Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 5 agosto 2019

Ratzinger riceve in udienza monsignor Livio Melina

Un lungo colloquio sulle vicende dell'Istituto Giovanni Paolo II sulla famiglia
© AciStampa
CITTÀ DEL VATICANO , 05 agosto, 2019 (ACI Stampa).- ""Lo scorso 1 agosto 2019, il Papa emerito Benedetto XVI, ha voluto ricevere in Udienza privata il Professor Monsignor Livio Melina.  Dopo un lungo colloquio sui fatti recentemente accaduti al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II, ha concesso la sua benedizione, manifestando la sua personale solidarietà e assicurando della sua vicinanza nella preghiera.""

Joseph Ratzinger ha sempre seguito da vicino il lavoro di mons. Melina nella cattedra di Teologia morale fondamentale. La visita - e la notizia - dovrebbero dire qualcosa, nel senso di esprimere la posizione di Joseph Ratzinger, già Benedetto XVI, difforme da quella corrente, che è del suo successore. Ma la comunicazione indiretta e sommessa non ha alcuna efficacia, mentre i novatori dernier cri procedono come schiacciasassi. E, come già detto, si tratta solo dell'ultimo atto di un processo innescato dal Vaticano II con la continuità storicista del soggetto Chiesa al posto  dell'oggetto Rivelazione; per cui oggi qualcuno può andare oltre perfino agli insegnamenti di Giovanni Paolo II. Ed è così che, ad ogni generazione e col mutare dei tempi, la rivoluzione mangia i suoi figli...

25 commenti:

Anonimo ha detto...

Altro segnale che Ratzinger non intende fare…. quanti si sono rivolti a lui per luce ma hanno ricevuto la risposta di stare nelle tenebre, Caifa ed Anna oggi concordi nel cambiamento della Chiesa da Divina a umana (protestante), da protestante a pagana-gnostica (luciferiana )…. che poi le 2 correnti siano in perfetto accordo sotto l'apparenza non ci credo ma la sostanza non cambia, purtroppo.

Anonimo ha detto...

Fino a quando Ratzinger non si alza e dice il PERCHE' VERO della rinuncia non possiamo continuare a fare supposizioni che lasciano il tempo che trovano, intanto pare che la FSPX sia stata pienamente regolarizzata e che Fellay abbia ottenuto un alto incarico in Vaticano, se la notizia, ripresa da Gloria tv, fosse vera e fossi uno della fraternità mi preoccuperei, per quanto riguarda la guerra, perché di guerra si tratta, in corso al seno della CC, io non farei il Vandeano, furono sterminati tutti e si vede come è finita la Francia, ma anche la Spagna non se la passa meglio, gli atei sono il 70/80% a fronte dei professanti la fede cattolica o religiosa......tiremm'innanz.

Echi di stampa ha detto...

La lunga mano di Papa Francesco continua a sovvertire gerarchie in Vaticano. L'ultima manovra riguarda il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II, dal quale è stato allontanato monsignor Livio Melina. Un caso sul quale irrompe Maria Giovanna Maglie. Lo fa su Twitter, con un cinguettio pesantissimo che ha due livelli di lettura. Il primo, un'accusa a Papa Francesco e alla sua continua sottrazione di "teologia" a favore della "sociologia d'accatto"; insomma, Bergoglio continuerebbe a ridurre le connotazione religiose in Vaticano. Il secondo piano di lettura, invece, riguarda la teoria secondo la quale in Vaticano vi siano effettivamente due Papi, attivi, vivi e vegeti. Già, perché Benedetto XVI, Papa Emerito, ha ricevuto Melina dopo la cacciata dall'Istituto Teologico "e gli esprime solidarietà", aggiunge la Maglie. Che chiosa: "Più chiaro di così...". Infine, l'hashtag #duepapi.
Da Libero Quotidiano

mic ha detto...

Ecco come aumenta la confusione, grazie al fatto di quanto sono diventate eclatanti le trasformazioni della Chiesa conciliare....

