Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 5 ottobre 2021

7 ottobre. Apologia del Santo Rosario

Alla forma di preghiere della quale parliamo, fu posto l’appropriato nome di Rosario, quasi per esprimere nello stesso tempo il profumo delle rose e la grazia delle corone. Tale nome, mentre è indicatissimo a significare una devozione per onorare Colei che, giustamente, è salutata “Mistica Rosa” del Paradiso, e, cinta di una corona di stelle, è venerata come Regina dell’universo, sembra anche simboleggiare l’augurio delle gioie e delle ghirlande celesti offerte da Maria ai suoi devoti” (Fidentem piumque animum, Leone XIII, 1896). La preghiera del Rosario è una forma tradizionale in cui, attraverso la Vergine Maria, meditiamo i misteri della salvezza. È essa ancora rilevante?
Ne parlano con il musicista ed autore Aurelio Porfiri, don Nicola Bux, don Marino Neri, padre Roberto Spataro, don Samuele Cecotti, don Francesco Giordano.
Il programma sarà trasmesso in live streaming su numerosi canali, tra cui il canale You Tube RITORNO A ITACA, su TWITTER e sulla fanpage in Facebook di AURELIO PORFIRI.

2 commenti:

Anonimo ha detto...


7 ottobre, perché questa data?

Perché è l'anniversario della vittoria nella grande battaglia navale di Lepanto, contro i turchi e i barbareschi, il 7 ottobre 1571.
Vittoria del Rosario, si dice giustamente. San Pio V aveva indetto una vera e propria crociata contro l'avanzata ottomana, diventata assai pericolosa, sia per terra che per mare. Di questa Crociata, il Rosario era l'arma più valida (accanto alla santità di vita). Si pregava ininterrottamente mentre la flotta era in mare e il papa ebbe in visione o da una straordinaria certezza interiore la convinzione assoluta che la flotta cristiana aveva vinto. Tutti gli equipaggi cristiani si erano confessati e comunicati. Raramente un esercito schierato a battaglia fu così impregnato di spirito religioso. Nei tempi antichi, comunque, prima della battaglia e dopo, se si era vinto, si facevano sempre sacrifici agli dèi.
Un intervento divino lo si è sempre visto nel mutamento improvviso e inspiegabile del vento (una gagliarda brezza) all'inizio della battaglia: da favorevole ai turchi mutò di colpo direzione (anche se bisogna dire che nei combattimenti delle galee contava soprattutto il remo - però remare controvento non era tanto comodo).
Il rammentare e celebrare i meriti del Rosario, aiuto indispensabile, non dovrebbe comunque lasciar cadere nell'oblio le analisi politico-militari in senso stretto. Oltre che con l'aiuto divino, si vince avendo buoni eserciti e buone flotte. La flotta cristiana a Lepanto era quanto di meglio l'Occidente potesse al momento schierare, grazie all'opera indefessa del papa.
Occorre dunque avere uno Stato, un esercito degno di questo nome, un'educazione che formi anche dei combattenti. Tutte cose inesistenti nella prassi odierna e scomparse dall'orizzonte della riflessione politico-filosofica odierna, non solo da quella "politicamente corretta" ma anche da quella cattolica o pretesa tale. Il contributo della saggistica cattolica attuale di tipo "tradizionalista" alla componente militare e guerresca della storia, si riduce al massimo all'esaltazione, peraltro del tutto acritica, delle "insorgenze"!
Come notava il cinico Machiavelli, non si governa solo con i paternostri. Occorre anche saper governare, avere il senso dello Stato, del diritto, costruire istituzioni valide, civili e militari.
H

Anonimo ha detto...

Simone Cristicchi Dell'Aurora Tu Sorgi Più Bella
https://www.youtube.com/watch?v=bJV5O9gy0H8
Dedicato alla mia mamma Alba che ogni volta che ascoltava questo inno alla Vergine si illuminava tutta e accennava a qualche breve strofa.