Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 7 aprile 2016

Grande affluenza e autorevoli esternazioni nel corso della presentazione del libro di don Nicola Bux

Rossoporpora di oggi pubblica il resoconto di Giuseppe Rusconi della presentazione del libro di don Nicola Bux, “Con i sacramenti non si scherza”, da noi annunciato qui (con il testo della Prefazione curata da Vittorio Messori). Il titolo riporta una delle numerose autorevoli puntualizzazioni: quella del card. Sarah sugli abusi liturgici.
Riprendiamo di seguito l'interessante informativa, i cui contenuti confermano le nostre posizioni su ognuno nei temi presi in considerazione. Interessante anche la sottolineatura delle molte presenze illustri - e relative affermazioni - nonché la segnalazione del considerevole numero di sacerdoti in talare.

Presentato a Roma nel tardo pomeriggio (6 aprile), presente l’autore, il saggio-manuale di don Nicola Bux “Con i sacramenti non si scherza”. Gli interventi sobri e pungenti dei cardinali Sarah e Burke e dell’economista cattolico Ettore Gotti Tedeschi. Presentazione affollata, con un ‘parterre’ di rilievo anche rossoporpora
ABUSI NELLA LITURGIA: PASSATO IL LIMITE DEL SOPPORTABILE

Tra i momenti significativi della presentazione romana - nel tardo pomeriggio di mercoledì 6 aprile - del saggio-manuale di don Nicola Bux “Con i sacramenti non si scherza” - ce n’è stato uno che forse più di tutti può rendere il sentimento diffuso nell’affollata sala dell’Hotel Columbus. È stato quando, rispondendo a una domanda del giornalista Paolo Rodari (di origine ciellina) di ‘Repubblica’ che postulava un nuovo sguardo - “in positivo” - sui “cosiddetti abusi liturgici”, il cardinale Robert Sarah ha risposto che “un abuso non è mai positivo” (applauso a scena aperta) e che “ciò che il Concilio ha voluto, cioè rimettere Dio al centro” è stato negato dagli abusi con cui “si è scartato Dio nella liturgia”. Come, per fare un esempio, in una chiesa di Milano, dove il cardinale ha visto “il tabernacolo confinato in un piccolo spazio tra due enormi pilastri, fuori dell’assemblea liturgica”.

L’appuntamento era di quelli “imperdibili”, sia per l’argomento – affrontato da un autore ben noto… basti pensare al precedente “Come andare a messa e non perdere la fede” – che per la presenza quali relatori dei cardinali Robert Sarah e Raymond L. Burke e dell’ex-presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi. A introdurre la presentazione Jacopo Coghe (che è anche presidente della Manif pour tous Italia-Generazione Famiglia) e a porre una domanda conclusiva il già citato Paolo Rodari e Guillaume Ferluc (Paix Liturgique). Il libro è edito da Cantagalli, in collaborazione con la Fondazione baroni Paventi di san Bonaventura. Sono poco più di 200 pagine, ad uso e consumo “di ogni cattolico, praticante abituale o saltuario che sia. O anche, come capita sempre più spesso, semplicemente per una donna o un uomo in ricerca”, come scrive nella prefazione Vittorio Messori. Nel libro don Nicola Bux presenta metodicamente i sette sacramenti (e i sacramentali, cioè benedizioni, esorcismi, professioni, esequie) spiegandone l’origine, la sostanza, l’amministrazione e affrontandone i punti più delicati e spinosi.

Nel parterre anche i cardinali Saraiva Martins, Brandműller, Farina e De Paolis, il nunzio apostolico negli Stati Uniti Carlo Maria Viganò, lo studioso del Concilio e pure nunzio apostolico (a riposo) Agostino Marchetto. Messaggi di adesione sono giunti tra gli altri dai cardinali Cottier (teologo emerito della Casa pontificia, deceduto qualche giorno fa), Műller, Erdö e Piacenza, oltre che dai vescovi Dal Covolo e Laffitte e dal maestro delle Cerimonie pontificie Guido Marini. In sala consistente la presenza giovanile di sacerdoti e seminaristi in talare.
Qualche altra citazione dell’incontro, oltre a quella iniziale.

