Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 17 aprile 2023

Quando l'imperatore Tiberio propose al Senato di inserire Gesù tra le 'divinità' riconosciute

Quando troviamo il nome di Gesù Nazareno nei testi storici. Come in questa interessante vicenda, di cui ci parla Antonio Socci in un suo articolo del 2005
L'imperatore Tiberio propose al Senato romano
di riconoscere Gesù Cristo come Dio.

di Antonio Socci

La prima volta in cui un "parlamento" si è trovato di fronte al "caso Gesù". Ne parla, con un piccolo scoop, la rivista internazionale "Aevum". Si tratta nientemeno del Senato di Roma, addirittura nell'anno 35, dunque pochi mesi dopo l'esecuzione capitale dell'uomo di Nazaret, mentre erano ancora ben vivi Pilato, Caifa e tutti i protagonisti di quel "processo".

L'imperatore Tiberio in quell'anno ha proposto al Senato - cui spettavano le decisioni sul culto - di riconoscere quel Gesù come "dio". Possibile? Cos'era accaduto? Quali notizie erano arrivate all'imperatore? Innanzitutto colpisce una concomitanza: proprio in quello stesso periodo, Tiberio invia in Oriente Vitellio il quale, arrivato a Gerusalemme, rispedisce Pilato a Roma e destituisce Caifa dalla carica di Sommo Sacerdote. È un provvedimento punitivo che ha qualcosa a che fare con l'illegale condanna di Gesù?

Marta Sordi da anni studia questa storia straordinaria. La sua indagine comincia da un autore cristiano, Giustino il quale scrive nell'Apologia, attorno al 150 d.C., che vi fu una relazione di Pilato a Tiberio sulla vicenda di Gesù. Giustino fu un intellettuale, visse e insegnò a Roma dove morì martire nel II secolo e se - per quella relazione di Pilato - egli rinvia i suoi contemporanei agli archivi imperiali, è segno che non teme smentite.

Pilato dunque forniva a Tiberio notizie circa la fede nella divinità di questo Gesù che si stava diffondendo in Palestina, dove - secondo molte testimonianze - il galileo, ucciso il 7 aprile del 30, era ritenuto da molti risorto e vivente. Tale relazione andata perduta - da non confondere con i vari apocrifi messi in circolazione secoli dopo - probabilmente spiegava che non vi erano pericoli di tipo politico in questo nuovo movimento ebraico e riferiva l'ostilità di alcuni capi del Tempio. I quali si erano resi responsabili nel 34 di abusi come la lapidazione di Stefano. Abusi che probabilmente spiegano la concomitante destituzione di Caifa e Pilato.

Nella relazione di Pilato saranno state contenute anche le testimonianze ricevute dai soldati di guardia al sepolcro di Gesù. Le informazioni dovevano essere impressionanti, perché Tiberio "sotto il cui regno il nome cristiano ha fatto il suo ingresso nel mondo" secondo Tertulliano "sottomise al Senato i fatti... Il Senato" aggiunge Tertulliano "non avendo esso stesso verificato questi fatti votò contro".

In sostanza il Senato si oppose alla proclamazione dell'ebreo Gesù come "dio" e automaticamente il cristianesimo diventò "superstitio illicita", però con il veto imperiale alle persecuzioni, che sarebbero cominciate solo trent'anni dopo, con Nerone.
È verosimile questa cronaca fatta da Tertulliano verso il 197 d C, cronaca poi confermata da Eusebio di Cesarea, Gerolamo e Orosio? Sì, è attendibile per un motivo molto serio spiegato dallo storico ebreo Edoardo Volterra: Tertulliano era un cristiano che scriveva in anni di persecuzioni, non aveva alcun interesse a inventare l' esistenza di un senatoconsulto che aveva dichiarato il cristianesimo una "superstitio illicita". Anzi, aveva l'interesse opposto. Proprio l'esistenza di quel senatoconsulto infatti rendeva legali le persecuzioni contro i cristiani.

Ma è davvero ragionevole credere che l'imperatore Tiberio, l'uomo più potente del pianeta, abbia proposto al Senato nel 35 di proclamare "dio" quel Gesù, figlio di un carpentiere di Nazaret, ammazzato col supplizio più orrendo? Come riferisce Minucio Felice "i romani sono soliti invitare da ogni parte gli dèi ad essere loro ospiti". Per Tiberio era un atto politico. Il pantheon imperiale doveva accogliere tutte le divinità dei popoli governati e Tiberio in quei mesi era impegnato a dare vari segni di distensione e di pacificazione ai giudei di quella turbolenta regione dell'impero. Evidentemente le notizie che aveva avuto su quell'uomo e sulla diffusione della fede nella sua resurrezione e nella sua divinità dovevano essere impressionanti.

