Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 7 aprile 2023

Piccola cronaca di un grande giovedì santo. Vetus ordo

Quel che segue, testimonianza attuale, non è finzione, non è illusione di bigotti nostalgici, non è ostentazione divisiva. È semplicemente la verità... Indice degli articoli sulla questione liturgica a partire da Traditionis Custodes e successivi.

Piccola cronaca di un grande
giovedì santo. Vetus ordo

di Fabio Battiston

Piccola cronaca di un grande e meraviglioso Giovedì Santo.

ore 17:30: arrivo nella chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini di Roma dove, alle 18:30 in punto, inizierà la Messa cantata in Coena Domini secondo il vetus ordo. Manca un’ora e ci sono solo posti in piedi. 
Ore 18:10: alla Messa mancano ancora venti minuti; nel frattempo… non ci sono più posti in piedi.
Ore 18:30: suona la campanella e inizia la celebrazione. Chi scrive (67 anni a giugno, a Dio piacendo) se non è il decano delle circa quattrocento persone presenti, poco ci manca. Fuori ci sono fedeli che cercano di entrare.
Ore 20:15: al termine della Messa il Santissimo viene deposto nell’urna (sì, il nostro vecchio e caro Sepolcro) e i numerosi bambini e giovani presenti sono ancora tutti lì, attenti, silenziosi e devoti dopo circa due ore di celebrazione e di musica sacra che è parte essenziale della liturgia.
Ore 20:30: la Messa è finita ma c’è ancora tanta gente in preghiera, e altri giungono, perché inizia l’Ufficio delle Tenebre e la bella chiesa che fu di san Filippo Neri resterà aperta fino a tardissima ora. E oggi, venerdì santo, alle 21, dopo la Via Crucis, l’Ufficio si ripeterà.

Non è finzione, non è illusione di bigotti nostalgici, non è ostentazione divisiva. È semplicemente la verità.
Santa Pasqua. - Fonte

4 commenti:

Ave Maria! ha detto...

Io ho avuto la grazia di andare oggi pomeriggio per la Via Crucis delle ore 15:00 . La Chiesa era altrettanto piena. Mi sarebbe piaciuto restare per le altre Sacre Funzioni ma... non si puo' avere tutto , gia' e' stato abbastanza. Ringrazio Dio e la SS.Vergine che mi hanno permesso di santificare un po' del tempo presente.

Unam Sanctam ha detto...

Un giovedì santo meraviglioso, in rito tradizionale, lo ho vissuto solo una volta, durante il lockdown peraltro. Alle 10.30 del mattino, cantammo Nona, la messa in Coena Domini con la reposizione, il Vespero e la spoliazione degli altari. Indi ci ritirammo a pranzo a base di verdure cotte cantando le antifone del mandato, e infine, in serata, il canto delle Tenebre, ovviamentr col salterio pre-Pio X. Fu l'unica volta che riuscii a fare un Triduo con gli orari autentici e non bugniniani.

Anonimo ha detto...

Io ho vissuto una splendida celebrazione del Giovedì Santo nella mia cattedrale. Un pontificale commovente, zeppo di fedeli devoti e di giovani che si sono attardati per ore ad adorare Gesù Sacramentato.
Ovviamente, tutto in forma ordinaria…quindi troppo grezzo da leggere per i vostri delicatissimi occhi.

EquesFidus ha detto...

Sarà anche vero...