CARD SARAH: I SACRAMENTI SONO COME FARMACI SALVAVITA. NON SI PUÒ SCHERZARE CON ESSI

Deformazioni postconciliari: In questi decenni del postConcilio assistiamo a deformazioni della liturgia al limite del sopportabile, in un crescendo che non trova fine. Eppure nei sacramenti è in gioco la lex credendi.

Sacramenti e farmaci: Come è possibile anche solo immaginarsi di prendersi gioco della presenza di Dio? Scherzare con i sacramenti? Si può scherzare con i farmaci che ti salvano e ti rimettono in salute?
Declassamenti ingiustificati: Nel libro si mette al centro il sacramento dei sacramenti, il Santissimo, oggi inspiegabilmente declassato con la scusa che il Tabernacolo non può stare sull’altare, così come si dice per la Croce. Invece essi forniscono l’orientamento ad Dominum, così necessario in un tempo in cui molti vorrebbero vivere come se Dio non esistesse.

Non pochi sacerdoti: I sacramenti subiscono deformazioni per decisione di non pochi sacerdoti che confondono i fedeli. Nei sacramenti ci sono i Misteri di Cristo. Certi preti hanno modi da conduttori tv nella celebrazione dei sacramenti.

Per capire i sacramenti: Per capire i sacramenti non bisogna aprire gli occhi, ma chiuderli. I sacramenti non si capiscono con gli occhi della carne, ma con quelli interiori, dello spirito.

Al Papa ho detto: Ho incontrato sabato scorso il Papa e gli ho detto che lui ha il potere di far cessare gli abusi, che hanno trasformato l’Eucarestia in spettacolo. E questo è il punto più grave.

Il dono più grande (rispondendo a una domanda di Guillaume Ferluc): Il dono più grande che ho ricevuto da Giovanni Paolo II è lo stupore davanti al Santissimo, uno stupore che non fa paura, ma suscita un amore più grande per il Signore.

CARD. BURKE: MONDANIZZAZIONE DELLA CHIESA E DECADENZA MORALE

Da seminarista: Ho vissuto negli Stati Uniti come seminarista la riforma della liturgia dopo il Concilio. Si è diffusa una mentalità mondana, secolare, che ha disprezzato la ricca tradizione della Chiesa in un modo sciocco.

Le conseguenze: Negli Stati Uniti abbiamo scoperto che la gente non va più in chiesa e più del 50% dei cattolici non crede che l’Eucaristia è il Corpo di Cristo. La mondanizzazione ha provocato una perdita della fede. Dall’approccio ‘nuovo’ alla liturgia si è originata anche una decadenza morale orribile.

Creatività: La tendenza postconciliare a rifiutare il diritto di Dio nella liturgia, l’ha resa anarchica in nome della creatività.

Testimonianza: La liturgia è testimonianza della Chiesa una e universale.

Carità e giustizia: Non solo la giustizia non è estranea alla carità, ma è da lei inseparabile. La giustizia è la prima via della carità.

ETTORE GOTTI TEDESCHI: LA CHIESA CONTRASTI LA DERIVA MORALE. NECESSARIO UN NUOVO EDITTO DI COSTANTINO

Benvenuto: A voi coraggiosi cattolici, che avete avuto l’ardire di venire qui.

Dottrina cattolica non insegnata: Il XXI secolo sarà il secolo che vedrà le conseguenze globali del degrado verificatosi grazie al non –insegnamento della dottrina cattolica (applauso)

Editto di Costantino: Nel XXI secolo la Chiesa dovrebbe riflettere sull’avvio di una strategia fondamentale, riproponendo un nuovo Editto di Costantino a un mondo globale che si sta omologando nelle culture peggiori.

Insopportabile: Da molto tempo si sta scherzando con i sacramenti in un modo che sta diventando insopportabile.

All’origine la miseria morale: Non c’è nessuna miseria che non discenda dalla miseria morale, conseguenza della perdita del senso della vita delle persone, come aveva ben capito Benedetto XVI il Grande (applauso)

Convertire i cuori: La Chiesa ha tre vie per cambiare i cuori degli uomini: il magistero, la preghiera e i sacramenti (l’Eucarestia innanzitutto).

