Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 25 luglio 2013

GMG Rio. Bei gesti, bell'insegnamento. Ma cerchiamo di non fare confusione.

Ci risiamo. Quando finirà questa kermesse del pressapochismo, che persino sacerdoti e vescovi si ostinano ad ignorare, come se fosse cosa da nulla?
Riprendo da Korazym.org. Attraverso la cronaca riportata seguiamo il Papa nella sua visita all’Ospedale “São Francisco de Assis na Providência de Deus”, dove ha inaugurato il Polo di Attenzione Integrale alla Salute Mentale. Nell'occasione il pontefice ha pronunciato un discorso nel quale afferma - e ne facciamo tesoro -: “Non sono le cose, l’avere, gli idoli del mondo ad essere la vera ricchezza e a dare la vera gioia, ma è il seguire Cristo e il servire gli altri”.
Francesco ricorda poi la “conversione” del santo da cui l’ospedale prende il nome: “il giovane Francesco abbandona ricchezze e comodità del mondo per farsi povero tra i poveri” e ciò avviene dopo l’abbraccio a un lebbroso. “Quel fratello sofferente, emarginato – nota il Papa citando l’enciclica Lumen fidei – è stato «mediatore di luce [...] per San Francesco d’Assisi», perché in ogni fratello e sorella in difficoltà noi abbracciamo la carne sofferente di Cristo”. Così anche il Pontefice, in questo luogo di lotta contro la “dipendenza chimica”, intende oggi “abbracciare ciascuno e ciascuna di voi, voi che siete la carne di Cristo, e chiedere che Dio riempia di senso e di ferma speranza il vostro cammino, e anche il mio”.
Sui "poveri carne di Cristo" abbiamo lungamente dibattuto qui. Varrà la pena tornarci e chiarir bene le coordinate della nostra Fede.

Sulle parole di cui sopra osservo che riprendere e diffondere in tutto il mondo questa immagine di Francesco che  abbraccia il lebbroso come inizio della sua predilezione - che, ricordiamolo bene, è per madonna povertà prima che per i poveri -, può trarre in inganno. Perché ciò che va sottolineato è il fatto che non è quell'esperienza che ha indotto Francesco al suo cambiamento di vita, ma è quell'esperienza che è avvenuta proprio grazie al suo cambiamento di vita determinato dalla profonda conoscenza del Signore e dall'opera della Grazia nel suo cuore che ha reso possibile quel gesto e tutto quel che segue.

Se non partiamo da qui rischiamo di invertire il senso delle cose e non è più Cristo che ci porta al povero, ma il povero che ci porta a Cristo. C'è effettivamente una circolarità di cause-effetti in tutto questo, come del resto in tutti gli aspetti della vita cristiana, che esige sempre risposte concrete che radicano e aprono sempre ulteriori orizzonti di conoscenza e di maggior capacità di rispondere, cioè di responsabilità; ma non bisogna mai ignorare né passare sotto silenzio l'innesco iniziale e il fondamento che rende possibile il tutto: Cristo Signore e il 'conformarsi' a Lui del cristiano nella vita sacramentale e nella preghiera nella Sua Chiesa. Puntare l'accento sugli effetti, parlando della causa solo incidentalmente all'inizio, quando ha affermato "seguire Cristo e servire gli altri", non basta e non basta neppure perché la vita del cristiano non si esaurisce nel servire gli altri, ma questo deriva innanzitutto dal servire Dio e nell'accoglierlo ed è solo questo che rende possibile "servire gli altri" e molte altre cose che si riferiscono alla continua trasformazione di noi stessi e del mondo in cui ci troviamo a vivere.
Occorre piuttosto “affrontare i problemi che sono alla base del loro uso, promuovendo una maggiore giustizia, educando i giovani ai valori che costruiscono la vita comune, accompagnando chi è in difficoltà e donando speranza nel futuro”. E “guardare l’altro con gli occhi di amore di Cristo”. Ma abbracciare non è sufficiente. Si deve tendere la mano a chi è in difficoltà, a chi è caduto nel buio della dipendenza, e dirgli: “Puoi rialzarti, puoi risalire, è faticoso, ma è possibile se tu lo vuoi”. Tuttavia ciascuno dev’essere “protagonista della salita”, nessuno la può percorrere al suo posto, anche se si troverà la mano tesa di chi lo vuole aiutare, perché “la Chiesa e tante persone vi sono vicine”. “La vostra è una traversata lunga e faticosa, ma guardate avanti, c’è «un futuro certo, che si colloca in una prospettiva diversa rispetto alle proposte illusorie degli idoli del mondo, ma che dona nuovo slancio e nuova forza al vivere quotidiano»”, assicura il Papa, citando nuovamente la sua enciclica –. E ribadisce con forza la sua esortazione: “Non lasciatevi rubare la speranza! Ma vorrei dire anche: non rubiamo la speranza, anzi diventiamo tutti portatori di speranza!”.
Tutto giusto e tutto vero. Ma perché nel lanciare lo slogan "non lasciatevi rubare la speranza" e nel richiamare un generico "futuro che si colloca in una prospettiva diversa", non dice qual è questa prospettiva e in Chi si fonda questa Speranza e come si acquisisce, si nutre e si consolida: parlo dell'eucaristia (culmine e fonte della fede) e dei sacramenti, dell'adorazione, che può trovarsi solo nella Chiesa santificatrice dell'uomo che le è affidato e dispensatrice del Santi Misteri perché portatrice del Signore morto e risorto per noi ? Cristo sorgente e linfa perenne...