Secondo Marta Sordi c'è una conferma storica di quel "senatoconsulto" e sta negli atti del processo celebrato a Roma, attorno al 183, sotto Commodo, a carico del senatore Apollonio che fu messo a morte appunto per Cristianesimo "in base a un senatoconsulto". Quello voluto da Tiberio nel 35. Adesso, Ilaria Ramelli e la stessa Sordi pubblicano su "Aevum" un nuovo documento: un frammento del neoplatonico Porfirio di Tiro (233-300) che si trova inserito nell'Apocriticus di Macario di Magnesia (libro II, cap 14) in cui si fa riferimento ancora al "senatoconsulto" contro i cristiani. Una nuova conferma.

Perché finora era stato pregiudizialmente svalutata la notizia relativa a Tiberio e Gesù? Perché dimostra che le stesse fonti di informazione imperiali, pagane, di cui disponeva Tiberio confermavano quanto i cristiani dicevano di Gesù (a cominciare dalla sua resurrezione) e perché documenta che Gesù era adorato come Dio già dai suoi contemporanei e non vi è stata - come invece ritiene una certa teologia modernista - una idealizzazione, successiva di molti decenni, da parte dei posteri. Nel 35 dunque il Senato votò "no". Ma la vittoria del cristianesimo era inesorabile e nel 313 sulle insegne di quell'impero romano fu davvero tracciata la croce: nel nome di Gesù da Roma fu forgiata tutta la nostra civiltà europea.
[Fonte: Il Giornale - 16/3/2005]

26 commenti:

Anonimo ha detto...

...Come riferisce Minucio Felice "i romani sono soliti invitare da ogni parte gli dèi ad essere loro ospiti". Per Tiberio era un atto politico... Chiaro e comprensibilissimo che così fu. Il diavolo fa le pentole e non i coperchi.
Un giorno spero che si possano scandagliare i lavori delle storiche e latiniste Sordi e Ramelli.

Anonimo ha detto...


# "I romani sono soliti invitare da ogni parte gli dèi ad essere loro ospiti.."

Avendo fondato un impero era inevitabile, unitamente al diffondersi dello stoicismo, che adombrava l'esistenza, sia pure più come idea, di un Dio unico al di là delle varie divinità nazionali.
Tuttavia all'epoca di Tiberio il Cristo non era una divinità ufficialmente riconosciuta,non era un culto lecito ma era addirittura il culto clandestino (perseguitato dagli ebrei) di un uomo giustiziato formalmente come ribelle all'imperatore e profeta di una (falsa) religione, che faceva di se stesso il Figlio di Dio. Questa la situazione oggettiva, per le autorità.
L'iniziativa di Tiberio appare dunque singolare, proprio come "atto politico". Si capisce che il senato abbia votato contro: come si poteva accogliere nel pantheon romano un divinità contestata dalle autorità ebraiche, il culto di un uomo crocifisso come ribelle all'autorità romana?
E tuttavia l'esistenza di questo senatoconsulto sembra sicura.
Sarebbe stato di estremo interesse poter avere il testo della relazione di Pilato a Roma. Su quella deve essersi anche basato
Tiberio e non doveva essere negativa nei confronti di Gesù, se
Tiberio si era poi orientato a farne proclamare il culto. Come testimonia il Vengelo di Giovanni, Pilato non voleva condannare Gesù, si piegò al ricatto dei capi dei Farisei, che minacciavano di denunciarlo a Roma se non avesse fatto crocifiggere il predicatore galileo, falsamente accusato di incitare alla ribelione politica.
Sicuramente doveva risultare a Tiberio che i seguaci del Galileo lo adoravano sin da poco dopo la sua morte come divinità, come Figlio di Dio.
Anche da questa documentazione si capisce quanto sia ridicola la tesi dell'esegesi di origine protestante razionalista, secondo la quale la divinità di Cristo sarebbe stata una creazione/invenzione della c.d. "comunità primitiva" dei seguaci, dopo la distruzione del Tempio nel 70 dC, tesi che va contro ogni buon senso e la testimonianza stessa della tradizione e dei documenti.
T



Anonimo ha detto...

La chiarissima Prof.ssa Marta Sordi, già Ordinaria di Storia Romana all'Università di Bologna prima e alla Cattolica di Milano poi, pubblicò diversi libri su questi argomenti e vari articoli su riviste, ma è già deceduta purtroppo da diversi anni. Incontrò molte opposizioni e incomprensioni negli ambienti accademici statali per motivi puramente ideologici che valsero a ostacolare la diffusione nel mondo dei suoi studi straordinari.

