Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 31 luglio 2013

COMUNICATO STAMPA del Coordinamento Nazionale Summorum Pontificum

Petizione giustamente equilibrata e rispettosa, ma anche chiara e ferma. Infatti, mentre noi ci siamo soffermati sul diritto dei sacerdoti - tanto religiosi che secolari - sancito dall'art.2 del Motu Proprio Summorum Pontificum(1), la petizione che riprendo di seguito, ufficializzata attraverso la forma del "Comunicata stampa", punta l'accento sul corrispondente diritto dei fedeli; il che significa anche bene delle anime, se qualcuno crede ancora che la Santa Messa serva a questo. Dei fedeli, infatti, nessuno sembra essersi preoccupato. [Fonte]

COMUNICATO STAMPA

Il Coordinamento Nazionale del Summorum Pontificum (CNSP) preso atto con filiale rispetto del particolare momento di riflessione chiesto dalla Sede Apostolica alla Congregazione dei Frati Francescani dell’Immacolata, volendo evitare ogni indebito giudizio in questioni interne ad un Istituto Religioso di diritto pontificio, esprime, tuttavia, viva preoccupazione che le nuove disposizioni relative alla celebrazione della forma straordinaria del rito romano da parte dei RR. Padri della Congregazione possano in qualche modo privare numerosi coetus fidelium del prezioso servizio liturgico sin qui loro assicurato.

Una simile circostanza rischierebbe, in concreto, di ostacolare l’esercizio di un diritto dei fedeli – riconosciuto e regolato dalle norme generali del Motu Proprio Summorum Pontificum e dall’Istruzione Universae Ecclesiae - a suo tempo disposto dalla mente di S.S. Benedetto XVI a maggior gloria di Dio e a santificazione del Suo Popolo, “discordiam vitando et totius Ecclesiae unitatem fovendo” (SP - art. 5, § 1).

Il CNSP confida, pertanto, che gli Ecc.mi Vescovi e le altre Autorità Ecclesiastiche competenti vogliano provvedere con paterna sollecitudine ad assicurare la regolarità delle celebrazioni delle SS. Messe nella forma straordinaria e in particolare per quei coetus fidelium finora affidati al fecondo apostolato della Congregazione dei Frati Francescani dell’Immacolata, affinché tutti i fedeli che lo desiderano possano continuare a vivere la loro Fede secondo il ritmo della forma straordinaria della Sacra Liturgia, in un vero sentire cum Ecclesia.

Per sostenere questo impegno, il Coordinamento invita ad elevare fervide preghiere alla SS.ma Vergine Maria Immacolata perché i tanti coetus fidelium che si stanno costituendo ricevano sempre l’attenta cura pastorale dei loro Ordinari e il Motu Proprio sia pienamente applicato in ogni diocesi.

Piacenza, 30 Luglio 2013.

Per il Coordinamento Nazionale del Summorum Pontificum
Emanuele Fiocchi
____________________
1. Da prendere nella dovuta considerazione [nota di Chiesa e post concilio]:
  • L'art.2 del Motu proprio Summorum Pontificum prevede il diritto di ogni sacerdote di rito latino (sia secolare che religioso) di celebrare il VO senza obbligo di alcuna autorizzazione previa (di fatto equiparando l'uso dei due messali). Celebrazioni alle quali, ai sensi dell'art.4 sono ammessi anche i fedeli, come di fatto ormai avviene per prassi consolidata dal 2007 
  • l'art. 3, cui molti hanno fatto riferimento a giustificazione del decreto, riguarda la celebrazione conventuale o “comunitaria” nei propri oratori"
Ne consegue che la disposizione avallata dal Papa nel decreto 11 luglio (che è un atto amministrativo) non potrebbe di fatto cancellare una disposizione papale diramata dal suo predecessore con motu proprio (art.2/4). "...il Santo Padre Francesco ha disposto che ogni religioso della Congregazione dei Frati Francescani dell'Immacolata è tenuto a celebrare la liturgia secondo il rito ordinario e che, eventualmente, l'uso della forma straordinaria (Vetus Ordo) dovrà essere esplicitamente autorizzata dalle competenti autorità per ogni religioso e/o comunità che ne farà richiesta".
Ciò non appare canonicamente valido, per effetto della gerarchia delle norme. E, di fatto, è e resta grave e scorretto. Anche se il fatto che la disposizione del papa, riguardi esclusivamente la materia specifica cui si riferisce (il "caso" FI) e sia esplicitata con l'aggiunta finale  «nonostante qualunque disposizione contraria ».
È forse uno degli aspetti della ormai imperante "prassi ateoretica senza spiegazioni", che non si può concepire da parte di un pontefice? Egli deve esprimere la sua attività di governo nonché il suo munus docendi attraverso encicliche, lettere apostoliche, atti di magistero, omelie, discorsi e pronunciamenti adeguatamente ponderati. L'alta dignità conferitagli per mistero di grazia lo esige. Infatti queste sue forme espressive sono sempre state di prassi ponderate. In esse, ogni parola è stata sempre misurata, ogni concetto esplicitato e sviluppato, proprio per non lasciare spazio a equivoci e interpretazioni errate, esattamente come stiamo invece assistendo da quattro mesi con la complice ridondanza dei media. 

70 commenti:

Anonimo ha detto...

Se i Francescani dell'Immacolata priveranno la Santa Chiesa cattolica, quella militante e quella purgante, della grazie che solo il Santissimo Sacrificio dell'altare può impetrare, ne risponderanno dinnanzi a Dio Onnipotente.
Decidete se ubbidire a Dio o diventare corresponsabili del male perpretrato dagli uomini ed istigato da satana.

Auxilium christianorum, ora pro nobis.

Anonimo ha detto...

Non possiamo affibbiare ai FI questa grave responsabilità, che ognuno di loro valuterà nella propria coscienza e anche in un afflato comunitario.
Il loro atteggiamento obbediente e di prudente attesa è più che comprensibile ed esemplare.
Del resto anche il nostro non è un atteggiamento di "fronda": è un grido accorato alle autorità competenti perché ascoltino il sensus fidei del "popolo" dei credenti.

RIC ha detto...