52 commenti:

Angelo ha detto...

Si tratta di un discorso miserrimo, in linea con un umanitarismo deteriore verniciato in salsa pancristiana. Giustissime le tue riflessioni: il vescovo di Roma ha inverito l'ordine degli addendi (si fa per dire), ma il risultato in questo caso è cambiato, anzi si è rovesciato. Prima il povero, poi Cristo. Roba da matti, ma ciò è la naturale conclusione della teologia incarnazionista di GPII, contenuta in GS 22/24, poi rielaborata unilmente (meglio: modestamente) da Francesco come "teologia del popolo". Un punto di compromesso con la TdL.
Inoltre, l'imbecillità di un'epoca si nota anche dalla neolingua:
"non lasciatevi rubare la speranza", "collocare il futuro in una prospettiva diversa" sono espressioni che non significano niente, perchè vaghe e inconsistenti. Il peggior gergo giornalistico ha conquistato il nostro globetrotter. Ma le folle, tra sbaciucchiamenti e abbracci e balli e piroette, applaudono proprio in virtù di questa vaghezza. L'imbecillità è direttamente proporzionale ai sorrisi ed al "dinamismo" elargiti. Queste parole potrebbero stare --e sono state-- bene in bocca a qualche Boldrini o Dandini, o anche il primo maggio a San Giovanni. Non vedo sostanziale differenza tra queste adunate e i concerti rock. I poveri, la solidarietà, i giovani. Lo dice pure il pontefice emerito, la cui figura mi fa sempre più compassione (ora capisco il suo lavoro), mentre ho provveduto ad installare in camera mia un bersaglio per freccette con al centro la faccia perennemente sorridente (non è che si tratta di una paresi?) di questa simpatica canaglia.

sam ha detto...

Se non partiamo da qui rischiamo di invertire il senso delle cose e non è più Cristo che ci porta al povero, ma il povero che ci porta a Cristo. C'è effettivamente una circolarità di cause-effetti in tutto questo, come del resto in tutti gli aspetti della vita cristiana, che esige sempre risposte concrete che radicano e aprono sempre ulteriori orizzonti di conoscenza e di maggior capacità di rispondere, cioè di responsabilità; ma non bisogna mai ignorare né passare sotto silenzio l'innesco iniziale e il fondamento che rende possibile il tutto: Cristo Signore e il 'conformarsi' a Lui del cristiano nella vita sacramentale e nella preghiera nella Sua Chiesa.


Perfetto. Però ieri era in mezzo a Francescani... perchè almeno loro non spiegano correttamente al Papa la storia di Francesco? Ieri ascoltandolo sembrava che la conversione di Francesco fosse derivata dall'abbraccio del lebbroso, ma questo è assurdo perchè se non sei già stato toccato dalla grazia di un processo di conversione il lebbroso non lo abbracci !
D'altro canto ci sono persone che per ragioni professionali hanno molto a che fare con i poveri eppure non si convertono a Cristo.

Angelo ha detto...

Sulla base della negazione della Corredenzione (di Maria, mentre pare affermarsi implicitamente quella dell'umanità povera, poveraccia, povera in canna o morta di fame, meglio se sudamericana: Dio è brasiliano, dopo tutto, secondo il Magistero Ordinario ieri riformulato in continuità involutiva), magari qualche esponente dell'ala dura del bergoglismo, in un momento di estasi/uscita orientata verso le periferie, resa ancor più effervescente dall'atmosfera di Copacabana (che però non sta in periferia), un giorno si chiederà come si è permessa la Madonna ad aspettare che Bergoglio andasse da Lei, non precorrendo i tempi ("muoversi, muoversi") e non andando Lei da lui.

Anonimo ha detto...

Ma li vedete i sorrisi compiaciuti e melensi dei presenti, religiosi, sacerdoti e vescovi compresi?
Sembra un grande 'incantamento'. Non ci sono parole!

Anonimo ha detto...


http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2012/04/romano-amerio-stat-veritas-redenzione-e.html

Luisa ha detto...

