Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 18 gennaio 2019

Card. Burke: la risposta di papa Francesco alla crisi degli abusi "crea confusione più che mai"

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews, interessante articolo di Maike Hickson sulla gravissima crisi nella Chiesa.
I curiali tentano di girare la pizza. Su La Repubblica di oggi velenoso articolo di Paolo Rodari nel quale troverete la versione turiferaria [qui] di quanto potete leggere di seguito.

Il cardinale Raymond Burke ha dichiarato alla TV tedesca, in un'intervista dell'8 gennaio, che la risposta di papa Francesco alla crisi degli abusi crea "confusione".
Ha affermato che Papa Benedetto è stato "molto chiaro in tema di abusi", a differenza del suo successore, del quale "è difficile ora dire quale sia esattamente l'approccio" all'attuale crisi. "E ciò crea più confusione che mai."
Parlando delle recenti dichiarazioni dell'Arcivescovo Carlo Maria Viganò e della richiesta di dimissioni da lui stesso rivolta a papa Francesco [qui], Burke ha affermato: "Altra questione è se dobbiamo spingerci così lontano da chiedere le dimissioni. Tuttavia è vero che, per i commentatori classici, un papa che si allontana dal suo ufficio su questioni dogmatiche, cioè che sia colpevole di eresia, cessi di essere Papa, automaticamente".
Non è la prima volta che Burke fa un commento del genere. Nel 2016, ha affermato: "Se un Papa affermasse formalmente un’eresia decadrebbe, con questo atto, dal Papato. Ѐ automatico. Quindi, potrebbe succedere." e che all'interno della Chiesa  c'è una normativa da seguire per affrontare una situazione del genere [qui].
[L'articolista, Maike Hickson introduce a questo punto un riferimento all'altra campana, e cioè alla vulgata curiale, in questo caso rappresentata dal Card. Kasper. -ndT]
Report München - un programma del canale televisivo tedesco ufficiale ARD - riportava l'attuale conflitto all'interno della Chiesa sull'attuale crisi in ordine ad abusi sessuali che ha messo sempre più sotto pressione papa Francesco (vedi qui per un breve resoconto scritto). Un segmento della trasmissione dell'8 gennaio include anche alcuni commenti del cardinale Walter Kasper che ha espresso l'opinione che gli oppositori di Papa Francesco usino la crisi degli abusi per provocare la rimozione del Papa dal suo ufficio papale. Ha affermato: "Ci sono persone che semplicemente non amano questo pontificato". Secondo lui "vogliono vederlo finire il prima possibile e poi avere, per così dire, un nuovo Conclave. E desiderano anche prepararlo, in modo che si concluda secondo le proprie idee". Per il cardinale Kasper queste persone usano lo scandalo degli abusi per i propri obiettivi. E dichiara: "Mi sembra inopportuno usare questo scandalo sugli abusi per un'obiettivo del genere" che "trasforma una discussione su Papa Francesco in un abuso dell'abuso". Ha poi commentato nel senso che "Ciò devia dal problema reale e ne è la parte negativa. La discussione su Papa Francesco "ci distrae dal vero problema", che riguarda migliori "misure di prevenzione" alla luce della crisi riguardante gli abusi.
In una nuova intervista rilasciata il 10 gennaio al quotidiano cattolico statunitense The Wanderer , il cardinale Burke ha fatto ulteriori commenti sulla crisi degli abusi e sul Vaticano. Ha espresso il suo stupore per l'intervento papale in merito alla recente riunione dei vescovi statunitensi del novembre 2018, che li invita a  non votare su nuove misure per combattere gli abusi [vedi]. Egli ha definito questa decisione "molto insolita" ritenendo che l'intento di Papa Francesco sia quello di "dare più autorità alla Conferenza Episcopale".

