Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.
Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra.
Preghiamo anche per come viene contristato il Signore nel nostro Paese e nel degrado ingravescente che lo attanaglia e per tutti i problemi in attesa di soluzione in un agone politico esasperato e attraversato da molte dinamiche contrapposte.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “senza di Lui non possiamo far nulla” (Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga quelli che si espongono con parresìa.
Riflessione settimanale:
Dalla «Lettera ai Corinzi» di
san Clemente I, papa
san Clemente I, papa
(Cap. 7, 4–8, 3; 8, 5–9, 1; 13, 1-4; 19, 2; 1, 71-73. 77-78, 87)
Fate penitenza
Teniamo fissi gli occhi sul sangue di Cristo, per comprendere quanto sia prezioso davanti a Dio suo Padre: fu versato per la nostra salvezza e portò al mondo intero la grazia della penitenza.
Passiamo in rassegna tutte le epoche del mondo e constateremo come in ogni generazione il Signore abbia concesso modo e tempo di pentirsi a tutti coloro che furono disposti a ritornare a lui. Noè fu l’araldo della penitenza, e coloro che lo ascoltarono furono salvi. Giona predicò la rovina ai Niniviti, e questi, espiando i loro peccati, placarono Dio con le preghiere e conseguirono la salvezza. Eppure non appartenevano al popolo di Dio.
Non mancarono mai ministri della grazia divina che, ispirati dallo Spirito Santo, predicassero la penitenza. Lo stesso Signore di tutte le cose parlò della penitenza impegnandosi con giuramento: Com’è vero ch’io vivo – oracolo del Signore – non godo della morte del peccatore, ma piuttosto della sua penitenza. Aggiunse ancora parole piene di bontà: Allontànati, o casa di Israele, dai tuoi peccati. Di’ ai figli del mio popolo: Anche se i vostri peccati dalla terra arrivassero a toccare il cielo, fossero più rossi dello scarlatto e più neri del silicio, basta che vi convertiate di tutto cuore e mi chiamiate «Padre», e io vi tratterò come un popolo santo ed esaudirò la vostra preghiera (cfr. Ez 33, 11; Os 14, 2; Is 1, 18, ecc.).
Volendo far godere i beni della conversione a quelli che ama, pose la sua volontà onnipotente a sigillo della sua parola. Obbediamo perciò alla sua magnifica e gloriosa volontà. Prostriamoci davanti al Signore supplicandolo di essere misericordioso e benigno. Convertiamoci sinceramente al suo amore. Ripudiamo ogni opera di male, ogni specie di discordia e gelosia, causa di morte.
Siamo dunque umili di spirito, o fratelli. Rigettiamo ogni sciocca vanteria, la superbia, il folle orgoglio e la collera. Mettiamo in pratica ciò che sta scritto. Dice, infatti, lo Spirito Santo: Non si vanti il saggio della sua saggezza, né il forte della sua forza, né il ricco delle sue ricchezze, ma chi vuol gloriarsi si vanti nel Signore, ricercandolo e praticando il diritto e la giustizia (cfr. Ger 9, 23-24; 1 Cor 1, 31, ecc.).
Ricordiamo soprattutto le parole del Signore Gesù, quando esortava alla mitezza e alla pazienza: Siate misericordiosi per ottenere misericordia; perdonate, perché anche a voi sia perdonato; come trattate gli altri, così sarete trattati anche voi; donate e sarete ricambiati; non giudicate e non sarete giudicati; siate benevoli e sperimenterete la benevolenza; con la medesima misura con cui avrete misurato gli altri, sarete misurati anche voi (cfr. Mt 5, 7; 6, 14; 7, 1. 2. 12, ecc.).
Stiamo saldi in questa linea e aderiamo a questi comandamenti. Camminiamo sempre con tutta umiltà nell’obbedienza alle sante parole. Dice infatti un testo sacro: Su chi si posa il mio sguardo se non su chi è umile e pacifico e teme le mie parole? (cfr. Is 66, 2).
Perciò avendo vissuto grandi e illustri eventi corriamo verso la meta della pace, preparata per noi fin da principio. Fissiamo fermamente lo sguardo sul Padre e Creatore di tutto il mondo, e aspiriamo vivamente ai suoi doni meravigliosi e ai suoi benefìci incomparabili.
6 commenti:
Differenze tra il femminismo massonico-socialista e il femminismo cristiano
Dagli scritti del Beato Giacomo Alberione.
https://cordialiter.blogspot.com/2019/03/differenze-tra-il-femminismo-massonico.html
Gesù ha risollevato la dignità umana della donna.
https://cordialiter.blogspot.com/2019/03/gesu-ha-risollevato-la-dignita-umana.html
https://www.veritatemincaritate.com/2019/03/il-vero-senso-del-digiuno-e-lintima-unione-con-dio/
"Gesù, non vi facciano paura i miei peccati, non vi faccia ribrezzo la mia freddezza; riguardate, mio Gesù, all'affetto di questa vostra indegna figlia da voi redenta. Ricorro a voi solo, Gesù, per sempre più piacervi, per fare sempre la vostra santissima volontà, e per darvi maggior gloria."
Santa Gemma Galgani
Primo Venerdì di Quaresima:
“La nostra grande sapienza: conoscere Gesù Cristo”.