Anonimo ha detto...

Gesù fu crocifisso a Gerusalemme all'inizio di aprile, il 14 nisan, nell'anno 33 d.C.
Due giorni dopo si diffuse la notizia che il Signore era risorto.
Era il 783 AUC, nel XIX anno di regno di Tiberio che divenne imperatore alla morte di Cesare Augusto, nel settembre del 14 d.C.

Nel XII anno (il 26) nominò Pilato (un protetto di Seiano) prefetto della Giudea; Pilato ancora nel XV anno di Tiberio (nel 29) vide gli esordi di Giovanni il Battista ed era ancora in carica quando, nel XX di Tiberio, dopo 37 anni di regno morì Filippo, uno dei figli di Erode.
Così scrive Giuseppe Flavio, certificando perché la data dell'inizio della predicazione del Battista sia proprio il 29 d.C. e perciò perché Gesù non possa essere stato crocifisso nel 30, dato che visse almeno tre pasque riportate nei vangeli. A riprova anche le fasi lunari e l'impossibilità di un 14 nisan di venerdì nel 30 d.C.

Nel 36 a Tiberio giunse notizia dell'attacco di Areta che sbaragliò l'esercito di Erode Antipa in Perea. Flavio Giuseppe scrive che a molti parve una punizione divina per la decapitazione di Giovanni il Battista, avvenuta tra la fine del 31 e l'inizio del 32.
Tiberio ordinò a Lucio Vitellio, governatore della Siria dal 35 al 39, di sferrare un attacco punitivo per questa aggressione a un alleato di Roma.

Mentre stava a Gerusalemme dove si era recato per onorare la festa di pasqua (quell'anno cadde dal 20 al 27 marzo giuliano), Vitellio fu raggiunto dalla notizia della morte di Tiberio, avvenuta il 16 marzo del 37. Evitò allora che le sue due legioni marciassero verso Petra. Tacito (Annali VI, 38,5) riferisce che l’imperatore aveva inviato Vitellio come governatore della Siria nel 35. Tra i suoi primi provvedimenti la rimozione di Pilato e la sostituzione del sommo sacerdote Caifa, coinvolto con Pilato nella condanna di Gesù e nell’esecuzione (illegale per Roma) di Santo Stefano, tra la fine del 33 e l'inizio del 34.

Il sommo sacerdote succeduto a Caifa fu Gionata, per un breve periodo.
Già nel 37 d.C. gli subentrò Teofilo che resse l’incarico per cinque anni.
Non è certo che si tratti di lui, ma è un fatto San Luca indirizzi i suoi scritti (il vangelo e la prima parte degli Atti) a un illustre personaggio con quel nome.

L'ultima parte del regno di Tiberio fu molto frizzante, non solo per quel che accadde in Palestina. Nell'ottobre del 31 a Roma era stato eliminato Seiano, ex uomo di fiducia di Tiberio e garante di Pilato in Giudea. A Gerusalemme sapevano bene come far fischiare le orecchie a Pilato, dicendogli "se fai così allora non sei amico di Cesare"...

Quando si dice che i vangeli sono anche molto storici non si sbaglia affatto.
Un Dio che si fa carne nella storia non ha certo paura di quello che riferiscono gli storici. Fa più paura l'ignoranza di una certa critica storica dalla puzza d'ideologia.

R.S.

Anonimo ha detto...

Qualche riferimento bibliografico no?

Anonimo ha detto...


# Riferimenti biblografici.

Un testo di Marta Sordi, reperito di recente sul mercato antiquario.
Marta Sordi, "I cristiani e l'impero romano", Jaca Book Storia, 1983, ristampa del 2020.
Nel cap. 1, pp. 25-29, si parla del senatoconsulto dell'anno 35. Sordi lo ritiene autentico e riassume le spiegazioni da lei fornite in altra sede. Tiberio, che voleva risolvere con l'astuzia e la diplomazia le dispute delle province piuttosto che ricorrere alla repressione, avrebbe proposto di riconoscere come lecito il culto di Cristo in Giudea. La proposta fu respinta dal Senato, unico organo al tempo competente per il riconoscimento di un nuovo culto.
Ma Tiberio ovviò con i suoi legati, imponendo in loco una politica favorevole o comunque tollerante nei confronti dei cristiani. Ciò durò sino all' ascesa al trono di Nerone, nel 62 AD.
L'articolazione delle fonti è, come spesso accade, complessa ma nell'insieme chiara. Una di esse è la seguente, ricostruita sempre da Marta Sordi:
"Il senatoconsulto di cui parla Tertulliano non è un'invenzione dell'apologista africano, ma deriva a lui dagli Atti di un processo celebrato a Roma sotto Commodo, fra il 183 e il 185, processo contro Apollonio (senatore romano secondo Gerolamo) che fu messo a morte per cristianesimo "in base a un senatoconsulto" - dice Eusebio, H.E. V, 21,4, che possedeva gli Atti antichi - il cui contenuto riferito dagli Atti greci a noi pervenuti (p. 171 Lazzati: "il s.c. dice che non è lecito essere Cristiani"), corrisponde esattamente al 'Non licet esse vos', risultante, secondo Tertulliano dal s.c. tiberiano". (op. cit., p. 28).