Mentre Burke ha sottolineato che solo il Papa può governare i vescovi, ha anche lasciato intendere che i vescovi statunitensi "avevano ragione nel dire di dover affrontare la situazione nella nostra Conferenza per aiutare il Santo Padre ad agire". Per il cardinale statunitense,"semplicemente dire che non si dovesse discutere solleva nei fedeli molte legittime domande sulla gravità della situazione e sulla necessità che il Vaticano affronti fino in fondo il terribile scandalo creato da Theodore McCarrick “.  Secondo il cardinale Burke, lo scandalo di McCarrick sta nel fatto di aver abusato di "adolescenti e anche di giovani adulti nelle relazioni omosessuali fin da quando era parroco", ma risiede anche nel fatto che è stato poi promosso "e persino elevato all'ufficio di cardinale. "

"Si deve andare fino in fondo e, senza nominare esplicitamente a quali persone si riferisce, Burke continua: "i responsabili dello scandalo devono assumersi le proprie responsabilità e certamente non possono conservare l'autorità. Devono riparare il grave danno che hanno inflitto alla Chiesa". 

Inoltre, il cardinale statunitense si è mostrato a favore del coinvolgimento dei laici nelle indagini sulle situazioni di abuso, sostenendo che "dovrebbero essere utilizzati". Anche se, alla fine, "è il romano pontefice che deve decidere adeguatamente".

Per quanto riguarda il Vertice di Roma sugli Abusi previsto per il mese prossimo, il Cardinale Burke ha detto: "non penso che dovremmo avere aspettative inusuali". "Che cosa saranno realisticamente in grado di proporre?" Agli occhi di Burke, il Papa ha bisogno di mettere insieme una commissione che lo consigli su come affrontare il problema.

Dopo aver discusso dell'incontro dei vescovi statunitensi a Baltimora nel novembre 2018, il cardinale Burke si è dichiarato d'accordo con il vescovo Joseph Strickland e altri che hanno affermato che gli atti omosessuali sono "disordinati, non ordinati. Non siamo fatti così". "Dio non ci ha fatti per intrattenere rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso".

Ha detto che "la maggioranza dei vescovi statunitensi non è favorevole a questo genere di cose [l'omosessualità]" ma, ha aggiunto, "c'è una componente della Conferenza dei Vescovi che lo sta sostenendo  fortemente". E dunque c'è il rischio che "alcuni potenti gruppi di pressione possano spingere un organismo collegiale a prendere posizioni che molti singoli vescovi troverebbero discutibili".  Ed ha affermato: "Ad esempio Prelati che promuovono  all'interno delle loro diocesi p. James Martin, SJ (non coerente con l'insegnamento della Chiesa sull'omosessualità) [vedi],  ci indicano che c'è una seria difficoltà all'interno della gerarchia che va affrontata ".
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

31 commenti:

mic ha detto...

Molto utile questa analisi di Sandro Magister
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2019/01/14/francesco-e-gli-abusi-sessuali-il-papa-che-sapeva-troppo/

Papa Francesco ha già chiarito da tempo come giudica e come intende affrontare la questione degli abusi sessuali tra i sacri ministri. Come un problema non primariamente di sesso ma di potere, non di singoli ma di casta, la casta clericale.

L’ha fatto capire nella lettera da lui indirizzata su tale questione al “popolo di Dio” il 20 agosto 2018, nella quale non parla mai di “abusi sessuali” e basta, ma sempre allo stesso tempo di “abusi sessuali, di potere e di coscienza”.

L’ha ribadito nella lettera del 1 gennaio di quest’anno ai vescovi degli Stati Uniti, nella quale torna a usare sistematicamente la formula tripartita ma cambiandone l’ordine: “abusi di potere, di coscienza e sessuali”.

mic ha detto...

Altrettanto utile e significativa l'analisi e La petizione – promossa originalmente dall’associazione cattolica svizzera Pro Ecclesia, e promossa da LifeSiteNews

http://www.lanuovabq.it/it/fermiamo-la-rete-omosessuale-nella-chiesa

Anonimo ha detto...

http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2016/12/card-burke-qualora-il-papa-professasse.html

irina ha detto...

Tutti gli abusi sessuali si fondano su una sopraffazione manipolatoria e/o intimidatoria e su sopraffazione fisica generica e su sopraffazione sessuale particolare. Mettere per ultima la sessualità non cambia la procedura, che è sempre la stessa fatta salva la scaltrezza ipocrita e/o la bestialità di chi abusa che può variare, cioè la bestialità può essere coperta da un uso ipocrita, falso di comportamenti altrimenti giudicabili 'educati'. Per assurdo. Comunque anziché stare ad arrampicarsi sugli specchi, è consigliabile riconoscere i propri peccati, in ginocchio davanti a Dio e davanti agli uomini; invece di imbastire le solite questioni di lana caprina, che sono l'ultimo abuso che si perpetra sulle vittime.