Una giornalista onesta intellettualmente come Maria Giovanna Maglie, su Libero quotidiano:

La lunga mano di Papa Francesco continua a sovvertire gerarchie in Vaticano. L'ultima manovra riguarda il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II, dal quale è stato allontanato monsignor Livio Melina. Un caso sul quale irrompe Maria Giovanna Maglie. Lo fa su Twitter, con un cinguettio pesantissimo che ha due livelli di lettura. Il primo, un'accusa a Papa Francesco e alla sua continua sottrazione di "teologia" a favore della "sociologia d'accatto"; insomma, Bergoglio continuerebbe a ridurre le connotazione religiose in Vaticano. Il secondo piano di lettura, invece, riguarda la teoria secondo la quale in Vaticano vi siano effettivamente due Papi, attivi, vivi e vegeti. Già, perché Benedetto XVI, Papa Emerito, ha ricevuto Melina dopo la cacciata dall'Istituto Teologico "e gli esprime solidarietà", aggiunge la Maglie. Che chiosa: "Più chiaro di così...". Infine, l'hashtag #duepapi.

Anonimo ha detto...

La visita privata concessa dal papa emerito Benedetto XVI a monsignor Melina, professore "epurato" dal nuovo corso dell'istituto Giovanni Paolo II da parte di monsignor Paglia è un fatto inequivocabile.
Le costruzioni, o meglio i castelli in aria, su questa vicenda, rischiano di essere spazzati via dal vento in men che non si dica... Da qualsiasi parte o fazione provengano...

mic ha detto...

Però Paglia è stato nominato presidente del Pontificio consiglio per la famiglia nel 2012 e dunque da Ratzinger. E non credo che Ratzinger non conoscesse il suo pensiero.

mic ha detto...

https://www.ilfoglio.it/chiesa/2019/08/06/news/la-fede-non-e-sociologia-268504/

I Turiferari ha detto...

Istituto GPII, in mezzo alle polemiche la photo opportunity di Melina con Benedetto XVI
L’uomo simbolo dell’istituto fondato da Wojtyla al quale non è stato rinnovato l’incarico in udienza dal Papa emerito che gli ha manifestato «solidarietà». La notizia diffusa da una testata vicina all’entourage di Ratzinger in opposizione a Bergoglio 
https://www.lastampa.it/vatican-insider/it/2019/08/05/news/istituto-gpii-in-mezzo-alle-polemiche-la-photo-opportunity-di-melina-con-benedetto-xvi-1.37302661

mic ha detto...

Benoît XVI a invité Monseigneur Livio Melina à le rencontrer le 1er août, a déclaré à la CNA une source proche de Melina.

Le pape émérite “voulait recevoir le professeur Mons. Livio Melina lors d'une audience privée. Après une longue discussion sur les événements récents à l'Institut pontifical Jean-Paul II, il a donné sa bénédiction, exprimant sa solidarité personnelle et l'assurant de sa proximité dans la prière. ”

Melina, président de l'Institut Jean-Paul II de 2006 à 2016, a été démis de ses fonctions après la récente promulgation de nouveaux statuts, ou règles de procédure, pour les études supérieures, et la décision de supprimer la chaire de théologie morale que Melina occupait.

http://belgicatho.hautetfort.com/archive/2019/08/06/quand-le-pape-emerite-apporte-son-soutien-a-un-professeur-ej-6168684.html

mic ha detto...

Il papa emerito Benedetto XVI chiama per un incontro nella sua residenza monsignor Livio Melina, ex preside dell'Istituto Giovanni Paolo II su matrimonio e famiglia, licenziato dal Gran Cancelliere monsignor Vincenzo Paglia e gli esprime solidarietà. Un gesto eloquente, che conferma l'amicizia e la stima per i docenti dell'istituto e per il loro lavoro, e manda un messaggio a chi pretende di rivoluzionare gli insegnamenti. E, ovviamente, partono gli attacchi a Benedetto XVI e ai fantomatici "nemici di Francesco".

http://lanuovabq.it/it/benedetto-xvi-a-fianco-dei-docenti-licenziati

mic ha detto...