Comunicato equilibrato nella forma e fermo nella sostanza.
Se almeno qualche Vescovo avesse il coraggio di far sentire la propria voce a difesa del FI!!
Se almeno qualche cardinale - che in occasione di celebrazioni VO e' stato assistito dai frati vestiti di celeste - avesse il coraggio di prendere le loro difese....

minstrel ha detto...

Intanto Augé getta acqua (e alcool...) sul fuoco.

http://liturgia-opus-trinitatis.over-blog.it/article-stop-all-uso-del-vetus-ordo-per-i-francescani-dell-immacolata-119308749.html

nei commenti dello stesso post Augé dice che un ofm gli ha scritto: "... il bonum pastorale dei Fedeli esige conformità con la totalità della Chiesa. Se loro (i Francescani dell'Immacolata)sentono il rapporto con il Vetus Ordo così vitale per la loro crescita religiosa, lo celebrino nella loro cappella privata...".

minstrel ha detto...

LucaGras nei commenti di augé:
"Pare che il commissario apostolico abbia già concesso provvisoriamente la facoltà di celebrare la messa VO."

Fonte zero, ma non è già qualcosina?

Anonimo ha detto...

Augé semplicemente ignora che con il motu proprio Summorum pontificum un Papa ha equiparato l'uso dei due messali.

minstrel ha detto...

Domanda sciocca che non ho mai posto: ma prima del motu proprio come facevate ad assistere ad una messa VO?

Anonimo ha detto...

Per Mic:
1. La responsabilità non gliela attribuisco io, ce l'hanno: io non posso celebrare, loro sì;
2. dinnanzi a Dio la responsabilità è personale, non comunitaria;
3. l'ubbidienza non è una virtù teologale, quindi si può peccare anche per eccesso quando l'ordine comanda un male.
Io mi preoccupo della Chiesa purgante e militante e quindi anche dell'anima dei Francescani dell'Immacolata. Acconsentire all'ordine di un superiore non esenta da responsabilità.

Católica Apostólica Romana ha detto...

Anonimo delle 15:41 ha ragione. L'obbedienza ceca non è virtu, ma peccato qdo il superiore ci ordina di peccare. L'obbedienza prima é a DIO. Stiamo scherzando? L'anima vale il prezo del Santissimo Sangue di Cristo!!! ´Nons si tratta di affibbiare niente a nessuno, percHé loro sanno benissimo che responsabilità hanno. I rispetti umani anche qui non c'entrano!!!

E le cose continuano uguali (o peggiori) prima si fá per dopo aggiustare quel che esce sbagliato... Questo documento appena prova che chi ha dato l'ordine se n'è fregato del coetus fidelium... Solo adesso ci pensano... dopo aver creato un'altra confusione...

Como diceva Santa Caterina di Siena al papa suo: e a Dio che mi lamenteró visto che non avete un altro superiore...

don Camillo ha detto...

Augè e molti della sua combriccola che si fregano le mani dimentica che "la malizia uccide l'empio"! Hanno di nuovo mortificato la Santa Messa, hanno le ore contate. Con Dio non si gioca a fare gli inquisitori!

don Camillo ha detto...

Si mic, il quadro è ora molto più chiaro.

don Camillo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Católica Apostólica Romana ha detto...

sciocca proprio minstrel, tu pensi che la messa in latino è stata risusscitata? ch'era finita? non erano tanti quanti oggi, ma la Tradizioni non è mai finita!!! Anche grazie soprattutto a Lefebvre!

minstrel ha detto...

Leggo or ora da Tornielli questo commento!

NOTA SEMI-UFFICIALE DEI FRANCESCANI DELL’IMMACOLATA
Accettiamo e obbediamo alle disposizioni S. Sede: chi userà questa vicenda per andare contro il Papa o la Gerarchia Cattolica, andrà contro lo spirito del nostro istituto
di P. Rosario M. Sammarco
Poiché da qualche ora è rimbalzata su diverse testate la notizia dell’ordine impartitoci dalla S. Sede di non celebrare la Messa Tridentina ritengo utile fare alcune precisazioni, che non hanno carattere “ufficiale” in quanto, pur potendo operare di mia responsabilità a causa dell’incarico che ho, non ho ancora sentito i Superiori. Agisco, tuttavia, potendo dire cosa sta succedendo e cosa i Superiori pensano, per cui non temo smentite. Mi rendo conto che forse queste precisazioni non soddisferanno tanti, ma è opportuno farle e a chi non dovesse essere contento chiedo la carità di un pudico rispetto verso il nostro Istituto Religioso. La notizia in questione si trova sul Blog Messa in Latino e sul Blog “Settimo Cielo” di Sandro Magister, ed è autentica per quanto non sia stata riportata in modo corretto. Non è stata ancora pubblicata sul sito dell’Istituto in quanto si attendono istruzioni nel merito, anche perché è una faccenda che riguarda l’Istituto Religioso come tale. Messa in Latino della notizia ha pubblicato solo la parte che più interessava e che ha delle conseguenze esterne immediate: la sospensione della Messa Tridentina. Magister arriva a citare il decreto (non si sa come avuto) e fa delle sue considerazioni, peraltro senza avere una conoscenza esatta della questione.
Il dato di fatto è questo: il 12 luglio la Congregazione per i Religiosi e gli Istituti di Vita Consacrata ha emanato un decreto nel quale, tra le altre cose stabilisce la rimozione del Consiglio Generale dei Frati Francescani dell’Immacolata (a partire dal Ministro Generale, P. Stefano M. Manelli) e ordina a tutti i sacerdoti Francescani dell’Immacolata la sospensione della celebrazione della Messa Tridentina e del Breviario Tridentino, lasciando tuttavia ai singoli sacerdoti e alle singole comunità la facoltà di chiedere al nuovo Commissario di poter nuovamente tornare a celebrare tanto l’una che l’altro e al medesimo Commissario quella di approvare o negare tale permesso caso per caso. Per evitare spiacevoli situazioni dovute ad impegni già presi, oralmente il Commissario incaricato, il Padre Fidenzio Volpi, OFM Cap, ha concesso a voce la facoltà di fare queste celebrazioni, dove necessario, fino al 12 agosto.
L’intervento del S. Padre e della Congregazione si è reso necessario dopo aver ricevuto notizie di problemi suscitati nell’Istituto in materia liturgica.
Alla luce di questo, mi sembra pertanto poco fondata la preoccupazione espressa da Sandro Magister che tale divieto possa essere esteso prima o poi anche a tutti i sacerdoti, in contrasto con il Motu Proprio Summorum Pontificum, e che lo stesso S. Padre abbia agito, di fatto, contro quello che sarebbe stato l’atteggiamento di Benedetto XVI.
Il dato di fatto è che il S. Padre si è trovato con un rapporto davanti, e dopo averlo studiato ha messo in atto quelle misure che a suo prudente giudizio erano atte a tutelare tanto l’Istituto, quanto il suo ruolo nella Chiesa.
Circa i contenuti di quel rapporto, il numero dei frati coinvolti, e tante altre faccende a riguardo non è possibile né al sottoscritto, né ad alcun altro, fare valutazioni.
Le indagini e il tempo diranno la loro sulla responsabilità di ciascuno.
L’Istituto come tale accetta le disposizioni della S. Sede e obbedisce.
E proprio perché obbedisce, rifiuta con forza qualunque tentativo, da qualsivoglia parte provenga, di strumentalizzare questa vicenda a danno della persona e dell’autorità del Romano Pontefice felicemente regnante.
Chi volesse utilizzare questa situazione interna nostra per andare contro il Papa o giustificare sue prese di posizione contro il Papa e la Gerarchia Cattolica, qualunque cosa possa dire, va contro lo spirito dei Fondatori dell’Istituto e contro l’Istituto stesso.

