Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 21 ottobre 2016

Luciano Garofoli. Le Rogazioni

Delle Rogazioni avevamo già parlato qui. E ricordate la nostra Messa votiva Tempore belli? [qui].
Ma ringrazio l'Autore per questa condivisione di un testo così completo. 

A peste, fame, et bello, libera nos Domine!
A flagello terrae motus, libera nos Domine!
Te rogamus. Audi nos Domine
C’è stata un’epoca in cui il cristianesimo non era soltanto una religione ma il vero e proprio modus vivendi che regolava la vita del mondo. Tutto si conformava ad esso ogni più piccola azione, ogni modo di fare quotidiano: dal come relazionarsi con gli altri, cioè con il “prossimo”, al concepire gli spazi dove passare l’esistenza, alla stessa toponomastica delle città e dei luoghi di normale svolgimento di qualsiasi tipo di attività.

E non ci si venga a raccontare che queste erano manifestazioni conseguenze dirette di un potere religioso che tendeva a soffocare qualsiasi anelito di libertà o di novità. O peggio erano lo stereotipo prefabbricato ed imposto con la forza, se non addirittura con il terrore, da un sodalizio formato dal potere temporale e da quello spirituale uniti e fusi per puntellarsi a vicenda e schiacciare la gente.

Ogni cosa della vita aveva la sua attenzione anche in campo religioso ed ognuno, anche singolarmente, sentiva l’intima e forte esigenza di fare le cose con la protezione di Dio o di implorare la sua misericordia ed il suo aiuto sia in maniera preventiva, sia nel momento di chiedere conforto quando si era nella prova e nel dolore.

Da un punto di vista sociale il lavoro era quello che aveva più bisogno dell’aiuto e delle benevolenza divina, per gli uomini  rappresentava la fonte di sussistenza, la possibilità di poter sopravvivere singolarmente ed anche garantire il giusto sostentamento alla propria famiglia ed ai propri cari.

All’epoca l’agricoltura rappresentava l’attività di gran lunga più diffusa: essa forniva sia il lavoro sia direttamente anche i prodotti necessari alla sussistenza. Accanto a questa l’artigianato era in grado di creare tutta quella serie di prodotti collaterali che coprivano le necessità immediate più importanti: vestiario, attrezzi necessari al lavoro, prodotti utili per la casa.

C’era la forte esigenza di implorare la benevolenza divina.

La chiesa supportava questa spinta dal basso con tutta una serie di mezzi spirituali tra cui le famose rogazioni.

Il termine rogazioni  deriva dal latino  rogatio preghiera, supplica: altro non erano che processioni di supplica che si snodavano dal centro abitato verso la campagna coltivata, soprattutto nei giorni precedenti la festività dell’Ascensione. Si partiva dalla chiesa di buon mattino, in processione, cantando le litanie e quando si arrivava alla meta prestabilita si benediceva il terreno a coltura, poi seguiva una messa solenne celebrata in loco.

Pare che le Rogazioni siano state istituite nel 470 da San Mamerto, vescovo di Vienne. Le processioni rogazionali furono poi regolate da un ordine del Vescovo Bascapé: 
"Siano avvisati gli abitanti delle strate perché puliscano e vi spargano rami, erbe e fiori. Lasciati i lavori e chiuse le botteghe vi convengano numerose persone. Non si mangi, non si beva, non si usino strumenti musicali durante le processioni penitenziali".
Viene davvero da ridere, ma fa davvero pensare tanto, a questo tipo di modo di comportarsi: oggi non c’è cerimonia religiosa che non debba essere “animata”, in cui non si debba per forza chiacchierare, leggere scritture, dare delle spiegazioni più o meno “creative” a quello che si sta facendo. E nei momenti in cui non si parla per forza bisogna almeno ascoltare della musica: la valenza del silenzio come momento di comunicazione umile e devoto con Dio è stato abolito e preso a martellate. Ci deve per forza essere almeno un rumore di fondo, il che distoglie la concentrazione dal dialogo intimo personale con Nostro Signore rendendo questo momento di abbandono assolutamente impossibile.

