Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 19 febbraio 2016

Venerdì 19 febbraio.La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione. Ecco le consuete preghiere, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che [trovate qui].
Oggi è anche il Primo venerdì del mese.

Su Riscossa Cristiana potrete trovare alcuni avvisi [qui].

Domenica 1° maggio abbiamo tutti un appuntamento importante:
Domenica 1° maggio 2016, presso la Parrocchia di Sant’Antonio Abate a Linarolo (PV), si terrà il secondo incontro nazionale della Lega cattolica per la preghiera di riparazione. In calce pubblichiamo il programma della giornata, con gli orari e la quota di partecipazione. Per facilitare l’organizzazione, vi preghiamo di comunicare al più presto la vostra adesione con una mail a legariparazione@email.it , specificando il numero dei partecipanti.
Inoltre, poiché Linarolo non è raggiungibile per ferrovia, preghiamo tutti coloro che abbiano posti disponibili in macchina, di comunicarcelo, autorizzandoci a pubblicare il loro nome, città di provenienza, numero di posti disponibili e indirizzo mail. In tal modo faciliteremo chi è sprovvisto di automobile, che potrà mettersi in contatto per organizzare il viaggio. Sarà anche l’occasione per conoscersi tra aderenti alla Lega residenti nella stessa zona. Avvisateci con mail a legariparazione@email.it .
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Come lettura di formazione, questa settimana proponiamo un estratto della “Vita di Antonio”, di Sant’Atanasio di Alessandria.
Di seguito, trovate il programma dell'incontro del 1° maggio 2016 a Linarolo
Dalla Vita di Antonio
di Sant’Atanasio di Alessandria

Ancora sul discernimento degli spiriti
35.1. Quando i demoni vengono a voi di notte e vogliono parlarvi di cose future oppure dicono: “Siamo angeli!”, non badate loro perché mentono. Anche se lodano la vostra ascesi e vi dichiarano beati, non ascoltate e non fingete neppure di farlo; 2. fate piuttosto il segno di croce su di voi e sulla vostra casa e pregate, e li vedrete scomparire. 3. Sono vili, infatti, e hanno una grande paura del segno della croce del Signore perché con essa il Salvatore li ha spogliati e li ha esposti all’infamia. Se poi impudentemente continuano a restare, danzano e assumono forme svariate, non abbiate paura, non spaventatevi, non badate loro come se fossero degli spiriti buoni. 4. Se Dio lo concede, è possibile e facile discernere la presenza degli spiriti buoni e quella dei malvagi. La visione dei santi non causa turbamento; non muoverà contesa, non griderà, nessuno udrà la sua voce. Essa giunge con calma e dolcezza e subito appaiono nell’animo gioia, esultanza e coraggio. 5. Con loro è il Signore che è la nostra gioia, la potenza di Dio Padre. I pensieri dell’anima dimorano senza turbamento e senza agitazione e così l’anima, illuminata di luce interiore, contempla quelli che le appaiono. La invade allora il desiderio delle cose divine e dei beni futuri e vorrebbe assolutamente congiungersi ai santi, se solo potesse partire con loro! 6. Se alcuni, per umana fragilità, temono la visione degli spiriti buoni, essi, al loro apparire, dissipano subito il timore mediante l’amore, come fece Gabriele con Zaccaria, l’angelo che apparve alle donne presso il divino sepolcro e l’altro, di cui si racconta nel Vangelo, che apparve ai pastori e disse: Non temete. 7. Il timore dinanzi agli spiriti buoni non è dovuto a viltà dell’anima, ma al fatto che essa avverte la presenza di esseri superiori. Tale, dunque, è la visione dei santi.

I segni della presenza degli spiriti malvagi
36.1. L’irruzione e l’apparizione tumultuosa degli spiriti malvagi sono accompagnate da colpi, strepiti e grida, come avviene quando passano dei ragazzi maleducati o quando giungono i predoni. 2. Subito l’anima è presa da timore e da turbamento, sconvolta nei suoi pensieri, abbattuta; ha in odio chi conduce vita ascetica, prova sconforto, tristezza, rimpianto per i familiari e paura della morte; avverte poi il desiderio di cose malvage, tiepidezza nei confronti della virtù, instabilità nel comportamento. 3. Se, dunque, avete una visione e provate timore e subito però il timore è dissolto e al suo posto subentra gioia indicibile, letizia interiore, fiducia, conforto, ordine nei pensieri e tutte le altre cose che ho detto prima, forza d’animo e amore di Dio, allora abbiate fiducia e pregate. 4. La gioia e la buona disposizione dell’anima dimostrano la santità di colui che appare. Così Abramo, quando vide il Signore, esultò di gioia, e Giovanni, all’udire la voce di Maria, madre di Dio, trasalì di gioia. 5. Ma se di fronte a certe visioni si genera turbamento e nasce strepito all’esterno, immagini mondane, minacce di morte e tutte le altre cose di cui ho già detto prima, sappiate allora che sono giunti gli spiriti malvagi.