Il Tabernacolo di Fatima: L’ultimo dell’anno sono andato a Fatima con mia moglie. Nel santuario hanno spostato il Tabernacolo. C’è un Cristo orribile, arrabbiato e non c’è il Tabernacolo.

L’idolatria peggiore: Oggi noi riteniamo che l’attaccamento al denaro sia l’idolatria peggiore. No, l’idolatria peggiore è a monte, è la cultura. È la cultura che corrompe l’uomo che usa male il denaro. Mammona è la cultura, che ha anche deformato la liturgia, influenzata com’è dal nichilismo contemporaneo. La liturgia è uno strumento di salvezza: se la cultura la trasforma, fa solo il male dell’uomo.

DON NICOLA BUX: IL POPOLO FEDELE SI ALLONTANA DALLA CHIESA, INESORABILMENTE

Don Giussani: Diceva don Giussani che bisogna al Signore che si compia la sua vittoria nel mondo. Bisogna vincere il male e la morte per mezzo di Gesù Cristo.

Cultura dominante: Attenzione a non accarezzare la cultura laica, affiancandone gli idoli del momento. La Chiesa è tentata di rincorrere il sociale, per non ‘restare indietro’. Ma lo strumento del sacramento è la salvezza che vince il male dell’uomo.

Crisi di fede: Oggi la Chiesa attraversa una crisi di fede. I preti parlano nella Messa per più della metà del tempo, uccidendo il rito. Non è solo la morte della liturgia, ma quella della fede.

Piani pastorali ridicoli: Chi siamo noi per escogitare piani pastorali per i sacerdoti? Da quarant’anni si fanno (senza mai trarne un bilancio) e dopo quarant’anni il popolo italiano è diventato più ateo, più agnostico, il popolo fedele si allontana dalla Chiesa, inesorabilmente e la corruzione dilaga più di prima.

39 commenti:

Andrea Carradori ha detto...

Purtroppo non ho potuto assistere alla presentazione del libro di Mons. Bux ma coloro che ho sentito telefonicamente mi hanno detto che era praticamente impossibile accedere alla grande sala affollata da tempo.
Fra i presenti, così mi hanno detto, anche un Superiore della Fraternità San Pio X ( FSSPX).
La grande affluenza di ieri è stata la sottolineatura della voglia di riscatto degli spiritio autenticamente cattolici accorsi a difesa del grande patrimonio liturgico.
Ora dalla sala romana questa santa battaglia si deve spostare nelle parrocchie .
Non più tempo di tentennamenti o di tatticismi diplomatici : la Liturgia, e tutto quello che le sta accanto, va difesa a voce alta e gridando dai tetti.

mic ha detto...

Fra i presenti, così mi hanno detto, anche un Superiore della Fraternità San Pio X ( FSSPX).

Di solito è presente ( e non da solo) anche ai vari convegni, incontri, ecc. A quanto ricordo, ad esempio, quelli dell'Angelicum ed altri ancora.
Ma non dovrebbe stupire, visto che l'osmosi, da noi sempre auspicata anche del basso, da tempo sembra in aumento...

mic ha detto...

Ora dalla sala romana questa santa battaglia si deve spostare nelle parrocchie .
Non più tempo di tentennamenti o di tatticismi diplomatici : la Liturgia, e tutto quello che le sta accanto, va difesa a voce alta e gridando dai tetti.


Questo resterà un nostro pio desiderio, se non vedremo pronunciarsi autorevolmente al riguardo e al nostro fianco, uno (e perché no tutti?) gli alti prelati presenti in quella sala e non solo lì.

Anonimo ha detto...

Cioè,la presentazione di un libro sugli abusi liturgici l'ha aperta un neocatecumenale di Manif Pour Tous? o.O

Bellarmino ha detto...

Buonasera,volevo segnalare questo commento sulla conferenza oggetto del post. È un contributo serio e un punto di vista oggettivo e cattolico per non cadere nella trappola "conservatorista"
http://www.radiospada.org/2016/04/conferenza-bux-burke-sarah-lennesimo-naufragio-dei-conservatori/

Cajetanus ha detto...