Francesca Sbardella è un’antropologa e storica delle Religioni presso l’università di Bologna ed ha pubblicato un libro intitolato: Abitare il silenzio.
In esso racconta l’esperienza che ha fatto in maniera personale vivendo  per alcuni mesi presso due monasteri francesi di Carmelitane scalze.
L’autrice, rispondendo alle domande di un giornalista afferma:
“La cosa che più mi ha colpito è il silenzio. Un silenzio che non è naturale e che a tratti e quasi fastidioso. Il quotidiano è scandito da una sequenza ordinata di silenzi e di momenti di preghiera in cui la sola parola di devozione è permessa.
Il silenzio si esprime anche attraverso i gesti. Il silenzio delle monache è un silenzio che ha dentro molta vita, loro stesse lo definiscono un silenzio abitato.”
La Sbardella in parte ha capito ed in parte no, o non riesce a dimensionare bene il problema: in convento si vive in un’altra dimensione, ci si relaziona non con il mondo, ma si dialoga con Dio ed anche il proprio corpo si atteggia alla sua maestosa presenza. Ella dice che le suore riescono ad avere una totale capacità di controllo del proprio corpo che permette loro di:
“stare ore ed ore in ginocchio immobili come se fosse una posizione naturale, mentre io, durante i cicli di preghiera, avevo sempre male alle braccia. Desideravo cambiare posizione e talvolta nell’appoggiarmi  per sbaglio al bracciolo facevo rumore. Alla fine del ciclo di preghiera avevo le gambe addormentate e dolenti, mi alzavo in modo scomposto e facevo sempre rumore”.
La strada dell’ascesi è dura e faticosa cara signora ed a certi livelli ci si arriva attraverso una disciplina ferrea ed un abbandono totale, abituale, confidenziale tra le braccia di Dio!!

Altre straordinarie benedizioni furono create per implorare l’aiuto divino contro i continui “perigli” che minacciavano le campagne come tempeste, brine grandinate. Ricordiamo che era abitudine mettere delle croci fatte con delle canne intrecciate e con un ramoscello di olivo, benedetto la Domenica delle Palme, in ogni campo coltivato. Adesso l’agricoltura industrializzata e laicizzata preferisce affidarsi alle “amorose” e mortifere cure dei prodotti di quella macchina infernale che è la Monsanto: diserbanti, prodotti OMG e contro grandine e rischi vari, ma per bacco basta fare un’assicurazione!! Di Dio si è perduta ogni traccia, meglio lo si è cancellato applicandogli una lenta e progressiva eutanasia.

Vediamole queste Rogatorie che oltre tutto venivano espresse con il canto che qui ovviamente è impossibile riprodurre. Ma le rendevano assolutamente suggestive. Dimenticavo sono il latino, quella lingua che un sacerdote, molto progressista, definiva già molti anni fa “la lingua del diavolo” (sic!):
A damnatione perpetua libera nos Domine.
A subitanea et improvvisa morte, libera nos Domine.
Ab imminentibus peccatorum nostrorum periculis, libera nos Domine.
Ab infestationibus daemonum, libera nos Domine.
Ab omni immunditia mentis et corporis, libera nos Domine.
Ab ira, et odio, et omni mala voluntate, libera nos Domine.
Ab immundis cogitationibus, libera nos Domine.
A coecitate cordis, libera nos Domine.
A fulgure, et tempestate, libera nos Domine.
A peste, fame, et bello, libera nos Domine.
A flagello terrae motus, libera nos Domine.
A omni malo, libera nos Domine.
Per mysterium sanctae incarnationis tuae, libera nos Domine.
Per passionem et crucem tuam, libera nos Domine.
Per gloriosam resurrectionem tuam, libera nos Domine.
Per admirabilem ascentionem tuam, libera nos Domine.
Per gratiam sancti Spiritus Paracliti, libera nos Domine.
In die judicii, libera nos Domine.
Peccatores, Te rogamus audi nos.
Ut pacem nobis dones, te rogamus audi nos.
Ut misericordia et pietas tua nos custodiat, te rogamus audi nos.
Ut Ecclesiam tuam sanctam redigiri, et conservare digneris, te rogamus audi nos.
Ut domnum[1] Apostolicum, et omnes gradus Ecclesiae in sancta religione conservare digneris, te rogamus audi nos.
Ut Episcopos et Praelatos nostros, et cunctas congregationes illis commissas in tuo sancto servitio conservare digneris, te rogamus audi nos.
Ut inimicos sanctae Ecclesiae humiliare digneris, te rogamus audi nos.
Ut regibus et principibus nostris pacem et veram concordiam, atque victoriam donare digneris, te rogamus audi nos.
Ut cunctum populum christianum pretioso tuo sanguine redemptum conservare digneris, te rogamus audi nos.
Ut omnibus benefactoribus nostris sempiterna bona retribuas, te rogamus audi nos.
Ut animas nostras, et parentum nostrorum ab aeterna damnatione eripias, te rogamus audi nos.
Ut fructus terrae dare, et conservare digneris, te rogamus audi nos.
Ut oculos misericordiae tuae super nos reducere digneris, te rogamus audi nos.
Ut obsequium servitutis nostrae, te rogamus audi nos.
Ut pacem nobis dones, te rogamus audi nos.
Ut loca nostra et omnes abitantes in eis visitare et consolari digneris, te rogamus audi nos.
Ut civitatem istam, et omnem populum ejus protegere, et conservare digneris, te rogamus audi nos.
Ut omnes fideles navigantes et itinerantes ad portum salutis perducere digneris, te rogamus audi nos.
Ut regolarisbus disciplinis nos instruere digneris, te rogamus audi nos.
Ut omnibus fidélibus defunctis requiem aeternam dones, te rogamus audi nos.
Ut nos exaudií dignéris, te rogamus audi nos.
Fili Dei te rogamus audi nos. Agnus Dei, qui tollis peccata mundi. Parce nobis, Domine.
Ma tutto questo non basta in particolari e gravi periodi si inserivano particolari preghiere addirittura nella messa.
Forse che a qualche Sacerdote o Vescovo durante il recente gravissimo terremoto che ha colpito le Marche ed il Lazio è venuto in mente, durante le messe, di recitare queste preghiere per tutto il tempo di durata dell’emergenza del terremoto?

