Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 1 marzo 2019

Venerdì 1 marzo. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.

Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra.
Preghiamo anche per come viene contristato il Signore nel nostro Paese e nel degrado ingravescente che lo attanaglia e per tutti i problemi in attesa di soluzione in un agone politico esasperato e attraversato da molte dinamiche contrapposte.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “senza di Lui non possiamo far nulla” (Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga quelli che si espongono con parresìa.
* * *
1° marzo: Primo venerdì del mese, Santa Comunione in spirito di riparazione al Sacro Cuore di Gesù. Ricordiamo la grande promessa di Nostro Signore a Santa Margherita Maria Alacoque:
"Io ti prometto, nell’eccesso della Misericordia del mio Cuore, che il mio Amore onnipotente concederà, a tutti quelli che si comunicheranno al primo Venerdì del mese per nove mesi consecutivi, la grazia della perseveranza finale ... Essi non moriranno nella mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, servendo loro il mio Cuore di asilo sicuro in quell’ora estrema".

Riflessione settimanale:
Dal «Commento alla prima lettera di san Giovanni»
di sant'Agostino, vescovo
(Cap.2; 6, 7, 8)
L'amore elimina i peccati

6. Fa' dunque attenzione a ciò che Giovanni dice: Se diremo che in noi non c'è peccato, ci inganniamo ed in noi non c'è verità. Se dunque ti confesserai peccatore, la verità è in te, poiché la verità è luce. Non splende ancora pienamente la tua vita dato che vi sono dei peccati; ma ecco, cominci ormai ad illuminarti poiché riconosci i tuoi peccati. Considera le parole che seguono: Se confesseremo i nostri delitti, egli è fedele e giusto per condonarceli e purificarci da ogni iniquità (1 Gv. 1, 9). Qui Giovanni non si riferisce soltanto ai peccati del passato, ma anche a quelli eventualmente commessi nel presente; l'uomo non può non avere almeno peccati lievi, fin quando ha il suo corpo. Tuttavia non devi dar poco peso a questi peccati che si definiscono lievi. Tu li tieni in poco conto quando li soppesi, ma che spavento quando li numeri! Molte cose leggere, messe insieme, ne formano una pesante; molte gocce empiono un fiume e così molti granelli fanno un mucchio. Quale speranza resta allora? Si faccia anzitutto la confessione dei peccati, affinché nessuno si reputi giusto, e l'uomo che prima non era ed ora è, non innalzi la cresta davanti a quel Dio che vede ciò che è. Prima di tutto ci sia dunque la confessione, poi l'amore: che cosa fu detto della carità? "La carità copre una moltitudine di peccati" (1 Pt. 4, 8).

Vediamo se appunto Giovanni non esorti proprio alla carità, in considerazione dei peccati che si annidano nascostamente dentro le nostre anime: solo la carità infatti elimina i peccati. La superbia spegne la carità: l'umiltà perciò ravviva la carità, e la carità spegne i peccati. L'umiltà è collegata alla confessione per mezzo della quale ci dichiariamo peccatori; ma l'umiltà non è quella per cui ci dichiariamo peccatori soltanto con la lingua, nel timore che, dichiarandoci giusti, non dispiacciamo agli uomini, a motivo della nostra arroganza. Questo lo fanno gli empi e i dissennati. Dicono: so di essere giusto, ma mi conviene non dichiararlo davanti agli uomini? Se mi proclamerò giusto, chi sopporterà questo, chi lo tollererà? Sia nota davanti a Dio la mia giustizia, io tuttavia mi dichiarerò peccatore; non già perché lo sono, ma perché l'arroganza non mi renda odioso. Di' agli uomini ciò che sei, e dillo a Dio. Se non dirai a Dio ciò che sei, Dio condannerà ciò che troverà in te. Vuoi che egli non pronunci condanne? Accusati da te stesso. Vuoi che ti perdoni? Guarda dentro di te, in modo da poter dire a Dio: "Distogli il tuo sguardo dai miei peccati". Ripeti a lui anche le altre parole di quel salmo: "Poiché io riconosco le mie iniquità" (Sal. 50, 5 e 11).