Il Signore scacciò il demonio citando le Scritture
37.1 Questo ancora vi serva da segno: quando l’anima continua a provare timore, allora sono presenti i Nemici. I demoni, infatti, non dissolvono la paura, così come fece il grande arcangelo Gabriele con Maria e con Zaccaria e l’angelo che apparve alle donne presso il sepolcro; 2. anzi, quando vedono che gli uomini hanno paura, aumentano le loro apparizioni per spaventarli ancora di più, poi li assalgono e li deridono dicendo: “Prostratevi e adorateci”. 3. Così riuscirono a ingannare i greci e presso di loro vennero falsamente considerati dei. Ma il Signore non ha permesso che noi fossimo ingannati dal diavolo, poiché quando costui operò tali astuzie nei suoi confronti, lo rimproverò e gli disse: Vattene dietro a me, Satana, perché sta scritto: Adorerai il Signore Dio tuo e a lui solo renderai culto. 4. Tanto più, dunque, dobbiamo disprezzare quell’astuto. Il Signore, infatti, ha detto quelle parole per noi, perché i demoni le sentano ripetere anche da noi e siano respinti grazie al Signore che li ha rimproverati con queste stesse parole.

È il Signore a scacciare i demone e a operare prodigi
38.1. Non bisogna vantarsi di riuscire a scacciare i demoni, né inorgoglirsi per avere operato guarigioni e neppure ammirare chi scaccia i demoni e disprezzare chi non li respinge. 2. Occorre, invece, considerare l’ascesi di ciascuno, imitarla ed emularla, oppure correggersi. Non è compito nostro fare miracoli, è opera del Salvatore 3. che diceva ai suoi discepoli: Non rallegratevi perché i demoni si sottomettono a voi, rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nel cielo. Il fatto che i nomi siano scritti in cielo è testimonianza della nostra virtù e della nostra vita; scacciare i demoni, invece, è un dono del Salvatore. 4. Per questo, a quelli che si vantano non della virtù ma dei miracoli e dicono: Signore, non abbiamo scacciato i demoni in tuo nome e non abbiamo compiuto molti miracoli in tuo nome?, il Signore rispose: In verità vi dico: non vi conosco. 5. Il Signore, infatti, non conosce le vie degli empi. Bisogna dunque pregare, come già ho detto, per ricevere il carisma del discernimento degli spiriti, affinché, come sta scritto, non prestiamo fede a ogni spirito.

Antonio narra le sue lotte contro il demonio
39.1. Volevo tacere e non dir nulla di me pensando che fosse sufficiente quanto ho detto, ma perché non pensiate che io dica queste cose a cuor leggero e crediate invece che vi parlo per esperienza e secondo verità, per questo, anche se vi sembrerò stolto – ma il Signore che ascolta sa che la mia coscienza è pura e che non parlo da me stesso ma per amor vostro e per incoraggiarvi – vi dirò ancora le imprese del demonio che ho potuto vedere. 2. Quante volte mi hanno proclamato beato e io li ho maledetti nel nome del Signore! Quante volte mi hanno predetto la piena del fiume e io dicevo loro: “E a voi che ve ne importa?”. 3. A volte vennero a minacciarmi, mi circondarono come soldati in armi, altre volte mi riempirono la casa di cavalli, belve feroci e serpenti, e io recitavo quel salmo che dice: Questi nei carri e quelli nei cavalli, ma noi nel nome del Signore saremo fatti grandi, e quelli furono messi in fuga dal Signore grazie alle preghiere. 4. Talvolta vennero nelle tenebre assumendo un aspetto luminoso e dicevano: “Siamo venuti a illuminarti, Antonio”, ma io chiudevo gli occhi e mi mettevo a pregare e subito si spegneva la luce degli empi. 5. Pochi mesi dopo vennero; sembravano recitare salmi e ripetere parole delle Scritture, ma io come un sordo non ascoltavo. A volte fecero tremare la mia abitazione, ma io continuavo a pregare irremovibile nei miei pensieri. 6. E poi vennero ancora, battevano colpi, sibilavano, danzavano, ma io pregavo e restavo sdraiato recitando salmi per mio conto, e subito i demoni cominciarono a lamentarsi e a piangere come se avessero perduto ogni forza. 7. Io allora rendevo gloria al Signore che ha umiliato la loro audacia e la loro follia e li ha esposti all’infamia.

