Riprendiamo da MiL un chiaro e limpido scritto di don Alfredo Morselli che ben sintetizza quanto più volte denunciato e riaffermato correttamente sulla controversa Esortazione AL, che contraddice persino prescrizioni del Vaticano II e successive. Tuttavia il problema - mai abbastanza sottolineato e che ci tiene in un vicolo cieco - è che intanto può farlo in quanto si applica il principio di conio conciliarista della tradizione storicisticamente mutevole a seconda dei tempi...
«Caro Padre, ha visto? …il Papa ha voluto che venisse pubblicata sugli Acta Apostolicae Saedis (una sorta di Gazzetta ufficiale della Santa Sede) la sua lettera ai Vescovi argentini? Che cosa dobbiamo fare? Ora quella lettera è magistero?» In questi giorni mi sono arrivate decine di domande simili a questa, il tutto mentre ormai trionfalisticamente (perché quando il trionfalismo è loro allora va benissimo) si gracchia in tutti i media e in tutte le salse Roma locuta causa finita, il Papa ha risposto ai dubia, il caso è chiuso etc. etc.
«Calma figlioli» - questa è la traccia delle mie risposte - «perché le bugie, anche se pubblicate sugli AAS, sono sempre bugie, e le macchie di fango sono sempre macchie di fango». E quanto pubblicato sugli AAS, per il solo fatto che è ivi pubblicato, non acquisisce né l'infallibilità né richiede necessariamente l'assenso: e soprattutto non invalida ciò che appartiene alle verità di fede.
Adesso vediamo le bugie e la macchia di fango sugli Acta: le bugie sono nel Comunicato dei Vescovi della regione argentina di Buenos Aires, intitolato Criteri di base per l'applicazione del capitolo VIII dell'Amoris Laetitia [1]; la macchia di fango è costituita dalla approvazione ufficiale dei suddetti criteri.
PRIMA BUGIA: l'attribuzione ad una relazione adulterina di ciò che il Concilio Vaticano II afferma in modo esclusivo riguardo agli sposi legittimi.
Riporto qui il § 5 del Comunicato:
"5) Quando le circostanze concrete di una coppia lo rendano possibile, specialmente quando entrambi siano cristiani all'interno di un cammino di fede, si può proporre l'impegno di vivere in continenza. Amoris Laetitia non ignora le difficoltà di questa scelta (cf. nota 329) e lascia aperta la possibilità di accedere al sacramento della riconciliazione, quando non si riesca a mantenere questo proposito (cf. nota 364 in conformità con l'insegnamento di Giovanni Paolo II al card W. Baum del 22 marzo 1996)" [2].
La menzogna che si perpetua è la citazione, fuori luogo ed ingiusta, nella nota 329 di Amoris laetitia, di Gaudium et Spes 51:
"…conoscendo e accettando la possibilità di convivere “come fratello e sorella” che la Chiesa offre loro, rilevano che, se mancano alcune espressioni di intimità, «non è raro che la fedeltà sia messa in pericolo e possa venir compromesso il bene dei figli»" (Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes, 51)" [2].
In realtà il peccato è ciò che maggiormente divide gli uomini tra di loro, in qualunque situazione essi si trovino, e un'espressione di intimità peccaminosa non può fare altro che peggiorare la situazione; due persone, pur pensando di amarsi e compiendo gli atti propri degli sposi senza esserlo, si allontanano ancor più tra di loro. Pensare che un peccato possa tenere unite due persone deriva da una concezione solo naturale dell'amore umano.
Si sarebbe potuto sperare che la citazione indebita di GS 51 in Amoris laetitia fosse stata una svista, seppur grave, ad opera di un ghost writer, tanto vanitoso da citare implicitamente più volte se stesso (a futura memoria?) quanto inerudito da sbagliarsi a citare il Concilio [3]. Invece no! Questo vero e proprio gioco delle tre carte con i testi conciliari viene ripresentato dai Vescovi della regione argentina di Buenos Aires ed approvato dal Pontefice.
Inoltre, sempre nello stesso paragrafo, vien detto che Amoris laetitia lascia aperta la possibilità di accedere al sacramento della riconciliazione, quando non si riesca a mantenere questo proposito.
Non è Amoris laetitia che lascia aperta questa possibilità, ma è la morale di sempre che esige sì il proposito fermo di non peccare, ma non pretende che ciò sia realizzato di fatto tutte le volte che uno si confessa: altrimenti non ci si potrebbe confessare una seconda volta; al contrario la confessione frequente è un mezzo per liberarsi dalle cadute frequenti in peccato mortale. Il problema è che si vuole ammettere ai sacramenti anche chi non emette neppure il proposito, considerando la castità come qualcosa di irraggiungibile e impraticabile! E così veniamo alla seconda grande menzogna, contenuta nel § 6 del Comunicato.
SECONDA BUGIA (duplice): ci sono circostanze in cui vivere castamente non è praticabile e la possibilità di danneggiare i figli della nuova unione costituirebbe una circostanza attenuante
"6) In altre circostanze più complesse e quando non è possibile ottenere una dichiarazione di nullità, la scelta menzionata può essere di fatto non praticabile. Nonostante ciò , è comunque possibile un cammino di discernimento. Se si giunge a riconoscere che, in caso concreto, ci siano limitazioni che attenuano la responsabilità e la colpevolezza (cf. note 301-302), in particolare quando una persona constati che ricadrebbe in un’ulteriore colpa danneggiando i figli della nuova unione, Amoris laetitia apre la possibilità di accesso ai sacramenti della riconciliazione e dell'Eucaristia (cf. note 336 e 351). Questi a loro volta dispongono la persona a continuare a maturare e a crescere con la forza della grazia" [4].
Vediamo il sofisma: siccome due coniugi, che hanno dei figli nati dalla nuova convivenza, qualora interrompessero la coabitazione, li danneggerebbero, allora possono continuare ad avere dei rapporti adulterini.
Ma da dove si conclude che se due non-sposi devono stare insieme per assicurare l’educazione dei figli, non abbiano la grazia per - quindi non possano e quindi non debbano - astenersi dai rapporti coniugali? Ecco dunque la seconda grande menzogna del Comunicato, purtroppo benedetta dal Vicario di Gesù Cristo.
TERZA BUGIA: i sacramenti sacrileghi “fanno bene”
Il finale del § 6 del Comunicato costituisce la terza grande bugia; rivediamo il testo.
"…i sacramenti della riconciliazione e dell'Eucaristia (cf. note 336 e 351). Questi a loro volta dispongono la persona a continuare a maturare e a crescere con la forza della grazia".
La Confessione senza pentimento (invalida e sacrilega) e la Comunione non in grazia di Dio (sacrilega) disporrebbero “la persona a continuare a maturare e a crescere con la forza della grazia”?
