Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 8 aprile 2023

Sabato Santo. Nel silenzio e nell'attesa

Il Sabato Santo è "l'Ora della Madre": poiché - dicono antichi autori - in quel giorno tutta la Chiesa si raccolse nel suo cuore di Madre, e con la Chiesa in Lei si raccolsero e fiorirono le speranze e le attese del mondo. Dunque anche quelle del nostro oggi di ogni domani.
Nel silenzio e nello smarrimento del Sabato Santo rimaniamo nel silenzio dell’attesa di Maria, che vive intatta la fede nel Dio della vita, mentre il corpo del Crocifisso giace nel sepolcro. In questo tempo che sta tra l’oscurità più fitta – "si fece buio su tutta la terra" (Mc 15,33) – e l’aurora del giorno di Pasqua – "di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato… al levar del sole" (Mc 16,2) – Maria rivive le grandi coordinate della sua vita, che risplendono sin dal momento dell’Annunciazione e caratterizzano il suo pellegrinaggio nella fede. Proprio così ella parla al nostro cuore, a noi, pellegrini nel "Sabato santo" della storia.
Colei che ha ricevuto il dono di fidarsi fino in fondo del disegno di Dio e ne ha conosciuto nel suo intimo la potenza e la gloria ci insegni a credere anche nelle notti della fede, a celebrare la gloria dell’Altissimo nell’esperienza dell’abbandono, a proclamare il primato di Dio e ad amarlo e adorarlo anche nei suoi silenzi e nelle nostre apparenti sconfitte. Intercedi per noi, o Madre, perché sia autentica rafforzata e alimentata la nostra Fede!
Il Sabato Santo è il Sabato di Maria. Ella lo vive nel dolore illuminato da una fede purissima. Ed è lei che sorregge i discepoli dispersi e anche delusi e disorientati.
In lei e con lei sono le nostre attese e le nostre speranze, il nostro commino nella fatica e nella gioia, nel dolore e nella fiducia, nelle domande su chi siamo e dove stiamo andando insieme alla nostra Chiesa che amiamo.
Insieme a Maria, l'attesa è silenziosa e dolente, ma piena di Speranza. Quel sacro silenzio che accompagna e avvolge i momenti più gravi e intensi come questo tempo sospeso ma comunque santificato dall'Azione di Dio, il Dio nascosto e silenzioso, che ci si rivela nel suo agire e nel nostro agire-con-lui. Un tempo che segue e prelude il Fatto più dirompente della Storia: la Croce e la Risurrezione, che prepara l'Ottavo giorno, quello della Creazione Nuova, il giorno eterno del Signore.
È questo il silenzio, l'attesa, la speranza e la gioia di cui siamo testimoni.

Un invito al silenzio e alla preghiera
Preghiamo tutti anche per la nostra Santa Chiesa perché in Cristo Signore morto e risorto sia unita e possa guarire le sue lacerazioni.
Perché come il corpo di Cristo sfigurato porta su di sé i segni dei nostri peccati, così la Chiesa corpo mistico di Cristo porta le lacerazioni prodotte dal peccato.
Ma in Cristo Risorto quel corpo mistico vince le ferite e le lacerazioni e diventa ogni volta luminosa espressione della luce di Cristo, che illumina il mondo.
La stessa Passione del Signore, soprattutto nel testo giovanneo, prefigura la gloria della Resurrezione: è una vera ascesa al trono.
Tutti i misteri "si tengono" alla luce della regalità di Cristo.
E il Demonio, figlio della divisione, è rimasto impigliato all'amo della Croce.
Regnavit a ligno Deus!

Il segreto del silenzio
Nel silenzio di Maria Santissima è racchiusa la potenza, la sapienza, la grazia, la gloria di Dio, Uno e Trino. Sembra chiaro ormai che solo un essere umano senza macchia originale ed attuale ha potuto essere scelto come Madre del Figlio. E solo il Figlio, in quanto uomo e Dio, ha potuto vivere la vita che ha vissuto. Sia chiaro, nessun prevalere della natura divina su quella umana, né tanto meno il contrario. Entrambi, Madre e Figlio, rappresentano il massimo della fortezza, della Fede, sopportano lo strazio, il raccapriccio, l'ingiustizia, il martirio con una dignità tutta umana e ad un tempo santissima. Solo il Re dei re e la Regina delle regine hanno potuto passare attraverso l'inferno con tale dignità, mentre nel dolore e nei dolori di entrambi splende la grandezza della Fede e la fortezza, che nel loro caso è somma di tutte le virtù teologali e cardinali. In Loro assolutamente non vediamo i vinti, no. In Loro vi è il massimo esempio della umanità redenta. 
Spiace che la Loro vita, la Loro storia spesso si sia cristallizzata in figurine senza vita, incorniciate da stucchi tardo romantici. I Loro sentimenti invece erano/ sono grandi, forti, con orizzonti vasti di terra e Cielo e Cielo e terra in eterna osmosi. 
Noi abbiamo perduto tutto questo, tra noi nulla resta della Loro Fede, della Loro tempra, della Verità in cui vissero, di cui vissero, nella quale ci avevano chiamati e non si stancano di chiamarci a vivere e della quale vivere. La forza della Verità è la forza che noi abbiamo completamente perduto. Questo è il motivo per il quale siamo precipitati nella schiavitù della animalità, dalla quale non riusciamo più ad uscire. Ma proprio il Signore Risorto infrange tutti i sepolcri dei redenti dal suo Sangue prezioso e affida a noi la preghiera e l'offerta - il supplemento di Calvario per la redenzione dei molti, anzi troppi - ancora in pesanti catene. 