Io continuo ad assistere, nemmeno basita, all`attenzione dei media di casa mia alla GMG, ne fanno i primi titoli, dopo la tragedia ferroviaria di Santiago di Compostela.
Trattamento ben diverso da quello che fu riservato a papa Benedetto!
E così leggo che Bergoglio è intervenuto sulla liberalizzazione delle droghe, però, mi dico, lì sembra che abbia parlato chiaro, cerco dunque il testo e leggo:

"La piaga del narcotraffico, che favorisce la violenza e semina dolore e morte, richiede un atto di coraggio di tutta la società. Non è con la liberalizzazione dell’uso delle droghe, come si sta discutendo in varie parti dell’America Latina, che si potrà ridurre la diffusione e l’influenza della dipendenza chimica. E’ necessario affrontare i problemi che sono alla base del loro uso, promuovendo una maggiore giustizia, educando i giovani ai valori che costruiscono la vita comune, accompagnando chi è in difficoltà e donando speranza nel futuro."

OK, bene, dunque Papa Bergoglio sa intervenire quando VUOLE e anche se potrebbe sembrare un`ingerenza negli affari interni di un Paese, dunque quando VUOLE sa assumere la sua responsabilità di guida morale per i cattolici(e non solo), perchè allora non lo ha fatto, e non lo fa, URBI ET ORBI, e non in un messaggio agli Irlandesi che nessuno ha letto e diffuso, su temi come aborto, eutanasia, matrimonio gay?
Forse che sono temi meno importanti?
Ho anche osservato che nemmeno con i giovani del mondo intero ha usato il termine "Papa", anche con loro si è definito "Vescovo di Roma".

Chissà i deliri per la flash mob, già definita la più grande del mondo, coreagrafata da una ballerina carioca(!), con cui papa Bergoglio sarà accolto domenica 28 luglio, tutti i giovani si metteranno a ballare.....prima della Messa!
Una preparazione alla Messa ballerina, olè!

Anonimo ha detto...

Ringrazio l'anonimo che inserisce anche questo riferimento a Romano Amerio e alle sue chiose alla Tertio millennio adveniente su Stat Veritas, che avevo pubblicato tempo fa.
Mi piace questa circolarità di comunicazione, visto che mi era capitato di citare il documento a Sam :)

Pregherei peró gli anonimi a fare lo sforzo di darsi un nick, se non altro per farsi rconoscere.

Colgo l'occasione per invitare chi di voi di cui non conosco la mail, a scrivermi su maria.guarini@gmail.com (ovviamente chi lo desidera) perché sia possibile qualche comunicazione più diretta e meno impersonale.
Grazie e a presto.

Angelo ha detto...

http://2.andreatornielli.it/?p=6550

Un altro triste rappresentante della melensa grancassa mediatica. Visto che Tornielli insiste sulla "tenerezza" (cfr. femminilizzazione del sacerdozio ed esiti connessi) è' possibile, secondo voi, che questo papa (e Tornielli) sia stato influenzato dal "tenerone", personaggio di "Drive in" che almeno, però, faceva ridere? Magari un giorno il papa, per sorprenderci, si vestirà così (e poi, da nome del sito, speriamo finirà anche lui nel "dimenticatoio"):

http://www.google.it/imgres?imgurl=http://www.dimenticatoio.it/images/b/bc/foto-Tenerone-gianfranco-dangelo.jpg&imgrefurl=http://www.dimenticatoio.it/index.php?title%3DTenerone&h=592&w=394&sz=10&tbnid=ZJBd7yv9nBePlM:&tbnh=90&tbnw=60&zoom=1&usg=___pPb8MzlIf-g0361eEgLmYNY1Co=&docid=K5O-XPiFIsFOiM&sa=X&ei=9PXwUZqEG4nctAboooGICA&ved=0CDkQ9QEwAQ&dur=2207

Anonimo ha detto...

Chi l'avrebbe mai detto che sarebbe stato proprio il Papa a far rodere il fegato ai seguaci del tradizionalismo più conservatore e reazionario. C'è poi chi si adombra anche al solo sentire il termine carioca ( che individua solo gli abitanti di Rio). Si stanno creando sempre più lacerazioni all'interno dei gruppi integralisti, ormai non resta solo che il "non praevalebunt" ma da come vanno le cose mi sa che era riferito proprio ai conservatori...

sam ha detto...

http://www.ilfoglio.it/soloqui/19177

Mauro ha detto...