Anonimo ha detto...

Eravamo santi, eroi, pensatori, poeti, navigatori. Creatori, eredi e custodi di una storia legislativa millenaria, madre di tutta la tradizione giuridica occidentale.

Anonimo ha detto...

Sì, a tempo suo, sì. Ora, è tutto finito. Irrimediabilmente. Guardavo, qualche minuto fa, quel che hanno combinato in un antico piccolo oratorio dell'Appennino emiliano: la mensa del vecchio altare staccata e disposta in modo da poterci restare dietro a celebrare verso il popolo, peraltro senza che il celebrante possa ingininocchiarsi, dato lo spazio esiguissimo fra quel che è rimasto del vecchio altare e la mensa; poi, le seggiole da giardino al posto dei banchi. Vandalismo conciliare puro e duro. Si tratta dell'oratorio di San Michele Arcangelo di Busana (RE). Si può vedere in linea. I casi simili, purtroppo, sono legione.

Angheran70 ha detto...

Credo di non svelare nessun segreto particolare riconoscendo la firma del grande Ruggero Sangalli, ai cui testi molti di noi hanno attinto a mani basse in questi anni (ma dove era finito?).

Nel mondo tradizionale c'è ancora una certa resistenza a muoversi dal 30 d.C, temo per i soliti motivi editoriali (Che siano le case editrici il grande problema del cattolicesimo post conciliare?)

Tornando all'articolo Ilaria Ramelli prosegue egregiamente l'opera di Marta Sordi.

Sordi, Marta, and Ilaria Ramelli. “IL SENATOCONSULTO DEL 35 CONTRO I CRISTIANI IN UN FRAMMENTO PORFIRIANO.” Aevum, vol. 78, no. 1, 2004, pp. 59–67. JSTOR,
http://www.jstor.org/stable/20861540

Anonimo ha detto...


Che sia tutto finito, decadenza irreversibile per l'Italia e la Chiesa?

Così sembra, ad esser sinceri.
Se la Chiesa si risollevasse dal proprio interno, ne verrebbe anche un grande slancio all'Italia, oltre che a tutta la cattolicità.
Mai si è vista una simile decadenza nei quadri della Chiesa. A dire il vero, più volte in passato la Chiesa visible è stata sul punto di sparire a causa dell'indegnità degli uomini di Chiesa e della loro mancanza di fede.

Leggendo Gilson, "La filosofia del Medio Evo etc", tr. it. Maria Assunta del Torre, La Nuova Italia, rist. 1995, troviamo che p.e. in Gallia, nell'VIII sec, la Chiesa era in condizioni a dir poco pietose.
Il monaco anglosassone Vinfrih, evangelizzatore dei Sassoni e martire per mano pagana, passato alla storia col nome di S. Bonifacio, fu l'autore della rinascita religiosa in quel paese. Cito Gilson, pp. 219-220.

Vinfrih fu invitato nel 742 da Carlomanno (da non confondersi con Carlo Magno, a lui di poco posteriore) alla riforma religiosa del suo ducato di Austrasia (nordest della Francia). Abbiamo la lettera che V. scrisse a papa Zaccaria per consultarlo prima di accettare. La lettera ci mostra l'autentica disintegrazione della Chiesa delle Gallie.

