Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 1 febbraio 2024

Il cardinale Burke: “È dovere del Sacro Collegio difendere questi insegnamenti... Ogni altro atteggiamento è indegno di un cardinale di Santa Romana Chiesa”

Udienza dopo lo sfratto
Riporto di seguito un brano tratto da Cardinalis Magazine, sorpresa di trovare una dichiarazione pubblica del card. Burke dopo il lungo silenzio seguito alla recente udienza in Vaticano, successiva al provvedimento che gli ha visto togliere casa e prebende [vedi a partire da qui].
(purtroppo l'articolo intero è leggibile solo in abbonamento; per cui sarei molto grata ad un nostro lettore francofono se potesse farmi tenere il testo completo)
Notizia. Il cardinale Burke è molto influente all'interno dell'episcopato americano. Fu molto in vista sotto Papa Benedetto XVI, di cui condivise pienamente le opinioni, che lo nominò prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica e lo creò cardinale. Meno in sintonia con papa Francesco, quest'ultimo lo ha nominato cardinale patronus del Sovrano Ordine di Malta [dopo averlo rimosso dall'importantissima funzione presso la Segnatura (importanti elementi qui) - ndT] fino al giugno 2023, quando ha raggiunto il limite di età di 75 anni. È uno dei 5 firmatari dei Dubia indirizzati a Papa Francesco [qui]. Cardinalis gli ha chiesto di reagire alle risposte del Santo Padre.

Perché ha scelto, insieme agli altri quattro cardinali, di inviare dei dubia al papa?
Diverse dichiarazioni di alti prelati riguardo al Sinodo dei Vescovi sono state apertamente contrarie alla coerente dottrina e prassi della Chiesa. Di conseguenza, queste affermazioni hanno portato a una confusione sempre maggiore nella Chiesa e alla caduta in errore dei fedeli e delle altre persone di buona volontà. Noi Cardinali siamo profondamente preoccupati per questa situazione e per il danno che sta causando alle anime. Per adempiere alla nostra responsabilità di cardinali, abbiamo deciso di utilizzare il classico processo di presentazione dei dubia (domande) al Romano Pontefice, dandogli così l'opportunità di chiarire la confusione e guidare il gregge sulla via sicura della sana dottrina e della disciplina.

Perché ha scelto queste domande particolari?
Le domande che abbiamo scelto avevano lo scopo di chiarire la confusione sugli argomenti più fondamentali della dottrina e della disciplina riguardanti, ad esempio, il carattere vincolante per sempre della Divina Rivelazione, la differenza sessuale e la natura dell'unione coniugale...

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Alcune considerazioni:
  1. Il cardinale non ha mai mancato di assumere posizioni chiare e distinte in ordine alle purtroppo frequenti deviazioni dottrinali dell'attuale pontificato, sia personalmente che insieme ad altri cardinali: Dubia di 4 cardinali (2016) su Amoris Laetitia [qui] ; Dubia del 2023 di 5 cardinali sulle questioni relative al Sinodo sulla sinodalità [qui]. I suoi numerosi interventi personali sono facilmente consultabili digitando il suo nome nel motore di ricerca interno.
  2. La notizia che segue è l'unica fonte, purtroppo per ora monca, di sue recenti dichiarazioni. Il titolo dell'articolo è intrigante nella sua seconda parte; ma sappiamo quanto spesso i titoli enfatizzino in maniera non del tutto corretta alcuni contenuti. Mi spiace non poterne verificare la reale aderenza al pensiero del cardinale che, tuttavia, confermerebbe la sua renitenza a proseguire nel contrastare le derive dell'Amoris laetitia, dopo la morte di due firmatari (i cardinali Meisner [qui] e Caffarra [qui ; interessante intervento del card. Burke qui] e la desistenza del card. Brandmüller [qui]). Il cardinal Burke, a suo tempo, disse a me personalmente che, da solo, non lo riteneva opportuno: cosa che per correttezza nei suoi confronti non ho mai rivelato ma che ora sembrerebbe confermata. Oggi, che sono in cinque, la situazione sembrerebbe diversa... salvo che iniziative come i Dubia continuano ad essere tranquillamente ignorati e dunque restano inefficaci.
  3. Non credo che i recenti provvedimenti potrebbero incidere sulla sua autorevolezza, insita nella sua alta funzione, peraltro unita a quella dei cofirmatari; anche se, con tutta probabilità, nel corso dell'udienza sopra ricordata, attendibilmente devono essergli stati rappresentati i rischi ulteriori di sue eventuali iniziative. Tuttavia, nell'intervista qui ricordata, il cardinale non ha mancato di ribadire le sue posizioni... 
  4. Di fatto però, almeno finora, mancano nel "Sacro collegio" coraggiosi difensori della retta fede in termini più significativi ed efficaci rispetto ai Dubia, in una situazione tanto anomala quanto inedita nonché pesantemente nociva per la salus animarum di questa generazione e di quelle che verranno. (Maria Guarini)

