Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 6 agosto 2025

Brusimpiano saluta don Nicolò Casoni: “Grazie per la tua fedeltà”

L'ennesimo sacerdote che paga con l'allontanamento la sua fedeltà alla Tradizione. E i fedeli subiscono. Speravamo che questa nefanda cronaca cambiasse col nuovo papa; ma finora nessun segnale...

Brusimpiano saluta don Nicolò Casoni: “Grazie per la tua fedeltà”

Domenica 27 luglio l’ultima celebrazione del sacerdote, don Nicolò Casoni, che ha scelto di rimanere fedele alla Messa antiquior. Una folla commossa lo ha accompagnato nell’addio alla parrocchia sul Ceresio.
Stava istruendo anche quattro seminaristi; come sempre quando si dice regolarmente la Messa Vetus Ordo ed ho constatato personalmente in altri casi, spuntano fuori dei giovani che vogliono farsi sacerdoti. Il vescovo del luogo – senza seminaristi – ha ordinato a al sacerdote di celebrare la Messa sciatta e misera detta “nuova”. Poi l'ha cacciato; il che significa anche togliergli il modesto emolumento, il mezzo di sussistenza.

Il giornale locale riporta la notizia nei seguenti termini:
Domenica 27 luglio l’ultima celebrazione del sacerdote che ha scelto di rimanere fedele al Vetus Ordo. Una folla commossa lo ha accompagnato nell’addio alla parrocchia sul Ceresio.

Un addio carico di emozione quello vissuto oggi, domenica 27 luglio, a Brusimpiano, dove don Nicolò Casoni ha celebrato le sue ultime Messe da parroco della comunità. Una folla commossa – almeno trecento persone alle 10,30 – ha voluto stringersi attorno al sacerdote che in questi anni ha rappresentato una presenza discreta, ma profondamente radicata nella vita religiosa del paese.

Con la fine del mese, si conclude il suo servizio pastorale nella comunità. Don Nicolò lascia l’incarico in seguito a una scelta che ha segnato profondamente il suo cammino spirituale: la decisione di non celebrare più la Santa Messa secondo il rito riformato (Novus Ordo), scegliendo invece di restare fedele alla liturgia tradizionale in latino, il cosiddetto Vetus Ordo ambrosiano, secondo il messale di San Pio V. Una scelta coerente, ma che gli è costata cara, portandolo – non senza dolore – a rinunciare alla guida della parrocchia. Così ha voluto l’arcivescovo Mario Delpini, che pure di don Nicolò è stato, a suo tempo, rettore in Seminario a Venegono.

Una testimonianza di preghiera
Dal cuore della comunità parrocchiale arriva un messaggio di gratitudine: “Con cuore grato, desideriamo rivolgere a don Nicolò un pensiero di saluto e riconoscenza per la sua presenza tra noi in questi anni e per la testimonianza viva di preghiera che ha offerto. La sua fedeltà al Signore e la sua dedizione sono state un sostegno nel cammino della fede”.

Molti tra i presenti hanno voluto ringraziare personalmente il sacerdote, sottolineando la sua sobrietà, la profonda spiritualità e il legame autentico con la comunità. L’ultimo “Deo gratias” della celebrazione ha risuonato come un commiato semplice ma potente, accompagnato da più di qualche lacrima.

Il futuro della parrocchia
Nel frattempo, la guida della parrocchia sarà affidata a don Claudio Lunardi, decano della Valceresio e parroco di Arcisate, Brenno e Induno, che ricoprirà l’incarico di amministratore parrocchiale. Per il supporto pastorale sarà presente anche don Franco Bonatti, vicario referente per le comunità di Cuasso e Cavagnano. Previste soltanto due messe alla settimana, al mercoledì e alla domenica. Un notevole cambiamento, per un paese abituato alle tante – e partecipate – celebrazioni sotto la guida di don Nicolò.

La comunità di Brusimpiano resta ora in attesa di una nuova fase, consapevole però di quanto forte sia stato il segno lasciato da don Nicolò: un sacerdote capace di mettersi in gioco con coraggio e con fede, anche a costo di sacrificare il proprio ruolo per rimanere fedele a ciò in cui credeva.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

E' la Chiesa conciliare e sinodale, signori!
Tutta strette di mani, chitarre e mandolini, wurstel e tulipani (tedeschi e olandesi sono all'avanguardia) e, tra inchini e baciamani, le pretesse saranno il prossimo tsunami.
¥¥¥

Anonimo ha detto...

