Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 24 dicembre 2017

Lettera semiseria di Natale - Cristiano Lugli

Confesso di non sapere bene a chi vada scritta oggigiorno la letterina di Natale: a Babbo Natale? A Bill Gates? A Matteo Renzi? Alla Boldrini supplicandola di smetterla di fare "politica"? Non lo so. So solo che, tuttalpiù, un tempo, i bambini scrivevano la lettera a Gesù Bambino. So pure che Babbo Natale non esiste e, anche esistendo nell'immaginario collettivo dei piccoli, violentati da una sottocultura consumista che ha elevato quasi a divinità un vecchio panzone vestito di rosso, lanciato a celebrità dalla Coca-Cola Corporation, egli è una caricatura meschina di colui che tradizionalmente era conosciuto come dispensatori di doni: San Nicolò, vescovo di Myra di cui Bari custodisce le reliquie. Questa memoria autenticamente tradizionale è ancora mantenuta nei paesi nordici, dove i popoli - come quelli austriaci o dell'alta Germania - non si sono ancora del tutto piegati al business americanista, che sostituisce le tradizioni popolari per il vil dio danaro.
Ad ogni modo qui verrà presentata una letterina generale, scritta da un semplice abitante del pianeta terra. Il destinatario non verrà specificato perché di fatto non ve n'è uno preciso, ma ognuno potrà personificare, a suo piacimento, quello che più balza alla mente nella lista di richieste. 

