Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 23 maggio 2021

Pio XII. Infuocate invocazioni allo Spirito Santo

Dall’Omelia di Sua Santità Pio XII nella Messa per il XXV anniversario della sua consacrazione episcopale (14 maggio 1942).

l primo Cenacolo della Chiesa nascente, il nostro cuore arde per elevarsi nella invocazione dello Spirito, Illuminatore, Maestro e Consolatore e da questo grandioso Cenacolo densissimo di fedeli sale al cielo l’umile grido della fervida preghiera: Veni Creator Spiritus!

O Spirito creatore, che, volando sulle acque dell’universo creato, rinnovasti la faccia della terra; tu che ai Romani presenti a Gerusalemme e ascoltanti la predica di Pietro (Act. 2, 10) facesti giungere il primo annunzio della verità e della salvezza; — ai figli di questa Roma, cuore del mondo, a cui Pietro più tardi con la sua vita di Apostolo e con la sua morte di martire doveva dimostrare la fermezza della sua fede, l’immobilità della sua speranza, la vastità del suo amore, «volgiti; e mira dal cielo e osserva e cura questa vigna e proteggi ciò che hai piantato di tua mano» (Ps. 79, 15 -16).
Scendi, o Spirito creatore. Sì. Tu sei già sceso, tu sei con noi; tu sei vicino alla Sposa di Cristo, tu sei la sua vita, la sua anima, il suo conforto, la sua difesa in ogni momento, e in particolar modo nei tempi dell’angustia e del dolore. Versa dall’alto tanta pienezza dei tuoi doni, che tutti, Pastore e gregge, irradino nel mondo il lume della loro fede, il sostegno della loro speranza, la forza del loro amore.
Per te, Spirito Illuminatore, Spirito di consiglio e di fortezza, le menti cristiane di ogni condizione, umile o alta, comprendano e sentano non solo la straordinaria gravità, ma anche la ponderosa responsabilità dell’ora presente, in cui un vecchio mondo, che tramonta nel dolore, ne sta generando uno nuovo. Rischiara a tutti, quanti portano in fronte il nome di Cristo, il sentiero angusto della virtù, che solo conduce a salvezza, affinché si scuotano dal sonno della indifferenza, della tiepidezza e della irresoluzione, e imprendano ad avanzare fuori dei disordinati avvolgimenti delle cose terrene.
Per te, Spirito Consolatore, ritorni vivificante non solo il lenimento della rassegnazione, ma soprattutto il vigore della fiducia agl’innumerevoli cuori che gemono e sono sull’infrangersi, accasciati sotto il peso degli affanni e delle strettezze, dei sacrifici e delle ingiustizie, delle oppressioni e dell’avvilimento. Sii tu riposo nella fatica, refrigerio negli ardori, calore nel gelo, sollievo nel pianto. Sii padre agli orfani, difensore alle vedove, cibo ai poveri, sostegno ai derelitti, tetto ai profughi, tutela ai perseguitati, protezione ai combattenti, liberazione ai prigionieri, balsamo ai feriti, medicina agli infermi, rifugio ai peccatori, aiuto ai morenti. Consola e riunisci coloro, i quali con cuore puro si amano e che le dure vicende presenti han separati. Fa che là ove la voce dei conforti umani ammutolisce, parli il sorriso e la mano della carità cristiana; e dinanzi agli occhi della loro fede rifulga, arra di letizia che non viene mai meno, l’aurora del giorno, in cui la sovrabbondanza della tua ineffabile ricompensa adempirà la parola dell’Apocalisse: «Iddio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e morte non vi sarà più, né lutto né grida né travaglio, perché le prime cose saranno passate» (Apoc. 21, 4).
Per te, Spirito Maestro di verità, s’ispiri e si diffonda nei cuori e negl’intelletti degli uomini, non per timore del sacrificio, ma per morale risveglio, un intenso desiderio di pace, pace di giustizia, di moderazione e di saggezza, pace che nei suoi termini, nel suo fondo, nel suo compimento, non dimentichi la tua parola ammonitrice: «Non vi è sapienza, non vi è prudenza, non vi è consiglio contro il Signore» (Prov. 21, 30); e di tale pace al tempo stesso infondi in loro quella deliberata volontà, che non ne ricusa gl’indispensabili presupposti, le linee fondamentali, gli svolgimenti che ne conseguono. Fa’ che i Reggitori dei popoli elevino e dirigano il pensiero alla grandezza, alla dignità, ai benefici, ai meriti di così auspicata pace, e misurino i diritti di vita delle loro Nazioni, non con la lunghezza della loro spada né con l’estensione di ambiti vantaggi, ma secondo la santa norma della volontà e della legge divina.
O Spirito creatore, visita le menti dei tuoi fedeli e riempi i cuori della tua grazia; e finché durerà questo tempo di prove, con la onnipotenza dei tuoi doni, concedi a Noi, custode dell’ovile di Cristo, e a quanti ascolteranno la Nostra voce, di poter adempire e promuovere con ferma fede, lieta speranza e infiammata carità, la salutifera missione del Redentore lasciata ai suoi discepoli: Eritis mihi testes! sino al giorno in cui la Chiesa, deposte le gramaglie del suo indicibile dolore, potrà, riconoscente e giubilante, dinanzi al Dio di pace e al Sole di giustizia esclamare : «La destra del Signore ha fatto prodigi : la destra del Signore mi ha esaltata … Non morrò, ma vivrò, e racconterò le opere del Signore» (Ps. 117, 17). Così sia.