Ricerco la fonte principale ora

Anonimo ha detto...

Minstrel 16:10

vedi, prima del Summorum esisteva già il coetus fidelium VO. Si tratta di quei sacerdoti e gruppi che non hanno mai abbandonato l'Antico Rito. Solo a Roma prima del 2007 ce n'era più d'uno. In virtù del famoso "indulto", "concessione" che Benedetto ha trasformato in "diritto".
In Francia li chiamavano i "silencieux". Solo che ora, grazie anche a Internet, nessuno, Deo adiuvante, ci silenzierà.

minstrel ha detto...

Eccola:

Nota di BastaBugie: questa nota è stata pubblicata con il titolo "Piccola nota semi-ufficiale a proposito del divieto fattoci di celebrare la Messa Tridentina" dall'amministratore del Profilo Facebook dei Francescani dell'Immacolata e responsabile del portale www.immacolata.com

Fonte: Profilo Facebook FI, 29 luglio 2013

A mio avviso questa immensa obbedienza è esemplare.
E
SEM
PLA
RE!

Anonimo ha detto...

Per "resistenza cattolica"
Non ignoro nè sottovaluto la responsabilità personale. Ma in un momento delicato come questo e con equilibri così precari non mi sembra il caso di esasperare le cose né di incendiare gli animi. Questa intanto è la nostra di responsabilità immediata.
L'evoluzione dei FATTI ci farà valutare e discernere, con l'aiuto e la guida dei nostri sacerdoti.

Católica Apostólica Romana ha detto...

Momenti delicati sempre ci son stati e ci saranno... é la storia del Cristianismo... Se dovessimo aspettare tempi tranquilli... staremmo fritti!!!

Non si trata di incendiare animi, ma di salvare anime. Ognuno vale il Sangue di Cristo...

La Verità é semplice e chiara e non ne dobbiamo aver paura nè dobbiamo alimentare rispetti humani. Sarebbe tradire il proprio Cristo que é morto nella croce per noi senza preoccuparsi con momenti delicati o no... Ti pare?

Eppoi... tu sai qdo morirai? Puoi garantirmi che nessuno di quelli che hanno bisogno dei sacramenti morirá fino ad avere tempi meno delicati?

Marco P. ha detto...

Augè e il suo stolto commentatore OFM ignorano altresì che S. Pio V (la cui canonizzazione è passata attraverso l'esame di miracoli) con la bolla Quo Primum ha concesso l'indulto PERPETUO per la celebrazione con il suo Messale e successive debite modifiche.

minstrel ha detto...

Meglio domandare scioccamente e comprenderne i motivi che restar ignoranti senza motivo. ;)

Católica Apostólica Romana ha detto...

Hai ragione minstrel! Scusami, allora. Ma é vero, perchè la Messa di sempre non è mai finita.

Anonimo ha detto...

Momenti delicati sempre ci son stati e ci saranno... é la storia del Cristianismo... Se dovessimo aspettare tempi tranquilli... staremmo fritti!!!

Vedi, in linea di principio non posso che esser d'accordo con te.
Ma ti prego di farti una domanda: non credi che possa aver un effetto diverso un intervento personale, che viene soppesato e valutato, rispetto ad una linea editoriale che vuoi o non vuoi, trascina?

Ovvio che, se la situazione raggiungesse limiti insostenibili (forse è su questi che ancora non abbiamo la stessa percezione) tutto cambierebbe!

Católica Apostólica Romana ha detto...

Io mi domando se il testimonio dei Martiri non è stato una linea editorial che ha trascinato come Dio voleva... e mi rispondo che si. E allora mi dico che io non ho il diritto di fare meno di quel che loro hanno fatto prima e per noi.

La mia opinione sulle cose di Dio vale meno che l'ombra del nulla. La Verità è una sola e não deve essere taciuta per convenienza o buona educazione...

Non sto dicendo che questo o quello devono morire ammazzati, dico apena quello che hanno detto i santi prima di noi... si sono sbagliati?

E non me la sto prendendo con te! jeje

Anonimo ha detto...

Lasciate in pace i poveri frati e le povere suore.
Ricordiamoci che sono francescani. Il comunicato di p. Manelli è chiaro, sopporteranno questa croce per un maggior bene della Chiesa. Cioè la offrono a Dio perché sappia trarre il bene da questo male. Tentano di sopportarla senza turbarsi, "e questa è perfetta letizia".
Gli hanno tolto la Messa, lasciategli san Francesco.
Non dubitate, se ci sarà l'occasione giusta, giusta secondo un discernimento tutto soprannaturale, faranno il possibile per ridarci la Messa.
Preghiamo e non commissariamo a nostra volta p. Manelli.
E' giusto vedere l'ingiustizia consumata, ma fidiamoci di loro per la relativa reazione. E soprattutto fidiamoci di Dio, come hanno fatto loro.

