Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 23 dicembre 2015

Può essere definita e utilizzata come "Porta Santa" quella di un luogo non consacrato?

Riprendo il pertinente commento di un lettore. Dovremmo fare la stessa osservazione per l'analoga iniziativa riguardante le carceri. (cfr. Quando la cella è una Porta Santa. Le iniziative giubilari nelle carceri italiane). Del resto nelle carceri era stato già profanato quel primo Giovedì Santo 2013... 
Papa Bergoglio ha aperto la "porta santa" all'ostello Caritas. [qui]
Questa "porta santa" non è la porta di una chiesa: luogo sacro della Presenza e della preghiera. Si associa, dunque, la "porta santa" ad un edificio non cultuale, non adibito alla liturgia, non consacrato a Dio ma adibito al servizio del prossimo.
A me sembra che le porte sante nei giubilei appartengano alle Chiese per una scelta non casuale: si entra in un luogo simbolico e consacrato per "elevare" la propria vita spiritualizzandola [ritrovandone la giusta rotta o rafforzarsi nel perseguirla]..
Entrare in un Ostello per quanto attraverso una sedicente "porta santa" ha un significato simbolico rovesciato: si entra con un pretesto religioso per proiettarsi in una dimensione orizzontale e sociologica.
A me pare assai significativo che questo particolare (uno dei mille imposti da Bergoglio), con il quale si continua ad orizzontalizzare il Cattolicesimo, non sia quasi per nulla stato evidenziato, neppure nei siti cosiddetti tradizionalisti.
Bergoglio non è un ingenuo. Usa i simboli della liturgia ma li rovescia e quest'apertura di una "porta santa" in un Ostello ne è l'ulteriore prova!

Si è già parlato del formidabile valore simbolico che la chiesa-edificio ha per il cristiano che vi entra con l'intenzione di pregare Dio.
Bisogna tornare su questo tema e insistervi perché gli odierni tempi sono odiosi e tutto congiura contro le antiche e venerabili tradizioni con le quali da sempre si è nutrita la pietà cristiana.
Dio abita ovunque, questo è assodato, nel senso che la sua presenza da vita e sostiene ogni angolo remoto del cosmo.

Ma l'uomo è un essere fragile il cui spirito tende a disperdersi nei beni della terra e a dimenticare il Creatore. Per questo motivo esistono le chiese, ossia luoghi particolari nei quali si compie un culto a Dio, ci si ricorda della sua esistenza. Prescindiamo un attimo dal fatto che questo culto si è spesso corrotto ed è divenuto una kermesse, una rassegna spettacolare su sfondo religioso e con poco valore trascendente. Originalmente il culto cristiano non era così ma assolutamente teocentrico, totalmente dedicato alla gloria e alla venerazione di Dio. In una situazione del genere, l'animo umano inizia ad entrare in un'atmosfera trascendente, viene influenzato in senso elevante. La chiesa-edificio è costruita in funzione di questo: fare intuire la realtà ultraterrena nella bellezza degli arredi sacri, nell'armonia delle forme architettoniche, nella serenità dell'ambiente di preghiera, nel suo silenzio contemplativo.

È come essere di nuovo gestati nel seno materno, rinnovarsi nella forma autentica, riprendere vita nel “Dio che rinnova la giovinezza”.

La porta della chiesa-edificio è l'introduzione simbolica ad un nuovo mondo: prima di essa c'è la confusione della piazza, dopo di essa la pace del tempio che vuole anticipare il futuro celeste. Poco importa che oggi non si capisca il simbolo perché comunque sia lo si vive inevitabilmente!

L'uomo che si converte al Cristianesimo, cambia modo di vita. Ma per fare ciò, deve intuire la maestà di Dio, il suo sacro splendore, la percezione della sua grazia per dire in se stesso: “Tu esisti ma sono io a starti lontano, Signore, accoglimi e perdonami!”.