Orazioni speciali in tempo di terremoto
Oratio

Omnipotens sempiterne Deus, qui respicis terram et facis eam tremere: parce metuentibus, propitiare supplicibus; ut cuius iram terrae fundamenta concutientem expavimus clementiam contritiones eius sanantem iugiter sentiamus . Per Dominum nostrum Iesum Christum filium tuum. Amen.   

O Dio onnipotente ed eterno il cui sguardo fa tremare la terra, perdona chi è nel timore, sii benigno con chi supplica, affinché, avendo paventato il tuo sdegno che scuote i cardini  della terra, continuamente sperimentiamo  la tua clemenza che ne ripara le rovine. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo figlio. Amen.
Secreta

Deus qui fundasti terram super stabilitatem suam, suspice oblationes et preces populi tui: ac trementis terrae  periculis penitus amotis divinae tuae iracundiae  terrores in humanae salutis remedia converte; ut, qui de terra sunt et in terram revertentur, gaudeant se fieri sancta conversatione caelestes. Per Dominum nostrum Jesum Christum, filium tuum. 

Amen.

O Dio che hai formato e reso consistente la terra, accetta le offerte e le preghiere del tuo popolo; rimuovi completamente la minaccia del terremoto, muta la tua terrificante collera in rimedio per la salvezza degli uomini, affinché coloro che dalla terra vennero e ad essa ritorneranno, gioiscano al pensiero di poter divenire cittadini del cielo con una vita santa, Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio. Amen.
Postcommunio

Tuere nos, Domine quaesumus, tua sancta sumentes: et terram, quam vidimus nostris iniquitatibus trementem, superno munere firma; ut mortalium corda cognoscant et te indignante talia flagella prodire et te miserante cessare. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum. Amen.

Difendi, o Signore, noi che abbiamo ricevuto il santo sacramento e per celeste grazia rassoda la terra che a motivo dei nostri peccati, abbiamo visto sussultare, affinché i cuori degli uomini comprendano che tali flagelli vengano dal tuo sdegno e cessano per la tua misericordia. Per il nostro signore Gesù Cristo, tuo Figlio. Amen.
Quanto sopra riportato non pare sia stato abolito o soppresso da nessun documento specifico da parte della Santa Sede, ma due sono le cose che lo sterilizzano uno la lingua latina considerata ormai all’interno dell’ambito ecclesiale come qualcosa legata all’oscurantismo religioso, al fanatismo riconducibile al tradizionalismo ed all’integralismo cattolico. Tutte cose aberranti nella nuova impostazione e nelle direttive che vengono impegnate per la formazione dei sacerdoti del XXI secolo. La lingua latina sa di stantio, di ricordi di potenza di concezioni della vita legate al diritto, alla giustizia, alla Verità, all’affermazione di una civiltà ormai scomparsa e, diciamocelo francamente, troppo infarcita di fascismo e di grandezza magnificente se non retorica. 

Da scartare a priori!

Ormai quello che impera è il terzomondismo più bieco e becero, la predicazione di un pauperismo egualitario marxisteggiante o meglio fabiano in cui tutto deve essere una concessione da parte di élites alle masse cieche ed ignoranti che devono essere imbrigliate, guidate e dominate.

Ma guai a dirlo tutto si copre con la dignità della persona umana, con i diritti egoistici e singolari che impediscono a chiunque di esprimere il ben che minimo giudizio su tutto e su tutti: il modello è “Chi sono io per giudicare?”, all’interno della Chiesa e del politicamente corretto nella società. Le persone non devono essere mai giudicate ce lo insegna il Vangelo, ma i fatti sì, sempre altrimenti come possiamo discernere il bene dal male?

