Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 29 novembre 2016

Il papa potrebbe togliere la berretta ai cardinali dei “DUBIA”. La minaccia adombrata dal decano della Rota, Pinto

3 dicembre. Aggiornamento di Marco Tosatti [qui]. parziale rettifica di Pinto; ma la sostanza resta.

Inaudito! Leggo ora sul blog di Marco Tosatti. L'ennesimo esempio di arroganza modernista, intimidatoria e senza argomenti. Siamo forse arrivati alle misericordiose minacce?
Pensavo che forse non è un bene dare risonanza a queste che in fondo potrebbero essere solo voci tipo gossip. Tuttavia, la posizione del dichiarante è tale da suscitare per lo meno indignazione oltre che sconcerto per come si stia cadendo in basso.
Commento di un lettore, da estrarre: In ogni caso i Dubia restano sul tavolo della CdF, con o senza berretta rossa, ed è inutile che si cerchi di spostare l'attenzione su altro, alzando cortine di fumo, come questa.
Dopo aver dogmatizzato il Vaticano II, dogmatizzano anche i Sinodi; Fra un po' dogmatizzeranno anche i verbali dei consigli pastorali parrocchiali.
Induriamo anche noi il volto, come fece Gesù salendo a Gerusalemme. 

Mons. Pio Vito Pinto, Decano della Rota Romana, cioè l’ente che decide in ultima analisi nel campo delle nullità matrimoniali, ha avanzato l’ipotesi che il Pontefice regnante potrebbe anche privare della porpora i quattro cardinali che seguendo una prassi consolidata nella Chiesa hanno chiesto alla Congregazione della Fede, e di conseguenza al Papa, di chiarire cinque “Dubia” relativi alla Amoris Laetitia.

Pinto, noto per il suo zelo super erogatorio nei confronti del Pontefice, parlava in una conferenza all’Università Ecclesiastica di San Damaso a Madrid. Pinto sosteneva in buona sostanza che chiunque dentro la Chiesa avanzino dei dubbi sull’Amoris Laetitia, l’esortazione apostolica sulla famiglia resa nota tempo fa mettono in dubbio “due Sinodi dei vescovi sul matrimonio e la famiglia! Non un Sinodo ma due! Uno ordinario e uno straordinario. Non si può dubitare dell’azione dello Spirito Santo!”. [Con la differenza è che i Dubia sono ricchi di motivazioni teologiche serie e argomentate, queste sono affermazioni apodittiche!]

Pinto, come riporta Religión Confidencial, si riferiva soprattutto ma non solo ai cardinali Walter Brandmüller, Raymond Burke, Carlo Caffarra e Joachim Meisner, che di fronte alle evidenti ambiguità del testo dell’esortazione, e alla confusione di grande ampiezza che ne è seguita, hanno chiesto a settembre al Pontefice di chiarire alcuni punti su divorziati e risposati ed eucarestia. Non ricevendo alcuna risposta, e, aggiungiamo noi, probabilmente informati del fatto che non sarebbe venuta nessuna risposta, due mesi più tardi hanno reso pubblica la loro lettera, i cosiddetti “Dubia”.

“Quale Chiesa difendono questi cardinali – si è chiesto Pinto? – Il Papa è fedele alla dottrina di Cristo. Quello che hanno fatto è uno scandalo molto grave che potrebbe addirittura portare il Santo Padre a ritirar loro il cappello cardinalizio come già è accaduto in qualche altro momento della Chiesa. Il che non vuol dire che il Papa tolga loro la posizione di cardinale, ma potrebbe farlo”.

A una domanda relativa a chi sostiene che la Chiesa cattolica stia abbracciando la Riforma protestante, il Decano della Rota ha spiegato che “Lutero ha distrutto la fede cattolica degli apostoli. La Chiesa cattolica crede che nell’eucarestia sia presente Gesù Cristo, e il protestantesimo non crede nella presenza reale di Cristo nella Comunione. Questa è la grande differenza”. [Ah sì? Solo questa? E, se anche fosse solo questa, non basta per prenderne le distanze piuttosto che incensarlo?]