PER NATALE VORREI...
  • Per Natale vorrei... Vorrei tanto capire a cosa servono gli auguri di "buone feste" scambiati da un capo all'altro del mondo: chi si festeggia?
  • Per Natale vorrei... Vorrei tanto capire per quale assurdo motivo si fanno i regali, se non si ha nemmeno in mente chi sia il festeggiato.
  • Per Natale vorrei... Vorrei che mi fosse spiegato per chi o per cosa si brinda se dichiariamo il nostro paese assolutamente laico.
  • Per Natale vorrei... Vorrei che mi fosse chiarito perché queste "feste" scatenano così tanto entusiasmo nelle persone. 
  • Per Natale vorrei... Vorrei capire perché la sera della Vigilia, precisamente a mezzanotte, le chiese si riempiono di persone e alla domenica, o in qualsiasi altra festa di precetto, le chiese sono vuote: i conti non tornano, e la matematica non è un'opinione. 
  • A Natale vorrei che la si smettesse di festeggiare il Natale, visto che fare il Presepe è diventato un problema: un po' di coerenza laica, per cortesia!
  • A Natale vorrei... Vorrei capire perché il Vaticano non dice apertamente che il Presepe si deve fare sì, ma solo se composto da personaggi LGBT, visto che in Piazza San Pietro si è dato il primo rivoltante esempio.
  • Per Natale vorrei capire perché si permette ancora di collegare il 25 dicembre ad un "fatto storico" che potrebbe essere offensivo per tutti i musulmani che la Boldrini e compagnia bella vogliono proteggere dalle nostre feroci tradizioni. 
  • Per Natale vorrei capire perché si utilizzano ancora, nelle grandi piazze d'Italia e ancor più il là, oltre che nelle case, gli alberi di Natale: questo non solo cozza con il fatto che esso è un simbolo autenticamente cristiano, ma grava sull'ambientalismo ecologista che dovrebbe difendere questi poveri pini, sradicati dalla povera terra difesa dagli stessi poveri tutelari della materia e da tutti quelli che, appunto, non hanno altra visione delle cose se non quella materialista.
  • Sempre per Natale vorrei comprendere a cosa servono tutte quelle illuminazioni che si vedono ovunque. Insomma, potrei sapere cosa c'è da illuminare e quale significato dovrebbe avere la luce? A proposito di questo, per Natale vorrei arrivare a comprendere perché sia necessario un così vasto spreco di luce, pagata con le nostre tasse, in un periodo dell'anno che, secondo una mente e una politica coerentemente laica, dovrebbe essere uguale a tutti gli altri.
  • Per Natale vorrei... Vorrei capire per quale motivo dovrei essere più buono, pretendendo la medesima cosa persino dagli altri. In virtù di cosa mi dovrebbe essere chiesto, e io dovrei chiedere a terzi, di essere tutti più buoni?
  • Per Natale vorrei... Vorrei sapere in quanti, in clima di bontà mercantile e consumista, applicano i loro propositi buonisti e altruisti, casualmente fervorosi solo nel periodo natalizio. Mi piacerebbe poter consultare la lista (con nomi e cognomi compresi) di tutti coloro che per il giorno di Natale o per la sera della Vigilia andranno a trovare i vecchi abbandonati nelle case di risposo, i malati terminali, e tutta quella categoria di persone più fragili, particolarmente gli anziani, che sono considerati scarti della società fino a spingere uno squallido Parlamento, meritevole del suo Gabinetto, ad aprire al biotestamento, apripista di una legge che permetterà l’eutanasia, cosicché venga tolto proprio quell’imbarazzo che i buonisti provano nel periodo di Natale, dove dei vecchi abbandonati al loro dolore non importa niente a nessuno. Eliminati loro con una punturina della “dolce morte”, sarà hic et  nunc eliminato il problema e, quindi, l’imbarazzo.
  • Per Natale vorrei... Vorrei che questo falso buonismo soccombesse su se stesso. In poche parole: viva quelli che sono cattivi tutto l'anno - e anche a Natale. 
  • A Natale vorrei capire, una volta per tutte, come sia ancora possibile che certuni bambini si cimentino a fare la festa di Natale - all'asilo o a scuola che sia -, rappresentando in essa la nascita di Gesù. 
  • Per Natale vorrei... Vorrei che tutti gli atei, agnostici, liberali, appartenenti ad altre religioni, per un rispetto verso loro stessi, fossero obbligati ad andare a lavorare come tutti gli altri giorni: tutte queste ferie e queste "feste" ledono gravemente la dignità di ogni libero e liberale cittadino, con un metodo coercitivo che lo costringe a dover festeggiare o a dover essere vittima di un periodo di allegria non ben definito, qualcosa che detesta o in cui, nella migliore delle ipotesi, non crede affatto. 
  • Per Natale vorrei che a tutti i bambini già viziati, maleducati, prepotenti e pretenziosi, fosse fatto trovare sotto l'albero un sacco di carbone nero al posto dei regali da 400€ che già richiedono al ciccione vestito di rosso, senza aver ancora nemmeno i denti da latte.
  • A Natale, in Italia e non solo in Alto Adige, vorrei vedere qualche sfilata di San Nicolò accompagnato dai terribili Krampus. E vorrei altresì che si portassero i bambini a queste parate, per ricordar loro che l'alternativa ai doni di San Nicolò Vescovo di Bari, è se avranno disonorato Gesù Bambino e i loro genitori, la visita notturna di un qualche Krampus.
  • Per Natale vorrei... Vorrei che tutti la smettessero di augurarmi il "Buon Natale", perché falso, illogico, ancorché privo di senso..
  • Per finire, vorrei che per Natale si spegnessero le luci e si accendessero i cervelli; si aprissero i cuori ricordando che si continua a festeggiare come degli inutili idioti qualcosa che non mette al centro, al cuore della festività, il Festeggiato. Vorrei, a conclusione di questa lettera che spero potrà essere esaudita in tutti i suoi punti, che le autorità o no della Chiesa, invece che pensare ad inutili scemenze, ricominciassero a spiegare quale sublime Mistero è il Natale. Rispiegandolo anzitutto nei seminari, facendo seguire la medesima spiegazione nelle parrocchie e nei luoghi di culto, arrivando poi, in seguito, ai cuori di tutti e particolarmente a quelli delle pecorelle smarrite che spesso, non per colpa, non sanno più a cosa e a chi credere, figlie di una inciviltà corrotta e malata che ha rinnegato ogni motivo per continuare a sussistere.
    Ciò lo si deve fare, lo si è tenuti a fare, non solo per un vago sentimentalismo che ci invita ad emozionarci davanti al Bambinello infreddolito "che viene in una grotta al freddo e al gelo", come canta Sant'Alfonso in "Tu scendi dalla e stelle", ma anche e soprattutto per quell'opera di Redenzione che vede Dio farsi uomo per riscattarci dalla Colpa Originale, umiliandosi nella condizione di uomo e partendo da una stalla, passando per la Passione ed arrivando lassù, fino alla Croce, fine ultimo della Sua stessa nascita al mondo per riscattare le moltitudine e per spezzare, una volta per tutte, il Pungiglione della Morte.

27 commenti:

Anonimo ha detto...