Leggo da Mic: "Ma li vedete i sorrisi compiaciuti e melensi dei presenti, religiosi, sacerdoti e vescovi compresi?
Sembra un grande 'incantamento'. Non ci sono parole!"
No, cara MIC, le parole ci sono e la risposta alla tua domanda è possibile. Due sono le principali ""virtù"" della maggioranza dei preti contemporanei: l'opportunismo e l'omertà. Detto questo si può spiegare il motivo di sorrisi e compiacimenti. C'era il tempo in cui partecipavo alle riunioni pastorali in diocesi, in forania e in parrocchia. Oh, non sanno più dove sbattere la testa per portare la gente in chiesa! Da quando poi hanno deciso di far corrispondere piani pastorali con programmi politici sinistrorsi (catto-comunismo) la situazione è decisamente peggiorata. Sono entrate certe idee nella Chiesa che neanche con la calce viva le puoi più disinfettare. Pertanto vedo e noto che ormai la situazione è talmente caduta in basso (ovviamente il pensiero dominante non lo ammetterà mai che è così) che qualsiasi persona con qualsiasi idea con qualsiasi pensiero che sappia trovare un po' di consenso, quella va bene. Non importa cosa dice o cosa fa. l'importante è che faccia venire qualcuno. Ecco le pagliacciate, i mielosi e stomachevoli spettacolini liturgici, l'insistenza sul comunitarismo, la super collegialità, ... tutto va bene, l'importante è portare qualcuno dopo che tanti se ne sono andati.

Anonimo ha detto...

OK, Mauro,
si è capito da un pezzo che contano più i numeri e il successo, spesso apparente (penso a certi movimenti), che la qualità che poggia sulla Verità.

E noi continuiamo a custodire a denunciare a pregare a diffondere... ci sono rive, anche sconosciute, di molti cuori che riusciamo a raggiungere. E questi ne raggiungeranno altri.

Anonimo ha detto...

Mi spiace mic ma non condivido il tuo ottimismo. Nelle parrocchie i fedeli alla Tradizione sono sempre meno e ormai si fa largo una generazione che non ha mai vissuto i tempi gloriosi della Chiesa. Vi sono, è vero, vocazioni nella cerchia tradizionale ma sono sempre un numero irrilevante rispetto alla massa e molti fedeli individuano i tradizionalisti come fanatici con i quali con si può dialogare e costoro sono sostenuti dagli stessi parroci. Nella mia città è stata eliminata anche l'ultima messa di sempre perché ormai eravamo in meno di cinque a seguirla e quando abbiamo protestato siamo stati trattati come dei bambini capricciosi a cui avevano tolto il giocattolo. No, non riesco proprio ad essere ottimista.

Angelo ha detto...

http://www.tempi.it/legge-omofobia-negri-evoca-tempi-torbidi-e-ideologie-statali#.UfELB6z4s_M

Altro contraddittorio esempio di episcopato servile: critica la legge sull'omofobia, ma comincia con una lode della "sana laicità". Faccia pace col cervello: delle due l'una. E se la medesima legge è stata rimandata, dobbiamo paradossalmente ringraziare i grillini che hanno fatto e fanno ostruzionismo.

Mauro ha detto...

L'anonimo delle 12.46 è il solito noto neocat che infesta i blog vari scrivendo barzellette?

Cara mic, condivido quello che hai scritto sul post delle 13.20. Le cose serie e vere sono quelle che durano e restano, il folklore è bello ma trova il tempo che trova. Io penso sempre che un bimbo non cresce a caramelle anche se gli piacciono tanto. Ha bisogno di mangiare sostanzioso e ogni tanto anche le caramelle. Così la fede credo abbia lo stesso principio.

Luisa ha detto...

Evidentemente l`intelligentone di anonimo, che poi così anonimo non è ( di quelli che altrove dicono che mai e poi mai visitano questo sito...) e che pensa che mi sono adombrata (!!) menzionando la ballerina carioca autrice della coreografia della flash mob gigante, non ha nulla da dire sull`adeguazione di quello spettacolo ballerino prima della celebrazione della Santa Messa.
Ma per quell`"anonimo" sono solo preocupazioni di tradizionlisti conservatori-reazionari-integralisti, dimentico qualcosa?

Mauro ha detto...

Ho forse scritto qualcosa di non buono che non è stato pubblicato il mio ultimo mess? :)

Anonimo ha detto...

Ho forse scritto qualcosa di non buono che non è stato pubblicato il mio ultimo mess? :)

Ho forse detto che io e la redazione (sparuta) siamo in servizio permanente effettivo? ;)

Tra l'altro non ho replicato a quell'anonimo in primo luogo perché non ho potuto farlo subito e, poi, speravo lo facesse qualcuno al mio posto: cosa che questa volta è successa.

Se pubblico certe "spruzzatine" poco commestibili è anche per dare il polso della situazione - che è quella che è - e di quel che c'è in giro... e spesso ci offre anche lo spunto per dire qualcosa di cattolico ;)

Mauro ha detto...

Scusami mic, non volevo polemizzare. Pensavo di aver scritto qualcosa che non andava. Cancella pure il mio commento delle 14.24. Grazie per il vostro lavoro!

Marco P. ha detto...