Osmosi? no grazie. A meno che non sia a senso unico cioè che i pastori attuali si lascino influenzare dalla Fsspx e al contrario la Fsspx resti refrattaria a qualsiasi influenza di questi signori.

mic ha detto...

È un contributo serio e un punto di vista oggettivo e cattolico per non cadere nella trappola "conservatorista"

Che sia un contributo cattolico non lo metto in dubbio. E' anche condivisibile quando parla del linguaggio, dei toni "cloroformizzati, quasi bisbigliati" del "clerichese stretto", senz'alcun accenno alla crisi e pagando svariati 'tributi' all'establishment imperante buttati qua e là come massi erratici, che sempre 'tributi' restano: un pedaggio inesorabile per non essere più né ghettizzati né periferici (ma di quelle periferie che non rientrano nei 'gusti' più diffusi e influenti). Il che effettivamente si traduce in una inesorabile insignificanza. E questo è tanto più deludente, quanto l'affluenza del tutto imprevista implicasse maggiori aspettative da parte di un pubblico, che non credo tutto "conservatore" o "conservatorista".
Al di là delle deprecabili etichettature, questo stesso blog è pieno del richiamo alla mancanza di consapevolezza e di discussione, nell'ambito ecclesiale, sui famosi 'punti controversi' del concilio che sono le radici (apparentemente o esplicitamente ancora non riconosciute, quasi considerate 'tabù') su cui si è innestata la crisi epocale che stiamo subendo...
Personalmente, tuttavia, non sono d'accordo sugli irrigidimenti che traspaiono da alcune espressioni. E non mi ritengo per questo né conservatrice (normalmente si intende del concilio, che invece vorrei rivisitato e corretto là dove è necessario farlo) né tanto meno genericamente 'conservatorista' solo perché non aderisco alle tesi più estreme che portano al sedevacantismo.

mic ha detto...

Osmosi? no grazie. A meno che non sia a senso unico cioè che i pastori attuali si lascino influenzare dalla Fsspx e al contrario la Fsspx resti refrattaria a qualsiasi influenza di questi signori.

Cajetanus,
tra "questi signori" non ci sono solo cattivi maestri e falsi profeti, che di certo pullulano, ma non è scontato ci se ne debba lasciar influenzare. Ci sono sacerdoti (e studiosi e fedeli) secondo il cuore del Signore anche fuori della Fraternità...

hr ha detto...


l'intenzione di preghiera di aprile

https://www.youtube.com/watch?v=BF6wv6G81A0&feature=youtu.be

Luisa ha detto...

Mi sembra di capire che si tratta comunque e esclusivamente della liturgia riformata e dei suoi abusi, si è parlato della Messa tradizionale?

Leggo:

" In questi decenni del postConcilio assistiamo a deformazioni della liturgia al limite del sopportabile, in un crescendo che non trova fine. Eppure nei sacramenti è in gioco la lex credendi."

Mi domando: come si è sentito ascoltando quelle parole Jacopo Coghe se, come scritto più sopra, è un neocatecumenale che ogni sabato sera celebra una pseudo-liturgia inventata da un pittore spagnolo per le sue comunità?

Leggo anche:

"Al Papa ho detto: Ho incontrato sabato scorso il Papa e gli ho detto che lui ha il potere di far cessare gli abusi, che hanno trasformato l’Eucarestia in spettacolo. E questo è il punto più grave."

E che cosa ha risposto Bergoglio?

hr ha detto...

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351267

"Amoris lætitia" è fatta così. Parola di due cardinali di S. Magister

Luisa ha detto...




" l'intenzione di preghiera di aprile"

https://www.youtube.com/watch?v=BF6wv6G81A0&feature=youtu.be


Più che intenzioni di preghiera sembrano rivendicazioni di un leader politico color anguria, verde fuori rosso dentro,

Luisa ha detto...