Come Antonio vinse i demoni
40.1. Una volta mi apparve un demonio che si mostrava altissimo e osò dirmi: “Io sono la potenza di Dio”, e: “Io sono la Provvidenza. Che cosa vuoi che ti doni?”. 2. Io allora soffiai con più forza contro di lui, invocando il nome del Cristo, e cercai di colpirlo. Mi sembrò di averlo colpito; subito quello disparve nel nome di Cristo con tutti i demoni suoi compagni. 3. Una volta giunse mentre stavo digiunando; l’astuto aveva preso l’aspetto di un monaco e, nella visione, portava con sé del pane e mi consigliava dicendo: “Mangia! Desisti dalle tue molteplici fatiche. Sei un uomo anche tu, perderai le forze!”. 4. Ma io compresi il suo tranello e mi alzai per pregare. Il demonio non poté resistere, si dileguò uscendo attraverso la porta come fumo. Quante volte nel deserto mi mostrò in visione dell’oro, anche solo perché lo toccassi e lo vedessi! 5. Ma io dicevo un salmo contro di lui e quello si dissolveva. Quante volte mi copriva di colpi e io dicevo: Niente mi potrà separare dall’amore di Cristo, e allora i demoni si percuotevano ancor di più a vicenda. 6. Non ero io, però, a farlo desistere e a vincerlo, ma il Signore che dice: Vedevo Satana cadere dal cielo come folgore. Figli miei, memore delle parole dell’Apostolo, ho riferito a me queste cose perché impariate a non scoraggiarvi nell’ascesi e a non temere le apparizioni del diavolo e dei suoi demoni.

I lamenti del demonio
41.1. E poiché raccontando son diventato come stolto, ascoltate anche quest’altro fatto e non avrete più paura. Credetemi; non mento! Una volta un tale venne a bussare alla porta della mia abitazione, uscii e vidi un tale straordinariamente alto. 2. Gli chiesi: ”Chi sei?”. “Sono Satana”, rispose. Allora gli domandai: “Perché sei qui?”; ed egli disse: “Perché i monaci e tutti gli altri cristiani mi accusano senza motivo? Perché mi maledicono ogni momento?”. 3. E quando gli chiesi: “Ma tu perché li molesti?”, rispose: “Non sono io, sono loro che si turbano da soli. Io ormai sono debole. Non hanno letto: Le spade del nemico hanno perduto la loro forza per sempre. Hai distrutto le loro città? 4. Non mi resta nessun posto, nessuna freccia, nessuna città. Ovunque sono apparsi i cristiani e ormai anche il deserto è pieno di monaci. Badino a se stessi e non mi maledicano senza motivo”. 5. Io allora ammirai la grazia del Signore e gli dissi: “Benché tu sia sempre menzognero e non dica mai la verità, questa volta, anche senza volerlo, hai detto il vero perché Cristo è venuto e ti ha reso impotente, ti ha abbattuto e spogliato”. 6. Quello, all’udire il nome del Salvatore, scomparve, non potendo resistere al bruciore che gli causava.

Chi si affida al Signore non teme il demonio
42.1. Se il diavolo stesso confessa di non poter fare nulla, dobbiamo assolutamente disprezzare sia lui che i suoi demoni. Il nemico con i suoi cani ricorre a tali astuzie, ma noi, conoscendo la sua debolezza, possiamo disprezzarlo. 2. Perciò non scoraggiamoci, non meditiamo nell’anima pensieri di viltà, non creiamoci tante paure dicendo: “Forse il demonio verrà e mi abbatterà, forse mi solleverà e mi getterà a terra oppure mi assalirà all’improvviso per spaventarmi”. 3. Non pensiamo affatto a queste cose, non rattristiamoci come se dovessimo perire, facciamoci coraggio piuttosto e siamo sempre pieni di gioia pensando che siamo salvati; nella nostra anima pensiamo che il Signore è con noi, lui che ha messo in fuga i demoni e li ha annientati. 4. Meditiamo e riflettiamo sempre che, se il Signore è con noi, i nemici non potranno farci nulla. 5. Quando arrivano, infatti, adeguano il loro comportamento a quello che trovano in noi e creano immagini conformi ai pensieri che trovano in noi. 6. Se dunque ci trovano pieni di paura e di turbamento, ci assalgono subito come briganti che scoprono un posto incustodito e ingigantiscono i pensieri che già trovano in noi. Se ci vedono pieni di timore e di paura, aumentano ancora di più la nostra paura con immagini e minacce e così la povera anima è tormentata da queste cose. 7. Se invece ci trovano lieti nel Signore, intenti a pensare ai beni futuri, a meditare nel nostro cuore le cose del Signore e considerare che tutto è nelle mani del Signore e che il demonio non può far nulla contro i cristiani e non ha assolutamente alcun potere contro nessuno, vedendo che la nostra anima è resa salda da tali pensieri, si ritirano pieni di confusione. 8. Così il Nemico, vedendo Giobbe ben difeso, si ritirò da lui; si impadronì invece di Giuda che aveva trovato privo di tale difesa. Se dunque vogliamo disprezzare il Nemico, pensiamo sempre alle cose del Signore e l’anima gioisca sempre nella speranza; allora vedremo i giochi dei demoni dissolversi come fumo e li vedremo fuggire più che inseguirci; come ho già detto, sono terribilmente paurosi perché si attendono sempre il fuoco preparato per loro.
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Programma dell’incontro del 2 maggio 2016 a Linarolo (PV)