No! San Paolo dice di no, la parabola dell’invitato al banchetto di nozze senza abito nuziale dice di no, tutto il magistero in materia dice di no… [5]
Per maturare e crescere con la forza della grazia, prima bisogna essere in grazia, bisogna giungere alla grazia, bisogna prepararsi alla grazia; e qui è doveroso e benedetto accompagnare i fratelli che vivono in una situazione coniugale irregolare. Ma ciò è cosa ben diversa dall'accedere ai sacramenti come se si fosse in grazia…
Che fare?
Coraggio, si possono infangare gli Acta, ma non l'Immacolata fede della Chiesa, custodita - non adulterata da alcun dubbio - nel Cuore Immacolato di Maria. Rifugiamoci in questo Cuore, per resistere in questo tempo di tempesta anticristica.
Al momento mi vengono in mente un brano della Sacra Scrittura e uno tratto dalle memorie di Suor Lucia.
Il brano biblico, dal Salmo 80, ci dice che prima ci facciamo santi, prima finisce la notte:Sal 80, 9 Ascolta, popolo mio, ti voglio ammonire; Israele, se tu mi ascoltassi!
10 Non ci sia in mezzo a te un altro dio e non prostrarti a un dio straniero.
11 Sono io il Signore tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto; apri la tua bocca, la voglio riempire.
12 Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce, Israele non mi ha obbedito.
13 L'ho abbandonato alla durezza del suo cuore, che seguisse il proprio consiglio.
14 Se il mio popolo mi ascoltasse, se Israele camminasse per le mie vie!
15 Subito piegherei i suoi nemici e contro i suoi avversari porterei la mia mano.
16 I nemici del Signore gli sarebbero sottomessi e la loro sorte sarebbe segnata per sempre;
17 li nutrirei con fiore di frumento, li sazierei con miele di roccia».
Il brano tratto dalle Memorie ci dice che più il Papa sembra combinarle grosse, più dobbiamo amarlo e pregare per lui, perché si svegli dall'incantesimo e il Signore non tradat eum in animam inimicorum eius (perché il Signore non lo consegni al giro mentale dei suoi nemici). Mentre i modernisti odiano il Papato e strumentalizzano un Papa, noi amiamo e difendiamo il Papato, e mai cessiamo di pregare per il Santo Padre.
Continuiamo a pregare e a offrire sacrifici, avendo come esempio la Beata Giacinta Marto, la pastorella di Fatima, secondo il racconto di Suor Lucia:
"Ci vennero ad interrogare due sacerdoti, che ci raccomandarono di pregare per il Santo Padre. Giacinta domandò chi era il Santo Padre e quei buoni sacerdoti ci spiegarono chi era e come aveva molto bisogno di preghiere. Giacinta cominciò ad amare tanto il Santo Padre che, ogni volta che offriva i suoi sacrifici a Gesù aggiungeva: è per il Santo Padre" [6].
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NOTE
[*] Si tratta di un aggiornamento di un precedente articolo «Amoris laetitia: il perpetuarsi della menzogna», del 10-11-2016, https://tinyurl.com/ya8eljal.
[1] Qui è possibile trovare il testo del Comunicato in lingua originale, qui la lettera di Papa Francesco, qui una prima ottima sintesi in francese, qui un’altra sintesi in italiano.
[2] "5) Cuando las circunstancias concretas de una pareja lo hagan factible, especialmente cuando ambos sean cristianos con un camino de fe, se puede proponer el empeño de vivir en continencia. Amoris laetitia no ignora las dificultades de esta opción (cf. nota 329) y deja abierta la posibilidad de acceder al sacramento de la Reconciliación cuando se falle en ese propósito (cf. nota 364, según la enseñanza de san Juan Pablo 11 al Cardenal W. Baum, del 22/03/1996)".
[3] Cf. S. Magister, "Amoris laetitia" ha un autore ombra. Si chiama Víctor Manuel Fernández.
[4] "6) En otras circunstancias más complejas, y cuando no se pudo obtener una declaración de nulidad, la opción mencionada puede no ser de hecho factible. No obstante, igualmente es posible un camino de discernimiento. Si se llega a reconocer que, en un caso concreto, hay limitaciones que atenúan la responsabilidad y la culpabilidad (cf. 301-302), particularmente cuando una persona considere que caería en una ulterior falta dañando a los hijos de la nueva unión, Amoris laetítía abre la posibilidad del acceso a los sacramentos de la Reconciliación y la Eucaristía (cf. notas 336 y 351). Estos a su vez disponen a la persona a seguir madurando y creciendo con la fuerza de la gracia".
[5] Cf. Don Alfredo Morselli, Perché non si può ricevere l'Eucarestia in stato di peccato mortale.
[6] P. Luigi Kondor, SVD - P. Dr. Joaquin M. Alonso, CMF (†1981) a c. di, Memorie di Suor Lucia, Volume I, Fatima: Secretariado dos Pastorinhos, 2005, p. 50.
40 commenti:
Mi e' capitato di sintonizzare la TV su Telepace e ho beccato la Catechesi su AL dal titolo "il tempo e' superiore allo spazio" ad opera di tal Don Bignami . Non c'entra niente conl'argomento trattato e me ne scuso :" non sopporto piu' tutti questi preti vestiti alla Ciotti ". Ogni riferimento e' puramente voluto .
L'attuale vertice vaticano non ha remora alcuna a insozzare le realta' piu' sacre della nostra fede - A PARTIRE DALLA PERSONA DI MARIA SANTISSIMA - figurarsi se puo' averne nei confronti degli Acta...
Cara Mic scusa se posto fuori luogo ma per te e tutti gli amici del blog desidero segnalare il link dal quale si può scaricare, GRATUITAMENTE, anche quest'anno, il calendario 2018 di BXVI. Mi pare una bella iniziativa. Grazie
https://cooperatoresveritatis.files.wordpress.com/2017/11/calendario-2018-con-bxvi.pdf
Alex da roma
Cercasi persona in grado di smontare questa amenità del tempo superiore allo spazio.
L'unica evidenza, secondo la mia osservazione, che se non ci fosse lo spazio il tempo non sarebbe misurabile; nella creazione sono due spazi ad essere creati per primi: i cieli e la terra;ogni attività che richiede raccoglimento, concentrazione, dalla preghiera,alla adorazione, alla meditazione, allo studio, al rammendo, avviene in uno spazio e da fermi;nella meditazione si sta anche ad occhi chiusi; quindi stando fermi, concentrati, ad occhi chiusi, la nostra percezione dello spazio e del tempo cambiano parecchio.
1Gv 2,3-11
Chi ama suo fratello, rimane nella luce.
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Figlioli miei, da questo sappiamo di avere conosciuto Gesù: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: «Lo conosco», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in lui non c’è la verità. Chi invece osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto. Da questo conosciamo di essere in lui. Chi dice di rimanere in lui, deve anch’egli comportarsi come lui si è comportato.