Anonimo ha detto...

Rodari mi commuove, Kasper fine teologo? Forse per el obispo de Roma che è notorio capisca meno di niente di teologia e dottrina cattolica, ma ciò che il suddetto JMB odia più della CC e pare un paradosso, è l'Italia e gli italiani, in maniera viscerale, potesse cancellarli e con essi Roma, sede del Vicario di Cristo (uno vero possibilmente)con un solo gesto di spada come disse Nerone......

tralcio ha detto...

Il problema si chiama peccato.
Ha preso il via dal peccato originale e si risolve innanzitutto con il pentimento.
Devo riconoscere di aver peccato e devo ripromettermi di cambiare atteggiamento.
Non c'è una classifica dei peccati mortali (materia grave, piena avvertenza e deliberato consenso): sono mortali (per lo spirito).
In questo percorso di redenzione, necessario per la salvezza dell'anima (viceversa c'è l'inferno che purtroppo si vive già sulla terra, vista la miseria in cui si sta), c'è la possibilità del perdono di Dio per ogni capacità di rinnegamento dell'io.
La misericordia cristiana (scrive oggi A.M. Valli) non è quella ad intermittenza di altre fedi, perché si fonda sulla fedeltà di Dio che è amore. Non è la misericordia di Chi sta sopra con chi sta sotto, ma di un Dio abbassatosi al nostro livello per salvarci nello spirito. E per dimostrare che è questo il vero miracolo, dimostra il suo potere anche su cose che noi crediamo miracolose e tacita ogni mormorazione dei critici rimettendo in piedi all'istante un paralitico calato dall'alto sulla sua barella e congedato mentre regge la sua barella e se la porta in spalla...
C'è un peccato e c'è la possibilità di redimersi, senza cincischiare tra false giustificazioni a perseverare nell'errore. Ma bisogna credere a Dio e avere l'umiltà di pentirsi, non di farsi applaudire dal mondo lasciando intendere che il peccato è abolito ed è solo una questione di organizzazione, sinodi e belle pensate per riformare l'esistente.
No: c'è solo da umiliarsi, pentirsi, lasciarsi perdonare e convertirsi.
Davanti alla misericordia ci si inginocchia implorandola, non la si volantina come fosse la pubblicità di un tre per due, in saldo, dicendo che chi vuole se la piglia, gratis.
Il prezzo è il rinnegamento di sé. Economicamente è zero. Spiritualmente è tutto.
Può capirlo chi fa politica e gestisce assemblee mirando a vincere per alzata di mano?
Come scrive Irina a forza di questioni di lana caprina si diventa caproni...

irina ha detto...

Un'ultima considerazione su questo tormentone della coscienza,soluzione universale.
Abbiamo detto che la coscienza per poter essere tirata in ballo, come testimone degno di fede, deve: a) essere cattolicamente BEN FORMATA. b)deve essere esercitata OGNI GIORNO, cioè tenuta in esercizio. Altrimenti non è affidabile,infatti prima che il suo possessore parli lei gli si è già piegata e lo giustifica all'istante.
Un vizioso qualunque dà la morfina alla coscienza ogni volta che sembra destarsi.
Un consacrato che scivola sul vizio che poi diventa abituale e poi seriale, tiene la sua coscienza in coma farmacologico a vita.
Quindi fanno bene coloro che stanno pregando per questi consacrati, perché solo il Signore può sollevare il velo alla coscienza dei peccatori. Egli infatti, nel mentre, li sostiene, con la forza del Suo Amore, per non farli morir di vergogna, di orrore, disperati nel disonore per quello che la coscienza, finalmente desta, sta mostrando loro. Solo il Signore può attutire tanto dolore, Sua Giustizia. Chi indegnamente è stato liberato dalle sue catene può uscire da questo travaglio unicamente nel pianto che chiede perdono a Dio e agli uomini. Poi la Grazia, l'espiazione e la pace nel cuore.