Sant'Ambrogio, San Carlo... Più recentemente il card. Schuster, il card. Montini e anche il card. Martini, che pur da modernista era un gigante di sapienza evangelica e di cura per il gregge e che certe "bravate" (nella diocesi che fu di Manzoni) non le fece.
Mons. Delpini è l'eco in diocesi ambrosiana dell'era di Bergoglio nella Chiesa Cattolica: un sedicente accogliente, circondato di aiutanti subito ringalluzziti dall'ideologia che li pervade e capaci di riportare le cose in modo da perseguire i propri intenti politici.
La diocesi della Madonnina è un sabato santo: il venerdì è passato già.
Risorgeremo per Cristo, con Cristo e in Cristo. Se ne vedono già tutti i segnali a disdoro di chi, da pastore, non si è nemmeno accorto del disagio (e del fastidio) delle pecore.

Anonimo ha detto...

"Speravamo che questa nefanda cronaca cambiasse col nuovo papa; ma finora nessun segnale..."
Al momento sembra la prova provata che il Papa non conta piu' niente,
se non per l'immagine, perche' nell'attuale panorama molti vescovi fanno
e disfanno come vogliono.Evidentemente, forse, il direttore dell'orchestra
si trova altrove.

Anonimo ha detto...

Come indicato da molti è tempo che le comunità mostrino, con serenità e pacatezza, gli errori della gerarchia senza piegarvisi.

Invochiamo il Sacro Cuore! ha detto...

Ci sono due grandi realtà nella messa, che sono il sacrificio e il sacramento. Queste due grandi realtà si realizzano nello stesso istante, nel momento in cui il prete pronuncia le parole della consacrazione del pane del vino. Quando ha terminato le parole della consacrazione del prezioso sangue, il sacrificio di Nostro Signore è realizzato e Nostro Signore è in quel momento pure presente, il sacramento di Nostro Signore è anch'esso lì. (...) Questa separazione mistica delle specie del pane e del vino realizza il sacrificio della messa. Dunque, queste due realtà sono realizzate dalle parole della consacrazione. Non si può separarle. Ed è ciò che hanno fatto i protestanti; hanno voluto solamente il sacramento senza il sacrificio. Non hanno né uno né l'altro, né il sacramento né il sacrificio. E questo è il pericolo delle messe nuove. Non si parla più del sacrificio; sembra che si prescinda dal sacrificio. Non si parla più che dell'Eucarestia, si fa una «Eucarestia», come se non vi fosse che un pasto. Si rischia bene di non avervi più né l'uno né l'altro. E' molto pericoloso. Nella misura che il sacrificio scompare il sacramento scompare anch'esso, perché ciò che è stato presentato nel sacramento, è la vittima. Se non c'è più il sacrificio, non c'è più vittima.
“Se non c’è più il Sacrificio, non c’è più la Vittima”: parole pesanti ma logicissime, secondo fede. Senza inoltrarci in delicatissime considerazioni sacramentarie, possiamo tranquillamente dire che almeno nel vissuto dei cristiani si è proprio provocato questo: l’offuscamento del carattere sacrificale della Messa ha fatto perdere la coscienza della presenza sostanziale di Cristo nel Sacramento.

A MESSA ANTICA corrisponde la sottolineatura e del Sacrificio propiziatorio e della presenza sostanziale di Cristo nell’Ostia Santa.

A MESSA NUOVA corrisponde la sottolineatura del banchetto eucaristico, della santa comunione e... guarda caso... la quasi scomparsa dello spirito di adorazione.

Cito Kwasniewski ha detto...

Esattamente 150 anni fa, il 6 agosto 1875, il grande presidente ecuadoreo Gabriel García Moreno, molto probabilmente il più grande politico cattolico moderno e colui che portò il testimone più perfetto del regno sociale di Gesù Cristo, veniva assassinato sulle scale della cattedrale di Quito, la capitale città dell'Ecuador. Nonostante molte riforme "liberalizzatrici" per il suo Paese, il suo conservatorismo controrivoluzionario è stato un costante irritante per gli elementi anticlericali e massonici che hanno tramato la sua morte.

Che il presidente fosse un santo cattolico è difficile da contestare. In particolare, da notare la centralità della Santa Messa alla sua vita. Leggi di più nel mio articolo questa settimana su NLM.

https://www.newliturgicalmovement.org/2025/08/150th-anniversary-of-martyrdom-of.html