Carissimi, non vi scrivo un nuovo comandamento, ma un comandamento antico, che avete ricevuto da principio. Il comandamento antico è la Parola che avete udito. Eppure vi scrivo un comandamento nuovo, e ciò è vero in lui e in voi, perché le tenebre stanno diradandosi e già appare la luce vera.
Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. Chi ama suo fratello, rimane nella luce e non vi è in lui occasione di inciampo. Ma chi odia suo fratello, è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi.
Parola di Dio
P.S. Non odio mio fratello , preghero' per lui , non voglio essere un Caino .
"il tempo e' superiore allo spazio" : un solo commento: cervelli bacati, col vuoto pneumatico, marionette a comando, o gente in mala fede? di certo non hanno più niente di cattolico, e forse nemmeno di cristiano. Un catechista che avesse proposto una simile catechesi, ai tempi di Pio XII, lo avrebbero cacciato a calci nel sedere ! Ripeto : fuggite dai preti, dalle parrocchie, dalle catechiste e collaboratrici parrocchiali varie, ne va della salus animorum. Buon Anno a tutti, cari fratelli in Cristo !
" Il brano tratto dalle Memorie ci dice che più il Papa sembra combinarle grosse, più dobbiamo amarlo e pregare per lui, perché si svegli dall'incantesimo e il Signore non tradat eum in animam inimicorum eius (perché il Signore non lo consegni al giro mentale dei suoi nemici)"
Capisco che don Morselli senta il bisogno di finire così il suo scritto, e lo credo sincero, il suo non è un mettere le mani in avanti dopo avere osato affrontare l`ira della corte papale e del papa stesso, ci vuole un grande coraggio, e sono pochissimi ad averlo nel clero, per osare metterci e la faccia e il nome, la difesa della retta fede e la fedeltà alla Parola del Signore pesano di più nella sua coscienza che il terrore della reazione-sanzione papale.
Per questo lo ringrazio anche se personalmente non penso affatto che Jorge Bergoglio sia vittima di un incantesimo ma bensì autore consapevole e responsabile di tutto quel che sta mettendo in moto, di tutti quei processi che non so dove porteranno la chiesa, la chiesa che egli sta formatando a sua immagine e somiglianza.
In aggiunta al commento che compare qui sopra, delle 13,09, pur apprezzando anch'io quanto scritto da don Morselli, faccio notare che l'episodio da lui ricordato, relativo alle preghiere per il Santo Padre, di cui fu protagonista la piccola Giacinta Marto, va ricondotto a una visione da lei avuta alcune settimane dopo il 13 luglio 1917, quando la Vergine aveva mostrato ai tre pastorelli quel Santo Padre che attraversa "mezzo tremulo, con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena" una città in rovina, per poi continuare la sua salita fino alla Croce del Signore. L'epilogo lo conosciamo tutti.
Pertanto, rapportare le intenzioni di preghiera per quel "Santo Padre" a Bergoglio è del tutto fuorviante, perché confonde chi è perseguitato con chi aziona i meccanismi perversi che portano alla persecuzione. Con ciò non nego che pregare per chiunque sia cosa buona. Ma mi pareva necessario chiarire questo punto.
Ecco, preghiamo davvero per quel Santo Padre di cui parlava Giacinta, che ne avrà certamente bisogno. Buona giornata!
Riguardo al punto 2 Don Morselli ha ragione, ma lui parla di coppie cattoliche, se in una coppia solo uno dei due è cattolico e l’altro, da non cattolico, non vuole sottomettersi ad una disciplina dura come quella di FC84, sinceramente credo proprio che la famiglia si sfascerebbe, e quindi da lì il discorso sul bene dei figli.
Sul punto 3 anche lì ha ragione, ma infatti Al parla di persone che hanno attenuanti alla colpa, cioè per le quali tale peccato in materia grave non costituisce colpa mortale e non comporta quindi la perdita della Grazia..
Insomma, Al è scritta in un modo tale che trovare l’eresia formale è ben difficile.
Marco Locatelli
Penso che fosse necessario che BXVI si facesse da parte, di lato come ha detto lui, per lasciare che le forze oscure del male, che fino a l'altro ieri avevano agito nel nascondimento uscissero allo scoperto, certi della loro vittoria. Questo era necessario perchè si separasse finalmente il grano dalla zizzania, nella Santa Chiesa di Dio. I nemici di Cristo e della Chiesa avranno una bella sorpresa, perchè proprio quando penseranno di aver vinto, scopriranno che hanno perso. È con loro il loro maestro ed ispiratore, satana.
Madonna a La Salette
«ALLORA GESÙ CRISTO, CON UN ATTO DELLA SUA GRANDE MISERICORDIA PER I GIUSTI, COMANDERÀ AI SUOI ANGELI CHE TUTTI I SUOI NEMICI SIANO MESSI A MORTE.
DI COLPO, I PERSECUTORI DELLA CHIESA DI CRISTO E GLI UOMINI DEDITI AL PECCATO MORIRANNO E IL MONDO DIVENTERÀ COME UN DESERTO...I NUOVI RE SARANNO IL BRACCIO DESTRO DELLA SANTA CHIESA CHE SARÀ FORTE, UMILE, PIA, POVERA, ZELANTE E IMITATRICE DELLE VIRTÙ DI GESÙ CRISTO E GLI UOMINI VIVRANNO NEL TIMOR DI DIO».
"uno dei due è cattolico e l’altro, da non cattolico, non vuole sottomettersi ad una disciplina dura come quella di FC84"
OK. Ma le cose stanno in questi termini:
per il non cattolico il problema non si pone perché evidentemente non ha alcun interesse ad accostarsi all'Eucaristia, mentre il cattolico divorziato e risposato, se continua lo status more uxorio che comunque è una situazione obbiettiva di peccato, per quante attenuanti possa avere, dovrebbe sapere di NON poter ricevere l'Eucaristia. Il discorso delle attenuanti alla colpa, casuistico ad oltranza, trae in inganno...
Magistero fakenews
Dire che il tempo è superiore allo spazio è come dire che le mele sono superiori alle pere. E' una frase priva di senso, da usare quando non si hanno argomenti validi per sostenere le proprie tesi e confondere le idee a chi ascolta.
Lo spazio è superiore al tempo! Lo Spazio dell'Eternità del Paradiso, lo Spazio della purificazione in Purgatorio, persino lo Spazio della dannazione eterna. E nel tempo cito per tutti lo Spazio del Luogo Sacro dove noi consolati dallo splendore della Presenza di Dio ci compiaciamo di rimanere e altrettanto ci compiaciamo anche fosse solo restare in una splendida cattedrale o parva chiesuola, pur senza il Santissimo, ma sempre Spazio Sacro. E per non tirarla per le lunghe, basta chiudere un attimo gli occhi, trascendendo il tempo, e andare negli Spazi terreni della Presenza di Cristo sulla terra, ora nel Natale, lo Spazio della grotta di Betlemme, dove il Bambino Divino" fermò" il. E sullo Spazio del Calvario proiettò per l'eternità la Redenzione....e infine, ma il discorso della superiorità dello Spazio sul tempo potrebbe protrarsi per....lunghissimo tempo, cito la formula della Benedizione Apostolica: "....spatium verae et fructuosae poenitentiae, cor semper poenitens et emendationem vitae, perseverantiam in bonis operibus tribuat vobis Omnipotens et Misercors Dominus. Amen!" Direte: che c'entra? Basta riflettere e altro che se c'entra!