45 commenti:

Cesare Baronio ha detto...

Siamo al delirio! Danno la berretta a personaggi impresentabili, e adesso osano addirittura minacciare di toglierla ai pochi degni della Sacra Porpora! E nessuno dice nulla? Gli altri Eminentissimi tacciono? Nessun Vescovo si indigna? E' una cosa che va oltre ogni decenza. Al posto dei quattro Cardinali, io la berretta la rimanderei al mittente senza nemmeno aspettare che me la vengano a chiedere. Far parte di quella masnada di scellerati è motivo di disonore ormai.

Ah, vabbe' ha detto...

Oh poveretto !
Qui i dubbi ( le preoccupazioni pastorali ) vengono presi come un affronto ....
Ha fatto bene a mettere benzina sul fuoco , visto che eravamo in una situazione di stallo...!.

Secondo me e' l'acqua....

Anonimo ha detto...

Invochiamo per tutti i doni dello Spirito Santo.
http://www.papaboys.org/i-7-grandi-doni-dello-spirito-santo-in-maniera-semplice-e-comprensibile/

S. Eutizio ha detto...

Sempre per non farsi illusioni sui nostri correligionari ed il futuro della Chiesa cattolica (ciò che resta). Oggi una "serva" della comunità in cui mi affanno a resistere: Gesù non ha mai detto che il matrimonio è indissolubile,anzi non ne ha mai parlato; ha detto prendete e mangiate questo è il mio corpo...a tutti, non facendo distinzioni tra sposati e divorziati; il papa ed i sacerdoti non devono spiegare niente circa l'AL, perché a noi non debbono interessare i problemi familiari degli altri.Ma ci meravigliamo ancora se qualcuno, saggiamente,ci dice che umanamente c'è poco o nulla da fare?

Alessandro Mirabelli ha detto...

Lasciamolo dire. A me fa solo ridere perché la sua affermazione è' la prova provata che siamo giunti alle comiche finali ecclesiali. Non hanno tolto,la porpora all'efebofilo cardinale scozzese ... Pensate che ci possa essere pericolo per questi quattro coraggiosi cardinali? Penso propio di no.

Alex ha detto...

Un profondo senso di schifo! Scusate ma sono vomitevoli. Pensavo in questi giorni che bergoglio e i suoi accoliti avrebbero creato ad arte qualche dossier per delegittimare e screditare la persona di uno dei 4 cardinali e così delegittimare le loro posizioni..infatti non ripete sempre bergoglio che chi difende la tradizione e ama il VO ha qualche cosa nel cassetto da nascondere??? Però che ora si pensi di togliere la berretta ai cardinali al fine di depotenziare la loro eventuale correzione formale a correzione effetttuata da semplici vescovi o sacerdoti e quindi di poco conto è cosa grave. Quando smetteremo di parlare su internet e scendiamo in piazza a manifestare contro bergoglio, possibilmente ???

Anonimo ha detto...

I cardinali devono andare fin0 in fondo.
Il modernismo è molto peggio dell'eresia ariana: Atanasio non ha ceduto e se Liberio non si fosse infine piegato si sarebbe trovato dalla parte sbagliata dello scisma: i "quattro" Cardinali (ma potrebbero essere molti di più) e i vescovi ancora cattolici dovranno pensare soltanto a difendere la VERITA', a qualunque costo: tutti i veri cattolici saranno con loro.
L'Autorità esiste solo per servire la Verità e la Verità è immutabile: non è l'autorità che "crea" la Verità, come pensano i papolatri e i modernisti.

mic ha detto...

io la berretta la rimanderei al mittente senza nemmeno aspettare che me la vengano a chiedere. Far parte di quella masnada di scellerati è motivo di disonore ormai.

Discorso reattivo senza costrutto. Invece, hanno una responsabilità conferita dalla loro autorità dalla quale certamente non recederanno.

