bontà del Concilio, magari in versione conservatrice, ossia modernista-modersta.
Ma cosa vi aspettavate dal nuovo Papa?
Una condanna pubblica degli errori del CVII e del Pontificato di Bergoglio?
Un novello, e inesistente in conclave, Mons. Lefebvre?
O un Mons. Viganò? O Shneider, o Sarah?
Se pensiamo che potevano realisticamente essere eletti Parolin, Tagle e Zuppi, e che oltre il 70% del conclave era bergogliano, e’ stata una vera e propria grazia divina.
Ovviamente per quei pochi “segni” che possono vedersi in due giorni di pontificato.
Che perlomeno accendono una speranza dopo 12 anni di barbarie teologica e dottrinale che ha devastato la Chiesa e creato milioni di cattolici 3.0 geneticamente modificati.
Dunque possiamo ragionevolmente e realisticamente sperare e pregare affinché Leone XIV interpreti ALMENO i nuovi dogmi conciliari e bergogliani - da lui chiaramente ribaditi sin dal primo discorso (sinodalita', ecumenismo, dialogo, ponti) - in modo più cattolico, cioè più aderente possibile al Magistero perenne, che sembra conoscere bene e sicuramente meglio del predecessore.
Senza deformazioni ideologiche da teologia della liberazione, hegheliane, protestanti, neocatecumenali, madreterrestri e pachamamane, ecc. sintetizzate nel modernismo del terzo millennio e incarnate in Bergoglio.
E soprattutto che non sopprima il Rito tridentino e lo sparuto clero che lo custodisce e celebra, e che sia “inclusivo” anche con noi “reietti” legati alla Tradizione, maltrattati e perseguitati dalle scorribande di Attila.
Papa Leone sembra a primo impatto un mite, autenticamente umile, conoscitore del cristianesimo (oltre che mente eccellente), devoto alla Madonna e soprattutto equilibrato.
Quindi un giusto.
Lo spero, e prego di cuore per lui, ma nella consapevolezza che va nella direzione modernista e che, da fedele, non posso fare nulla per evitarla.
Perché nella Chiesa-istituzione gli atti ufficiali del CVII sono validi e nessun membro del clero che conta - come ben evidenziato dal prof. Pasqualicci - ha mai osato e oserà condannare pubblicamente quegli errori e avviare una discussione interna seria.
( Segue)
(segue) Chi lo facesse, sarebbe considerato un “lefebvriano” e farebbe la fine di Mons. Viganò, o verrebbe comunque emarginato.
E salvo miracoli, non sarà certo Papa Leone a farlo, sarebbe addirittura ingenuo pretenderlo.
Nel discorso in commento ha citato il CVII come base del suo pontificato, lodando Bergoglio per come lo ha interpretato e realizzato.
Dunque nella Chiesa-istituzione esiste ed esisterà sempre uno sparuto clero “conservatore” in un oceano modernista di clero e fedeli.
Oltre il confine c’è solo la FSSPX, l' unica a non riconoscere il CVII.
La maggior parte di noi del blog, invece, non sta nella FSSPX, ma condivide il non riconoscimento del CVII: alcuni solo gli errori, altri nella sua totalità.
Quindi scalpita, protesta e rimprovera i “conservatori” e ogni Papa perché non è abbastanza pre-conciliare e rimprovera chi fa commenti “impuri”, da traditore della verità e della causa. ( segue)
In effetti non credo nella possibilità di una reataurazione, né vedo la possibilità di collaborare concretamente a questo obiettivo.
Non siamo noi fedeli, per quanto eruditi, a guidare la Chiesa e lo scopo di ognuno, come scritto da Mic, è avere i mezzi per salvarci l' anima.
Quindi abbasso le mie aspettative:
ringrazio il Signore per avermi fatto conoscere il Rito antico e tutta la Chiesa che esso racchiude e mi sforzo di vivere con le opere il cristianesimo nella vita quotidiana, alimentandomi con i tesori della bimillenaria Chiesa preconciliare e del Rito antico.