7 commenti:

Viator ha detto...

Agli universitari cattolici nel 1953

Nel giorno di Pentecoste la Chiesa commemora la discesa dello Spirito Santo. Pochi giorni dopo l'ascensione di Gesù al cielo, gli Apostoli stretti intorno a Maria nel Cenacolo, furono investiti da un vento impetuoso e ripieni di Spirito Santo. Inondati di luce, trasformati nell'essere e nell'azione, e perciò fatti irriconoscibili a sè stessi e agli altri, essi, usciti coraggiosamente dal Cenacolo, si trovarono subito in mezzo ad una moltitudine di anime, tutte in trepida attesa di qualche cosa di nuovo e di grande. Et coeperunt loqui: cominciarono a parlare, lasciando cadere il seme della divina parola su un buon terreno, perchè irrorato dalla grazia dello Spirito divino.

Perciò la liturgia di oggi è tutta un canto di gioia, il quale par che raggiunga e permei con le sue armonie e risonanze il mondo intero: Quapropter, profusis gaudiis, totus in orbe ter rarum mundus exsultat (Praef. de Spir. Sancto). Nell'Ufficio divino odierno il Salmo 47 canta: « Grande e degno di somma lode nella sua città è il nostro Dio: il suo sacro monte . . . è la gioia di tutta la terra ». E il Salmo 67, caratteristico per la Pentecoste, e che quindi ritorna nell'Offertorio della Messa, dipinge con ardite e smaglianti immagini le glorie del Dio d'Israele e la vittoria sui suoi nemici, che fuggono dinanzi a Lui, come dilegua il fumo disperso dal vento; immagine del trionfale ingresso del Signore il dì della Pentecoste nella sua Chiesa, nella quale col dono dello Spirito Santo abiterà sino alla fine dei tempi.

Ma è giusto che accanto all'inno della letizia risuoni la fervida invocazione, che si ripete nelle maestose cattedrali delle grandi città, come nei piccoli oratori di campagna e nelle cappellette sperdute sui monti. Emitte Spiritum tum: Manda il tuo Spirito. Tu vedi, o Signore, come urgono i tempi, e come divengono sempre più maturi per un profondo rinnovamento; manda dunque il tuo Spirito e rinnovellerai la faccia della terra: Emitte Spiritum tuum . . . et renovabis faciem terrae. E questa terra vivificala, dando ad essa forma ed anima, mentre sulle acque agitate del mondo sta già librato il tuo Spirito, o Signore, come in principio quando creasti il cielo e la terra.