Due passaggi de La Bussola:
"....Peraltro, considerate le illazioni che sono state fatte ieri, va detto che la foto e la notizia dell’incontro sono state diffuse con il beneplacito del papa emerito. Quindi nessuna strumentalizzazione di Benedetto. Ma si capisce la rabbia dei “guardiani della rivoluzione”. Sebbene il gesto di Benedetto sia anzitutto una delicatezza e l’espressione di una vicinanza umana e di fede nei confronti di persone e di un istituto che ha sempre seguito con grande attenzione e paternità, non può certo sfuggire il suo significato dirompente in questo momento di travaglio.
Come abbiamo spiegato nei giorni scorsi, quello di monsignor Paglia è un vero e proprio colpo di mano al fine di cambiare radicalmente l’approccio al tema del matrimonio e della famiglia. In questa chiave sono stati aboliti, tra gli altri, gli insegnamenti di Teologia morale fondamentale e speciale, attorno a cui invece era stato costruito l’istituto. Di fronte al precipitare degli eventi, seppur con discrezione, Benedetto XVI ha voluto mettere in campo il peso della sua presenza a difesa di un lavoro che in questi 38 anni ha dato molto alla Chiesa. Non è «un attacco a Francesco», come da più parti si è subito, malevolmente, detto. Piuttosto può essere considerato un invito a riconsiderare le decisioni, a mantenere la continuità con quanto fin qui, efficacemente, svolto....""

Ovviamente nessun riferimento al problema di fondo da noi più volte richiamato: la rivoluzione soft divenuta rivoluzione conclamata...

Anonimo ha detto...

la vita li scopre e loro si ricoprono con una toppa.

Anonimo ha detto...

Leggo dal commento di mic h.11,38.che cita la Bussola " Benedetto XVI...il peso della sua presenza a difesa di un lavoro che in questi 38 anni ha dato molto….Piuttosto ...un invito ...a mantenere la continuità con quanto fin qui efficacemente svolto…". In effetti efficacemente svolto, veramente, in modo velenoso ed illusorio, un inganno che si svela troppo rapidamente con Bergoglio e rischia di giocarsi tutti i progressi di demolizione di 38 anni,ovvero 2019 - 38 = 1981, l'anno della prima apparizione a Medjugorje.

Anonimo ha detto...

Fuoco di Paglia…...

Anonimo ha detto...

Dieci giorni fa, a sorpresa, Benedetto XVI era tornato a farsi vedere a Castel Gandolfo (toccata e fuga). Erano passati quattro anni dalla volta precedente, nel 2015, quando era stato Papa Francesco a invitare il predecessore a godersi un po’ di fresco dei Castelli Romani e del Lago di Albano. Lì Papa Ratzinger si era ritirato nel pomeriggio del 28 febbraio 2013 ad aspettare le ore 20, quando il suo pontificato avrebbe avuto termine

Anonimo ha detto...

Questo è velenoso
https://www.farodiroma.it/continuano-i-tentativi-di-strumentalizzare-il-papa-emerito-benedetto-xvi-la-visita-di-monsignor-melina-usata-contro-il-papa/

Da Fb ha detto...

Bergoglio sta facendo saltare le cariche che Ratzinger ha piazzato. E le ha piazzate talmente bene che l'ipotesi della buona fede non regge per nulla.

Anonimo ha detto...

Non so se fu vera fede o vera accidia, certo è che ai cattolici le hanno sfrante entrambe.

Anonimo ha detto...

Perché le stesse proteste di oggi non sono state fatte nel 2017 quando, all'atto del suo insediamento, il Gran Cancelliere dell'Istituto, Mons. Vincenzo Paglia (quello dello "spirito di Pannella" che ci assiste), disse dell'istituzione: "Il cambiamento antropologico-culturale, che influenza oggi tutti gli aspetti della vita e richiede un approccio analitico e diversificato, non ci consente di limitarci a pratiche della pastorale e della missione che riflettono forme e modelli del passato” ?