"La religione si è perduta già da sessanta o settant'anni; da ottant'anni nessun concilio di vescovi franchi è stato riunito; infatti non c'è più nemmeno un solo arcivscovo per convocare un tale concilio, ma soltanto dei vescovi che d'altra parte non sono che dei laici, dei chierici adulatori, o dei pubblicani che sfruttano i vescovati:'seculariter ad perfruendum'. Che cosa fare di quei diaconi che vivono con tre o quattro concubine, e tuttavia leggono il Vangelo in pubblico? Che fare, soprattutto, di quelli di questi diaconi che diventano preti, o anche vescovi, senza modificare per nulla il loro modo di vivere, bevendo, andando a caccia, battendosi come soldati e uccidendo indifferentemente pagani e cristiani? Mettere ordine in tale caos era una fatica senza fine. Non si poteva sapere chi fosse cristiano, che pagano, in questa Gallia già cristiana, dove certi preti non sapevano nemmeno più battezzare. Si dovevano considerare cristiane, domanda Vihfrid, le persone battezzate - In nomine Patris et Filiae et Spiritus Sancti? Certamente, risponde Zaccaria nel 746; non ribattezzatele; questo prete non ha voluto realmente battezzare in nome della "figlia"; semplicemente, non sa il latino [scambia perciò il maschile filius con il femminile filia]".
Ma allora c'era appunto un papa che voleva intervenire e risanare e c'erano forze vive e sane nella Chiesa. Oggi? Il male non viene proprio dalla testa, dai capi, a partire dal Concilio?
Vero. Ma non è che non ci siano delle forze sane nella Chiesa, è che appaiono ancora troppo limitate, incapaci di coalizzarsi in un'azione comune e comunque solo in parte troppo piccola coscienti della gravità della situazione.
H

Anonimo ha detto...


Ancora sulla crisi apparentemente irreversibile della Chiesa.

Una riflessione a mio avviso interessante in un autore laico insospettabile, da questo punto di vista, Georges Sorel (1847-1922), il teorico del sindacalismo rivoluzionario la cui arma doveva essere los sciopero generale rivoluzionario, della distruzione della democrazia borghese nata dalle astrazioni dell'Illuminismo e dagli orrori della Rivoluzione francese etc., uno degli ispiratori dell'ideologia fascista.
Sorel, che rispettava il cattolicesimo, combatteva il marxismo parlamentare, la socialdemocrazia, in quanto per lui traditrice delle giuste aspirazioni rivoluzionarie del proletariato, visto come una "classe di produttori" portatrice di una etica del lavoro e di una morale austera, contrapposta a quella decadente della borghesia. Il marxismo si era "decomposto" nel parlamentarismo con i suoi annessi e connessi, bisognava reagire.

"Ogni volta che lo scoraggiamento sta per sorprenderci, ricordiamoci della storia della Chiesa, storia sorprendente, che mette fuori strada tutti i ragionamenti dei politici, degli eruditi e dei filosofi, che si potrebbe talvolta credere guidata da un genio ironico che si dilettava ad accumulare l'assurdo, e in cui lo sviluppo delle istituzioni ha incontrato mille accidenti. Molte volte le persone più riflessive hanno potuto dire che la sua sparizione non era ormai che qustione di anni; e tuttavia le agonie apparenti erano sempre seguite da una nuova giovinezza.
Gli apologisti del cattolicesimo sono rimasti così colpiti dalla incoerenza che presenta questa storia che essi hanno preteso che ogni spiegazione sarebbe impossibile senza l'intervento dei misteriosi disegni della Provvidenza. Io vedo le cose sotto un aspetto più semplice; vedo che la Chiesa si è salvata malgrado gli errori dei capi, grazie a organizzazioni spontanee; a ciascuna nuova giovinezza corrisponde la costituzione i nuovi ordini religiosi che hanno sostenuto l'edificio in rovina e lo hanno perfino risollevato [in nota cita il passo di Machiavelli [Discorsi, III, I] nel quale si afferma che la religione sarebbe scomparsa se S. Francesco e S. Domenico non l'avessero ricondotta ai principii nei loro ordini mendicanti]. Questo compito dei monaci non è privo di analogie con quello dei sindacati rivoluzionari che salvano il socialismo.."
Prescindendo dal paragone rivelatosi ovviamente sbagliato con i sindacati rivoluzionari, interessa io credo la giusta percezione soreliana della dialettica (per noi cattolici sovrannaturale) che presiede ai destini della Chiesa. E vale la pena riportare la frase con la quale conclude il periodo:
"La prodigiosa esperienza che ci offre la storia della Chiesa [...] poiché la Chiesa ha tratto maggior profitto dagli sforzi che tendevano a separarla dal mondo che non dalle alleanze concluse tra i papi e i principi"
(G. Sorel, La decomposizione del marxismo, 1908, in G.S., Scritti politici, a cura di R. Vivarelli, UTET, To, 1963, pp. 725-782; pp. 781-782).
Nonostante tutto: spes contra spem. Dobbiamo essere irrazionali, in questo momento storico estremamente tragico.
Non praevalebunt.
H.

Anonimo ha detto...


Che sia tutto finito, decadenza irreversibile per l'Italia e la Chiesa?

Così sembra, ad esser sinceri.
Se la Chiesa si risollevasse dal proprio interno, ne verrebbe anche un grande slancio all'Italia, oltre che a tutta la cattolicità.
Mai si è vista una simile decadenza nei quadri della Chiesa. A dire il vero, più volte in passato la Chiesa visible è stata sul punto di sparire a causa dell'indegnità degli uomini di Chiesa e della loro mancanza di fede.