Scusate se insisto, ho verificato e effettivamente Jacopo Coghe è neocatecumenale, mi sia permesso allora di essere come minimo sbalordita che a presentare il libro di don Bux sugli abusi liturgici sia stato un neocatecumenale!
Ci viene ricordato il principio "lex orandi, lex credendi", non ho bisogno, credo, di ricordare che la "lex orandi", l`"ars celebrandi", neocatecumenali, codificate da Arguello, sono in rottura con la lex orandi cattolica; la liturgia cattolica, quella riformata intendo, è stata rigettata dal fondatore del cnc che ne ha creato una ad hoc per il suo cnc, dovrebbe dunque essere particolarmente stupefacente che ad introdurre un libro sugli abusi liturgici sia un membro del cnc, ma in fondo ci sono ancora delle cose che possono stupirmi in questa chiesa?

mic ha detto...

Cara Luisa, anch'io non conoscevo l'appartenenza al Cnc di quel signore. Francamente che costui possa esser coinvolto in un contesto in cui si parla di abusi liturgici sembra un paradosso.
Sappiamo che il deferimento della sincretistica liturgia alla Feria IV da parte di Benedetto XVI sembra 'caduto' con la sua abdicazione. E tuttavia continua ad esser celebrata, nella chiesa, una liturgia non approvata. Una delle tante anomalie che siamo costretti a registrare.
Il Signore provvederà, altro non c'è rimasto. Almeno a quanto è dato vedere finora...

mic ha detto...

Cari amici,
Grazie delle segnalazioni. Per oggi l'intenzione di preghiera di aprile me la risparmio. Ne riparleremo.

Anonimo ha detto...

Secondp il card. Sarah il Concilio (nota : IL Concilio ... Ovvio ce n'è uno solo...) ha voluto rimettere Dio al centro....
Da cosa lo deduce...?

Il solito omaggio aL Concilio
La solita ormai insopportabile visione volutamente separante il Concilio dagli abusi successivi che però NESSUNO spiega donde vengano... perchè non vuole? Perchè non può? Perchè non deve? Boh??

La solita domanda che sorge: ms PRIMA deL Concilio Dio non era al centro??? Cos'è un' accusa edulcorata alla Chiesa preconciliare, un allinearsi implicito al refrain modernista e novatore che vuole dimenticare la Chiesa Costantiniana??
Delusione? No: conferma.
MP

Anacleto ha detto...

Il problema dell'Occidente è, che dal basso medioevo in poi, quando la lingua latina era andata in disuso, il popolo non è più stato formato dalla liturgia, alla quale assisteva certamente con devozione, capendo la sostanza, ma non i dettagli. Questo ha permesso al clero di spadroneggiare, proibendo ai fedeli qualsiasi accesso ai testi, sia della liturgia, sia delle Sacre Scritture fino all'inizio del XX secolo.
Il venerando Canone Romano è un meraviglioso concentrato di teologia ed anche oggi, che è disponibile nelle lingue moderne, sono pochissimi coloro, che lo conoscono a fondo. Questo ha permesso, che si modicasse la liturgia senza che il popolo di Dio reagisse. Se ben ricordate per molti la messa antica era la "messa in latino", non importa se S. Pio V o Paolo funesto (pardon VI).
In Oriente, non importa dove, il popolo viveva la liturgia e se qualcuno avesse osato modificarla come fece la riforma bugniniana sarebbe scoppiata una rivoluzione e qualche volta è capitato, che piccole modifiche hanno causato qua e là gravi crisi, come p.es. quella dei "Vecchi credenti" in Russia nel XVII secolo.
Con tutto il rispetto, anche molti cd. Tradizionalisti hanno un concetto della sacra liturgia, che non corrisponde a quella di S. Gregorio Magno o di San Damaso.

mic ha detto...

Secondp il card. Sarah il Concilio (nota : IL Concilio ... Ovvio ce n'è uno solo...) ha voluto rimettere Dio al centro....
Da cosa lo deduce...?

Il solito omaggio aL Concilio


Di questo non sarei così sicura. Teniamo presente che il card. Sarah sta rispondendo ad una domanda sugli abusi liturgici. Ora, per quanto critici possiamo essere e ben consapevoli della diminutio operata dalla riforma liturgica di Paolo VI, sappiamo anche di quanto nella Sacrosanctum concilium ci siano alcune obliterazioni e qualche "ma anche" di troppo; ma è innegabile che il NO fu redatto ben oltre le linee guida della SC, dalla quale si discosta in ben cinque punti fondamentali. Nel mio libro "La questione liturgica..." cito il card. Ranjith:

"Alcune pratiche che la Sacrosanctum Concilium non aveva mai contemplato furono permesse nella liturgia, come la Messa versus Populum, la Santa Comunione nella mano, l’eliminazione totale del latino e del canto gregoriano in favore della lingua volgare nonché di canti e inni che non lasciano molto spazio per Dio, e l’estensione, al di là di ogni ragionevole limite, della facoltà di concelebrare la Santa Messa."