La convinzione che molti, anche fra i credenti, si sono fatti del Natale è a disturbare un autentico festeggiamento natalizio siano anzitutto il consumismo e la ricerca dei regali di questi giorni. Tanti la pensano così ma – sia detto con rispetto – sbagliano. Non perché il consumismo, laddove eccessivo, non sia un problema, ma perché il falso Natale non è quello con troppi regali ma quello senza Gesù; è quella la Festa senza il Festeggiato. E se da un lato è vero che una smisurata attenzione ai regali può distrarre dal senso del Natale, dall’altro non è certo evitando di farsi dei doni che si sarà automaticamente partecipi, come per magia, dell’essenza natalizia. Anzi.

In tal senso, anticipando sorprendentemente di decenni le polemiche sul consumismo natalizio, il grande Gilbert Keith Chesterton (1874-1936) osservava: «Poco tempo fa ho letto l’affermazione di una signora sull’argomento: dice che lei non “faceva regali” nel senso grossolano, sensuale e terreno dell’espressione ma Cristo stesso è un regalo di Natale. Una nota a favore dei regali materiali è stata buttata giù persino prima della Sua nascita, con i primi spostamenti dei saggi dell’Oriente e della stella: i Tre Magi giunsero a Betlemme portando oro, incenso e mirra. Se avessero portato solo la Verità, la Purezza e l’Amore non ci sarebbero state né un’arte né una civiltà cristiana».
Oltre alla storia dei Magi, pare che a rafforzare la tradizione natalizia dei doni, degli auguri e del pranzo natalizio sia stato – in epoca meno remota – il successo di A Christmas Carol di Charles Dickens (1812-1870), racconto che vide le stampe il 18 dicembre 1843 riscuotendo subito successo e vendendo ben 6.000 copie in appena una settimana. Tuttavia questo nulla dice circa la pericolosità dello scambiarsi dei doni e dello sforzo di chi, a Natale, cerca di essere più buono e generoso. Chiaramente l’impegno non dovrebbe essere limitato alla seconda parte del mese di dicembre e durare tutto l’anno; ma questo dipende dalla capacità di custodire la verità di Natale, non certo dall’astenersi dal fare regali per paura d’inquinarla.
http://giulianoguzzo.com/2014/12/21/chesterton-sui-regali-di-natale/

Anonimo ha detto...

Tutto bene. Dite però a Cristiano Lugli che San Nicolò - come lo chiama lui - non è mai stato vescovo di Bari, come ripete due volte, bensì vescovo di Myra, città dell'Asia minore situata presso l'odierna Demre (Turchia), dove morì il 6 dicembre 343. Il 'furtum sacrum' delle sue reliquie dalla città di Myra, caduta in mani islamiche, si colloca nell'anno 1087, grazia all'audacia di un gruppo di marinai di Bari. Peraltro, anche Venezia rivendica di possedere una parte delle reliquie del Santo, che sarebbero state traslate, sempre da Myra, durante la Prima Crociata (1099-1100), per essere custodite nella chiesa veneziana di San Nicolò al Lido.

Cristiano Lugli ha detto...

Cristiano Lugli le risponde che San Nicola, spesso ricordato come San Nicolò, è stato Vescovo di Myra ma tradizionalmente viene altrettanto spesso ricordato come San Nicolò di Bari. Vescovo, e di Bari.
http://www.pmap.it/parrocchiemap/consultazione/parrocchie/scheda.jsp?icsc=2060036

http://it.cathopedia.org/wiki/San_Nicola_di_Bari

Grazie per le pulci vigiliari e buon Natale!

Cristiano

Anonimo ha detto...

Lugli caro, ringrazio degli auguri e ricambio. Però inutilmente polemico: che significa "pulci vigilari"!? Lei ha scritto "San Nicolò vescovo di Bari", per due volte. I link che indica le danno anch'essi torto. Una cosa è dire "San Nicola di Bari" e un'alta che San Nicola era "vescovo di Bari". Una grossolana inesattezza storica che riguarda uno dei Santi più venerati al mondo. Non mi pare difficile da comprenderlo. Dica che ha tappato, e magari non sarebbe male che si scusasse, anche col sottoscritto, per la sua sciocca vena polemica.

Anonimo ha detto...

A proposito della comunicazione di Bergoglio

"Nessuno lo ascolta, quando difende vita e famiglia. E un motivo c'è"
.....
Insomma, dove e quando infuria la battaglia politica e culturale pro o contro l'affermazione dei nuovi diritti, papa Francesco tace. E parla invece lontano dall'agone, nei luoghi e nei momenti più al riparo dall'assalto.