Leggendo Gilson, "La filosofia del Medio Evo etc", tr. it. Maria Assunta del Torre, La Nuova Italia, rist. 1995, troviamo che p.e. in Gallia, nell'VIII sec, la Chiesa era in condizioni a dir poco pietose.
Il monaco anglosassone Vinfrih, evangelizzatore dei Sassoni e martire per mano pagana, passato alla storia col nome di S. Bonifacio, fu l'autore della rinascita religiosa in quel paese. Cito Gilson, pp. 219-220.

Vinfrih fu invitato nel 742 da Carlomanno (da non confondersi con Carlo Magno, a lui di poco posteriore) alla riforma religiosa del suo ducato di Austrasia (nordest della Francia). Abbiamo la lettera che V. scrisse a papa Zaccaria per consultarlo prima di accettare. La lettera ci mostra l'autentica disintegrazione della Chiesa delle Gallie.

"La religione si è perduta già da sessanta o settant'anni; da ottant'anni nessun concilio di vescovi franchi è stato riunito; infatti non c'è più nemmeno un solo arcivscovo per convocare un tale concilio, ma soltanto dei vescovi che d'altra parte non sono che dei laici, dei chierici adulatori, o dei pubblicani che sfruttano i vescovati:'seculariter ad perfruendum'. Che cosa fare di quei diaconi che vivono con tre o quattro concubine, e tuttavia leggono il Vangelo in pubblico? Che fare, soprattutto, di quelli di questi diaconi che diventano preti, o anche vescovi, senza modificare per nulla il loro modo di vivere, bevendo, andando a caccia, battendosi come soldati e uccidendo indifferentemente pagani e cristiani? Mettere ordine in tale caos era una fatica senza fine. Non si poteva sapere chi fosse cristiano, che pagano, in questa Gallia già cristiana, dove certi preti non sapevano nemmeno più battezzare. Si dovevano considerare cristiane, domanda Vihfrid, le persone battezzate - In nomine Patris et Filiae et Spiritus Sancti? Certamente, risponde Zaccaria nel 746; non ribattezzatele; questo prete non ha voluto realmente battezzare in nome della "figlia"; semplicemente, non sa il latino [scambia perciò il maschile filius con il femminile filia]".
Ma allora c'era appunto un papa che voleva intervenire e risanare e c'erano forze vive e sane nella Chiesa. Oggi? Il male non viene proprio dalla testa, dai capi, a partire dal Concilio?
Vero. Ma non è che non ci siano delle forze sane nella Chiesa, è che appaiono ancora troppo limitate, incapaci di coalizzarsi in un'azione comune e comunque solo in parte troppo piccola coscienti della gravità della situazione.
H

Anonimo ha detto...

Manca una guida, in campo ecclesiale ed in campo statale, politico. Non si tratta di curriculum, si tratta di cuore, di onore, di virtù, di un amore sincero per l Italia e gli Italiani. Questo è quello che manca ed il popolo lo capisce, lo intuisce, lo percepisce immediatamente senza tante chiacchiere.

Anonimo ha detto...

Troppo buono Angheran.

Però ho scritto una cosa sbagliata: era il 786 AUC e non il 783.
Gesù nacque alla fine del 752 AUC; aveva compiuto 33 anni al tempo della Pasqua di redenzione.

R.S.

Fuori Tema ha detto...

Mattarella in visita in Polonia. Oggi ad Auschwitz
Prosegue la visita del presidente della Repubblica Mattarella in Polonia. Che oggi sarà all'ex campo di concentramento di Auschwitz. Il servizio di Federico Plotti.
Tg2000
https://gloria.tv/post/HnX8Kz8TCDdn26vPgwYKosvKi
No comment.

Anonimo ha detto...