Tempo e spazio sono gli essenziali del cosmo. Il tempo non è altro che il divenire degli eventi. Lo spazio a sua volta è la dimensione in cui gli eventi si succedono. Sono facce della stessa medaglia. La fisica moderna parla di spazio/tempo considerandoli un'unica dimensione.
Non comprendo quindi come il tempo possa essere ritenuto superiore allo spazio.
Forse non conosco la teoria filosofica o fisica a cui si rifà Papa Francesco.
Ma studiare un po' di fisica relativistica o quantistica per avere il concetto di dimensione? Non siate orgogliosi!
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
Tanto per non dimenticare (come meravigliarsi di Bergoglio se La Chiesa per anni ha disubbidito alla Madonna, è ancora sta disubbidendo non avendo pubblicato il testo originale? Ci stupiamo? Bergoglio è una conseguenza....ma altri gli hanno preparato la strada...e la vicenda del Terzo Segreto di Fatima è una "spia" un "segno rivelatore" che da tempo qualche cosa nella Chiesa non andava...i "piccoli" di Gesù, gli ignoranti come me, anche se non hanno studiato teologia, queste cose le capiscono e percepiscono.
Il Card. Alfredo Ottaviani ( Santo Uffizio) fu l’autore della versione diplomatica del “Terzo Segreto” di Fatima, inviato, a titolo informativo, alle Autorità di Washington, Londra e Mosca, e poi pubblicato, nel 1963, dalla rivista tedesca di Stoccarda, “Neues Europa”, con l’autorizzazione dello stesso card. Ottaviani. Questa versione diplomatica era più lunga dell'originale, pertanto si trattava, come per quello letto da Bertone, di un falso, ma conteneva in esso tutt'e le frasi del Terzo Segreto Originale che Ottaviani conosceva. Don Luigi Villa, collaboratore strettissimo di Ottaviani, era a conoscenza del “segreto” di questo testo diplomatico del “Terzo Segreto” e c'è lo ha lasciato.
Mons. João Pereira Venancio, secondo Vescovo di Leiria, ci porta la sua testimonianza oculare che il “Terzo Segreto” è contenuto in un solo foglio di carta con tanto di margini e dimensioni. Egli consegnò la busta di Mons. José da Silva alla Nunziatura portoghese, perché fosse recapitata in Vaticano?
IL TERZO SEGRETO DI FATIMA ORIGINALE ( una sola pagina)
Un grande castigo cadrà sull’intero genere umano, non oggi, né domani, ma nella seconda metà del Secolo XX. In nessuna parte del mondo vi è ordine, e Satana regnerà sui più alti posti, determinando l’andamento delle cose. Egli effettivamente riuscirà ad introdursi fino alla sommità della Chiesa. Anche per la Chiesa, verrà il tempo delle Sue più grandi prove. Cardinali si opporranno a Cardinali; Vescovi a Vescovi. Satana marcerà in mezzo alle loro file e a Roma vi saranno cambiamenti. Ciò che è putrido cadrà, e ciò che cadrà più non si alzerà. La Chiesa sarà offuscata, e il mondo sconvolto dal terrore. Una grande guerra si scatenerà nella seconda metà del XX secolo. Fuoco e fumo cadranno dal Cielo, le acque degli oceani diverranno vapori, e la schiuma s’innalzerà sconvolgendo e tutto, affondando. Milioni e milioni di uomini periranno di ora in ora, coloro che resteranno in vita invidieranno i morti. Vi sarà morte ovunque a causa degli errori commessi dagli insensati e dai partigiani di Satana il quale allora, e solamente allora, regnerà sul mondo. In ultimo, allorquando quelli che sopravviveranno ad ogni evento, saranno ancora in vita, proclameranno nuovamente Iddio e la Sua Gloria, e Lo serviranno come un tempo, quando il mondo non era così pervertito.
Stavo rileggendo il libro di Gaeta su Cornacchiola. Desidero condividere con voi questi passaggi, che ci aiutando a capire i tempi presenti e a valutare e capire ciò che con il cuore è difficile capire, perchè un innamorato (il Fedele) tradito dal partner (i Pastori) si rifiutano molto spesso di accettare la verità.....
“L’ira di Satana non è più mantenuta: lo Spirito di Dio si ritira dalla terra, la Chiesa sarà lasciata vedova, ecco il drappo talare funebre, sarà lasciata in balia del mondo. La colpita maggiormente sarà la Chiesa di Cristo per nettarla dalle sozzure che vi sono dentro. […]. I sacerdoti saranno calpestati e trucidati” (cit., pp. 80-88).
Molto interessante la rivelazione che Cornacchiola riceve il giorno 21 settembre del 1988 che preanuncia l’imminente e grave apostasia che sarebbe dilagata in seguito, come era stata già profetizzata dalla Madonna nelle apparizioni a La Salette, Amsterdam, Quito e in numerose visioni di santi e mistici tra cui anche papa Leone XIII. Nelle pagine del Cornacchiola si trovano durissimi moniti che il cielo rivolge ai credenti, ma in particolar modo agli ecclesiastici modernisti, ossia quelli che disprezzano la Tradizione per adeguare la Chiesa al putrido mondo moderno che arriveranno -dice la Madonna- fino a negare la presenza di Cristo nell’Eucarestia:
“L’Eucarestia sarà un giorno dissacrata e non più creduta la presenza reale di Mio Figlio, False ideologie e teologie!”.
Nella pagina n° 218 del libro leggiamo un sogno che Cornacchiola riporta:
“Quello che ho sognato non si avveri mai, è troppo doloroso e spero che il Signore non permetta che il Papa neghi ogni verità di fede e si metta al posto di Dio. Quanto dolore ho provato nella notte, mi si paralizzavano le gambe e non potevo più muovermi, per quel dolore provato nel vedere la Chiesa ridotta ad un ammasso di rovine”.
Il 4 gennaio 1992 Cornacchiola vede i fedeli combattersi l’un l’altro, la Madonna gli dice:
“I cristiani si combattono perché non hanno più un capo che li guidi” (op. cit., p. 219).