Anonimo ha detto...

In ogni caso i Dubia restano sul tavolo della CdF, con o senza berretta rossa, ed è inutile che si cerchi di spostare l'attenzione su altro, alzando cortine di fumo, come questa.
Questi dopo aver dogmatizzato il Vaticano II, dogmatizzano anche i Sinodi; Fra un po' dogmatizzeranno anche i verbali dei consigli pastorali parrocchiali.

Induriamo anche noi il volto, come fece Gesù salendo a Gerusalemme.
Marco P

Anonimo ha detto...

Non vi è nulla da prendere sul serio di ciò che dice Bergoglio e la sua "cricca"; se la situazione non fosse tragica, sembrerebbe di stare su "scherzi a parte".

Anonimo ha detto...

Chiesa cattolica apostolica romana o Regime militare argentino-sovietico?

Gederson ha detto...

Adesso l'AL è regola prossima della fede?

mic ha detto...

http://querculanus.blogspot.it/2016/11/il-cambio-di-paradigma.html

[...]
A nulla serve dichiarare che la dottrina non viene modificata, quando essa non serve piú a dirigere la nostra vita. Il cambio di paradigma la rende del tutto irrilevante. Ha ragione il Card. Kasper quando afferma: «Amoris laetitia non cambia uno iota della dottrina della Chiesa; eppure cambia tutto». La dottrina può anche rimanere la stessa, tanto non serve piú; potrebbe essere pure messa in museo e conservata cosí com’è, intatta nella sua purezza. Oggi, per sapere come dobbiamo comportarci, abbiamo a disposizione il discernimento, che è completamente diverso dalla rigida dottrina: esso è piú malleabile, si adatta alle diverse situazioni, può cambiare di volta in volta, diversificandosi caso per caso.

Non so se ci si renda conto della portata eversiva di questo Paradigmenwechsel: si tratta di una vera e propria rivoluzione, quella “rivoluzione pastorale” di cui parlavo in un post del marzo scorso (alla vigilia della presentazione di Amoris laetitia) e alla quale Guido Vignelli ha dedicato un saggio. Il cambiamento del paradigma non è una variazione di secondaria importanza: cambiando il paradigma, cambia davvero tutto. A questo punto, non saprei come rispondere alla domanda che il Card. Kasper pone retoricamente nel suo articolo: “Rottura o inizio di un cammino?”. A me pare tanto una rottura, la stessa identica rottura che si sarebbe voluta attuare con il Concilio Vaticano II, ma che allora non riuscí (checché ne dica la “Scuola di Bologna”).

Infine, non si può non tener conto di questo Paradigmenwechsel in fase di impostazione della “strategia difensiva” nei confronti della suddetta “rivoluzione pastorale”. Perché, se ci si oppone ad essa con gli strumenti tradizionali si rischia — come qualcuno ha fatto intelligentemente notare — di cadere nel medesimo errore commesso dai francesi durante la seconda guerra mondiale: pensavano che per difendersi dai tedeschi bastasse costruire un imponente sistema difensivo (la “linea Maginot”), che però si rivelò del tutto inutile, dal momento che i tedeschi aggirarono l’ostacolo e occuparono la Francia attraversando l’Olanda e il Belgio. Se vogliamo efficacemente opporci alla “rivoluzione pastorale” in atto, dobbiamo farlo nella piena consapevolezza del cambiamento di paradigma avvenuto e, se possibile, combattendo ad armi pari sul medesimo campo di battaglia. In caso contrario, sarà una battaglia persa in partenza.

Cesare Baronio ha detto...

Suvvia Mic era una boutade! E' ovvio che, proprio perché sono Principi della CHiesa, è loro dovere difendere la Sede di Pietro anche da chi la occupa, se è il caso. Ed usque ad effusionem sanguinis. Preghiamo perché il Signore conceda a questi quattro Porporati - e a coloro che li vorranno seguire - la virtù della fortezza.

