Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 14 aprile 2023

Il principio corporativo nella Dottrina sociale della Chiesa e nel distributismo. Incontro online

Volentieri segnalo. L'incontro avverrà on-line su piattaforma comunicata agli iscritti. La partecipazione è gratuita e può avvenire in diretta o in differita. È d'obbligo l'iscrizione al seguente indirizzo: scuole.ossvanthuan@gmail.com

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8 commenti:

Anonimo ha detto...


Interessante indubbiamente questa ripresa in considerazione del corporativismo cattolico all'ombra della dottrina sociale della Chiesa.
Una curiosità da storico (dilettante): come viene visto il corporativismo fascista, che pure non fu un fenomeno secondario durante il regime e ha lasciato indubbiamente tracce che credo profonde nelle istituzioni? Pensiamo ai contratti collettivi, alla "concertazione" degli obbiettivi economici nell'ambito della corporazione tra capitale e lavoro, in nome dell'interesse nazionale (concetto non popolare nella nostra democrazia c.d. solidale ed umanitaria, che nega il concetto di patria).
Anche se non è riuscito a superare certe contraddizioni, il corporativismo del ventennio ha comunque rappresentato un tentativo importante di superare la lotta di classe e di conciliare capitale e lavoro integrando in un'unica organizzazione, sorretta dallo Stato e dal Partito Unico, i sindacati da un lato, il capitale dall'altro.
Fu anche grazie a questa nuova organizzazione dell'economia che il Paese riuscì tra l'altro ad attutire notevolmente le conseguenze della grave crisi economica del 1929, iniziatasi con il crollo della Borsa statunitense.
H
Ma un sistema "corporativo" dell'economia, anche senza l'esistenza di uno Stato totalitario (nel senso di regime a partito unico) può realizzarsi senza l'intervento dello Stato? Un intervento che deve naturalmente esser contenuto nei giusti limiti.

Anonimo ha detto...

Quando penso al perfetto mix tra imbecillità e cattiveria mi tornano alla memoria gli sgherri del potere nel periodo della pandemenza, quelli con i droni, i sindaci sceriffi, i controllori delle patetiche misure di ricurezza, i preti senza Dio ma con il gel e la mascherina, i pazzoidi che ti si scagliavano addosso se uscivi fuori dal metro quadrato che solo un governo fradicio poteva inventare, i terroristi, i terrorizzati, i lobotomizzati, i finti esperti, i citrulli incollati alla tv, gli schiattamorti dei virologi, le facce da gluteus maximus dei Giornalisti e conduttori . Gli sponsorizzatori dei sieri, i medici psicoapatici, i segregatori di uomini liberi, i licenziatori di padri di famiglia, gli esercenti e le richieste meschine del folle GP, i ricattatori senza anima, le chiusure dei locali forzate, i tappezzatori di plexiglas, i saputelli dei banchi con le rotelle, le autocertificazioni di idiozia, I coprifuoco raccapriccianti, le forze dell’ordine che hanno rotto le scatole ai comuni cittadini come fossero delinquenti, e il resto della marmaglia che cantava sui balconi e augurava di andare a farsi un giro nei reparti Covid, ecc.
Un coacervo di un’umanità del terzo tipo che doveva essere smascherata e che adesso sappiamo riconoscere e dovremmo distanziare.

P.S. Non ne potevate proprio uscire migliori!

Anonimo ha detto...

Non siamo _solo_ davanti ad un mondo di rincoglioniti. Siamo davanti alla cacciata definitiva dei cristiani dalla res-publica. Perchè quando è bandita la ragione, la ratio, il logos, i cristiani non possono che seguirla nel suo drammatico esilio.

È ora che le diagnosi del disastro siano impietose.

Ma allo stesso tempo occorre passare alle cure. Essere messi al bando da un mondo che muore implica infatti l'opportunità di far posto ad una comunità che vive.

Occorre cercarsi, organizzarsi, costruire. Non però sui principi del mondo, altrimenti saremo punto e a capo. Vino nuovo in otri nuovi. Niente compromessi. Ora sta ai principi di Cristo.

Perchè edificheranno solo coloro che riconosceranno nella cacciata dal mondo il dovere di _farsi santi_ per salvarlo.

Conversione radicale, abnegazione profonda, rinnegamento eroico. Se non ne vuoi sapere, non perder tempo, rimetti in fila te e i tuoi figli per i cessi unisex. Ci penserà il mondo a tirare lo sciacquone su quel che resta della tua dignità.

P.s.: Non so chi lo abbia scritto ma di tutto cuore sottoscrivo.

Santa Giovanna d'Arco...prega per noi.

Anonimo ha detto...