Cari amici,
il secondo Incontro Nazionale della “Lega cattolica per la preghiera di riparazione” avrà per tema la Regalità Sociale di Nostro Signore. Una realtà oltraggiata ogni giorno di più fuori e dentro la Chiesa che chiama il nostro impegno di riparazione. Ma, come sempre, si può riparare solo ciò che si ama e si può amare solo ciò che si conosce e per questo riteniamo di doverne parlare almeno nelle linee essenziali. Lo faremo nelle tre conversazioni del mattino: nella prima se ne mostrano i fondamenti teologici e spirituali; nella seconda si analizzano le tappe attraverso cui è stata aggredita nella società contemporanea; nella terza si mostra come nella Chiesa ci si sia arresi agli attacchi del mondo accettando, anche nella liturgia, di parlare il suo linguaggio e sacrificando quindi il canto gregoriano. Il pomeriggio sarà dedicato all’intrattenimento letterario: attraverso gli scritti di Guareschi, Chesterton e Tolkien, si mostra come il tema della riparazione può diventare alta letteratura accessibile a tutti.
secondo incontro nazionale della

LEGA CATTOLICA PER LA PREGHIERA DI RIPARAZIONE
Domenica 1° Maggio 2016
Parrocchia di Sant’Antonio Abate
via Roma 4, Linarolo (Pavia)
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Dalle 9,15 alle 10,00: Arrivo dei partecipanti e registrazione
Dalle 10,00 alle 12,30 interventi di:
Don Marino Neri: La Regalità sociale di Cristo: attualità dell’enciclica “Quas primas”.
Elisabetta Frezza: Dal divorzio al gender: le tappe della dissoluzione in una società che rifiuta Dio.
Mattia Rossi: presentazione del libro “Le cetre e i salici. Riflessioni sull’eclissi del canto gregoriano nella Chiesa postconciliare”.
Moderatore: Mauro Faverzani
– 13,00: Pranzo (primo piatto, secondo, dolce e acqua. Il vino potrà essere acquistato sul luogo o portato da casa).
pomeriggio
– 15,00: “Sono tornato a casa. La meravigliosa avventura di Guareschi, Chesterton e Tolkien”. Intrattenimento letterario musicale a cura di Fabio Trevisan, Paolo Gulisano, Alessandro Gnocchi, Emanuel Tribbia

– 17,00: Santa Messa in Rito Romano antico

– Durante tutta la giornata saranno aperti stand librari
– È previsto il servizio di assistenza per bambini e ragazzi
– Si chiede a ogni partecipante un contributo di 15 euro (da versare all’atto della registrazione) per il pranzo e spese di organizzazione

Per facilitare l’organizzazione, vi preghiamo di comunicare al più presto la vostra adesione, specificando il numero dei partecipanti, con una mail a legariparazione@email.it

1 commento:

Anonimo ha detto...

«Fede! abbiate fede!, Dio è medico e medicina».
"Abbiamo in cielo un Cuore di Madre. La Madonna, madre nostra, che ai piedi della Croce soffrì quanto è possibile ad una creatura umana, comprende i nostri dolori e ci consola."
San Leopoldo Mandic

al Vangelo secondo Luca 12,54-59
In quel tempo, Gesù diceva alle folle: "Quando vedete una nuvola salire a ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. Ipocriti! Sapete giudicare l'aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada procura di accordarti con lui, perché non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all'esecutore e questi ti getti in prigione. Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo".

Per le lacrime della Tua Santa Madre donaci la vista interiore