"Se confesseremo i nostri delitti, egli è fedele e giusto per condonarceli e purificarci da ogni iniquità". Ma se diremo che non abbiamo peccato, lo trattiamo da ingannatore e la sua parola non è in noi (1 Gv. 1, 9-10). Se dirai: non ho peccato, tratti lui da bugiardo, proprio quando vuoi presentare te come veritiero. Come è possibile che Dio sia bugiardo e l'uomo veritiero, dal momento che la Scrittura dice esattamente il contrario: "Ogni uomo è bugiardo, Dio solo è veritiero" (Rom. 3, 4)? Dio dunque è veritiero per se stesso, tu lo sei per mezzo di Dio; da te stesso sei invece bugiardo.

Abbiamo un avvocato presso il Padre

7. Ma perchè non sembri che Giovanni abbia lasciato via libera ai peccati, dicendo: "Egli è fedele e giusto per purificarci da ogni iniquità ", e ad evitare che gli uomini non concludano: dunque pecchiamo pure, facciamo con tranquillità ciò che vogliamo, poiché Cristo ci purifica - egli è fedele e giusto, e ci purifica da ogni iniquità -, Giovanni viene a toglierti ogni falsa sicurezza e a procurarti un opportuno timore. Vai in cerca di una pericolosa tranquillità: sii piuttosto preoccupato. Egli, fedele e giusto, può scioglierci dai nostri delitti, se costantemente sarai addolorato di te stesso e cambierai condotta, migliorandoti. Che cosa aggiunge poi Giovanni? Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate. Ma nell'ipotesi che il peccato torni a insinuarsi nella vita di un uomo, che farà costui? Che farà? S'abbandonerà alla disperazione? Ecco, ascolta: Se uno - dice Giovanni - peccherà, abbiamo presso il Padre un avvocato, Gesù Cristo, il giusto; e lui stesso è vittima di propiziazione per i nostri peccati (1 Gv. 2, 1-2). Lui dunque è l'avvocato, tu bada di non peccare. Ma se il peccato s'insinuerà ugualmente, data la debolezza della natura, subito fa' di sentirne dolore, subito condannalo; se lo condannerai, potrai presentarti al giudizio con animo tranquillo. Vi troverai l'avvocato; non temere di perdere la causa, una volta che avrai confessato il tuo peccato. Se può capitare in questa vita che uno, mettendosi nelle mani di un avvocato eloquente, riesca ad essere assolto, tu, che fai affidamento sul Verbo, potrai forse correre il rischio di perderti? Grida forte: "Abbiamo un avvocato presso il Padre".

Solo Cristo ci può giustificare

8. Considera come Giovanni stesso si mantenga nell'umiltà. Egli certamente era un uomo giusto e grande, poiché attingeva dal petto del Signore i segreti di alti misteri. Attingendo dal suo petto, fu lui, proprio lui, a predicare la divinità del Signore: "In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio" (Gv. 1, 1). Grande qual era, quest'uomo non disse: - avete un avvocato presso il Padre, ma: "Se uno peccherà, abbiamo un avvocato". Non disse: - avete; e neppure: - avete me; e neanche: - avete il Cristo stesso. Egli ha messo avanti il Cristo, non sé, e ha detto: - abbiamo; non già: - avete. Preferì mettersi nel numero dei peccatori, per avere nel Cristo il suo avvocato, piuttosto che presentare se stesso come avvocato invece di Cristo e trovarsi poi tra i superbi degni di condanna.

Fratelli, ecco chi abbiamo per avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. Egli è la vittima di propiziazione per i nostri peccati. Chi ha accettato questa verità, non ha provocato né eresie né scismi. Da dove son nati gli scismi? Dal fatto che gli uomini dicono: noi siamo giusti; e aggiungono: siamo noi a santificare gli immondi, noi a rendere giusti gli empi, noi ad innalzare preghiere, noi ad impetrare grazie. Che cosa disse invece Giovanni? "Se uno peccherà, abbiamo presso il Padre un avvocato, Gesù Cristo, il giusto".