La pace del tempio celeste, simbolicamente presente nella chiesa-edificio diviene, allora, la pace del suo cuore.
Attraversare la porta della chiesa-edificio ha questo significato. 
A tal proposito oso paragonare la porta della chiesa-edificio ad un utero oltre il quale si è nel ventre materno, luogo fertile di vita. Da un certo punto di vista, siamo tutti esseri in formazione, gestati nel ventre della Chiesa.
Se sostituiamo tale significato con altri abbiamo rovesciato il Cristianesimo: scambiato Dio con la terra, la grazia con un'attività mondana, cancellato Maria ed esaltato Marta!

Apertura della porta santa
nella basilica vaticana (1925)
Il mondo cattolico nei suoi giubilei non a caso ha sempre considerato la cosiddetta “porta santa” in una delle porte basilicali o comunque in una chiesa consacrata al culto. A monte c'era questo concetto antico e tradizionale, per quanto il giubileo in se stesso sia investito di un valore teologico che non viene condiviso dalle Chiese orientali.
È comunque universalmente riconosciuto il significato pregnante nell'attraversare la porta di una chiesa-edificio e questo è assai importante.

Non a caso santa Maria l'Egiziana, prima di convertirsi al Cristianesimo e quando era ancora una prostituta, non riuscì ad attraversare la porta di una chiesa nella quale voleva entrare. Solo convertendosi fu in grado di farlo, non prima perché una forza invisibile la tratteneva fuori.
Personalmente sono portato a credere a questi fatti che l'uomo attuale confina in un universo mitico.

Per lo stesso motivo non capisco assolutamente perché si vogliono fare delle “porte sante” per entrare in ostelli della Caritas o in carceri (vedi qui). In questo caso, viene sfruttato un motivo religioso per portare le persone a considerare una beneficenza o una sensibilità sociale e questo li incolla letteralmente su un puro piano mondano. Il pretesto è religioso, il fine è prettamente mondano per quanto apparentemente evangelico.
Chi lo fa incatena lo sguardo dei cristiani al saeculum, sradicandosi dall'antica e verticale pietà con cui lo stesso salmista diceva: “Entrerò nella tua casa; mi prostrerò con timore nel tuo santo tempio” (Sl 25). Senza quell'antica pietà anche l'eventuale beneficenza cristiana non avrà nulla di diverso da una qualsiasi altra beneficenza mondana. Pare essere realmente questo il motivo per cui Cristo dice: "Chi non raccoglie con me, disperde!". E che il nostro sia un tempo di terribili dispersioni non ne ho alcun dubbio...(Pietro C.)

20 commenti:

Cesare Baronio ha detto...

Di questo passo Bergoglio aprirà la Porta Santa di un centro di accoglienza per profughi, o la porta dello sgabuzzino delle scope, o quella scorrevole dell'ascensore. L'importante è cambiare, innovare, stupire. Puah.

RR ha detto...

Pietro C. ha perfettamente ragione,
E' che a star dietro a tutto ciò che dice, pensa, fa Bergoglio è praticamente impossibile o estremamente affaticante, demoralizzante, depressivo e contro l'anima e la sua serenità.
RR

Anonimo ha detto...

C'è anche una versione intermedia (porta santa di una costruenda chiesa):
http://palermo.gds.it/2015/12/02/giubileo-a-palermo-una-porta-santa-si-aprira-tra-i-poveri-di-biagio-conte_444024/

Anonimo ha detto...

Anche io ho aperto la mia personale porta santa: quella della mia cameretta, mi auguro che vada bene lo stesso, del resto chi siamo noi per giudicare una porta?!? Tutte le porte sono uguali davanti a Dio!!!

Anonimo ha detto...

Probabilmente perché: banalizzando tutto (Il Sacro) distrugge tutto (il Sacro). "E tu, una volta RAVVEDUTO, conferma i tuoi fratelli!". Veni Domine et noli tardare. Relaxa facinora......Vicari Tui.

RAOUL DE GERRX ha detto...

Bergoglio s'est toujours moqué de la Liturgie comme de sa première culotte. De toute façon, ce vieux bébé tyrannique et capricieux est au-dessus des lois…

Anonimo ha detto...

Non ignorare il nostro prossimo.
Non basta passare lungo le strade digitali,
cioè “semplicemente essere connessi:
occorre che la connessione sia accompagnata dall'incontro vero ”.

tralcio ha detto...