Detto questo, che questo pontificato ci risparmi ulteriori strazi. Ma non sono ottimista

Luisa ha detto...

Il comportamento dei frati dell`Immacolata, e sto parlando di coloro che stanno subendo con dolore la decisione vaticana, e non di chi l`ha provocata, è esemplare.
Ciò non toglie che abbiamo occhi per leggere e una mente non ancora addomesticata, la sanzione che tocca la Santa Messa Antica e l`obbligo di celebrare solo con il NO parla da sola, banalizzarla, relativizzarla, sminuirne l`importanza, non cancella la realtà.

Luisa ha detto...

Nel comunciato semiufficiale (!) leggo:

"L’intervento del S. Padre e della Congregazione si è reso necessario dopo aver ricevuto notizie di problemi suscitati nell’Istituto in materia liturgica."

Embè, dunque il problema era legato alla Santa Messa Antica!
Se non vado errata c`era chi lo negava.
Ma se il problema era, forse, il desiderio del Superiore di orientare l`ordine verso l`uso esclusivo del VO, niente esigeva la sua soppressione, bastava un intervento che obbligava il Superiore al "bi-ritualismo"( espressione scorretta lo so!).
E invece, vlan, la scure cade sulla Messa Antica!
Logico, dr.Watson!
Che poi dal 12 agosto i frati e i fedeli siano privati della Messa Antica è solo un danno collaterale senza importanza.

Anonimo ha detto...

Per "resistencia..."

Sono "martiri" cioè testimoni tutti i cristiani che 'mostrano' e rendono ragione della loro fede soprattutto vivendola nella quotidianità e nella coerenza e fedeltà delle proprie scelte. Chi ha dato nel sangue la propria testimonianza merita la massima venerazione e ci rafforza anche nella Comunione dei Santi.

La nostra testimonianza, dici bene, è tanto più preziosa in quanto mostra e dice la verità in periodi di crisi e di dissoluzione come questo.
Ma, per quanto mi riguarda, sento che la mia testimonianza non può prescindere da quella che sono e, poiché non sono né Savonarola né Santa Caterina, mi limito a dire quello che vedo e che conosco senza lanciare anatemi, cercando di trovare anche in questo percorso comune la linea di condotta più giusta da tenere. Mi sento su un crinale, c'è chi ha usato l'immagine di sentirsi in fondo alla Chiesa sul bordo dell'ultima panca. Ma se siamo nella Chiesa, un conto è resistere e fornirne le ragioni e senza sconti, un altro conto è assumere toni da "fronda"...

Anonimo ha detto...

Prego tanto perché la grande tradizione della CC del Vetus Ordo non vada perduta! E prego anche per S.S.Benedetto XVI che ci ha fatto dono del Summorum Pontificum e di quel capolavoro che è "Introduzione allo spirito della liturgia "
Dominus conservet eum, et vivificet eum, et beatum feciat eum in terra, et non tradat eum in animam inimicorum eius.
Silvia

Luisa ha detto...

Potrebbe interessarvi questa intervista a Padre Manelli che data del 2009.
Leggo, sull`introduzione del Rito Antico:

"Et dans la communauté, comment cela se passe-t-il ?

On peut parler de choix préférentiel mais nullement imposé. Ce choix est très apprécié surtout de la part des jeunes, qui ont plus de facilité à apprendre l’ancien rite. Ceux qui sont déjà ordonnés ont plus de mal. ...."


"E nella comunità come vanno le cose?"

"Si può parlare di scelta preferenzale ma non affatto imposta.
Questa scelta è sopratutto aprrezzata da parte dei giovani che hanno maggior facilità a imparare il Rito Antico.
Coloro che sono già ordinati hanno maggiore difficoltà."

Non è impensabile che quelle difficoltà si siano progressivamente rigidificate e trasformate in resistenza e opposizione.

http://www.leforumcatholique.org/message.php?num=728053

Luisa ha detto...


Qui la reazione di Colafemmina:

http://fidesetforma.blogspot.ch/2013/07/francescani-dellimmacolata-un-ordine-di.html

Fax su Fides et Forma ha detto...

Da Vatican Insider: "Secondo padre Bruno, in un sondaggio condotto durante la visita apostolica la stragrande maggioranza dei membri dell'ordine si erano detti non d'accordo con la celebrazione esclusivamente della messa antica, “soprattutto nella pastorale delle parrocchie in Italia e nelle missioni”. In alcuni casi, infatti, il vecchio rito “non era stato ben accolto”. Malgrado il valore della messa tridentina, nota il portavoce dei Francescani dell'Immacolata, “se la gente non capisce, il messaggio non passa”. Quindi: un sondaggio (come quello tra Cristo e Barabba?) dice che la maggioranza dei frati sono contraria ad adottare il rito antico come esclusivo e quindi lo si proibisce completamente? Siccome qualcuno pensa che la gente non capisca si proibisce completamente la Messa tridentina e si commissaria l'intero ordine. Penso che le decisioni dell'autorità ecclesiastica meritino sempre rispetto, ma se sono motivate in modo così palesemente inconsistente, comincio a chiedermi davvero quale potere agisca a Roma.

Jacobus ha detto...

"Secondo padre Bruno, in un sondaggio condotto durante la visita apostolica la stragrande maggioranza dei membri dell'ordine si erano detti non d'accordo con la celebrazione esclusivamente della messa antica,..."

Non mi risulta che nell'ordine si dovesse celebrare esclusivamente la messa Tridentina.

Leggo solo oggi tutte le pagine su questa vicenda. Sono d'accordo con la vostra linea equilibrata e sui giudizi sul provvedimento.

Preghiamo per i frati e le suore, che l'Immacolata li renda vittoriosi sui nemici interni ed esterni.

Auxilium chrostianorum, ora pro nobis et pro eis!

Francesco Colafemmina ha detto...

Il problema non è che sia stata "proibita" la celebrazione vetus ordo. Ma che sia stata sottoposta ad approvazione dei superiori anche la missa sine populo che secondo il Motu Proprio è libera facoltà del sacerdote celebrare in rito antico.

Va da sé che se il problema è l'altisonante "sentire cum ecclesia" nessuno autorizzerà in questa situazione alcun FFI a celebrare in rito antico.