Anonimo ha detto...

" Tempo fa un Cardinale, a Roma, commentava quanto fosse bene che i media secolarizzati non attaccassero più la Chiesa, come facevano con tanta ferocia durante il pontificato di Benedetto XVI.
La mia risposta fu che l' approvazione dei media secolarizzati è per me, al contrario, un segno che la Chiesa stia fallendo miseramente nella sua testimonianza al mondo, chiara e coraggiosa, per la salvezza del mondo."
Card. Burke

Anonimo ha detto...

"Altra questione è se dobbiamo spingerci così lontano da chiedere le dimissioni. Tuttavia è vero che, per i commentatori classici, un papa che si allontana dal suo ufficio su questioni dogmatiche, cioè che sia colpevole di eresia, cessi di essere Papa, automaticamente". (Card Burke)

Invece di avventurarsi in considerazioni che non portano a nulla se non ad alimentare lo sfacelo ecclesiale ed il comprensibile diffuso desiderio di sedevacantismo con conseguente rischio di anarchia, farebbe meglio a portare a compimento il suo dovere concreto per il quale aveva mostrato grandiose intenzioni di impegnarsi, salvo poi ritrarsene senza fornire motivazione alcuna; azione tramite cui il Papa (infelicemente regnante) avrebbe potuto essere da lui corretto formalmente e pubblicamente.

Anonimo ha detto...

Quel che risalta nello scandalo attuale degli abusi, a differenza di scandali pari o anche maggiori nella Chiesa del passato, è che le parole di condanna di questi abusi, dal Papa in giù, non hanno rimosso la "cosa abusata", mere dichiarazioni e basta. Sembra che nella Chiesa attuale manchi quella capacità di ripristino dell'ortodossia morale per la mancanza di uomini "come l'Assisate, san Domenico, la Senense e tutti i fondatori di compagnie religiose dei secoli XIV e XV, i quali pensarono sempre impossibile per cattolici camminare dritto se non avessero l'approvazione e il sigillo di quei medesimi uomini di Chiesa dei quali riconoscevano l'autorità e flagellavano i vizi. E la ragione per cui la corruzione dei pastori non andò a generare una crisi ma solo uno sperdimento, si è che la prevaricazione pratica non fu eretta a dogma teoretico" (R. Amerio, Iota Unum, p. 24).
Giovanni Tortelli

Anonimo ha detto...

Giovanni Tortelli ti dispiace controllare la pagina? perché alla 24 non corrisponde quello che hai scritto.

Anonimo ha detto...

"CI SONO PERSONE CHE SEMPLICEMENTE NON AMANO QUESTO pontificato. Vogliono che finisca il prima possibile per avere quindi, per così dire, un nuovo conclave. Vogliono anche che vada in loro favore, che abbia un risultato che si adatti alle loro idee".

Parole del cardinale Walter Kasper, qualche giorno fa, parlando dei “cattivi”.

Se queste parole il cardinale Walter Kasper le avesse pronunciate nel gennaio 2013 sarebbero state altrettanto veritiere, solo che in quel caso avrebbe alluso ai “buoni”.

Perché sì, nel gennaio 2013 c’era un bel gruppo di prelati che, da anni, si stava preparando in tal senso.

Ma questo, nonostante fosse una violazione palese del diritto canonico, poteva avvenire in tutta tranquillità perché i progressisti, in qualsiasi campo, sono “buoni” a prescindere, e legittimati a ignorare le regole per affermare la loro ideologia.
Federico Michielan su Fb

mic ha detto...

Amonimo 8:13
Dipende dall'edizione. Ora scrivo dal cell. Appena rientro controllo sulla mia (Lindau)

Amici della Tradizione Cattolica - Forlì ha detto...