Qualcuno potrebbe obiettare: dunque i santi non intercedono per noi? i vescovi e i presbiteri non chiedono in nome del popolo? Esaminate la Scrittura e vedete come anche chi comanda si raccomandi alle preghiere del popolo. Paolo apostolo dice ai fedeli: "Pregate in pari tempo anche per noi" (Col. 4, 3). Prega l'Apostolo per i fedeli, pregano questi per l'Apostolo. Noi, o fratelli, preghiamo per voi, ma voi pregate per noi. Le membra preghino per se stesse, vicendevolmente; la testa interceda per tutti. Nessuna meraviglia perciò che Giovanni con le parole successive voglia chiudere la bocca a quanti portano divisioni nella Chiesa di Dio. Dopo aver detto: "Abbiamo Gesù Cristo, il giusto; e lui stesso è vittima di propiziazione per i nostri peccati", avendo di mira coloro che si sarebbero divisi ed avrebbero detto: "Eccolo qui il Cristo, eccolo là " (Mt. 24, 23), coloro cioè che avrebbero preteso di mostrare rinchiuso in una conventicola colui che tutti riscattò e tutto ha in suo potere, subito Giovanni aggiunse: Non solo per i nostri peccati, ma per i peccati di tutto il mondo (1 Gv. 2, 2). Che significa questo, fratelli? Certamente anche noi "l'abbiamo trovato nelle distese di regioni boscose" (Sal. 131, 6) , abbiamo trovato la Chiesa in tutte le nazioni. Questo dunque è il Cristo, "vittima di propiziazione per i nostri peccati, non solo per i nostri, ma per i peccati di tutto il mondo". Poiché trovi la Chiesa in tutto il mondo, non seguire quelli che falsamente si presentano come giustificatori, ma in realtà sono causa di divisioni. Resta su quel monte che ha coperto tutta la terra (cf. Dan. 2, 35): poiché Cristo è "vittima di propiziazione per i nostri peccati, non solo per i nostri, ma per i peccati di tutto il mondo", da lui riscattato col suo sangue.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

https://www.marcelloveneziani.com/articoli/la-nausea-per-un-mondo-corretto/

Anonimo ha detto...

גַּם כִּי-אֵלֵךְ
,בְּגֵיא צַלְמָוֶת
לֹא-אִירָא רָע
כִּי-אַתָּה עִמָּדִי

,שִׁבְטְךָ וּמִשְׁעַנְתֶּךָ
.הֵמָּה יְנַחֲמֻנִי

Anonimo ha detto...


Gam gam gam Ki Elekh
Beghe begh beghe Tzalmavet
Lo lo lo Ira Ra
Ki Atta Immadì(2 volte)

Šihiivtekha umišantekhà
Hema yenakhamuni (2 volte)

Anche se andassi
nella valle oscura
non temerei alcun male,
perché Tu sei sempre con me;

Perché Tu sei il mio bastone, il mio supporto,
Con Te io mi sento tranquillo.

https://youtu.be/EcJs8242JpE

Anonimo ha detto...


Il testo in italiano è la traduzione del testo
in ebraico?
Sembrerebbe ma si vorrebbe conferma,
per evidenti ragioni di prudenza.

mic ha detto...

Gam ki elekh... è la traslitterazione del versetto 4 del Sl 23 (Il Buon Pastore)
Dal testo ebraico io tradurrei alla lettera:
Anche se cammino nella valle dell'ombra della morte, non temo il male perché Tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro, essi mi danno sicurezza.

Anonimo ha detto...

Carissima Mic , e' molto piu' bella , direi piu' pregnante , la Sua traduzione letterale .
Se non Le e' di peso , puo' cortesemente tradurre tutto il Salmo ?
Grazie di cuore .

fabrizio giudici ha detto...

Attenzione alle sorprese del sinodo amazzonico. Non solo preti sposati.


Another issue Taborda said is likely to come up during the synod is the possibility of replacing bread used in the consecration of the Eucharist with yuca - a shrub native to South America which is commonly cultivated as an annual crop in tropical regions, where it is popular to eat the root of the plant.

The reason for proposing the change, Taborda said, is because the bread normally used in Latin rite Masses turns into a pasty mush during the Amazonian rainy season due to the intense humidity, meaning “it’s not bread, and if it’s not bread, it’s not the Eucharist.”

“In the Amazon, bread is made out of yuca,” he said. And while changing material used in the Eucharist is “a very complex question,” he believes it should be decided by the local bishops and will likely be mentioned during the October discussion.


https://cruxnow.com/church-in-the-americas/2019/02/28/married-priests-will-be-on-agenda-for-the-amazon-synod-theologian-says/

Anonimo ha detto...

In Amazzonia lui si sposò e lì restò con la sposa per sempre...e tutti vissero felici e contenti!

Anonimo ha detto...

Gioisci rallegrati pure con Lui nel tuo raccoglimento interiore poiché lo hai così vicino! Qui desideralo, adoralo, senza andare a cercarlo altrove, poiché ti distrarresti, ti stancheresti senza poterlo né trovare, né godere con maggiore certezza e celerità né averlo più vicino che dentro di te .
San Giovanni della Croce
(Cantico Spirituale).