Nè tantomeno qualcuno di essi si azzarderà a chiedere tale autorizzazione.

E' il clima da "terrore" che spaventa e francamente indigna.

Io terrorizzerei tutti quegli imbecilli che danzano, ballano, e profanano quotidianamente l'Eucaristia. Ma si vede che in Vaticano hanno altre priorità.

Anonimo ha detto...

Io non darei per scontata né la mancata approvazione né l'astensione dal richiederla. Chi è davvero motivato chiede comunque, sperando, anche se rischia il rifiuto.
E con tutto il popolo (Summorum o meno) in vedetta e in preghiera è piú difficile che ciò accada.

Guglielmo ha detto...

Resta una proibizione stabilita con atto amministrativo in violazione della legge della Chiesa.
L'atto è tanto più grave in quanto arbitrario.

Anonimo ha detto...

E' normale che l'Ecclesia Dei taccia?

Luisa ha detto...

Una semplice domanda:

se i fedeli chiedono ad un frate dell`Immacolata la celebrazione della Santa Messa Antica, in una chiesa dove sono presenti i FI, o altrove, essendo un gruppo costituito, il frate potrà ( parlo per chi quel decreto lo ha voluto) e dovrà( per chi invece lo sta subendo) rifiutare?
E dovrà farlo pur conoscendo e praticando il Rito Antico?

Cioè per decreto è imposto ai FI di rifiutare di celebrare il Rito Antico come lo autorizza il Summorum Pontificum?

Questo è sì, o no, andare contro il SP?

Marco P. ha detto...

Leggo nella nota semi-ufficiale:
"L’intervento del S. Padre e della Congregazione si è reso necessario dopo aver ricevuto notizie di problemi suscitati nell’Istituto in materia liturgica."

Leggo poi nella lettera inviata dal P. Volpi OFM cap. una esortazione pressante rivolta ai frati ed alle suore FI, al "sentire cum Ecclesia".

Deduco che i problemi in materia liturgica sono collegati al "sentire cum Ecclesia": la mancanza di questo parte da
quelli.

Osservo che il provvedimento è l'imposizione della S. Messa di Paolo VI e che la S. Messa Apostolica è eventualmente possibile ma subordinata ad una autorizzazione;

Considerando che il provvedimento deve per sua natura andare a sanare le cause del problema concludo che sicuramente la S. Messa di Paolo VI procura il "sentire cum Ecclesia" (come il recente caso del prete-cantante-ballerino durante un matrimonio, o i funerali di don Gallo o altri casi dimostrano inequivocabilmente), mentre la S. Messa Apostolica di norma non lo fa (come dimostra ad es. S. Pio da Pietrelcina che chiese ed ottenne l'indulto ad personam per poter continuare a celebrare il Santo Sacrificio dell'Altare come da Tradizione ininterrotta, e non secondo le nuovo forme ad experimentum che prendevano piede allora), ma però potrebbe farlo secondo quanto valutato caso per caso dal giudizio del commissario deputato dopo confronto con l'eventuale padre questuante (quindi per una sintesi di quanto entrambi "sentono").

Ciò che sovrasta tutto ciò è la reale povertà e l'umiltà che animano i frati, per i quali mi unisco alle preghiere di molti, che li portano ad accettare e ad offrire questa croce per un bene superiore che non può che sfuggire alla comprensione umana ma di cui si è certi nella Speranza.

minstrel ha detto...

Ed infine: la vostra proposta di tenere alta la guardia, darsi da fare per un coordinamento "tradizionalista" che tenga il fiato sul collo alle congregazioni vaticane o ai fedeli tacciati di modernismo ecc ecc non è forse scavare più a fondo una barricata sperando che non arrivi una bomba atomica che spazzerebbe via tutto e tutti senza problemi (tipo che a Roma si rompono del tutto, dogmatizzano, se ne fregano dello scisma successivo - che tanto sta avvenendo - e vi ritrovate in braghe di tela)?

Non sarebbe forse meglio invece che si unissero le forze più lungimiranti e comunicative, gente che abiutata ad un dialogo profondo e appassionato, per capire quale è il modo migliore per discutere di certe cose, in ottica di continuità tanto auspicata da Bendetto XVI? Perché ad esempio da Augé scrivono solo quelli che voi chiamate progressisti e qui quelli che di là chiamano tradizionalisti? io che scrivo da entrambi sembro uno schizofrenico quando invece dovrebbe essere la NORMALITA' no?!

Oppure se non è possibile perché ognuno ha il suo carismo, la sua sensibilità e i suoi talenti, perché non rimettersi al Papa e basta, con fiducia, senza PREgiudizi e cercando un cammino personale VERSO il Papa e le decisioni del magistero di oggi?
Perché non chiedere a gran voce la riforma del bugnini dicendo che siete disposti a lasciare anche il VO?! Il problema è che, mi sembra, se vi toccano il VO per voi non esiste più né la Tradizione nè la Chiesa! Ma questo non è possibile.

E come ogni 2/3 mesi concludo il mio intervento in questo modo: noi figli del NO siamo PRONTISSIMI a cambiare di nuovo rito, magari facendolo più verticale, obliquo o bislungo che dir si voglia.
"Voi" siete pronti?
Oppure semplicemente pensate che prima o poi il VO ritorni ad essere perno liturgico, come se il CVII non fosse mai stato?!

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Anacleto ha detto...

La responsabilità principale ricade su Benedetto XVI, che non ha mai celebrato pubblicamente con VO, anzi non ha mai celebrato nemmeno il NO, dato che ha sempre "concelebrato".
In questi sette anni di pontificato non ha apportato quelle modifiche al NO, la cd. "riforma della riforma", di cui tanto si era parlato, necessarie per renderlo univocamente cattolico.
A questo punto ritengo la "pace liturgica" o meglio "l'armistizio liturgico" terminato: i due riti non sono due espressioni diverse dell'unico rito romano.
Col NO si può, se le intenzioni del celebrante sono quelle della Chiesa, consacrare validamente, ma esso rimane pur sempre, come scrissero i Cardinali Ottaviani e Bacci "un impressionante allontanamento dalla teologia cattolica della Santa Messa, quale fu formulata nella Sessione XXII del Concilio Tridentino, il quale, fissando definitivamente i «canoni» del rito, eresse una barriera invalicabile contro qualunque eresia che intaccasse l’integrità del magistero."
Consiglio a tutti di riprendere in mano gli scritti e le omelie di Mons. Lefèbvre.