L'Incarnazione rappresenta l'unica vera "svolta antropologica" in cui l'umanità possa rileggere la propria religiosità restando rivolta a Dio, senza finire con l'essere antropocentrica.

L'Incarnazione è l'antidoto tanto allo psichismo di un "dio-lontano" (che è una forma di disperazione, proiettando ogni religione-pur rivelata- in una distanza che può essere colmata più dalla legge che dall'amore: e perciò non salva), quanto allo psichismo di un "dio-idea", cioè di una "filosofia" alla quale ispirare i propri "valori" costringendoli e riducendoli a qualche appartenenza ideal-filantropica, cangiante con i bisogni e le idee di chi lo pensa.

L'Incarnazione è la fantasia di Dio, già tanto fantasioso da essere Uno e Trino.
L'Incarnazione è come la musica sinfonica per chi a malapena emette suoni picchiando dei legni su un tronco cavo. E' come l'infinito spazio delle galassie per chi al massimo si muove dentro le quattro mura di una prigione...

L'Incarnazione è un Esodo che Dio compie per farsi uomo. E' l'apoteosi dell'umiltà di Dio. E' la quintessenza dell'amore di Dio. Anche a noi chiede un Esodo: dalle nostre visioni schiacciate sull'umano al trascendente. Da un essere centrati su di noi a essere orientati a Dio.

Invece gli psichismi filantropici riducono l'Incarnazione al solidarismo e così il Natale diventa "festa interreligiosa".

L'Incarnazione così svapora nell'indistinto.
C'è chi dice che non basta essere "semplicemente connessi".

E' giusto: ci vuole l'incontro Vero.

Ci vuole il Natale di chi festeggia l'Incarnazione.
Ci vuole Chi festeggia la nascita del Dio bambino, Nostro Redentore.

Massoneria e massoni festeggiano i buoni sentimenti, con qualche luminaria...
I religiosi psichici festeggiano l'uomo di buona volontà...
I cristiani festeggiano l'avvento della salveezza. Croce e resurrezione incluse.

C'è chi è connesso con il Vero.
Altri sono connessi con il mondo.
Non è lo stesso...
La misericordia (le viscere materne di Dio) si contorcono amando le creature che Gli fanno pietà nel loro arrancare tra gli affanni e i peccati. Questa misericordia si stende su quelli che Lo temono. Bisogna temere di non essere connessi con Lui.
Troppo orientati ad altri incontri. E senza nemmeno temerlo...

Anonimo ha detto...

E' di Francesco il fin la meraviglia.

Anonimo ha detto...

Vecchio bambino tirannico e capriccioso ,perchè di questo si tratta, e la crema del progressismo mondiale si è tanto battuta per farlo diventare...vescovo di Roma.bobo

ilfocohadaardere ha detto...

Ringrazio Tralcio per la sua capacità di offrire considerazioni profonde, che centrano il bersaglio. Approfitto dell'occasione per augurare a TUTTI un Santo Natale. Si fa tanta fatica, ma soffrendo e offrendo, si combatte la buona battaglia. Christus vincit!

Luisa ha detto...

"E' che a star dietro a tutto ciò che dice, pensa, fa Bergoglio è praticamente impossibile o estremamente affaticante, demoralizzante, depressivo e contro l'anima e la sua serenità."

Concordo, un caro amico mi disse che Bergoglio ci è stato dato per mettere alla prova la nostra fede, ebbene la prova è dura, molto dura, io non voglio mettere a rischio la mia fede dunque prendo una salutare e necessaria distanza da tutto quel che fa e dice il vescovo di Roma, dalle esternazioni=piaggerie e dai codardi silenzi della gerarchia, dalla corruzione e dalle lobby intra e extra muros che si cooptano e si proteggono, da una pseudomisericordia riservata ad un cerchio ristrettissimo, quello dei protetti del nuovo corso.
Uno spettacolo pietoso e a tratti grottesco.

Luisa ha detto...


"A me pare assai significativo che questo particolare (uno dei mille imposti da Bergoglio), con il quale si continua ad orizzontalizzare il Cattolicesimo, non sia quasi per nulla stato evidenziato, neppure nei siti cosiddetti tradizionalisti."