Soprattutto prego perché questo Papa sia davvero equilibrato, buono e giusto come appare, e quindi, pur guidando la Chiesa verso la direzione modernista ormai tracciata - e che Dio sta consentendo perché rispetta la libertà di chi guida la Sua Chiesa, evitando solo che non cada - in nome di quella “pace” di Cristo pronunciata come prima parola dalla balconata,
includa e rispetti, con equilibrio e giustizia, la Tradizione, il Magistero perenne e soprattutto il Rito antico.
Ponendo fine alla “garrota” dei Traditiones Custodes istituita da Attila per strangolarlo.
E che invece di portare Lutero in Vaticano perché “non sbagliava”, consenta che i due Riti e le due sensibilità cattoliche prosperino nella Chiesa cattolica in pacifica convivenza e proficuo confeonto.
Se questo si avverasse, e può realisticamente avverarsi, sarebbe una vera e propria grazia divina.
Anzi, un miracolo.
Aloisius
Certo che lo si lascia fare.Non è che possiamo fare molto di diverso.
Di piu', l'80% era nominato dal papa defunto.
Forse sarò limitato io, ma il discorso di Daniele Trabucco abbonda di troppi termini filosofici, aparte il Logos giovanneo, non so fino a che punto sempre pertinenti con un un discorso che deve essere di tipo teologico ed ecclesiale
Ma i iermini filosofici sono necessari per la teologia che, nell'interpretare come nell'elaborare il Magistero, è ineludibile...
Philosophia ancilla theologiae" ("la filosofia è l'ancella della teologia"), descrive il rapporto tra filosofia e teologia secondo la tradizione cristiana, particolarmente nell'ambito della scolastica. Essa afferma che la filosofia, che si basa sulla ragione e la conoscenza razionale, serve e si pone al servizio della teologia, che si fonda sulla fede e la rivelazione divina.
Guido Villa
Vediamo i fatti, non le parole. Intervistato dai media croati, il cardinal Bozanić, arcivescovo emerito di Zagabria, ha parlato sì di periferie, ma ha aggiunto che le periferie sono all'interno della Chiesa, chi non va a Messa, non si confessa... queste cose da lui, che è stato per quasi vent'anni mio arcivescovo raramente le ho sentite in questi termini Non escluderei che il Papa usi linguaggio e categorie similbergogliane per parlare in modo cattolico.
"Non escluderei che il Papa usi linguaggio e categorie similbergogliane per parlare in modo cattolico."
E forse è il mezzo migliore per non lasciar cadere le cose dall'alto che spesso rimangono inascoltate.
Da papa Leone XIII ad oggi corre un abisso, sono passati oltre 130 anni (Leone XIII regnò dal 1878 al 1903, seguìto dal grande pontefice Pio X), ma in realtà, per i cambiamenti avvenuti in seno alla Chiesa, è come fossero tracorsi secoli. Onestamente non è possibile oggi attenderci grandi cambiamenti. Speriamo invece che.il Signore usi questo pontificato per risanare le tante ferite avutesi in questi ultimi dodici anni. E perciò dobbiamo molto pregare.
Federico Fontanini
Un Papa puó fare tutto da solo? No. E che curia ha? Diamogli tempo e preghiamo che riesca a sostituire la Curia, e poi che Iddio lo guidi e li guidi nella fortezza. Da solo puó fare nulla. Ma se é col Signore fará...
Souvenons-nous de saint Paul, passé de rabbin fanatique, persécuteur de chrétiens et meurtrier de saint Étienne, à « Apôtre des Gentils ». Le curriculum de Léon XIV, Dieu merci, n'offre rien de tel, ni de près ni de loin. Oui, « molto pregare »…
Non manca mai quello che, in nome dell' essere autenticamente cristiani, ti bastona dall' alto della sua immensa "spiritualità", naturalmente, come sempre, senza confutare entrando nel merito.
Per quanto mi riguarda, continuo a richiamare alla coerenza chi, fino a poco fa, considerava Bergoglio un antipapa.
La logica, non la mia opinione, impone di considerare anche Prevost un antipapa, visto che le nomine di Bergoglio e, quindi, il conclave stesso sarebbero invalide, semplicemente nel pieno rispetto del principio di non contraddizione.