Anonimo ha detto...

Minstrel,
per me il VO è il perno e basta. Se tu non comprendi il perché dopo le numerose motivazioni che sono state espresse, sei libero di trarre le tue conclusioni.
In ogni caso persino la Sacrosanctum Concilium non è stata rispettata con la rifirma di Paolo VI. O per lo meno alcune prescrizioni sono state ignorate, mentre alcune eccezioni assurte a regola hanno costituto le fessure per aprire la voragine che c'è oggi.

Quanto al blog di Augé ci ho scritto più volte, ma diventa un dialogo tra sordi, perché esprimiamo diverse sensibilità spirituali che si nutrono ad ecclesiologie diverse. Ed è un grande rammarico doverlo constatare.

Anonimo ha detto...

Con questo non demonizzo il NO che so celebrato da tanti santi sacerdoti. Ma non possiamo ignorare che presta il fianco ad abusi e banalizzazioni che la forma antica non consente.

Marco P. ha detto...

per me il VO è il perno e basta.

Sottoscrivo al mille per cento, anzi di più!.

Anonimo ha detto...

E concludo dicendo che non si tratta di voler ignorare il concilio. Mons. Schneider ha dimostrato che una lettura in continuità è possibile. Ma va fatta autoritativamente e di fatto si è ben lontani dal praticarla.
Se ti interessa, con le parole chiave nella ricerca, puoi trovare l'intervento di Schneider qui sul blog.

Anonimo ha detto...

C'è effettivamente una schizofrenia, ma è nella Chiesa visibile di oggi e in quei credenti che non hanno ancora aperto gli occhi o ne hanno abbracciato le visuali fortemente in discontinuità.
Di elementi ne abbiamo forniti tanti. si tratta di volerne prendere atto o meno...

Marco P. ha detto...

Segnalo questo articolo su una vox:

http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV558_Zares_FFII_e_sentire_Cum-Ecclesia.html

minstrel ha detto...

Io posso comprendere il perché logico di questa (chiamiamola così) "chiusura", ma lo capisco solo in parte perché ho una sensibilità diversa. Per me la forma del rito è importante, ma non posso pensare che sia la forma che totalmente comporti la grazia sacramentale poiché ho una visione del cristianesimo tale per cui il cristianesimo non si risolve nell'essere religione, ma nell'essere fede. Come già ti scrissi una religione è tale quando l'uomo cerca di legarsi a Dio rendendo a Dio il culto che gli è dovuto. E una religione spinta all'apice (e il cristianesimo lo fa visto che lega l'uomo a Dio in modo massimo dichiarando che Dio si è fatto uomo e che l'uomo può essere divinizzato!) diviene superstizione pura e come tale irragionevole.

Resta il fatto che è chiaro che il dialogo necessita di presupposti per lo meno assimilabili e conclusioni non dogmatiche.
Cioè se il presupposto è fare le cose per bene in modo da seguire la SC magari aprendosi alla grandezza del VO, benissimo si discute!
Se il presupposto è un presunto dogma sul VO (mai trovato in nessun manuale di dogmatica...) chiaro che non si può andare da nessuna parte.

Conclusione: non è che la curia, semplicemente, sta aspettando che passi questa generazione ed è stata presa in contropiede dal motu di benedetto XVI perché è come se avesse spostato in avanti l'attesa?
Ovvio, c'è chi ci vede lo zampino dello SS. Ce lo vedo anche io, ma non perché ci si debba prefigurare la cancellazione del CVII. Per lo meno la ragione indica che il magistero non ha in modo assoluto questa intenzione.

Sai, la storia insegna che ad ogni Concilio ci furono scissioni e divisioni, dolore e condanne.
Quello che sto pian piano leggendo in questi anni è la creazione di uno scisma.
Satana è il separatore per eccellenza.
Lo scisma è o no la vittoria di Satana?
A mio avviso si, altro che teniamoci la "vera Tradizione" (che dal punto di vista logico sarebbe come dire che la vera tradizione non esiste).

Scusa lo scritto fiume inconclusivo. Ma davvero mi sembra la vostra una battaglia che alimenta la frattura, di certo non la risana.
Buon cammino a tutti.

Roberto ha detto...

"noi figli del NO siamo PRONTISSIMI a cambiare di nuovo rito, magari facendolo più verticale, obliquo o bislungo che dir si voglia.
"Voi" siete pronti?"

Il processo di riforma deve riguardare innanzi tutto il novus Ordo, se non altro per il fatto che, in virtú della sua novitá e, diciamo cosí, "plasticitá", maggiormente si presta a delle riforme e coreezioni. In generale poi, anche in un contesto di relazioni interpresonali, si chiede, o si dovrebbere chiedere, ai giovani di fare la prima mossa.

Per il resto faccio mio le parole del filosofo Spaemann: si dimostri NEI FATTI a livello di Chiesa universale che si rispetta il vecchio rito e che se ne apprezza l'anima, e allora (e solo allora) si avrá il diritto di suggerire eventuali soluzioni di miglioramento.

Roberto

Anonimo ha detto...

Per me la forma del rito è importante, ma non posso pensare che sia la forma che totalmente comporti la grazia sacramentale poiché ho una visione del cristianesimo tale per cui il cristianesimo non si risolve nell'essere religione, ma nell'essere fede.

Minstrel, mettiti in testa una volta per tutte che l'amore e il rispetto per il rito antico non ha nulla di 'formalista' e non ha niente a che vedere con la superstizione, ma è semplicemente FEDELTA'.
Le ragioni spirituali, teologiche e riguardanti la Rivelazione apostolica ti sono state ampiamente fornite.
Non ritengo la grazia sacramentale assente da un NO rettamente celebrato e partecipato secondo l'intenzione della Chiesa di sempre (Santo Sacrificio e banchetto escatologico, per intenderci, e non convivio-e-basta. Riattualizzazione e non narrazione... Azione umano-divina di Cristo Signore cui poi si unisce l'Assemblea e non celebrazione unica dell'assemblea).