Sull`orizzontalizzazione del cattolicesimo alla quale assistiamo impotenti e sgomenti, questo blog, in diversi commenti, ne ha parlato, ma è anche vero che l`attualità incalzante e altri temi li hanno rapidamente sommersi, sono stata talvolta sorprsa nel constatare che i link che mettevo su certe performances papali restavano senza reazione ma è difficile stare dietro ad un papa che ne inventa una nuova ogni giorno, anche se è per martellare sempre lo stesso discorso e farlo penetrare in profondità nelle menti e coscienze deboli e permeabili, è in continuità che ci sarebbe da dire su ciò che Bergoglio dice e fa, allora forse si arriva ad un tale grado di saturazione che si sceglie di parlare d`altro, si tratta pur sempre del ....papa, almeno così pare.

Rr ha detto...

Apertura di Porta santa presso basilica della mia città: mia madre dice che c'era una ressa, una ressa. Le chiedo se si è confessata prima di entrare perché per lucrare le indulgenze, bisogna essere pentiti, confessati... - Ah, ma io faccio la Comunione sempre- -Mamma, bisogna comunque essere confessati...ti sei confessata? - -Ehm...ma il papa ha detto che non c'è bisogno, che la Misericordia di Dio perdona tutto, quindi non c'è bisogno-. A quel,punto tento di spiegare che le indulgenze si lucrano per l aldilà, il Purgatorio, e che bisogna seguire le norme previste nella Bolla d'indiziome, ma lei gia' non mi ascolta più. Il papa ha detto...che vuoi che contino Ie mie parole?

Rr

Pietro C. ha detto...

L'uomo medioevale, così attento ai simboli, si sarebbe immediatamente scandalizzato dinnanzi a questo rovesciamento dei simboli stessi.
Il punto non è seguire cosa fa Bergoglio.
Il punto è capire perché Bergoglio rovesci i simboli e, invece di fare entrare i fedeli attraverso una porta santa in chiesa, li fa entrare in un luogo qualsiasi o in un luogo semplicemente adibito alla filantropia umana.
La chiesa come edificio nelle mistagogie antiche era qualcosa di estremamente significativo: luogo che assommava l'universo trasfigurato e nello stesso tempo l'uomo trasfigurato in Cristo.
Ha poca importanza che l'uomo odierno non capisca il significato dei simboli sacri poiché essi funzionano sempre, anche se l'uomo non ne è cosciente. Funzionano anche gli stessi simboli rovesciati e indicano che tipo di "pastore" sia colui che li utilizza per modellare gli ignari fedeli.
Qui la liturgia e il suo significato sono totalmente e volutamente incompresi e come esiste una desacralizzazione del papato, lo stesso soggetto opera una effettiva desacralizzazione della liturgia, con flebili o nulle reazioni, purtroppo. La chiesa-edificio come luogo sacro non ha più senso nella mente dell'attuale papa al punto che può benissimo essere sostituita da un qualsiasi altro edificio a scopo sociale...

Pietro C. ha detto...

Altro commento a tal proposito.

http://traditioliturgica.blogspot.it/2015/12/entrero-nella-tua-casa-mi-prostrero-con.html

Come vedete, non si tratta di parlare di Bergoglio!

da Pietro C. ha detto...

l'uomo è un essere fragile il cui spirito tende a disperdersi nei beni della terra e a dimenticare il Creatore. Per questo motivo esistono le chiese, ossia luoghi particolari nei quali si compie un culto a Dio, ci si ricorda della sua esistenza. Prescindiamo un attimo dal fatto che questo culto si è spesso corrotto ed è divenuto una kermesse, una rassegna spettacolare su sfondo religioso e con poco valore trascendente. Originalmente il culto cristiano non era così ma assolutamente teocentrico, totalmente dedicato alla gloria e alla venerazione di Dio. In una situazione del genere, l'animo umano inizia ad entrare in un'atmosfera trascendente, viene influenzato in senso elevante. La chiesa-edificio è costruita in funzione di questo: fare intuire la realtà ultraterrena nella bellezza degli arredi sacri, nell'armonia delle forme architettoniche, nella serenità dell'ambiente di preghiera, nel suo silenzio contemplativo.
È come essere di nuovo gestati nel seno materno, rinnovarsi nella forma autentica, riprendere vita nel “Dio che rinnova la giovinezza”.