Luisa ha detto...

Per sapere da dove sono "partiti" gli abusi, basterebbe avere il coraggio, la pazienza e i nervi abbastanza saldi, per leggere il mattone di Bugnini sulla Riforma liturgica, lì si vede come, passo dopo passo, i membri del Consilium, con l`ausilio dei loro consultori protestanti(!), si sono allontanati dalla Sacrosanctum Concilium tradendone e lo spirito e la lettera grazie a quella che Bugnini chiamava "un`interpretazione allargata", quelli che erano spiragli son diventati brecce e poi porte spalancate su invenzioni inesistenti nella Costituzione conciliare sulla Liturgia.
Il tutto con l`approvazione di Paolo VI, almeno così pretende Bugnini nel suo libro.

Luisa ha detto...

Devo essere una cattolica tradizionale sui generis perchè avrei potuto adottare la riforma liturgica se fosse stata applicate cosiccome era voluta e prevista dalla Sacrosanctum Concilium.

Francesco del Carro ha detto...

Menomale che una voce così autorevole consiglia alla FSSPX cosa fare...

Francesco del Carro ha detto...

Jacopo Coghe non è un neocatecumenale, ma un frequentatore assiduo della Ss. Trinità dei Plelegrini.
Parlare dopo essersi informati. Grazie

Anonimo ha detto...

Da diversi articoli risulta neocatecumenale.

Francesco del Carro ha detto...

A questo link il battesimo di Agata Coghe (figlia di Jacopo Coghe) alla Trinità dei Pellegrini:
http://roma.fssp.it/portfolio-item/06-09-15/
Battesimo impartito dal card. Burke

Parlare dopo essersi informati. Grazie

Anonimo ha detto...

Il mio commento di ieri sera non è pubblicato... poco male forse avrò sbagliato qualche cosa nell'invio (sono sul cell....). Lo integro postando questo estratto da sisinono n.6 del 2000. Premetto che lo schema sulla SC è stato l'unico a non essere stato cestinato dai novatores corsari, ancorché fu soggetto a modifiche.

.... Va poi ricordato, contro l’opinione corrente, che difensori dell’ortodossia, quali l’ arcivescovo Enrico Dante, allora segretario della Sacra Congregazione per i Riti, ed il cardinale Ottaviani attaccarono duramente in Concilio lo schema rielaborato della Sacrosanctum Concilium proprio per i suoi elementi innovatori. In particolare il cardinale Ottaviani mise in rilievo la natura eterodossa dei cambiamenti che esso già lasciava intravedere a riguardo della S. Messa10. E difatti, secondo il già citato mons. Zauner, la Sacrosanctum Concilium aveva anzitutto introdotto un principio di estrema importanza per l’aggiornamento voluto dai progressisti: il principio secondo il quale “il culto divino deve essere un’azione della comunità; cioè, che il sacerdote dovrebbe fare tutto con la partecipazione attiva del popolo e mai niente da solo”11. Siffatta concezione del “culto divino”, nel quale è compresa ovviamente la Liturgia della S. Messa (vedi l’art. 48 della SC), è in aperta contraddizione con la dottrina cattolica. Non per nulla era stata condannata a chiare lettere da Pio XII nella sua enciclica Mediator Dei del 20 novembre 1947: «Vi sono infatti, ai nostri giorni, alcuni che, avvicinandosi ad errori già condannati (Conc. Trid., Sess. XXIII, c. 4), insegnano che nel Nuovo Testamento si conosce soltanto un sacerdozio che spetta a tutti i battezzati… Sostengono, perciò, che solo il popolo gode di una vera potestà sacerdotale, mentre il sacerdote agisce unicamente per ufficio commessogli (ex delegato munere) dalla comunità. Essi ritengono, in conseguenza, che il Sacrificio Eucaristico è una vera e propria “concelebrazione” e che è meglio che i sacerdoti “concelebrino” insieme al popolo presente piuttosto che nell’assenza di esso, offrano privatamente il Sacrificio»12. Come ognuno può vedere, l’errore condannato da Pio XII perché in contrasto con la dottrina di sempre si trova ora a far parte della dottrina ufficiale del Concilio! ....
MP

mic ha detto...