Anonimo ha detto...

Faccio notare che questi "lupi travestiti da agnello" attuano il cambiamento di paradigma che si concretizza sostanzialmente nel giudizio del "foro interno": cosa che è inammissibile per qualsiasi confessore a cui Dio ha dato di giudicare solo in "foro esterno" riservandosi solo ad Esso quello "interno". Ma sappiamo benissimo il motivo di questo cambiamento paradigmatico e che è la giustificazione del peccato: siamo di fronte all'abominio fatto "carne".

Anonimo ha detto...

Preghiamo perchè i cardinali facciano la correzione per errore grave...hanno il sostegno dei fedeli e con l'intercessione della Madonna,i santi e tutta la corte celeste!Sia Lodato Gesù Cristo!

Anonimo ha detto...

Dsll'intervento di querculanus riportato da mic:
Non male paragonare le armste conciliari alla Wermacht che era sottomessa ai nazisti, trovo calzante l'involontario (credo) paragone ed anche beneaugurante, visti gli esiti della guerra.

Non ho invece capito quale sarebbe il.campo su cui misurarsi con costoro. Il paradigma cambia per loro, per noi mo; resta fisso ed immutabile, infatti il loro discernimento che genera poi le scelte di cportamento si radica nel giudizio individuale su ciò che è bene e ciò che è male, svincolato da qualsiasi riferimento ad altro che non sia dentro l'uomo: questo è puro modernismo, immanenza vitale.
Noi il discernimento lo riferiamo invece alla Veritá che non è da quedto oscurata o obnubilata ma lo guida e lo dirige e ci è proposta da Santa Madre Chiesa nel suo Magistero vivo.
Quindi sia come sia: inizio di un percorso o rottura: in entrambi i casi c'è discontinuitá, da fuggirme al solo nominarla.
Marco P

Marco ha detto...

Questo commento tratto da Querculanus mi ha messo i brividi. Soprattutto la parola "paradigma". In passato ho avuto modo di leggere il libro sul Cristianesimo di Kung (per conoscere le tesi dell'avversario è bene conoscerle, ovviamente per non intossicarmi dopo ogni pagina recitavo un Ave Maria...).
Kung analizza il Cristianesimo, o almeno quello che ci ha capito lui, parlando di "cambi di paradigma in paradigma". Non ci capii un tubo dell'ultimo paradigma di cui parlava, perché non mi apparteneva affatto,ma devo rileggerlo, sto paradigma che ipotizzava.... chissà se ci aveva visto lungo, o meglio chissà se lo ha letto e realizzato chi oggi ci guida....
Con affetto, vi leggo sempre

berni/exodus ha detto...

Ricordiamo ai Signori Cardinali che hanno chiesto di chiarire i ""Dubia"" che siamo vicini a loro, preghiamo il Signore per loro, affinchè le nostre preghiere arrivino al Trono del Signore tramite la Vergine SS.ma.
Diciamo anche che coloro i quali minacciano danno il segno della loro debolezza; infatti l'uomo è debole, ma diventa forte solo in Dio.
Ricordatevi che i Martiri hanno messo a disposizione la vita per la loro fede nel Signore; nessuno di noi ha paura di minacce, anche perchè perdere cose terrene significa essere completamente di Dio. E noi vogliamo essere completamente di Dio non vogliamo niente dall'uomo.
L'uomo puo toglierci la vita, ma non puo deturparci l'anima. Noi come prima cosa vogliamo salvare l'anima - le berrette o altri privilegi non ci interessano.

mic ha detto...

http://www.maurizioblondet.it/francesco-prodotto-sintetico-fiction/

Alessandro Mirabelli ha detto...

Rimando i cybernauti all'ultimo articolo di Magister che riporta un intervento di uno storico della Chiesa, il prof. Pierantoni. Sono impressionanti le analogie che questo studioso ha individuato fra l'eresia ariana e quella kasperiana (ed aggiungo anche bergogliana). Chiedo a Mic, se lo ritiene opportuno, di postarlo su questo blog perché merita davvero.