"Occorre piuttosto “affrontare i problemi che sono alla base del loro uso, promuovendo una maggiore giustizia, .... "

Bene!, essendo la giustizia la virtù applicando la quale si rende a ciascuno ciò che gli spetta, direi che in primis, ristabilire la giustizia significa dare a Dio ciò che è di Dio, come richiesta anche da Gesù nella famosa risposta ai farisei sulla moneta. Quindi rispettare il diritti di Dio ad essere adorato, Lui solo, e come Lui vuole, quindi il problema si ricentra sull'aspetto liturgico, sull'opus Dei che è stata ingabbiata e sostituita con la opus hominis; rispettare il diritto di Dio di essere messo al primo posto nella propria vita, sacrificandogli tutto il resto, a partire da sé stessi, sull'esempio del Divin Maestro, ecco allora il problema dottrinale e poi morale.
Se invece si intende la giustizia umana, quale base per risolvere situazioni di disperazione beh, considerando che è da molto tempo, qualche secolo direi, che questa ha abbandonato il suo ancoraggio con la vera giustizia, allora lasciamo perdere, perché i risultati li abbiamo già sotto gli occhi, quotidianamente, a dispetto di illusioni o a-realtà varie.

Anonimo ha detto...

Non si può "promuovere la giustizia" se una sana dottrina non ripareggia la verità e se non si parte dalla Sorgente.
È l'etica che scaturisce dalla fede, non viceversa...

mic ha detto...

D'altro canto ci sono persone che per ragioni professionali hanno molto a che fare con i poveri eppure non si convertono a Cristo.

Giusta osservazione di Sam.
Infatti si tratta di "umanitarismo", che è altra cosa dal cristianesimo.

Anonimo ha detto...

... e ce ne fossero di"umanitaristi"!
Ma da loro viene il buon soccorso, da Cristo Signore viene anche la trasformazione della realtà e la salvezza...

Anonimo ha detto...

Tutto mi sarei aspettata ... Ma che un'esponente della Teologia della Liberazione diventasse papa!!
È iniziata la relativizzazione del cristianesimo.
Silvia

Anonimo ha detto...

Il rischio di relativizzazione del cristianesimo è sempre esistito e sempre esisterà, a prescindete dal papa.

Arriverà il momento del ripareggiamento della verità.
Non lasciamoci turbare dalle contingenze, per quanto dure possano essere.

Andrea Carradori ha detto...

Cara Mic ho copiato alcuni commenti ispirati : http://traditiocatholica.blogspot.it/2013/07/preparazione-alla-messa-ballerina-ole.html
Grazie !
( Hai trovato la frase del teologo che ti ho chiesto nell'email di stamane ? )

mic ha detto...

Era qualcosa che avevo risposto, non ricordo in quale thread, a qualcuno che diceva che era inutile preoccuparsi delle masse perché tanto hanno le loro discoteche e dispersioni varie...

La mia risposta sostanzialmente era che le masse lasciate a se stesse involvono e che dunque è sempre necessario svegliare, promuovere, formare, a partire dall'educazione e dalla cultura prima ancora che dalla fede...

In ogni caso aggiungo che il Signore ci ha dato il compito dell'Annuncio, da cui la Chiesa non può esimersi, perché è solo Lui che feconda ogni cultura ed è solo con Lui che la massa diventa "popolo", cioè acquista una identità e non è più qualcosa di generico e di informe. Anzi, nella Chiesa, questo "popolo" ha una identità ben più forte e precisa: è il suo "corpo mistico"!

Andrea Carradori ha detto...

" le masse lasciate a se stesse involvono e che dunque è sempre necessario svegliare, promuovere, formare, a partire dall'educazione e dalla cultura prima ancora che dalla fede... " Grazie ! Di chi è questa frase ? Ho cercato sul dizionario teologico e non l'ho trovata !
Grazie

Anonimo ha detto...

Andrea, l'ho detto io. :)
Ma è buffo: una cosa diventa vera solo se possiamo citare una fonte autorevole? E magari un "teologo" di sesso maschile? ;)

Andrea Carradori ha detto...

Complimenti per la frase !!!
Scusa non avevo compreso che fosse tua !
Fonte autorevolissima !
Grazie

Anonimo ha detto...

Caro Andrea,
complimenti per una cosa così ovvia?
Ma dai ;)

Anonimo ha detto...

Tra l'altro mi accorgo adesso che nella foga del discorso mi sono espressa male: non prima ancora che dalla fede, ma oltre alla fede!

Angelo ha detto...

Scusate il fuori tema. Vi è mai capitato di guardare allo specchio la vostra immagine rovesciata e di pensare: "ecco l'altro mondo"?

Anonimo ha detto...

:)))

Andrea Carradori ha detto...

Per la verità cara Mic mi pare che fosse stata una "finale" diversa : a prescindere addirittura dalla fede...
ciao

Luisa ha detto...

Apro il computer, leggo on line qualche giornale, faccio un salto da vatican insider ma, visto l`alto rischio di overdose di melassa "dégoulinante", me ne vado in fretta non senza aver letto in diagonale le parole di Maradiaga che già si vede il genio della riforma della Curia, leggo:

"«L'intenzione è che le idee arrivino dal basso - ha spiegato Maradiaga - e tra i vescovi c'è un grande entusiasmo, c'è un grande desiderio di rafforzare la collegialità». Avere un «instrumentum laboris» con le proposte definite aiuterà il Papa nelle sue decisioni, ha spiegato il porporato."