Vorrebbe essere così gentile da spiegarcelo caro papa Bergoglio? O è chiedere di schierarsi e lei santità, da buon gesuita, questo non lo farà mai?

Il latino è stato abolito anche dall’insegnamento nelle scuole e nelle nazioni “più avanzate e laiche” come la Francia Hollandiana si pensa di sostituirlo con l’arabo per poter essere più vicini agli immigrati mussulmani,  futuri padroni della nuova entità l’Eurabia.

Nessuno ovviamente forma più i sacerdoti attraverso questa lingua nei seminari, anche perché diciamocelo fuori dai denti: il latino è una lingua morta e quindi le sue parole non sono fungibili. Questo impedisce quel grado di “creatività” e di “modernità” di “aderenza al mondo di oggi” che rende la Messa così seguita e partecipata e che  fa si che le chiese siano sempre … più desolatamente VUOTE!
Quando un sacerdote dal pulpito dice ai fedeli:
“Ma che serve recitare la liturgia delle ore? Essa è solo uno strumento per inorgoglire chi la recita, per mettere tranquilla la sua coscienza e ciò è un formalismo sbagliato e fuorviante!!”    
E no ormai i religiosi sono diventati un misto di custodi di un mondo “favoloso e mitico” passato, tramontato per sempre ed ormai non più accettabile e sostenibile ed i “disaster menager”. Dei sociologi, degli studiosi di antropologia culturale che si impegnano per stare sempre dalla parte dei più deboli e più poveri, perché questi non si sentano abbandonati e …. restino sempre tali ed a cui non venga minimamente in mente di cambiare rotta magari invertendola di 360° e tornare a come era sempre stato fatto da sempre.

Nella società civile la stessa cosa vale per il liberismo, il turbo capitalismo ed il libero mercato senza più frontiere: mai si potrà tornare indietro nemmeno davanti allo sfascio, alle crisi economiche, alla fame ed alla desolazione che causano solo insicurezza e suicidio.
Entrambi i processi sono irreversibili: come se umanamente tutto fosse eterno ed assoluto!!

Vedrete che con il passare del tempo la storia della Chiesa Cattolica (oddio si può ancora definire così? Speriamo che nessuno si offenda! Del resto se non esiste un Dio cattolico non dovrebbe nemmeno esistere, a rigor di logica, una chiesa cattolica) comincerà con il Concilio Ecumenico Vaticano II e tutto il resto cadrà nell’oblio e verrà presentato come una parentesi di passaggio per arrivare alla Nuova Vera Religione Mondiale adogmatica, mondialista, universalista ed assolutamente uguale per tutte le genti della terra!!

Insomma quella che Albert Pike chiamava la nuova e folgorante religione luciferina: in cui al posto di Adonai, l’arconte sadico ed osceno, seviziatore del genere umano, si insedierà Lucifero l’angelo buono cacciato e perseguitato da Adonai.
A damnatione perpetua, libera nos Domine.
Ab infestationibus daemonum, libera nos Domine.
E poi dopo anche:
A flagello terrae motus, libera nos Domine.
luciano garofoli
Pubblicato il 14/10/2016 su Blondet & Friends
Pubblicato il 16/10/2016 su Spaghetti.com,
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1. Domnum è la forma contratta di dominum. In questo caso Dominum Apostolicum è il pontefice.

24 commenti:

Luisa ha detto...

Quando ho letto della CEI che si associa ai radicali per una marcia, la stessa CEI che ha rifiutato di scendere in piazza in difesa della famiglia, mi son detta che si tratta ancora di una manifestazione di questa chiesa che non solo non difende i valori fondamentali ma si associa con chi da sempre li combatte anche con violenza.

Riporto qui la reazione di Costanza Miriano:

"Perché la CEI alla marcia dei radicali?"
di Costanza Miriano

https://costanzamiriano.com/2016/10/20/perche-la-cei-alla-marcia-dei-radicali/

irina ha detto...

Se uno per togliersi da tutta questa confusione, codardia, dubbi, taglia la testa al toro, diventa sedevacantista, serenamente lo dichiara in confessione, deve fare un regolare percorso? Lo cacciano? Lo accolgono con misericordia?

Anonimo ha detto...

ecco altre nuove idee per infiltrarsi nella Chiesa Cattolica

https://cristianesimocattolico.wordpress.com/2016/10/18/wikileaks-lo-staff-della-clinton-ha-fomentato-infiltrazioni-nella-chiesa-cattolica/

Anonimo ha detto...

Notevole discorso di mons. Chaput, vescovo di Filadelfia. Un riassunto qui:

https://www.lifesitenews.com/news/archbishop-chaput-secular-meltdown-shows-the-need-for-catholic-identity

In fondo c'è il link al discorso completo.