Rispondendo a diversi interventi dico semplicemente che non si tratta di ciò che noi potevamo aspettarci o meno dal conclave.
In generale, mi spiace dirlo, ma vedo nei commenti molta confusione, improntati spesso ad un melenso sentimentalismo che poco hanno a che fare con la fede cattolica, naturalmente al di la della buona fede e delle buone intenzioni di ciascuno.
Antonio
Capisco che lei abbia molte cose da dire importanti e le voglia esprimere compiutamente. Però, se riuscisse ad essere più conciso forse sarebbe una buona cosa, per lei in primo luogo perché verrebbe letto di più, invece che saltato a piè pari...
Concordo con lei, e aggiungo che la "restaurazione" della Chiesa, per cui a meno di un intervento divino diretto ci vorranno 500 anni, avrebbe bisogno di una Gerarchia diversa da quella attuale e soprattutto di santi, anche fedeli laici, che si convertano in modo radicale (non solo ciancie) come fece ai suoi tempi San Francesco, a cui il Crocifisso disse "Va e ripara la mia Chiesa".
Insomma, ritengo che la Gerarchia sia importante, ma una gerarchia ortodossa senza pecore al seguito potrebbe fare molto poco.
"Insomma, ritengo che la Gerarchia sia importante, ma una gerarchia ortodossa senza pecore al seguito potrebbe fare molto poco."
Una gerarchia davvero ortodossa non potrebbe non avere pecore al seguito.
Quanto alla lunghezza dell'intervento, guarderei al contenuto e mi asterrei da critiche inutili...
... e farebbe la fine di Mons. Viganò...
E che fine avrebbe fatto Mons. Viganò? Si aspettava che per aver detto coraggiosamente la verità su mille questioni venisse incensato dai padroni del mondo?
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli » (Mt 5,3-12).
Leone esce da un Conclave pieno di nominati da Bergoglio, da quello che dice intendo che i Christi fideles sono uno in Cristo, mi aspetto che stia provando a radunare tutto il gregge. E questo penso passi dal non sparare ad alzo zero su una parte di esso, ma cercando di parlare la lingua di tutti.
Rimango fermo nel "Vaturterai la pianta dai frutti" e penso di non sbagliare nel pensare che un paio di giorni sono pochi.
La sede era vacante... il conclave valido... i Minutella Cionci hanno stancato
Finché non avremo vescovi e cardinali tradizionalisti nella gerarchia, non avremo alcuna chiara speranza di restaurazione. In assenza di ciò, il massimo che possiamo sperare sarebbe qualcosa di simile a Mosè, il principe d'Egitto. Ma sarebbe possibile un principe del modernismo? Umanamente parlando non credo, ma con Dio tutto è possibile. Per questo dobbiamo pregare per la conversione di Leone XIV. Infatti, dobbiamo avere sempre la speranza nello Spirito Santo, seguendo l’insegnamento del cardinale Pie di Poitiers:
”Sì, sperando contro la stessa speranza. Infatti voglio dirlo a quei cristiani pusillanimi, a quei cristiani che si rendono schiavi della popolarità, adoratori del successo e che sono sconcertati dai più piccoli progressi del male: Ah! Leziosi come sono, piaccia a Dio che siano loro risparmiate le angosce dell'ultima prova! Che questa prova ultima sia prossima o remota, nessuno lo sa ed io non oso prevedere nulla a questo proposito, perché condivido l'impressione di Bossuet che diceva: «Je tremble en mettant les mains sur l'avenir [35]» [«Tremo nell'occuparmi dell'avvenire.» N.d.R.] Tuttavia è certo che, mano a mano che il mondo si avvicinerà al suo termine, i malvagi ed i seduttori avranno sempre più il sopravvento: Mali autem et seductores proficient in pejus [36], non si troverà quasi più la fede sulla terra [37], cioè essa sarà quasi completamente scomparsa da tutte le istituzioni terrene, ed i credenti stessi a malapena oseranno fare professione pubblica e sociale di quello in cui credono. La scissione, la separazione, il divorzio delle società da Dio, che san Paolo offre come segno precursore della fine: nisi venerit discessio primum [38], andrà consumandosi di giorno in giorno, e la Chiesa, società indubbiamente sempre visibile, sarà sempre più ricondotta a proporzioni meramente individuali e domestiche; essa, che ai suoi albori affermava: «Sono allo stretto, dammi spazio dove abitare»: Angustus est mihi locus, fac spatium mihi ut habitem [39], si vedrà disputare il terreno da ogni parte, sarà accerchiata, stretta da ogni parte; quanto i secoli l'avevan fatta grande, tanto ci si impegnerà a restringerla. Infine la Chiesa della terra subirà come una vera e propria disfatta: «sarà dato alla bestia di far guerra ai santi e vincerli [40]»; l'insolenza del male sarà al culmine.