E ancora leggiamo:
“Satana regna oramai in tutti i posti più alti di comando […]. Satana entrerà nei posti guida della Chiesa. […]. Le tentazioni saranno terribili, il mondo vivrà in una confusione tale che gli eletti stessi sosteranno nel dubbio! La Chiesa tutta subirà una tremenda prova, per pulire il carname che si è infiltrato tra i suoi ministri. […]. Sacerdoti e fedeli saranno messi in una svolta pericolosa nel mondo dei perduti, che si scaglierà con qualunque mezzo all’assalto: false ideologie e teologie. Falsi profeti, che cercano con tutti i mezzi di avvelenare le anime cambiando la dottrina di Gesù in dottrine sataniche; e toglieranno il Sacrificio della croce che si ripete sugli altari del mondo”
L’apparizione del 21 febbraio 1948 recita:
“Questo dico ai miei figli sacerdoti: voi state diventando del mondo, spogliandovi del sacro per dissacrare e abbandonare il sacerdozio. […]. Il mondo ha sete di verità, ma voi non gli date più l’acqua che disseta” (op. cit., pp. 89-91).
A pag. 102:
“Religiosi, che hanno abbandonato la via della dottrina e della morale perdendo la forza della salvezza e per colpa loro molte anime vanno all’inferno”.
Segni di Apostasia
Sulla pagina 153 del libro Saverio Gaeta riporta una annotazione personale di Cornacchiola su un malinteso ecumenismo, che definisce “ecclesiasticamente scorretto”, scrive il veggente infatti: “Non posso farmi l’idea che tutte le religioni portano alla redenzione. Tutte le religioni, dicono oggi, danno la salvezza”. Scrive Cornacchiola: “Ma allora perché Gesù è venuto, se già esistevano tante religioni? Gesù dice: ‘Chi crede in Me sarà salvo’; non chi crede alla sua religione. Se anche i protestanti si salvano, perché la Vergine mi è venuta a chiamare e mi ha detto di rientrare nell’Ovile santo, quando poteva lasciarmi benissimo dov’ero, fra gli avventisti?”.
L’unità di tutte le Religioni, ci rimanda al progetto alla quale si sta lavorando notte e giorno nelle logge. Progetto che ha come scopo l’annullamento del Dogma e della Rivelazione. La nostra mente va al testo di una circolare massonica che recitava testualmente:
“La “libertà religiosa” preconizzata dai massoni, non è la libertà religiosa del soggetto, ma il diritto di riifiuto della vera Religione, quella della Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana. Una volta stabilita avrà questi effetti:
l) ridurre a nulla il magistero pontificio;
2) rovina dell’ortodossia cattolica;
3) instaurare un sincretismo artificiale, diretto dall’alta autorità massonica. (Don Luigi Villa “La Massoneria e la Chiesa Cattolica” pag. 51)
"Studiare un po' di fisica relativistica o quantistica per avere il concetto di dimensione?"
Ottimo suggerimento. Tuttavia, proprio andando a studiare le due concezioni citate, c'`e da chiedersi se il concetto di "dimensione" la fisica "relativistica o quantistica" non l'abbia piuttosto ingarbugliato.
Cito da un libro diventato a sorpresa un best-seller internazionale, le "Sette brevi lezioni di fisica" del fisico teorico Carlo Rovelli, ed. Adelphi, 2014, pp. 47-48:
"Uno studente universitario che assista alle lezioni di relatività generale il mattino e a quelle di meccanica quantistica il pomeriggio, non può che concludere che i professori sono citrulli, o hanno dimenticato di parlarsi da un secolo: gli stanno insegnando due immagini del mondo in completa contraddizione. La mattina il mondo è uno spazio curvo dove tutto è continuo; il pomeriggio, il mondo è uno spazio piatto dove saltano quanti di energia. Il paradosso è che entrambe le teorie funzionano terribilmente bene...".
E' il noto dualismo che affligge la fisica contemporanea.
Com'`e allora la "dimensione" in sé ossia lo spazio: curvo (come voleva Einstein) o piano ("piatto", anglicismo da "flat space"), euclideo?
Stiamo parlando dello spazio come tale (la "dimensione" nella sua purezza) non di un ente
n e l l o spazio. L'antica disputa se lo spazio sia pieno o vuoto o il pieno e il vuoto, ha assunto nuovi aspetti con la fisica moderna e contemporanea.
Einstein teorizzò i fotoni, quali grani di energia costituenti il raggio di luce, inquadrandoli sempre in uno spazio euclideo (ed ebbe il Nobel per questa intuizione, poi dimostratasi esatta). Successivamente, teorizzò la natura "curva" dello spazio: non potendo esso distinguersi dalla materia-energia che lo occupa esso avrebbe la conformazione della materia-energia, che sarebbe cosmicamente curvilinea a causa dell'esistenza delle forze gravitazionali. Dicono adesso che la affermata scoperta delle "onde gravitazionali" confermerebbe la natura "curva" dello spazio.
Anche Aristotele sosteneva come è noto che materia e spazio non si possono mai separare, tuttavia non mi sembra desse "forma"allo spazio. Lo spazio curvo di Einstein è sferico e finito però illimitato, ricomprendendo esso l'intero universo (illimitato come lo è la superficie di una sfera).
Ma questa è a mio modesto avviso una prima osservazione da fare, per chi, come me, è invece convinto che lo spazio, la "dimensione", sia in se stessa vuota, sia i l vuoto, realtà fisica, ma infinita.
Osservazione, contro Einstein: una forma è per definizione finita - se lo spazio in sé ha una forma (sferica) - al suo esterno ci sarà sempre ulteriore spazio e senza forma alcuna, vuoto. Ergo: concepire lo spazio come forma geometricamente finita significa dare una rappresentazione incompleta della realtà dello spazio, che non viene ad esaurirsi in questa forma, appunto a causa della sua finitezza. Ogni forma, di un qualsiasi ente, si inscrive sempre n e l l o spazio, non esiste una f o r m a che esaurisca tutto lo spazio esistente, coincidendo perfettamente con esso.
C'è inoltre da considerare l'ulteriore problema che nasce se si accetta la teoria dell'"universo in espansione": s e si espande, dovrà poterlo faro in uno spazio preesistente per forza di cose v u o t o, altrimenti il concetto stesso di "espansione" diventa incomprensibile.
PP
se in una coppia solo uno dei due è cattolico e l’altro, da non cattolico, non vuole sottomettersi ad una disciplina dura come quella di FC84, sinceramente credo proprio che la famiglia si sfascerebbe, e quindi da lì il discorso sul bene dei figli.
Mah, ma che discorso è? A parte il fatto che tutti ripetono in continuazione di non voler fare casuistica, ma poi ogni obiezione è di tipo casuistico, e sempre più complesso...
Primo: vale l'argomento dei dubia, a cui Papa Francesco non vuol rispondere, ovvero l'esistenza di peccati che sono male intrinseco. Se lo sono, non c'è casuistica che tenga. Se uno ha bene in testa il concetto i quali siano le conseguenze del peccato, e non riduce invece tutto a dinamiche di tipo puramente umano e psicologico, arriva alla conclusione che un matrimonio basato su un male intrinseco andrà incontro a seri problemi comunque (con tutte le conseguenze del caso sui figli). Non è un caso che il Papa non voglia rispondere a questa obiezione, perché è quella che fa cadere anche tutti i dubbi casuistici.
