Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 8 aprile 2016

Venerdì 8 aprile - La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione. Ecco le consuete preghiere, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che [trovate qui].

Altre notizie e avvisi su Riscossa Cristiana [qui]

Si avvicina la data del 1° maggio, quando a Linarolo si terrà il Secondo incontro nazionale della Lega cattolica per la preghiera di riparazione (cliccate qui per il programma della giornata).
Per poter organizzare bene la giornata vi preghiamo di comunicarci al più presto la vostra adesione con una mail a legariparazione@email.it .
Inoltre, poiché Linarolo non è raggiungibile per ferrovia, preghiamo tutti coloro che abbiano posti disponibili in macchina, di comunicarcelo, autorizzandoci a pubblicare il loro nome, città di provenienza, numero di posti disponibili e indirizzo mail. In tal modo faciliteremo chi è sprovvisto di automobile, che potrà mettersi in contatto per organizzare il viaggio. Sarà anche l’occasione per conoscersi tra aderenti alla Lega residenti nella stessa zona. Avvisateci con mail a legariparazione@email.it .

Per la nostra formazione, leggiamo un estratto dal “De sacerdotio” di San Giovanni Crisostomo. Il testo potrà essere scaricato in formato pdf cliccando qui; in tal modo potrete costituire e conservare la vostra biblioteca di letture di formazione.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

http://www.tempi.it/lombardia-condannata-risarcire-beppino-englaro-eluana-142-mila-euro#.VwdS1xOLSi4

Ave Maria
Ave Maria, gratia plena, Dominus tecum,
benedicta tu in mulieribus,
et benedictus fructus ventris tui, Iesus.
Sancta Maria, Mater Dei,
ora pro nobis peccatoribus,
nunc et in hora mortis nostrae. Amen.

mic ha detto...

https://www.lastampa.it/2016/04/08/blogs/san-pietro-e-dintorni/quer-pasticciaccio-brutto-dei-ffi-iGC2jzzxyAYmOl8rxUegyL/pagina.html

Il Signore e l'Immacolata facciano risplendere la giustizia!

...lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù. ha detto...

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, si alzò nel sinedrio un fariseo, di nome Gamalièle, dottore della Legge, stimato da tutto il popolo. Diede ordine di far uscire [gli apostoli] per un momento e disse: «Uomini di Israele, badate bene a ciò che state per fare a questi uomini. Tempo fa sorse Tèuda, infatti, che pretendeva di essere qualcuno, e a lui si aggregarono circa quattrocento uomini. Ma fu ucciso, e quelli che si erano lasciati persuadére da lui furono dissolti e finirono nel nulla. Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, al tempo del censimento, e indusse gente a seguirlo, ma anche lui finì male, e quelli che si erano lasciati persuadére da lui si dispersero. Ora perciò io vi dico: non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questo piano o quest’opera fosse di origine umana, verrebbe distrutta; ma, se viene da Dio, non riuscirete a distruggerli. Non vi accada di trovarvi addirittura a combattere contro Dio!».
Seguirono il suo parere e, richiamati gli apostoli, li fecero flagellare e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù. Quindi li rimisero in libertà. Essi allora se ne andarono via dal sinedrio, lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù.
E ogni giorno, nel tempio e nelle case, non cessavano di insegnare e di annunciare che Gesù è il Cristo.
Parola Dio

Gli apostoli se ne andarono via dal sinedrio, lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù.

Anonimo ha detto...

(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 8 APR -

Nell'esortazione AMORIS LAETITIA il Papa APRE AI SACRAMENTI AI DIVORZIATI RISPOSATI, che "devono essere più integrati nelle comunità cristiane" e per i quali si deve valutare quali "forme di esclusione" "possono essere superate". Francesco indica la via del discernimento dei singoli casi e l'accompagnamento pastorale in un'ottica di pentimento, tenendo conto che "il grado di responsabilità non è uguale in tutti i casi" e "gli effetti di una norma non devono essere sempre gli stessi", "nemmeno per quanto riguarda la disciplina sacramentale". Su quello che la Chiesa può fare il Papa dice: "In certi casi potrebbe essere anche l'aiuto dei sacramenti". "Ai divorziati che vivono una nuova unione è importante far sentire che sono parte della Chiesa, che non sono scomunicati", dice Papa Francesco. "Nessuno può essere condannato per sempre, perché questa non è la logica del Vangelo!", ribadisce il Papa.

Ave Maria ! ha detto...

Ma l'augusta Regina del Cielo è presente. La potenza del Signore è nelle sue mani.
Ella disperde i suoi nemici come nebbia!
https://gloria.tv/article/mQiZYQAzJXk

Ave Maria ! ha detto...

Nel peccato originale c’è il modello di tutti i peccati
Istruzione Cristiana stellamatutina-antonio-rosmini

Nelle prime pagine dei Frammenti di una storia dell’empietà Rosmini analizza brevemente il primo peccato della storia umana. Egli vi scopre tre caratteristiche, Che si ripeteranno, in futuro, in tutti gli altri peccati: desiderio di programmarsi da solo, senza dover ricorrere all’aiuto di Dio; ambizione a diventare come Dio, come dire che non si trova di meglio sulla terra di quanto c’è in quella divinità dalla quale pur ci si vuole staccare; frivolezza e in inadeguatezza del vile mezzo adoperato (la materia, il senso) per raggiungere un fine spirituale così alto, quale è quello di diventare felici e grandi come lo è Dio.

La narrazione del peccato originale, così analizzata, ci si presenta fornita di tre caratteri singolari.

1° Un tentativo che fa la creatura di rendersi grande e felice da sé medesima, indipendentemente dal Creatore.
2° Un decadimento che fa subito la creatura in Dio, pigliando la divina natura a modello di quella grandezza e felicità che essa cerca.
3° Una assurda e goffa contraddizione fra i mezzi e il fine, scegliendo dei mezzi sensuali e materiali, cose che più la abbassano e la impiccoliscono, a doveva innalzare, ingrandire e felicitare oltremisura, come nella se viene immaginando.

Analizzando così il fatto celeberrimo che nel principio della Genesi si racconta, ciò che io voglio chiamare ad osservare è che quel fatto non è per caso solitario ed unico nelle storie del genere umano.

La maniera costante di operare dell’umanità si accorda mirabilmente col fatto descritto nell’Antico dei libri. Tutto ciò che avvenne nel mondo in seguito, sembra non essere che una ripetizione, vagliata solo nelle parti accessorie, di quel fatto primitivo.

Infatti dappertutto, nelle opere dei figlioli degli uomini, si trova stampato profondamente quel triplice carattere di cui abbiamo visto marcato il primo loro delitto. Ci sono sempre degli sforzi replicati di eseguire l’impresa temeraria di rendersi grandi e felici indipendentemente da Dio. E sempre con gli stessi frivoli mezzi, con la stessa contraddizione, col persuadersi di dover pervenire ad una felicità e grandezza divina, secondo le promesse incessanti del serpente, nel tempo appunto che le cose sensibili e materiali più ciecamente si abbandonano.

Per quel fatto descritto da Mosé è, insieme, parabola della natura umana. E quelli che non volessero ammetterlo per vero, sarebbero tuttavia costretti ad ammetterlo come figura di tutto ciò che è avvenuto in seguito sulla terra, di tutto ciò che offrono concordemente le memorie dell’umanità.

FONTE: A. Rosmini, CHARITAS, anno XC, n.3, marzo 2016