Tuttavia, una volta giunti all'estremo, in questo stato disperato, su questa terra abbandonata al trionfo del male e che sarà prossima ad essere invasa dalle fiamme [41], che cosa dovranno fare ancora tutti i veri cristiani, tutti i buoni, tutti i santi, tutti gli uomini di fede e di coraggio? Ostinandosi in un'impossibilità più palpabile che mai, diranno raddoppiando le energie e con l'ardore delle loro preghiere e con l'attività delle loro opere e con l'intrepidezza delle loro battaglie: O Dio, nostro Padre, che siete nei cieli, sia santificato il vostro nome sulla terra così come nel cielo, venga il vostro regno sulla terra così come nel cielo, sia fatta la vostra volontà sulla terra così come nel cielo: Sicut in coelo et in terra! Sulla terra così come nel cielo...! Essi mormoreranno ancora queste parole, e la terra si occulterà sotto i loro piedi. E come un tempo si vide il senato di Roma e tutti gli ordini dello Stato, a seguito di uno spaventoso disastro, andare incontro al console vinto felicitandosi con lui per non aver disperato della repubblica [42], così il senato dei cieli, tutti i cori degli angeli, tutti gli ordini dei beati verranno al cospetto dei generosi atleti che avranno sostenuto il combattimento fino alla fine, sperando contro la stessa speranza: Contra spem in spem. Ed allora questo ideale impossibile, che tutti gli eletti di tutti i secoli avevano ostinatamente perseguito, diverrà infine una realtà. In questo secondo ed ultimo avvenimento il Figlio rimetterà il regno di questo mondo a Dio suo Padre, mentre la potenza del male sarà stata evacuata per sempre nel fondo degli abissi [43]; tutto ciò che non avrà voluto assimilarsi, incorporarsi a Dio per mezzo di Gesù Cristo, per mezzo della fede, per mezzo della carità, per mezzo dell'osservanza della legge, sarà relegato nella cloaca delle immondizie eterne. E Dio vivrà, e regnerà pienamente ed eternamente non solo nell'unità di sua natura e nella società di tre persone divine, ma nella pienezza del corpo mistico del suo Figlio incarnato, e nel perfezionamento dei suoi santi [44]. GESÙ CRISTO È RE, ED IL SUO REGNO È NEL MONDO - SECONDA PARTE - https://pascendidominicigregis.blogspot.com/2020/08/cardinale-pie-di-poitiers-gesu-cristo-e.html
Nel parlare e nello scrivere di questi giorni si è anche fatto riferimento ad un piano che avrebbe portato R.F.P. sul soglio pontificio curando tutti i dettagli del caso. Per me è stata una doccia fredda. Tuttavia sempre, più o meno, sono state presenti, da parte delle potenze del mondo, pressioni per questo o quel candidato. Quindi nulla di nuovo sotto il sole. La novità sta nel fatto che noi arriviamo da un caos in crescendo da 70 anni. La nostra speranza per un Papa Papa non era acqua fresca, né un venticello, era barriera. Oggi siam di nuovo confusi. Decisi però prendere in mano la nostra formazione senza aspettarci più nulla da nessuno.