Si sentono accerchiati e gridano al lupo?
Tranquillo Kasper: un conclave non basta.
Servirebbe un miracolo....

mic ha detto...

http://thewandererpress.com/catholic/news/frontpage/interview-with-cardinal-burke-be-transformed-and-put-on-the-mind-of-christ/

Dall'intervista:

Ciò che temo è che questa enfasi sulla riforma esteriore ci porti a conformarci sempre più al mondo. Dovrebbe preoccuparci che lo stato attuale della Chiesa sia visto come molto mondano. Basta guardare alla confusione riguardo ai problemi della vita, alle questioni riguardanti il matrimonio e la famiglia, o anche alla questione dell’accordo con il governo cinese. Quest’ultimo, in effetti, è un ripudio di generazioni di martiri e confessori della Fede in Cina.

irina ha detto...

"...Parole del cardinale Walter Kasper, qualche giorno fa, parlando dei “cattivi”..."

Vien da sorridere...facce inossidabili!

Anonimo ha detto...

Alma von Stockhausen: il Cattolicesimo è logico, il protestantesimo è dialettico. Dobbiamo superare il protestantesimo per superare la dialettica che mette sullo stesso piano bene e male.
(Andrea Sandri)

mic ha detto...

Eccola!
Lettera Apostolica in forma di Motu proprio circa la Pontificia Commissione “Ecclesia Dei”, 19.01.2019

http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2019/01/19/0047/00101.html

Silente ha detto...

E' uscito, per i tipi delle Edizioni Radio Spada, un bel libretto tascabile: Sodoma distrutta - Le parole di Santi e Papi contro l'omosessualismo, con una prefazione di Silvana de Mari, che tutti noi conosciamo e stimiamo per il suo coraggio, perseguitata dalle potenti cosche sodomitiche e dalla magistratura per il suo impegno a fare chiarezza sull'ideologia perversa e pervertente dell'omosessualismo. Sono dichiarazioni evangeliche, di Santi, di Papi contro la sodomia (una per tutti di San Pier Damiani: "Questa turpitudine viene giustamente considerato il peggiore fra i crimini").
In un triste e tristo periodo del "chi sono io per giudicare", delle "unioni" tra omosessuali "benedette" da alcuni preti sconsiderati ed eterodossi, del dilagare della sodomia nella Chiesa, del silenzio dei vertici vaticani su questo orrendo vizio, della violenza ideologica e spesso anche fisica degli omosessualisti contro chi difende il Bene e la morale, della conformistica, odiosa propaganda della stampa asservita al mondo liberal, cioè quasi tutta, delle televisioni anche attraverso la subdola azione di fiction con messaggi filo-omosessualisti, di spot televisivi filo-sodomiti di aziende (che vanno attivamente boicottate - avete visto quella di una nota marca di biscotti per la prima colazione che glorifica le "famiglie arcobaleno"?), delle case editrici con libri, saggi, romanzi, questo bel libriccino delle Edizioni Radio Spada è una boccata di verità.
Lo potete ordinare sul sito dell'editore o nelle librerie. Ci servirà anche per zittire quei cattolici-cretinetti che giustificano l'omosessualità e l'assolvono.
I libri sono armi. Utilizziamoli come tali.
Silente

mic ha detto...

http://m.ilgiornale.it/news/2019/01/19/quello-spin-doctor-del-papa-che-spinge-la-chiesa-a-sinistra/1631155/

Anonimo ha detto...

http://m.ilgiornale.it/news/2019/01/20/cosa-ce-dietro-lennesimo-scontro-tra-i-conservatori-e-il-papa/1631597/
...
A sostenere questa posizione, quella per cui la fonte del drammatico quadro emerso in questi mesi, quello inerente la pedofilia nella Chiesa cattolica, sarebbe riconducibile agli "atti omosessuali", quindi alla selezione delle persone da far entrare in seminario e non al "clericalismo", sono coloro che avevano già criticato il vescovo di Roma ai tempi di Amoris Laetitia: il cardinale Raymond Leo Burke, secondo cui la risposta del papa sugli abusi "crea più confusione che mai", il cardinale Mueller, stando al quale questo "clericalismo", con gli abusi, non c'entra niente, il cardinale Brandmueller, ma pure ecclesiastici minoritari. Lo scontro ha radici antiche.