Per i numerosi post polemici sulla SC.
Vorrei evitare di innescare una discussione infinita sulla Sacrosanctum concilium che ho già esaminato nel mio libro su La questione liturgica. Un estratto può essere consultato tra le pagine fisse del blog (vedi colonna di destra).

Luisa ha detto...

Leggo che Fr. del Carro ci informa che Jacopo Coghe non è membro del cnc, lo ringrazio per l`informazione-correzione che, effettivamente, smentisce quel che si può leggere, o dedurre, in vari articoli.
Anche se non sarebbe stata la prima volta che il cnc riesce a mettersi sul davanti della scena e stringere alleanze, diciamo, sorprendenti, che fosse un neocatecumenale a presentare il libro di don Bux sembrava effettivamente più che paradossale, incomprensible, perchè nessuno degli organizzatori poteva ignorare gli abusi liturgici commessi nel cnc.

Luisa ha detto...

Vorrei solo chiedere a chi era presente alla presentazione de libro se chi è intervenuto ha parlato del Consilium, incaricato da Paolo VI di mettere in atto la Sacrosanctum Concilium.
Grazie.

Anonimo ha detto...

Ok mic per me va bene.
(Noto solo adesso essermi firmato prima e negli interventi non pubblicati come MP...).
Buona giornata (vedi tu se pubblicare).
Marco P

Guillaume Ferluc ha detto...

La famiglia Coghe è una famiglia della parrocchia della SS.ma Trinità dei Pellegrini. Grazie al suo impegno si stanno realizzando varie iniziative che danno finalmente vita a una comunità parrocchiale vera.
Chi è lei, Signora Luisa, per chiedere i suoi documenti a gente che ci mette la faccia?
L'Italia crepa di diffidenza, di individualismo e di maldicenza. I cattolici dovrebbero distinguersi per la loro benevolenza e solidarietà.

Luisa ha detto...

Per essere più giusta e corretta avrei dovuto piuttosto dire che quell`incoerenza se non rende poco credibile toglie comunque, ai miei occhi, parte della credibilità.

Luisa ha detto...

Grazie ancora a F.del Carro, anche se avrebbe potuto evitare la lezioncina, in effetti che un neocat potesse presentare il libro di don Bux mi sembrava così incomprensibile che ho fatto una rapida ricerca in rete, ricerca che sembrava confermare l`info data da un blogger, peccato però che in nessun articolo che ho letto apparisse la "sensibilità" tradizionale del signor Coghe.
E comunque a Jacopo Coghe va la riconoscenza per l`impegno e la responsablità assunte in difesa della famiglia e del matrimonio, a lui a sua moglie vanno anche il mio rispetto e ammirazione per la testimonianza che hanno condiviso in rete.

mic ha detto...

Caro Marco P,
ho pubblicato il tuo commento di ieri, che peraltro condivido.
Il fatto è che ne sono arrivati innumerevoli altri e, come spiegato, non avevo intenzione di innescare qui e adesso un processo alla SC.

Sulla partecipazione attiva ho ben spiegato qui:
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/p/il-post-concilio-e-lactuosa-participatio.html

Sulla SC e la Mediator Dei, qui:
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/p/notazioni-sul-catechismo-della-chiesa.html

mic ha detto...

Guillaume Ferluc,
questo è uno spazio di libera discussione e sono stati raccolti diversi commenti sui quali, poi, sono state tratte le debite conclusioni, sulla base dei chiarimenti pervenuti.
Cos'avrebbe dovuto fare Luisa, oltre al prendere atto e mostrare la sua correttezza?
Francamente parlare qui di diffidenza, individualismo e maldicenza, lo trovo quanto meno eccessivo. E mi sarei aspettata tuoi interventi (se qualcuno in questo caso non si è appropriato del tuo nome) per questioni più pregnanti di comune interesse che su queste pagine non mancano.
Perché mi risulta che stiamo dalla stessa parte e non su fronti contrapposti.