Riguardo il link da laveritàrendeliberi.it (7:16), l'articolo citato anziché "interessante", è di un sulfureo agghiacciante. Un vero e proprio esempio di manipolazione del "già tutto sotto controllo", confermata da un'univoca, persuasiva interpretazione di fatti sospetti poiché coincidenti. Nessun Altra spiegazione è, di regola e indubbiamente, in questi ambienti.
Distruggere la "tradizione" sovrapposta
Nella prima benedizione apostolica Leone XIV ha detto: «vogliamo essere una Chiesa sinodale, una Chiesa che cammina». La specificazione è importante perché riporta "sinodale" all'etimo greco σύνοδος: con-venire, "camminare insieme": la «città nella quale si deve convenire» (Ps 122, 3). Nell'etimo greco è data la definizione agostiniana di Chiesa: «In conclusione, sono cittadini della terra coloro che sono estranei al popolo di Dio, mentre coloro che sono cittadini in seno al popolo di Dio sono pellegrini qui in terra; anzi, tutto il popolo di Dio finché vive nel corpo è pellegrino lontano dal Signore» (Esp. in Ps.118, 8 ). Il senso è completato e confermato da quanto il Papa ha affermato poco prima: «Sono un figlio di Sant’Agostino, agostiniano, che ha detto: “Con voi sono cristiano e per voi vescovo”. In questo senso possiamo tutti camminare insieme verso quella patria che Dio ci ha preparato». Possiamo sperare nella distruzione di una tradizione sovrapposta.
Cit. Andrea Sandri
Sul sito cardinal report dove sono segnalate le posizioni dei singoli cardinali su diversi temi caldi , riguardo alla sinodalità viene detto che il nuovo papa è un sostenitore di questa , come la intendeva Bergoglio. Ti copio incollo il loro giudizio :Il Cardinale Prevost è un convinto sostenitore della sinodalità. È stato descritto come un “fautore esplicito” dell’enfasi posta da Papa Francesco nel rendere le strutture della Chiesa più inclusive e partecipative, vedendo nella sinodalità uno strumento per affrontare la polarizzazione all’interno della Chiesa. Collega la sinodalità alla necessità di consultazione e al coinvolgimento dei laici.
Mauro
C'è un fatto che non va sottovalutato e che è assai significativo. E' il seguente: J.D. Vance, aveva citato, come argomento per smentire le follie immigrazioniste imperanti nella Chiesa, il cosiddetto "Ordo Amoris", principio da sempre presente nella teologia e nella dottrina sociale: il nostro amore per il prossimo non può essere indifferenziato, generalizzato e rivolto a tutti indistintamente. C'è un ordine nell'amore per il prossimo e questo amore è gerarchico e decrescente con il crescere della lontananza. Si amano prima i nostri familiari, poi i membri della nostra comunità, poi i compatrioti. "Quindi la pietà si estende principalmente a queste persone", scrive nella Summa San Tommaso. L'Ordo Amoris è nel suo stato da sempre dottrina della chiesa. Prima di San Tommaso, Sant'Agostino scriveva: "Se non ti è possibile intervenire a vantaggio di tutti, devi di preferenza interessarti di coloro che ti sono strettamente congiunti per circostanze di luogo, di tempo o di qualsiasi altro genere." (De Doctrina Christiana). Pio XII, nell'enciclica Summi Pontificatus, ribadisce: "Nell'esercizio della carità esiste un ordine stabilito da Dio, per cui si deve portare un amore più intenso e fare del bene di preferenza a coloro a cui siamo legati da legami speciali."
Dopo che J.D. Vance, cattolico colto e ben formato, ha citato l'"Ordo Amoris", il cardinale Prevost si è scagliato contro di lui, proclamando apoditticamente in un suo post: "J.D. Vance is wrong." "Vance ha torto". Ma Prevost, nel suo noto immigrazionismo, non ha dato torto solo a Vance, ma a tutta la dottrina cristiana, a San Tommaso e persino a Sant'Agostino, a cui è titolato l'ordine a cui appartiene.
C'è di cui riflettere.
Silente
"Collega la sinodalità alla necessità di consultazione e al coinvolgimento dei laici."