La dottrina tradizionale della Chiesa lui la preserva così, come in un rifugio antiaereo.

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2017/12/24/nessuno-lo-ascolta-quando-difende-vita-e-famiglia-e-un-motivo-ce/

Silente ha detto...

Ottimo post. Grazie a Cristiano Lugli. In effetti, se c'è una cosa che m'infastidisce profondamente, non solo a Natale ma soprattutto a Natale, è un certo pauperismo sciatto e ipocrita dei catto-progressisti. Gli stessi che si riempiono la bocca di "sobrietà", "povertà della Chiesa", "attenzione agli ultimi", "accoglienza" in un'orgia retorica penitenziale intrisa di tristo terzomondismo alla Sant'Egidio, che peraltro sconcia bellissime basiliche trasformandole in mense. Scrive efficacemente Camillo Langone su il Giornale di oggi: "Il Natale pauperista lo lascio volentieri agli emuli di Giuda: guarda caso è proprio l'apostolo traditore a tuonare contro gli sprechi [...]: Giovanni 12,4". Quindi sì, il Natale, nei limiti dei doveri e delle possibilità di stato, deve essere ricco, come raccomandava San Francesco: "largo e munifico". Non vi è spreco nel festeggiare la Nascita di Nostro Signore. Anche a tavola. Lo ricorda molto bene una brava scrittrice cattolica, Susanna Manzin, che in un suo bel libro sulla cultura della tavola, Pane e Focolare, D'Ettoris Editori, ben documenta quando sia profondamente cattolica la tavola riccamente imbandita del "dì di festa", massime il Santo Natale.
Sì, il viso ingrugnito, immusonito, savonaroliano (mica lo faranno santo, spero) di molti "pastori" (anche di vertice...) non rappresenta la Chiesa né il cattolicesimo che invece, nei tempi canonici, come il S. Natale, ama il piacere onesto, la gioia e la convivialità. Ha scritto un grande scrittore cattolico inglese, Hilaire Belloc: "Laddove splende il sole cattolico, c'è sempre allegria e buon vino rosso".
Buon ricco, gioioso, Santo Natale a tutti voi.

Anonimo ha detto...

Un Santo Natale a tutti.
E non dimenticatevi del festeggiato: è nato un Dio cattolico!
http://www.campariedemaistre.com/2017/12/tanti-auguri-cattolici.html

Grazie per avercelo ricordato e.... bello anche il titolo : " Tanti auguri cattolici "

Catholicus ha detto...

"Questa memoria autenticamente tradizionale è ancora mantenuta nei paesi nordici," . non solo là, caro Cristiano, anche in molte zone dell'alto Veneto i doni li porta San Nicolò, la sera del 5 dicembre, e per i piccoli è una gran festa; va da sé, poi, che in zone vicine i doni li porta Santa Lucia, in altre la Befana, la tradizione è molto frastagliata, ma Gesù Bambini è pur sempre presente.

Anonimo ha detto...

Santo Natale a tutti

Anna

Fabio ha detto...

Confermo quel che dice Catholicus....io sono di un paese della bergamasca e io da piccolo il 5 dicembre ricevevo i regali da San Nicolò, nostro patrono, di cui vado molto molto orgoglioso!!! :-)
Buon Santo Natale a tutti!!

Anonimo ha detto...


Lasciamo stare Savonarola, che non c'entra niente; anzi...

Non predicava contro il festeggiamento del Natale ma contro la corruzione dei costumi della società del tempo, a cominciare da quella diffusa nella Chiesa visibile, il cui Papa era il Borgia d'infame memoria. Non era affatto "pauperista".

