Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 8 gennaio 2019

Messa in VO a Genova alla presenza del card. Bagnasco

Nell'occasione della festività di Santo Stefano, lo scorso 26 dicembre nell'antica Abbazia genovese intitolata al santo protomartire è stata celebrata una Santa Messa Solenne “in terzo”, nella forma straordinaria del rito latino come previsto dal Motu Proprio di Benedetto XVI “Summorum Pontificum”. La funzione è stata officiata dall'Abate Parroco Don Paolo Romeo alla presenza di Monsignori e Presbiteri e di Sua Eminenza il cardinal Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova. I canti sono stati curati dalla Schola Cantorum Santo Stefano.

Ha assistito alla funzione un foltissimo gruppo di fedeli, tanto che tutti i posti a sedere disponibili sono andati esauriti. 

Subito dopo la Liturgia l'arcivescovo ha conferito il Sacramento della Confermazione ad un giovane, seguendo la forma straordinaria dell'“Editio Nona Juxta Primam post typicam 1934”.

7 commenti:

Sacerdos quidam ha detto...

Che è successo? Un colpo di sole per il Cardinale Bagnasco, a dicembre? :-)
Battuta a parte, è una buona notizia. Preghiamo...

Anonimo ha detto...

A mio parere, il nostro, tiene il piede in troppe scarpe: onora il più che eretico don Gallo ai suoi funerali, dà la Comunione a Luxuria, ed ora la messa VO. Io non mi illuderei più di tanto.

Anonimo ha detto...

Basta questo quando intanto proclama l'obiezione di coscienza contro Salvini? mah!
https://www.liberoquotidiano.it/news/opinioni/13416460/antonio-socci-papa-francesco-migranti-matteo-salvini-satana-vaticano-chiesa-autodistruzione.html

Anonimo ha detto...

http://www.lanuovabq.it/it/decreto-sicurezza-non-e-materia-da-obiezione-di-coscienza

L'obiezione di coscienza al decreto sicurezza invocata da alcuni sindaci e, purtroppo, anche da alcuni vescovi non c'entra nulla con la vera obiezione della coscienza umana, che è a carattere universale e oggettivo, riferita a un valore morale assoluto. Sulla politica dei flussi migratori e sulle nuove norme per la sicurezza non ci sono assoluti morali in gioco, ci sono solo posizioni soggettive. E non è un caso che i vari Orlando, Martina e compagnia siano contrari alla vera obiezione della coscienza, vedi unioni civili e aborto.

Rita Bettaglio ha detto...

Ringraziamo Dio, l'arcivescovo e l'abate-parroco per questa S. Messa che è stato un momento d'intensa preghiera e partecipazione, di lode a Dio e benedizioni per i fedeli! Grazie!

Anonimo ha detto...

Non ha onorato don Gallo ma ha celebrato il suo funerale come celebra quelli di tutti i sacerdoti che muoiono nella sua arcidiocesi. Non si può negare a nessuno la comunione se non nella certezza dell'impenitenza: non era nelle condizioni di sapere se Luxuria veniva a fare la comunione dopo essersi confessato o meno.

fabrizio giudici ha detto...

Io non ho intenzione di commentare il fatto che ho riportato, per vari motivi di opportunità.

Invece vorrei rispondere all'anonimo delle 12:46. Noi dobbiamo avere rispetto per i vescovi in virtù della successione apostolica, apprezzarli per quello che fanno di bene, ma criticarli per gli errori, senza accampare scuse. La condotta del card. Bagnasco nell'occasione dei funerali di Don Gallo è stata imprudente, per motivi che ormai da tempo molti hanno descritto piuttosto bene. Luxuria, è uno che un giorno si dichiara buddhista, il giorno dopo cristiano e il giorno successivo chissà che. Dunque il problema era molto più radicale che non quello della confessione.

A ben vedere, tuttavia, il problema dei funerali di Don Gallo è antecedente: il problema è che Don Gallo era ancora prete nonostante tutte le sue malefatte; anzi riceveva in sostanza l'approvazione della diocesi. Questo è grave ed è provato non tanto dai funerali, quanto da dichiarazioni accessorie che possono essere trovate qui:

https://www.lastampa.it/2013/05/23/vaticaninsider/aveva-un-cuore-da-prete-dWsk4QoSO9TdCAdr1R50fO/pagina.html

Spicca questa:

"Aveva un cuore da prete" ripete monsignor Nicolò Anselmi, già direttore della Pastorale giovanile della Cei e oggi vicario episcopale per le pastorali giovanile, universitaria e sportiva dell'arcidiocesi: "Don Gallo, indubbiamente, ha fatto tanto bene ai giovani, soprattutto nella linea dell'accoglienza"

Ha fatto tanto bene ai giovani... uno che portava le donne ad abortire, o che dava la sua "benedizione" alle unioni omosessuali...

E qui mi fermo, perché mons. Anselmi (ora vescovo ausiliare) quando era don lo conoscevo bene e non era tipo da rilasciare quelle dichiarazioni. Poi è andato a Roma...

Non nascondiamoci dietro questi fatti. Se gran parte del popolo cattolico è confuso, per non dire di peggio, di fronte alla predicazione anticristica che ormai lo bombarda è anche perché la confusione è stata seminata da tempo, sempre con l'ossessione di "non dividere" e tenere tutto insieme, che ha prevalso sul dovere di insegnare a distinguere il bene dal male.