Sacerdote Don Dolindo Ruotolo.
“Il Crocifisso è come un gran libro aperto all’anima nostra, è come un vasto e sereno orizzonte che ci sconfina nell’eternità e c’inabissa in Dio, è un pelago d ‘amore e di pace nel quale l’anima sovente si perde. In Lui, Vittima Divina, si pondera la grandezza di Dio alla cui Maestà viene offerto un Sacrificio così grande, in Lui si apprezza la Santità e la Giustizia di Dio, si pondera la gravità delle colpe dell’uomo, e l’anima in Lui rimane inabissata nel proprio nulla e nelle proprie responsabilità. Il Crocifisso del Calvario, come il Signore dal Sinai, promulga novellamente la Legge che è fondamento di ogni legge, scolpendola non nelle tavole di pietra ma nel Suo Corpo immolato. Nella umiliazione della Croce Egli, immolandosi come unica Vittima all’Unico Dio, proclama al mondo che non vi è altro Dio fuori di Lui. Egli, offrendosi per glorificare il Nome Santissimo di Dio, espia nella Sua Carne la profanazione degli empi. Egli offre il Sacrificio che si rinnoverà per i secoli per santificare degnamente la Festa. Onorando il Padre nei Cieli e la Madre Immacolata sulla Terra, Egli insegna efficacemente ad onorare il padre che rappresenta la paternità di Dio nella famiglia e la madre che rappresenta l’amore di questa paternità. Egli, vittima dell’odio, dell’invidia e della scelleratezza dei Suoi persecutori, ispira orrore per la violenza e l’omicidio; Egli è la Verità, è la testimonianza della Gloria del Padre e muore per la Verità; nudo si è spogliato di tutto e ha dato tutto; piagato, si è spogliato alla Sua Chiesa nella ineffabile fedeltà del Suo Amore e delle Sue promesse e con questo ha colpito a morte la concupiscenza degli occhi e quella della carne, il desiderio che gli uomini hanno di possedere, e la profanazione del talamo coniugale da Lui elevato a Sacramento proprio in quell’ineffabile amore col quale Egli si sposò alla Sua Chiesa. Il Crocifisso è per noi Sapienza, perché in Lui può guardarsi quello che è la nostra vita e la storia dei secoli. Di fronte all’empietà trionfante o all’impeto truce di una irruente passione ogni arma si spunta. Solo il Crocifisso può conquidere la tirannide e disarmare l’impeto dell’ira, può far sentire ai potenti la loro debolezza e ai deboli la loro forza; solo il Crocifisso ha salvato il mondo e può rinnovarlo ora che il mondo ha apostatato dal Suo Amore. Il mondo ingrato e scellerato s’ è dimenticato di Lui, ha sostituito al Segno della Croce i suoi cenci, sporchi d’impurità e insanguinati dalla tirannide ed è caduto nel baratro dell’ignoranza, della perversità e della perdizione. Mai l’umanità è stata così stolta come lo è quando rinnega il Crocifisso, e i suoi decantati progressi si mutano tutti in armi di distruzione morale e materiale e di sterminio. Il Crocifisso fa piangere di compassione e consola il nostro pianto, umilia l’anima peccatrice e la eleva negli splendori della carità; suscita un’avversione placida e pacata al male e infiamma d’amore il cuore; da’ un senso di vigilanza e di riposo, di vita e di morte, di potenza e di dolcezza che dona all’anima la sicurezza della Misericordia e la felicità della vita soprannaturale. È questa l’Altissima Sapienza che “non è di questo secolo ne’ dei principi di questo secolo, la cui autorità si riduce a nulla” perché non sono capaci, “ è la Sapienza di Dio che è nel Mistero della Croce” e che si svela nella Beata eternità, è La Sapienza che i nemici del Redentore non conobbero e non conoscono, perché “ se l’avessero conosciuta non avrebbero Crocifisso il Signore della Gloria” ne’ tuttora lo crocifiggerebbero nella Sua Chiesa e nei Suoi seguaci”.
Eminenza, perchè i preti nelle loro infinite omelie (più di 25.000 ogni domenica nella sola Italia) non parlano più dell’aldilà e, soprattutto, rifuggono dal pronunciare una parola che è divenuta tabù: inferno?”.
Alla domanda, l’allora Prefetto dell’ex Sant’Uffizio, Joseph cardinal Ratzinger, mi guardò un po’ ironico: “Il fatto è che oggi tutti, anche nel clero, ci crediamo talmente buoni da non poter meritare altro che il paradiso. Siamo impregnati di una cultura che, a forza di alibi e di attenuanti, vuol togliere agli uomini il senso della loro colpa, del loro peccato. Lo osservi: tutte le ideologie della modernità sono unite da un dogma fondamentale. E, cioè, la negazione di quella realtà che la fede lega all’inferno: il peccato”. (26 marzo 2007 : Corriere della Sera, di Vittorio Messori)
Il Congresso mondiale delle famiglie fa infuriare «Repubblica».
https://giulianoguzzo.com/2019/03/09/il-congresso-mondiale-delle-famiglie-fa-infuriare-repubblica/#more-15443
Tutti a Verona ...
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