Anonimo ha detto...

OT.
Deo gratias!

La zona orientale di Aleppo, dove vivono più di 90mila persone, da mezzogiorno di oggi è stata completamente ripulita dai terroristi e liberata, riporta il Centro russo per la riconciliazione delle parti in conflitto in Siria.
"Oggi 29 novembre è stata completamente liberata la parte della città controllata dai terroristi, dove risiedono più di 90mila abitanti di Aleppo (circa 310.000 abitazioni). Tutti i civili ricevono un pasto caldo, e se necessario assistenza medica. Dal Centro russo per la riconciliazione sono state consegnate decine di tonnellate di cibo e medicine. Inoltre sono state installate 150 cucine da campo, — si afferma nel rapporto. Come rilevato, negli ultimi giorni nelle zone controllate dai terroristi hanno deposto le armi 507 ribelli. Secondo il Centro, conformemente alla decisione del presidente Assad, 484 ribelli siriani sono stati immediatamente amnistiati.
https://it.sputniknews.com/mondo/201611293701895-Russia-Siria-terrorismo/

Anonimo ha detto...

Codeste reazioni (perché quella di cui parliamo non è la prima del genere) – codeste reazioni, dico, sopra le righe, per non dire isteriche, mi fan pensare a persone con una mentalità un po’ fideistica.

Si rendon conto, magari in confuso, che c’è davvero qualcosa che non va, o sono perlomeno turbati e scandalizzati dalle domande dei quattro porporati, con tutto quel che di grave esse implicano, e allora reagiscono con una tipica mossa veteroclericale (e anche veterocomunista – in fondo, i comunisti l’avevano imparato da noi): difendere il papa (o il capo) senza se e senza ma, senza dubbi, senza distinzioni, senza ragionare.

Nel fondo, quest’istinto è senz’altro onorevole e cattolico: tutti amiamo il papa, e lo vorremmo poter difendere sempre, e siamo profondamente addolorati di non poterlo fare in questo caso. Ma, appunto: non fino al punto d’esser fideisti e di portare il cervello all’ammasso.

Tra parentesi, Lutero non negò la presenza di Cristo nell’ostia consacrata: negò la transustanziazione, contrapponendovi la sua dottrina della consustanziazione (il pane resta, compresente con Cristo). E questa sarebbe una sfumatura, di poca importanza per chi segue il flusso della vita, secondo Francesco I: con buona pace del Tridentino e del da lui tanto venerato (a parole) Paolo VI.

Maso

Anonimo ha detto...

Non c'è da meravigliarsi considerato che il nome di questo prelato, dell' entourage di Bergoglio e molto vicino al papa, figurava nella famosa lista dei prelati affiliati (reperibile in rete) mai smentita.
Il quadro già abbastanza chiaro si va definendosi meglio. Mi meraviglio che molti ancora non se ne accorgano.
Spero di non essere censurato dalla redazione.

Alfredo ha detto...

Siamo oltre l'immaginabile... ogni giorno la realtà supera di gran lunga l'immaginazione.

Anonimo ha detto...

Ma infatti , come ben dice Maso , si vuol far credere che sia un attacco al Papa , quando invece e'da dirimere una questione , un interrogativo ! Se il Papa avesse risposto la prima volta a quest'ora la questione sarebbe chiusa !
Qui non si tratta di fare il tifo per il Papa o per i Cardinali... questo sì lacera il Corpo di Cristo , qui si tratta di mettere fin ad una inquietudine .
In questo caso credo che sia proprio lui a dare scandalo ai tralci tutti , perche' rappresenta i 4 Cardinali come fossero dei traditori e ventila una punizione . Non si esprime su i dubbi e bene fa' perche' la lettera non e' indirizzata a lui .
L'oggetto del contendere non e' il Papa , ne' i confratelli Cardinali , ne' i Sinodi . Sono i dubbi .
Preghiamo per lui affinche' si renda conto della imprudenza.