5 commenti:

p.Emmanuel alla CDF ! ha detto...

Omelia (Mc 1, 21-28) - ATTENTI AI FALSI PROFETI - p. Emmanuel M. D'Aulerio, FI
https://www.youtube.com/watch?v=I8N6O-K-JYQ
Omelia della s. Messa del 28 Gennaio 2024, IV Domenica del Tempo Ordinario, Anno B, tenuta da p. Emmanuel M. D'Aulerio, FI.

Anonimo ha detto...

En réalité, il ne fait que tourner autour du pot.

Invocando dal Divino Spirito Lume e Fortezza ha detto...

Sarebbe assai opportuna la pubblicazione del nuovo ottimo articolo di don Curzio Nitoglia (sul suo sito e su unavox):

L'accelerazione della TRIBALIZZAZIONE DELLA "CHIESA CONCILIARE" sotto Bergoglio

Deo gratias.




Anonimo ha detto...

Dopo i timidi interventi a mezzo “dubia” del cardinale Burke, in relazione a FS non c’è da parte sua alcuna parola di condanna di quello scellerato documento. Mi sembra che dopo il colloquio con Bergoglio sia stato opportunamente redarguito a mo’ di ultimatum, che a quando sembra ha sortito i suoi effetti. Qualcuno può fornire più aggiornate notizie in tal senso ? Alessandro da Roma

Anonimo ha detto...

Ha ragione il card. Burke a dire che dovrebbe essere il Collegio cardinalizio a prender ad un certo punto posizione. Anche l'opinione pubblica di un singolo cardinale sull'impostura di papa Francesco resterebbe pur sempre un'opinione personale e lo isolerebbe come "nemico del Papa".
La presa di posizione del collegio cardinalizio, almeno di una sua parte consistente, avrebbe ben altro peso. Ma, secondo il vigente diritto canonico, il Collego non ha il potere di giudicare il papa per eresia o altro ed eventualmente deporlo.
Non si riesce a superare questo scoglio.
Il Collegio o sua parte dovrebbe allora prender posizione nel merito teologico di certe esternazioni di papa Francesco o da lui approvate, mostrando come esse siano eretiche e persino immorali, invitandolo espressamente a cambiar rotta. Un'azione del genere sarebbe già rivoluzionaria e potrebbe aprire la porta a scenari al momento impensabili.

Smettiamola però di dire che la soluzione della crisi sarebbe semplice, basterebbe dichiarare pubblicamente che papa Francesco è un impostore, per farlo decadere. Dichiarare, appunto, da parte di chi?
Di Tizio o Caio che intervengono sui blog cattolici? Di qualche vescovo più coraggioso di altri?
Per ottenere mutamenti straordinari nelle istituzioni del momento, occorrono sempre determinate procedure, le quali a loro volta implicano problemi di competenza, sia in senso giuridico che teologico. Fatevene una ragione.
T.