Sapendo in che stato hanno ridotto la Chiesa i vescovi padroni onnipotenti a casa loro, lasciando liberi i ribelli, incoraggiando e legittimando derive e abusi, autori troppo sovente di magisteri paralleli e alternativi, minipapi nei loro minivaticani, la stragrande maggior parte di matrice progressista postsessantottina, o loro degni allievi, il loro entusiasmo è piuttosto di natura a darmi dei brividi di orrore.

«C'è un gran desiderio che il Papa sia meglio informato,..."

Ah certo, non dubito dell``oggettività delle informazioni di quei vescovi, della loro imparzialità, non dubito che le loro info saranno libere da ogni influenza ideologica!
Meglio informato?

" Il cardinale ha ribadito il previsto ridimensionamento della Segreteria di Stato e la necessità di evitare le duplicazioni, come quella esistente - a suo avviso - con il Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione e la Congregazione per l'Evangelizzazione dei popoli."

Il secondo essendo stato creato da Benedetto XVI....Fisichella sta tremando e questo spiega forse certe sue esternazioni modelli di piaggeria per il nuovo Papa, il primo è diretto da Filoni, il maggior sponsor-protettore del cnc e colui che sta insegnando la Chiesa a Bergoglio(papa Bergoglio dixit).
C`è da star tranquilli.
Ma, in fondo, perchè dovremmo esserlo?

RIC ha detto...

Qui le foto della Santa Messa nella forma Extraordinaria celebrata in occasione della GMG: un soffio di aria fresca!!

http://www.accionliturgica.blogspot.it/

Peter ha detto...

PER ANONIMO DELLE 13.27
Forse questo tuo pessimismo deriva dalla situazione italiana ma se studi - o vivi- quella in USA ti renderai conto che la Chiesa 'Tradizionale' è in piena crescita, viva e vibrante e ... una calamita per i giovani :)

Luisa ha detto...

Mi correggo, è il primo ad essere stato creato da Papa Benedetto, con a capo Fisichella, e la seconda ad essere diretto da Filoni, non che sia importante ma è per essere precisi.

Anonimo ha detto...

http://vaticaninsider.lastampa.it/documenti/dettaglio-articolo/articolo/gmg-26712/

Angelo ha detto...

http://rorate-caeli.blogspot.com/2013/07/pope-francis-praises-pius-xii-on-70th.html

Ecco l'ultimo autentico papa, ed uno dei più grandi della gloriosa storia del cattolicesimo. L'acme della Chiesa cattolica coincide con l'inizio della sua decadenza. Pensiamo a come Pio XII benediva, con quella semplice solennità che può anche convertire, a come parlava, ai suoi gesti, alla sua nobile figura, al suo sguardo penetrante e fisso in Cristo. Sembra siano passati 1000 anni. Se uno guarda solo quella foto in alto, con Pio XII dinanzi a poveri uomini allo stremo --per colpa di chi oggi è lodato da alcuni cdd. "tradizionalisti"-- si rende conto di ciò che abbiamo perso: il Sommo pontefice ripete il salvifico gesto di Cristo, una croce che è un abbraccio autentico a chi lo cerca (che, per questo, è stato già da Lui trovato). Nei suoi discorsi, nelle sue lettere, nelle sue esortazioni, nel suo magistero non c'era traccia alcuna di sentimentalismi, buone sere e buoni pranzi, slogan o bergoglismi da pianobar, ciellinismi d'accatto, ma dottrina purissima e amore per il suo gregge, sapientemente distillati per il popolo (allora eravamo ancora un popolo). Il tutto è allo stesso tempo profondamente edificante e profondamente malinconico. Viene da piangere, a pensare al mistero dell'eclissi della chiesa, ma con una stilla di speranza. Buone vacanze.

Luisa ha detto...

Sono in tanti a proclamare che Jorge Begoglio rivoluzionerà la Chiesa, c`è chi parla di "Chiesa di Francesco", senza nemmeno rendersi conto, o al contrario perfettamente consapevole, della castroneria che scrive.
MA,
qualcuno potrebbe dirmi in che condizioni si trova la Diocesi di Buenos Aires, quante persone sono ritornate alla Chiesa o hanno scoperto Cristo, quante si sono convertite, grazie all`operato di Jorge Bergoglio?


Chi lo conosce bene, a parte confermare il carattere autoritario e poco incline alla divisione del potere di papa Bergoglio, a parte riconoscere la sua capacità di ascolto ma le decisioni le prende solo, dice di non più riconoscerlo, che non era affatto così estroverso come lo vediamo, un giornalista della Vie racconta di un suo amico sacerdote che è sbalordito dal cambiamento di Bergoglio che aveva incontrato l`anno scorso, lo aveva trovato "à l`ouest" ( con la testa altrove, non più agli affari...), e vedendolo così si era domandato perchè non aveva ancora dato le sue dimissioni visto il raggiunto limite d`età.
Insomma sembrerebbe che l`elezione a vescovo di Roma abbia dato una nuova giovinezza a Jorge Bergoglio....