--
Fabrizio Giudici

Luisa ha detto...


" Dialogo con i protestanti. Da Bergoglio a Francesco. Il come, il quando e il perché di un cambiamento radicale"

di Aldo Maria Valli

http://www.aldomariavalli.it/2016/10/20/dialogo-con-i-protestanti-da-bergoglio-a-francesco-il-come-il-quando-e-il-perche-di-un-cambiamento-radicale/

RR ha detto...

Ieri ho ricevuto una lettera dal CEI (mai ricevuto nulla in 30 anni di vita adulta ed indipendente) con la quale si sollecita un obolo per i preti diocesani, spiegando che l'otto x mille non basta, tanto meno la questua.
Mi sono chiesta se mi hanno finalmente scritto perché "il piatto piange". O perché si sono finalmente accorti che dal 2006 non dò più l'otto x mille, appunto. Per altro tutte le volte che vedo la loro pubblicità in TV, od osservo le foto che accompagnano questa richiesta, il borsellino si chiude da solo.
Peccato non esservi inclusa una lettera di risposta per poter scrivere loro quello che penso !

rr ha detto...

Ho appena letto l'articolo di Valli, e ritengo che:
- nel 1985 era regnante in tutto il suo "splendore e magnificenza e gioventù e potenza" S.S. Giovanni Paolo II, che , credo, avrebbe sottoscritto parola per parola quel che pensava l'allora Vescovo Bergoglio (ma era già Vescovo ?), che è poi ciò che ha sempre affermato la Chiesa (e che Calvino sia peggiore di Lutero lo insegnava anche il mio professore di Filosofia). Quindi Bergoglio non avrà certo voluto scostarsi dalla linea ufficiale ed imperante, quella di GPII (cfr anche per la teologia della liberazione).
- se poi gli è bastato un incontro con un uomo, per carità, magari degnissimo personalmente, ma comunque seguace di un eretico, e quindi eretico egli stesso, per fargli cambiare idea, la dice lunga sul suo grado di intelligenza della realtà e del mondo: uno non cambia i propri ideali, le proprie convinzioni profonde solo perché un altro, che le ha opposte, è una persona simpatica ed amabile. A meno che non se ne innamori, ma anche qui si danno casi di uomini e donne che si amano, pur pensandola all'opposto su molte cose, E soprattutto uno NON cambia la propria Fede e quasi abiura alla Dottrina cattolica, solo perché un suo amico è evangelico (e come si possa avere come amico un evangelico convinto, lo sa solo Iddio !)
- il tutto rivela una fragilità umana pazzesca, non solo, am anche una Fede che si è indebolita nel corso del tempo. E questo in un pastore di anime, un Vescovo, un VdR !
- ed infine la riabilitazione del Protestantesimo sa più di una tattica/strategia "ad usum Mundi" che non una vera e sincera "conversione", se mi si passa il termine. Tutto molto strumentale, artificiale, artificioso, mondano
Fossi Ricca non ne sarei per nulla contento. Come sta buttando a mare la dottrina cattolica, potrebbe un domani buttare a mare il protestantesimo, se solo tornasse utile ai suoi "dante causa".

irina ha detto...

@RR
..."il piatto piange"...

e piangerà, piangerà.

Marco P. ha detto...

Ho letto l'estratto del discorso di M. Chaput.

“Technology gets results. Prayer, not so much—or at least not so immediately and obviously. So our imaginations gradually bend toward the horizontal, and away from the vertical.”

La preghiera invece da subito genera risultati ed il primo, principale, fondamentale è quello di mettersi in relazione con il Signore, ciò che Lui ci chiede. Questo se la preghiera è a Lui gradita, e cioè se noi siamo docili alla sua Grazia che la ispira per essere poi pronti e docili a ricevere egualmente la Grazia che Lui elargisce dopo la preghiera, questo perché Lui è l'Alfa e l'Omega ed in Lui tutto si compie, tutto si realizza, tutto è. Se invece la preghiera è qualche cosa che nasce da noi senza dipendere da Lui, allora in noi finisce e ci si illude di pregare, in realtà ci si guarda allo specchio.
Quindi dire che "la preghiera non dà risultati, non così tanti", è sbagliato e denuncia una presa di prosepettiva orizzontale, e non il contrario come si sostiene ovvero che vista la mancanza di risultati l'orizzontalità è una conseguenza. L'abbandono della dimensione verticale è la causa, non l'effetto. Non dimentichiamolo per non insuperbirci.