# Circa la riflessione di Sorel sull'andamento apparentemente paradossale della storia della Chiesa cattolica.

In fondo, sin dall'inizio, i benpensanti erano sicuri che la vicenda del "predicatore galileo" condannato dal Sinedrio, fatto giustiziare con l'autorizzazione dei Romani, fosse da considerarsi conclusa.
Uno dei suoi l'aveva venduto ai Farisei, salvo suicidarsi dopo il supplizio del Maestro, i suo scarsi discepoli si erano immediatamente dispersi e se ne stavano nascosti, per timore dei Giudei cioè dei Farisei, che controllavano il sacerdozio. Alles kaputt, tutto finito.
Ma com'è che poco dopo questi discepoli in fuga sono riapparsi di colpo sulla scena, del tutto trasformati, dicendo che il Galileo era risorto e predicandone la dottrina ai quattro venti, incuranti delle conseguenze? Bastonate, carcere, esecuzioni... Niente poteva fermarli e persecutori come Saul il fariseo si trasformavano in adamantini predicatori del Verbo...
Chiaro, per noi fedeli: c'era stato un intervento soprannaturale.
Questo schema, in termini meno drammatici, si è ripetuto costantemente nella storia della Chiesa; meno drammatici, nel senso che il Signore si è servito dell'opera di uomini come appunto i francescani, i domenicani, i gesuiti (quelli autentici, di S. Ignazio, che salvarono la religione cattolica dall'attacco micidiale del protestantesimo) etc.
O anche si è servito di semplici individui, come santo Attanasio e i suoi pochi alleati, ai tempi della crisi modernista, che aveva trovato complici anche sul trono papale.
Oggi, come si è detto, una reazione c'è ma ancora del tutto insufficiente. Il tempo passa e l'angoscia aumenta.
Ma possiamo solo continuare a pregare, a sperare e nello stesso tempo dobbiamo continuare a fare il nostro dovere di credenti che guardano sempre in alto con fiducia, senza vacillare, per non venir meno al posto di combattimento.
H

"Aaah, Annamo bene, proprio bene!" ha detto...

TROVATO MORTO IL GIUDICE CHE AVEVA DISPOSTO L'ESAME DEI VACCINI!
https://gloria.tv/post/2JGHcndfTdkrDYWhNU81tbwAQ

Anonimo ha detto...

In un teatro si è tenuto un confronto, su vaccini, Covid, green pass e tutto il dramma che abbiamo vissuto, presenti varie persone tra cui il giornalista Borgonovo, della Verità, il professore Frajese ed altri;, in video conferenza una signora e/o signorina che, da quello che ho capito, ha menato il can per l aia... A questo punto la platea è insorta e non c è stato modo di riportare la calma...Attenzione, un esercito di danneggiati, parenti ed amici di defunti, il dottor De Donno sono nel cuore di tutti noi, ora il presidente del tribunale di Pesaro trovato morto... Attenzione, qui se non vengono date risposte chiare Dio solo sa come finirà! Scusate la mancanza del nome del luogo e degli altri relatori, il video era tremolante e l audio poco chiaro.

Anonimo ha detto...

Continuiamo morire persone... e nessuno dice il perché ed il per come... Due o tre annunci al volo ogni giorno su i mezzi di comunicazione principali...


Anonimo ha detto...

E' un fuori onda, ma merita di essere considerato, l'incidente in cui è stato coinvolto il calciatore della Lazio Ciro Immobile, è andato molto diversamente da come viene raccontato, nessuno dei 2 mezzi coinvolti è passato col rosso, Immobile non guidava come un pazzo anche perché a bordo c'erano le sue figlie, la verità che mai verrà detta, è che l'autista del bus è stato colto da malore improvviso ed ha perso il controllo del mezzo, l'impatto è stato violentissimo e fortunatamente non ci sono morti........qualcosa da dire? Molti colti da malore, morti inspiegabili ad ogni età, si sviene, ci si accascia e si muore, secondo un articolo da un sito USA viene fuori che le fughe di virus da Wuhan furono più di 2 e che iniziarono ben prima delle date accreditate, addirittura si risale al 2019. no comment.

Anonimo ha detto...

Eugenia Roccella
Le invettive contro il ministro Lollobrigida, oltre che una deriva polemica che si attacca a ogni pretesto, rivelano quale sia l’ideologia che ha contributo a portare il nostro Paese nella morsa del gelo demografico che oggi lo stringe.

La verità è che la sinistra non vuole una cultura che stimoli il lavoro e la natalità, ma vuole che altri si facciano carico delle esigenze dell’Italia in termini di forza lavoro e di ricambio generazionale.

Dietro la spinta per l’immigrazione incontrollata non c’è altruismo. C’è invece l’idea di appaltare a Paesi terzi quello che secondo l’ideologia globalista e falsamente buonista della sinistra, che per decenni ha imperato nel nostro Paese, non si dovrebbe più fare: i figli e i lavori meno patinati.

Se dopo tanti anni di governi di sinistra in Italia si fanno sempre meno figli, i motivi sono anche culturali. Fare figli è diventato qualcosa di socialmente poco premiante. Ma siccome di figli c’è bisogno, l’incombenza può essere appaltata ad altri Paesi, preferibilmente poveri.

E’ un’ideologia globalista che sottintende un neo-colonialismo strisciante e che, con la circolazione incontrollata della forza lavoro, lascia ai privilegiati i loro privilegi e ai poveri la povertà.

Anonimo ha detto...