RIC ha detto...

Per Luisa:
in effetti il cambiamento di Bergoglio e la sua giovialità sono assolutamente sorprendenti rispetto a quando era arcicescovo di Buenos Aires.
In proposito, per coloro cha parlano spagnolo, segnalo l'accluso link:

http://www.intereconomia.com/buscador-avanzado/resultados?title=bergoglio&min=Desde&max=Hasta&tipo=articulos&group_nid=&boton=BUSCAR&

Si tratta della raccolta di articoli relativi a Bergoglio pubblicati dal noto blog spagnolo "la ciguena de la torre". Il curatore, in passato ferocemente antibergogliano (lui stesso ne sottolineava a suo tempo lo sguardo torvo) si è convertito in suo ammiratore dopo il conclave di marzo.

Luisa ha detto...

Il volto di Jorge Bergoglio si è "arrotondito", non è più scarno e severo come prima, ha preso qualche chilo, non so se è un effetto dovuto a delle medicine, spero sempre che ci sia qualcuno o qualcuna che conosce lo stato della diocesi di Buenos Aires, l`influenza, i risultati, della pastorale di Bergoglio sulla periferia.

Mauro ha detto...

Ho letto le parole di Maradiaga e devo dire che sono una bella visione di parte. "i vescovi sono entusiasti", qui in Italia sono talmente entusiasti e la collegialità va tanto di moda che da tempo nessun vescovo italiano dice più una parola in tv. Ogni tanto parlava Bagnasco, Paglia faceva propaganda al pd di tanto in tanto,... adesso nulla. Bergoglio e basta, col solito ritornello che "è la prima volta..." come se i suoi predecessori fossero tutti extraterrestri e fosse adesso arrivato lui come unico uomo perfetto. Penso che molti dell'ultimo conclave si siano già pentiti di quello che hanno scritto in quel biglietto dopo la dicitura "eleggo in sommo pontefice". Non ho per niente in simpatia il modello ecclesiale sud americano, a causa di qualche dittatore-saccente missionario seguace della liberazione, tornato in Italia dal Brasile. Sul proliferare poi di sette e protestantesimo causato dal connubio chiesa cattolica-marxismo in quelle terre, nessuno dice nulla ma il fenomeno c'è ed è preoccupante. Da quando poi ho letto sul giornale che l'emblema dei preti da salotto don Mazzi ha tessuto le lodi di Maradiaga, beh, il mio pensiero sul cardinale può essere solo negativo. "L'intenzione è che le idee arrivino dal basso", si, magari con dei sondaggi e delle proposte direttamente dal giornale di Scalfari, così poi siamo apposto.
Bergoglio penso farà la fine di Montini. Questi, infatti, fu osannato appena eletto, aveva dato ampia speranza di rivoluzione ai cattoprotestanti. Aveva sbattuto fuori i tradizionalisti e li aveva estromessi da ogni decisione. Poi invece la primavera è divenuta tempesta e quello che è successo lo sappiamo bene. Maradiaga vuole quello che il vescovo Luciani definiva "stabilire la legge di Dio a maggioranza". Dopo 50 anni dal concilio sono tornati e ciò che volevano allora e non sono riusciti ad ottenere, lo pretendono ora. Probabilmente riusciranno nel loro proposito ma per la Chiesa non so se saranno giorni felici.

Luisa ha detto...

Anche Boff pensa che Bergoglio ricostruirà la Chiesa:

http://vaticaninsider.lastampa.it/documenti/dettaglio-articolo/articolo/gmg-26712/

Mi domando se papa Bergoglio è informato dell`adulazione mediatica di cui è oggetto, potrei pensare di no leggendo quel che ha detto ai giornalisti sull`aereo, già li aveva pettinati nel senso del pelo nell`aula Paolo VI dopo la sua elezione quando alla fine non li aveva benedetti because la presenza di non cattolici, ma sull`aereo ha detto, prendendo il microfono:

«Ho sentito dire cose un po’ strane su di voi: che non siete “santi della mia devozione” e che sono qui tra i leoni... Non tanto leoni, per oggi... Ma grazie». Poi aggiunge: «Davvero io non do interviste, perché non so... per me è un poco faticoso».


Ma che fossa di leoni!
Era in mezzo alla sua corte che da mesi ormai non sa più che inventare per tessere le sue lodi, o è molto furbo e sa come manovrare i media, o non legge i giornali!

Luisa ha detto...

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350565

sam ha detto...