“Losing people who are members of the Church in name only is an imaginary loss. It may in fact be more honest for those who leave and healthier for those who stay. “

Mi pare che essere membro della Chiesa, membro vivo o morto, sia comunque una condizione determinata dall'essere battezzato o meno (secondo le intenzioni della Chiesa), quindi esserne membro solo di nome, questo è immaginario; che anche una sola anima si perda è infinitamente grave, essendo infinito il prezzo versato per il nostro riscatto, ossia il Sangue Preziosissimo di Nostro Signore Gesù Cristo. Non credo che per coloro che non sono “praticanti” uscire (ma come detto non si può uscire) sia meglio perché più onesto verso se stessi, questa è una illusione mondana che può farsi risalire all'orgoglio o all'antropocentrismo. Non credo che l'uscita di questi sia anche più salutare per chi rimane. La salvezza di chi rimane è indipendente dal numero e fervore di chi resta, visto che è con la Fede e le opere compiute come persone singole che ci si può salvare.

“Chaput said that he appreciates the witness of Philadelphia Muslim women who wear the hijab to distinguish themselves as not participating in an overly sexualized culture”

Non condivido l'elogio di questa “testimonianza”. E' infatti una testimonianza di appartenenza ad una falsa religione che un Vescovo dovrebbe condannare tout-court. Se poi si pensa che sia comunque un esempio in quanto al metodo, e non al merito, non condivido ugualmente in quanto il primo deve poggiare sul secondo. Altrimenti si ritorna ad una impostazione antropocentrica che è da rigettare.

Infine rimarco che l'Arcivescovo nomina B. XVI con il solo titolo di Vescovo di Roma, riferendosi al periodo ante-abdicazione. Un segno dei tempi.

Anonimo ha detto...

A denunciare l’incredibile danno che si sta producendo all’economia italiana, è Antonio Fallico presidente di Banca Intesa Russia e di Conoscere Eurasia il think tank che ha promosso l’evento insieme alla Fondazione Rosscongress.
http://www.ilgiornale.it/news/economia/nuova-guerra-fredda-che-penalizza-tutta-leurasia-1321760.html

Ti prego Signore per questa povera Italia affinche' si risvegli dallo stato precomatoso .

Anonimo ha detto...

"Quindi dire che "la preghiera non dà risultati, non così tanti", è sbagliato e denuncia una presa di prosepettiva orizzontale"

Santo Signore... se uno interpretasse le frasi nel contesto, magari... Il Vescovo ha scritto che "i risultati non sono così ovvi da principio", parlando di effetti esteriori e li contrappone alle cause ed effetto materiali, che sono subito evidenti, ma proprio per mettere in guardia da una valutazione superficiale che si basa sulle apparenze. Se è vero che la preghiera sana ha subito effetti positivi perché ci avvicina a Dio, però è anche vero che non necessariamente uno li percepisce subito, neanche interiormente: lo testimoniano le "notti oscure" dei santi.

"Non credo che per coloro che non sono “praticanti” uscire (ma come detto non si può uscire) sia meglio perché più onesto verso se stessi, questa è una illusione mondana che può farsi risalire all'orgoglio o all'antropocentrismo."

Certo che è opportuno, perché non devono ingannarsi di essere in grazia di Dio se non lo sono. Curioso sentire questa critica in un ambito tradizionale, come se la scomunica non fosse mai esistita e - anzi - non fosse un disastro il fatto che sia di fatto caduta nel dimenticatoio. Se la scomunica non "mette fuori", fa presente al peccatore che si è messo fuori da solo, e quindi rischia grosso; proprio a sua garanzia, perché capisca che deve correggersi urgentemente. E certo che fa danno la presenza nella Chiesa di falsi cattolici, perché danno scandalo e diffondono idee eretiche, spacciandole per cattoliche.

Se poi uno volesse sempre limitarsi a commentare quello che è scritto puntualmente, faccio presente che "con la Fede e le opere compiute ci si può salvare" richiama tutta una serie di eresie, visto che è il Sacrificio di Cristo che ci salva, e basta. La Fede e le opere servono solo a metterci in condizione di poter ricevere questo dono totalmente gratuito, di cui non abbiamo alcun merito, se non quello di accettarlo con umiltà.

Sull'hijab, il Vescovo non ha detto che lo approva in quanto testimonianza della loro fede islamica. Ha detto che approva l'intenzione di contrapporsi al modello occidentale di "femmina sessualmente disponibile". Quindi, molto propriamente, ha semplicemente elogiato un comportamento, più che altro per contestare l'opposto, andare mezze nude per strada. Visto che ormai abbiamo stati che obbligano a spogliarsi in spiaggia, non mi pare fuori luogo. È anche falso che sia per forza una prospettiva antropocentrica, perché la nostra dottrina dice che esiste una legge naturale che può essere riconosciuta anche dai non cattolici, e questa legge naturale è di provenienza divina. Tant'è che viene riconosciuta - nelle opportune circostanze - la validità del matrimonio tra non battezzati, per legge naturale.