Anonimo ha detto...

....
Il fatto che Benedetto XVI abbia avuto questa interlocuzione con Mons. Melina può avere un significato: la discussione tra i "bergogliani" e gli "anti bergogliani" sul futuro dell'ente voluto da Giovanni Paolo II, quello che è oggi è sottoposto a un processo di riforma, è un argomento di strettissima attualità in relazione alle "cose vaticane".

http://m.ilgiornale.it/news/2019/08/05/cosi-ratzinger-riabilita-il-professore-allontanato-dai-bergogliani/1736297/

mic ha detto...

Messaggio diffuso dagli studenti dell'istituto Giovanni Paolo II

"Buongiorno,

Volevamo iniziare a pregare una novena. Come sapete, stiamo vivendo tempi difficili nella Chiesa. E’ soprattutto una battaglia spirituale, per cui non vogliamo smettere di pregare insieme alla petizione: “Chiediamo che il Signore protegga l’Istituto Giovanni Paolo II”.

Iniziamo oggi, giorno della Trasfigurazione del Signore, e finiamo nel giorno di San Massimiliano Kolbe, un santo canonizzato da Giovanni Paolo II.

Vi mando un testo e una preghiera che possono aiutarci a pregare insieme.

Che la volontà del Signore sia sempre fatta.
Saluti e buona giornata,

Studenti GP2"

pincaccio ha detto...

caro Anonimo 12.42,

chiedere alla Pizia circa le intenzioni del Benedetto sedicesimo. Solo la pizia conosce la sua natura.

mic ha detto...

Primo giorno. La trasfigurazione del Signore

Parte dell’omelia di Card. Ratzinger nella messa esequiale di Giovanni Paolo II:

“Seguimi” dice il Signore risorto a Pietro, come sua ultima parola a questo discepolo, scelto per pascere le sue pecore. “Seguimi” – questa parola lapidaria di Cristo può essere considerata la chiave per comprendere il messaggio che viene dalla vita del nostro compianto ed amato Papa Giovanni Paolo II, le cui spoglie deponiamo oggi nella terra come seme di immortalità – il cuore pieno di tristezza, ma anche di gioiosa speranza e di profonda gratitudine.

Seguimi – da giovane studente Karol Wojtyła era entusiasta della letteratura, del teatro, della poesia. Lavorando in una fabbrica chimica, circondato e minacciato dal terrore nazista, ha sentito la voce del Signore: Seguimi! In questo contesto molto particolare cominciò a leggere libri di filosofia e di teologia, entrò poi nel seminario clandestino creato dal Cardinale Sapieha e dopo la guerra poté completare i suoi studi nella facoltà teologica dell’Università Jaghellonica di Cracovia. Tante volte nelle sue lettere ai sacerdoti e nei suoi libri autobiografici ci ha parlato del suo sacerdozio, al quale fu ordinato il 1° novembre 1946. In questi testi interpreta il suo sacerdozio in particolare a partire da tre parole del Signore. Innanzitutto questa: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga” (Gv 15, 16). La seconda parola è: “Il buon pastore offre la vita per le pecore” (Gv 10, 11). E finalmente: “Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore” (Gv 15, 9). In queste tre parole vediamo tutta l’anima del nostro Santo Padre. E’ realmente andato ovunque ed instancabilmente per portare frutto, un frutto che rimane. “Alzatevi, andiamo!”, è il titolo del suo penultimo libro. “Alzatevi, andiamo!” – con queste parole ci ha risvegliato da una fede stanca, dal sonno dei discepoli di ieri e di oggi. “Alzatevi, andiamo!” dice anche oggi a noi. Il Santo Padre è stato poi sacerdote fino in fondo, perché ha offerto la sua vita a Dio per le sue pecore e per l’intera famiglia umana, in una donazione quotidiana al servizio della Chiesa e soprattutto nelle difficili prove degli ultimi mesi. Così è diventato una sola cosa con Cristo, il buon pastore che ama le sue pecore. E infine “rimanete nel mio amore”: Il Papa che ha cercato l’incontro con tutti, che ha avuto una capacità di perdono e di apertura del cuore per tutti, ci dice, anche oggi, con queste parole del Signore: Dimorando nell’amore di Cristo impariamo, alla scuola di Cristo, l’arte del vero amore.