Ed infatti, come agli inizi Cristo mandò il suo Paraclito sui primi Apostoli, così in questa epoca di svolte risolutive per la storia della Chiesa, Egli sta chiamando a raccolta schiere sempre più numerose di nuovi apostoli, per rinnovarli e trasformarli in capaci e ardenti costruttori di un mondo diverso e migliore.

Voi siete di questo numero, diletti figli: ecco perchè non possiamo nascondervi la Nostra gioia nel vedere qui riunita intorno a Noi una delle più qualificate assemblee di discepoli di Gesù. E solo il Signore sa con quanto fervore Noi lo supplicavamo stamane di ricondurre anche voi alle vostre dimore ripieni di Spirito Santo, con la mente inondata di luce, con il cuore infiammato d'amore, con la vita offerta a Cristo. Rinnovati intimamente, voi potrete così essere i rinnovatori attesi dal mondo.

I. Lo Spirito Santo vi farà vedere anzitutto ben chiaramente come nessun campo della umana attività possa essere sottratto all'azione rinnovatrice di Cristo: per Quem omnia, in Quo omnia. Già altre volte abbiamo fatto notare il grave errore commesso dagli uomini, quando hanno voluto fare a meno di Lui o si sono addirittura rivoltati contro di Lui nell'atto di por mano a novelle strutture. Nessun dubbio — dicevamo — che Egli è l'unico Salvatore, l'unico Maestro.
....

Anonimo ha detto...

Alla vigilia di Pentecoste Francesco ha lanciato un accorato appello via Twitter per la difesa delle specie vegetali e animali e la biodiversità...

Anonimo ha detto...

University of Notre Dame

Dunque il Presidente più popolare e più votato della storia, nonché secondo a professarsi seguace della Chiesa cattolica romana, non terrà il discorso presso la prestigiosa università cattolica di Notre Dame, dopo che in 4.300, tra membri del personale e alunni, hanno firmato una petizione chiedendo che non venisse invitato per via delle sue posizioni anti cattoliche.
Fine.

bernardino guerrini ha detto...

Nessuno ricorda che Dio di fronte alla crudeltà del faraone mando le famose piaghe d'Egitto.. ma il cuore del faraone restava duro come la pietra... i faraoni di oggi non vedono le stesse piaghe che sta permettendo il Signore... questi signori faraoni pensano alla madre terra pensano a distruggere i popoli con mille leggi contro Dio.. ma come i figli d'Israele hanno visto con i loro occhi la distruzione dell'Egitto cosi loro vedranno la loro stessa distruzione.. sono talmente cuori induriti contro Dio che non vedono che crollerà loro addosso , le montagne i mari si alzeranno e annienteranno questa terra.. non con questi modi forse, con altri.. ma Dio è Dio, e abbatterà o permetterà di abbattere sia i lupi che i leoni... le nuove pesti che loro stessi hanno inventato li annienteranno e le loro ideologie resteranno letame sul suole in mezzo alle acque.. un nuovo diluvio si sta per abbattere su questa gente perversa.. e la annienterà come ha annientato quel popolo con tutte le armi che aveva.. il Signore è il Dio Padrone dell'universo e del mondo.. e li annienterà tutti.. e li rinascerà una nuova umanità che obbedirà solo a Dio...e non più ai satanassi,...

Anonimo ha detto...