--
Fabrizio Giudici

Josh ha detto...

vaticano "apre" alla cremazione
(ci si domanda se esista ancora qualcosa che sia rimasto "chiuso")

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/il-vaticano-apre-alla-cremazione-presto-documento-sulla-conservazione-delle-ceneri_3037639-201602a.shtml

Luisa ha detto...


"(ci si domanda se esista ancora qualcosa che sia rimasto "chiuso")

Chiaro che in una chiesa sempre in uscita che deve scappare lontana dalle mummie da museo, dalle statue imbalsamate, dai marci nel cuore deboli fino alla putredine, dai doganieri duri di cuore ( lista non esaustiva sempre in corso di attuazione e firmata vescovo di Roma) niente deve restare chiuso, proibito, assoluto.

Anonimo ha detto...

Bellissimo articolo che fa respirare l'aria buona, limpida, benefica e cristallina del cattolicesimo di un tempo. Un cattolicesimo profondamente detestato, disprezzato e disintegrato con i raggi laser dagli attuali gestori della (ex) chiesa cattolica ridotta a un plumbeo e truce ramo esecutivo del potere globale.
Con questa specie di cgil del globalismo atlantista e progressista non ho più il minimo senso di appartenenza nè voglio esserne complice nei suoi orrendi misfatti come l'appoggio allo scempio siriano.
Poi ditemi che gli ordini impartiti via mail dal signor Podesta gran ciambellano di Killary la Sanguinaria non sono stati eseguiti alla lettera...
Miles

Luisa ha detto...



"Vescovi sulle orme di Pannella, che tristezza..."
di Riccardo Cascioli

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-vescovi-sulle-orme-di-pannella-che-tristezza-17791.htm

Da quando in qua il segretario di una conferenza episcopale decide sovrano al posto del presidente e si limita a informarlo?
Ma da quando quel segretario è Galantino, voluto da Bergoglio a quel posto.

Riprendo dall`articolo queste parole di Cascioli:

"Qualsiasi parola non riuscirebbe a rendere giustizia. Si può solo pregare che il Signore mandi pastori degni alla guida del Suo gregge".



Ave Maria ! ha detto...

Come siamo messi ?
Possiamo dire di stare camminando con l'Amore ?
Utile per me questa catechesi di Padre Antonio Maria Sicari , mi piacerebbe condividerla con voi :
https://www.youtube.com/watch?v=nM8Ic7g509I

http://ares.mi.it/upload/product_images_750/5afb28dad60fb29bfbaede097db81509_sicarilaverit%C3%A0dellamore.jpg

Anonimo ha detto...

mic,

nuova pubblicità ;-)

https://www.lifesitenews.com/news/vaticanist-publishes-most-wanted-list-of-francis-alleged-enemies

"The question remains then: What was the intention in publishing an article presenting the jumble of groups if not to discredit them? Yet, at the same time, they miss the point. It should be safe to say that an article of this kind seems unworthy of a senior Vaticanist such as Tornielli."

--
Fabrizio Giudici

Ave Maria ! Preghiamo per i formatori dei Sacerdoti ! ha detto...

Altro dono dell'Amore di Dio !
Grazie Gesu' per avermi donato quest'oggi un'altra sostanziosa riflessione .
https://gloria.tv/video/UjHvDa8DsjHM31YCVTLjerscJ

Anonimo ha detto...

La preghiera è ispirata da Dio perciò i suoi effetti possono solo essere buoni ma in ordine alla salvezza. Voler giudicare dei suoi effetti sia del fatto che ci siano, sia di quando ci siano mi pare temerario.

Non essere in grazia di Dio non significa essere fuori dalla Chiesa ma esserne membra morte.
Non credo che Mons Chaput voglia scomunicare milionibdi battezzati.
L'ambito qui credo sia cattolico, etichettarlo ulteriormente con tradizionale o altro contribuisce settarizzazione in corso.

Cosa vi da la Fede? La vita eterna (rito del battesimo)
La Fede senza le opere è morta (san Giacomo).
Sufficit.

Il velo islamico è un simbolo religioso, non uno scudo contro il pansesdualismo imperante, che è anche ipocritamente contestato dai musulmani che se fanno i puritani imponendo alle loro donne gioghi pesantissimi, aspirano ad avete 70 vergini per l'eternitá e non certo per guardarle negli occhi; comunque al di lá di questo essemdo un simbolo di una falsa religione non ha in sè nulla di encomiabile e chi lo porta andrebbe reso edotto di wuesto.
Marco P

Anonimo ha detto...