Anonimo ha detto...

Benedetto XVI avrebbe dovuto dimezzare il collegio cardinalizio e anche il corpo episcopale....così pure Giovanni Paolo II...
Dove era tutta questa gente che non difese né il papa né la verità?

Michele Durighello ha detto...

Bergoglio non toglierà niente a nessuno, non sarebbe certo un bel modo di dimostrare quella misericordia di cui si riempie la bocca..se vuol davvero esser misericordioso dovrebbe riceverli in assenza di giornalisti e dare le spiegazioni che servono a tranquillizzarli..

Piero Mainardi su Fb ha detto...

Il Card. Hummes risponde ai quattro cardinali: "voi siete 4 noi siamo 200"... fantastica risposta, ineccepibile sotto il profilo logico e teologico e quindi applicando lo stesso criterio al dopo Nicea abbiamo Ario riabilitato, il Credo che va riscritto perché il Figlio che è inferiore al Padre e Atanasio non è più santo ma eretico ...

Japhet ha detto...

# Non si può dubitare dell’azione dello Spirito Santo! (riferito ad AL)

Ogni Papa, compreso Bergoglio, quando commettere gravi errori, non gode dell’assistenza dello Spirito Santo (che non può essere ispiratore dell’errore). Di conseguenza, chi contesta AL nei gravi errori che contiene non si pone in contrasto con lo Spirito Santo. Piuttosto, chi persevera nel difendere l’errore dovrebbe interrogarsi sullo stato di salute del proprio rapporto con lo Spirito Santo.

Alessandro su Fb ha detto...

A tutti gli zelanti pretoriani paladini di Amoris laetitia (e quindi anche al cardinal Schönborn) i quali ammoniscono e minacciano i quattro cardinali, accusandoli di disobbedienza al Papa, di oltraggio a un documento magisteriale, di renitenza allo Spirito Santo, un breve promemoria:
1) I quattro cardinali hanno posto delle domande al Papa su Amoris laetitia (AL), e le hanno poste nel modo più tradizionale e rispettoso del protocollo, cioè sotto forma di “dubia”, come si fa sempre quando sorgano seri dubbi sull’interpretazione di un documento.
In tutto ciò, dov’è la disobbedienza al Papa, dov’è l’oltraggio ad Amoris laetitia, dov’è l’insubordinazione allo Spirito Santo?
2) Al Papa si deve obbedienza solo ed esclusivamente quando insegna e comanda in conformità al Magistero autentico della Chiesa.
Come è già stato ampiamente dimostrato anche dagli stessi cardinali interpellanti (e ci provino Schönborn et alii a confutare le obiezioni nel merito, senza usare slogan reboanti ma inconsistenti e senza buttarla sul personale), il capitolo 8 di AL (già nel suo senso manifesto, e poi nell’interpretazione che il Papa stesso ha fatto intendere essere quella che condivide: cfr lettera ai vescovi della regione Buenos Aires) è in contrapposizione con il Magistero autentico della Chiesa, e quindi contiene gravi errori (come potrebbe non essere un grave errore ciò che si contrappone al Magistero autentico della Chiesa?) e non può appartenere al Magistero autentico della Chiesa (sicché criticare il capitolo 8 di AL non può costituire un atto eversivo nei confronti del Magistero autentico della Chiesa, anzi…)
Ebbene, il dovere di un cattolico (e quindi pure di un cardinale) non è quello di assecondare l’errore grave, ossia di disattendere il Magistero autentico della Chiesa. Quando il Papa commette un grave errore, il dovere di un cattolico (e quindi pure di un cardinale) è quello di non assecondare l’errore e di non obbedire al Papa in tutto ciò che il Papa dispone conformemente all’errore (il cattolico è invece tenuto a obbedire prontamente e cordialmente a tutto ciò che il Papa dispone conformemente al Magistero autentico della Chiesa).
Chi asseconda l’errore del Papa si pone contro il Magistero autentico della Chiesa: è bene che Schönborn et alii riflettano su questa elementare verità, prima di rimproverare, riprovare, minacciare dei cardinali.
3) Il Papa (qualsiasi Papa: non si tratta di avercela con Francesco), nel commettere gravi errori, non gode dell’assistenza dello Spirito Santo (diversamente lo Spirito Santo sarebbe ispiratore e complice dell’errore, il che è ovviamente impossibile). Quindi chi contesta il capitolo 8 di AL nei gravi errori che contiene non si pone in alcun modo in contrasto con lo Spirito Santo. Anzi, è chi persevera nel difendere l’errore che dovrebbe interrogarsi sullo stato di salute del proprio rapporto con lo Spirito Santo.
Ci pensino su tutti i teologi che, difendendo il capitolo 8 di AL, si lusingano di essere istruiti dallo Spirito (nientemeno!) e (nientemeno!) di notificare ai semplici fedeli le freschissime istruzioni che hanno ricevuto dallo Spirito a edificazione del gregge cattolico…