3 commenti:

Anonimo ha detto...

O ASTUZIA INFELICE DEI GIUDEI : SE DORMIVANO, CHE COSA, AVEVANO POTUTO VEDERE? E SE NON AVEVANO VISTO NIENTE, COME PUOI PRENDERLI PER TESTIMONI (SANT'AGOSTINO)

Si avvicinerà l'uomo, e il cuore profondo; e sarà esaltato Dio. Essi dissero: Chi ci vedrà? Sono venuto meno progettando progetti, cioè formulando propositi cattivi. L'uomo si è avvicinato a tali propositi e ha permesso di essere tenuto come uomo. Non sarebbe stato catturato, se non fosse stato uomo; non lo avrebbero visto né percosso se non fosse stato uomo. Non sarebbe stato crocifisso né sarebbe morto, se non fosse stato uomo. Si sottopose dunque l'uomo a tutte quelle sofferenze che in lui non avrebbero trovato posto se non fosse stato uomo. Ma, se egli non fosse stato uomo, l'uomo non sarebbe stato liberato. Si appressò l'uomo, e il suo cuore era profondo, cioè imperscrutabile. Mostrava agli occhi umani la propria umanità e conservava Dio nell'intimo: celava la forma di Dio, nella quale è uguale al Padre, e presentava la forma del servo, nella quale è minore del Padre.

Guardate fin dove si spinsero con le loro macchinazioni, ordendo le quali sono venuti meno! Quando il Signore era già morto e sepolto, vollero mettere delle guardie presso il sepolcro. Dissero infatti a Pilato: Quel seduttore... Con questo nome si fece chiamare il Signore Gesù Cristo, a consolazione dei suoi servi, quando li si chiama seduttori. Dissero, dunque, a Pilato: Quel seduttore ha detto, quando era ancora vivo: Dopo tre giorni risorgerò. Ordina dunque che il sepolcro sia custodito sino al terzo giorno. Si eviterà così che vengano i suoi discepoli e lo portino via, e dicano al popolo: È risorto dai morti! e l'ultimo errore sarebbe peggiore del primo. Rispose loro Pilato: Avete le guardie; andate, custoditelo come sapete. Essi se ne andarono e custodirono il sepolcro, ponendo un sigillo sulla pietra, oltre le guardie (Mt.27,63-66).

Posero dei soldati a custodia del sepolcro. Ma, ecco scuotersi la terra e il Signore risorse! Presso il sepolcro accaddero tali miracoli che gli stessi soldati, che erano venuti a fare la guardia, sarebbero dovuti esserne testimoni, se avessero voluto annunziare la verità. Ma quella stessa avarizia, che aveva ridotto in sua schiavitù il discepolo seguace di Cristo, ridusse in schiavitù anche i soldati custodi del sepolcro. Dissero loro [i giudei]: Vi diamo del denaro; dite però che, mentre voi dormivate, sono venuti i suoi discepoli e lo hanno portato via(Mt.28,12-13).Sono davvero venuti meno escogitando trame insensate! Cosa dici mai, o astuzia infelice? Tanto lontano dalla luce del piano salvifico [di Dio] ti sei spinta e in così profonda malvagità e scaltrezza sei sprofondata, da affermare: Dite pure che, mentre voi dormivate, sono venuti i suoi discepoli e lo hanno portato via? Adduci dei testimoni addormentati! Tu davvero dormivi! Tu avevi perso il cervello escogitando tali cose! Se dormivano, che cosa avevano potuto vedere? E, se non avevano visto niente, come puoi prenderli per testimoni?

SABATO SANTO
S.AGOSTINO
Enarratio in Psalmos, 63 ad vers.7

Breviario Romano, Mattutino, Lettura II Notturno

Anonimo ha detto...

Prima che il cuoricino del feto iniziasse a battergli nel grembo, la Madre di Dio, del Verbo incarnato, lo nutriva al battito del suo cuore immacolato.

Durante la vita di Gesù il cuore di Maria continuò a pulsare accanto al Figlio, vivendo tutte le emozioni e la sapienza di quella vita che serbava meditandola nel suo cuore.

Quando il cuore di Gesù crocifisso smise di battere, trafitto anche da un colpo di lancia, il cuore di Maria batte’ ancora più forte, vivendo quel dolore corredentivo che realizzava il volere del Padre e la redenzione del genere umano.

Il battito del cuore di Maria conservò la vita della chiesa nascente prima di vedere la luce trascorso il sabato santo.

E quando l’uomo Gesù, vero Dio, ascese al cielo, restò il cuore di Maria a pulsare vita è Grazia presso i discepoli-apostoli-vescovi.

Quando Gesù vivente sta lì, presente nell’Eucaristia, la Madre è con lui, presente come lo fu sotto la croce, al cenacolo, a Pentecoste.

Il mistero del sabato santo è mariano: fa da grembo alla Pasqua come ci fu un grembo a dar luce al Natale. Secondo il cuore del Padre, passando per la croce, facendo propria quella volontà di Bene.

Così dall’Angelus del Fiat si passa all’Angelo che annuncia che Cristo è risorto . amen

Tralcio

Anonimo ha detto...

“Che cosa ci può essere di più sublime? La colpa cerca la grazia. L’amore scioglie la paura. La morte ci restituisce la vita nuova” (Sant’Ambrogio)