Mi si sta formando la certezza che la nostra cultura/società/mentalità intesa come “mondo occidentale” sia profondamente corrotta e depravata: irredimibile attraverso qualsivoglia essere umano o progetto umano. Se vi sarà salvezza verrà unicamente da Dio, dal cristianesimo rinnegato e tradito anche dai chierici asserviti al mondo. Da servi totalmente inutili dobbiamo unicamente seguire Gesù portando con lui la croce. Se risorgerà la vita Cristiana si rianimerà dal sepolcro in cui il mondo l’ha rinchiusa e non certo da sinodi o ammiccamenti mondani grondanti l’ipocrisia della falsa misericordia che abolisce il peccato per allisciare il peccatore. Inutile aggiungere che questo nostro mondo, i suoi poteri e le sue leggi, i suoi costumi e la sua scuola, mi appare più o meno consapevolmente anticristico, gestito da una volontà che mira proprio all’odio per Gesù, vero uomo è vero Dio. Il male colpisce anche l’innocente, Dio misteriosamente lo permette, ma la storia non è affatto estranea alla Provvidenza divina. Poi ci sono i nostri peccati e il castigo che ne deriva, per purificare i cuori più aperti e chiamare a corredenzione i più ricolmi di grazia . Amen

Tralcio

Anonimo ha detto...

Mi è tornato in mente un magnifico documentario sugli orsi, girato in uno dei quei grandi spazi nordici di cui non ricordo il nome, mi è tornato in mente in questi giorni al leggere: l orsa fa l orsa, sorta di slogan degli animalisti che salvano gli orsi e condannano a morte gli esseri umani invasivi. Bene torniamo a quel bel documentario che appunto trattava anche di un orsa e della sua cucciolata, due sono i particolari che mi colpirono: occorrono tre anni per allevare un orso; alcuni si allontanano dalla madre quando sentono di poter fare da soli, altri hanno bisogno di più tempo, cosa che capitò anche a quella orsa del documentario, essa per un po' di tempo assecondo' il ritardatario poi lo fece salire su un albero mentre essa si allontanava poco poco, appena il giovane orso cercava di scendere la madre tornava indietro e lo mordicchiava e il giovane orso di nuovo si nascondeva tra i rami dell albero, questo esercizio continuò, allungandosi nel tempo, finché la madre orsa si allontanò del tutto e il giovane orso sarebbe sceso solo spinto dalla fame. Allora l orsa fa l orsa per tre anni, non ricordo se gravidanza compresa o no, tre anni non sono pochi, poi deve avvenire il distacco e l ampiezza degli spazi deve essere tale che madre e figli possano trovare ognuno la sua strada. Nuovi articoli sulle vicende contemporanee si possono trovare su ruralpini. it. Interessante l altra faccia del buonismo degli animalisti che puntano, per i loro fini economici, a far fuggire gli uomini e gli animali che loro allevano dalla montagna e orsi e lupi sono tra le leve per allontanare gli uni e gli altri.

Anonimo ha detto...

Ho letto che in Slovenia devono abbattere 230 orsi. Non ho mai avuto un orso, cani e gatti però, sì. Quindi al momento opportuno il cane o gatto di turno è stato sterilizzato. Sicuramente si possono sterilizzare anche gli orsi. E i lupi.

Anonimo ha detto...

Ogni regione dovrebbe stabilire di quanti predatori stanziali e di passaggio vuole e può farsi carico senza mettere in pericolo esseri umani, animali di allevamento e domestici. Pericoloso farsi schiavi di ideologie, cioè di idee fisse, fissazioni, astrazioni, scollamenti dalla vita così com è. Non capisco per quale squilibrio cognitivo l'essere umano debba sempre passare dal troppo al troppo poco, mostrandosi incapace della ricerca costante di equilibrio che è sempre da ritrovare sia dal singolo sia dalla comunità.

Anonimo ha detto...

Sembra deciso che debbano essere abbattuti tre orsi problematici, la foto illustrativa mostra due fuoristrada, presumibilmente della forestale, su un sentiero del bosco. Ora non ho mai fatto la forestale, ma se dovessi andare a cercare un orso mai andrei con due fuoristrada, motori accesi e qualche sgommata, perché so che le bestie hanno sensi molto più sviluppati degli umani. Quindi dubito che il personale forestale, in macchina, incontrerà mai un orso. Andrea Papi correva, gli altri camminavano, forse anche in modo lieve, verosimilmente è stato l imprevisto che ha scatenato l attacco delle bestie. Comunque oltre una bassissima percezione degli spazi a disposizione, una ignoranza colpevole della riproduzione degli orsi, una insufficiente messa a punto dei collari degli orsi guasti alcuni da un anno, una assenza di informazione, verso le comunità prossime, degli incontri ravvicinati uomo orso, con lesioni importanti per i malcapitati, fanno auspicare che la montagna torni alla sicura e serena cura degli uomini, all allevamento degli animali, bovini, pecore e capre, alla cura del bosco e dei sentieri dove l uomo con i suoi piccoli possa muoversi in piena tranquillità.