Volendo poi andare a livello più terra-terra... Non si sono mica sposati a Las Vegas in una notte di follie, no? Nel qual caso il matrimonio sarebbe nullo. Il coniuge a-cattolico sapeva bene quali erano le regole e ha acconsentito a seguire il coniuge nel bene e nel male. Si sa benissimo che l'impegno è oneroso ("questa legge è dura", dissero gli Apostoli); non è che il coniuge a-cattolico può trascinare nel male quello cattolico per una sua deficienza di fede.
Ma ci sono molte problematiche simili, volendo rimanere solo sul piano umano. Se uno sposa un poliziotto o, ancora più oneroso, un militare che rischia la vita in continuazione e sta spesso lontano da casa? Quando ha deciso di sposarlo, sapeva bene a cosa andava incontro. E se uno dei due diventa invalido dopo il matrimonio (p.es. per un incidente), permanentemente inadatto a compiere il "dovere coniugale"? Cosa dobbiamo fare, concedere "scappatelle" dell'altro coniuge "per il bene della famiglia"?
In realtà, se ci si trova in questi casi, ci si prende la propria croce. Non posso fare a meno di notare come in fondo a tutti questi ragionamenti c'è la considerazione, data per scontata, che l'astinenza da atti sessuali sia roba totalmente fuori dal mondo, insopportabile, addirittura fuori portata della Grazia DIvina; più anche di altre questioni umane, come la citata ansia di vivere lontano dal coniuge e in constante apprensione per la sua vita. C'è gente che prende croci pesantissime, come la morte dei figli: deve sempre capitare "agli altri"? C'è qualche motivo per cui certi debbano essere privilegiati tanto da non poter neanche reggere la castità?
Non sono d'accordo su tutti i dubbi di PP su Einstein, ma non è questo il campo per discuterli. Il suo punto chiave, incontestabile, è che relatività ristretta e meccanica quantistica sono notoriamente incompatibili, tant'è che trovare un modello che comprenda entrambi è la sfida della fisica più importante degli ultimi decenni.
Ma io ho un'obiezione a monte: ma Papa Francesco davvero si riferiva alla fisica? Io non credo (anche se non si sa mai: è noto che è esperto in tutto, dalla teologia, alla pastorale, alla liturgia, all'arte, alla climatologia). O magari non abbiamo colto l'humour nel commento dell'anonimo.
Tornando alla frase citata di Francesco, vari pezzi sono stati pubblicati (p.es. da Magister) per tentare di contestualizzarla nel "pensiero" di Francesco. Tra le varie interpretazioni, mi pare che quella più appropriata sia terra-terra, e cioè politica: è più importante "iniziare processi" (altra frase chiave) che occupare nell'immediato posizioni di potere. Insomma, l'equivalente di "ben scavato, vecchia talpa!" (ovvero Overton, ovvero rana bollita) e, a guardare il post-Concilio, mi pare evidente che ha funzionato alla grande.
C'è però una cosa che non mi torna: Francesco è incoerente anche su questo fronte. Certamente sta iniziando processi, ma ha anche conquistato tutto lo spazio che poteva, e a partire da un certo punto - dopo il Sinodo, quando ormai era superfluo nascondersi - ha iniziato a farlo con una certa velocità. Mi chiedo come mai. Effettivamente il "ben scavato" è un'ottima strategia: mi chiedo se io - e molti altri come me - avrei mangiato la foglia se Francesco avesse solo concentrato tutto il fuoco di sbarramento sulla questione dei divorziati risposati. Avrebbe avviato un processo comunque devastante, anche se molto più lento, ma le critiche sarebbero state più isolate. Ben altro è vedere l'AL nel contesto dello sfascio totale, con gli anticristi galoppanti che ha piazzato o favorito ovunque. Perché, dunque, si contraddice? Perché ha così fretta?
Prima spiegazione: sa di non essere eterno, e vuole compiere più danni possibile, e creare problemi ad un futuro Papa ortodosso (come dice Maradiaga: riforme da cui non sia possibile tornare indietro). Ma se dobbiamo ragionare nella sfera praticamente solo politica con cui ragionano lui ed altri novatori, sarebbe bastato - con più discrezione - rinnovare il collegio cardinalizio.
Dai su, non fate le signorinette che vi scandalizzate se un prete non crede più nel Credo. Qua c'è un Papa che non si inginocchia davanti il Santissimo Sacramento, c'è un'intera gerarchia che non crede più in Cristo e parlano sempre e solo di migranti...
Arrampicarsi sugli specchi è opera senza frutto anzi dannosa. Credo sia tempo di prendere atto che ormai la misura è colma, perchè altrimenti bisognerà tacere anche davanti alle donne diaconesse, ai preti uxorati, alla comunicatio in sacris coi luterani e di cattolico non resterà che il nome, e la chiesa sarà definitivamente devastata. Anche voi sacerdoti avete responsabilità serie e continuare a far finta di nulla non si può più. Saluti e stima Don
@Fabrizio Giudici
“In realtà, se ci si trova in questi casi, ci si prende la propria croce. Non posso fare a meno di notare come in fondo a tutti questi ragionamenti c'è la considerazione, data per scontata, che l'astinenza da atti sessuali sia roba totalmente fuori dal mondo, insopportabile, addirittura fuori portata della Grazia DIvina; più anche di altre questioni umane, come la citata ansia di vivere lontano dal coniuge e in constante apprensione per la sua vita. C'è gente che prende croci pesantissime, come la morte dei figli: deve sempre capitare "agli altri"? C'è qualche motivo per cui certi debbano essere privilegiati tanto da non poter neanche reggere la castità?”
Ho l’impressione che non ci siamo capiti.
Familiaris Consortio 84 permette di vivere insieme a patto che si viva come fratello e sorella, se ciò è necessario per determinanti motivi (come l’educazione dei figli).
Il punto è che un conto sono due divorziati risposati cattolici, un conto è una coppia dove c’è uno, il cattolico, che essendo tornato alla Fede vorrebbe vivere come Cristo comanda mentre l’altro non è cattolico e quindi non riconoscendo l’autorità morale della Chiesa Cattolica non accetterebbe una cosa del genere.
In un caso del genere si arriverebbe al paradosso che L’applicazione di FC84, ideata per permettere la continuazione della convivenza per il fine dell’educazione dei figli, porterebbe alla distruzione della famiglia, nonostante appunto FC84 sia stata ideata per prevenire ciò dove non è possibile separarsi.
In altre parole, non è in discussione il fatto che l’adulterio sia atto intrinsecamente cattivo, ma le attenuanti alla colpevolezza personale (che non rendono mai legittimo l’atto cattivo in se ma possono proteggere il peccatore dalla colpa mortale) possono esserci.