Premesso questo, trai le tue conseguenze. Se tu ritieni, come dici, che Satana davvero stia provocando uno scisma, allora mi sembra arrivato il momento di chiedersi seriamente da che parte stare.

minstrel ha detto...

Per come sono io, dovesse succedere l'irreparabile (umanamente! irreperabile ovvio!) starò dalla parte della logica.

Ci studio sopra, intanto grazie.

Marco P. ha detto...

"Se il presupposto è un presunto dogma sul VO"

La S. Messa Apostolica (impropriamente Vetus Ordo)è il dogma pregato. Punto.


"Sai, la storia insegna che ad ogni Concilio ci furono scissioni e divisioni, dolore e condanne.
Quello che sto pian piano leggendo in questi anni è la creazione di uno scisma."

Vogliamo per favore metterci in testa che il Vaticano II fu un Concilio Ecumenico PASTORALE (secondo le intenzioni di chi lo indisse e secondo quanto decretato per la sua interpretazione da Mons Felici?).
Quindi come può esserci scisma su un aspetto del genere ?
A meno che si voglia dogmatizzare ciò che non può esserlo, ma questo sarebbe un non-senso.
E poi, già che ci siamo, visto che è pastorale, la sua azione è limitata nel tempo, e quindi fra non molto risulterà superato, a meno di, appunto ed illogicamente, farne un dogma definito.

minstrel ha detto...

D'accordo Marco. Il VO può poeticamente essere dichiarato "dogma pregato", ma la sua forma non è dogma.

Inoltre a me sta benissimo che il CVII sia anche considerato totalmente pastorale e che pertanto le soluzioni adottate potranno cambiare in futuro. Ma ribalto da domanda: come mai se è CVII è solo pastorale, sta nascendo questo scisma?

Luisa ha detto...

Scusate, vedo che la mia domanda non ha trovato risposta, tento di riporla:
se i fedeli chiedono ad un frate dell`Immacolata la celebrazione della Santa Messa Antica, in una chiesa dove sono presenti i FI, o altrove, essendo un gruppo costituito, il frate potrà ( parlo per chi quel decreto lo ha voluto) e dovrà( per chi invece lo sta subendo) rifiutare?
E dovrà farlo pur conoscendo e praticando il Rito Antico?
Cioè per decreto è imposto ai FI di rifiutare di celebrare il Rito Antico come lo autorizza il Summorum Pontificum?
Questo è sì, o no, andare contro il SP?

Anonimo ha detto...

Inoltre a me sta benissimo che il CVII sia anche considerato totalmente pastorale e che pertanto le soluzioni adottate potranno cambiare in futuro. Ma ribalto da domanda: come mai se è CVII è solo pastorale, sta nascendo questo scisma?

Perché di fatto lo si sta "dogmatizzando" come se non fosse pastorale.

Comunque non possiamo ignorare che ogni "pastorale" poggia su una dottrina magari implicita e in molti casi sovversiva... L'inganno sta nel fatto che nel tempo la prassi i cambiamenti li provoca, anche se la teoresi è appunto implicita o mascherata.

Ho l'impressione che abbiano svuotato i dogmi (che non sono "gabbie", ma l'asse portante degli orientamenti, da approfondire e chiarificare ma non da sovvertire) del loro vero significato, attraverso un linguaggio che usa termini cattolici che, però, veicolano significati diversi, non più cattolici.

Marco P. ha detto...

La S. Messa Apostolica è dogma pregato in quanto alla sua essenza, poiché ogni singola parola delle preghiere che si innalzano durante esso si collega in modo mirabile ed inequivocabile ad una verità rivelata, che sia la creazione o che sia la passione morte e risurrezione di Nostro Signore, o che sia la comunione dei Santi e via di questo passo.

Quindi la poesia la lasciamo agli adepti del rito riformato, così alla ricerca di "sensazioni" e che riempiono le celebrazioni in modo soggettivo, avendole svuotate da ogni oggettività.

Anonimo ha detto...

E' così, Marco. E mi pare che basti!

don Camillo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Andrea Carradori ha detto...

@ Luisa In pochi hanno percepito il dramma che stanno avendo i fedeli che dal 2008 affollano il Santuario di Campocavallo . Nel nostro caso l'uso della chiesa per la pastoralità dei fedeli legati all'antico rito è chiaro e non è messo in discussione da nessuno. Anzi la Curia Arcivescovile di Ancona ha detto che per noi " è naturale " continuare ad avere la celebrazione della Messa nell'antico rito ( vengono anche diversi fedeli anche da lontano ...)
Il probleme è che al vice parroco, che celebra la Messa Tridentina, quel rito non piace come ha molto onestamente detto in alcune occasioni. Lo faceva solo per obbedienza. Per questo motivo, come il Coordinamento Nazionale ha voluto evidenziare, non sapremo se il Padre vorrà chiedere il permesso per proseguire la celebrazione della Messa. Siamo al paradosso : nell'unica realtà ( marchigiana ) dove esiste ed è fiorente il gruppo stabile ( che ha persino fatto nascere una scuola privaata cattolica) pur con la piena e sincera benedizione della Curia non sappiamo se la nostra Messa proseguirà. Pregate per noi ! Andrea

Andrea Carradori ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...


“Infine, come ogni animo ripieno di carità, così anche Francesco detestava chi era odioso a Dio. Ma fra tutti gli altri viziosi, aborriva con vero orrore i detrattori e diceva che portano sotto la lingua il veleno,col quale intaccano il prossimo. Perciò evitava i maldicenti e le pulci mordaci, quando li sentiva parlare, e rivolgeva altrove l'orecchio, come abbiamo visto noi stessi, perché non si macchiasse con le loro chiacchiere.
Un giorno udì un frate che denigrava il buon nome di un altro, e rivoltosi al suo vicario frate Pietro di Cattaneo, proferì queste terribili parole: "Incombono gravi pericoli all'Ordine, se non si rimedia ai detrattori. Ben presto il soavissimo odore di molti si cambierà in puzzo disgustoso,se non si chiudono le bocche di questi fetidi. Coraggio. muoviti, esamina diligentemente e, se troverai innocente un frate che sia stato accusato, punisci l'accusatore con un severo ed esemplare castigo! Consegnalo nelle mani del pugile di Firenze, se tu personalmente non sei in grado di punirlo! " (chiamava pugile fr. Giovanni di Firenze, uomo di alta statura e dotato di grande forza).” Tommaso da Celano, Vita seconda.