Beato te, caro Papa Giovanni Paolo II, perché hai creduto!

Continua, ti imploriamo, a sostenere dal cielo la fede del popolo di Dio e continua a vegliare sull’Istituto Giovanni Paolo II.

Carissimo San Giovanni Paolo II, ti ringraziamo per tutto quello che ci hai dato e per tutto quello che continuiamo a ricevere per la tua intercessione. Ti ringraziamo per essere testimone della misericordia del nostro Padre celeste. Ti ringraziamo per essere un vero amico e discepolo di Gesù che rivela pienamente l’uomo all’uomo stesso e per essere un eloquente strumento dello Spirito Santo, avendo affidato tutto a Maria, la sposa del Santo Spirito: Totus Tuus.

mic ha detto...

Segue

Finiamo con una preghiera di abbandono a nostra madre:

Vogliamo oggi affidarti il futuro che ci attende, chiedendoti d’accompagnarci nel nostro cammino.

Siamo uomini e donne di un’epoca straordinaria, tanto esaltante quanto ricca di contraddizioni.

L’umanità possiede oggi strumenti d’inaudita potenza:

può fare di questo mondo un giardino, o ridurlo a un ammasso di macerie.

Ha acquistato straordinarie capacità d’intervento sulle sorgenti stesse della vita: può usarne per il bene, dentro l’alveo della legge morale, o può cedere all’orgoglio miope di una scienza che non accetta confini, fino a calpestare il rispetto dovuto ad ogni essere umano.

Oggi come mai nel passato,l’umanità è a un bivio. E, ancora una volta, la salvezza è tutta e solo, o Vergine Santa, nel tuo figlio Gesù.

Per questo, Madre, come l’Apostolo Giovanni, noi vogliamo, prenderti nella nostra casa (cf Gv 19, 27), per imparare da Te a conformarci al tuo Figlio. “Donna, ecco i tuoi figli!”.

Siamo qui, davanti a Te, per affidare alla tua premura materna noi stessi, la Chiesa, il mondo intero.

Implora per noi il Figlio tuo diletto, perché ci doni in abbondanza lo Spirito Santo, lo Spirito di verità che è sorgente di vita.

Accoglilo per noi e con noi, come nella prima comunità di Gerusalemme, stretta intorno a Te nel giorno di Pentecoste (cf At 1, 14).

Lo Spirito apra i cuori alla giustizia e all’amore, induca le persone e le nazioni alla reciproca comprensione e ad una ferma volontà di pace.

Ti affidiamo tutti gli uomini, a cominciare dai più deboli: i bimbi non ancora venuti alla luce e quelle provate dalla fame e dalla malattia. e quelli nati in condizioni di povertà e di sofferenza, i giovani alla ricerca di senso, le persone prive di lavoro

Ti affidiamo le famiglie dissestate, gli anziani privi di assistenza e quanti sono soli e senza speranza.

O Madre, che conosci le sofferenze e le speranze della Chiesa e del mondo, assisti i tuoi figli nelle quotidiane prove che la vita riserva a ciascuno e fa’ che, grazie all’impegno di tutti, le tenebre non prevalgano sulla luce.

A Te, aurora della salvezza, consegniamo tutti gli uomini scoprano Cristo, il nostro cammino nel nuovo Millennio, perché sotto la tua guida luce del mondo ed unico Salvatore, che regna col Padre e lo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen.

mic ha detto...

https://www.corrispondenzaromana.it/chiesa-cattolica-listituto-giovanni-paolo-ii-e-caduto-ma-con-onore/