Il non detto è ben rappresentato dal fatto che la filiera progressista statunitense, quella di cui farebbero parte McCarrick e Wuerl, per citarne solo alcuni, sarebbe la principale responsabile di questa "crisi di credibilità". Ma i firmatari dei dubia non sono isolati e all'elencazione vale sempre la pena aggiungere il cardinale Robert Sarah, che potrebbe non essere contento della soppressione dell'Ecclesia Dei, il cardinale Francis Arinze, che è un altro africano conservatore, e il cardinal O'Brien, che sarebbe il più vicino - politicamente - a Donald Trump. La battaglia, come sempre, interessa questioni dottrinali, ma sfiora pure l'ambito politico. Quasi come se "fronte tradizionalista" e "fronte populista" coincidessero.

Fernando ha detto...

Relativismo morale e sincretismo religioso marciano insieme per la dissoluzione ....... Paole sante di Sua Santità Benedetto XVI .......

Anonimo ha detto...

Benedetto XVI non poteva non saperlo che benissimo.

Anonimo ha detto...

Certo che lo sapeva, per questo l'hanno scansato, in merito ai post qui sopra per ED e FSPX, un parere disinteressato, chi ne fa parte stia vigile ed attento, i provvedimenti presi
hanno tutta l'aria di essere dei piccoli passi per la cancellazione ops kommissariamento, del resto JMB già in patria aveva irriso il SP e insultato il Papa e aveva avuto un richiamo ufficiale da parte della S.Sede perché portasse rispetto all'autorità superiore, la messa VO a Baires si celebra in un'unica chiesa difficilissima da raggiungersi, Baires non è Roccacannuccia e tutti i fedeli si lamentano, ma a voce bassa, l'attuale primate è un fedelissimo, sia mai che.....

Anonimo ha detto...

Andava letto così:
Benedetto xvi, essendone una delle menti, non poteva non saperlo che benissimo; l'hanno scansato perché queste menti eccellenti non dispongono della forza bruta necessaria e viceversa.

Anonimo ha detto...

Andava letto così:
Benedetto xvi, essendone una delle menti, non poteva non saperlo che benissimo; l'hanno scansato perché queste menti eccellenti non dispongono della forza bruta necessaria e viceversa.

Anonimo ha detto...

"Se si vuole accettare la buona fede di papa Francesco, bisogna almeno dire che è prigioniero della “sindrome da complotto” che i suoi più stretti collaboratori gli hanno cucito addosso e con cui rispondono ogni volta alle testimonianze che emergono. Quando i suoi amici e “grandi elettori” in conclave vengono accusati, scatta la tesi della difesa secondo cui si tratta sempre di accuse ideologiche che, attraverso i collaboratori più stretti, intendono colpire il Papa. Si tratta ormai di una strategia difensiva assurda, perfino patetica, che danneggia anzitutto papa Francesco e la sua credibilità. E non basterà certo la riduzione allo stato laicale di McCarrick per diradare le pesanti ombre che si stanno addensando su questo pontificato."

irina ha detto...

@ Anonimo
21 gennaio 2019 14:14

Giusto, JMB ha la forza ma, mi sembra che la scaletta del da farsi in Vaticano non l'abbia messa a punto lui. Lui esegue, andando avanti come schiacciasassi, senza vedere ed udire tante vicende che richiederebbero la sua attenzione personale qui ed ora. Proprio in qualità di Pastore.

irina ha detto...

“sindrome da complotto”

non so, questi fantasmi possono essere fabbricazione dei cortigiani; possono essere percezioni sue personali che il 'popolo di Dio' non è compatto dietro di lui; possono essere incubi-specchio di quello che lui complottista si è reso disposto a compiere in nome degli altri complottisti. Tutti manipolando il 'popolo di Dio' e tradendo Dio, Uno e Trino.
Forse la “sindrome da complotto” sarà un mix di questo ed altro ancora.

Anonimo ha detto...

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2019/01/21/promemoria-per-il-summit-abusi-per-francesco-i-peccati-%E2%80%9Csotto-la-cintura%E2%80%9D-sono-%E2%80%9Ci-piu-leggeri%E2%80%9D/


Promemoria per il summit sugli abusi. Per Francesco i peccati “sotto la cintura” sono "i più leggeri"

irina ha detto...

Da giovane fu buttafuori in un locale notturno. Un'anticipazione in piccolo di quello che sarebbe stato da vecchio in Vaticano.