Nulla da ridire su consultazione e coinvolgimento. Importante è che non manchi l'evangelizzazione, l'insegnamento e che, dopo la consultazione (che può diventare promozione e incoraggiamento) il papa sia lui a insegnare e governare, non solo a dialogare...
Il papa deve confermare e governare la Chiesa universale e ogni pastore nel suo ambito in comunione con lui...
Sinodalità consultiva e da incoraggiamento e non da sbragamento...
Una riflessione sulla questione del Concilio.
Non per riaprire il discorso nel merito ma solo per porre questa domanda: come mai il neo-eletto, di fronte ai cardinali, ha fatto sì che si avesse una unanime profesisone di assoluta fedeltà al Concilio? Forse che questa "dichiarazione di lealtà" era inclusa in un cerimoniale? C ' è stata quando è stato eletto Benedetto XVI o papa Francesco? Nel discorso di addio al clero romano, Benedetto XVI si dichiarò integralmente fedele al Vaticano II, ma era un discorso di addio, ed era una professione singola di fede.
Se si è trattato di una novità, oggi, mi chiedo perché. Forse perché in questi anni il Concilio è stato duramente contestato da mons. Viganò (un vescovo) e sottoposto a caute critiche da parte di mons. Schneider, che, va ricordato, propose un nuovo Sillabo proprio nei confronti del Concilio, cioè un documento pontificio che chiarisse certi punti del testo conciliare?
Può anche essere che le contestazioni subite da papa Francesco, o meglio a certe sue iniziative, quali le benedizioni alle coppie irregolari e omosessuali, fossero state percepite anche come indiretta contestazione del Concilio, visto che papa Francesco se ne faceva, del Concilio, l'araldo e il profeta ad ogni pie' sospinto.
Sono solo illazioni. Però, se giuste, potrebbero far vedere l'esistenza di una qualche preoccupazione in alto loco sulla tenuta del Verbo conciliare, al di là della granitica dichiarazione di fedeltà di facciata.
T.
Speriamo, preghiamo che con il nuovo ruolo la Provvidenza corregga i suoi pensieri, idee, parole, gesti errati e gli doni idee, pensieri, parole, gesti cattolici. Signore pietà!
Magnifico, epico, mirabolante "Speciale TG1" di domenica sera, per raccontare le gesta di SuperLeone, il Papa dei prodigi, Santo subito, fortunato primo successore di Bergoglio I, il Santo Papa fondatore della NCCIS (Nuova Chiesa Cristiana Inclusiva Sinodalica).
Magnifico, epico, mirabolante "Speciale TG1" di domenica sera, con lo spirito di "Franciscus" che "aleggiava sulle acque" e tutto intorno era "solo caos e vuoto".
Magnifico, epico, mirabolante "Speciale TG1" di domenica sera, incomparabilmente meglio delle fiction religiose della Lux Vide e che fa scomparire sotto un velo pietoso di retorica i "Diario di Papa Francesco" quotidiani propinatici in passato da TV2000.
Papa SuperLeone, che Dio ti benedica!!! Che Dio ti accompagni mentre costruisci ponti, instauri dialoghi con chicchessia, o ti mangi un gelatino nel chiostro di Santa Maria Maggiore o ti fai uno spritz sulla lapide di Franciscus, ballicchiando sulle note di Candle in the Wind di Elton John.
Che Dio ti benedica!!! Continuerai l'opera numinosa di Francesco con il tuo super adorabile sorriso, la tua supersimpatia, la tua superintelligenza o acume, la tua super carità, che già ci hanno fatto mandare in soffitta il faccione a volte tragico, a volte afflitto (niente-po-po-di-meno che per l'odioso chiacchiericcio), ma sempre menagramo dell'amato Argentino.
"... vorrei che insieme, oggi, rinnovassimo la nostra piena adesione, in tale cammino, alla via che ormai da decenni la Chiesa universale sta percorrendo sulla scia del Concilio Vaticano II. Papa Francesco ne ha richiamato e attualizzato magistralmente i contenuti nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium , di cui voglio sottolineare alcune istanze fondamentali: ...la crescita nella collegialità e nella sinodalità (cfr n. 33)... (cfr n. 84; Concilio Vaticano II, Cost. Past. Gaudium et spes, 1-2)".
