Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 7 luglio 2013

Novità, ma niente di nuovo: Mons Müller parla a riviste tedesche sulla FSSPX

Mons. Fellay, 25 anni Ordinazioni
Da questa fonte risultano elementi poco rassicuranti: il 20 giugno, a Parigi, Mons. Fellay ha dichiarato che l'arcivescovo Müller, ha comunicato alla Fraternità San Pio X che dovrebbe rinunciare alle annuali ordinazioni previste per il 29 giugno 2013 à Ecône. Secondo Mons. Fellay si tratta di un casus belli.
Poiché Mons. Müller sa bene che la Fraternità non può in alcun modo sospendere le ordinazioni di nuovi sacerdoti, pena il suicidio, potrebbe darsi che il monsignore preveda una nuova messa al bando (scomunica?) col pretesto di questa non sottomissione o disobbedienza. Nessuno al momento può dire ciò che potrebbe accadere in seguito, essendo tutto nelle mani della Provvidenza. Già negli anni passati, quando era vescovo di Regensburg, Mons. Müller, in occasione delle ordinazioni a Zaitzkofen (località della sua diocesi in cui si trova il seminario tedesco della FSSPX), aveva mandato una lettera a Mons. Galarreta con minaccia di ri-scomunica se avesse osato ordinare sulla sua diocesi ! In evidente contrasto con il provvedimento del Papa, che non aveva posto alcuna condizione. Resta comunque un mistero la sua nomina in quel posto a Roma [...].
Contro certi irrigidimenti ha già parlato Benedetto XVI (Lettera ai vescovi della Chiesa cattolica riguardo alla remissione della scomunica ai lefebvriani): «...A volte si ha l'impressione che la nostra società abbia bisogno di un gruppo almeno, al quale non riservare alcuna tolleranza; contro il quale poter tranquillamente scagliarsi con odio...».

Chissà se ci sono abbastanza persone di tutto il mondo, che amano la Tradizione, disposte a darsi il cambio per fare i "veglianti in piedi", silenziosi e in preghiera in Piazza San Pietro, analogamente ai "veilleurs debout" francesi per la protesta civile e rispettosa contro le ingiustizie, se -Dio non voglia- la Santa Sede dovesse davvero pronunciarsi in maniera negativa, quando invece dal concilio in poi sembra imperare il "vietato vietare" per tutti ?

Dalla notizia pubblicata di seguito scaturiscono alcuni interrogativi.
  1. Le discussioni Santa Sede/Fraternità hanno ottenuto la redazione di un documento di sintesi definito : « Preambolo dogmatico ». I demolitori del dogma stabiliscono un dogma irriducibile?
  2. È il caso tuttavia di specificare che il cosiddetto "preambolo dogmatico" non è affatto, come lascia intendere Müller un "documento di sintesi" uscito dalle discussioni, ma piuttosto un testo imposto a prescindere dalle discussioni (che notoriamente hanno solo sottolineato le divergenze) e perfino a prescindere dalle modifiche proposte da Mons. Fellay, che notoriamente non sono state accettate pur essendo concessioni larghissime. Così sembra inutile da parte di Müller insistere su una "non risposta" della FSSPX al preambolo unilaterale (e non "di sintesi") quando, in due occasioni ufficiali, la posizione di fedeltà della FSSPX alla dottrina tradizionale è stata ribadita a tutti (Dichiarazione congiunta dei Vescovi). La posizione dottrinale della FSSPX è chiara. Evidentemente - come sottolineava Di Noia - non è convergente con quella ufficiale della "chiesa conciliare".
  3. Il fautori del dialogo a tutti i costi e con chiunque, in mancanza di adesione, chiudono ogni possibilità di dialogo con la Tradizione; mentre il Papa proclama urbi et orbi "l'unità nelle differenze" e sappiamo che con queste "differenze" intende riferirsi alle confessioni cristiane riformate e agli ortodossi, cioè a coloro che non accettano il culto mariano e dei santi; non riconoscono tutti e sette i Sacramenti; negano la Presenza reale di Gesù e negano il primato petrino. Come mai a costoro non viene richiesta alcuna adesione: dobbiamo semplicemente cercare l' "unità nelle differenze"? Resta legittimo il dubbio di doverci chiedere: quali? E cioè se si intende dare pari dignità alla verità e all'errore oppure se le differenze sono colmabili per omogeneizzazione da parte cattolica. Che n'è dunque de La Catholica