Di sicuro un divorziato risposato ha il dovere di cercare di vivere in castità, il punto è che bisogna essere in due per fare una cosa del genere, altrimenti si distrugge appunto la famiglia e l’educazione dei figli, proprio ciò che FC voleva evitare.
Marco Locatelli
bisogna essere in due per fare una cosa del genere
È una tautologia alla base dello stesso concetto di matrimonio. Mi pare di aver risposto abbondantemente a questo punto: il coniuge a-cattolico conosceva questa cosa impegnativa sin dall'inizio e l'ha accettata. Se la questione è che ha sottovalutato la propria capacità di gestire la situazione, questo non può essere usato per aprire la porta a qualsiasi mancanza di rispetto dei patti matrimoniali. Ho fatto parecchi esempi a proposito.
Adesso non voglio entrare nella diatriba: fatelo, non fatelo, fatelo ogni tanto,guai a voi se lo fate, fatelo di nascosto, perchè tutti l'hanno già fatto e rifatto alla faccia delle Chiesa, della parole di Dio, dei Sacramenti...di tutto e tutti. Di questo basta.
Nella creazione viene detto ai progenitori di soggiogare la terra, la natura. Questo era un loro compito insieme a quello di riprodursi, di moltiplicarsi. Ora se vi mettete in piedi vedete che il sesso è volto verso terra. Allora nella sessualità, bene intesa, esistono due compiti uno che deve essere soggiogata, educata, dominata,
l'altro che il suo uso è volto alla riproduzione, come la Chiesa ha sempre insegnato.Ora, a mio parere, sbagli sono stati fatti nell'approccio educativo. Sarebbe meglio mostrare come il vivere castamente consenta a tutti di elevarsi, coltivando interessi angelici( vedi San Tommaso, nella Contra Gentiles, parla diffusamente di questi temi). Nel momento educativo si gettano le fondamenta della casa, se i pilastri su cui si fonda sono quelli della goduria,basta guardarsi intorno, anzichè solide case ariose ed accoglienti, in men che non si dica si hanno rovine.
“È una tautologia alla base dello stesso concetto di matrimonio. Mi pare di aver risposto abbondantemente a questo punto: il coniuge a-cattolico conosceva questa cosa impegnativa sin dall'inizio e l'ha accettata. Se la questione è che ha sottovalutato la propria capacità di gestire la situazione, questo non può essere usato per aprire la porta a qualsiasi mancanza di rispetto dei patti matrimoniali. Ho fatto parecchi esempi a proposito.”
Non ci siamo capiti di nuovo: uno ha il dovere di rispettare i patti matrimoniali, ma se si trova in condizione di danneggiare degli innocenti (motivo per cui è stata formulata Familiaris Consortio in primo luogo) può trovarsi nella condizione di non poterlo fare.
Perché una persona sia punita per non aver adempiuto ad un dovere deve essere nella condizione di poter adempiere a detto dovere.
Li non è questione di essere intemperanti, è questione di avere responsabilità verso altre persone.
E si arriva al punto che una applicazione “cieca” di Familiaris Consortio finisce per sortire proprio l’effetto che voleva evitare (cioè la separazione, laddove vi sono doveri verso i figli).
Ecco perché “Summus ius summa iniuria”, l’applicazione cieca di una legge finisce alla fine con l’andare contro i propositi della legge stessa, e questo è proprio uno di quei casi.
Marco Locatelli
Inoltre vorrei anche aggiungere che molti di quei nuovi Matrimoni civili o convivenze non sono situazioni di adulterio perché il primo Matrimonio era nullo.
Purtroppo molti, specie da quando è stato introdotto il divorzio, si sono sposati senza nemmeno capire fino in fondo cosa intendesse la Chiesa per indissolubilità, e si sono sposati “lasciandosi una porta aperta”.
Questi casi sono molto più frequenti di quanto si creda, e quando è così il Matrimonio è nullo perché manca l’accettazione del Bonum Sacramenti, cioè vi è una simulazione del consenso.
Ho dimenticato la firma nell’ultimo commento, scusate.
Marco Locatelli
Perché una persona sia punita per non aver adempiuto ad un dovere deve essere nella condizione di poter adempiere a detto dovere.
Locatelli, non è che "non ci stiamo capendo", è lei che insiste su un punto inconsistente, e sto cercando di spiegarglielo in mille modi. Ho l'impressione - dagli ultimi commenti direi la certezza - che lei faccia finta di non capire.
Dai canoni della Dottrina della Giustificazione del Concilio di Trento:
"Se qualcuno dice che anche per l’uomo giustificato e costituito in grazia i comandamenti di Dio sono impossibili a osservarsi: sia anàtema."
È abbastanza chiaro? Non è possibile che Dio chieda ad un uomo, mediante la Sua Legge, uno sforzo più grande di quanto non possa essere sostenuto con l'aiuto della Grazia Divina.
Sostenere il contrario è definitivamente condannato come eresia. Attribuire "Summa ius summa iniuria" alla Legge Divina è assurdo, oltre che blasfemo, essendo Dio stesso Giustizia: la massima si applica solo alle leggi umane.
Non capisco poi che senso abbia tirare fuori i matrimoni nulli, che sono tutt'altra cosa e questione ben nota. In ogni caso, le convivenze o i matrimoni civili sono certamente adulterio, anche se il primo matrimonio era nullo, se non sono state sancite sacramentalmente, così come lo sono per una coppia i cui membri non abbiano avuto altra relazione in passato, ma non sono stati uniti sacramentalmente.
@ "Il punto è che un conto sono due divorziati risposati cattolici, un conto è una coppia dove c’è uno, il cattolico, che essendo tornato alla Fede vorrebbe vivere come Cristo comanda mentre l’altro non è cattolico e quindi non riconoscendo l’autorità morale della Chiesa Cattolica non accetterebbe una cosa del genere. In un caso del genere si arriverebbe al paradosso che L’applicazione di FC84, ideata per permettere la continuazione della convivenza per il fine dell’educazione dei figli, porterebbe alla distruzione della famiglia, nonostante appunto FC84 sia stata ideata per prevenire ciò dove non è possibile separarsi."
Non c'è alcun paradosso. Familiaris consortio stabilisce la condizione in cui poter salvare l'educazione dei figli, e questa condizione è appunto il vivere come fratello e sorella da parte dei 'risposati'. Il che esclude l'avere rapporti more uxorio.
In altre parole, F.C. segue l'insegnamento cattolico (di Nostro Signore Gesù Cristo e della sua Chiesa) che ordina: "non sunt facienda mala ut eveniant bona", ovvero che il fine (buono) non giustifica i mezzi (cattivi) adoperati per conseguirlo.
Non si può in nessun caso commettere adulterio (e nessun altro peccato mortale) e così offendere gravemente Dio per nessun motivo al mondo, fosse anche il più nobile.