"O sacerdoti, udite le mie parole; o preti, o prelati della Chiesa di Cristo, lasciate i benefici, i quali non potete tenere; lasciate le vostre pompe e i vostri conviti e desinari, i quali fate tanto splendidamente; lasciate, dico, le vostre concubine ed i cinedi [prostituti] ch'egli è tempo, dico, da far penitenza, chè ne vengano le gran tribolazioni per le quali Dio vuol racconciar la sua Chiesa. Dite le vostre Messe con devozione; altrimenti, se non vorrete intendere quel che vuole Dio, voi alfine perderete i benefici e la vita [...] O voi che avete del superfluo, datelo ai poveri, chè non è vostro. Portatelo alla Compagnia di S. Martino, acciocchè lo distribuisca alle povere persone vergognose, che molte volte muoiono di fame e a voi avanza molto del superfluo [...] O sacerdoti, bisogna che io ritorni a voi; io dico dei cattivi con riverenza sempre dei buoni. Lasciate, dico, quel vizio indicibile, lasciate quel maledetto vizio che tanto ha provocato l'ira di Dio sopra di voi; chè guai, guai a voi! O lussuriosi, vestitevi di cilizio e fate penitenza, che vi bisogna!
O voi che avete le case vostre piene di vanità e di figure e cose disoneste e libri scellerati, e il Morgante e altri versi contro la fede, portateli a me per farne fuoco e un sacrificio a Dio.." ( Da una predica tenuta in Duomo a Firenze, l'1 nov. 1494, mentre il re di Francia, l'infausto Carlo VIII, era ai confini della Toscana con un formidabile esercito e chiedeva il passo, a spese dello Stato fiorentino, ovviamente, per andare a invadere il Regno di Napoli)(Savon., Sermoni e Trattati, Ist. Edit. Ital., s.d., pp. 51-55).
Ai poveri, dunque, "il superfluo". Nessun "pauperismo". E non sono attuali le parole infuocate di Savonarola? Ce ne vorrebbero come lui, oggi, a scuotere la Chiesa dal letargo mortale e dai vizi che la affliggono!
PP

irina ha detto...

Non so come sarà questo Natale.
Già la Messa della Vigilia ha avuto dell'incredibile.
Il seguito non è stato meglio.
E' impensabile che da un giorno all'altro si riscopra il sacro. Quindi si finge, convinti che non si capisca. Si capisce, si capisce.

Un Santo Natale a tutti.

Anonimo ha detto...

Buon e Santo Natale 🎄 a tutti voi, cari amici fedeli in Gesù.

mic ha detto...

Mi piacerebbe indirizzare un pensiero speciale a ognuno di voi.
Ma quel che di più Bello e Grande ci è dato condividere -- nel silenzio di questa Notte Santa, nella gratitudine per ogni cosa, compreso questo luogo del cuore, nella gioia di un'attesa compiuta e nell'offerta dei frutti che ha già dato e che darà -- è che:

Puer natus est nobis, et filius datus est nobis: cuius imperium super humerum eius et vocabitur nomen eius, magni consilii Angelus. Cantate Domino canticum novum: quia mirabilia fecit (Un bambino è nato per noi, un figlio ci è stato dato: sulla Sua spalla è la sovranità, e sarà chiamato Rivelatore del mistero di Dio. Cantate al Signore un canto nuovo: perché ha compiuto meraviglie).

Anonimo ha detto...

« Adeste fideles læti triumphantes,
venite, venite in Bethlehem.
Natum videte Regem angelorum.
Venite adoremus
Venite adoremus
Venite adoremus Dominum.

En grege relicto humiles ad cunas,
vocati pastores adproperant,
et nos ovanti gradu festinemus.
Venite adoremus,
Venite adoremus,
Venite adoremus Dominum.

Æterni Parentis splendorem æternum,
velatum sub carne videbimus,
Deum infantem pannis involutum.
Venite adoremus,
Venite adoremus,
Venite adoremus Dominum.

Pro nobis egenum et fœno cubantem
piis foveamus amplexibus;
sic nos amantem quis non redamaret?
Venite adoremus,
Venite adoremus,
Venite adoremus Dominum. »

https://www.youtube.com/watch?v=8ZNUgmAd57s

Anonimo ha detto...

Heb 1:1-2
Multifáriam, multísque modis olim Deus loquens pátribus in prophétis: novíssime diébus istis locútus est nobis in Fílio, quem constítuit herédem universórum, per quem fecit et sǽcula.
R. Deo grátias.

Heb 1:1-2
Iddio, che molte volte e in molte guise parlò un tempo ai padri per mezzo dei profeti: in questi ultimi tempi ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che costituì erede di ogni cosa, per cui creò anche i secoli.
R. Grazie a Dio.

Marisa ha detto...

Carissimo Cristiano Lugli, il Signore la benedica per questa sua riflessione così ricca di verità! che ci aiuta a concentrarci sulla Famiglia più bella del mondo!