Posso chiederti cosa ne pensi Mic del "trono" su cui è seduto il Papa?
Praticamente è un mega ostensorio con una mega ostia come schienale davanti alla quale lui è seduto....
Visto che di solito sull'ostensorio l'Ostia, quella vera, è esposta all'adorazione dei fedeli, non è un messaggio equivoco che sull'ostensorio segga lui?
Io non sono una teologa, nè una liturgista però, Dio mi perdoni se sbaglio, lo "spettacolo" di questa sera mi sembra contenga elementi di blasfemia...

Anonimo ha detto...

Rimpiango tanto l'adorazione eucaristica fatta davanti a milioni di persone nelle precedenti GMG....altro che lo "spettacolo" di questa sera.
Silvia

Anonimo ha detto...

Sapete che non sono riuscita a seguire nulla in diretta di questa GMG, tanto avverto sconcerto e delusione, ma anche timori a causa di quanto fa e dice questo papa?
Ho recepito le vostre segnalazioni e, appena mi saró documentata, ne parleremo.

sam ha detto...

http://blog.messainlatino.it/2013/07/per-favore-almeno-non-chiamatelo-rito.html

Io invece con sofferenza l'ho visto tutto (dico visto, perchè provare a viverlo come una preghiera mi era impossibile, pregavo solo il Signore di perdonarci per l'oltraggio) condivido ogni parola e aggiungo:

- uno show, un musical, non certo un momento di preghiera;

- un continuo riferimento alla sola emozionalità, ma questo è ormai un dato costante assunto e proposto come criterio di riferimento di tutto anche in studio;

- se celebrazione è stata, celebrazione totalmente e più che in ogni altra circostanza antropocentrica, celebrazione dell'uomo, con Gesù, Nostro Signore, ridotto a una comparsa, il Suo Sacrificio ridotto esclusivamente ad una categorizzazione delle umane sofferenze, con Boffo che all'inizio aveva detto qualcosa del tipo che se la Via Crucis non viene fatta come contestualizzazione delle croci dell'uomo è inutile e non ha senso. Ho potuto tirare il fiato soltanto alle parole finali del Papa, di questo Papa, vissute, a confronto di tutto quel che avevo visto e sentito fino a quel momento, come una liberazione e ritorno ad una sobria religiosità e all'orientamento a Cristo... il che è tutto dire!

- ad eccezione dell'Adagio di Albinoni finale, per il resto musica rock o gotica, frammista di citazioni più gradevoli ma da approfondire, in generale è prevalsa un'atmosfera tenebrosa e infernale, accompagnata da suoni e frastuoni cacofonici soprattutto ad ogni destazionamento della Croce... è vero che nella Via Crucis di Nostro Signore c'è lo scatenamento delle tenebre, ma è anche vero che nella tradizione il rito assume l'atteggiamento dolce e amoroso del dolore liberamente offerto da Cristo e da Maria, l'atteggiamento raccolto della Chiesa richiama nello scatenamento esterno delle tenebre la luce del bene che vince sul male, di Dio che proprio attraverso la Croce vince sul demonio, invece ieri mi è sembrata la glorificazione delle tenebre...

- Non si comprendeva per nulla l'associazione tra le meditazioni e le Letture, per esempio la stazione della Veronica è stata associata al tema della prostituzione ("Beati i puri di cuore perchè vedranno Dio"...);

- alcune lettrici avrebbero potuto avere anche degli abbigliamenti più consoni;

- a parte lettura e meditazione (talora davvero con effetto stridente peggio di un gesso sulla lavagna, come quando un attore ha recitato con molto pathos la parte di Gesù sanguinante e crocifisso e subito dopo si sono messi a parlare di internet), preghiere canoniche della Via Crucis nessuna. L'unica preghiera è stata alla fine il Pater gregoriano cantato da una cantate pop prima della benedizione del Papa (togliendogli la parola);

- Per essere sicura dovrei rivederlo e non ne ho nessuna voglia, ma a me è parso realmente di vedere dei figuranti che, in una Stazione in cui parlavano due fidanzati, rappresentavano anche delle coppie gay e la meditazione dei fidanzati era qualcosa del tipo Peace and Love che l'unione si fondi sull'amore!

- questa non so come leggerla: ad una stazione è stata innalzata un'enorme Menorah centrale tra luci e fumi rossi, con un effetto istintivamente inquietante;

- del Papa seduto sull'ostensorio con il simulacro di una mega ostia alle spalle ho già detto; non so se nei grandi raduni del passato è mai stata fatta una cosa così.

In tutto questo ho apprezzato soltanto, a questo punto sul piano teatrale, alcune scenografie e particolarmente un grande telo col Volto sindonico.

Ma di una roba come quella che si è vista ieri sera, chi verifica e assume la responsabilità dell'ortodossia del contenuto e del messaggio che viene veicolato? I Vescovi locali?

Anonimo ha detto...

Cara Sam
ho letto costernata e addolorata il tuo messaggio.
Potremo parlarne più diffusamente nell'articolo che sto inserendo.