''Vieni o Spirito Creatore, visita le nostre menti, riempi della tua grazia i cuori che hai creato ''

C'è una terza Presenza che ci cerca, oltre a quella di Gesù e del Padre ed è lo Spirito Santo. E' lo Spirito Santo promesso da Gesù quando ascese al Cielo ''Non vi lascerò mai soli, lo Spirito Santo che il Padre mio vi invierà nel mio nome, vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto''.
La Trinità è relazione. Sono tre Persone uguali e distinte, il Padre non è il Figlio e il Figlio non è il Padre e lo Spirito Santo è l'Amore che passa tra il Padre e il Figlio in un continuo mistico amplesso nel quale tutti i credenti sono avvolti.
Con Pentecoste la Chiesa termina la liturgia Pasquale. Andate ed evangelizzate tutto il mondo. I Discepoli furono pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Se Gesù, che è Dio, è mio fratello, non ho più ragione di avere paura, perchè Dio è mio fratello. Ma Gesù non ha amato come creatura umana, ha amato come solo Dio può amare.
Possa Il Padre avere pietà di questa generazione perversa che ha perso la memoria di Dio Trino ed Unico.

Anonimo ha detto...

Una delle cose più belle del calendario liturgico tradizionale è che in esso non esiste alcun "Tempo ordinario" o "Tempo durante l'anno" (a seconda di come lo esprimono le varie lingue nazionali).
Tutto è legato alle principali feste dell'anno liturgico.
Con la Pentecoste, ad esempio, inzia il Tempo di Pentecoste e su di esso si modella il calendario domenicale fino all'Avvento.
Avremo quindi 24 (se non ho contato male) domeniche dopo la Pentecoste, e questo è molto simbolico, poiché ci dice che non siamo passati in un tempo 'ordinario', bensì che la Pentecoste continua a trasmettere le sue grazie.
Per il resto, oltre ovviamente alle Domeniche di Avvento e di Quaresima e di Pasqua, ci sono (e oggi non ci sono più) tre 'Domeniche dopo l'Epifania', seguite dalle Domenica di Septuagesima, Sessuagesima e Quinquagesima, che corrispondono più o meno rispettivamente a settanta, sessanta e cinquanta giorni prima della Pasqua, che nel Calendario tradizionale sono già semi-quaresimali.
Ecco, possa il Signore da oggi fino all'Avvento farvi dono in modo continuo del Suo Santo Spirito. Non permettiamo che il tempo che ci attende sia un tempo normale o durante l'anno, presso il Signore non ci sono tempi normali, sono tutti tempi di grandissima grazia!

Anonimo ha detto...

POPE PIUS XII MADE AN OBJECTIVE MISTAKE IN THE LETTER OF THE HOLY OFFICE 1949 TO THE ARCHBISHOP OF BOSTON RELATIVE TO FR. LEOANRD FEENEYG
Fr.John Zuhlsdorf has written so much about the baptism of desire in a blog post today but does not state that the baptism of desire cannot be administered by oneself or anyone and that we cannot know of any one saved with the BOD in the present times (1949-2021).He does not state that invisible and unknown cases of the BOD could not have been objective exceptions to Feeneyite extra ecclesiam nulla salus(EENS). So when the saints mentioned the BOD it did not contradict their affirmation of the strict interpretation of EENS.So it would mean that Fr. Leonard Feeney was correct and the 1949 Letter of the Holy Office to the Archbishop of Boston was objectively wrong. The CDF made a factual error.
He also did not say that the BOD and being saved in invincible ignorance were theoretical and hypothetical only and so are not examples of known salvation outside the Church. So the Nicene Creed is not changed when it states that we believe in one baptism for the forgiveness of sins.
It also means that when the Apostles Creed refers to the Holy,Catholic and Apostoic Church the Creed is saying today that outside the Church there is no known salvation and the BOD and I.I do not refer to objective cases of salvation, without faith and the baptism of water.
Fr.Z did not say that Lumen Gentium 14( baptism of desire) and Lumen Gentium 16(invincible ignorance) were not objective exceptions to the strict interpretation of EENS, as it was known to the missionaries and saints in the Middle Ages.
So it means that Vatican Council II( with LG 8,LG 14,LG 16,UR 3,NA 2,GS 22 etc) do not contradict outside the Church there is no salvation as it was stated in the Athanasius Creed.
With there being alleged objective cases of the baptism of desire Fr.Z changes the meaning of the First Commandment and suggests that there is true worship outside the Catholic Church.
These are important points which he left out in his politically correct with the Left blog post.