Anonimo ha detto...

Tanto per stare in tema, ecco cosa si dice di mons. Pinto che se l'è presa con i 4 cardinali... 
http://infovaticana.com/2016/11/29/eclesiastico-mason-amenaza-los-cuatro-cardenales/
Sarà non sarà, ma se si guarda la foto c'è proprio da spaventarsi!

Anonimo ha detto...

"Lo Spirito Santo infatti, non è stato promesso ai successori di Pietro per rivelare, con la sua ispirazione, una nuova dottrina, ma per custodire con scrupolo e per far conoscere con fedeltà, con la sua assistenza, la rivelazione trasmessa dagli Apostoli, cioè il deposito della fede."
Conc. Vaticano I - Cost. Dogmatica "Pastor Aeternus", cap. IV (18 luglio 1870)

Silente ha detto...

Nel 1926, Pio XI condannò e scomunicò l'Action Française, movimento francese cattolico tradizionalista e monarchico guidato da Charles Maurras. La decisione, priva di qualsiasi ragione teologica e canonica, era originata dal desiderio di conseguire un accordo con il regime anticlericale francese. Un gravissimo errore storico.
Il Cardinale Louis Billot, tra l'altro grande teologo tomista, anche a nome della stragrande maggioranza dell'episcopato francese, decisamente a favore dell'l'Action Française, come tutti i cattolici francesi, ebbe un burrascoso colloquio con Pio XI. In tale colloquio, entrò cardinale, e uscì semplice prete. L'irascibilissimo, e certamente non teologicamente e canonicamente sofisticato Pio XI, lo costrinse alle dimissioni. Poco dopo la sua ascesa al Soglio Pio XII, ben più colto e avvertito in termini di politica internazionale, e forse anche di teologia, si affrettò a togliere la scomunica. Ma era ormai troppo tardi: la Destra monarchica e cattolica francese era stata ormai distrutta dalla sciagurata decisione di Pio XI.

Veniamo a noi: certo, un Papa può "togliere la berretta" a un Cardinale. Ma non senza conseguenze storiche. Anche gravi.

mic ha detto...

https://www.lifesitenews.com/news/dubia-could-lead-pope-to-remove-four-cardinals-red-hats-dean-of-vaticans-to

Anonimo ha detto...

Vediamo Sant'Alfonso Maria de' Liguori , il piu' grande moralista , su questo tema .

La Misericordia di Dio :
* http://digilander.libero.it/speran/misericordia/convertiti.htm

Abuso della Misericordia :
* http://digilander.libero.it/speran/misericordia/abuso.htm

Anonimo ha detto...


@ Ma e' sicuro che Pio XI costrinse il card. Billot alle dimissioni?

Ho piu' volte letto che il cardinale, durnate il burrascoso colloquio, si dimise spontaneamente. Non fu il Papa a cacciarlo, se ne ando' lui, per protesta. A. R.