La porta della chiesa-edificio è l'introduzione simbolica ad un nuovo mondo: prima di essa c'è la confusione della piazza, dopo di essa la pace del tempio che vuole anticipare il futuro celeste. Poco importa che oggi non si capisca il simbolo perché comunque sia lo si vive inevitabilmente!

L'uomo che si converte al Cristianesimo, cambia modo di vita. Ma per fare ciò, deve intuire la maestà di Dio, il suo sacro splendore, la percezione della sua grazia per dire in se stesso: “Tu esisti ma sono io a starti lontano, Signore, accoglimi e perdonami!”.

La pace del tempio celeste, simbolicamente presente nella chiesa-edificio diviene, allora, la pace del suo cuore.
Attraversare la porta della chiesa-edificio ha questo significato.
A tal proposito oso paragonare la porta della chiesa-edificio ad un utero oltre il quale si è nel ventre materno, luogo fertile di vita. Da un certo punto di vista, siamo tutti esseri in formazione, gestati nel ventre della Chiesa.
Se sostituiamo tale significato con altri abbiamo rovesciato il Cristianesimo: scambiato Dio con la terra, la grazia con un'attività mondana, cancellato Maria ed esaltato Marta!

da Pietro C. ha detto...

... Il mondo cattolico nei suoi giubilei non a caso ha sempre considerato la cosiddetta “porta santa” in una delle porte basilicali o comunque in una chiesa consacrata al culto. A monte c'era questo concetto antico e tradizionale, per quanto il giubileo in se stesso sia investito di un valore teologico che non viene condiviso dalle Chiese orientali.
È comunque universalmente riconosciuto il significato pregnante nell'attraversare la porta di una chiesa-edificio e questo è assai importante.

Non a caso santa Maria l'Egiziana, prima di convertirsi al Cristianesimo e quando era ancora una prostituta, non riuscì ad attraversare la porta di una chiesa nella quale voleva entrare. Solo convertendosi fu in grado di farlo, non prima perché una forza invisibile la tratteneva fuori.
Personalmente sono portato a credere a questi fatti che l'uomo attuale confina in un universo mitico.

Per lo stesso motivo non capisco assolutamente perché si vogliono fare delle “porte sante” per entrare in ostelli della Caritas o in carceri (vedi qui). In questo caso, viene sfruttato un motivo religioso per portare le persone a considerare una beneficenza o una sensibilità sociale e questo li incolla letteralmente su un puro piano mondano. Il pretesto è religioso, il fine è prettamente mondano per quanto apparentemente evangelico.
Chi lo fa incatena lo sguardo dei cristiani al saeculum, sradicandosi dall'antica e verticale pietà con cui lo stesso salmista diceva: “Entrerò nella tua casa; mi prostrerò con timore nel tuo santo tempio” (Sl 25). Senza quell'antica pietà anche l'eventuale beneficenza cristiana non avrà nulla di diverso da una qualsiasi altra beneficenza mondana. Pare essere realmente questo il motivo per cui Cristo dice: "Chi non raccoglie con me, disperde!". E che il nostro sia un tempo di terribili dispersioni non ne ho alcun dubbio...

tralcio ha detto...

Caro Pietro C. e cari tutti, mi sento tanto medioevale... Altro che "secoli bui"!

La tenebra vera è quella che brilla oggi, con perfino il Vaticano ad illuminarsi grazie a un'azienda che si chiama Obscura Digital...

La creazione era il miracolo del "dito di Dio".
Oggi l'evoluzione celebra il prodotto della digitazione di coloro che Dio credono d'averLo sepolto nei miti del caos, del caso, del "casino" e del progresso (inderogabilmente "misericordiosi"), persino mentre si aggregano per parlarne.

@Rr ha detto...

Carissima Dottoressa,
se sua mamma è in grazia di Dio, se non è cosciente dia vere peccati mortali, se è abituata a confessarsi almeno due volte al mese, è raccomandato ma non è indispensabile che si confessi anche nell'occasione del pellegrinaggio giubilare. O sbaglio?
Io comunque, me ne sto a casa.