"Voler giudicare dei suoi effetti sia del fatto che ci siano, sia di quando ci siano mi pare temerario. "
Che è proprio quello che ha detto Chaput: la prospettiva della preghiera non è quella della valutazione degli effetti.

"Non essere in grazia di Dio non significa essere fuori dalla Chiesa ma esserne membra morte. "
Mons. Chaput non ha menzionato la scomunica esplicitamente (è un tema caldo durante la campagna elettorale), ma ha parlato di "apostasia silenziosa" e ha citato l'apostasia di politici cattolici del passato. L'apostasia, in particolare nei casi pubblici, prevede la scomunica. L'aborto - tema più caldo nel solito negli USA per via della campagna elettorale - prevede una scomunica latae sententiae.

Chaput non ha certo invitato a mettere il velo islamico: l'ha citato come segno di non omologazione alla cultura imperante e ha invitato i cattolici a fare altrettanto, ovviamente nelle modalità che ci sono opportune; infatti "disconnettersi dalla cultura laicista" è il titolo del suo intervento.

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Fabrizio Giudici

Anonimo ha detto...

“Technology gets results. Prayer, not so much—or at least not so immediately and obviously. So our imaginations gradually bend toward the horizontal, and away from the vertical.”
La tecnologia porta a (ha, da) risultati la preghiera non così tanto o perlomeno non immediatamente ed in modo evidente. Perciò la nostra visione gradualmente si piega verso l'orizzontale e si allontana dal verticale.
A me pare che il fulcro wui sia
proprio sugli effetti insensibili della preghiera come causa di allontanamento dal soprannaturale. Ripeto: è vero il contrario.

Se, come è, la scomunica è laete sententiae in determinati casi, pet wuesti il discorso non si pone neppure.
“Losing people who are members of the Church in name only is an imaginary loss. It may in fact be more honest for those who leave and healthier for those who stay. “
Però a me pare che qui si parli di scelte coerenti con il proprio pensare: se uno sbaglia che sbagli completamente, almeno è coerente. Non condivido.

“Chaput said that he appreciates the witness of Philadelphia Muslim women who wear the hijab to distinguish themselves as not participating in an overly sexualized culture

Im tempi di indifferentismo di stampo assisiano un messaggio del genere è pericoloso, in specie quando si usa il termine testimonianza ossia il dare ragione di qualche cosa (la religione) che si è fatta propria.
Un errore (pansessualismo) non si vince con un altro errore (sottomissione) ma con la libertá di fare la cosa giusta.
Buonanotte.
Marco P

mic ha detto...

comunque al di lá di questo essendo un simbolo di una falsa religione non ha in sè nulla di encomiabile e chi lo porta andrebbe reso edotto di questo.

E pure chi è troppo acquiescente con chi lo porta dovrebbe esserne edotto per ridurre i rischi che la nostra arrendevolezza, ignorante o connivente, comporta.

irina ha detto...

Lo sviluppo,scienza e tecnologia, è stato possibile perchè in cielo ed in terra tutto è stato sottoposto a Gesù Cristo, le rogazioni questo lo sapevano e di Lui si ricordavano. Ignorando Lui, scienza, tecnologia diventano diverse per scopi e modi.

Anonimo ha detto...

"Però a me pare che qui si parli di scelte coerenti con il proprio pensare: se uno sbaglia che sbagli completamente, almeno è coerente. Non condivido."

Io direi piuttosto: che ognuno sia consapevole di quello che pensa e fa. Giornalmente abbiamo a che fare con persone che sono cattolici in quanto battezzati, ma non accettano l'autorità magisteriale della Chiesa; se non per quello su cui sono personalmente d'accordo. Insomma, riducono il Magistero ad una forma di insegnamento al pari di altri, da cui ognuno prende ciò che aggrada.
Non solo: parlando in pubblico pretendono che questo è il vero cattolicesimo (ovviamente "liberato" da qualche secolo di oscurantismo). In questo senso leggo il pensiero del vescovo: fanno danno a sé stessi, perché peccano ostinatamente di superbia; indeboliscono la Chiesa, perché confondono altri cattolici; e forniscono una sorta di "claque" che rafforza - da un punto di vista puramente di prestigio umano - i pastori degeneri sintonizzati su questa lunghezza d'onda. Meglio dirgli: amico, fai come ti pare, ma sappi che non sei in seno alla Chiesa (inutile parlar loro in modo tecnicamente corretto, usando termini membra viva o membra morte; tanto non lo capirebbero, o contrapporrebbero la loro interpretazione).

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Fabrizio Giudici