Si sapeva già da almeno un anno.

https://www.marcotosatti.com/2022/03/22/arrendersi-quanti-strani-movimenti-verso-il-siero-prima-della-pandemia/

La pandemenza è stata orchestrata. Ci sono date, cognomi e indirizzi.

La "natura ferita" c'entra un fico secco.

La gerarchia cattolica è collusa, comprata, ricattata o si è piegata alla scenzah per paura?

Anonimo ha detto...

Il Vocabolario Treccani parla di etnia, è fassista?

[...] Il gruppo etnico viene percepito nell’immaginario collettivo come un aggregato sociale omogeneo, i cui membri condividono una cultura, una storia, una lingua, un territorio, una religione ecc. e rivendicano per questo una identità comune. [...]

Anonimo ha detto...


# Roccella replica all'ideologia globalista che non vuole un'Italia prolifica. Però non affonda come dovrebbe.

L'importazione di etnie prolifiche afro-asiatiche permette ai privilegiati di mantenere il loro stile di vita e lascia poveri i poveri.
Quindi, inganna i poveri. La critica della Roccella dice cose giuste ma a metà e trasuda un umanitarismo fuori posto.
Se i poveri si fanno ingannare, sono fatti loro. In realtà i poveri sono tutt'altro che fessi. Non vengono qui per lavorare ma perché sanno che verranno mantenuti dallo Stato italiano anche senza far niente, godendo gratis di benefici assistenziali di ogni tipo. Inoltre, cosa che le varie Roccelle continuano a non capire o a tacere, poiché il 90% di questi falsi migranti è musulmano, questo significa che vengono qui per allargare il più possibile il numero (potenza del numero) della Ummah di Maometto, il cui fine è e non può essere altro che la conquista dell'Italia e dell'Europa. E creare con il loro numero incontrollabile incontrollabili problemi sociali per far crollare il nostro Stato e impadronirsene, questo fa parte della loro strategia.
Per come si sono messe le cose, pensano di poterci riuscire già schiacciandoci con il loro numero, visti i nostri vizi e la pavidità + scarsa intelligenza delle nostre classi dirigenti, anche di CD.
Che continuano a non capire i termini fondamentali del problema e a fare discorsi che, anche quando decenti, grondano un "buonismo" del tutto fuori posto.
Inoltre, Roccella avrebbe dovuto dire che i "privilegi" che i privilegiati pensano di poter mantenere, favorendo l'immigrazione, includono anche e soprattutto il modo di vivere notoriamente vizioso dei suddetti privilegiati, molti dei quali immersi nelle svariate e tossiche sfumature dell'arcobaleno.
Inoltre, c'è una triplice componente ideologica, contro la Patria e l'esistenza dell'Italia come nazione, ovviamente italiana: 1) quella di sinistra e comunista, catto-comunista tradizionale; 2) quella della mentalità creata nei cattolici dal Concilio, per cui dobbiamo "scontare all'infinito le colpe del fascismo" [sic] accogliendo tutti; 3) quella del tradizionalismo cattolico, contrario all'immigrazione (in via di principio) ma nello stesso tempo contrario anche alla Patria italiana unita, incredibilmente ancorato all'Italia preunitaria quale modello da attuare nuovamente; contrario quindi all'esistenza di uno Stato italiano efficiente, unico modo di resistere all'immigrazione (oltre che ad altri mali).
Z.

EquesFidus ha detto...

Si può trovare da qualche parte un video dell'accaduto?

da ex studente di giurisprudenza ha detto...

Leggo solo ora.
Questa storia di Tiberio mi fa venire alla mente una cosa molto più recente.
Ritengo che la storia della "falsa abdicazione" di Benedetto XVI sia una montatura di alcuni autori per far quattrini (non mi stancherò mai di ripeterlo: perchè Benedetto XVI avrebbe dovuto inscenare una simile farsa se comunque di fedeli ne aveva molti? Non gli bastava denunciare pubblicamente cosa gli stesse succedendo?).
Tuttavia mi sono fatto un'ipotesi, non più che da raccontino di fantapolitica: se la storia fosse autentica e ora fosse necessario un conclave con i soli cardinali pre-2013, che non so nemmeno quanti ancora siano elettori, si potrebbe pensare che un'elezione a Presidente USA di Ron de Santis, cattolico più rigido del nominalmente cattolico Biden, potrebbe essere più auspicabile di un secondo mandato di Donald Trump, che è evangelicale, per convocare questo ipotetico conclave, o contro-conclave, negli USA? Ammesso che i cardinali interessati aderiscano, cosa da non darsi per scontata.
Divagazioni di un ex studente di giurisprudenza che lavora in un'agenzia di assicurazioni.