Luisa ha detto...

"Chi è lei, Signora Luisa, per chiedere i suoi documenti a gente che ci mette la faccia?"

E chi è lei signor Ferluc per venir qui a far lezione in questo spazio di libera discussione?
Dove avrei chiesto i documenti!?!
Se avesse letto con attenzione avrebbe constatato che il blogger "oO" aveva dato come certo il fatto che il signor Coghe fosse neocat, dunque chi legge quell`info che cosa fa?
Appunto per verificare cerca in rete la conferma e se sembra trovare quella conferma la riporta qui esprimendo la sua sorpresa, se poi arriva la smentita con correzione ringrazia e ne prende atto, senza far lezioncine!
Questo si chiama discutere, scambiare, informare liberamente, e altrettanto liberamente rettificare in caso di errore.

Elio A. ha detto...

I cardinali come il cardinale Burke che sono dalla parte di Dio sono il punto fermo della mia preghiera per la Chiesa e mi sento onorato di appartenere al gregge di Cristo a loro affidato.

by Tripudio ha detto...

Anche l'Huffington Post e il sito Formiche affermano che Coghe sarebbe neocatecumenale.

by Tripudio ha detto...

Il Coghe, se non è neocatecumenale, quantomeno ne ha assunto la tipica parlantina x figli, di cui y in cielo», i numerosi cesarei, ecc.: è il prologo standard delle presentazioni nel Cammino NC).

In un articolo di Dal Bosco e Frezza (parzialmente citato qui), autori ben informati sulla Manif, sul Family Day, e sui movimenti a favore della famiglia, il Coghe veniva definito neocatecumenale al pari del Gandolfini.

Non so dire se si tratti di una svista degli articolisti; mi pare però improbabile che un kikos faccia battezzare sua figlia in liturgia preconciliare, per di più da parte di un cardinale defenestrato anche per aver sventato certe trame del Cammino.

A meno che non sia circondato da amici e parenti attivisti del Cammino, si potrebbe pensare che il Coghe parli il linguaggio neocatecumenalesco solo per ingraziarsi una mandria di utili idioti da trascinare a iniziative come il Family Day (salvo poi ritrovarsi un imbarazzante "Kiko-show" e gli autoreferenziali caroselli di schitarrate ndrùng-ndrùng-ndrùng dei kikos, convenuti lì per affermare il proprio idolo, non per un vero comune sentire con la fede cattolica).

Il motivo per cui il neocatecumenalismo inganna anche persone intelligenti (si pensi ad esempio alle clamorose sviolinate della Miriano) è che assegna significati arbitrari ai termini più importanti del lessico cristiano. Quando parla di "apertura alla vita", intende non la paternità responsabile ma lo sfornar figli come conigli. Quando parla di "liturgia", non intende il Messale Romano ma la carnevalata blasfema e sacrilega che celebra il sabato sera, zeppa di abusi liturgici (financo alterare arbitrariamente la Prex Eucharistica nelle parole essenziali). Quando parla di "comunità", intende le attività minuziosamente programmate da Kiko Argüello e Carmen Hernàndez per scimmiottare l'ebraismo.

Sebbene i fervorosi neocatecumenali sfruttino ogni occasione per qualificarsi come seguaci di Kiko, è noto che molti di loro per opportunità nascondono la propria appartenenza alla setta allo scopo di lodarla: "io sono cattolico, non sono del Cammino, ma dissento dal vostro modo di fomentare la divisione e criticare un movimento approvato e lodato e blablabla"...

mic ha detto...

Anch'io (come la stessa Luisa), avevo preso per buona la segnalazione proprio per aver trovato riferimenti a Coghe come neocatecumenale. Anche il lessico di una testimonianza letta sul sito della Miriano mi pareva inequivocabile.
Comunque, non so spiegarmi questa levata di scudi (non limitata al blog) per smentirlo. Non è che le loro magagne siano molto evidenziate nella Chiesa.
Così come non mi spiego perché non sia noto come tradizionalista, visto che frequenta la FSSP...