Le auguro un santo e autentico Natale, come spero succeda a me di vivere, anche col dono da Lei ricevuto.

P.S.:
Le eventuali imprecisioni?
Come si dice?
Chissenefrega...

Luca ha detto...

Mi convinco sempre di più che paragonare il viaggio che fecero Maria e Giuseppe agli attuali "migranti" sia un'operazione ideologica e priva di contatto con la realtà. È certamente vero che accogliere chiunque si trovi in difficoltà, e lo straniero in questo caso, (premesso che Giuseppe e Maria non si recarono in terra straniera, ma andarono nella città natale di Giuseppe) è un grande valore per noi cristiani, e per tutti gli uomini e le donne di buona volontà, ma è altresì vero che "il povero" è anche chi vive ai margini della nostra società pur essendo italiano al cento per cento, i disoccupati, i terremotati, gli.emarginati e così via. Non si può pensare di salvare tutti i poveri e i disperati di tutto il mondo, almeno non in questo modo, quando spesso non riusciamo ad occuparci neppure dei "nostri" poveri. Buon Natale a tutti.

Anonimo ha detto...

Verissimo, è un'operazione puramente ideologica, non c'è nessun nesso tra le due realtà.
Oltretutto supponiamo di eliminare la povertà e i poveri dal mondo,ok?
A questo punto secondo la Chiesa moderna Cristo avrebbe esaurito il suo compito, ciò per cui il Padre lo ha mandato, giusto?
Ma questo è Comunismo non Cattolicesimo...

Anonimo ha detto...


L'ennesimo appello all'accoglienza falsifica il senso del Natale, rovinato anche dal Presepio blasfemo di Piazza S. Pietro.

Del fatto che Nostro Signore si sia incarnato per salvarci dall'Inferno e condurci alla vita eterna, il Papa dice forse qualcosa? Che la speranza che appare con la nascita di Cristo sia quella della vita eterna, per chi seguirà gli insegnamenti di Cristo, affidandosi alla sua Grazia, il Papa dice forse qualcosa? No. Mai. E da quanto tempo, nella pastorale della Chiesa attuale, manca ogni riferimento alla dimensione sovrannaturale del messaggio cristiano, l'unica che conti? Certo, da ben prima dell'ascesa di Bergoglio al Soglio.

La mondanizzazione in chiave di teologia della liberazione di questo messaggio, tipica del presente Pontefice, oltre a falsificare l'autentico messaggio di Cristo, si basa su di una rappresentazione ideologica e quindi fasulla della realtà.

Dalla fine della II g.m. l'Africa ha ricevuto circa un trilione di dollari in aiuti, circa mille miliardi. Se le classi dirigenti africane in maggioranza non sono state capaci di utilizzare come si deve questa montagna di soldi, perché ci dobbiamo andare di mezzo noi? Se l'Africa si trova ad esser governata da dittatori del tipo di Mugabe,educato dai gesuiti (guarda caso), che ha distrutto l'agricoltura dell'ex Rhodesia, ancora in mano ai bianchi ma che, oltre a nutrire il paese, esportava in mezza Africa tanto era efficiente; che l'ha distrutta, violando impegni precisi, col toglierla quasi 20 anni fa ai bianchi con la violenza per distribuirla ai suoi seguaci, alla sua tribù, dimostratisi inetti e incapaci, ed infatti gran parte dei campi sono oggi incolti e in rovina; se questa è la realtà di gran parte dell'Africa, perché ci dobbiamo andare di mezzo noi?
Non scrisse san Paolo: "che non lavora, non mangi"?
In questo fenomeno di parassitismo intercontinentale che è il c.d. aiuto ai Paesi del Terzo Mondo e in particolare dell'Africa, si è poi inserito il disegno conquistatore dell'islam, ben contento di inondare l'Europa con cosiddetti "migranti", con la compliticità e l'ottusità della Chiesa cattolica attuale.
Ma non solo con gli ossessivi appelli all'accoglienza indiscriminata, Papa Francesco ci rovina il Natale, equiparando la "Fuga in Egitto" all'invasione afromusulmana attuale, che è il frutto di un disegno politico anticristiano; ha permesso anche l'instaurazione di un Presepio in Piazza S. Pietro, blasfemo e disgustoso. Anche il Presepio ci ha rovinato. E non bisognerebbe che qualcuno andasse a togliere l'osceno nudo che vi fa bella mostra di sé?
Possibile che oggi in Vaticano tutti inghiottano tutto, ma proprio tutto?
Z.