Il blog dell’Associazione Pro Liturgia di Denis Crouan pubblica la traduzione di un articolo di Kathnet che riprende un'intervista accordata il 26 giugno scorso da Gerhard Müller, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, a diverse riviste diocesane tedesche, a Osnabrück, su alcune questioni dottrinali attuali. Ecco il passaggio che tratta della Fraternità San Pio X (FSSPX).
Nella battaglia (sic) dottrinale che oppone il Vaticano alla Fraternità San Pio X Mons.   Müller ritiene che la palla attualmente è nel campo dei tradizionalisti. È già più di un anno che Roma ha proposto ai responsabili della Fraternità un documento che permetta di chiarire un certo numero di punti dottrinali : si attende sempre una risposta ufficiale da parte della Fraternità. Mons. Müller ha sottolineato che il documento, il cui contenuto riprende nozioni essenziali della fede cattolica, è indirizzato alla Fraternità nel suo insieme e che essa deve accettarlo in quanto tale. Resta il fatto che, indipendentemente da ciò, ogni sacerdote è totalmente libero, a titolo personale, di tornare in piena comunione con la Chiesa cattolica, col Papa e i vescovi. Inoltre, aggiunge Mons. Müller, Papa Benedetto XVI (2005-2013) che, per 25 anni ha sempre voluto continuare le discussioni con i tradizionalisti, ha affermato apertamente che restano da chiarire punti essenziali e che fino ad allora i membri della Fraternità resteranno in attesa di piena comunione con la Chiesa e che i sacerdoti e i vescovi non potranno esercitare la loro missione in maniera legittima. Questi lunghi anni di discussione hanno permesso di redigere un documento di sintesi conosciuto come « Preambolo dogmatico ».
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Fonte: Riposte Catholique - Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio

12 commenti:

hpoirot ha detto...

Siamo alle solite: minacce più o meno velate di riscomunica della SPX, mentre papa Giovanni XXIII sarà eccezionalmente canonizzato anche in assenza del secondo miracolo ...

SALDI stagionali à -99%.
Ma solo se esalti il Concilio

http://it.gloria.tv/?media=470234

RIC ha detto...

Segnalo un bellissimo filmato pubblicato da UNAVOCE Messico in vista del 1^ Congresso Summorum Pontificum che si tiene in questo mese di luglio a Guadalajara. Deo Gratias!

http://www.youtube.com/watch?v=gwZCbl-Jd0k&feature=player_embedded

Anonimo ha detto...

C'è il rischio che il papa lasci Müller a briglia sciolta!

Anonimo ha detto...

Volevo mettere l'interrogativo e dal cellulare mi è scappato l'esclamativo...

Anonimo ha detto...

Chiedo: per altri "in non piena comunione con roma" valgono le stesse istanze? Esercitano anch'essi un ministero illecito? Se si perché nessuno lo dice?

Anonimo ha detto...

Su Muller penso che è una grossa incognita per la tendenza di Bergoglio a lasciar fare ai vescovi. Però la questione lefevriana è una di quelle "calde".

Anonimo ha detto...

La remissione delle scomuniche è stata sicuramente una delle cause delle difficoltà che hanno spinto Benedetto XVI a dimettersi.

Muller è forse uno di quelli che l'hanno presa peggio. Per questo è pericoloso, nel clima generale.

Anonimo ha detto...

Enzo Bianchi (da che pulpito!), in un lungo articolo su la Repubblica parla di rottura già consumata, quando non c'è nulla di ufficiale... Certo la situazione non è rosea, ma sarebbe bene non svegliare i cani che dormono.

RIC ha detto...

Non so quanto Bergoglio, da buon gesuita, intenda lasciar briglia sciolta alla Curia e quindi anche a Mueller. L'impressione è che continuerà ad ascoltare i diversi parere e poi a decidere da solo. Il che, naturalmente, è un bene per il primato petrino. Resta ovviamente da capire in quale direzione andranno le sue decisioni..
Quanto all'ineffabile Bianchi come sempre spara bordate verso i tradizionalisti con un linguaggio apparentemente aperto e "inclusivo" ("L'ecumenismo richiede opera di unità sempre e con tutti, non solo con le comunità o chiese che nella storia si sono trovate diverse da Roma e Roma diversa da loro"). Nulla di nuovo, purtroppo, sotto il sole

Anonimo ha detto...

La questione Lefebvriana non e' un problema tra i tanti, e' "il" problema, perche' non e' possibile porvi rimedio senza por mano alle incongruenze del CV2, cosa che, nell'attuale Pontificato, appare quantomeno inverosimile. Preghiamo e aspettiamo tempi migliori. Felice

Viandante ha detto...

"Enzo Bianchi (da che pulpito!), in un lungo articolo su la Repubblica parla di rottura già consumata"

Ovviamente a Enzo Bianchi sembra in "piena comunione" la posizione di alcuni episcopati più o meno interi (esempio Europa centro-settentrionale), come gli scritti di pseudo-teologi come lui e dei loro estimatori anche nel clero, guardando ai quali uno scisma di fatto esiste ed è innegabile.
Ma l'inclusivismo della chiesa post-conciliare impedisce di intervenire con i provvedimenti di competenza.

C'è solo da sperare che se ne astenga anche per la Tradizione.

Anonimo ha detto...

Non sarebbe ora di conoscere il contenuto del preambolo e di tutti gli altri documenti sui colloqui, per esempio?