Se non ho capito male, Leone XIV, afferma che i contenuti del Concilio sono stati "aggiornati" dalla Evangelii Gaudium. Questo non è un'affermazione che presenta il documento di Francesco, come l'interpretazione unica e più attuale del Concilio?
Bravo, Silente. Consiglio anche di vedere il video in cui Prevost invita a vaccinarsi come atto d'amore... Una "umiltà" molto persuasiva, per chi è sprovveduto. Fa pensare che Prevost sia senza discernimento, completamente sottomesso alle decisioni di Francesco, evidentemente condividendole. Inoltre fa pensare: quale è quel buon Pastore che conduce il gregge al vaccino e a i tanti "atti d'amore" di Francesco disseminati lungo tutti i 12 anni di (contro) pontificato?
È stato promosso alla velocità della luce e, guarda un pò, ora è Papa. Da pupillo "nascosto" del Papa a Papa...L'asso nella manica di Bergoglio. Tenuto, scaltramente, nella manica.
È proprio questo che mi ha spinta a scrivere l'articolo....
Credo che bisognerebbe esaminare da vicino i seminari. Il sacerdote dovrebbe essere per eccellenza la persona capace di distinguere il Bene dal Male. Qui ci troviamo, anche nei gradi più alti, entro un pecorile belante. Quali siano gli errori teorici e pratici dei seminari non lo so, so soltanto che si è andati di male in peggio per più di un secolo, prima sottotraccia poi alla luce del sole. Se nei seminari non si coltiva il Maschio Spirituale, ma il mammo sentimentale allora si cammina contronatura eppoi le femmine in carriera maschile dicono: lascia fare a me che la mamma sentimentale la faccio meglio di te per questioni di natura. Se il maschio non torna Maschio Spirituale, forte e guida dei deboli, donne, bambini, malati, anziani, perseguitati, confusi, ignoranti, peccatori di ogni tipo, la chiesa crollerà su se stessa.
Brava Maria, condivido in pieno.
E condivido la veritiera riflessione di Silente, sulla prevalenza dell' ideologia immigrazioni sta rispetto alla teologia cattolica, compresa quella del suo santo di riferimento.
Questo perlomeno fa cadere l' accusa della sinistra di essere stato eletto per la donazione di Trump, che semmai avrebbe spinto per Burke.
Aloisius
Aggiungo a quanto osserva lucidamente Silente che l'elezione molto rapida già di per sè è indicativa dell'area di riferimento del neo eletto, visto che la componente progressista (eufemismo per non chiamarla modernista) era notevolmente maggioritaria.
Solo un'elezione contrastata, e quindi tutt'altro che rapida, avrebbe potuto lasciar spazio a qualche figura di compromesso.
Quanto sopra, senza nulla togliere al fatto che il nuovo pontefice potrà disilludere molti e sorprendere altri.
Cari amici, ho trovato i tweet a cui Silene fa riferimento nel suo commento, e anche gli articoli condivisi dall'allora cardinale Prevost:
JD Vance is wrong: Jesus doesn't ask us to rank our love for others https://t.co/hDKPKuMXmu via @NCRonline
https://x.com/drprevost/status/1886469097560719594
Articolo condiviso:
JD Vance is wrong: Jesus doesn't ask us to rank our love for others
https://www.ncronline.org/opinion/guest-voices/jd-vance-wrong-jesus-doesnt-ask-us-rank-our-love-others
https://x.com/drprevost/status/1889907998753173882
Pope Francis’ letter, JD Vance’s ‘ordo amoris’ and what the Gospel asks of all of us on immigration https://t.co/Ikk8gqOMzn
Articolo condiviso:
Pope Francis’ letter, JD Vance’s ‘ordo amoris’ and what the Gospel asks of all of us on immigration
https://www.americamagazine.org/politics-society/2025/02/12/bishops-pope-francis-trump-deportation-249919
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