Luisa ha detto...

Ancora no comment:


http://www.ilgiornale.it/news/cronache/natale-presepe-dissacrato-cos-litalia-uccide-tradizione-1477216.html

Anonimo ha detto...

L'ennesimo paradosso del nostro tempo: un ateo come Cacciari in dufesa di Cristo e di Maria...
http://www.huffingtonpost.it/2017/12/25/i-cristiani-sono-i-primi-ad-aver-dimenticato-il-natale_a_23316262/

Da Fb ha detto...

Solita deludente e perniciosa omelia di Bergoglio. Immigrazionista, mondialista, globalista, kalergiana, ateo-marxista, anti-italiana, anti-europea, orizzontale, con una prospettiva solo pseudo-sociale. Manca il senso del Natale, la fede, il mistero del Logos incarnato, che non si è incarnato solo per gli immigratis. Vi è la solita deformazione del cristianesimo, che non tiene conto della profondità storica. Duemila anni fa c'è stato il passaggio dalla vecchia alleanza, alla nuova alleanza, dal popolo eletto al messaggio universale per la conversione delle genti, non per il meticciato senza identità. Forzare certi paralleli con vicende socio-politiche attuali, in salsa ideologica e col supporto di poca e approssimata teologia è quanto meno temerario.

Luisa ha detto...

A dire il vero l`omelia di Betgoglio è stata presentata dai media di casa mia come un "discorso politico" e hanno avuto perfettamente ragione, che poi un papa faccia della politica nella Messa di Natale, facendo dei "migranti" l`incarnazione di Dio, è una delle tante, troppe, manifestazioni sideranti di questo pontificato e di quella che si può oramai definire un`ossessione.
Ma basta leggere i commenti agli articoli dei vari giornali ( compresi francesi) per vedere come quell`ossessione è accolta da chi vive l`arrivo e poi la presenza massiccia di quei clandestini.

irina ha detto...

Scrive V.Messori (Ipotesi su Maria p. 125) che l'Illuminismo aveva come obiettivo principale la sostituzione della religione con la politica e la cultura. Sappiamo quanto si siano adoperati gli Illuministi per raggiungere questa meta. Bergoglio, come gran parte dei modernisti e post-modernisti che, dicono dicono e contestualmente disdicono disdicono, è un'anima che non ha saputo scegliere il suo mestiere. Egli ha scelto un mestiere, il religioso, avendone in pectore un altro, il politico, quindi ha contaminato e svilito entrambi, finendo col farsi portare dalle correnti del suo tempo. Così non abbiamo nè un religioso, nè un politico. Il tutto si è poi innestato sulla occupazione omosessuale della chiesa; occupazione che di essa ha fatto un'entità, nè carne nè pesce. Abbiamo così un pensiero che è la somma di un piede in due staffe più altro piede in due staffe, cioè due piedi in quattro staffe. Ecco perchè le pecore non capiscono, non possono capire ed è bene che non capiscano perchè molte pecore sono ancora SANE. Questo nodo tra pensiero religioso e politico, tra pensiero maschile e dei femminelli, lo può sciogliere solo NSGC. Le pecore seguano i pastori, rimasti tali, non si lascino abbindolare dai pensieri tormentati, confusi, a fasi lunari, di scelte mal fatte o comprensive di doppia identità.

Anonimo ha detto...

A proposito dell'"islam religione di pace" e di accoglienza senza limiti:

Le istruzioni dell'imam di Marsiglia: "Uccidere i miscredenti e gli adulteri"
Le autorità francesi hanno dispsoto la chiusura della moschea As-Sounna a Marsiglia. L'imam predicava il jihad e la sua influenza si estendeva ben oltre il confine del tempio islamico
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/istruzioni-dellimam-marsiglia-uccidere-i-miscredenti-e-1477513.html

Anonimo ha detto...

Ben detto !

"Natale o è cristiano, o non lo è. E vale anche per i non cristiani, se ne facciano una ragione.
Auguri di un Santo Natale a tutti voi ricordandovi di pregare l’uno per l’altro per poter oltrepassare senza (troppi) perigli questa valle di lacrime redenta, impreziosita ed abbellita dal Sangue Prezioso di Cristo."
https://labaionetta.blogspot.it/2017/12/lettera-dal-fronte-dacci-oggi-la-nostra.html