Si parla di tradizione, e quando la si vede in pratica iniziano retoriche implicite di diritti umani e nascono sindacati.

Anonimo ha detto...

Caro Andrea,
avevo già ricevuto diversi link sulla questione di cui al post che, scusami ho cancellato, anche se sei stato mosso da in input, che non riprenderemo.

Non li ho pubblicati perché ho fatto la scelta di non entrare nelle questioni interne che, oltre a sviarci, sono di difficile e complessa interpretazione e penso meritino da parte nostra la dovuta discrezione, in attesa dell'esito di quanto sta indagando la Santa Sede. Fermo restando tutto quanto abbiamo detto sin qui sul tenore del provvedimento.
Al limite bastava un invito ai religiosi a celebrare liberamente la forma di rito prescelta, senza vietare tassativamente il VO che, so per certo, celebrato con convinzione e fedeltà da molti, pur se non gradito (e forse non capito) da tutti. Per quello dicevo che fosse mancata la gradualità e accuratezza di preparazione necessaria ad alcuni più che ad altri per accoglierlo.

Ho preso atto con rammarico e con sorpresa della situazione, paradossale, di Campocavallo che rappresenti. Ecco, non entro nel merito, ma in un ordine biritualista e conoscendo tanti FI che celebrano solo il NO mi stupisce questo discorso di "obbedienza".

In ogni caso andiamo avanti a speriamo che tutto sia presto sanato, Deo adiuvante. Soprattutto per i tanti carissimi giovani (ma anche per tutti gli altri) che so hanno aderito con entusiasmo a questa bellissima vocazione.

Luisa ha detto...

Andrea, mi sembra molto rapidamente aver messo in evidenza che le benevole autorità vaticane stavano dimenticando i fedeli che potevano rendere il Culto a Dio con il Rito Antico grazie ai FI.

Per il resto se leggo di tutto e il suo contrario sulle cause leggo per certo la conseguenza che è la soppressione della Messa Antica.

Ancora una volta dico,
se la Santa Messa Antica non era gradita, e forse anche detestata da certi frati dell`Immacolata, visto che secondo il SP ha la stessa dignità del NO, non c`era nessun motivo di sopprimerla.
Se le motivazioni e gli intenti di chi ha provocato quella temepsta e di chi ha racccolto le loro voci per poi pubblicare il decreto erano trasparenti, e non dirette contro la Messa Antica, bastava che domandassero di ricuperare la loro libertà di celebrare nei due riti o anche solo con il NO.
E invece si è andati diretti al cuore e alla testa dell`Ordine approffittando, en passant, per sopprimere la Messa Antica che, biosgna essere ciechi per non riconoscerlo, passa per la colpevole, il motivo della divisione all`interno dell`Ordine.

Da Mil polimar ha detto...




Non dilungatevi a spiegare l'ovvio a chi non vuole capire.

Questo provvedimento a prescindere dalle questioni interne all'ordine dei F.I. è 
una vera vigliaccata.



1) non si spiega quale sia il motivo di questa (o altra) punizione

2) non si comprende quale sia il nesso tra una violazione di alcuni frati o superiori e il rito tridentino

3) non si tiene in alcun conto il diritto al ricorso

4) non si tutelano i fedeli che non hanno colpe privandoli della messa tridentina che è loro diritto

il resto è solo ciarlare e andare fuori argomento.



Stando le cose come stanno è chiaro che si vuole colpire il Summorum di Benedetto XVI
e lo si colpisce in modo subdolo ed indiretto, sfruttando questioni interne ai francescani 
e facendo fare pure una figura pessima al Papa, anzi a tutti e due i papi, quello emerito a cui piace
il latino e il camauro e quello a cui piacciono samba e cappelli di piume (ma schifa le mozzette).



Luisa ha detto...

Ho visto che un altro blogger ha posto la mia stessa domanda su Fides et Forma e che Dante Pastorelli gli ha risposto, spero che il caro Dante non me ne vorrà se riporto qui la sua risposta , grazie!

Dante Pastorelli ha detto...

"La richiesta si può senz'altro presentare, ma che venga accolta allo stato attuale è difficile, essendo diffidati i frati dal celebrar la Messa VO persino in privato senza autorizzazione superiore (commissario). Credo che si debba attender l'esito del commissariamento.
Trattandosi di rito antico dovrebbe farsi viva anche l'Ecclesia Dei che per ora, a quanto mi consta, ma spero d'essser mal informato, tace."

Anonimo ha detto...

Cara Luisa,
purtroppo l'Ecclesia Dei, ammesso che si muova, lo fa sempre non certo di sua iniziativa, ma solo se interpellata e alla fine dell'iter preliminare prescritto (aver percorso tutta la trafila gerarchica: parroco, vescovo, ecc.)...
Inoltre, dopo l'esperienza avuta direttamente con Pozzo, che ora non c'è più, ma anche con gli altri, non c'è da aspettarsi nulla.

Anonimo ha detto...

Anche all'ED fanno i pesci in barile.

Anonimo ha detto...

O anche muti come pesci....

Anonimo ha detto...

Gentile Mic, vorrei sapere perché non pubblichi più i miei commenti, ho forse fatto qualcosa di male?
Micus

Anonimo ha detto...

No, Micus. Non ricordo tuoi commenti non pubblicati.
A volte qualcuno finisce nello spam e non sempre mi ricordo di andare guardare...

Luisa ha detto...


NOTA UFFICIALE dei FI che risponde alle informazioni di Vatican Insider.

http://www.immacolata.com/index.php/it/35-apostolato/fi-news/230-risposta-vatican-insider

Quanta tristezza suscita il sapere che all`interno di un ordine religioso, così fecondo in vocazioni e santità, rivalità e malumori di certuni vengono a seminare divisione e zizzania. Anche se non è cosa nuova in seno alle comunità, oggi le notizie fanno il giro del web in qualche secondo, e quando sono false, quando minano l`onorabilità di una persona, di un ordine, seminano sul loro passaggio tanto male.