Anonimo ha detto...

Se ben ricordo, Pio undecimo sottopose al Billot una dichiarazione di condanna dell’Action française, comandandogli di sottoscriverla; il cardinale gesuita, per protesta, presentò allora le dimissioni; e il papa: “Si dimetta pure, ma prima firmi”.

Secondo me, con buona pace di Silente, la condanna dell’Action française fu giustissima.

Maso

irina ha detto...

Bergoglio ho l'impressione che sia stato un ragazzino indisciplinato che ha mancato di cogliere quella grande occasione che lo studio offre di praticare ed assimilare umiltà, ordine e disciplina. Mancata quella occasione, non l'ha riacciuffata nel tempo, nè individuata come urgenza prioritaria nella costruzione di sè. Così si è costruito sulla sabbia dell'incompiuto, millantando una sicurezza che è ostinazione; questa lo porta ad essere sospettoso di chi potrebbe aiutarlo e a dare fiducia ad altri come lui deboli, incapaci di giudizio equamine o cervi al core. Tempo fa scrivevo che molto potrebbe fare per lui un amico, qualcuno che parli la sua stessa lingua, quella dove il giudizio è molto sfumato, ed abbia però il pensiero con fondamenta più solide e profonde. Credo che lui sia amico sincero della FFSPX perchè da loro, in Argentina, non si è sentito giudicato. Tutta la misericordia di cui parla, credo proprio che sia questa sospensione di giudizio che chiede per se stesso. Nel contempo se altri hanno fatto con lui gli 'amiconi' usandolo e lui non se ne è accorto ma anche se, se ne è accorto , davanti a se stesso e a questi 'amiconi' deve ora mostrarsi ostinatamente padrone della situazione,pur non essendolo. Bisognerebbe far silenzio.E che il Signore muova i passi di questo vero amico in grado di riconciliarlo con se stesso, con Dio e con tutti. Un Santo, occorre un Santo, un uomo di Dio, capace di entrare nella gabbia del leone e portarlo fuori trasfigurato, mentre corte e cortigiani cadono in ginocchio piangenti, chiedendo perdono.Cioè Gesù.

Anonimo ha detto...

Secondo fonti storicamente attendibili il colloquio fu brevissimo e fu Billot a togliersi l'anello e la berretta cardinalizia e uscì senza dire una parola, insomma rinunciò sua sponte e non fornì mai spiegazioni per il suo gesto. no comment.

Rr ha detto...

Diciamo, A.R., che gli fu vivamente e calorosamente consigliato di dimettersi. Dimissioni a seguito di una scomunica, le cui conseguenze storiche stiamo ancora patendo. Ennesima dimostrazione che col Nemico non si scende a patti.

In URSS venivano sollecitate dimissioni in vario modo. Poi si finiva alla Kolyma.
Nella Roma imperiale si sollecitava vivamente e calorosamente le dimissioni ex vita, inviando i pretoriani.

Ma oggi non si dimettono i cardinali, si dimette direttamente il Papa, assolutamente liberamente (LOL).

Anonimo ha detto...

Per Irina: un’analisi psicologica molto fine, un’intuizione affascinante. Forse è proprio così. Che Dio ci aiuti.

Maso

Anonimo ha detto...

Penso che i livelli di bassezza raggiunti, con le accuse e la denigrazione, siano il segno anche di una estrema debolezza e di paura! Tutta la corte di Bergoglio (altri direbbe la junta Bergoglio) scricchiola, motivo in più per continuare e intensificare la battaglia!

Anonimo ha detto...

http://www.scuolaecclesiamater.org/2016/12/i-cardinali-nella-chiesa-hanno-diritti.html

mic ha detto...

http://www.marcotosatti.com/2016/12/03/pinto-i-quattro-cardinali-dei-dubia-e-lo-sberrettamento-una-correzione-ma-forse-rafforza-piu-che-correggere-che-ne-dite/