Siamo alle basi della morale cattolica, e Familiaris Consortio pone chiaramente dei 'paletti' da non superare.
"Chi ama il figlio o la figlia più di Me, non è degno di Me", ci ha avvertito Cristo Signore: altro che 'summum ius, summa iniuria'...
@ "Inoltre vorrei anche aggiungere che molti di quei nuovi Matrimoni civili o convivenze non sono situazioni di adulterio perché il primo Matrimonio era nullo",ecc.
Un cattolico non può decidere da sé su queste materie, perché il Sacramento del Matrimonio è un atto pubblico fatto davanti alla Chiesa, e solo un giudice ecclesiastico, delegato dall'autorità della Chiesa stessa, può eventualmente decretarne la nullità all'origine.
Chi ha preso un impegno solenne davanti a Cristo e alla Chiesa, poi è tenuto a rispettarlo anche nelle conseguenze, costi quel che costi. Altrimenti si va al 'fai da te' di stampo protestante e liberale, in pieno soggettivismo.
Soggettivismo di matrice modernista e protestante che è stato riproposto recentemente, oltre che dall'Amoris laetitia e dalla nota sacrilega inserzione bergogliana sugli Acta Apostolicae Sedis, anche dal card. Mueller nella recente sua intervista con Tornielli su Vatican Insider.
E a questo proposito è bene ricordare come ciò finisca col ricadere sotto la condanna del Concilio Ecumenico di Trento (Sessione XXIV, Canoni sul Sacramento del Matrimonio):
"Canone 12.
Se qualcuno dirà che le cause matrimoniali non sono di competenza dei giudici ecclesiastici, sia anatema."
“È abbastanza chiaro? Non è possibile che Dio chieda ad un uomo, mediante la Sua Legge, uno sforzo più grande di quanto non possa essere sostenuto con l'aiuto della Grazia Divina.”
La dottrina della Chiesa insegna che l’uomo riceve sempre la Grazia almeno sufficiente per non peccare mortalmente, ma lo stesso Concilio di Trento insegna che non è sempre possibile evitare i peccati veniali.
E quando appunto non è possibile, per causa di forza maggiore, agire diversamente, il peccato è veniale, anche se dal punto di vista oggettivo rimane materia grave (gli atti intrinsecamente malvagi sono sempre materia grave).
“Non capisco poi che senso abbia tirare fuori i matrimoni nulli, che sono tutt'altra cosa e questione ben nota. In ogni caso, le convivenze o i matrimoni civili sono certamente adulterio, anche se il primo matrimonio era nullo, se non sono state sancite sacramentalmente, così come lo sono per una coppia i cui membri non abbiano avuto altra relazione in passato, ma non sono stati uniti sacramentalmente.”
Semmai sono fornicazione, non adulterio.
In ogni caso nel caso dei matrimoni nulli, il Cardinale Müller stesso si è espresso http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2017/11/23/muller-e-buttiglione-cosi-vicini-cosi-lontani/
@Sacerdos Quidam
“Soggettivismo di matrice modernista e protestante che è stato riproposto recentemente, oltre che dall'Amoris laetitia e dalla nota sacrilega inserzione bergogliana sugli Acta Apostolicae Sedis, anche dal card. Mueller nella recente sua intervista con Tornielli su Vatican Insider.”
Il Cardinale Müller non ha mai detto che le cause di nullità matrimoniali non siano di competenza dei giudici ecclesiastici, ha detto cose molte diverse.
Riguardo all’intrinsece malum, ovviamente concordo con lei, ma non posso che farle sommessamente notare che l’intrinsece malum qualifica solo l’atto in se, non la colpevolezza dell’agente. In altre parole, un atto intrinsecamente malvagio è sempre materia grave, ma non è sempre peccato mortale.
Mi permetta di farle un esempio volutamente estremo per spiegarle il mio punto: la calunnia è un peccato mortale, perciò un uomo ricattato dalla mafia la quale ha rapito suo figlio ed è pronto ad ucciderlo se quest’uomo non pronuncia falsa testimonianza in tribunale al fine di rovinare un noto imprenditore commette sicuramente un atto che, in se e per se, non è giustificabile, essendo un intrinsece malum.
Però non credo proprio che quest’uomo sia colpevole di colpa mortale di fronte a Dio, visto che di certo in una situazione simile la sua libertà è stata compromessa, come la sarebbe quella di qualunque padre.
Questo non rende il suo atto di calunnia buono e legittimo in se, ma rende colui che lo ha commesso non meritevole di dannazione eterna.
Questo esempio vale anche per il Signor Fabrizio Giudici che mi ha portato il seguente Canone
“Se qualcuno dice che anche per l’uomo giustificato e costituito in grazia i comandamenti di Dio sono impossibili a osservarsi: sia anàtema."
Per confutarmi.
Confondere l’atto intrinsecamente malvagio con la colpevolezza personale di chi lo commette è senza dubbio un errore dottrinale.
Marco Locatelli
"Chi ama il figlio o la figlia più di Me, non è degno di Me", ci ha avvertito Cristo Signore: altro che 'summum ius, summa iniuria'...
Che vuol dire, poi, che quell'amare "di più" in realtà è un amare di meno, perché l'unico amore vero può essere quello che si esprime attraverso Cristo. E come tutti i tentativi di fare cose da soli non funziona.
PS Ci sono novità dal Kazakistan...
Non c'è nel Vangelo caso per caso. Ah, ma forse perchè non c'erano i registratori...
Il card. Mueller, autorizzando il singolo fedele a considerare il proprio matrimonio nullo senza una sentenza giudiziale in merito, l'ha autorizzato nel suo caso a fare a meno del giudice ecclesiastico, cioè a considerare di propria privata competenza ciò che è invece competenza del giudice, negando di fatto a quest'ultimo ogni intervento.
Circa poi l'esempio che ha portato, il padre che rovina un estraneo per salvare il proprio figlio non è affatto esente dal peccato mortale, ha solo delle attenuanti. Possibile che Lei non comprenda questo?
Seguendo il suo assurdo ragionamento, se una sua ipotetica convivente adultera esigesse da Lei, per restare insieme e salvare l'educazione dei figli, il rinnegamento di Nostro Signore Gesù Cristo e l'abbandono della fede cattolica, Lei li rinnegherebbe tranquillamente sostenendo che non è colpa sua, che è stato costretto...
Lei è completamente fuori strada.
Però non credo proprio che quest’uomo sia colpevole di colpa mortale di fronte a Dio, visto che di certo in una situazione simile la sua libertà è stata compromessa, come la sarebbe quella di qualunque padre.
Bene, finalmente abbiamo capito cos'è quel generico "bene dei figli": evitare che uno dei genitori gli spari perché non ottiene un amplesso illecito dal coniuge. Giustamente ci volevano due Sinodi per gestire una situazione pastorale così frequente.
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